Dicastero Sport 30 anni di passione ed emozioni - Lugano sport
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Colophon Indice Coordinamento redazionale Presentazione 11 Beatrice Lundmark e Alcide Bernasconi Testi La passione nasce da lontano, di Alcide Bernasconi 12 Giovanni A. Baggio, Alcide Bernasconi • C’era una volta il Campo Marzio 12 Mariano Botta, Americo Bottani • L’imbarazzo della scelta 16 Giovanni Cansani, Didi Enderlin Gianni Gaggini, Beatrice Lundmark • Futuri campioni del mondo a Loreto 17 Luigi Morandi • Nel basket è tutto un derby 18 • Anche Lugano impazzisce per i due “K” 18 Editing e revisione testi Giovanni Cansani, Gianandrea Rimoldi • Sport a Lugano già dal 1800 21 Sergio Roic Una felice intuizione: il Dicastero Sport, di Beatrice Lundmark 22 Impaginazione Jason Neuenschwander Gli artefici, di Beatrice Lundmark 26 Progetto grafico e copertina • Il Sindaco e l’intuizione 29 Beatrice Lundmark e Jason Neuenschwander • Il Direttore e la realizzazione dell’Ufficio 32 Foto copertina e controcopertina • La grande umanità dello sport, di Giovanni Cansani 34 Archivi Città di Lugano, Maurizio Gonnella • Il Dicastero Sport oggi 38 Beniamino Poserina, Valerio Marani Michele Nasi, Studio Rüedi Strutture per vivere lo sport, di Beatrice Lundmark 40 Stampa • Cornaredo, il cuore sportivo di Lugano 42 Color Lito System SA, Manno Finito di stampare il 10 ottobre 2010 • Sport d’acqua sulle rive del Ceresio 45 Tiratura: 1000 copie • Dai laghetti gelati... al ghiaccio bollente, di Alcide Bernasconi 46 • Skatepark, un investimento sul futuro 50 Volume pubblicato con i contributi della Città di Lugano, del Dicastero Sport e delle AIL • Aggregazioni e sport: nuove infrastrutture 51 • Sport nel verde 53 © 2010 Dicastero Sport • Palestre: emozioni sportive indoor 54 Edizioni Città di Lugano ISBN 88-7777-047-3 • Strutture a favore del movimento giovanile 57 • Mappa delle infrastrutture sportive 58
Indice Eventi ed emozioni 62 • Giochi Intercittà: sport e socializzazione, di Americo Bottani 64 • Festa dello Sportivo: sala adornata con semplici decorazioni, di Luigi Morandi 68 • Lugano e il ciclismo, un grande amore, di Mariano Botta 69 • Ginnastica: una tradizione ben radicata, di Americo Bottani 77 • Tiro: Campionati del Mondo alla Resega, di Didi Enderlin 80 • Lugano e il movimento boccistico mondiale, di Giovanni A. Baggio 82 • Il sacro fuoco illuminò la Città, di Beatrice Lundmark 85 • Coppa America e Alinghi a Lugano, di Gianni Gaggini 87 • Euro 2008: nomi e simboli del calcio a Lugano, di Beatrice Lundmark 90 • Personaggi e campioni, di Alcide Bernasconi e Beatrice Lundmark 93 Non solo sport di Beatrice Lundmark 104 • Lido: sport e tempo libero 106 • Resega: non solo ghiaccio 106 • Cornaredo: musica e levrieri 108 • Sport e religione 108 Verso il futuro di Beatrice Lundmark 112 “Lugano Città • Intervista a Paolo Beltraminelli dello sport” Ringraziamenti 121 Sport e societa` sportive di Lugano 122 Autori 130 Fonti bibliografiche e fotografiche 133
L’uomo è un essere pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa. Dobbiamo ridiventare “come bambini” attraverso lunghi anni d’esercizio nell’arte di dimenticare se stessi. Quando questo è raggiunto, l’uomo pensa eppure non pensa. Pensa come la pioggia che cade dal cielo; pensa come le onde che corrono sul mare; (…) come le foglie verdi che germogliano sotto la brezza primaverile. Infatti è lui stesso la pioggia, il mare, le stelle, il verde. Eugen Herrigel, Lo Zen e il tiro con l’arco 30 nn i a Di rt c. s po
Presentazione Corse, capriole, urla di gioia e l’odore dell’erba Dicastero e conoscere ciò che si prospetta per il futu- appena tagliata. Pantaloni sporchi, il verde non va ro. L’intento è quello di narrare una storia marcata via, la mamma ti sgrida ma sei felice. Non c’è nien- da avvenimenti, emozioni e ricordi più che da stati- te da fare, quando lo sport entra nel cuore, non lo stiche e freddi dati. Il libro prende infatti forma negli lascia più. È una passione che affonda le sue radici apporti e nelle testimonianze degli artefici della nella gioventù, quando si corre scalzi sui prati gio- scena sportiva luganese, dei giornalisti, dei collabo- cando con gli amici, e prosegue con l’adolescenza, ratori del Dicastero e degli appassionati tout court: quando ci si avvicina ad una pratica sportiva o ago- semplicemente, parlando di sport. Questi interventi nistica. In seguito, con il passare degli anni, si mette hanno permesso di svelare quello che è stato ed è il a disposizione degli altri la propria esperienza, si ini- cuore sportivo di Lugano, la passione e le intuizioni zia ad allenare, ad organizzare eventi o a gestire che hanno portato alla nascita dell’Ufficio Sport che, società sportive. Ma l’odore dell’erba fresca, le corse con questa pubblicazione, festeggia il suo 30esimo sfrenate con gli amici rimangono: l’emozione dello anniversario. sport è la medesima di quando si è bambini. Ed è proprio questa energia primordiale, oltre i confini Buon compleanno Dicastero Sport! dell’Io, oltre l’egoismo dell’individuo, che permea il mondo dello sport, diventando uno stile di vita che non ti abbandona mai. Beatrice Lundmark Lugano, 10 agosto 2010 Sfogliando questa pubblicazione scoprirete quello che la passione sportiva dei luganesi - siano essi politici, imprenditori, atleti, tifosi, volontari o sempli- ci cittadini - ha reso possibile nel corso della storia di Lugano da quando è stato creato il Dicastero Sport ad oggi. Molti sono gli eventi, i progetti e i nuovi impianti realizzati in questi anni. Nelle pagine che seguono potrete inoltre ritrovare alcuni episodi significativi che hanno preceduto la nascita del 30 nn i a - 11 - Di rt c. s po
La passione nasce da lontano di Alcide Bernasconi C’era una volta il Campo Marzio Diciamo sessant’anni fa, una tranquilla domenica pomeriggio di primavera a Lugano. Splende il sole. I luganesi col tarlo dello sport si recano al Campo Marzio, lo stadio di calcio, a un tiro di schioppo dal centro cittadino, sull’altra sponda del Cassarate. Ogni due settimane, si danno appuntamento lì vec- chi compagni di scuola, ex giocatori e gente che viene da “fuori” (ossia dai paesi della periferia, dal Malcantone e pure da più lontano, compresi i comu- ni oltre la frontiera di Gandria) per sostenere i bian- coneri del Lugano, impegnati nel campionato di Divisione Nazionale A. Alcuni spettatori sono andati allo stadio magari soltanto per “godersi la partita” e la giornata di sole, non senza un po’ di curiosità per giocatori di richiamo, come il Bickel del Grasshopper, ma anche il Lajo Amadò, l’asso bianco- nero passato in forza alla formazione biancoceleste zurighese. Quelli del centro arrivano al Campo Marzio, affret- tando il passo man mano che si avvicinano al ponte sul Cassarate. Altri tifosi giungono in tram, fermata davanti al Palazzo degli Studi, quindici centesimi per il biglietto rosa-lillà di sola andata. La gente avverte che sta per chiudersi una pagina nella storia dello sport luganese. Infatti, a nord del quartiere di Molino Nuovo, oltre il cimitero e oltre la masseria Poretti, quasi ai piedi della collina di Trevano sulla quale si fa 25 novembre 1951: s’inaugura lo Stadio di Cornaredo con l’ami- chevole Svizzera-Italia conclusasi 1 a 1 davanti a oltre 30mila spettatori (Foto Rüedi). 30 nn i - 12 - - 13 - a Di rt c. s po
