Depressione in età prescolare - Dott.ssa giulia Natalucci
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Tante sfide: 2) crescente senso L’età 1) prima esperienza in un programma di autonomia durante gli anni prescolare: scolastico formale e con un gruppo di della scuola materna, vs un periodo coetanei della stessa età dipendenza dai caregiver difficile per la psico- 3) rapido sviluppo cognitivo ed 4) fattori di stress che portano a patologia emotivo → aumento delle deviazioni nel comportamento o aspettative dei nelle emozioni. genitori (Stalets, Luby 2006)
• Poco più di un decennio fa il concetto di un bambino in età prescolare con depressione e / L’età o disturbi d'ansia non veniva preso sul serio. prescolare: • Molti credono che la prima infanzia sia un momento di felicità, gioia e libertà, la tristezza un periodo è solo per gli adulti! difficile per la • Altri suggeriscono che i bambini in età prescolare non hanno la capacità emotiva o psico- intellettuale di nutrire sentimenti così intensi. patologia
Cosa sono i disturbi dell’umore? • Disturbo delle emozioni e dei sentimenti • Tristezza → depressione • Euforia → mania
• Disturbo di disregolazione dell’umore dirompente • Disturbo depressivo maggiore (include l’episodio depressivo maggiore) Disturbi • Disturbo depressivo persistente (distimia) depressivi • Disturbo disforico premestruale secondo il • Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci DSM-5 • Disturbo depressivo dovuto ad altra condizione medica • Disturbo depressivo con altra specificazione • Disturbo depressivo senza specificazione
Diagnosi Episodio Depressivo Maggiore • A. Cinque (o più) dei seguenti sintomi presenti per almeno 2 settimane + cambiamento rispetto al precedente funzionamento; • 1. umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riportato dall’individuo o come osservato dagli altri (per es., si sente triste, vuoto, disperato) • 2. marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni
Diagnosi Episodio Depressivo Maggiore • 3. significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni. • 4. insonnia o ipersonnia • 5. agitazione o rallentamento psicomotorio • 6. faticabilità o mancanza di energia • 7. sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi
Diagnosi Episodio Depressivo Maggiore • 8. ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i giorni • 9. pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o un piano specifico per commettere suicidio.
Diagnosi Episodio Depressivo Maggiore • B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti. • C. L’episodio non e’ attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica generale.
• -l’umore disforico (tristezza); • -l’umore collerico o irritabile; • -l’anedonia (perdita di piacere); • -la tendenza al pianto; • -la perdita di allegria; • -il non sentirsi amati; • -l’autocommiserazione. Sintomi emozionali
• -le autovalutazioni negative; • -il senso di colpa; • -la disperazione; • -la difficoltà di concentrazione; • -l’indecisione; • -l’ideazione morbosa (preoccupazione per la morte). Sintomi cognitivi
• -la chiusura sociale; • -l’ideazione e il comportamento suicidari; • -il peggioramento delle prestazioni scolastiche; SINTOMI MOTIVAZIONALI
- il rallentamento -l’affaticamento (sensazione di psicomotorio (i movimenti stanchezza o mancanza di corporei, il linguaggio e i energia); tempi di reazione del bambino rallentano in modo -il cambiamento nell’appetito e/o evidente); nel peso; -dolori e malesseri; - l’agitazione psicomotoria (il -i disturbi del sonno: l’insonnia, bambino è perennemente in l’ipersonnia, il sonno non movimento, spesso agitato ristoratore, l’inversione circadiana ecc..) SINTOMI FISICI E NEUROVEGETATIVI
Depressione in età evolutiva
Depressione in età evolutiva
Depressione in età prescolare: differenza adulti secondo Shuchter (1997) - 1 ”Quando un adulto soffre di depressione, spesso non è compromessa la sua capacità di mantenere la corretta prospettiva: di riconoscere che la situazione non fa parte della normalità, che i fenomeni che sperimenta sono il prodotto di una condizione patologica, che in qualche modo non è se stesso. I bambini rischiano invece di perdersi nella loro depressione. Non hanno esperienza sufficiente e a volte neanche capacità cognitive adeguate per operare delle distinzioni; ciò che stanno vivendo per loro è la realtà”.
