Depressione in età prescolare - Dott.ssa giulia Natalucci

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Depressione in età prescolare - Dott.ssa giulia Natalucci
Depressione in età   Dott.ssa giulia Natalucci
       prescolare
Depressione in età prescolare - Dott.ssa giulia Natalucci
Tante sfide:

                                           2) crescente senso
L’età              1) prima esperienza
                   in un programma
                                           di autonomia
                                           durante gli anni
prescolare:        scolastico formale e
                   con un gruppo di
                                           della scuola
                                           materna, vs
un periodo         coetanei della
                   stessa età
                                           dipendenza dai
                                           caregiver
difficile per la
psico-             3) rapido sviluppo
                   cognitivo ed
                                           4) fattori di stress
                                           che portano a
patologia          emotivo →
                   aumento delle
                                           deviazioni nel
                                           comportamento o
                   aspettative dei
                                           nelle emozioni.
                   genitori

                                            (Stalets, Luby 2006)
Depressione in età prescolare - Dott.ssa giulia Natalucci
• Poco più di un decennio fa il concetto di un
                     bambino in età prescolare con depressione e /
L’età                o disturbi d'ansia non veniva preso sul serio.
prescolare:        • Molti credono che la prima infanzia sia un
                     momento di felicità, gioia e libertà, la tristezza
un periodo           è solo per gli adulti!
difficile per la   • Altri suggeriscono che i bambini in età
                     prescolare non hanno la capacità emotiva o
psico-               intellettuale di nutrire sentimenti così intensi.
patologia
Depressione in età prescolare - Dott.ssa giulia Natalucci
Che cos’è la
depressione?
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Cosa sono i disturbi
        dell’umore?

• Disturbo delle emozioni e dei sentimenti

• Tristezza → depressione
• Euforia → mania
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• Disturbo di disregolazione dell’umore
               dirompente
             • Disturbo depressivo maggiore (include
               l’episodio depressivo maggiore)
  Disturbi   • Disturbo depressivo persistente (distimia)
depressivi   • Disturbo disforico premestruale
secondo il   • Disturbo depressivo indotto da
               sostanze/farmaci
   DSM-5     • Disturbo depressivo dovuto ad altra
               condizione medica
             • Disturbo depressivo con altra specificazione
             • Disturbo depressivo senza specificazione
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Diagnosi Episodio Depressivo
      Maggiore

• A. Cinque (o più) dei seguenti sintomi presenti per almeno 2
  settimane + cambiamento rispetto al precedente
  funzionamento;
• 1. umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti
  i giorni, come riportato dall’individuo o come osservato dagli
  altri (per es., si sente triste, vuoto, disperato)
• 2. marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o
  quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi
  tutti i giorni
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Diagnosi Episodio Depressivo
    Maggiore

• 3. significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o
  aumento di peso oppure diminuzione o aumento
  dell’appetito quasi tutti i giorni.
• 4. insonnia o ipersonnia
• 5. agitazione o rallentamento psicomotorio
• 6. faticabilità o mancanza di energia
• 7. sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi
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Diagnosi Episodio Depressivo
   Maggiore

• 8. ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione,
  quasi tutti i giorni

• 9. pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire),
  ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un
  tentativo di suicidio, o un piano specifico per commettere
  suicidio.
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Diagnosi Episodio Depressivo Maggiore
• B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o
  compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in
  altre aree importanti.
• C. L’episodio non e’ attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o
  a un’altra condizione medica generale.
•   -l’umore disforico (tristezza);
                     •   -l’umore collerico o irritabile;
                     •   -l’anedonia (perdita di piacere);
                     •   -la tendenza al pianto;
                     •   -la perdita di allegria;
                     •   -il non sentirsi amati;
                     •   -l’autocommiserazione.

Sintomi emozionali
• -le autovalutazioni negative;
                    • -il senso di colpa;
                    • -la disperazione;
                    • -la difficoltà di concentrazione;
                    • -l’indecisione;
                    • -l’ideazione morbosa
                      (preoccupazione per la morte).