ancora ammirare l’elegante “castello”, si sta ulti- un po’ britannica, dove stavano gli spettatori in giac- mando la costruzione del nuovo Stadio comunale di ca e cravatta. Il fumo delle sigarette si alzava senza Cornaredo, che verrà inaugurato ufficialmente il 25 sosta da spalti e tribune. Erano tempi in cui si fuma- novembre 1951 con l’incontro amichevole fra va allegramente. Anche il campione ciclista Gino Svizzera e Italia (oltre 30.000 spettatori). È un Bartali, appena tagliato il traguardo, non di rado si impianto sportivo completo, con tanto di pista di accendeva una sigaretta. E gli slogan pubblicitari di atletica in cenere che circonda il campo di calcio, con allora erano un invito diretto alle folle, negli stadi e una tribuna dalla linea ardimentosa, in cemento lungo i percorsi delle gare ciclistiche: “Fumate la armato, e un sottopassaggio dal quale sbucano le sigaretta dello sportivo!”, annunciavano da un alto- squadre. parlante le varie marche che si battevano per la con- Al Campo Marzio, c’era una tribunetta senza prete- quista del mercato, regalando cappellini di carta oltre se che accoglieva per così dire il pubblico della a pacchetti con due-tre sigarette e altri “gadget”. Lugano bene e chi si poteva permettere il biglietto Il FC Lugano, fondato nel 1908, aveva giocato sem- per i posti “a sedere”. Gli altri spettatori avevano pre al “Marzio”. Nella stagione 1948/49 i biancone- però il privilegio, a volte, di sentire scorrere il ri si laurearono campioni svizzeri per la terza volta in Cassarate fra gli alti argini costruiti a difesa del dieci anni, assicurandosi il titolo con tre settimane Parco civico. Si giocava dove ora ci sono il grande d’anticipo sulla conclusione del campionato. Il primo prato e le piscine del Lido. Il tifo non era insistente, titolo lo conquistarono nel trentesimo di fondazione, dipendeva dallo svolgimento del gioco. Alcune fola- al termine della stagione 1937/38, dopo aver vinto te di vento davano voce al fiume, ormai giunto alla anche la Coppa Svizzera nella finale che si giocò al foce, quasi un saluto prima di gettarsi nel lago, dopo Campo Marzio. Il Lugano superò il Grasshopper per la breve discesa dalla Val Colla, raccogliendo le 2-1 dopo i supplementari. Il secondo titolo venne acque di piccoli affluenti, il più importante e rumo- vinto nella stagione 1940/41. roso dei quali era il Cassone, alle porte della Città, Festeggiando il terzo e ultimo titolo della storia nell’ultimo tratto che divideva Lugano dai comuni bianconera, il presidente di allora, dottor Antonio della sponda sinistra, Pregassona, Viganello e quindi Bianchi-Bottani, rivolse un commosso addio al vec- Cassarate-Castagnola. chio stadio: “… Saluto questo vecchio Campo Il pubblico incitava i bianconeri da quella tribunetta Marzio, che è stato la culla che ha raccolto i primi 20 maggio 1934: la formazione della sezione atletica del Football Club Lugano schierata al Campo Marzio prima del vittorioso incontro con i francesi del Mulhouse (Foto Bächler). 30 nn i - 14 - - 15 - a Di rt c. s po
vagiti del nostro sodalizio, che ha visto i trionfi e le Horgen e Ginevra, attirando notevole pubblico con Iniziata l’attività sui laghetti di Muzzano e di Origlio, amare sconfitte, le irrefrenabili esplosioni di conten- l’arrivo del capo-cannoniere del torneo olimpico di che, negli inverni più rigidi, gelavano per un paio di tezza, di dolore e di paurosa ira della folla, malata di Città del Messico 1968, l’olandese Nico Van der settimane, a volte per un mese, il piccolo gruppo di quella strana malattia che è detta ‘tifo’. Addio vec- Voet. appassionati che aveva fondato la società realizzò la chio Campo Marzio. Hai finito la tua carriera con un prima “pista” su un prato del quartiere di Loreto. prezioso alloro colto dai tuoi figli. Fra pochi mesi L’imbarazzo della scelta resterai solo. Ma ti giungerà dal nuovo campo spor- A Lugano non ci si è fatti mancare nulla: calcio, hoc- Futuri campioni del mondo a Loreto tivo, portata dall’amico vento che va verso il lago, key su ghiaccio, basket, ciclismo (il Velo Club Il 1. febbraio 1950 fu una data incancellabile per l’eco delle battaglie che i giovani atleti bianconeri Lugano, fondato nel 1890, preceduto nel 1885 dal l’HC Lugano che ospitò i futuri campioni del mondo combatteranno per la gloria di questa nostra amata VC “La Veloce”; seguirà poi la Società Sport 1905), del Canada, rappresentati dalla squadra dei città”. La “paurosa ira della folla” è riferita in parti- motociclismo (nel 1913 si disputa la prima edizione Waterloo Mercury’s di Edmonton. I canadesi venne- colare a un paio di episodi che ora possono far sor- della Cassarate - Monte Brè, che avrà fama interna- ro ingaggiati, mentre si recavano in treno a Milano ridere, ma che procurarono brividi a quegli arbitri e zionale), automobilismo (ricordiamo i grandi piloti per un’amichevole, con una rapidissima trattativa fra segnalinee, costretti ad abbandonare lo stadio preci- Silvio Moser e Clay Regazzoni), tiro, ginnastica le stazioni di Lugano e Chiasso, e attirarono a Loreto pitosamente dopo una non troppo felice direzione di (Società Federale e Fides), atletica leggera (dapprima una vera folla (2500 spettatori) per l’amichevole con gara, fuggendo verso il vicino cantiere nautico per con la sezione atletica del FC Lugano, quindi la SAL) i Diavoli Rosso Neri milanesi (a cui prestarono qual- prendere il largo su un motoscafo, destinazione con la marcia in evidenza sin dai primi anni, hockey che giocatore per equilibrare i valori in campo), Capolago, e quindi salire sul treno diretto Oltralpe, su prato, scherma, canottaggio, nuoto e pallanuoto, imponendosi per 5-4. Poche settimane dopo, eccoli senza fare i conti con i tifosi più arrabbiati i quali li tennis (nel 1904 il Lugano Lawn Tennis Club Villa laurearsi campioni del mondo a Londra. Sport che attendevano alla stazione di Lugano! Castagnola organizza il primo torneo in Ticino), ten- vide primeggiare ancora per poco la Svizzera fra le Quanto al vecchio Campo Marzio ha resistito parec- nis da tavolo, alpinismo (due società) e varie altre grandi nazioni (tra le quali non figurava ancora la chi anni prima di cedere il passo… ai bagnanti del discipline nelle quali, a turno, i luganesi hanno sapu- Russia), l’hockey conquista i luganesi