Dicastero Sport 30 anni di passione ed emozioni - Lugano sport

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Dicastero Sport 30 anni di passione ed emozioni - Lugano sport
Dicastero Sport
30 anni di passione ed emozioni
Dicastero Sport 30 anni di passione ed emozioni - Lugano sport
Dicastero Sport 30 anni di passione ed emozioni - Lugano sport
Dicastero Sport
30 anni di passioni e di emozioni
a cura di Beatrice Lundmark
Dicastero Sport 30 anni di passione ed emozioni - Lugano sport
Colophon                                                    Indice

Coordinamento redazionale                                   Presentazione                                                         11
Beatrice Lundmark e Alcide Bernasconi

Testi                                                       La passione nasce da lontano, di Alcide Bernasconi                    12
Giovanni A. Baggio, Alcide Bernasconi                       • C’era una volta il Campo Marzio                                     12
Mariano Botta, Americo Bottani
                                                            • L’imbarazzo della scelta                                            16
Giovanni Cansani, Didi Enderlin
Gianni Gaggini, Beatrice Lundmark                           • Futuri campioni del mondo a Loreto                                  17
Luigi Morandi                                               • Nel basket è tutto un derby                                         18
                                                            • Anche Lugano impazzisce per i due “K”                               18
Editing e revisione testi
Giovanni Cansani, Gianandrea Rimoldi                        • Sport a Lugano già dal 1800                                         21
Sergio Roic
                                                            Una felice intuizione: il Dicastero Sport, di Beatrice Lundmark       22
Impaginazione
Jason Neuenschwander
                                                            Gli artefici, di Beatrice Lundmark                                    26
Progetto grafico e copertina
                                                            • Il Sindaco e l’intuizione                                           29
Beatrice Lundmark e Jason Neuenschwander
                                                            • Il Direttore e la realizzazione dell’Ufficio                        32
Foto copertina e controcopertina                            • La grande umanità dello sport, di Giovanni Cansani                  34
Archivi Città di Lugano, Maurizio Gonnella
                                                            • Il Dicastero Sport oggi                                             38
Beniamino Poserina, Valerio Marani
Michele Nasi, Studio Rüedi
                                                            Strutture per vivere lo sport, di Beatrice Lundmark                   40
Stampa
                                                            • Cornaredo, il cuore sportivo di Lugano                              42
Color Lito System SA, Manno
Finito di stampare il 10 ottobre 2010                       • Sport d’acqua sulle rive del Ceresio                                45
Tiratura: 1000 copie                                        • Dai laghetti gelati... al ghiaccio bollente, di Alcide Bernasconi   46
                                                            • Skatepark, un investimento sul futuro                               50
Volume pubblicato con i contributi della Città di Lugano,
del Dicastero Sport e delle AIL                             • Aggregazioni e sport: nuove infrastrutture                          51
                                                            • Sport nel verde                                                     53
© 2010 Dicastero Sport                                      • Palestre: emozioni sportive indoor                                  54
Edizioni Città di Lugano
ISBN 88-7777-047-3                                          • Strutture a favore del movimento giovanile                          57
                                                            • Mappa delle infrastrutture sportive                                 58
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Indice

                     Eventi ed emozioni                                                                  62
                     • Giochi Intercittà: sport e socializzazione, di Americo Bottani                    64
                     • Festa dello Sportivo: sala adornata con semplici decorazioni, di Luigi Morandi    68
                     • Lugano e il ciclismo, un grande amore, di Mariano Botta                           69
                     • Ginnastica: una tradizione ben radicata, di Americo Bottani                       77
                     • Tiro: Campionati del Mondo alla Resega, di Didi Enderlin                          80
                     • Lugano e il movimento boccistico mondiale, di Giovanni A. Baggio                  82
                     • Il sacro fuoco illuminò la Città, di Beatrice Lundmark                            85
                     • Coppa America e Alinghi a Lugano, di Gianni Gaggini                               87
                     • Euro 2008: nomi e simboli del calcio a Lugano, di Beatrice Lundmark               90
                     • Personaggi e campioni, di Alcide Bernasconi e Beatrice Lundmark                   93

                     Non solo sport di Beatrice Lundmark                                                104
                     • Lido: sport e tempo libero                                                       106
                     • Resega: non solo ghiaccio                                                        106
                     • Cornaredo: musica e levrieri                                                     108
                     • Sport e religione                                                                108

                     Verso il futuro di Beatrice Lundmark                                               112

“Lugano Città
                     • Intervista a Paolo Beltraminelli

      dello sport”
                     Ringraziamenti                                                                     121

                     Sport e societa` sportive di Lugano                                                122

                     Autori                                                                             130

                     Fonti bibliografiche e fotografiche                                                133
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L’uomo è un essere pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non
calcola e non pensa. Dobbiamo ridiventare “come bambini” attraverso lunghi anni
d’esercizio nell’arte di dimenticare se stessi.

Quando questo è raggiunto, l’uomo pensa eppure non pensa. Pensa come la pioggia
che cade dal cielo; pensa come le onde che corrono sul mare; (…) come le foglie verdi
che germogliano sotto la brezza primaverile. Infatti è lui stesso la pioggia, il mare, le
stelle, il verde.

                                                                        Eugen Herrigel,
                                                               Lo Zen e il tiro con l’arco

                                                                                                  30
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                                                                                             a
                                                                                             Di

                                                                                                      rt
                                                                                                  c. s po
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Presentazione

Corse, capriole, urla di gioia e l’odore dell’erba                 Dicastero e conoscere ciò che si prospetta per il futu-
appena tagliata. Pantaloni sporchi, il verde non va                ro. L’intento è quello di narrare una storia marcata
via, la mamma ti sgrida ma sei felice. Non c’è nien-               da avvenimenti, emozioni e ricordi più che da stati-
te da fare, quando lo sport entra nel cuore, non lo                stiche e freddi dati. Il libro prende infatti forma negli
lascia più. È una passione che affonda le sue radici               apporti e nelle testimonianze degli artefici della
nella gioventù, quando si corre scalzi sui prati gio-              scena sportiva luganese, dei giornalisti, dei collabo-
cando con gli amici, e prosegue con l’adolescenza,                 ratori del Dicastero e degli appassionati tout court:
quando ci si avvicina ad una pratica sportiva o ago-               semplicemente, parlando di sport. Questi interventi
nistica. In seguito, con il passare degli anni, si mette           hanno permesso di svelare quello che è stato ed è il
a disposizione degli altri la propria esperienza, si ini-          cuore sportivo di Lugano, la passione e le intuizioni
zia ad allenare, ad organizzare eventi o a gestire                 che hanno portato alla nascita dell’Ufficio Sport che,
società sportive. Ma l’odore dell’erba fresca, le corse            con questa pubblicazione, festeggia il suo 30esimo
sfrenate con gli amici rimangono: l’emozione dello                 anniversario.
sport è la medesima di quando si è bambini. Ed è
proprio questa energia primordiale, oltre i confini                Buon compleanno Dicastero Sport!
dell’Io, oltre l’egoismo dell’individuo, che permea il
mondo dello sport, diventando uno stile di vita che
non ti abbandona mai.                                                                                  Beatrice Lundmark
                                                                                                   Lugano, 10 agosto 2010
Sfogliando questa pubblicazione scoprirete quello
che la passione sportiva dei luganesi - siano essi
politici, imprenditori, atleti, tifosi, volontari o sempli-
ci cittadini - ha reso possibile nel corso della storia
di Lugano da quando è stato creato il Dicastero
Sport ad oggi. Molti sono gli eventi, i progetti e i
nuovi impianti realizzati in questi anni. Nelle pagine
che seguono potrete inoltre ritrovare alcuni episodi
significativi che hanno preceduto la nascita del

                                                                                                                                    30
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                                                                                                                               a
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                                                                                                                                        rt
                                                                                                                                    c. s po
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La passione nasce da lontano
di Alcide Bernasconi

C’era una volta il Campo Marzio
Diciamo sessant’anni fa, una tranquilla domenica
pomeriggio di primavera a Lugano. Splende il sole. I
luganesi col tarlo dello sport si recano al Campo
Marzio, lo stadio di calcio, a un tiro di schioppo dal
centro cittadino, sull’altra sponda del Cassarate.
Ogni due settimane, si danno appuntamento lì vec-
chi compagni di scuola, ex giocatori e gente che
viene da “fuori” (ossia dai paesi della periferia, dal
Malcantone e pure da più lontano, compresi i comu-
ni oltre la frontiera di Gandria) per sostenere i bian-
coneri del Lugano, impegnati nel campionato di
Divisione Nazionale A. Alcuni spettatori sono andati
allo stadio magari soltanto per “godersi la partita”
e la giornata di sole, non senza un po’ di curiosità
per giocatori di richiamo, come il Bickel del
Grasshopper, ma anche il Lajo Amadò, l’asso bianco-
nero passato in forza alla formazione biancoceleste
zurighese.
Quelli del centro arrivano al Campo Marzio, affret-
tando il passo man mano che si avvicinano al ponte
sul Cassarate. Altri tifosi giungono in tram, fermata
davanti al Palazzo degli Studi, quindici centesimi per
il biglietto rosa-lillà di sola andata. La gente avverte
che sta per chiudersi una pagina nella storia dello
sport luganese. Infatti, a nord del quartiere di Molino
Nuovo, oltre il cimitero e oltre la masseria Poretti,
quasi ai piedi della collina di Trevano sulla quale si fa
                                                                 25 novembre 1951: s’inaugura lo Stadio di Cornaredo con l’ami-
                                                                 chevole Svizzera-Italia conclusasi 1 a 1 davanti a oltre 30mila
                                                                 spettatori (Foto Rüedi).