Sintomi cognitivi
• -la chiusura sociale;
                    • -l’ideazione e il comportamento
                      suicidari;
                    • -il peggioramento delle prestazioni
                      scolastiche;

SINTOMI MOTIVAZIONALI
- il rallentamento
                                  -l’affaticamento (sensazione di
psicomotorio (i movimenti
                                  stanchezza o mancanza di
corporei, il linguaggio e i
                                  energia);
tempi di reazione del
bambino rallentano in modo        -il cambiamento nell’appetito e/o
evidente);                        nel peso;
                                  -dolori e malesseri;
- l’agitazione psicomotoria (il   -i disturbi del sonno: l’insonnia,
bambino è perennemente in         l’ipersonnia, il sonno non
movimento, spesso agitato         ristoratore, l’inversione circadiana
ecc..)

       SINTOMI FISICI E
       NEUROVEGETATIVI
Depressione in età evolutiva
Depressione in età evolutiva
Depressione in età prescolare: differenza adulti
         secondo Shuchter (1997) - 1

”Quando un adulto soffre di depressione, spesso non è compromessa la sua
capacità di mantenere la corretta prospettiva: di riconoscere che la situazione
non fa parte della normalità, che i fenomeni che sperimenta sono il prodotto
di una condizione patologica, che in qualche modo non è se stesso. I bambini
rischiano invece di perdersi nella loro depressione. Non hanno esperienza
sufficiente e a volte neanche capacità cognitive adeguate per operare delle
distinzioni; ciò che stanno vivendo per loro è la realtà”.
Differenza adulti secondo Shuchter (1997) -2

“Le persone depresse tentano di lottare contro questa malattia e le sue
conseguenze, tranne nei casi più gravi, dove gli individui sono fisicamente ed
emotivamente paralizzati. Di nuovo, i bambini si trovano fortemente
svantaggiati in queste circostanze, per la mancanza di abilità interne e di
risorse evolutive che invece gli adulti possiedono. Sono meno capaci di
tollerare gli effetti dolorosi, di utilizzare capacità faticosamente acquisite per
gestire le relazioni o di proteggersi dagli attacchi che la depressione compie
sul loro funzionamento e sul loro concetto di sé”.
Differenza adulti secondo Shuchter (1997) -3

“Il terzo svantaggio della depressione infantile (che è quello potenzialmente
più devastante) consiste nel fatto che a causa dei suoi potenti effetti
immediati su aree importanti per il funzionamento della personalità, la
depressione può alterare profondamente lo sviluppo di quest'ultima. I
bambini che non riescono a divertirsi, non possono concentrarsi, sono privi di
energia, tristi ed isolati, ipercritici ed insicuri non esploreranno, non
giocheranno, non impareranno, non svilupperanno abilità interpersonali, non
crederanno nella bontà delle persone, della vita e di se stessi. Quando gli
episodi depressivi si ripetono con una certa frequenza o la depressione è
continua, l'arresto evolutivo o la divergenza mal adattiva possono essere
molto gravi”
Clinica
• Il quadro clinico della depressione nei bambini in età prescolare è
  caratterizzato prevalentemente da "sintomi tipici" come tristezza e /
  o irritabilità.
• Segni vegetativi associati sono anedonia, evidenziata dalla mancanza
  di piacere nelle attività e dal gioco descritto come "non divertente".
• I bambini in età prescolare depressi hanno anche mostrato temi di
  gioco molto più distruttivi e con temi suicidari rispetto ai gruppi di
  confronto psichiatrico e senza disturbo.
Clinica

Comportamenti tipici         Comportamenti caratteristici dep.
tristezza                    basso interesse / piacere
irritabilità                 pensieri di morte / suicidio
Alta sensibilità al pianto   bassa autostima,
                             cambiamenti di appetito / peso
                             difficoltà concentrazione/ presa di decisioni.
Bufferd 2017
• La presenza di anedonia è un sintomo molto
               specifico della depressione
             • Un bambino in età prescolare che presenta
  Clinica-     questo sintomo ha una probabilità
               estremamente alta di presentare una
anedonia       depressione clinica.
             • L'umore triste o irritabile è emerso come un
               sintomo altamente sensibile, con il 98% dei
               bambini in età prescolare depressi che lo
               presentano.
• il sintomo di anedonia nei bambini in età
               prescolare ha segnato un sottotipo di
  Clinica-     depressione più grave che differenziava i
               bambini in età prescolare depressi da gruppi di
anedonia       controllo sia psichiatrici che sani.
             • Il sintomo di anedonia era il più specifico per
               MDD prescolare rispetto a quanto osservato in
               bambini in età prescolare con ADHD / ODD.
               (Luby 2003)
Clinica:    • L'irritabilità è definita come una bassa
                 tolleranza alla frustrazione caratterizzata da
                 rabbia ed esplosioni rabbiose.
irritabilità
               • Det. Livelli di irritabilità all'età di 3 anni
                 prevedrebbero sia la depressione che il dist.
                 Oppositivo provocatorio all'età di 6 anni.
               • Inoltre, un’irritabilità patologica sembrerebbe
                 essere associata ad una maggiore
                 compromissione funzionale all'età di 9 anni,
                 sebbene non continuasse a prevedere la
                 depressione all'età di 9 anni. (Dougherty et al
                 2013)
• Cambiamenti nel sonno e aumento del senso di fatica
                       sono due dei sintomi più comuni della depressione in
                       età prescolare.
                     • Tuttavia, modelli di sonno disfunzionali possono
                       essere un fattore di rischio per la depressione e l'ansia
                       in età prescolare.
                     • In particolare, la latenza di insorgenza del sonno
                       riferita dai genitori e il rifiuto del bambino di dormire
                       autonomamente hanno predetto sia la depressione
                       che la gravità dell'ansia nel tempo.
                       (Whalen DJ et al 2017)