Differenza adulti secondo Shuchter (1997) -2 “Le persone depresse tentano di lottare contro questa malattia e le sue conseguenze, tranne nei casi più gravi, dove gli individui sono fisicamente ed emotivamente paralizzati. Di nuovo, i bambini si trovano fortemente svantaggiati in queste circostanze, per la mancanza di abilità interne e di risorse evolutive che invece gli adulti possiedono. Sono meno capaci di tollerare gli effetti dolorosi, di utilizzare capacità faticosamente acquisite per gestire le relazioni o di proteggersi dagli attacchi che la depressione compie sul loro funzionamento e sul loro concetto di sé”.
Differenza adulti secondo Shuchter (1997) -3 “Il terzo svantaggio della depressione infantile (che è quello potenzialmente più devastante) consiste nel fatto che a causa dei suoi potenti effetti immediati su aree importanti per il funzionamento della personalità, la depressione può alterare profondamente lo sviluppo di quest'ultima. I bambini che non riescono a divertirsi, non possono concentrarsi, sono privi di energia, tristi ed isolati, ipercritici ed insicuri non esploreranno, non giocheranno, non impareranno, non svilupperanno abilità interpersonali, non crederanno nella bontà delle persone, della vita e di se stessi. Quando gli episodi depressivi si ripetono con una certa frequenza o la depressione è continua, l'arresto evolutivo o la divergenza mal adattiva possono essere molto gravi”
Clinica • Il quadro clinico della depressione nei bambini in età prescolare è caratterizzato prevalentemente da "sintomi tipici" come tristezza e / o irritabilità. • Segni vegetativi associati sono anedonia, evidenziata dalla mancanza di piacere nelle attività e dal gioco descritto come "non divertente". • I bambini in età prescolare depressi hanno anche mostrato temi di gioco molto più distruttivi e con temi suicidari rispetto ai gruppi di confronto psichiatrico e senza disturbo.
Clinica Comportamenti tipici Comportamenti caratteristici dep. tristezza basso interesse / piacere irritabilità pensieri di morte / suicidio Alta sensibilità al pianto bassa autostima, cambiamenti di appetito / peso difficoltà concentrazione/ presa di decisioni.
Bufferd 2017
• La presenza di anedonia è un sintomo molto specifico della depressione • Un bambino in età prescolare che presenta Clinica- questo sintomo ha una probabilità estremamente alta di presentare una anedonia depressione clinica. • L'umore triste o irritabile è emerso come un sintomo altamente sensibile, con il 98% dei bambini in età prescolare depressi che lo presentano.
• il sintomo di anedonia nei bambini in età prescolare ha segnato un sottotipo di Clinica- depressione più grave che differenziava i bambini in età prescolare depressi da gruppi di anedonia controllo sia psichiatrici che sani. • Il sintomo di anedonia era il più specifico per MDD prescolare rispetto a quanto osservato in bambini in età prescolare con ADHD / ODD. (Luby 2003)
Clinica: • L'irritabilità è definita come una bassa tolleranza alla frustrazione caratterizzata da rabbia ed esplosioni rabbiose. irritabilità • Det. Livelli di irritabilità all'età di 3 anni prevedrebbero sia la depressione che il dist. Oppositivo provocatorio all'età di 6 anni. • Inoltre, un’irritabilità patologica sembrerebbe essere associata ad una maggiore compromissione funzionale all'età di 9 anni, sebbene non continuasse a prevedere la depressione all'età di 9 anni. (Dougherty et al 2013)
• Cambiamenti nel sonno e aumento del senso di fatica sono due dei sintomi più comuni della depressione in età prescolare. • Tuttavia, modelli di sonno disfunzionali possono essere un fattore di rischio per la depressione e l'ansia in età prescolare. • In particolare, la latenza di insorgenza del sonno riferita dai genitori e il rifiuto del bambino di dormire autonomamente hanno predetto sia la depressione che la gravità dell'ansia nel tempo. (Whalen DJ et al 2017) Disturbi del sonno
Sintomi "mascherati" • Alcune teorie suggeriscono che i bambini piccoli non manifesterebbero i classici sintomi della depressione, ma presenterebbero dei sintomi “mascherati”, oltre che anedonia e tristezza. • Tra questi troviamo: lamentele somatiche, comportamenti aggressivi, comportamenti anaffettivi ecc.
