DALLA DIVERSITÀ COLTURALE ALLA DIVERSITÀ CULTURALE RICCARDO BOCCI (AIAB/RSR) - martedì 27 aprile 2010
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DALLA DIVERSITÀ COLTURALE ALLA DIVERSITÀ CULTURALE RICCARDO BOCCI (AIAB/RSR) R.BOCCI@AIAB.IT martedì 27 aprile 2010 1
AGROBIODIVERSITÀ VERSUS BIODIVERSITÀ NATURALE L’AB non è un bene comune open access L’AB è soggetta ad erosione genetica a causa del non uso e non perché sovra utilizzata Il suo uso sostenibile vuol dire aumentarne l’uso non limitarlo L’Agricoltura è un settore spesso intensamente sovvenzionato martedì 27 aprile 2010 3
LE DINAMICHE DELLA BIODIVERSITÀ Fattori abiotici Clima,suolo, posizione geografica Competizione, parassitismo, Fattori biotici simbiosi e predazione Fattori legati alle Ampiezza della popolazione, sistema riproduttivo, mutazione, dispersione e caratteristiche della migrazione specie “le fondamenta della biodiversità Domesticazione delle colture agrarie” (Frankel et al., 1995) martedì 27 aprile 2010 4
Si parla di risorse genetiche come di “materia prima” per la selezione e per le biotecnologie, ma non si tratta di materie prime nel senso in cui lo sono il ferro o il rame. I minerali non hanno subito nessun processo di miglioramento.Viceversa le varietà tradizionali dei contadini rappresentano materiale migliorato, incorporano i pensieri, l’intuito, la creatività e il duro lavoro degli agricoltori passati e presenti. (Fowler e Mooney, 1993) martedì 27 aprile 2010 5
VARIETÀ DI PATATE COLTIVATE NEL MONDO: >5.000 PRINCIPALI VARIETÀ COMMERCIALI: 4 8 martedì 27 aprile 2010 8
11 martedì 27 aprile 2010 11
VARIETÀ PERSE DAL 1903 AL 1983: MAIS 90,8% MAIS DOLCE 96,1% 12 martedì 27 aprile 2010 12
13 martedì 27 aprile 2010 13
VARIETÀ PERSE DAL 1903 AL 1983: 92,8% 14 martedì 27 aprile 2010 14
LA MODERNITÀ: LA SCOMPARSA DEI CONTADINI. LA SITUAZIONE ITALIANA 1990 ‐ 2000: ‐13,6% ‐411.764 AZIENDE 15 martedì 27 aprile 2010 15
Agricoltura: crisi o progresso? 16 martedì 27 aprile 2010 16
I LUOGHI COMUNI SULLA DIVERSITÀ AGRICOLA tradizione modernità passato futuro progresso ricerca conservazione innovazione varietà antiche, varietà moderne, tradizionali, VARIETAS migliorate, avanzate, locali, primitive... elite... martedì 27 aprile 2010 17
PARADIGMA DELLO SVILUPPO DEI SISTEMI SEMENTIERI Douglas, 1980 Ricerca e sviluppo sono quasi inesistenti, o in Primo stadio fase di sviluppo. Le pratiche agricole sono ancora tradizionali. Quasi tutti gli agricoltori si fanno le proprie sementi, ma il miglioramento Secondo stadio genetico produce piccole quantità di varietà migliorate di alcune colture. Terzo stadio Quarto stadio martedì 27 aprile 2010 18
PARADIGMA DELLO SVILUPPO DEI SISTEMI SEMENTIERI Douglas, 1980 Primo stadio Ricerca e sviluppo cominciano a crescere. Le varietà migliorate di alcune colture di Secondo stadio base cominciano a sostituire quelle tradizionali. Uso di input esterni come i fertilizzanti aumenta. La ridotta quantità del Terzo stadio seme disponibile è un limite allo sviluppo Quarto stadio martedì 27 aprile 2010 19
PARADIGMA DELLO SVILUPPO DEI SISTEMI SEMENTIERI Douglas, 1980 Ricerca e sviluppo sono funzionanti e Primo stadio produttivi. Le varietà ad alta resa rapidamente sostituiscono quelle tradizionali. Gli input sono ampiamente Secondo stadio diffusi, anche se non al massimo livello di efficienza. Esiste un programma sementiero e la distribuzione del seme Terzo stadio è abbastanza efficace. La qualità del seme ancora non è ottimale e gli agricoltori usano ancora meno seme di Quarto stadio quanto è disponibile. Alcune ditte private cominciano a formarsi. martedì 27 aprile 2010 20