Disturbi del sonno
Sintomi "mascherati"

• Alcune teorie suggeriscono che i
  bambini piccoli non manifesterebbero i
  classici sintomi della depressione, ma
  presenterebbero dei sintomi
  “mascherati”, oltre che anedonia e
  tristezza.
• Tra questi troviamo: lamentele
  somatiche, comportamenti aggressivi,
  comportamenti anaffettivi ecc.
• Sintomi "mascherati" (come la somatizzazione),
                 mentre significativamente più frequenti nei
                 bambini depressi rispetto a b senza disturbi,
                 apparivano come manifestazioni meno sensibili
                 e specifiche della depressione nei bambini
    Sintomi      piccoli.
"mascherati"   • Tuttavia, va notato che alcuni sintomi
                 mascherati possono presentare caratteristiche
                 più evidenti e potrebbero essere utili per
                 identificare i bambini depressi nelle scuole
                 dell’infanzia.
                 (Lesse, 1983)
• Carlson and Kashani (1988), in uno studio
                    precedente, hanno suggerito che i disturbi
      Sintomi       somatici sono più comuni nei bambini in età
                    prepuberale rispetto agli adolescenti o agli
"mascherati " :     adulti.
   uno studio     • Inoltre, suggeriscono che più i bambini sono
                    piccoli, più la frequenza di questi sintomi
                    sembra essere elevata.
• In uno studio di Luby et al del 2003 è stato visto
                    che la depressione nei bambini in età prescolare
                    è caratterizzata prevalentemente da sintomi
                    "tipici" del DSM-IV del dist dep. Maggiore
      Sintomi       (MDD).
                  • La somatizzazione era il nono sintomo più
"mascherati " :     comune di MDD in questo campione prescolare
   uno studio       e il più comune sintomo "mascherato" trovato.
                  • La somatizzazione è maggiormente presente nei
                    bambini più grandi e negli adulti, specialmente
                    tra coloro per i quali fattori culturali o
                    individuali rendono inaccettabile l'espressione
                    di un affetto depresso (Katon et al., 1982).
Perchè queste
diversità?
Clinica- senso di colpa
• Il senso di colpa e l'irritabilità patologica sono
  emersi come indicatori chiave della depressione
  in età prescolare.
• La colpa patologica è definita come una soglia
  molto bassa per provare colpa a seguito di una
  trasgressione.
• Può manifestarsi in modo esagerato anche in
  situazioni in cui il bambino non è responsabile.
La colpa e la vergogna
possono essere distinte in
questo primissimo stadio di
sviluppo?

Sono due emozioni
fondamentali
nell’insorgenza della
depressione anche nei
bambini piccoli oltre che
negli adolescent/adulti?
Colpa e vergogna

Il concetto di sé emerge entro 30 mesi (Bullock e Lutkenhaus, 1990).

Un senso di sé stabile può essere stabilito fin dall'età di 4 anni (Harter, 1999; Thompson,
Goodvin, & Meyer, 2006).

La comprensione delle norme e degli standard sociali cominciano a formarsi a partire da 17
mesi, fondamentali per provare vergogna e senso di colpa è (Kochanska et al1994).