• Sintomi "mascherati" (come la somatizzazione), mentre significativamente più frequenti nei bambini depressi rispetto a b senza disturbi, apparivano come manifestazioni meno sensibili e specifiche della depressione nei bambini Sintomi piccoli. "mascherati" • Tuttavia, va notato che alcuni sintomi mascherati possono presentare caratteristiche più evidenti e potrebbero essere utili per identificare i bambini depressi nelle scuole dell’infanzia. (Lesse, 1983)
• Carlson and Kashani (1988), in uno studio precedente, hanno suggerito che i disturbi Sintomi somatici sono più comuni nei bambini in età prepuberale rispetto agli adolescenti o agli "mascherati " : adulti. uno studio • Inoltre, suggeriscono che più i bambini sono piccoli, più la frequenza di questi sintomi sembra essere elevata.
• In uno studio di Luby et al del 2003 è stato visto che la depressione nei bambini in età prescolare è caratterizzata prevalentemente da sintomi "tipici" del DSM-IV del dist dep. Maggiore Sintomi (MDD). • La somatizzazione era il nono sintomo più "mascherati " : comune di MDD in questo campione prescolare uno studio e il più comune sintomo "mascherato" trovato. • La somatizzazione è maggiormente presente nei bambini più grandi e negli adulti, specialmente tra coloro per i quali fattori culturali o individuali rendono inaccettabile l'espressione di un affetto depresso (Katon et al., 1982).
Perchè queste diversità?
Clinica- senso di colpa • Il senso di colpa e l'irritabilità patologica sono emersi come indicatori chiave della depressione in età prescolare. • La colpa patologica è definita come una soglia molto bassa per provare colpa a seguito di una trasgressione. • Può manifestarsi in modo esagerato anche in situazioni in cui il bambino non è responsabile.
La colpa e la vergogna possono essere distinte in questo primissimo stadio di sviluppo? Sono due emozioni fondamentali nell’insorgenza della depressione anche nei bambini piccoli oltre che negli adolescent/adulti?
Colpa e vergogna Il concetto di sé emerge entro 30 mesi (Bullock e Lutkenhaus, 1990). Un senso di sé stabile può essere stabilito fin dall'età di 4 anni (Harter, 1999; Thompson, Goodvin, & Meyer, 2006). La comprensione delle norme e degli standard sociali cominciano a formarsi a partire da 17 mesi, fondamentali per provare vergogna e senso di colpa è (Kochanska et al1994). Kochanska et al. (1994) hanno dimostrato che il 100% dei bambini mostrava comp. di riparazione a causa della colpevolezza e il 95% faceva confessioni all'età di 3 anni.