                                                                                                                                                 30
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                                                                                                                                            Di

                                                                                                                                                     rt
                                                                                                                                                 c. s po
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ancora ammirare l’elegante “castello”, si sta ulti-             un po’ britannica, dove stavano gli spettatori in giac-
mando la costruzione del nuovo Stadio comunale di               ca e cravatta. Il fumo delle sigarette si alzava senza
Cornaredo, che verrà inaugurato ufficialmente il 25             sosta da spalti e tribune. Erano tempi in cui si fuma-
novembre 1951 con l’incontro amichevole fra                     va allegramente. Anche il campione ciclista Gino
Svizzera e Italia (oltre 30.000 spettatori). È un               Bartali, appena tagliato il traguardo, non di rado si
impianto sportivo completo, con tanto di pista di               accendeva una sigaretta. E gli slogan pubblicitari di
atletica in cenere che circonda il campo di calcio, con         allora erano un invito diretto alle folle, negli stadi e
una tribuna dalla linea ardimentosa, in cemento                 lungo i percorsi delle gare ciclistiche: “Fumate la
armato, e un sottopassaggio dal quale sbucano le                sigaretta dello sportivo!”, annunciavano da un alto-
squadre.                                                        parlante le varie marche che si battevano per la con-
Al Campo Marzio, c’era una tribunetta senza prete-              quista del mercato, regalando cappellini di carta oltre
se che accoglieva per così dire il pubblico della               a pacchetti con due-tre sigarette e altri “gadget”.
Lugano bene e chi si poteva permettere il biglietto             Il FC Lugano, fondato nel 1908, aveva giocato sem-
per i posti “a sedere”. Gli altri spettatori avevano            pre al “Marzio”. Nella stagione 1948/49 i biancone-
però il privilegio, a volte, di sentire scorrere il             ri si laurearono campioni svizzeri per la terza volta in
Cassarate fra gli alti argini costruiti a difesa del            dieci anni, assicurandosi il titolo con tre settimane
Parco civico. Si giocava dove ora ci sono il grande             d’anticipo sulla conclusione del campionato. Il primo
prato e le piscine del Lido. Il tifo non era insistente,        titolo lo conquistarono nel trentesimo di fondazione,
dipendeva dallo svolgimento del gioco. Alcune fola-             al termine della stagione 1937/38, dopo aver vinto
te di vento davano voce al fiume, ormai giunto alla             anche la Coppa Svizzera nella finale che si giocò al
foce, quasi un saluto prima di gettarsi nel lago, dopo          Campo Marzio. Il Lugano superò il Grasshopper per
la breve discesa dalla Val Colla, raccogliendo le               2-1 dopo i supplementari. Il secondo titolo venne
acque di piccoli affluenti, il più importante e rumo-           vinto nella stagione 1940/41.
roso dei quali era il Cassone, alle porte della Città,          Festeggiando il terzo e ultimo titolo della storia
nell’ultimo tratto che divideva Lugano dai comuni               bianconera, il presidente di allora, dottor Antonio
della sponda sinistra, Pregassona, Viganello e quindi           Bianchi-Bottani, rivolse un commosso addio al vec-
Cassarate-Castagnola.                                           chio stadio: “… Saluto questo vecchio Campo
Il pubblico incitava i bianconeri da quella tribunetta          Marzio, che è stato la culla che ha raccolto i primi
                                                                                                                           20 maggio 1934: la formazione della sezione atletica del Football
                                                                                                                           Club Lugano schierata al Campo Marzio prima del vittorioso
                                                                                                                           incontro con i francesi del Mulhouse (Foto Bächler).

                                                                                                                                                                                                             30
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                                                                                                                                                                                                                 rt
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vagiti del nostro sodalizio, che ha visto i trionfi e le         Horgen e Ginevra, attirando notevole pubblico con         Iniziata l’attività sui laghetti di Muzzano e di Origlio,
amare sconfitte, le irrefrenabili esplosioni di conten-          l’arrivo del capo-cannoniere del torneo olimpico di       che, negli inverni più rigidi, gelavano per un paio di
tezza, di dolore e di paurosa ira della folla, malata di         Città del Messico 1968, l’olandese Nico Van der           settimane, a volte per un mese, il piccolo gruppo di
quella strana malattia che è detta ‘tifo’. Addio vec-            Voet.                                                     appassionati che aveva fondato la società realizzò la
chio Campo Marzio. Hai finito la tua carriera con un                                                                       prima “pista” su un prato del quartiere di Loreto.
prezioso alloro colto dai tuoi figli. Fra pochi mesi             L’imbarazzo della scelta
resterai solo. Ma ti giungerà dal nuovo campo spor-              A Lugano non ci si è fatti mancare nulla: calcio, hoc-    Futuri campioni del mondo a Loreto
tivo, portata dall’amico vento che va verso il lago,             key su ghiaccio, basket, ciclismo (il Velo Club           Il 1. febbraio 1950 fu una data incancellabile per
l’eco delle battaglie che i giovani atleti bianconeri            Lugano, fondato nel 1890, preceduto nel 1885 dal          l’HC Lugano che ospitò i futuri campioni del mondo
combatteranno per la gloria di questa nostra amata               VC “La Veloce”; seguirà poi la Società Sport 1905),       del Canada, rappresentati dalla squadra dei
città”. La “paurosa ira della folla” è riferita in parti-        motociclismo (nel 1913 si disputa la prima edizione       Waterloo Mercury’s di Edmonton. I canadesi venne-
colare a un paio di episodi che ora possono far sor-             della Cassarate - Monte Brè, che avrà fama interna-       ro ingaggiati, mentre si recavano in treno a Milano
ridere, ma che procurarono brividi a quegli arbitri e            zionale), automobilismo (ricordiamo i grandi piloti       per un’amichevole, con una rapidissima trattativa fra
segnalinee, costretti ad abbandonare lo stadio preci-            Silvio Moser e Clay Regazzoni), tiro, ginnastica          le stazioni di Lugano e Chiasso, e attirarono a Loreto
pitosamente dopo una non troppo felice direzione di              (Società Federale e Fides), atletica leggera (dapprima    una vera folla (2500 spettatori) per l’amichevole con
gara, fuggendo verso il vicino cantiere nautico per              con la sezione atletica del FC Lugano, quindi la SAL)     i Diavoli Rosso Neri milanesi (a cui prestarono qual-
prendere il largo su un motoscafo, destinazione                  con la marcia in evidenza sin dai primi anni, hockey      che giocatore per equilibrare i valori in campo),
Capolago, e quindi salire sul treno diretto Oltralpe,            su prato, scherma, canottaggio, nuoto e pallanuoto,       imponendosi per 5-4. Poche settimane dopo, eccoli
senza fare i conti con i tifosi più arrabbiati i quali li        tennis (nel 1904 il Lugano Lawn Tennis Club Villa         laurearsi campioni del mondo a Londra. Sport che
attendevano alla stazione di Lugano!                             Castagnola organizza il primo torneo in Ticino), ten-     vide primeggiare ancora per poco la Svizzera fra le
Quanto al vecchio Campo Marzio ha resistito parec-               nis da tavolo, alpinismo (due società) e varie altre      grandi nazioni (tra le quali non figurava ancora la
chi anni prima di cedere il passo… ai bagnanti del               discipline nelle quali, a turno, i luganesi hanno sapu-   Russia), l’hockey conquista i luganesi che per alcune
Lido, dopo che le ruspe lo avevano scavato per la                to imporsi in campo nazionale. Insomma, non c’è           stagioni corrono alla pista di Noranco, realizzata
costruzione della piscina, mentre la tribunetta, con i           che l’imbarazzo della scelta.                             grazie all’iniziativa perfino coraggiosa di un garagi-
suoi vecchi spogliatoi, ha sopravvissuto ancora più a            Il calcio ha rivaleggiato a lungo con l’hockey su         sta del posto, Albino Mangili. Nella stagione
lungo, ospitando i nuotatori della SN Lugano, con la             ghiaccio quando, con la realizzazione della pista         1954/55 comunque non si gioca per mancanza di
sua squadra di pallanuoto che avrebbe dato vita a                artificiale della Resega (1957), l’HC Lugano ha posto     ghiaccio. Nel 1957 s’inaugura la Pista della Resega
esaltanti incontri con le grandi avversarie di allora,           sempre più in alto l’asticella delle sue ambizioni.       e i bianconeri, dopo diverse stagioni con fortune
                                                                                                                                                                                            1. febbraio 1950: i Diavoli Rosso Neri di Milano e i Waterloo
                                                                                                                                                                                            Mercury’s di Edmonton disputano un incontro straordinario di
                                                                                                                                                                                            hockey sulla pista naturale di Loreto.