che per alcune Lido, dopo che le ruspe lo avevano scavato per la to imporsi in campo nazionale. Insomma, non c’è stagioni corrono alla pista di Noranco, realizzata costruzione della piscina, mentre la tribunetta, con i che l’imbarazzo della scelta. grazie all’iniziativa perfino coraggiosa di un garagi- suoi vecchi spogliatoi, ha sopravvissuto ancora più a Il calcio ha rivaleggiato a lungo con l’hockey su sta del posto, Albino Mangili. Nella stagione lungo, ospitando i nuotatori della SN Lugano, con la ghiaccio quando, con la realizzazione della pista 1954/55 comunque non si gioca per mancanza di sua squadra di pallanuoto che avrebbe dato vita a artificiale della Resega (1957), l’HC Lugano ha posto ghiaccio. Nel 1957 s’inaugura la Pista della Resega esaltanti incontri con le grandi avversarie di allora, sempre più in alto l’asticella delle sue ambizioni. e i bianconeri, dopo diverse stagioni con fortune 1. febbraio 1950: i Diavoli Rosso Neri di Milano e i Waterloo Mercury’s di Edmonton disputano un incontro straordinario di hockey sulla pista naturale di Loreto. 30 nn i - 16 - - 17 - a Di rt c. s po
alterne in Prima Divisione, nel 1964 sono promossi Anche Lugano impazzisce per i due “K” in DNB, proprio mentre l’Ambrì Piotta, che dal 1953 Il ciclismo è senza dubbio lo sport più popolare, nel- giocava in DNA, viene relegato nella divisione cadet- l’immediato dopoguerra, quando l’Europa risorge ta. Ha così inizio la storia infinita dei derby che, com- dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale. Nel plice il declino del calcio ticinese, diventerà l’avveni- 1950, due corridori zurighesi fanno impazzire i tifo- mento sportivo più atteso del cantone. si svizzeri. Sono il bel Hugo Koblet, primo straniero a imporsi al Giro d’Italia, mentre Ferdy Kübler trionfa Nel basket è tutto un derby al Tour de France suscitando grandissimo entusia- Uno sport inizialmente tutto luganese, almeno in smo anche in Ticino. La Società Sport 1905 coglie al campo maschile, è il basket. Le squadre quasi non si volo l’occasione e organizza - con l’aiuto del corrido- contano: Cassarate, SAL, Fides, Federale, Molino re Emilio Croci Torti e dello stesso Kübler che contat- Nuovo, SAM Massagno, Pregassona e Viganello. tarono vari campioni fra cui Fausto Coppi - una L’attività inizia sui campi all’aperto, ma negli anni prova a cronometro in circuito con partenza e arrivo ’70, nella nuova palestra delle Scuole della Gerra, i a Sorengo, patrocinata dai fratelli Vittorio e Sandro numerosi derby, con giocatori di grido, dal grande Vanini. Il “GP Panettone Vanini” riscuote straordina- messicano Manuel Raga a tutto un gruppo di ame- rio successo e attira grandi folle dall’Italia per la pre- ricani di valore, attirano per parecchie stagioni un senza di Coppi, Bartali, Magni e altri campioni, e pubblico che deve stringersi nel poco spazio a sua viene definito come un Campionato del mondo della disposizione. Nel 1977 un’indimenticabile finale di cronometro (allora non si disputava), reggendo il Coppa Svizzera vinta dal Viganello sul Pregassona, si confronto con il GP delle Nazioni di Parigi. Questa giocherà davanti a 4000 spettatori, nel palazzetto notorietà favorirà l’assegnazione dell’organizzazio- della pista di ghiaccio di Mezzovico, per un paio di ne del Campionato del mondo su strada a Lugano stagioni nuova “casa“ dell’HC Lugano. Nel febbraio nel 1953, vinto dal campionissimo Coppi sul circuito 1978 l’impianto crollerà sotto il peso della neve, di Agno, con la famosa e decisiva salita della caduta senza sosta durante la notte! Crespera. Ad organizzarli è il Velo Club Lugano, due anni dopo il trionfo iridato di Kübler a Varese. I Mondiali torneranno in Ticino nel 1971 (Mendrisio), 1996 (Lugano) e 2009 (Mendrisio). Pubblico e appassionati assistono al passaggio dei corridori sulla salita verso Sorengo in una delle prime edizioni del GP a crono- metro di Lugano. 30 nn i - 18 - - 19 - a Di rt c. s po
Sport a Lugano già dal 1800 Palazzo degli Studi, la Biblioteca e la Palestra), con Lugano figura ormai sulla carta geografica dei gran- gli imponenti esercizi d’assieme (4000 ginnasti) e di avvenimenti sportivi e lo Stadio di Cornaredo l’immancabile corteo fino in Piazza della Riforma. ospita pure una partita dei Campionati del mondo Già nel 1872 la Società Federale Ginnastica (SFG) del 1954 organizzati in Svizzera: si tratta del con- organizzò a Lugano la Festa cantonale. fronto Italia - Belgio (4-1), disputato il 20 giugno Va detto, a chiusura di questa introduzione, che in davanti a 26mila spettatori. quegli anni non tutti i genitori vedevano di buon La storia sportiva di Lugano si inizia comunque verso occhio i figli avvicinarsi allo sport, soprattutto quan- la fine del 1800 con due discipline tipicamente do il football, all’inizio del secolo scorso, attirò i “svizzere”: il tiro e la ginnastica. Come scrive ragazzi come una calamita, rubando tempo allo stu- Armando Libotte nel suo libro “Storia illustrata dello dio (o al lavoro). Poi fu il campo dell’oratorio maschi- sport nel Ticino 1830-1984”, per circa un secolo, le a offrire ai campioni in erba l’occasione di metter- l’attività ginnica e il tiro furono influenzati dalle si alla prova. Qui si rivelarono non pochi atleti di vicende politiche, alcune delle quali cruente. Nel valore, che proseguirono la carriera agonistica ai più 1820 il tiro si era diffuso in gran parte del Cantone alti livelli nazionali nel calcio (si ricorda la Libertas, e nel 1832 venne fondata al Monte Ceneri la Società squadra di casa), nella ginnastica (Fides) e nel dei Carabinieri Ticinesi. Di pari passo si diffuse in basket. Fra le varie altre squadre di Lugano (Elvezia, Ticino la ginnastica, con finalità non molto dissimili Polisportiva Cassarate, Massagno, Noranco, Boglia, da quelle delle società di tiro, discipline entrambe Comano, Aurora, Vignola Sportiva e, più tardi, il influenzate dai movimenti liberali dell’Ottocento, Rapid promosso dalla 4. Lega alla DNB in soli quat- tanto che le varie società assunsero carattere politi- tro anni, dal 1951 al 1955) merita un cenno partico- co e partitico, sottolineando l’aspetto patriottico e lare quella dei Giovani Calciatori Luganesi, di origi- militare. Nel giugno del 1883 si tenne a Lugano la ne popolare, che nel 1927 disputò una semifinale di Festa federale di tiro, che impose la costruzione di un Coppa Svizzera sul campo nei pressi della Chiesa imponente stand per i tiratori. Altro grande appunta- della Madonetta (dove per alcuni anni si pedalò su mento nazionale fu la Festa federale di ginnastica, un anello ciclistico in legno con le curve rialzate) con organizzata a Lugano nell’agosto 1894 (sull’ampia annesso il Canvetto Luganese. area del prato Gianella, dove sorgeranno poi il Agosto 1894: esercizi d’assieme eseguiti da 4000 ginnasti alla Festa federale a Lugano. 30 nn i - 20 - - 21 - a Di rt c. s po