Vergogna Senso di colpa si concentra sugli aspetti negativi del sé (Hoffman, si concentra sugli aspetti negativi del comportamento 1998; Tangney, 1998;Tracy & Robins, 2006). valutazioni negative degli elementi stabili del concetto la colpa sembra essere collegata a aspetti negativi di di sé. elementi mutevoli (Tangney, 1998) è un'emozione più angosciante associata al ritiro è visto come un'emozione adattiva associata a sociale e alle auto-attribuzioni negative (Barrett et al., comportamenti di riparazione 1993). emozione dolorosa e disadattativa associata a Le risposte di colpa nei bambini (5-9 anni) di madri non numerose forme di psicopatologia, inclusa la depresse erano caratterizzate da empatia e depressione, e rabbia e aggressività (Tangney, 2007). preoccupazione per le relazioni interpersonali (Zahn- soggetti inclini alla vergogna avrebbero una maggiore Waxler 1990). Al contrario, le risposte di colpa nei probabilità di avere una storia di depressione e bambini di madri depresse erano associate ad maggiori esperienze di vergogna durante la prima aumentato arousal, angoscia e senso di responsabilità adolescenza sarebbero associate a sintomi depressivi per il conflitto interpersonale. Le risposte di colpa nella successiva adolescenza. maladattive si sviluppano nei bambini a rischio di depressione.
Senso di colpa e vergogna: uno studio • 305 bambini tra 3,0 e 5,11 anni. • Per esaminare le rappresentazioni dei bambini di vergogna e senso di colpa, i bambini in età prescolare sono stati impegnati in un compito di completamento di storie emotivamente evocative. • Inoltre, una misura indipendente di colpevolezza dei bambini, il questionario "My Child", è stata completata da personale sanitario a domicilio diversi giorni prima della valutazione (Kochanska, 1992). Shame and guilt in preschool depression: evidence for elevations in self-conscious emotions in depression as early as age 3 Joan Luby, Andy Belden, Jill Sullivan, Robin Hayen, Amber McCadney, and Ed Spitznagel
The MacArthur Story Stem Battery MSSB 1 “il succo versato” : la famiglia è a tavola, il bambino si alza e inavvertitamente versa il succo MSSB 2 “la mamma ha mal di testa”; la mamma chiede al bambino di spegnere la TV e di stare quieto perché ha mal di testa. Un amico suona alla porta e propone di vedere insieme i cartoni alla TV MSSB 3 “tre è già una folla”: il bambino gioca con un amico con un nuovo gioco , il fratellino chiede di giocare, l'amico dice di scegliere o lui o il fratello MSSB 4 "la minestra che scotta": la mamma sta preparando da mangiare. Il bambino si avvicina al fornello nonostante la mamma lo avvisi di non farlo, tocca la pentola e si brucia la mano
The MacArthur Story Stem Battery MSSB 5 “le chiavi perse”: il bambino osserva padre e madre che litigano su chi abbia perso le chiavi MSSB 6 “lo scaffale del bagno”: la mamma esce un attimo dicendo di non toccare lo scaffale del bagno. Il fratellino si fa male e gli occorre un cerotto…torna la mamma MSSB 7 “ladri nella notte”: il bambino è a letto. Manca la luce e si sente un rumore MSSB 8 “l'esclusione”: il papà chiede al bambino di lasciarlo un po' solo con la mamma e di andare in camera sua. Papà e mamma si baciano.
Risultati • Le bambine hanno una maggiore tendenza a includere un tema di vergogna durante il MSSB: • coerente con livelli più alti di prob internalizzanti che si verificano nelle femmine durante lo sviluppo. • Dal report genitoriale ("My Child") è emerso che la depressione in età prescolare era associata a maggiori sentimenti di colpa e alla diminuzione della riparazione della colpa. • Alti livelli di vergogna e di colpa maladattiva erano legati alla depressione prescolare quando si utilizzavano misure osservazionali delle rappresentazioni interne dei bambini delle loro emozioni autocoscienti e del rapporto genitoriale.
• La mancanza di ricerca in questo campo è stata attribuita alla convinzione che i bambini non posseggono una Pensieri di concettualizzazione matura e coerente della morte e del morire. morte e idee • Inoltre, il significato di dichiarazioni e di suicidarie azioni suicide di bambini piccoli non è chiaro; forse rappresentano un segnale più generale di angoscia, piuttosto che un desiderio esplicito di morire.