                                                                                                                                                                                                                                                                 30
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alterne in Prima Divisione, nel 1964 sono promossi               Anche Lugano impazzisce per i due “K”
in DNB, proprio mentre l’Ambrì Piotta, che dal 1953              Il ciclismo è senza dubbio lo sport più popolare, nel-
giocava in DNA, viene relegato nella divisione cadet-            l’immediato dopoguerra, quando l’Europa risorge
ta. Ha così inizio la storia infinita dei derby che, com-        dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale. Nel
plice il declino del calcio ticinese, diventerà l’avveni-        1950, due corridori zurighesi fanno impazzire i tifo-
mento sportivo più atteso del cantone.                           si svizzeri. Sono il bel Hugo Koblet, primo straniero a
                                                                 imporsi al Giro d’Italia, mentre Ferdy Kübler trionfa
Nel basket è tutto un derby                                      al Tour de France suscitando grandissimo entusia-
Uno sport inizialmente tutto luganese, almeno in                 smo anche in Ticino. La Società Sport 1905 coglie al
campo maschile, è il basket. Le squadre quasi non si             volo l’occasione e organizza - con l’aiuto del corrido-
contano: Cassarate, SAL, Fides, Federale, Molino                 re Emilio Croci Torti e dello stesso Kübler che contat-
Nuovo, SAM Massagno, Pregassona e Viganello.                     tarono vari campioni fra cui Fausto Coppi - una
L’attività inizia sui campi all’aperto, ma negli anni            prova a cronometro in circuito con partenza e arrivo
’70, nella nuova palestra delle Scuole della Gerra, i            a Sorengo, patrocinata dai fratelli Vittorio e Sandro
numerosi derby, con giocatori di grido, dal grande               Vanini. Il “GP Panettone Vanini” riscuote straordina-
messicano Manuel Raga a tutto un gruppo di ame-                  rio successo e attira grandi folle dall’Italia per la pre-
ricani di valore, attirano per parecchie stagioni un             senza di Coppi, Bartali, Magni e altri campioni, e
pubblico che deve stringersi nel poco spazio a sua               viene definito come un Campionato del mondo della
disposizione. Nel 1977 un’indimenticabile finale di              cronometro (allora non si disputava), reggendo il
Coppa Svizzera vinta dal Viganello sul Pregassona, si            confronto con il GP delle Nazioni di Parigi. Questa
giocherà davanti a 4000 spettatori, nel palazzetto               notorietà favorirà l’assegnazione dell’organizzazio-
della pista di ghiaccio di Mezzovico, per un paio di             ne del Campionato del mondo su strada a Lugano
stagioni nuova “casa“ dell’HC Lugano. Nel febbraio               nel 1953, vinto dal campionissimo Coppi sul circuito
1978 l’impianto crollerà sotto il peso della neve,               di Agno, con la famosa e decisiva salita della
caduta senza sosta durante la notte!                             Crespera. Ad organizzarli è il Velo Club Lugano, due
                                                                 anni dopo il trionfo iridato di Kübler a Varese. I
                                                                 Mondiali torneranno in Ticino nel 1971 (Mendrisio),
                                                                 1996 (Lugano) e 2009 (Mendrisio).
                                                                                                                              Pubblico e appassionati assistono al passaggio dei corridori sulla
                                                                                                                              salita verso Sorengo in una delle prime edizioni del GP a crono-
                                                                                                                              metro di Lugano.

                                                                                                                                                                                                                 30
                                                                                                                                                                                                             nn i
                                                        - 18 -                                                                                                                                     - 19 -

                                                                                                                                                                                                            a
                                                                                                                                                                                                            Di

                                                                                                                                                                                                                     rt
                                                                                                                                                                                                                 c. s po
Sport a Lugano già dal 1800                                    Palazzo degli Studi, la Biblioteca e la Palestra), con
                                                                          Lugano figura ormai sulla carta geografica dei gran-           gli imponenti esercizi d’assieme (4000 ginnasti) e
                                                                          di avvenimenti sportivi e lo Stadio di Cornaredo               l’immancabile corteo fino in Piazza della Riforma.
                                                                          ospita pure una partita dei Campionati del mondo               Già nel 1872 la Società Federale Ginnastica (SFG)
                                                                          del 1954 organizzati in Svizzera: si tratta del con-           organizzò a Lugano la Festa cantonale.
                                                                          fronto Italia - Belgio (4-1), disputato il 20 giugno           Va detto, a chiusura di questa introduzione, che in
                                                                          davanti a 26mila spettatori.                                   quegli anni non tutti i genitori vedevano di buon
                                                                          La storia sportiva di Lugano si inizia comunque verso          occhio i figli avvicinarsi allo sport, soprattutto quan-
                                                                          la fine del 1800 con due discipline tipicamente                do il football, all’inizio del secolo scorso, attirò i
                                                                          “svizzere”: il tiro e la ginnastica. Come scrive               ragazzi come una calamita, rubando tempo allo stu-
                                                                          Armando Libotte nel suo libro “Storia illustrata dello         dio (o al lavoro). Poi fu il campo dell’oratorio maschi-
                                                                          sport nel Ticino 1830-1984”, per circa un secolo,              le a offrire ai campioni in erba l’occasione di metter-
                                                                          l’attività ginnica e il tiro furono influenzati dalle          si alla prova. Qui si rivelarono non pochi atleti di
                                                                          vicende politiche, alcune delle quali cruente. Nel             valore, che proseguirono la carriera agonistica ai più
                                                                          1820 il tiro si era diffuso in gran parte del Cantone          alti livelli nazionali nel calcio (si ricorda la Libertas,
                                                                          e nel 1832 venne fondata al Monte Ceneri la Società            squadra di casa), nella ginnastica (Fides) e nel
                                                                          dei Carabinieri Ticinesi. Di pari passo si diffuse in          basket. Fra le varie altre squadre di Lugano (Elvezia,
                                                                          Ticino la ginnastica, con finalità non molto dissimili         Polisportiva Cassarate, Massagno, Noranco, Boglia,
                                                                          da quelle delle società di tiro, discipline entrambe           Comano, Aurora, Vignola Sportiva e, più tardi, il
                                                                          influenzate dai movimenti liberali dell’Ottocento,             Rapid promosso dalla 4. Lega alla DNB in soli quat-
                                                                          tanto che le varie società assunsero carattere politi-         tro anni, dal 1951 al 1955) merita un cenno partico-
                                                                          co e partitico, sottolineando l’aspetto patriottico e          lare quella dei Giovani Calciatori Luganesi, di origi-
                                                                          militare. Nel giugno del 1883 si tenne a Lugano la             ne popolare, che nel 1927 disputò una semifinale di
                                                                          Festa federale di tiro, che impose la costruzione di un        Coppa Svizzera sul campo nei pressi della Chiesa
                                                                          imponente stand per i tiratori. Altro grande appunta-          della Madonetta (dove per alcuni anni si pedalò su
                                                                          mento nazionale fu la Festa federale di ginnastica,            un anello ciclistico in legno con le curve rialzate) con
                                                                          organizzata a Lugano nell’agosto 1894 (sull’ampia              annesso il Canvetto Luganese.
                                                                          area del prato Gianella, dove sorgeranno poi il
Agosto 1894: esercizi d’assieme eseguiti da 4000 ginnasti alla
Festa federale a Lugano.