Una felice intuizione: il Dicastero Sport di Beatrice Lundmark Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma asseriva il chimico francese Antoine Lavoisier. Questa legge, oltre alla chimica, può esser applicata a più ambiti e pure allo sport. Il Dicastero Sport, infatti, non è sorto dal nulla: è stato il frutto di una felice intuizione e di un progetto concretizzatosi attraver- so un lungo lavoro favorito e sostenuto dalla grande passione di Lugano e dei suoi cittadini per lo sport. Una passione che trae le sue origini nel passato, quando non esistevano né computer né videogiochi né cellulari, quando i bambini giocavano a pallone per strada, quando le squadre di hockey si allenava- no sul laghetto ghiacciato di Muzzano, quando l’atletica si faceva sulla pista in cenere, quando il calcio si giocava sui campi in sabbia, nelle strade e nei prati incolti che circondavano la Città. Da allora sono fiorite molte società sportive che per- mettono ai cittadini di praticare numerosi sport, come la vela, il pattinaggio, il curling, l’atletica, la ginnastica, il calcio, ecc. fino a giungere alle 135 associazioni annunciate ad oggi presso il Dicastero Sport, attive in 58 diverse discipline. Oltre ad esse citiamo anche il Panathlon Club Lugano, che dal lon- tano 1954, data della sua costituzione, s’impegna a promuovere l’ideale sportivo e i suoi valori. Tuttavia, oltre alla passione, per praticare sport sono necessarie strutture adeguate, realizzate grazie alla volontà politica di rispondere alle esigenze della Luglio 1951: finale dei 200m ai primi Campionati svizzeri assoluti di atletica leggera organizzati allo Stadio di Cornaredo. 30 nn i - 22 - - 23 - a Di rt c. s po
popolazione, degli atleti e delle società. Prima che si istituisse il Dicastero Sport esistevano da tempo società e infrastrutture che consentivano la pratica sportiva, come lo Stadio di Cornaredo, inaugurato nel 1951, la Pista del ghiaccio artificiale della Resega aperta nel 1957, campi di calcio e le varie palestre delle scuole comunali e del Cantone. Alcune strutture erano gestite dalla Città, altre erano sorte per volontà di associazioni sportive o di socie- tà ad azionariato misto che amministravano deter- minati impianti, come ad esempio il Lido, gestito dalla Bagno Spiaggia SA. Con la crescita e lo sviluppo delle attività sportive si è avvertita la necessità di convogliare questa ener- gia in un unico progetto concreto: creare un Dicastero che trattasse tutte le tematiche riguardan- ti lo sport, che si assumesse la gestione delle diver- se strutture, che ascoltasse le esigenze dei cittadini e delle società e sviluppasse nuovi progetti di pro- mozione dello sport. Perciò, nel 1980, su iniziativa del Sindaco Giorgio Giudici, fu istituito il Dicastero Sport. Autunno 1957: la Pista del ghiaccio della Resega pronta per l’inaugurazione. 30 nn i - 24 - - 25 - a Di rt c. s po
Gli artefici Interviste raccolte da Beatrice Lundmark Per capire meglio come nasca e come cresca un pro- getto, la miglior cosa è sicuramente dare la parola agli artefici, a coloro che hanno ideato e lavorato alla sua realizzazione. Abbiamo dunque intervistato gli attori principali di questa impresa, tutti personaggi che hanno lo sport nel cuore, che hanno praticato sport e che, una volta entrati in politica, si sono dedicati con passione alla promozione di vari progetti sportivi. In primis citiamo il Sindaco Giorgio Giudici e il Direttore Sandro Rovelli, figure fondamentali nella realizzazione stessa del Dicastero Sport che, nella loro intervista, ci spiegano com’è nato e come è cre- sciuto questo progetto. Giovanni Cansani presenta in seguito il bilancio e le impressioni della sua lunga esperienza di Capodicastero. Infine l’attuale Capodicastero Paolo Beltraminelli, nel capitolo “Verso il futuro”, ci parla dei nuovi progetti sportivi previsti a Lugano, e in par- ticolare del nuovo Stadio e del Palazzetto dello Sport. Il Sindaco Giorgio Giudici (a sinistra) e Sandro Rovelli (all’estrema destra), artefici del Dicastero Sport; Giovanni Cansani, Capodicastero Sport dal 2000 al 2008 e Paolo Beltraminelli, attuale Capodicastero Sport, a fianco del Sindaco (Foto J. Neuenschwander). 30 nn i - 26 - - 27 - a Di rt c. s po
Il Sindaco e l’intuizione Lugano è stata una fra le prime città in Svizzera ad avere un Dicastero Sport; cosa ha Come è nata l’idea? Come ha avuto l’intuizio- portato questo progetto alla Città? ne di istituire un Dicastero interamente dedi- La nascita del Dicastero ha permesso di creare un cato allo sport? unico interlocutore politico per le questioni legate Se una persona ha praticato sport, se una persona è allo sport, ha garantito una migliore gestione delle sportiva dentro, io ho praticato calcio, tennis e sci, infrastrutture e una maggiore apertura delle stesse quando entra nel mondo della politica può finalmen- al pubblico. Questo è stato sicuramente un grande te fare qualcosa di concreto per il mondo dello sport passo in avanti a favore del movimento sportivo, ser- ed è una delle prime cose alle quali mi sono dedica- vito come esempio anche per altre città. to con passione quando sono entrato in Municipio Oltre alle infrastrutture, il Dicastero si è fatto promo- nel 1978. tore di alcune iniziative a favore dello sport, come ad A quel tempo, quando passavo da Cornaredo, vede- esempio i Giochi Intercittà - organizzati a rotazione vo che questo enorme spazio sportivo era sempre a Thonon, Neuchâtel e Lugano, dove i ragazzi delle chiuso con cani lupo che facevano la guardia per 3 città si incontravano in diverse competizioni - impedire alla gente di entrare. La struttura era del oppure la gara popolare di sci organizzata in occa- Comune, ma c’era una sorta di gestione privata e lo sione della grande nevicata del 1985; con Sandro Stadio veniva aperto solo in occasioni particolari. Rovelli abbiamo invitato tutti i cittadini ad un’escur- Questa situazione non era sicuramente ottimale e sione in sci di fondo per le vie della Città, che ha così, insieme a Sandro Rovelli, atleta d’élite che avuto un grande successo: molte persone, che altri- lavorava in Cancelleria comunale, si pensò di istitui- menti sarebbero rimaste bloccate in casa dalla neve, re un ufficio che si dedicasse interamente allo sport, decisero di partecipare. con due obiettivi principali: aprire le infrastrutture ai Pian piano con la nascita del Dicastero, con l’apertu- cittadini e fungere da interlocutore per le società ra delle infrastrutture e con l’avvento di queste sportive, costruendo un rapporto di reciproca fiducia manifestazioni popolari, lo sport iniziò a esser parte e collaborazione. integrante della vita dei cittadini di Lugano a bene- ficio di tutta la comunità. Il Sindaco Giorgio Giudici ai Campionati ticinesi di tennis del 1967 insieme a Greta Koops, con cui vince nella categoria C, e Liliana Hollaender, campionessa nella categoria D insieme a Renato Pamini. 30 nn i - 28 - - 29 - a Di rt c. s po