Pensieri di morte e idee suicidarie: uno studio • Whalen e colleghi hanno valutato il significato clinico della suicidalità in un campione di 306 bambini di età compresa tra 3 e 7 anni, arruolati in un'indagine longitudinale sulla depressione in età prescolare. • L'ideazione suicidaria prescolare è stata associata contemporaneamente a diverse psicopatologie infantili, tra cui depressione, disturbi d'ansia, ADHD, ODD e variabili demografiche, tra cui il genere maschile e la psicopatologia psichiatrica materna.
Pensieri di morte e idee suicidarie: uno studio • Idee suicidarie nell’età prescolare sono state un forte predittore per la continuazione di tali idee anche in età scolare. • Questa continuità suggerisce che, proprio come la depressione in età prescolare, potrebbe non essere un fenomeno transitoriamente evolutivo, ma comportamenti da tenere sotto controllo e monitorare.
Riconoscimento emozionale e depressione Kujawa et al. 2015 • Già da sette mesi, i neonati sembrano essere in grado di differenziare alcuni tipi di emozioni e mostrare evidenze fisiologiche di discriminazione tra volti paurosi e felici (Caron, Caron, & Myers, 1982; Peltola, Leppänen, & Hietanen, 2011). • Il riconoscimento della felicità si sviluppa presto, seguito da altre emozioni relativamente basilari (ad esempio, tristezza, rabbia) e quindi emozioni più complesse (ad esempio, sorpresa, vergogna, disprezzo) (Ale et al 2010; Broeren, et al 2011) .
Riconoscimento emozionale e depressione Kujawa et al. 2015 • Lo scarso riconoscimento delle emozioni nell'infanzia e nell'adolescenza ha dimostrato di essere associata a una serie di risultati problematici: - cattivo funzionamento sociale - problemi di attenzione a scuola - scarso rendimento scolastico - sintomi esternalizzanti ed internalizzanti.
Riconoscimento emozionale e depressione • Il maltrattamento infantile influenza la comprensione delle emozioni • I bambini maltrattati fisicamente mostrano un maggiore riconoscimento di volti arrabbiati; bambini trascurati mostrano una maggiore difficoltà a distinguere le facce emotive rispetto ai controlli e ai bambini maltrattati fisicamente (Pollak et al., 2000; 2009) • Bambini istituzionalizzati alla nascita che avevano subito un abbandono emotivo precoce, hanno prestazioni peggiori in compiti di riconoscimento di volti emotivi e nell'abbinamento di emozioni a situazioni (Fries & Pollak, 2004).
Riconoscimento emozionale e depressione • Vi sono alcune prove per cui gli adulti con depressione hanno prestazioni inferiori rispetto ai controlli sui compiti che richiedono l'identificazione di espressioni facciali • è possibile che queste alterazioni influenzino la capacità dei genitori depressi di insegnare queste abilità ai loro figli o che fattori genetici predispongano i figli dei genitori depressi a problematiche simili. • Discutere e parlare di sentimenti e stati mentali da parte dei genitori durante la prima infanzia prevede una maggiore comprensione delle emozioni nei bambini (Doan & Wang, 2010; Taumoepeau & Ruffman, 2006, 2008).
• Diverse caratteristiche psicosociali e infantili hanno dimostrato di essere associate al rischio di disordini interiorizzanti nei bambini in età prescolare e molti di questi stessi fattori Fattori di corrispondono anche al rischio di rischio depressione e ansia. • Questi includono: ambienti familiari negativi, temperamento infantile, relazioni tra pari problematiche ed eventi stressanti della vita.
Fattori di rischio - cortisolo • La reattività del cortisolo è risultata essere disregolata nei bambini in età prescolare con sintomi internalizzanti, in particolare tra le ragazze. • Uno studio ha utilizzato analisi sia trasversali che longitudinali per valutare il ruolo dei fattori di rischio sociali e neuroendocrinologici (ad es. Cortisolo) nello sviluppo dell'internalizzazione dei sintomi all'asilo. • Sia le relazioni negative tra pari che gli ambienti familiari sono stati associati simultaneamente all'internalizzazione dei sintomi nei bambini in età prescolare, con aumento del cortisolo durante un'attività stressante.