                                                                                                                                                                                                           30
                                                                                                                                                                                                       nn i
                                                                 - 20 -                                                         - 21 -

                                                                                                                                                                                                      a
                                                                                                                                                                                                      Di

                                                                                                                                                                                                               rt
                                                                                                                                                                                                           c. s po
Una felice intuizione: il Dicastero Sport
di Beatrice Lundmark

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
asseriva il chimico francese Antoine Lavoisier. Questa
legge, oltre alla chimica, può esser applicata a più
ambiti e pure allo sport. Il Dicastero Sport, infatti,
non è sorto dal nulla: è stato il frutto di una felice
intuizione e di un progetto concretizzatosi attraver-
so un lungo lavoro favorito e sostenuto dalla grande
passione di Lugano e dei suoi cittadini per lo sport.
Una passione che trae le sue origini nel passato,
quando non esistevano né computer né videogiochi
né cellulari, quando i bambini giocavano a pallone
per strada, quando le squadre di hockey si allenava-
no sul laghetto ghiacciato di Muzzano, quando
l’atletica si faceva sulla pista in cenere, quando il
calcio si giocava sui campi in sabbia, nelle strade e
nei prati incolti che circondavano la Città.
Da allora sono fiorite molte società sportive che per-
mettono ai cittadini di praticare numerosi sport,
come la vela, il pattinaggio, il curling, l’atletica, la
ginnastica, il calcio, ecc. fino a giungere alle 135
associazioni annunciate ad oggi presso il Dicastero
Sport, attive in 58 diverse discipline. Oltre ad esse
citiamo anche il Panathlon Club Lugano, che dal lon-
tano 1954, data della sua costituzione, s’impegna a
promuovere l’ideale sportivo e i suoi valori.
Tuttavia, oltre alla passione, per praticare sport sono
necessarie strutture adeguate, realizzate grazie alla
volontà politica di rispondere alle esigenze della
                                                                Luglio 1951: finale dei 200m ai primi Campionati svizzeri assoluti
                                                                di atletica leggera organizzati allo Stadio di Cornaredo.

                                                                                                                                                   30
                                                                                                                                               nn i
                                                       - 22 -                                                                        - 23 -

                                                                                                                                              a
                                                                                                                                              Di

                                                                                                                                                       rt
                                                                                                                                                   c. s po
popolazione, degli atleti e delle società.
Prima che si istituisse il Dicastero Sport esistevano
da tempo società e infrastrutture che consentivano
la pratica sportiva, come lo Stadio di Cornaredo,
inaugurato nel 1951, la Pista del ghiaccio artificiale
della Resega aperta nel 1957, campi di calcio e le
varie palestre delle scuole comunali e del Cantone.
Alcune strutture erano gestite dalla Città, altre erano
sorte per volontà di associazioni sportive o di socie-
tà ad azionariato misto che amministravano deter-
minati impianti, come ad esempio il Lido, gestito
dalla Bagno Spiaggia SA.
Con la crescita e lo sviluppo delle attività sportive si
è avvertita la necessità di convogliare questa ener-
gia in un unico progetto concreto: creare un
Dicastero che trattasse tutte le tematiche riguardan-
ti lo sport, che si assumesse la gestione delle diver-
se strutture, che ascoltasse le esigenze dei cittadini
e delle società e sviluppasse nuovi progetti di pro-
mozione dello sport. Perciò, nel 1980, su iniziativa
del Sindaco Giorgio Giudici, fu istituito il Dicastero
Sport.

                                                                Autunno 1957: la Pista del ghiaccio della Resega pronta per
                                                                l’inaugurazione.

                                                                                                                                            30
                                                                                                                                        nn i
                                                       - 24 -                                                                 - 25 -

                                                                                                                                       a
                                                                                                                                       Di

                                                                                                                                                rt
                                                                                                                                            c. s po
Gli artefici
Interviste raccolte da Beatrice Lundmark

Per capire meglio come nasca e come cresca un pro-
getto, la miglior cosa è sicuramente dare la parola
agli artefici, a coloro che hanno ideato e lavorato
alla sua realizzazione.
Abbiamo dunque intervistato gli attori principali di
questa impresa, tutti personaggi che hanno lo sport
nel cuore, che hanno praticato sport e che, una volta
entrati in politica, si sono dedicati con passione alla
promozione di vari progetti sportivi.
In primis citiamo il Sindaco Giorgio Giudici e il
Direttore Sandro Rovelli, figure fondamentali nella
realizzazione stessa del Dicastero Sport che, nella
loro intervista, ci spiegano com’è nato e come è cre-
sciuto questo progetto.
Giovanni Cansani presenta in seguito il bilancio e le
impressioni della sua lunga esperienza di
Capodicastero. Infine l’attuale Capodicastero Paolo
Beltraminelli, nel capitolo “Verso il futuro”, ci parla
dei nuovi progetti sportivi previsti a Lugano, e in par-
ticolare del nuovo Stadio e del Palazzetto dello
Sport.

                                                                Il Sindaco Giorgio Giudici (a sinistra) e Sandro Rovelli (all’estrema
                                                                destra), artefici del Dicastero Sport; Giovanni Cansani, Capodicastero
                                                                Sport dal 2000 al 2008 e Paolo Beltraminelli, attuale Capodicastero
                                                                Sport, a fianco del Sindaco (Foto J. Neuenschwander).

                                                                                                                                                       30
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                                                                                                                                                  a
                                                                                                                                                  Di

                                                                                                                                                           rt
                                                                                                                                                       c. s po
Il Sindaco e l’intuizione                                        Lugano è stata una fra le prime città in
                                                                                                                                                 Svizzera ad avere un Dicastero Sport; cosa ha
                                                                                Come è nata l’idea? Come ha avuto l’intuizio-                    portato questo progetto alla Città?
                                                                                ne di istituire un Dicastero interamente dedi-                   La nascita del Dicastero ha permesso di creare un
                                                                                cato allo sport?                                                 unico interlocutore politico per le questioni legate
                                                                                Se una persona ha praticato sport, se una persona è              allo sport, ha garantito una migliore gestione delle
                                                                                sportiva dentro, io ho praticato calcio, tennis e sci,           infrastrutture e una maggiore apertura delle stesse
                                                                                quando entra nel mondo della politica può finalmen-              al pubblico. Questo è stato sicuramente un grande
                                                                                te fare qualcosa di concreto per il mondo dello sport            passo in avanti a favore del movimento sportivo, ser-
                                                                                ed è una delle prime cose alle quali mi sono dedica-             vito come esempio anche per altre città.
                                                                                to con passione quando sono entrato in Municipio                 Oltre alle infrastrutture, il Dicastero si è fatto promo-
                                                                                nel 1978.                                                        tore di alcune iniziative a favore dello sport, come ad
                                                                                A quel tempo, quando passavo da Cornaredo, vede-                 esempio i Giochi Intercittà - organizzati a rotazione
                                                                                vo che questo enorme spazio sportivo era sempre                  a Thonon, Neuchâtel e Lugano, dove i ragazzi delle
                                                                                chiuso con cani lupo che facevano la guardia per                 3 città si incontravano in diverse competizioni -
                                                                                impedire alla gente di entrare. La struttura era del             oppure la gara popolare di sci organizzata in occa-
                                                                                Comune, ma c’era una sorta di gestione privata e lo              sione della grande nevicata del 1985; con Sandro
                                                                                Stadio veniva aperto solo in occasioni particolari.              Rovelli abbiamo invitato tutti i cittadini ad un’escur-
                                                                                Questa situazione non era sicuramente ottimale e                 sione in sci di fondo per le vie della Città, che ha
                                                                                così, insieme a Sandro Rovelli, atleta d’élite che               avuto un grande successo: molte persone, che altri-
                                                                                lavorava in Cancelleria comunale, si pensò di istitui-           menti sarebbero rimaste bloccate in casa dalla neve,
                                                                                re un ufficio che si dedicasse interamente allo sport,           decisero di partecipare.
                                                                                con due obiettivi principali: aprire le infrastrutture ai        Pian piano con la nascita del Dicastero, con l’apertu-
                                                                                cittadini e fungere da interlocutore per le società              ra delle infrastrutture e con l’avvento di queste
                                                                                sportive, costruendo un rapporto di reciproca fiducia            manifestazioni popolari, lo sport iniziò a esser parte
                                                                                e collaborazione.                                                integrante della vita dei cittadini di Lugano a bene-
                                                                                                                                                 ficio di tutta la comunità.