Com’è cambiato il concetto di sport nel corso tenuta Bally. L’intento era quello di evitare che ogni degli anni; come è stato accolto a Lugano que- piccolo comune creasse il suo campo sportivo, rea- sto mutamento? lizzandone uno per tutti. Purtroppo questa iniziativa Noi abbiamo intuito che bisognava fare qualcosa non è andata in porto perché, trattandosi di un ter- per lo sport quando non si parlava ancora di sport reno agricolo, il Cantone non ha dato l’autorizzazio- per il benessere popolare e lo sport non era molto ne a procedere; quindi a Lugano abbiamo pian considerato a livello politico, anzi era ritenuto una piano ampliato Cornaredo con nuovi campi e nuove sorta di sottocultura. Negli anni ’70 era quasi blasfe- infrastrutture, definendo lì il quartiere sportivo della mo portare progetti sportivi in politica. Ora sembra Città. Molti sono ancora i progetti che si intende svi- ovvio avere un Dicastero Sport, ma allora non lo era luppare in quest’area per favorire ulteriormente la affatto. Lugano ha saputo anticipare questa tenden- pratica sportiva: penso in particolare al nuovo Stadio za, aprire ai cittadini e creare quelle infrastrutture e al Palazzetto dello Sport. L’intento è quello di crea- che permisero la diffusione della pratica sportiva re un nuovo complesso sportivo che includa uno sta- popolare. Il Dicastero Sport ha inoltre saputo inter- dio per il calcio da 10'000 posti, parcheggi, spazi pretare le esigenze dei cittadini sviluppando proget- commerciali e un palazzetto dello sport. Attualmente ti particolari come lo Skatepark, interessante esem- stiamo lavorando al bando di concorso e si prevede pio di collaborazione tra l’ente pubblico e i giovani di concludere i lavori di costruzione tra circa 4 anni. che reclamavano uno spazio sportivo dove esprimer- si secondo le nuove tendenze. Per concludere, cosa ricorda con maggior pia- cere del Dicastero e di questi 30 anni di sport? Qual è stata e qual è l’importanza dello sport La maggior soddisfazione è andare allo Stadio mer- a Lugano? Quale sarà il suo ruolo nella cresci- coledì pomeriggio e vedere i campi gremiti di bam- ta della Città? bini che corrono e si divertono giocando. È fonda- Oltre al’aspetto sociale ed educativo, lo sport ha mentale avvicinare i giovani alla pratica sportiva anche un ruolo importante nella crescita urbanistica mostrandogli l’importanza dello sport per la loro for- di una città. Già verso la fine degli anni ’70, esiste- mazione. Sono molto orgoglioso di aver promosso lo va un ambizioso progetto inerente la creazione di un sport e le strutture di Lugano per gli atleti, gli spor- quartiere sportivo nel piano del Vedeggio, presso la tivi e i cittadini di domani. 17 gennaio 1985: in occasione della spettacolare nevicata il Dicastero Sport organizza una gara di sci di fondo per tutti i citta- dini con partenza da Piazza Riforma (Foto Remy Steinegger). 30 nn i - 30 - - 31 - a Di rt c. s po
Il Direttore e la realizzazione dell’Ufficio Come si è sviluppata questa collaborazione con soprattutto negli ultimi anni, e cioè la pratica sporti- le società sportive, quali sono state le difficoltà va rivolta a tutti, lo sport di massa. Se una volta Com’è iniziata la sua esperienza di Direttore, iniziali, le sfide, i successi e gli insuccessi? erano solo gli atleti che praticavano sport, ora inve- come si è sviluppata concretamente la crea- All’inizio non è stato facile, le società volevano con- ce lo fanno tutti, o quasi, e questo anche grazie al zione dell’Ufficio Sport? tinuare a fare come avevano sempre fatto. Non si Dicastero Sport e all’apertura delle infrastrutture al Uno dei primi passi che feci, insieme al Sindaco, fu rivolgevano al Dicastero per presentare progetti e pubblico. quello di convocare tutte le società attive sul territo- richieste, volevano fare a modo loro. È stato difficile rio per presentare i nostri intenti. cambiare queste abitudini consolidate, ma alla fine i Quali progetti, eventi e ricordi hanno segnato In seguito mi trovai solo in una stanza vuota con una nostri interlocutori hanno capito che lo scopo del maggiormente questi 30 anni del Dicastero? scrivania e un foglio bianco, sotto la vecchia tribuna Dicastero era proprio quello di ascoltare le esigenze I progetti da ricordare sono molti, ma uno degli dello Stadio di Cornaredo. Il mio ufficio era stato delle società sportive per aiutarle a trovare insieme eventi che mi ha colpito maggiormente, e che reste- realizzato ritagliando un piccolo spazio tra il centro delle soluzioni adeguate. Per questo si è sviluppata rà sempre nel mio cuore, è stata la visita del Papa medico e gli spogliatoi dell’FC Lugano. Nel periodo ben presto una stretta e proficua collaborazione, che nel 1984 che si è svolta all’interno di una struttura di avviamento, lavoravo metà tempo in Cancelleria ha sicuramente giovato al movimento sportivo luga- gestita dal Dicastero Sport, lo Stadio di Cornaredo. come segretario comunale e metà tempo per nese. Per me è stata un’esperienza unica, un evento del l’Ufficio Sport. Nella fase iniziale analizzai quali fos- tutto eccezionale; il mio ufficio fu smantellato e sero le premesse e come erano stati realizzati altri Cosa è cambiato concretamente per la vita divenne l’ufficio di Papa Giovanni Paolo II; venne dicasteri, andai in seguito a Ginevra per incontrare i sportiva luganese con la istituzione del arredato con eleganti mobili e il Pontefice, seppur miei colleghi e poi iniziai la strutturazione del nostro Dicastero? per un brevissimo periodo, vi prese residenza. Ufficio Sport. Gli obiettivi principali erano, e sono All’inizio le strutture sportive dipendevano dai sin- Un altro evento che ricordo con grande piacere è la tuttora, quelli di aprire le infrastrutture ai cittadini e goli custodi, erano chiuse per molte ore al giorno e Festa dello Sportivo che si svolgeva negli anni ’90 di mantenere un dialogo e una collaborazione per lunghi periodi e la gente aveva quasi timore di con gli atleti di Lugano che avevano vinto un costante con le società sportive. La novità in quegli entrare allo Stadio. Con la nascita del Dicastero si è Campionato svizzero o che erano stati in Nazionale; anni fu proprio quella di istituire un Dicastero come voluto aprire le strutture a tutti, permettendo dun- era una grande festa che riuniva i migliori sportivi: unico interlocutore e punto di riferimento per tutte que di incentivare la pratica sportiva popolare oltre una splendida occasione d’incontro tra i cittadini e i le questioni legate allo sport. che favorire l’attività delle società cittadine. In que- loro beniamini. sto modo, tra l’altro, si è potuto anticipare e asse- Per quanto riguarda invece le infrastrutture e i pro- condare quella tendenza che ha poi preso piede getti ad esse legati, ricordo lo scalpore che fece negli Sandro Rovelli, ai tempi portiere del Mendrisiostar, prima dell’in- contro dei quarti di finale di Coppa Svizzera del 1970, vinto con- tro il Basilea per 2 a 0. 30 nn i - 32 - - 33 - a Di rt c. s po
