DIGITALIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA DI PROCESSO, VERSO UN DIGITAL PRODUCTION MANAGER (DIPMA)
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Digitalizzazione della conoscenza di processo, verso un Digital Production Manager (DiPMa) Approccio metodologico all’integrazione dei dati di produzione M.Sc. Francesco Sortino (PhD Candidate – R&D engineer), Prof. Massimiliano Annoni (Politecnico di Milano) - francesco.sortino@celadagroup.com Tematiche: Digitalizzazione, Produzione R.F. Celada viene fondata nel 1938 da Riccardo e Francesco Celada, con lo scopo di acquisire rappresentanze per la vendita di macchine utensili. Nel periodo di ripresa economica dell’Italia, Giovanni Celada entra in azienda prendendone rapidamente le redini. Con lui nasce anche l’esigenza di rivolgersi all’estero, verso nuovi mercati, per cercare la rappresentanza di case costruttrici di macchine utensili tecnologicamente avanzate. Durante gli anni 70, il successo spinge l’azienda a coprire il territorio nazionale in modo più capillare con l’apertura di filiali a Torino, Firenze, Brescia e Bologna. Agli inizi degli anni 80, con l’ingresso di Guido Celada, l’azienda decide di inserire nel portafoglio prodotti le macchine delle aziende giapponesi Okuma e Sodick con le quali vengono presi i primi accordi commerciali. Il decennio successivo conferma il successo di Celada con il trasferimento nella sede di Cologno Monzese. Pochi anni dopo l’azienda si espande oltre confine: nel 1994 nasce Celada France, seguita nel 2008 dall’inaugurazione di Celada Middle East per proseguire poi con le aperture di nuove filiali in Svizzera, Slovenia, Croazia e Serbia. Inoltre, nel 2015, Celada France diventa rappresentate in esclusiva del marchio Okuma anche in Francia. La capacità di adeguarsi al mondo che cambia, l’affidabilità, l’innovazione, e il mantenimento di alti standard qualitativi hanno tracciato le tappe di un viaggio che dura da oltre 80 anni. Ad oggi il gruppo conta più di 300 dipendenti nelle sei filiali distribuite in area EMEA, una dimensione complessiva delle sedi di 20.000 metri quadri, volume di vendita superiore alle 1.000 macchine utensili/anno, 150 tecnici specializzati ed oltre 15.000 ricambi presenti a stock nei nostri magazzini. In ambito industria 4.0 l’azienda ha iniziato la propria trasformazione digitale assieme ai propri clienti, ponendo le fondamenta delle imprese del futuro fornendo macchine in grado di soddisfare le esigenze di digitalizzazione. Ad oggi il gruppo vanta collaborazioni dirette con i leader di mercato in ambito ERP/MES, e continua a supportare le più importanti società di gestione informatica della produzione. R.F. Celada non si accontenta di raggiungere un risultato accettabile, ma è sempre alla ricerca della miglior soluzione ed anche per questo collabora con il Politecnico di Milano nell’ambito di progetti legati ai processi ibridi e smart manufacturing, utilizzo dei dati di produzione, progetti europei Horizon 2020 ed è partner fondatore del Competence Center MADE. Il dipartimento Innovazione si occupa di ricercare, proporre e sviluppare tecnologie e metodi per il miglioramento continuo dei processi produttivi. Nell’ambito di una collaborazione a tre parti tramite un progetto di PhD Executive, che coinvolge l’azienda Téchne di Erba, leader di mercato nel settore Oil&Gas, e il Politecnico di Milano, è stato sviluppato un sistema in grado di replicare l’esperienza di apprendimento maturata dagli operatori attivi su macchine utensili a controllo numerico. 1