Il Sindaco Giorgio Giudici ai Campionati ticinesi di tennis del 1967
insieme a Greta Koops, con cui vince nella categoria C, e Liliana
Hollaender, campionessa nella categoria D insieme a Renato
Pamini.

                                                                                                                                                                                                                  30
                                                                                                                                                                                                              nn i
                                                                       - 28 -                                                           - 29 -

                                                                                                                                                                                                             a
                                                                                                                                                                                                             Di

                                                                                                                                                                                                                      rt
                                                                                                                                                                                                                  c. s po
Com’è cambiato il concetto di sport nel corso                  tenuta Bally. L’intento era quello di evitare che ogni
degli anni; come è stato accolto a Lugano que-                 piccolo comune creasse il suo campo sportivo, rea-
sto mutamento?                                                 lizzandone uno per tutti. Purtroppo questa iniziativa
Noi abbiamo intuito che bisognava fare qualcosa                non è andata in porto perché, trattandosi di un ter-
per lo sport quando non si parlava ancora di sport             reno agricolo, il Cantone non ha dato l’autorizzazio-
per il benessere popolare e lo sport non era molto             ne a procedere; quindi a Lugano abbiamo pian
considerato a livello politico, anzi era ritenuto una          piano ampliato Cornaredo con nuovi campi e nuove
sorta di sottocultura. Negli anni ’70 era quasi blasfe-        infrastrutture, definendo lì il quartiere sportivo della
mo portare progetti sportivi in politica. Ora sembra           Città. Molti sono ancora i progetti che si intende svi-
ovvio avere un Dicastero Sport, ma allora non lo era           luppare in quest’area per favorire ulteriormente la
affatto. Lugano ha saputo anticipare questa tenden-            pratica sportiva: penso in particolare al nuovo Stadio
za, aprire ai cittadini e creare quelle infrastrutture         e al Palazzetto dello Sport. L’intento è quello di crea-
che permisero la diffusione della pratica sportiva             re un nuovo complesso sportivo che includa uno sta-
popolare. Il Dicastero Sport ha inoltre saputo inter-          dio per il calcio da 10'000 posti, parcheggi, spazi
pretare le esigenze dei cittadini sviluppando proget-          commerciali e un palazzetto dello sport. Attualmente
ti particolari come lo Skatepark, interessante esem-           stiamo lavorando al bando di concorso e si prevede
pio di collaborazione tra l’ente pubblico e i giovani          di concludere i lavori di costruzione tra circa 4 anni.
che reclamavano uno spazio sportivo dove esprimer-
si secondo le nuove tendenze.                                  Per concludere, cosa ricorda con maggior pia-
                                                               cere del Dicastero e di questi 30 anni di sport?
Qual è stata e qual è l’importanza dello sport                 La maggior soddisfazione è andare allo Stadio mer-
a Lugano? Quale sarà il suo ruolo nella cresci-                coledì pomeriggio e vedere i campi gremiti di bam-
ta della Città?                                                bini che corrono e si divertono giocando. È fonda-
Oltre al’aspetto sociale ed educativo, lo sport ha             mentale avvicinare i giovani alla pratica sportiva
anche un ruolo importante nella crescita urbanistica           mostrandogli l’importanza dello sport per la loro for-
di una città. Già verso la fine degli anni ’70, esiste-        mazione. Sono molto orgoglioso di aver promosso lo
va un ambizioso progetto inerente la creazione di un           sport e le strutture di Lugano per gli atleti, gli spor-
quartiere sportivo nel piano del Vedeggio, presso la           tivi e i cittadini di domani.
                                                                                                                          17 gennaio 1985: in occasione della spettacolare nevicata il
                                                                                                                          Dicastero Sport organizza una gara di sci di fondo per tutti i citta-
                                                                                                                          dini con partenza da Piazza Riforma (Foto Remy Steinegger).

                                                                                                                                                                                                                30
                                                                                                                                                                                                            nn i
                                                      - 30 -                                                                                                                                      - 31 -

                                                                                                                                                                                                           a
                                                                                                                                                                                                           Di

                                                                                                                                                                                                                    rt
                                                                                                                                                                                                                c. s po
Il Direttore e la realizzazione dell’Ufficio                      Come si è sviluppata questa collaborazione con             soprattutto negli ultimi anni, e cioè la pratica sporti-
                                                                  le società sportive, quali sono state le difficoltà        va rivolta a tutti, lo sport di massa. Se una volta
Com’è iniziata la sua esperienza di Direttore,                    iniziali, le sfide, i successi e gli insuccessi?           erano solo gli atleti che praticavano sport, ora inve-
come si è sviluppata concretamente la crea-                       All’inizio non è stato facile, le società volevano con-    ce lo fanno tutti, o quasi, e questo anche grazie al
zione dell’Ufficio Sport?                                         tinuare a fare come avevano sempre fatto. Non si           Dicastero Sport e all’apertura delle infrastrutture al
Uno dei primi passi che feci, insieme al Sindaco, fu              rivolgevano al Dicastero per presentare progetti e         pubblico.
quello di convocare tutte le società attive sul territo-          richieste, volevano fare a modo loro. È stato difficile
rio per presentare i nostri intenti.                              cambiare queste abitudini consolidate, ma alla fine i      Quali progetti, eventi e ricordi hanno segnato
In seguito mi trovai solo in una stanza vuota con una             nostri interlocutori hanno capito che lo scopo del         maggiormente questi 30 anni del Dicastero?
scrivania e un foglio bianco, sotto la vecchia tribuna            Dicastero era proprio quello di ascoltare le esigenze      I progetti da ricordare sono molti, ma uno degli
dello Stadio di Cornaredo. Il mio ufficio era stato               delle società sportive per aiutarle a trovare insieme      eventi che mi ha colpito maggiormente, e che reste-
realizzato ritagliando un piccolo spazio tra il centro            delle soluzioni adeguate. Per questo si è sviluppata       rà sempre nel mio cuore, è stata la visita del Papa
medico e gli spogliatoi dell’FC Lugano. Nel periodo               ben presto una stretta e proficua collaborazione, che      nel 1984 che si è svolta all’interno di una struttura
di avviamento, lavoravo metà tempo in Cancelleria                 ha sicuramente giovato al movimento sportivo luga-         gestita dal Dicastero Sport, lo Stadio di Cornaredo.
come segretario comunale e metà tempo per                         nese.                                                      Per me è stata un’esperienza unica, un evento del
l’Ufficio Sport. Nella fase iniziale analizzai quali fos-                                                                    tutto eccezionale; il mio ufficio fu smantellato e
sero le premesse e come erano stati realizzati altri              Cosa è cambiato concretamente per la vita                  divenne l’ufficio di Papa Giovanni Paolo II; venne
dicasteri, andai in seguito a Ginevra per incontrare i            sportiva luganese con la istituzione del                   arredato con eleganti mobili e il Pontefice, seppur
miei colleghi e poi iniziai la strutturazione del nostro          Dicastero?                                                 per un brevissimo periodo, vi prese residenza.
Ufficio Sport. Gli obiettivi principali erano, e sono             All’inizio le strutture sportive dipendevano dai sin-      Un altro evento che ricordo con grande piacere è la
tuttora, quelli di aprire le infrastrutture ai cittadini e        goli custodi, erano chiuse per molte ore al giorno e       Festa dello Sportivo che si svolgeva negli anni ’90
di mantenere un dialogo e una collaborazione                      per lunghi periodi e la gente aveva quasi timore di        con gli atleti di Lugano che avevano vinto un
costante con le società sportive. La novità in quegli             entrare allo Stadio. Con la nascita del Dicastero si è     Campionato svizzero o che erano stati in Nazionale;
anni fu proprio quella di istituire un Dicastero come             voluto aprire le strutture a tutti, permettendo dun-       era una grande festa che riuniva i migliori sportivi:
unico interlocutore e punto di riferimento per tutte              que di incentivare la pratica sportiva popolare oltre      una splendida occasione d’incontro tra i cittadini e i
le questioni legate allo sport.                                   che favorire l’attività delle società cittadine. In que-   loro beniamini.
                                                                  sto modo, tra l’altro, si è potuto anticipare e asse-      Per quanto riguarda invece le infrastrutture e i pro-
                                                                  condare quella tendenza che ha poi preso piede             getti ad esse legati, ricordo lo scalpore che fece negli
                                                                                                                                                                                             Sandro Rovelli, ai tempi portiere del Mendrisiostar, prima dell’in-
                                                                                                                                                                                             contro dei quarti di finale di Coppa Svizzera del 1970, vinto con-
                                                                                                                                                                                             tro il Basilea per 2 a 0.