anni ’90 la realizzazione dei primi campi sintetici; La grande umanità dello sport Ciclismo e pace ricordo, sempre negli anni ’90, il lungo processo che di Giovanni Cansani Con Sandro Rovelli e pochi altri intimi accogliemmo portò alla presa in gestione della Resega da parte in forma ufficiale nell’atrio del Municipio un gruppo della Città, e, in seguito, nel 2002, del Lido. Quando ti trovi a dover dirigere una barchetta che è eterogeneo di una trentina di ciclisti idealisti che Quest’ultimo, grazie all’intervento della Città, venne solida, essenziale e sicura, per garantire rotta e fidu- giravano per l’Europa predicando la pace. ristrutturato e vennero ampliati gli spazi sportivi; cia alla navigazione basta avere un equipaggio com- Portammo loro il saluto di Lugano dando fondo a investimenti che la Città decise di realizzare perché petente, impegnato e unito. Per due interi quadrien- tutte le nostre risorse personali: ci rivolgemmo a loro ha sempre creduto nello sport. ni ho potuto contare su questi presupposti: un con ringraziamenti in cinque o sei lingue (avete in Dicastero ben organizzato, un Direttore capace e mente la benedizione pasquale “Urbi et Orbi” del In questi 30 anni di vita, il Dicastero Sport ha tanti collaboratori attenti e puntuali nei loro compiti. Papa, dalla sua finestra che guarda sul piazzale di raggiunto diversi importanti traguardi. Qual è Mi si chiede ora di scrivere 2righe2 per la pubblica- San Pietro a Roma?). la ricetta di questi successi? zione del 30esimo. Sarebbero tante le cose che vor- Una ciclista, con tratti del viso decisamente orienta- Il segreto è che, nello sport come nel lavoro, le cose rei dire. Mi limito ad un paio di aneddoti sintomatici. li, ci ringraziò e lodò questo nostro impegno multi- riescono bene se c’è passione ed entusiasmo; per linguista: fino allora nessuno aveva avuto con loro questo ho voluto trasferire questi valori dello sport Fiamma olimpica e integrazione questa delicatezza. all’interno del nostro ambiente di lavoro, trasmet- Per l’arrivo del simbolo olimpico, che transitava da Quella volta bastarono una presenza ufficiale, un tendo ai miei collaboratori motivazioni e energie Lugano per proseguire su Torino, si prese una deci- diplomino fatto in casa e poche parole, più che altro nuove. Oltre a questo ho sempre esposto le mie idee sione un po’ sopra il rigo: invece di proporre uno biascicate, per ringraziare il cuore e l’idealismo di e i miei progetti con molta calma, diplomazia e deci- sportivo che andava per la maggiore, scegliemmo una trentina di biciclettari che inanellano chilometri sione, mantenendo un buon dialogo sia con il una persona diversamente dotata. Il tratto centrale e chilometri seminando granellini di pace universale Municipio sia con le società sportive, cercando di doveva essere compiuto dal nostro caro amico in nome dello sport. proporre una struttura flessibile e pronta a risponde- Carluccio, ospite della Fattoria La Fonte di Vaglio. re alle nuove esigenze della cittadinanza. Preferire lui come tedoforo fu una scelta precisa e Lugano e l’Africa vederlo correre con un largo sorriso di sussiego sul Qualcuno ci disse che c’era un container in partenza lungolago cittadino in mezzo a tanta folla … un per l’Africa con ancora spazio libero. Aggiunse che momento particolare di gioia incontenibile che sarebbe stato bello poter recapitare ai giovani di riscosse applausi da spellarsi le mani. Qualcuno di laggiù del materiale sportivo, articoli che li avrebbe- noi ebbe persino il coraggio di commuoversi. ro aiutati a sentirsi “sportivi veri”. Ma il tempo strin- Non pensavano ancora alla politica: Giovanni Cansani in alto a destra e, in basso a destra, Giuliano Bignasca con la maglia degli allievi bianconeri al Torneo internazionale giovanile di Bellinzona del 1961. 30 nn i - 34 - - 35 - a Di rt c. s po
geva: bisognava far presto. Fu una corsa con fuori la Questo ulteriore aiuto è stato possibile grazie alla lingua ma, battendo cassa un po’ ovunque, tirando lungimiranza del Municipio intero e di coloro che ci le marsine di chi aveva mezzi e materiali, sollecitan- hanno creduto: il Casinò di Lugano, le AIL cittadine do le nostre società sportive, attingendo al salvada- in primis. naio interno, riuscimmo a raggranellare qualche metro cubo di maglie, attrezzi sportivi di varia foggia Il Dicastero Sport è anche questo: buon compleanno! e tipo, training con scritte vistose e qualificanti. Oggi siamo certi che tutto è giunto a destinazione, che tutto risponde ai bisogni evidenziati: ci sono state spedite foto che testimoniano di giovani di colore che praticano sport a Kikwit, Congo, ostentando magliette, training, calzettoni di società sportive nostre. Queste son forse bazzecole, semplici bagatelle che non possono fare storia. Sono comunque segnali concreti, caratteristiche di un Dicastero che, da sem- pre, cura costantemente e mette gratuitamente a disposizione di tutta la popolazione tante specifiche strutture ma che, soprattutto, crede nella pratica sportiva quale viatico educativo per i giovani. Nel recente passato è stato fatto ancora di più. La creazione di un fondo per le società che formano i giovani costituisce un’ulteriore dimostrazione di questa convinzione e facilita, in qualche modo, il compito di una marea di preziosi e competenti volontari che, in società che praticano gli sport più disparati, si danno da fare con encomiabile impe- gno. Amicizia bianconera: i ragazzini di Kikwit, Congo, mostrano con orgoglio le maglie del FC Lugano nell’ambito di un’iniziativa di solidarietà tra popoli attraverso lo sport. 30 nn i - 36 - - 37 - a Di rt c. s po
Il Dicastero Sport oggi Se nel 1980 il Dicastero Sport era stato avviato con un organico che includeva due sole unità impiegate a metà tempo, Sandro Rovelli e Guido Domeniconi, ora i dipendenti stabili sono più di cinquanta, tra uomini, donne, giovani e meno giovani, che lavora- no dietro le quinte per gestire le infrastrutture, orga- nizzare manifestazioni, tastare il polso e mantenere vivo lo sport luganese. E ciò che accomuna tutti i membri del nostro team - ivi compresi politici, diri- genti e collaboratori - è la grande passione per lo sport che ha contrassegnato l’origine e l’evoluzione del Dicastero e con la quale ci si accinge ad affron- tare il futuro sportivo di Lugano. Molti tra i dipedenti militano inoltre in ambito spor- tivo, citiamo in particolare: Gianfranco Salvati, alle- natore della nazionale svizzera di pallanuoto; Beatrice Lundmark, pluricampionessa svizzera di salto in alto e finalista ai Campionati europei di Barcellona 2010; Antonella Mazzolini e Michele Nasi, attivi nel comitato della Società Ginnastica Lugano; Davide Andreoli e Mirko Gianini che prati- cano l’alpinismo e infine il Capodicastero Paolo Beltraminelli, Presidente dell’ASCO Lugano (Asso- ciazione Sportiva Corsa d’Orientamento). L’équipe del Dicastero Sport schierata davanti alla Tribuna princi- pale dello Stadio di Cornaredo con il Capodicastero Paolo Beltraminelli e il Direttore Sandro Rovelli (alle due estremità della prima fila), nell’anno del 30esimo (Foto M. Nasi). 30 nn i - 38 - - 39 - a Di rt c. s po