ILLUSTRAZIONE DEL PROBLEMA Il contesto industriale italiano è stato caratterizzato negli ultimi anni da una forte spinta verso la digitalizzazione dei processi produttivi, anche grazie ai precedenti vantaggi fiscali del piano "Industria 4.0", poi trasformato in "Impresa 4.0". In questo ambito, l’interconnessione dei macchinari è uno dei requisiti fondamentali richiesti per ricevere i benefici fiscali. Il collegamento di macchine e sistemi gestionali è quindi diventato uno scenario comune per le industrie del territorio, indipendentemente dalle loro dimensioni, per recuperare i dati di produzione dal processo produttivo. Questo lavoro di ricerca, sponsorizzato da R.F. Celada SpA e sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano nell'ambito di un programma di dottorato executive, si concentra sul miglioramento della fase di avvio produzione nel caso di lotti discreti attraverso l'utilizzo dei dati di lavorazione generati durante il processo produttivo da macchine utensili a controllo numerico. CONTESTO SCIENTIFICO Ad oggi alcune applicazioni basate sull’utilizzo dei dati di processo sono già presenti in letteratura e sul mercato; queste vanno dai semplici sistemi di monitoraggio a fini di consulenza, all'integrazione diretta con piattaforme ERP (Enterprise Resource Planning) o MES (Manufacturing Execution System). A livello del processo produttivo, integrazioni basate sull’utilizzo dei dati generati dai macchinari sono attualmente possibili combinando virtualmente l'ambiente fisico del processo con le sue logiche operative/gestionali a controllo dei parametri fisici, creando così architetture comunemente identificate come Cyber Physical Systems (CPS). Nonostante il crescente interesse per questi argomenti sia in campo scientifico che industriale, le applicazioni in grado di migliorare o suggerire parametri di processo basati su dati raccolti da produzioni precedenti sono ancora confinate nell'ambito della ricerca scientifica. Inoltre, i CPS sono praticamente irrealizzabili per le piccole e medie imprese (PMI) a causa dei loro costi operativi, ed all’alto livello di competenze estese necessarie per l'effettiva implementazione ed uso. Grazie al forte interesse nell’argomento, sono stati sviluppati vari protocolli di scambio dati per macchine a controllo numerico, ed è quindi diventato possibile rilevare l'output di processo dai sistemi di produzione in modo continuo e rigoroso, raccogliendo parametri di processo come avanzamento, giri al minuto, contatori di produzione, identificativi di comesse, e molti altri dati che, una volta riportati in un database comune, possono costituire una base di conoscenza per la storicizzazione dei parametri di processo utilizzati. Data la prevalenza delle PMI, spesso non strutturate per implementare in modo efficace queste tecnologie, poche o nessuna di queste aziende sfruttano a pieno l'uso dei dati di produzione per l'ottimizzazione dei processi produttivi. Solo in tempi recenti i Cyber Physical Systems (CPS) sono stati applicati direttamente ai processi di produzione [1], spesso ribattezzati come Cyber Physical Production Systems (CPPS) [2]. Mentre molti produttori di macchine utensili avevano già applicato e integrato soluzioni basate sull'interazione tra dati di campo e caratteristiche della macchina utensile per ottimizzare la produzione in corso [3] [4] [5], l'uso dei dati di produzione per la storicizzazione dell’esperienza produttiva deve ancora essere investigato. A seguito di una ricerca dello stato dell'arte per studi già esistenti in letteratura ed applicazioni industriali sul mercato, un raggruppamento di utilizzo dei dati può essere proposto nella seguente divisione: 2
Figura 1 - Cluster di utilizzo per dati di produzione presenti in letteratura e soluzioni commerciali Le interfacce in tempo reale ed il monitoraggio dell'avanzamento lavori sono stati i primi fronti di sviluppo per l'uso dei dati di produzione e ancora oggi sono di grande interesse nel campo dell'integrazione con sistemi MES e controllo avanzamento ordini [6, 7, 8, 9]. La manutenzione, predittiva e preventiva [10, 11, 12], è stata studiata sfruttando i dati di processo provenienti dai sensori applicati ai singoli componenti funzionali degli impianti, per usi simili sono stati studiati anche servizi di assistenza ed operatività remota [13]. Per applicazioni legate alla pianificazione delle risorse [16, 17] sono attualmente in studio e proposizione soluzioni commerciali per l'uso di dati di processo al fine di integrare il livello produttivo con piattaforme ERP e logistiche. Quando si considera l'uso di dati di processo per migliorare la produzione, è possibile trovare diverse