Kochanska et al. (1994) hanno dimostrato che il 100% dei bambini mostrava comp. di
riparazione a causa della colpevolezza e il 95% faceva confessioni all'età di 3 anni.
Vergogna                                                  Senso di colpa
si concentra sugli aspetti negativi del sé (Hoffman,         si concentra sugli aspetti negativi del comportamento
1998; Tangney, 1998;Tracy & Robins, 2006).

valutazioni negative degli elementi stabili del concetto     la colpa sembra essere collegata a aspetti negativi di
di sé.                                                       elementi mutevoli (Tangney, 1998)

è un'emozione più angosciante associata al ritiro            è visto come un'emozione adattiva associata a
sociale e alle auto-attribuzioni negative (Barrett et al.,   comportamenti di riparazione
1993).

emozione dolorosa e disadattativa associata a                Le risposte di colpa nei bambini (5-9 anni) di madri non
numerose forme di psicopatologia, inclusa la                 depresse erano caratterizzate da empatia e
depressione, e rabbia e aggressività (Tangney, 2007).        preoccupazione per le relazioni interpersonali (Zahn-
soggetti inclini alla vergogna avrebbero una maggiore        Waxler 1990). Al contrario, le risposte di colpa nei
probabilità di avere una storia di depressione e             bambini di madri depresse erano associate ad
maggiori esperienze di vergogna durante la prima             aumentato arousal, angoscia e senso di responsabilità
adolescenza sarebbero associate a sintomi depressivi         per il conflitto interpersonale. Le risposte di colpa
nella successiva adolescenza.                                maladattive si sviluppano nei bambini a rischio di
                                                             depressione.
Senso di colpa e vergogna: uno studio
• 305 bambini tra 3,0 e 5,11 anni.
• Per esaminare le rappresentazioni dei bambini di vergogna e senso di colpa, i
  bambini in età prescolare sono stati impegnati in un compito di completamento
  di storie emotivamente evocative.
• Inoltre, una misura indipendente di colpevolezza dei bambini, il questionario "My
  Child", è stata completata da personale sanitario a domicilio diversi giorni prima
  della valutazione (Kochanska, 1992).

  Shame and guilt in preschool depression: evidence for elevations in self-conscious emotions in
  depression as early as age 3
  Joan Luby, Andy Belden, Jill Sullivan, Robin Hayen, Amber McCadney, and Ed Spitznagel
The MacArthur Story Stem Battery
MSSB 1 “il succo versato” : la famiglia è a tavola, il bambino si alza e inavvertitamente
versa il succo

MSSB 2 “la mamma ha mal di testa”; la mamma chiede al bambino di spegnere la TV e
di stare quieto perché ha mal di testa. Un amico suona alla porta e propone di vedere
insieme i cartoni alla TV

MSSB 3 “tre è già una folla”: il bambino gioca con un amico con un nuovo gioco , il
fratellino chiede di giocare, l'amico dice di scegliere o lui o il fratello

MSSB 4 "la minestra che scotta": la mamma sta preparando da mangiare. Il bambino si
avvicina al fornello nonostante la mamma lo avvisi di non farlo, tocca la pentola e si
brucia la mano
The MacArthur Story Stem Battery
MSSB 5 “le chiavi perse”: il bambino osserva padre e madre che litigano su
chi abbia perso le chiavi

MSSB 6 “lo scaffale del bagno”: la mamma esce un attimo dicendo di non
toccare lo scaffale del bagno. Il fratellino si fa male e gli occorre un
cerotto…torna la mamma

MSSB 7 “ladri nella notte”: il bambino è a letto. Manca la luce e si sente un
rumore