                                                                                                                                                                                                                                                                        30
                                                                                                                                                                                                                                                                    nn i
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                                                                                                                                                                                                                                                                   a
                                                                                                                                                                                                                                                                   Di

                                                                                                                                                                                                                                                                            rt
                                                                                                                                                                                                                                                                        c. s po
anni ’90 la realizzazione dei primi campi sintetici;          La grande umanità dello sport                              Ciclismo e pace
ricordo, sempre negli anni ’90, il lungo processo che         di Giovanni Cansani                                        Con Sandro Rovelli e pochi altri intimi accogliemmo
portò alla presa in gestione della Resega da parte                                                                       in forma ufficiale nell’atrio del Municipio un gruppo
della Città, e, in seguito, nel 2002, del Lido.               Quando ti trovi a dover dirigere una barchetta che è       eterogeneo di una trentina di ciclisti idealisti che
Quest’ultimo, grazie all’intervento della Città, venne        solida, essenziale e sicura, per garantire rotta e fidu-   giravano per l’Europa predicando la pace.
ristrutturato e vennero ampliati gli spazi sportivi;          cia alla navigazione basta avere un equipaggio com-        Portammo loro il saluto di Lugano dando fondo a
investimenti che la Città decise di realizzare perché         petente, impegnato e unito. Per due interi quadrien-       tutte le nostre risorse personali: ci rivolgemmo a loro
ha sempre creduto nello sport.                                ni ho potuto contare su questi presupposti: un             con ringraziamenti in cinque o sei lingue (avete in
                                                              Dicastero ben organizzato, un Direttore capace e           mente la benedizione pasquale “Urbi et Orbi” del
In questi 30 anni di vita, il Dicastero Sport ha              tanti collaboratori attenti e puntuali nei loro compiti.   Papa, dalla sua finestra che guarda sul piazzale di
raggiunto diversi importanti traguardi. Qual è                Mi si chiede ora di scrivere 2righe2 per la pubblica-      San Pietro a Roma?).
la ricetta di questi successi?                                zione del 30esimo. Sarebbero tante le cose che vor-        Una ciclista, con tratti del viso decisamente orienta-
Il segreto è che, nello sport come nel lavoro, le cose        rei dire. Mi limito ad un paio di aneddoti sintomatici.    li, ci ringraziò e lodò questo nostro impegno multi-
riescono bene se c’è passione ed entusiasmo; per                                                                         linguista: fino allora nessuno aveva avuto con loro
questo ho voluto trasferire questi valori dello sport         Fiamma olimpica e integrazione                             questa delicatezza.
all’interno del nostro ambiente di lavoro, trasmet-           Per l’arrivo del simbolo olimpico, che transitava da       Quella volta bastarono una presenza ufficiale, un
tendo ai miei collaboratori motivazioni e energie             Lugano per proseguire su Torino, si prese una deci-        diplomino fatto in casa e poche parole, più che altro
nuove. Oltre a questo ho sempre esposto le mie idee           sione un po’ sopra il rigo: invece di proporre uno         biascicate, per ringraziare il cuore e l’idealismo di
e i miei progetti con molta calma, diplomazia e deci-         sportivo che andava per la maggiore, scegliemmo            una trentina di biciclettari che inanellano chilometri
sione, mantenendo un buon dialogo sia con il                  una persona diversamente dotata. Il tratto centrale        e chilometri seminando granellini di pace universale
Municipio sia con le società sportive, cercando di            doveva essere compiuto dal nostro caro amico               in nome dello sport.
proporre una struttura flessibile e pronta a risponde-        Carluccio, ospite della Fattoria La Fonte di Vaglio.
re alle nuove esigenze della cittadinanza.                    Preferire lui come tedoforo fu una scelta precisa e        Lugano e l’Africa
                                                              vederlo correre con un largo sorriso di sussiego sul       Qualcuno ci disse che c’era un container in partenza
                                                              lungolago cittadino in mezzo a tanta folla … un            per l’Africa con ancora spazio libero. Aggiunse che
                                                              momento particolare di gioia incontenibile che             sarebbe stato bello poter recapitare ai giovani di
                                                              riscosse applausi da spellarsi le mani. Qualcuno di        laggiù del materiale sportivo, articoli che li avrebbe-
                                                              noi ebbe persino il coraggio di commuoversi.               ro aiutati a sentirsi “sportivi veri”. Ma il tempo strin-
                                                                                                                                                                                          Non pensavano ancora alla politica: Giovanni Cansani in alto a
                                                                                                                                                                                          destra e, in basso a destra, Giuliano Bignasca con la maglia degli
                                                                                                                                                                                          allievi bianconeri al Torneo internazionale giovanile di Bellinzona
                                                                                                                                                                                          del 1961.

                                                                                                                                                                                                                                                                     30
                                                                                                                                                                                                                                                                 nn i
                                                     - 34 -                                                                                                                      - 35 -

                                                                                                                                                                                                                                                                a
                                                                                                                                                                                                                                                                Di

                                                                                                                                                                                                                                                                         rt
                                                                                                                                                                                                                                                                     c. s po
geva: bisognava far presto. Fu una corsa con fuori la            Questo ulteriore aiuto è stato possibile grazie alla
                                                                            lingua ma, battendo cassa un po’ ovunque, tirando                lungimiranza del Municipio intero e di coloro che ci
                                                                            le marsine di chi aveva mezzi e materiali, sollecitan-           hanno creduto: il Casinò di Lugano, le AIL cittadine
                                                                            do le nostre società sportive, attingendo al salvada-            in primis.
                                                                            naio interno, riuscimmo a raggranellare qualche
                                                                            metro cubo di maglie, attrezzi sportivi di varia foggia          Il Dicastero Sport è anche questo: buon compleanno!
                                                                            e tipo, training con scritte vistose e qualificanti. Oggi
                                                                            siamo certi che tutto è giunto a destinazione, che
                                                                            tutto risponde ai bisogni evidenziati: ci sono state
                                                                            spedite foto che testimoniano di giovani di colore
                                                                            che praticano sport a Kikwit, Congo, ostentando
                                                                            magliette, training, calzettoni di società sportive
                                                                            nostre.
                                                                            Queste son forse bazzecole, semplici bagatelle che
                                                                            non possono fare storia. Sono comunque segnali
                                                                            concreti, caratteristiche di un Dicastero che, da sem-
                                                                            pre, cura costantemente e mette gratuitamente a
                                                                            disposizione di tutta la popolazione tante specifiche
                                                                            strutture ma che, soprattutto, crede nella pratica
                                                                            sportiva quale viatico educativo per i giovani.
                                                                            Nel recente passato è stato fatto ancora di più. La
                                                                            creazione di un fondo per le società che formano i
                                                                            giovani costituisce un’ulteriore dimostrazione di
                                                                            questa convinzione e facilita, in qualche modo, il
                                                                            compito di una marea di preziosi e competenti
                                                                            volontari che, in società che praticano gli sport più
                                                                            disparati, si danno da fare con encomiabile impe-
                                                                            gno.
Amicizia bianconera: i ragazzini di Kikwit, Congo, mostrano con
orgoglio le maglie del FC Lugano nell’ambito di un’iniziativa di
solidarietà tra popoli attraverso lo sport.

                                                                                                                                                                                                         30
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                                                                                                                                                                                                    a
                                                                                                                                                                                                    Di

                                                                                                                                                                                                             rt
                                                                                                                                                                                                         c. s po
Il Dicastero Sport oggi
Se nel 1980 il Dicastero Sport era stato avviato con
un organico che includeva due sole unità impiegate
a metà tempo, Sandro Rovelli e Guido Domeniconi,
ora i dipendenti stabili sono più di cinquanta, tra
uomini, donne, giovani e meno giovani, che lavora-
no dietro le quinte per gestire le infrastrutture, orga-
nizzare manifestazioni, tastare il polso e mantenere
vivo lo sport luganese. E ciò che accomuna tutti i
membri del nostro team - ivi compresi politici, diri-
genti e collaboratori - è la grande passione per lo
sport che ha contrassegnato l’origine e l’evoluzione
del Dicastero e con la quale ci si accinge ad affron-
tare il futuro sportivo di Lugano.
Molti tra i dipedenti militano inoltre in ambito spor-
tivo, citiamo in particolare: Gianfranco Salvati, alle-
natore della nazionale svizzera di pallanuoto;
Beatrice Lundmark, pluricampionessa svizzera di
salto in alto e finalista ai Campionati europei di
Barcellona 2010; Antonella Mazzolini e Michele
Nasi, attivi nel comitato della Società Ginnastica
Lugano; Davide Andreoli e Mirko Gianini che prati-
cano l’alpinismo e infine il Capodicastero Paolo
Beltraminelli, Presidente dell’ASCO Lugano (Asso-
ciazione Sportiva Corsa d’Orientamento).