soluzioni nell'ambito dei controlli adattivi [3,4,5], ma se si considera l'uso di questi dati per definire e avviare un nuovo processo, nessuna vera applicazione è stata ad oggi proposta. Solo pochi lavori di ricerca hanno accennato a questo uso [14, 15], ma nessuna reale implementazione di questo concetto, nemmeno nella produzione industriale, è stata effettivamente pubblicata. SCOPO DI PROGETTO Questo lavoro si pone l’obiettivo di migliorare le fasi di avvio per nuove produzioni discrete tramite l’utilizzo dei dati di produzione generati da macchine utensili a controllo numerico. L'avvio di una nuova produzione, nel contesto delle PMI attive nelle produzioni per lotti medio / piccoli, subisce una prima fase di transizione consistente in prove ed errori per la messa a punto dei parametri di processo. Questa prima fase ha un notevole impatto sul costo finale dei prodotti, soprattutto nel caso di produzioni discontinue e scarsamente ripetitive. Pertanto, diventa molto importante definire i corretti parametri di processo nel più breve tempo possibile. Tale operazione è spesso riferita alla conoscenza di processo acquisita dall'operatore macchina. Una risposta formale a questa richiesta può provenire dall’utilizzo di software Computer Aided Manufacturing (CAM), tutt’oggi però utilizzati principalmente nel caso di prodotti 3
completamente nuovi o da azienda in cui è presente un ufficio tecnico in grado di coprire tutte le singole esigenze produttive. Non è questa una situazione frequente nella gamma di aziende considerate, e nella quasi totalità dei casi i parametri di processo sono definiti direttamente dall'operatore che lavora sulla macchina grazie all'esperienza maturata negli anni. In questo contesto, la figura dell'operatore è centrale in quanto diventa detentrice della conoscenza del processo e deve ricordare le prestazioni produttive su varie macchine al variare di parametri come materiali, strumenti e prodotti, al fine di definire al meglio i parametri di processo da utilizzare per le nuove produzioni. Questo studio parte dalla razionalizzazione di un modello informativo orientato alla definizione di nuovi processi produttivi. Per fare ciò, l'architettura sviluppata richiede la definizione di condizioni al contorno per identificare il tipo di produzione, quindi monitora i parametri di processo attraverso diversi standard di mercato e protocolli open source, validando infine la produzione sulla base della misurazione di Key Performance Indicator (KPI) sul prodotto al termine delle lavorazioni registrate. DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE Al fine di utilizzare i dati di produzione esposti durante le lavorazioni, per replicare l'esperienza di apprendimento degli operatori, è stato inizialmente necessario definire un'architettura che potesse essere distribuita parallelamente al flusso di produzione. Questo ha richiesto una modellazione dei flussi di processo relativi all'avvio della produzione, come attualmente in essere in alcune società manifatturiere coinvolte per l’analisi. In questo contatto, sono stati analizzati metodi per la definizione di nuove produzioni ed è stata ottenuta una struttura formale dei processi decisionali che regolano l'avvio di una nuova produzione. Va sottolineato che molte delle società coinvolte non possono essere rappresentate nella definizione di PMI, a causa della loro struttura multinazionale. Questa indagine ha però verificato che i metodi di lavoro sono principalmente gli stessi, dimostrando che il processo di avvio produzione è indipendente dalle dimensioni dell'azienda, fintanto che la produzione considerata rimane discreta e su piccoli lotti. Una struttura dell'architettura di sistema è stata quindi identificata, suddivisa nelle tre aree di processo seguenti: ● Setup Definizione dei vincoli di produzione: materiale, geometrie, utensili, fissaggi, .... ● Monitoraggio Raccolta dei dati dal campo: avanzamento, velocità di rotazione, override, carico, offset dell'usura, ... ● KPI Validazione del prodotto finale: misurazione di quote, rugosità, vincoli geometrici, peso, ... 4