Strutture per vivere lo sport di Beatrice Lundmark Lo sport è sicuramente fatto di passione e di emozio- ni ma anche di spazi e aree dedicate. Senza struttu- re adeguate non sarebbe possibile promuovere la pratica sportiva in tutta la sua ampiezza e moltepli- cità. Per questo la Città di Lugano, anche prima del- l’istituzione dell’Ufficio Sport, ha sempre promosso la realizzazione di nuove strutture; in seguito il Dicastero Sport ha ampiamente supportato questa visione del Municipio assicurando la gestione delle infrastrutture, delle attrezzature e degli spazi dedica- ti. Alcuni progetti vanno citati in particolare: l’acqui- sto della Pista del ghiaccio e le successive ristruttu- razioni, la presa in gestione e le migliorie apportate al Lido, la creazione dei nuovi campi sintetici e dello Skatepark a Cornaredo, investimenti particolarmen- te innovativi, rivolti al futuro dello sport e, in partico- lare, ai giovani. I progetti sportivi realizzati dalla Città, che vedremo nel dettaglio in questo capitolo, sono parecchi e arti- colati. Essi, da un lato, assecondano la conformazio- ne del territorio e del paesaggio: i boschi, le monta- gne, il lago; mentre dall’altro sono strettamente legati alla storia e all’evoluzione della Città e in par- ticolare al succedersi delle aggregazioni e dei biso- gni delle nuove generazioni. L’importante lavoro svolto in questi 30 anni, nel 2008, è stato insignito del premio al merito sportivo da parte dell’ ATGS (Associazione Ticinese Giornalisti Sportivi). Foto aerea del complesso di Cornaredo in occasione di un evento di grande richiamo. 30 nn i - 40 - - 41 - a Di rt c. s po
Cornaredo, il cuore sportivo di Lugano infine il primo incontro di campionato: il derby Nel 1980, quando il Dicastero Sport vide la luce, lo Lo Stadio di Cornaredo è intimamente legato alla Lugano-Chiasso, che si disputò il 26 agosto 1951 Stadio, insieme alle palestre, fu una delle prime storia sportiva della Città; intorno ad esso, infatti, alla presenza di 5’500 spettatori. infrastrutture che entrò sotto la gestione del neoisti- sono sorte altre infrastrutture rendendo quest’area il Tutti questi incontri sportivi si svolsero nella neona- tuito Ufficio, diretto da Sandro Rovelli, ex alunno quartiere e il cuore sportivo di Lugano. ta struttura sportiva, prima del grande evento inau- della Federale e poi rinomato portiere del FC Lugano Lo Stadio fu realizzato più di 50 anni fa: nel novem- gurale del 25 novembre. e del Mendrisiostar. bre del 1951 venne inaugurato con una storica par- E pensare che, nella primavera del 1916, quando Durante gli anni ’80, ‘90 e 2’000, questa vasta area tita di calcio Svizzera-Italia, conclusasi 1-1 con gol di Cornaredo era un bosco di castagni, quest’area sportiva, a seguito della presa in gestione da parte Riva IV per i rossocrociati e pareggio per gli azzurri di rischiò di diventare, su proposta della Pro Lugano, del Dicastero Sport, fu oggetto di diversi lavori di Boniperti, sotto gli occhi di un foltissimo pubblico. una riserva per colonie di daini, caprioli e cervi, che miglioria come pure della realizzazione di altre Ben oltre 30’000 spettatori affluirono a Cornaredo, avrebbero sostituto i recinti zoologici del Parco opere e infrastrutture. Nel 1994 venne realizzata la superando nettamente la capienza dell’infrastruttura. Ciani, se la CIttà non avesse deciso altrimenti… Il Tribuna Est, dotata di spogliatoi, sale riunioni e di Prima della partita che segnò l’inaugurazione ufficia- Municipio fortunatamente aveva già in previsione di una palestra per l’arrampicata; nel 1998-99 venne le dello Stadio, si svolsero tuttavia altre manifestazio- destinare allo sport questa vasta area, che allora era realizzato il primo campo in materiale sintetico per ni sportive degne di nota. Il primo evento in assoluto situata alla periferia di Lugano. Negli anni ’50, la l’hockey su prato; nei primi anni del nuovo millennio, ospitato nella nuova struttura fu il Campionato ticine- realizzazione dello Stadio diede avvio al processo di lo Skatepark e un secondo campo sintetico. se di marcia sulla distanza dei 10’000 metri, gara che sviluppo che trasformò Cornaredo nel quartiere Ambiziosi risultano anche i progetti previsti in que- si svolse il 30 giugno 1951 e che vide la partecipazio- sportivo di Lugano. st’area, che riassumono i sogni sportivi di tutti i ne di quattro atleti luganesi: Felice Meregalli, Con l’inizio dell’attività nel nuovo Stadio, venne luganesi: il nuovo Stadio e il Palazzetto dello Sport. Armando Libotte, Agostino Panigada e Bruno designato quale primo custode Alberto Cavadini, Paparelli. In seguito, il 21 e 22 luglio, si svolsero i ottimo atleta nelle file della Federale. A quei tempi 44esimi Campionati svizzeri assoluti di atletica. non esistevano ancora tutti i campi che pian piano La prima partita di calcio giocata a Cornaredo fu sono stati realizzati in quella zona. Tuttavia il lavoro invece l’amichevole Lugano-Bellinzona, vinta 5 a 2 non mancava: oltre alla manutenzione del manto dai bianconeri e il primo gol segnato fu opera di erboso, bisognava occuparsi della marcatura con la “Ciacio” Poma, attuale allenatore della squadra calce dei terreni da gioco, della pista di atletica in seniori del FC Lugano. In seguito vi fu un’altra parti- carbonella, e marcare tutte le corsie, 6 volte 400m: ta amichevole, Lugano-Zurigo, il 12 agosto 1951, e quando pioveva, si doveva purtroppo rifare il lavoro! Tribuna affollata in occasione dell’incontro inaugurale Svizzera- Italia del 25 novembre 1951. 30 nn i - 42 - - 43 - a Di rt c. s po