MSSB 8 “l'esclusione”: il papà chiede al bambino di lasciarlo un po' solo con
la mamma e di andare in camera sua. Papà e mamma si baciano.
Risultati
• Le bambine hanno una maggiore tendenza a includere un tema di vergogna
  durante il MSSB:
• coerente con livelli più alti di prob internalizzanti che si verificano nelle femmine
  durante lo sviluppo.
• Dal report genitoriale ("My Child") è emerso che la depressione in età prescolare
  era associata a maggiori sentimenti di colpa e alla diminuzione della riparazione
  della colpa.
• Alti livelli di vergogna e di colpa maladattiva erano legati alla depressione
  prescolare quando si utilizzavano misure osservazionali delle rappresentazioni
  interne dei bambini delle loro emozioni autocoscienti e del rapporto genitoriale.
• La mancanza di ricerca in questo campo
                 è stata attribuita alla convinzione che i
                 bambini non posseggono una
 Pensieri di     concettualizzazione matura e coerente
                 della morte e del morire.
morte e idee   • Inoltre, il significato di dichiarazioni e di
  suicidarie     azioni suicide di bambini piccoli non è
                 chiaro; forse rappresentano un segnale
                 più generale di angoscia, piuttosto che
                 un desiderio esplicito di morire.
Pensieri di morte e idee suicidarie: uno studio
• Whalen e colleghi hanno valutato il significato clinico della suicidalità
  in un campione di 306 bambini di età compresa tra 3 e 7 anni,
  arruolati in un'indagine longitudinale sulla depressione in età
  prescolare.
• L'ideazione suicidaria prescolare è stata associata
  contemporaneamente a diverse psicopatologie infantili, tra cui
  depressione, disturbi d'ansia, ADHD, ODD e variabili demografiche,
  tra cui il genere maschile e la psicopatologia psichiatrica materna.
Pensieri di morte e idee
suicidarie: uno studio
• Idee suicidarie nell’età prescolare
  sono state un forte predittore per la
  continuazione di tali idee anche in età
  scolare.
• Questa continuità suggerisce che,
  proprio come la depressione in età
  prescolare, potrebbe non essere un
  fenomeno transitoriamente evolutivo,
  ma comportamenti da tenere sotto
  controllo e monitorare.
Riconoscimento emozionale e depressione Kujawa et al.
2015

                 • Già da sette mesi, i neonati sembrano essere in grado
                   di differenziare alcuni tipi di emozioni e mostrare
                   evidenze fisiologiche di discriminazione tra volti
                   paurosi e felici (Caron, Caron, & Myers, 1982; Peltola,
                   Leppänen, & Hietanen, 2011).
                 • Il riconoscimento della felicità si sviluppa presto,
                   seguito da altre emozioni relativamente basilari (ad
                   esempio, tristezza, rabbia) e quindi emozioni più
                   complesse (ad esempio, sorpresa, vergogna, disprezzo)
                   (Ale et al 2010; Broeren, et al 2011) .
Riconoscimento emozionale e depressione Kujawa et al.
2015

                      • Lo scarso riconoscimento delle emozioni
                        nell'infanzia e nell'adolescenza ha
                        dimostrato di essere associata a una serie
                        di risultati problematici:
                      - cattivo funzionamento sociale
                      - problemi di attenzione a scuola
                      - scarso rendimento scolastico
                      - sintomi esternalizzanti ed internalizzanti.
Riconoscimento emozionale e depressione
• Il maltrattamento infantile influenza la comprensione delle emozioni
• I bambini maltrattati fisicamente mostrano un maggiore
  riconoscimento di volti arrabbiati; bambini trascurati mostrano una
  maggiore difficoltà a distinguere le facce emotive rispetto ai controlli
  e ai bambini maltrattati fisicamente (Pollak et al., 2000; 2009)
• Bambini istituzionalizzati alla nascita che avevano subito un
  abbandono emotivo precoce, hanno prestazioni peggiori in compiti di
  riconoscimento di volti emotivi e nell'abbinamento di emozioni a
  situazioni (Fries & Pollak, 2004).
Riconoscimento emozionale e
depressione
• Vi sono alcune prove per cui gli adulti con depressione
  hanno prestazioni inferiori rispetto ai controlli sui
  compiti che richiedono l'identificazione di espressioni
  facciali
• è possibile che queste alterazioni influenzino la capacità
  dei genitori depressi di insegnare queste abilità ai loro
  figli o che fattori genetici predispongano i figli dei
  genitori depressi a problematiche simili.
• Discutere e parlare di sentimenti e stati mentali da parte
  dei genitori durante la prima infanzia prevede una
  maggiore comprensione delle emozioni nei bambini
  (Doan & Wang, 2010; Taumoepeau & Ruffman, 2006,
  2008).
• Diverse caratteristiche psicosociali e
               infantili hanno dimostrato di essere
               associate al rischio di disordini
               interiorizzanti nei bambini in età
               prescolare e molti di questi stessi fattori
Fattori di     corrispondono anche al rischio di
  rischio      depressione e ansia.
             • Questi includono: ambienti familiari
               negativi, temperamento infantile,
               relazioni tra pari problematiche ed eventi
               stressanti della vita.
Fattori di rischio - cortisolo
• La reattività del cortisolo è risultata essere disregolata nei bambini in età
  prescolare con sintomi internalizzanti, in particolare tra le ragazze.
• Uno studio ha utilizzato analisi sia trasversali che longitudinali per valutare il
  ruolo dei fattori di rischio sociali e neuroendocrinologici (ad es. Cortisolo) nello
  sviluppo dell'internalizzazione dei sintomi all'asilo.
• Sia le relazioni negative tra pari che gli ambienti familiari sono stati associati
  simultaneamente all'internalizzazione dei sintomi nei bambini in età prescolare,
  con aumento del cortisolo durante un'attività stressante.
Fattori di rischio