Fattori di rischio bambino depressione famiglia ambiente
Ereditabilità di pattern disfunzionali storia genitoriale di depressione e psicopatologia correlata alla Fattori depressione di Sintomi depressivi materni prenatali possono portare a un rischio ambiente intrauterino che non favorisce uno sviluppo sano del feto, aumentando così il rischio di sviluppo atipico durante l'infanzia. Sintomi depressivi materni postnatali influiscono negativamente sulla capacità della madre di fornire caregiving sensibile e reattivo, aumentando il rischio di esiti problematici nei loro figli.
• Il Coddington Life Events Record (CLE; Coddington, 1972) è stato utilizzato per misurare la storia di eventi stressanti della vita nell'ultimo anno; valuta l'insorgenza di eventi di vita stressanti che vanno da lievi e comuni (ad es. nascita di un fratello, rifiuto di pari) a gravi (ad es. Morte di un genitore) • gli eventi di vita stressanti mediano la relazione tra la storia familiare e la depressione dei bambini in età prescolare. Fattori di rischio – uno studio
• Sia la storia familiare che gli eventi stressanti della vita hanno predetto una gravità maggiore della depressione 6 mesi dopo. • I risultati dimostrano anche che questo effetto sembra essere specifico per la depressione e non è un fenomeno presente in altre psicopatologie infantili precoci. Fattori di rischio – uno studio
Come accorgersi di un inizio di depressione? • Giochi, disegni, voti (se questi subiscono improvvisamente una flessione), cambiamenti nell’appetito e nelle abitudini. • Nel contesto di una classe (soprattutto se molto numerosa), però, questi alunni, essendo generalmente tranquilli e silenziosi, non disturbano il lavoro dell’insegnante e non richiamano facilmente la sua attenzione: è fondamentale, perciò, che il personale docente sia in grado di riconoscere i sintomi della depressione.
• I principi chiave della valutazione della prima infanzia: 1) necessità di più osservazioni del bambino nel Assessment in tempo con diversi operatori sanitari/scolastici (quando applicabile). età prescolare 2) Occorre più tempo rispetto ai bambini più grandi. 3) L'uso del contesto diadico del caregiver e del gioco come mezzo di osservazione è fondamentale e unico per questa fascia d'età.
Da non sottovalutare! !!! temi legati alla morte o al suicidio possono non essere espressi verbalmente ma sono invece più evidenti nel gioco. l'anedonia è dimostrata dall'incapacità di godere delle attività di gioco quotidiane come è la norma in questo periodo di sviluppo.!!!!
Assessment • Preschool Age Psychiatric Assessment (PAPA) (Stalets Luby 2006) è un'intervista genitoriale semi-strutturata per la valutazione dei sintomi psichiatrici. Struttura e funzione della famiglia; Gioco e relazioni tra pari e fratelli; esperienze e comportamenti all’asilo; comportamenti relativi al cibo; sonno; Problemi di evacuazione; somatizzazione; incidenti; condotta; ADHD; Ansia da separazione; Affetto ansioso; Le preoccupazioni; Rituali e ripetizioni; I tic; Sterotipie; Attaccamento reattivo; Depressione; Mania; disregolazione; Eventi della vita; PTSD; Disabilità; psicopatologia parentale; Soddisfazione coniugale; Stato socioeconomico.
assessment • Child Behavior Checklist (CBCL11) 1,5/5 anni • Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ12).
assessment Preschool Feelings checklist (PFC) è un questionario sì o no a 16 voci somministrato ai genitori.