Figura 2 - Rappresentazione grafica architettura piattaforma DiPMa Al fine di rendere il prodotto scalabile e realmente implementabile in siti produttivi reali, i singoli componenti sono stati sviluppati come servizi Web. Ciò consente di distribuirli ampiamente tra i vari reparti coinvolti nella produzione. Lo sviluppo di questi moduli si è quindi concentrato sulla componente più critica dell'architettura, ovvero la funzione di monitoraggio. TECNOLOGIE DI RACCOLTA DATI Attualmente i principali protocolli per lo scambio dati, resi disponibili dai produttori di macchine utensili, sono: ● OPC UA; ● MTConnect; ● MQTT. L'analisi di questi è servita per valutare funzionalità, specifiche di comunicazione, strutture dati e facilità di implementazione su parchi macchine variegati. Il primo protocollo selezionato per l'implementazione sulla piattaforma DiPMa è MTConnect (ANSI/MTC1.4-2018), grazie all’architettura basata su output XML e data-items indipendenti dalle specifiche dei costruttori. Grazie alla sua adozione su larga scala, avviata nel 2013, un’ampia quantità di risorse open sono disponibili online (es. Github, Sourceforge). La prima marca di macchine utensili selezionata per questo studio è Okuma, grazie alla presenza di librerie API (Application Program Interface) già integrate per consentire integrazioni di basso livello (per controlli numerici realizzati dal 2013 in poi), nonché la piena conformità nativa del controllo con il protocollo MTConnect. Come ulteriore punto a favore del protocollo, si dovrebbe considerare che i tag del protocollo MTConnect sono comuni tra i diversi produttori di utensili, mentre OPC UA e MQTT non hanno metodi predefiniti per richiamare le variabili di processo trasversali, aumentando il 5
grado di complessità per ulteriori integrazioni con macchine diverse in un'officina diversificata. Figura 3 - Rappresentazione dei protocolli MTConnect e OPC-UA secondo modello OSI (ISO 7498) RISULTATI OTTENUTI Attraverso la raccolta dei dati di produzione, setup e KPI, la piattaforma DiPMa è in grado di replicare l'apprendimento esperienziale dei processi produttivi al fine di ridurre i tempi di setup per nuove produzioni. La soluzione è suddivisa in tre moduli indipendenti configurabili come webserver e quindi scalabili orizzontalmente senza complicazioni di infrastruttura, per rendere facilmente implementabile la piattaforma anche nel caso di PMI. L’utilizzo della piattaforma si può dividere in una prima fase di apprendimento, ed una conseguente fase di utilizzo dei dati. - Apprendimento: Ogni riga del database di lavorazioni viene inizializzata alla raccolta dei dati di configurazione del processo (macchina utensile, fissaggi, utensili, …), questa viene successivamente collegata ai dataset di lavorazione raccolti dal monitoraggio delle macchine utensili utilizzate per la produzione, ed infine validata grazie alla misurazione di parametri indicatori della qualità (KPI) dei componenti prodotti. - Utilizzo: Confrontando i parametri di processo stimati dagli operatori per nuove produzioni con quanto registrato e validato dalla piattaforma DiPMa è possibile ottenere un’indicazione sulla previsione di risultato attendibile per le macchine ed attrezzature considerate. Sulla base dell’input operatore, il sistema permette di evidenziare parametri / processi simili eseguiti in passato con relativi KPI di prodotto, al fine di confrontare il nuovo processo con quanto già realizzato, consentendo all'operatore di avere un supporto per la definizione di nuovi cicli di lavoro. 6