             bambino

             depressione

  famiglia                 ambiente
Ereditabilità di pattern disfunzionali

          storia genitoriale di depressione e psicopatologia correlata alla
Fattori   depressione
   di
          Sintomi depressivi materni prenatali possono portare a un
rischio   ambiente intrauterino che non favorisce uno sviluppo sano del
          feto, aumentando così il rischio di sviluppo atipico durante
          l'infanzia.
          Sintomi depressivi materni postnatali influiscono
          negativamente sulla capacità della madre di fornire caregiving
          sensibile e reattivo, aumentando il rischio di esiti problematici
          nei loro figli.
• Il Coddington Life Events Record (CLE; Coddington, 1972) è stato utilizzato per misurare
  la storia di eventi stressanti della vita nell'ultimo anno; valuta l'insorgenza di eventi di
  vita stressanti che vanno da lievi e comuni (ad es. nascita di un fratello, rifiuto di pari) a
  gravi (ad es. Morte di un genitore)
• gli eventi di vita stressanti mediano la relazione tra la storia familiare e la depressione
  dei bambini in età prescolare.

 Fattori di rischio – uno studio
• Sia la storia familiare che gli eventi
                         stressanti della vita hanno predetto una
                         gravità maggiore della depressione 6 mesi
                         dopo.
                       • I risultati dimostrano anche che questo
                         effetto sembra essere specifico per la
                         depressione e non è un fenomeno presente
                         in altre psicopatologie infantili precoci.

Fattori di rischio – uno studio
Come accorgersi di un inizio di
depressione?
• Giochi, disegni, voti (se questi subiscono
  improvvisamente una flessione), cambiamenti
  nell’appetito e nelle abitudini.
• Nel contesto di una classe (soprattutto se molto
  numerosa), però, questi alunni, essendo
  generalmente tranquilli e silenziosi, non disturbano il
  lavoro dell’insegnante e non richiamano facilmente la
  sua attenzione: è fondamentale, perciò, che il
  personale docente sia in grado di riconoscere i
  sintomi della depressione.
• I principi chiave della valutazione della prima
                   infanzia:
                 1) necessità di più osservazioni del bambino nel
Assessment in    tempo con diversi operatori sanitari/scolastici
                 (quando applicabile).
età prescolare   2) Occorre più tempo rispetto ai bambini più
                 grandi.
                 3) L'uso del contesto diadico del caregiver e del
                 gioco come mezzo di osservazione è
                 fondamentale e unico per questa fascia d'età.
Da non sottovalutare!

!!! temi legati alla morte o al suicidio possono
non essere espressi verbalmente ma sono
invece più evidenti nel gioco.
l'anedonia è dimostrata dall'incapacità di
godere delle attività di gioco quotidiane come
è la norma in questo periodo di sviluppo.!!!!
Assessment
• Preschool Age Psychiatric Assessment (PAPA) (Stalets Luby 2006) è
  un'intervista genitoriale semi-strutturata per la valutazione dei
  sintomi psichiatrici.
Struttura e funzione della famiglia; Gioco e relazioni tra pari e fratelli; esperienze e
comportamenti all’asilo; comportamenti relativi al cibo; sonno; Problemi di
evacuazione; somatizzazione; incidenti; condotta; ADHD; Ansia da separazione;
Affetto ansioso; Le preoccupazioni; Rituali e ripetizioni; I tic; Sterotipie;
Attaccamento reattivo; Depressione; Mania; disregolazione; Eventi della vita; PTSD;
Disabilità; psicopatologia parentale; Soddisfazione coniugale; Stato
socioeconomico.
assessment
• Child Behavior Checklist (CBCL11) 1,5/5 anni
• Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ12).
assessment