                                                                L’équipe del Dicastero Sport schierata davanti alla Tribuna princi-
                                                                pale dello Stadio di Cornaredo con il Capodicastero Paolo
                                                                Beltraminelli e il Direttore Sandro Rovelli (alle due estremità della
                                                                prima fila), nell’anno del 30esimo (Foto M. Nasi).

                                                                                                                                                      30
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                                                                                                                                                 Di

                                                                                                                                                          rt
                                                                                                                                                      c. s po
Strutture per vivere lo sport
di Beatrice Lundmark

Lo sport è sicuramente fatto di passione e di emozio-
ni ma anche di spazi e aree dedicate. Senza struttu-
re adeguate non sarebbe possibile promuovere la
pratica sportiva in tutta la sua ampiezza e moltepli-
cità. Per questo la Città di Lugano, anche prima del-
l’istituzione dell’Ufficio Sport, ha sempre promosso
la realizzazione di nuove strutture; in seguito il
Dicastero Sport ha ampiamente supportato questa
visione del Municipio assicurando la gestione delle
infrastrutture, delle attrezzature e degli spazi dedica-
ti. Alcuni progetti vanno citati in particolare: l’acqui-
sto della Pista del ghiaccio e le successive ristruttu-
razioni, la presa in gestione e le migliorie apportate
al Lido, la creazione dei nuovi campi sintetici e dello
Skatepark a Cornaredo, investimenti particolarmen-
te innovativi, rivolti al futuro dello sport e, in partico-
lare, ai giovani.
I progetti sportivi realizzati dalla Città, che vedremo
nel dettaglio in questo capitolo, sono parecchi e arti-
colati. Essi, da un lato, assecondano la conformazio-
ne del territorio e del paesaggio: i boschi, le monta-
gne, il lago; mentre dall’altro sono strettamente
legati alla storia e all’evoluzione della Città e in par-
ticolare al succedersi delle aggregazioni e dei biso-
gni delle nuove generazioni. L’importante lavoro
svolto in questi 30 anni, nel 2008, è stato insignito
del premio al merito sportivo da parte dell’ ATGS
(Associazione Ticinese Giornalisti Sportivi).
                                                                   Foto aerea del complesso di Cornaredo in occasione di un evento
                                                                   di grande richiamo.

                                                                                                                                                   30
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                                                                                                                                                       rt
                                                                                                                                                   c. s po
Cornaredo, il cuore sportivo di Lugano                           infine il primo incontro di campionato: il derby           Nel 1980, quando il Dicastero Sport vide la luce, lo
Lo Stadio di Cornaredo è intimamente legato alla                 Lugano-Chiasso, che si disputò il 26 agosto 1951           Stadio, insieme alle palestre, fu una delle prime
storia sportiva della Città; intorno ad esso, infatti,           alla presenza di 5’500 spettatori.                         infrastrutture che entrò sotto la gestione del neoisti-
sono sorte altre infrastrutture rendendo quest’area il           Tutti questi incontri sportivi si svolsero nella neona-    tuito Ufficio, diretto da Sandro Rovelli, ex alunno
quartiere e il cuore sportivo di Lugano.                         ta struttura sportiva, prima del grande evento inau-       della Federale e poi rinomato portiere del FC Lugano
Lo Stadio fu realizzato più di 50 anni fa: nel novem-            gurale del 25 novembre.                                    e del Mendrisiostar.
bre del 1951 venne inaugurato con una storica par-               E pensare che, nella primavera del 1916, quando            Durante gli anni ’80, ‘90 e 2’000, questa vasta area
tita di calcio Svizzera-Italia, conclusasi 1-1 con gol di        Cornaredo era un bosco di castagni, quest’area             sportiva, a seguito della presa in gestione da parte
Riva IV per i rossocrociati e pareggio per gli azzurri di        rischiò di diventare, su proposta della Pro Lugano,        del Dicastero Sport, fu oggetto di diversi lavori di
Boniperti, sotto gli occhi di un foltissimo pubblico.            una riserva per colonie di daini, caprioli e cervi, che    miglioria come pure della realizzazione di altre
Ben oltre 30’000 spettatori affluirono a Cornaredo,              avrebbero sostituto i recinti zoologici del Parco          opere e infrastrutture. Nel 1994 venne realizzata la
superando nettamente la capienza dell’infrastruttura.            Ciani, se la CIttà non avesse deciso altrimenti… Il        Tribuna Est, dotata di spogliatoi, sale riunioni e di
Prima della partita che segnò l’inaugurazione ufficia-           Municipio fortunatamente aveva già in previsione di        una palestra per l’arrampicata; nel 1998-99 venne
le dello Stadio, si svolsero tuttavia altre manifestazio-        destinare allo sport questa vasta area, che allora era     realizzato il primo campo in materiale sintetico per
ni sportive degne di nota. Il primo evento in assoluto           situata alla periferia di Lugano. Negli anni ’50, la       l’hockey su prato; nei primi anni del nuovo millennio,
ospitato nella nuova struttura fu il Campionato ticine-          realizzazione dello Stadio diede avvio al processo di      lo Skatepark e un secondo campo sintetico.
se di marcia sulla distanza dei 10’000 metri, gara che           sviluppo che trasformò Cornaredo nel quartiere             Ambiziosi risultano anche i progetti previsti in que-
si svolse il 30 giugno 1951 e che vide la partecipazio-          sportivo di Lugano.                                        st’area, che riassumono i sogni sportivi di tutti i
ne di quattro atleti luganesi: Felice Meregalli,                 Con l’inizio dell’attività nel nuovo Stadio, venne         luganesi: il nuovo Stadio e il Palazzetto dello Sport.
Armando Libotte, Agostino Panigada e Bruno                       designato quale primo custode Alberto Cavadini,
Paparelli. In seguito, il 21 e 22 luglio, si svolsero i          ottimo atleta nelle file della Federale. A quei tempi
44esimi Campionati svizzeri assoluti di atletica.                non esistevano ancora tutti i campi che pian piano
La prima partita di calcio giocata a Cornaredo fu                sono stati realizzati in quella zona. Tuttavia il lavoro
invece l’amichevole Lugano-Bellinzona, vinta 5 a 2               non mancava: oltre alla manutenzione del manto
dai bianconeri e il primo gol segnato fu opera di                erboso, bisognava occuparsi della marcatura con la
“Ciacio” Poma, attuale allenatore della squadra                  calce dei terreni da gioco, della pista di atletica in
seniori del FC Lugano. In seguito vi fu un’altra parti-          carbonella, e marcare tutte le corsie, 6 volte 400m:
ta amichevole, Lugano-Zurigo, il 12 agosto 1951, e               quando pioveva, si doveva purtroppo rifare il lavoro!
                                                                                                                                                                                           Tribuna affollata in occasione dell’incontro inaugurale Svizzera-
                                                                                                                                                                                           Italia del 25 novembre 1951.