Figura 4 - Schematica di utilizzo piattaforma DiPMa Una prima installazione reale della piattaforma DiPMa è in fase di implementazione presso l’azienda Téchne srl© di Erba (Como), leader mondiale nel settore Oil&Gas. La compatibilità dei moduli presentati verrà ulteriormente estesa ad un più ampio portafoglio di marchi a partire dalle serie Fanuc 0i / 30i / 31i / 32i dotate di librerie Focas (API), per poi coprire anche i controlli Siemens, Heidenhain e Mitsubishi. Verranno esaminate macchine legacy, considerando anche l'obiettivo principale di implementare una soluzione standard al problema della raccolta dei dati di processo. BENEFICI OTTENUTI Il primo beneficio derivante dall’utilizzo della piattaforma DiPMa è dato dalla diminuzione dei tempi di setup ed avvio produzione derivanti dalla selezione guidata dei parametri di lavoro proposti all’operatore nella creazione di nuovi componenti. Se in passato la definizione era lasciata all’esperienza dell’operatore, oggi questa può essere sintetizzata in un modello dati in grado di essere analizzato tramite una semplice interfaccia che consente all’operatore di verificare quale set di parametri ed attrezzaggi ha fornito un risultato migliore, diventando quindi base di definizione per i parametri di nuovi prodotti. Inoltre grazie alla raccolta dati, che avviene in modo continuo senza richiedere interventi da parte dell’operatore, è possibile mappare i cicli produttivi per ogni prodotto, abilitando la creazione di un dataset identificativo per ogni prodotto realizzato. Si può quindi estrarre dal database della piattaforma un riepilogo dei parametri di lavoro monitorati durante la produzione, ad ulteriore certificazione del processo utilizzato. 7
Figura 5 - Esportazione report di processo (fingerprint). Da sinistra a destra: Dati esposti dalla macchina via MTConnect, Database DiPMa, grafico parametri. Considerando sempre la fase di avvio produzione, la piattaforma DiPMa può essere utilizzata anche per la simulazione di capabilities produttive, verificando i KPI riscontrati su produzioni passate per componenti uguali. Può infatti accadere che la medesima produzione, realizzata su macchine differenti, possa riportare a qualità e risultati diversi. Grazie alla verifica dei KPI misurati su macchine equivalenti è infatti possibile verificare quale macchinario potrà risultare nella qualità (i.e. KPI) migliore. Il tracciamento degli utensili attivi in produzione può, infine, servire per misurare il reale tempo di lavorazione per utensili condivisi su macchine differenti, verificando i dati di catalogo in modo oggettivo e consentendo di effettuare comparazioni su durata e qualità ottenuta a fine lavorazione. 7. LIMITAZIONI DELLA SOLUZIONE Allo stato attuale, la definizione dei dati di setup richiede la compilazione manuale di un’interfaccia esposta a bordo macchina risultando in un impegno, seppur minimo, del tempo operatore. Grazie all’utilizzo di sensoristica applicabile sulle macchine potrà essere possibile in futuro leggere automaticamente i dati relativi ad identificativi di attrezzature e macchinari. L’utilizzo del protocollo MTConnect in risposta a chiamate di tipo current consente di estrarre dalla macchina l’equivalente di una fotografia degli ultimi parametri macchina variati. Il campionamento di questi stati ad intervalli regolari permette al sistema di tracciare la produzione. Questo campionamento, seppur infittibile fino a 700 ms, può risultare in alcuni errori di aliasing dati dalla frequenza di campionamento troppo lenta rispetto alla reale variazione dei parametri monitorati. 8
Figura 6 – Esempio di rilevazione parametri via richieste current. Una soluzione per questa problematica consiste nell’utilizzo di chiamate di tipo sample, in cui l’Agent MTConnect presente in macchina può restituire la serie di variazioni registrate all’interno dell’intervallo di campionamento. Grazie all’implementazione di questa differente metodologia di raccolta dati, prevista nel breve periodo, problematiche di aliasing saranno ridotte, se non definitivamente eliminate Figura 7 – Esempio di rilevazione parametri via richieste sample. POTENZIALI AREE APPLICATIVE E DI SVILUPPO Oltre a quanto anticipato nelle sezioni precedenti, ovvero la verifica dei parametri di processo su nuove produzioni, la valutazione a priori delle capabilities di produzione, la certificazione di prodotti e processi così come la valutazione oggettiva delle durate 9