• Poiché l'indagine sulla depressione in età prescolare è ancora relativamente nuova, ci sono poche informazioni sulla stabilità e il decorso della depressione in età prescolare nell'infanzia successiva. • Coerentemente con la continuità Evoluzione omotipica, la depressione prescolare predice il MDD più avanti nell'infanzia e nell'adolescenza. • Tuttavia, alcune prove suggeriscono anche che la depressione in età prescolare preceda i disturbi d'ansia e l'ADHD in età successive
• La depressione prescolare ha alti livelli di comorbidità con ADHD (42 %), ODD (62 Comorbidità %) disturbi d’ansia (28 %) [Luby JL, 2003]. • Inoltre, i sintomi depressivi sono strettamente associati al linguaggio, alla parola, a problemi motori e affettivi. • I disturbi internalizzanti come la depressione possono essere non compresi appieno in quanto i sintomi non sono così evidenti come nei disturbi esternalizzanti (come ADHD e ODD).
Trattamento • Le opzioni basate sull'evidenza per il trattamento della depressione prescolare comprendono sia interventi genitoriali che interventi psicoterapeutici. • ad oggi non ci sono stati adattamenti specifici per trattare la depressione in età prescolare. • Trattamento sui genitori
• è ampiamente utilizzato con bambini molto piccoli; • tuttavia, questo approccio è generalmente applicato a una serie di problemi psicologici in generale dei bambini piccoli e mancano ancora Play therapy prove empiriche che ne dimostrino l'efficacia. • si basa sul modo naturale in cui i bambini apprendono, conoscono se stessi e le proprie relazioni nel mondo che li circonda (Axline, 1947; Carmichael, 2006; Landreth, 2002).
Play therapy
Parent Child Interaction Therapy (PCIT). I componenti chiave del PCIT sono: Child Directed Interaction (CDI), che si concentra sul rafforzamento della relazione genitore-figlio insegnando tecniche di gioco positivo Parent Directed Interaction (PDI), che mira a ridurre il comportamento dirompente insegnando al genitore a dare «comandi» efficaci e lo istruisce nella gestione dei comportamenti disfunzionali suoi e del figlio.
Parent Child Interaction Therapy (PCIT). Le sessioni didattiche dedicate all'insegnamento dei genitori sono seguite dal coaching in vivo che utilizza un "bug nell'orecchio" del genitore durante le interazioni con il bambino. I genitori apprendono ampie classi di antecedenti comportamentali e comportamenti di risposta che possono essere adattati in modo univoco al livello di capacità di ciascun genitore e ai problemi comportamentali specifici del bambino. L'obiettivo finale delle sessioni di coaching è di modellare i comportamenti sia dei genitori che dei bambini per ottenere un funzionamento sociale collaborativo
• video
PCIT + Emotional Development (ED) • Il modulo ED ha lo scopo di aiutare il bambino a identificare e comprendere con precisione le proprie emozioni e imparare a regolare efficacemente le emozioni intense. • Il modulo mira a insegnare a gestire la regolazione delle emozioni dimostrata fondamentale per la dep. ad esordio precoce, come gli affetti negativi intensi e persistenti, tra cui l'intensa ed eccessiva tristezza e le caratteristiche di colpa.
PCIT + Emotional Development (ED) • Inoltre, il modulo ED si concentra sul miglioramento della capacità di sperimentare effetti positivi. • il modulo ED si concentra sull'aiutare il genitore a diventare un regolatore emotivo esterno più efficace per il bambino, e ad aumentare la capacità del bambino di provare e sostenere emozioni positive, e gestire e regolare meglio le emozioni negative. (Stalets MM, Pautsch J, McGrath M, Luby J, unpublished manuscript, 2009)
6 giochi per riconoscere le emozioni • 1) Filastrocche e fiabe sulle emozioni: Consentono al bambino di vivere i vari stati emotivi prendendo al contempo una certa distanza dai propri vissuti in modo da renderli più facilmente gestibili. Dopo averle ascoltate individuare le diverse emozioni e le loro cause. Raccontate una storia che parli di un’emozione rappresentandola con delle marionette oppure creare delle maschere di cartoncino che raffigurano le diverse emozioni 8rabbia, tristezza, felicità, ecc) oppure disegnarle su dei palloncini gonfiati. Mettete a disposizione del bambino stoffe e tessuti per i travestimenti. • 2) Mimo: Divertitevi con i bambini, recitando e rappresentando le diverse emozioni e poi chiedete: “quale emozione sono?” oppure pensate un’emozione e rappresentate l’emozione contraria. il bambino deve riconoscere l’emozione che vede e dire quella che è stata pensata da voi adulti. • 3) Messaggio marziano: Utilizzate suoni e parole prive di senso per raccontare situazioni e dialoghi che rappresentano diverse emozioni. In questo gioco vi divertirete tanto quanto riuscirete ad enfatizzare il racconto con il tono della voce e le sonorità usate.