Preschool Feelings checklist (PFC)
è un questionario sì o no a 16 voci
somministrato ai genitori.
• Poiché l'indagine sulla depressione in età
               prescolare è ancora relativamente nuova,
               ci sono poche informazioni sulla stabilità
               e il decorso della depressione in età
               prescolare nell'infanzia successiva.
             • Coerentemente con la continuità
Evoluzione     omotipica, la depressione prescolare
               predice il MDD più avanti nell'infanzia e
               nell'adolescenza.
             • Tuttavia, alcune prove suggeriscono
               anche che la depressione in età
               prescolare preceda i disturbi d'ansia e
               l'ADHD in età successive
• La depressione prescolare ha alti livelli di
                comorbidità con ADHD (42 %), ODD (62
Comorbidità     %) disturbi d’ansia (28 %) [Luby JL, 2003].
              • Inoltre, i sintomi depressivi sono
                strettamente associati al linguaggio, alla
                parola, a problemi motori e affettivi.
              • I disturbi internalizzanti come la
                depressione possono essere non
                compresi appieno in quanto i sintomi
                non sono così evidenti come nei disturbi
                esternalizzanti (come ADHD e ODD).
Trattamento

• Le opzioni basate sull'evidenza per il
  trattamento della depressione prescolare
  comprendono sia interventi genitoriali che
  interventi psicoterapeutici.
• ad oggi non ci sono stati adattamenti specifici
  per trattare la depressione in età prescolare.
• Trattamento sui genitori
• è ampiamente utilizzato con bambini molto
                 piccoli;
               • tuttavia, questo approccio è generalmente
                 applicato a una serie di problemi psicologici in
                 generale dei bambini piccoli e mancano ancora
Play therapy     prove empiriche che ne dimostrino l'efficacia.
               • si basa sul modo naturale in cui i bambini
                 apprendono, conoscono se stessi e le proprie
                 relazioni nel mondo che li circonda (Axline,
                 1947; Carmichael, 2006; Landreth, 2002).
Play therapy
Parent Child Interaction Therapy (PCIT).
I componenti chiave del PCIT sono:

Child Directed Interaction (CDI), che si concentra sul rafforzamento della
relazione genitore-figlio insegnando tecniche di gioco positivo

Parent Directed Interaction (PDI), che mira a ridurre il comportamento
dirompente insegnando al genitore a dare «comandi» efficaci e lo
istruisce nella gestione dei comportamenti disfunzionali suoi e del figlio.
Parent Child Interaction Therapy (PCIT).
Le sessioni didattiche dedicate all'insegnamento dei genitori sono seguite dal
coaching in vivo che utilizza un "bug nell'orecchio" del genitore durante le
interazioni con il bambino.

I genitori apprendono ampie classi di antecedenti comportamentali e
comportamenti di risposta che possono essere adattati in modo univoco al livello di
capacità di ciascun genitore e ai problemi comportamentali specifici del bambino.