utensili, la piattaforma DiPMa può avere ulteriori aree di sviluppo nell’area della definizione di processi complessi. Concatenando validazioni di parametri al fine di ottimizzare il valore dei KPI misurati con il numero di macchine considerate per la produzione è infatti possibile prevedere uno sviluppo dell’architettura verso la simulazione non più di singole lavorazioni, ma di catene di produzione. Questo potrà consentire un’ulteriore simulazione di capabilities per il parco installato ed abilitare verifiche di miglioramento del parco installato sull’ingresso di nuovi macchinari, suggerendo tecnologie o aree di lavoro richieste per poter considerare produzioni non realizzabili con il parco storicizzato nella piattaforma. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI [1] Yang Lu, (2017) Industry 4.0: A survey on technologies, applications and open research issues, Journal of Industrial Information Integration, Volume 6, Pages 1-10, ISSN 2452-414X. 10.1016/j.jii.2017.04.005. [2] Monostori, L. et al. (2016) Cyber-physical systems in manufacturing. CIRP Annals - Manufacturing Technology. 65. 621–641. 10.1016/j.cirp.2016.06.005. [3] Fanuc Factory Automation (2011) iAdaptS, adaptive control solution [4] Okuma America Corporation, (2013) CAS, Collision Avoidance System [5] Okuma America Corporation, (2015) ServoNavi, optimized servo control [6] Edrington, B., Zhao, B., Hansel, A., Mori, M., Fujishima, M. "Machine monitoring system based on MTConnect technology". (2014) Procedia CIRP, 22 (1), pp. 92-97. doi: 10.1016/j.procir.2014.07.148 [7] Álvares A. J., Santos de Oliveira L. E., Ferreira J. C. E., (2018) "Development of a Cyber-Physical framework for monitoring and teleoperation of a CNC lathe based on MTconnect and OPC protocols". International Journal of Computer Integrated Manufacturing, 31:11, 1049-1066, DOI: 10.1080/0951192X.2018.1493232 [8] Fallah, S.M., Wolny, S., Wimmer, M. (2016) "Towards model-integrated service- oriented manufacturing execution system" International Workshop on Cyber-Physical Production Systems, CPPS 2016 7483917 [9] Rafal Cupek, Adam Ziebinski, Marek Drewniak & Marcin Fojcik (2019) Knowledge integration via the fusion of the data models used in automotive production systems, Enterprise Information Systems, 13:7-8, 1094-1119, DOI: 10.1080/17517575.2018.1489563 [10] Lin, Y.-L., Lin, C.-C., Chiu, H.-S. "Developing a cloud virtual maintenance system for machine tools management". (2015) Proceedings of the 11th EAI International Conference on Heterogeneous Networking for Quality, Reliability, Security and Robustness, QSHINE 2015, art. no. 7332595, pp. 358-364. doi: 10.4108/eai.19-8- 2015.2261333 [11] Cachada A., Barbosa., et al. (2019) "Using Internet of Things Technologies for an Efficient Data Collection in Maintenance 4.0". Proceedings - 2019 IEEE International Conference on Industrial Cyber Physical Systems, ICPS 2019 May 2019, Article number 8780217, Pages 113-118 [12] Carvalho T. P. , Soares F. A. A. M. N., Vita R., et al. (2019) "A systematic literature review of machine learning methods applied to predictive maintenance" Computers & Industrial Engineering, Volume 137,https://doi.org/10.1016/j.cie.2019.106024 [13] Al Sunny S. M., Liu F. X, Shahriar R. M. (2018) "Remote Monitoring and Online Testing of Machine Tools for Fault Diagnosis and Maintenance Using MTComm in a Cyber-Physical Manufacturing Cloud" EEE International Conference on Cloud Computing, CLOUD Volume 2018-July, 7 September 2018, Article number 8457842, Pages 532-539 10
[14] Paolo Parenti, Francesco Cacciatore, Andrea Ratti, Massimiliano Annoni (2018) A graphical method for performance mapping of machines and milling tools, Procedia Manufacturing, Volume 26, Pages 1500- 1508, ISSN 2351-9789, https://doi.org/10.1016/j.promfg.2018.07.089 [15] Sandvik Coromant, (2018) CoroPlus MachiningInsights [16] Lecture Notes in Computer Science (including subseries Lecture Notes in Artificial Intelligence and Lecture Notes in Bioinformatics) Volume 10349 LNCS, 2017, Pages 120- 131 [17] Laxmi, A.R., Mishra, A. (2018) "RFID based Logistic Management System using Internet of Things (IoT)" Proceedings of the 2nd International Conference on Electronics, Communication and Aerospace Technology, ICECA 2018 26 September 2018, Article number 8474721, Pages 5 11
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