6 giochi per riconoscere le emozioni • 4) Tombola delle emozioni Preparare dei tabelloni con rappresentati tanti personaggi con diverse emozioni. Una copia degli stessi personaggi va racchiusa in un sacchetto da cui si pesca un personaggio e si dice il nome dell’emozione (senza farla vedere). Vince il primo che completa correttamente la propria tabella. • 5) Indovina chi delle emozioni Preparare dei tabelloni con rappresentati tanti personaggi, alcuni con le stesse emozioni ma caratteristiche differenti (occhiali, cappello, barba, occhi azzurri etc). • 6) Espressione artistica Associare un colore ad un’emozione. Si dispongono vari cartellini colorati e si propone di associare ogni colore a un’emozione. Oppure far dipingere al bambino, meglio se il foglio è grande e se si utilizzano i colori a dita, una musica che gli ispira una determinata emozione, o una situazione. La si può rappresentare anche in modo astratto. Se ciò dovesse risultare difficile per il bambino, si può rappresentare in modo astratto attraverso la musica, variando gli strumenti, il ritmo, il volume etc. Capire da alcune vignette, che stato d’animo vivono i personaggi, specificando da cosa si capisce e intuendo il perché provano quell’emozione.
Il caso di Jane
Presentazione di Jane • Jane all'età di 4 anni e 8 mesi è stata portata in una clinica di salute mentale infantile dai suoi genitori a causa delle preoccupazioni circa estrema irritabilità, periodi di ritiro sociale, negatività e periodi di diminuzione dell'appetito, durante il quale le manca anche interesse per i suoi cibi preferiti. • Questi comportamenti sono stati notati dai genitori di Jane già dall'età di 3 anni e sono aumentati di intensità e frequenza fino a diventare la fonte di diversi problemi familiari.
• Jane va alla scuola materna tre volte a settimana e non è stato segnalato alcun problema in questo contesto. • C'è una storia familiare di disturbi affettivi. Entrambi i genitori sono impiegati • Non sono stati segnalati significativi fattori di stress psicosociale • Ha due fratelli maggiori che non presentano problemi comportamentali o emotivi. Il loro sviluppo è nella norma
• Durante il colloquio successivo, i genitori di Jane la descrivono come una bambina che reagisce a frustrazioni minime con tristezza intensa e / o rabbia • Queste manifestazioni hanno una durata piuttosto lunga • Insieme a questi sintomi, è stata anche notata una mancanza di interesse nelle attività quotidiane e nel gioco.
Il gioco • L’osservazione del gioco della bambina, mentre interagisce con i genitori, ha rivelato un gioco rappresentazionale elaborato ed adeguato all’età, così come le capacità motorie e linguistiche. • Tuttavia, rilevante era il tema del gioco il quale presentava caratteristiche negative e pensieri pessimistici.
Il gioco • Nonostante fosse impegnata, Jane era insolitamente tranquilla e ritirata durante il gioco, e questo stato d'animo si è presentato in entrambe le osservazioni di gioco. • Anche se c’era interesse nel gioco, le mancavano l'esuberanza e la spensieratezza tipici di bambini di questa età.
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