Sport d’acqua sulle rive del Ceresio in Città. Nel lontano 1928 si costituì la “Bagno La principale infrastruttura legata agli sport d’acqua Spiaggia Lido SA”, di cui il Comune di Lugano dete- è sicuramente il Lido di Lugano che, includendo neva il 22,6% delle azioni. Questa società, tramite anche il Circolo Velico e la sede dei Canottieri, pro- convenzione con la Città, si assunse il compito di pone una vasta offerta per gli amanti degli sport edificare e gestire lo stabilimento balneare. Dopo più acquatici. Nell’area Lido-Foce, grazie alle numerose di 70 anni, ci si rese conto che la SA, unicamente infrastrutture presenti, è infatti possibile praticare con i propri mezzi, non era più in grado di affronta- diverse attività: nuoto, pallanuoto, canottaggio, re le necessarie migliorie delle infrastrutture, oramai canoa, surf e vela, immersi nella natura e nel suono vetuste, che il Municipio intendeva rinnovare per far rilassante delle acque del lago. fronte alle esigenze dell’utenza. Queste strutture, così come oggi le conosciamo, Il Comune, dunque, acquistò le azioni della Bagno sono opera di lavori di ristrutturazione ed investi- Spiaggia SA e ne divenne unico proprietario. Questa menti effettuati dalla Città nel 2002 per rendere decisione permise inoltre un migliore coordinamen- quest’area un piccolo paradiso sul Ceresio. In parti- to generale con le altre infrastrutture balneari, già colare è stata rinnovata tutta la zona del Porto gestite dal Dicastero Sport, in particolare la Piscina comunale, come pure la sede del Circolo Velico e dei coperta comunale, il Lido di San Domenico e quello Canottieri, creando una nuova palestra per il canot- di Riva Caccia. taggio e nuovi pontili. Diverse sono dunque le strutture sportive lacustri Anche il Lido, da quando nel 2002 il Dicastero Sport amministrate dalla Città; tra esse va ricordato in par- ne assunse la gestione, è stato oggetto di diverse ticolare il Lido di Riva Caccia, la cui storia ha accom- migliorie: dal rifacimento delle piscine e degli pagnato lo sviluppo turistico della Città. La costru- impianti tecnici alla realizzazione di nuove vasche e zione del bagno pubblico galleggiante fu infatti pro- in particolare della piscina per i tuffi, dalla costruzio- mossa dalla Pro Lugano nel 1889; in quegli anni il ne della tribuna alla ristrutturazione del ristorante, turismo iniziava ad affermarsi alle nostre latitudini, dalla realizzazione della zattera galleggiante alla grazie anche alla realizzazione del tunnel ferroviario costruzione dei campi da calcetto e beach volley, del San Gottardo, inaugurato nel 1882. La realizza- nonché di rampe d’accesso per disabili. zione dello stabilimento balneare venne finanziata Il Lido è una delle infrastrutture sportive più antiche attraverso la sottoscrizione di azioni da parte di pri- Un tuffo… nel passato: il Lido Bagno Spiaggia da poco inaugura- to in una calda giornata estiva del 1930. 30 nn i - 44 - - 45 - a Di rt c. s po
vati cittadini e dal Comune, che sottoscrisse 1/5 del Dai laghetti gelati... al ghiaccio bollente più volte medagliata ai Giochi Olimpici e vincitrice di capitale sociale. Nel 1917 la Città di Lugano decise di Alcide Bernasconi titoli europei. di acquistare l’intero pacchetto azionario e ne diven- In generale alla gente non piace quando fa freddo in In Ticino fu l’Ambrì Piotta ad aprire la strada all’hoc- ne l’unico proprietario. La struttura è attualmente città. Così le agenzie di viaggio hanno mille propo- key. Se l’inverno era rigido, si organizzavano tornei gestita dal Dicastero Sport che, nel corso degli anni, ste per chi non ama particolarmente gli sport inver- sul laghetto di Origlio, dove si disputarono i primi ha promosso l’esecuzione di diversi lavori di ristrut- nali e preferisce passare le vacanze di fine anno da derby della storia fra Ambrì e Lugano. Gare amiche- turazione e, in particolare, la realizzazione di un qualche parte, dove si sta al caldo e si possa fare il voli, che si concludevano con una cena in comune. ascensore per disabili e la posa di due nuove zatte- bagno. Ma ci fu un tempo, nemmeno troppo lonta- C’erano però anche inverni tanto miti, nei quali gli re prendisole che ne hanno aumentato la capienza. no, dove il freddo, da noi, bisognava accettarlo. Caso amanti del pattinaggio e gli appassionati di hockey Oltre al Lido di Riva Caccia, un’altra perla sul lago è mai combatterlo, anche con un po’ di sport, dallo sci non potevano far altro che sognare giornate di fred- certamente il Lido di San Domenico, situato sul sen- al pattinaggio. Ci volevano però inverni abbastanza do… siberiano. tiero di Gandria, in prossimità di Villa Heleneum, un rigidi, con almeno un paio di settimane, o tre, di Anche sul laghetto di Muzzano si giocarono diversi luogo di straordinaria bellezza naturale che offre un freddo intenso per vedere gelare i laghetti del tornei, con i giocatori del Lugano che indossavano a panorama suggestivo sul lago e sulla sponda di Luganese, quello di Origlio e quello di Muzzano. volte le maglie prestate dal FC Lugano. Poi alcuni Caprino. Queste strutture, oltre a promuovere lo svi- Fu proprio su questi due specchi d’acqua che, negli giovanotti del quartiere di Loreto chiesero al proprie- luppo del turismo, costituiscono ancora oggi un’otti- anni Trenta e Quaranta, si sviluppò lo sport del pat- tario di un terreno incolto, ma abbastanza piano, di ma occasione di svago per i cittadini di Lugano. tinaggio, praticato fino ad allora nelle rinomate sta- trasformarlo per alcune settimane in una pista per il Per chi, infine, vuole praticare il nuoto d’inverno, è zioni invernali della Svizzera e nelle città con piste di pattinaggio. Col freddo arrivò anche il permesso. disponibile la Piscina coperta comunale. Inoltre, a ghiaccio artificiale (Zurigo, Basilea, Losanna, Così, con qualche asse per delimitare la pista e con- partire dal 2004, le vasche del Lido possono essere Neuchâtel). tinue annaffiature del terreno, ecco la pista di ghiac- utilizzate anche durante la stagione fredda grazie All’hockey si cominciò a giocare in Romandia, in par- cio concretizzarsi sotto gli occhi della gente di Loreto all’apposita cupola pressostatica. Queste strutture ticolare nei collegi esclusivi del canton Vaud agli inizi e Casserina. Un piccolo miracolo, che permise ai balneari invernali sono particolarmente apprezzate del secolo scorso, quindi furono soprattutto due luganesi di ammirare perfino la squadra dei dai cittadini, dalle scuole e dalle società sportive che squadre grigionesi a rendere popolare questa disci- Waterloo Mercury’s di Edmonton in una partita ami- le utilizzano per la preparazione dei loro atleti. plina, il Davos e l’Arosa, iniziando grandi sfide con le chevole contro i Diavoli di Milano rinforzati dagli squadre di città (Zurigo, Berna, Basilea, Losanna e stessi avversari. Un paio di settimane dopo (nel feb- Young Sprinters Neuchâtel). Erano gli anni in cui la braio del 1950) quei dilettanti canadesi ammirati a Svizzera figurava fra le migliori nazionali del mondo, Loreto si sarebbero laureati campioni del mondo a 4 febbraio 1906: un tragico avvenimento colpisce i luganesi, un pattinatore annega nel laghetto di Muzzano. Alla notizia darà risalto, con una copertina del famoso illustratore Beltrame, la “Domenica del Corriere” di Milano. 30 nn i - 46 - - 47 - a Di rt c. s po
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