L'obiettivo finale delle sessioni di coaching è di modellare i comportamenti sia dei
genitori che dei bambini per ottenere un funzionamento sociale collaborativo
• video
PCIT + Emotional Development
(ED)
• Il modulo ED ha lo scopo di aiutare il
  bambino a identificare e comprendere
  con precisione le proprie emozioni e
  imparare a regolare efficacemente le
  emozioni intense.
• Il modulo mira a insegnare a gestire la
  regolazione delle emozioni dimostrata
  fondamentale per la dep. ad esordio
  precoce, come gli affetti negativi intensi e
  persistenti, tra cui l'intensa ed eccessiva
  tristezza e le caratteristiche di colpa.
PCIT + Emotional Development (ED)
• Inoltre, il modulo ED si concentra sul miglioramento della capacità di
  sperimentare effetti positivi.
• il modulo ED si concentra sull'aiutare il genitore a diventare un
  regolatore emotivo esterno più efficace per il bambino, e ad
  aumentare la capacità del bambino di provare e sostenere emozioni
  positive, e gestire e regolare meglio le emozioni negative.
(Stalets MM, Pautsch J, McGrath M, Luby J, unpublished manuscript,
2009)
6 giochi per riconoscere le emozioni
• 1) Filastrocche e fiabe sulle emozioni: Consentono al bambino di vivere i vari stati
  emotivi prendendo al contempo una certa distanza dai propri vissuti in modo da
  renderli più facilmente gestibili. Dopo averle ascoltate individuare le diverse
  emozioni e le loro cause. Raccontate una storia che parli di un’emozione
  rappresentandola con delle marionette oppure creare delle maschere di
  cartoncino che raffigurano le diverse emozioni 8rabbia, tristezza, felicità, ecc)
  oppure disegnarle su dei palloncini gonfiati. Mettete a disposizione del bambino
  stoffe e tessuti per i travestimenti.
• 2) Mimo: Divertitevi con i bambini, recitando e rappresentando le diverse
  emozioni e poi chiedete: “quale emozione sono?” oppure pensate un’emozione e
  rappresentate l’emozione contraria. il bambino deve riconoscere l’emozione che
  vede e dire quella che è stata pensata da voi adulti.
• 3) Messaggio marziano: Utilizzate suoni e parole prive di senso per raccontare
  situazioni e dialoghi che rappresentano diverse emozioni. In questo gioco vi
  divertirete tanto quanto riuscirete ad enfatizzare il racconto con il tono della voce
  e le sonorità usate.
6 giochi per riconoscere le emozioni
• 4) Tombola delle emozioni Preparare dei tabelloni con rappresentati tanti personaggi
  con diverse emozioni. Una copia degli stessi personaggi va racchiusa in un sacchetto da
  cui si pesca un personaggio e si dice il nome dell’emozione (senza farla vedere). Vince il
  primo che completa correttamente la propria tabella.
• 5) Indovina chi delle emozioni Preparare dei tabelloni con rappresentati tanti personaggi,
  alcuni con le stesse emozioni ma caratteristiche differenti (occhiali, cappello, barba, occhi
  azzurri etc).
• 6) Espressione artistica Associare un colore ad un’emozione. Si dispongono vari cartellini
  colorati e si propone di associare ogni colore a un’emozione. Oppure far dipingere al
  bambino, meglio se il foglio è grande e se si utilizzano i colori a dita, una musica che gli
  ispira una determinata emozione, o una situazione. La si può rappresentare anche in
  modo astratto. Se ciò dovesse risultare difficile per il bambino, si può rappresentare in
  modo astratto attraverso la musica, variando gli strumenti, il ritmo, il volume etc. Capire
  da alcune vignette, che stato d’animo vivono i personaggi, specificando da cosa si capisce
  e intuendo il perché provano quell’emozione.
Il caso di Jane
Presentazione di Jane
• Jane all'età di 4 anni e 8 mesi è stata portata in una clinica di salute
  mentale infantile dai suoi genitori a causa delle preoccupazioni circa
  estrema irritabilità, periodi di ritiro sociale, negatività e periodi di
  diminuzione dell'appetito, durante il quale le manca anche interesse
  per i suoi cibi preferiti.
• Questi comportamenti sono stati notati dai genitori di Jane già
  dall'età di 3 anni e sono aumentati di intensità e frequenza fino a
  diventare la fonte di diversi problemi familiari.
• Jane va alla scuola materna tre volte a settimana e non è stato
  segnalato alcun problema in questo contesto.
• C'è una storia familiare di disturbi affettivi. Entrambi i genitori sono
  impiegati
• Non sono stati segnalati significativi fattori di stress psicosociale
• Ha due fratelli maggiori che non presentano problemi
  comportamentali o emotivi. Il loro sviluppo è nella norma
• Durante il colloquio successivo, i genitori di Jane la descrivono come
  una bambina che reagisce a frustrazioni minime con tristezza intensa
  e / o rabbia
• Queste manifestazioni hanno una durata piuttosto lunga
• Insieme a questi sintomi, è stata anche notata una mancanza di
  interesse nelle attività quotidiane e nel gioco.
Il gioco
• L’osservazione del gioco della bambina, mentre interagisce con i
  genitori, ha rivelato un gioco rappresentazionale elaborato ed
  adeguato all’età, così come le capacità motorie e linguistiche.
• Tuttavia, rilevante era il tema del gioco il quale presentava
  caratteristiche negative e pensieri pessimistici.
Il gioco
• Nonostante fosse impegnata, Jane era insolitamente tranquilla e
  ritirata durante il gioco, e questo stato d'animo si è presentato in
  entrambe le osservazioni di gioco.

• Anche se c’era interesse nel gioco, le mancavano l'esuberanza e la
  spensieratezza tipici di bambini di questa età.
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