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                                                                                                                                                                                                                                                               a
                                                                                                                                                                                                                                                               Di

                                                                                                                                                                                                                                                                        rt
                                                                                                                                                                                                                                                                    c. s po
Sport d’acqua sulle rive del Ceresio                              in Città. Nel lontano 1928 si costituì la “Bagno
                                                                           La principale infrastruttura legata agli sport d’acqua            Spiaggia Lido SA”, di cui il Comune di Lugano dete-
                                                                           è sicuramente il Lido di Lugano che, includendo                   neva il 22,6% delle azioni. Questa società, tramite
                                                                           anche il Circolo Velico e la sede dei Canottieri, pro-            convenzione con la Città, si assunse il compito di
                                                                           pone una vasta offerta per gli amanti degli sport                 edificare e gestire lo stabilimento balneare. Dopo più
                                                                           acquatici. Nell’area Lido-Foce, grazie alle numerose              di 70 anni, ci si rese conto che la SA, unicamente
                                                                           infrastrutture presenti, è infatti possibile praticare            con i propri mezzi, non era più in grado di affronta-
                                                                           diverse attività: nuoto, pallanuoto, canottaggio,                 re le necessarie migliorie delle infrastrutture, oramai
                                                                           canoa, surf e vela, immersi nella natura e nel suono              vetuste, che il Municipio intendeva rinnovare per far
                                                                           rilassante delle acque del lago.                                  fronte alle esigenze dell’utenza.
                                                                           Queste strutture, così come oggi le conosciamo,                   Il Comune, dunque, acquistò le azioni della Bagno
                                                                           sono opera di lavori di ristrutturazione ed investi-              Spiaggia SA e ne divenne unico proprietario. Questa
                                                                           menti effettuati dalla Città nel 2002 per rendere                 decisione permise inoltre un migliore coordinamen-
                                                                           quest’area un piccolo paradiso sul Ceresio. In parti-             to generale con le altre infrastrutture balneari, già
                                                                           colare è stata rinnovata tutta la zona del Porto                  gestite dal Dicastero Sport, in particolare la Piscina
                                                                           comunale, come pure la sede del Circolo Velico e dei              coperta comunale, il Lido di San Domenico e quello
                                                                           Canottieri, creando una nuova palestra per il canot-              di Riva Caccia.
                                                                           taggio e nuovi pontili.                                           Diverse sono dunque le strutture sportive lacustri
                                                                           Anche il Lido, da quando nel 2002 il Dicastero Sport              amministrate dalla Città; tra esse va ricordato in par-
                                                                           ne assunse la gestione, è stato oggetto di diverse                ticolare il Lido di Riva Caccia, la cui storia ha accom-
                                                                           migliorie: dal rifacimento delle piscine e degli                  pagnato lo sviluppo turistico della Città. La costru-
                                                                           impianti tecnici alla realizzazione di nuove vasche e             zione del bagno pubblico galleggiante fu infatti pro-
                                                                           in particolare della piscina per i tuffi, dalla costruzio-        mossa dalla Pro Lugano nel 1889; in quegli anni il
                                                                           ne della tribuna alla ristrutturazione del ristorante,            turismo iniziava ad affermarsi alle nostre latitudini,
                                                                           dalla realizzazione della zattera galleggiante alla               grazie anche alla realizzazione del tunnel ferroviario
                                                                           costruzione dei campi da calcetto e beach volley,                 del San Gottardo, inaugurato nel 1882. La realizza-
                                                                           nonché di rampe d’accesso per disabili.                           zione dello stabilimento balneare venne finanziata
                                                                           Il Lido è una delle infrastrutture sportive più antiche           attraverso la sottoscrizione di azioni da parte di pri-
Un tuffo… nel passato: il Lido Bagno Spiaggia da poco inaugura-
to in una calda giornata estiva del 1930.

                                                                                                                                                                                                             30
                                                                                                                                                                                                         nn i
                                                                  - 44 -                                                            - 45 -

                                                                                                                                                                                                        a
                                                                                                                                                                                                        Di

                                                                                                                                                                                                                 rt
                                                                                                                                                                                                             c. s po
vati cittadini e dal Comune, che sottoscrisse 1/5 del           Dai laghetti gelati... al ghiaccio bollente                 più volte medagliata ai Giochi Olimpici e vincitrice di
capitale sociale. Nel 1917 la Città di Lugano decise            di Alcide Bernasconi                                        titoli europei.
di acquistare l’intero pacchetto azionario e ne diven-          In generale alla gente non piace quando fa freddo in        In Ticino fu l’Ambrì Piotta ad aprire la strada all’hoc-
ne l’unico proprietario. La struttura è attualmente             città. Così le agenzie di viaggio hanno mille propo-        key. Se l’inverno era rigido, si organizzavano tornei
gestita dal Dicastero Sport che, nel corso degli anni,          ste per chi non ama particolarmente gli sport inver-        sul laghetto di Origlio, dove si disputarono i primi
ha promosso l’esecuzione di diversi lavori di ristrut-          nali e preferisce passare le vacanze di fine anno da        derby della storia fra Ambrì e Lugano. Gare amiche-
turazione e, in particolare, la realizzazione di un             qualche parte, dove si sta al caldo e si possa fare il      voli, che si concludevano con una cena in comune.
ascensore per disabili e la posa di due nuove zatte-            bagno. Ma ci fu un tempo, nemmeno troppo lonta-             C’erano però anche inverni tanto miti, nei quali gli
re prendisole che ne hanno aumentato la capienza.               no, dove il freddo, da noi, bisognava accettarlo. Caso      amanti del pattinaggio e gli appassionati di hockey
Oltre al Lido di Riva Caccia, un’altra perla sul lago è         mai combatterlo, anche con un po’ di sport, dallo sci       non potevano far altro che sognare giornate di fred-
certamente il Lido di San Domenico, situato sul sen-            al pattinaggio. Ci volevano però inverni abbastanza         do… siberiano.
tiero di Gandria, in prossimità di Villa Heleneum, un           rigidi, con almeno un paio di settimane, o tre, di          Anche sul laghetto di Muzzano si giocarono diversi
luogo di straordinaria bellezza naturale che offre un           freddo intenso per vedere gelare i laghetti del             tornei, con i giocatori del Lugano che indossavano a
panorama suggestivo sul lago e sulla sponda di                  Luganese, quello di Origlio e quello di Muzzano.            volte le maglie prestate dal FC Lugano. Poi alcuni
Caprino. Queste strutture, oltre a promuovere lo svi-           Fu proprio su questi due specchi d’acqua che, negli         giovanotti del quartiere di Loreto chiesero al proprie-
luppo del turismo, costituiscono ancora oggi un’otti-           anni Trenta e Quaranta, si sviluppò lo sport del pat-       tario di un terreno incolto, ma abbastanza piano, di
ma occasione di svago per i cittadini di Lugano.                tinaggio, praticato fino ad allora nelle rinomate sta-      trasformarlo per alcune settimane in una pista per il
Per chi, infine, vuole praticare il nuoto d’inverno, è          zioni invernali della Svizzera e nelle città con piste di   pattinaggio. Col freddo arrivò anche il permesso.
disponibile la Piscina coperta comunale. Inoltre, a             ghiaccio artificiale (Zurigo, Basilea, Losanna,             Così, con qualche asse per delimitare la pista e con-
partire dal 2004, le vasche del Lido possono essere             Neuchâtel).                                                 tinue annaffiature del terreno, ecco la pista di ghiac-
utilizzate anche durante la stagione fredda grazie              All’hockey si cominciò a giocare in Romandia, in par-       cio concretizzarsi sotto gli occhi della gente di Loreto
all’apposita cupola pressostatica. Queste strutture             ticolare nei collegi esclusivi del canton Vaud agli inizi   e Casserina. Un piccolo miracolo, che permise ai
balneari invernali sono particolarmente apprezzate              del secolo scorso, quindi furono soprattutto due            luganesi di ammirare perfino la squadra dei
dai cittadini, dalle scuole e dalle società sportive che        squadre grigionesi a rendere popolare questa disci-         Waterloo Mercury’s di Edmonton in una partita ami-
le utilizzano per la preparazione dei loro atleti.              plina, il Davos e l’Arosa, iniziando grandi sfide con le    chevole contro i Diavoli di Milano rinforzati dagli
                                                                squadre di città (Zurigo, Berna, Basilea, Losanna e         stessi avversari. Un paio di settimane dopo (nel feb-
                                                                Young Sprinters Neuchâtel). Erano gli anni in cui la        braio del 1950) quei dilettanti canadesi ammirati a
                                                                Svizzera figurava fra le migliori nazionali del mondo,      Loreto si sarebbero laureati campioni del mondo a
                                                                                                                                                                                            4 febbraio 1906: un tragico avvenimento colpisce i luganesi, un
                                                                                                                                                                                            pattinatore annega nel laghetto di Muzzano. Alla notizia darà
                                                                                                                                                                                            risalto, con una copertina del famoso illustratore Beltrame, la
                                                                                                                                                                                            “Domenica del Corriere” di Milano.

                                                                                                                                                                                                                                                                   30
                                                                                                                                                                                                                                                               nn i
                                                       - 46 -                                                                                                                      - 47 -

                                                                                                                                                                                                                                                              a
                                                                                                                                                                                                                                                              Di

                                                                                                                                                                                                                                                                       rt
                                                                                                                                                                                                                                                                   c. s po
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