PARADIGMA DELLO SVILUPPO DEI SISTEMI SEMENTIERI Douglas, 1980 Il settore agricolo è ben sviluppato. Le Primo stadio politiche sementiere nazionali sono riviste per dare sviluppo e rinforzare la produzione e commercializzazione del seme. La Secondo stadio legislazione sementiera è in forza. Terzo stadio Quarto stadio martedì 27 aprile 2010 21
SEMENTI COME CHIAVE PER LA MODERNIZZAZIONE l’esempio della Rivoluzione Verde libero scambio di germoplasma tecnologie non proprietarie molti investimenti pubblici martedì 27 aprile 2010 22
DALLE VARIETÀ LOCALI A QUELLE ELETTE... Popolazioni nomadi Cossack (Ucraina) Cina ? Mennoniti (USA, 1874) Fultz (USA) Daruma (Giappone) Fultz – Daruma, Turkey Red (USA, in incrocio fatto in Giappone nel 1917 Giappone nel 1892) 1924 Varietà ad alta resa Norin 10 martedì 27 aprile 2010 23
CHI È PROPRIETARIO DI COSA? Cina India Taiwan Filippine USA Indonesia farmers’ varieties farmers’ varieties Varietà ad alta resa martedì 27 aprile 2010 24
IL SISTEMA DELLA RICERCA AGRICOLA scienza CGIAR Ricerca internazionale NARs adattamento al contesto Università gap filling pubblico privato FAO adozione local knowledge perchè gli agricoltori non adottano la tecnologia? martedì 27 aprile 2010 25
LA SCIENZA COME CATTEDRALE martedì 27 aprile 2010 26
IL FLUSSO DI GERMOPLASMA landraces ricerca agricola agricoltore high yield varieties Non solo sud: il caso del mais ibrido in Francia martedì 27 aprile 2010 27
DUE ASSUNTI ALLA BASE DELLA RICERCA le sementi migliorate prodotte dalla ricerca sono esattamente quelle che rispondono ai bisogni e alle aspettative degli agricoltori; il prezzo da pagare per le sementi deve essere “equo” tenuto conto di come funziona l’innovazione. Quindi i diritti di proprietà intellettuale devono essere diversi (più “deboli”) rispetto ad altri settori economici. dagli anni ’80 tutto ricerca non soddisfa tutti i ciò non funziona “clienti” più proprietà intellettuale martedì 27 aprile 2010 28
ambienti e tecniche a confronto... ambienti marginali ambienti ottimali riv verde agr trad martedì 27 aprile 2010 29
L’ESPROPRIAZIONE DEGLI AGRICOLTORI... Strumento di produzione legislazione sementiera scissione Ibridi commerciali Diritti di proprietà intellettuale Prodotto ...PER CREARE UN MERCATO... martedì 27 aprile 2010 30
IL PUNTO CRITICO.. La natura collettiva e informale del miglioramento attuato dagli agricoltori non è tenuto in considerazione dai sistemi di protezione della proprietà intellettuale. Brush (1998) 31 martedì 27 aprile 2010 31
LE RETI IN EUROPA INCONTRI EUROPEI - LIBERIAMO LA DIVERSITA’: POITIERS FRANCIA 2005 BULLAS SPAGNA 2006 HALLE GERMANIA 2007 ASCOLI PICENO ITALIA 2008 Graz Austria 2010 http://www.semencespaysannes.org http://www.redsemillas.info/ http://www.semirurali.net 32 martedì 27 aprile 2010 32
LE RETI SEMENTI “CONTADINE” • Associano differenti attori della società civile interessati alla biodiversità coltivata (associationi, sindacati agricoli, istituzioni…) ; • sono nate all’inizio di questo secolo e mostrano una espansione molto rapide, misurata per numero di aderenti e numero di azioni realizzate (progetti di ricerca, fiere, pubblicazioni …) ; • hanno la capacità di comunicare al grande pubblico e di farlo partecipe delle loro preoccupazioni; • il loro lavoro a livello nazionale si associa alla presa di coscienza della necessità di agire insieme a livello europeo e internazionale. Réseau Semences Paysannes attori ibridi dal punto di vista Red de Semillas Resembrando e della comunicazione della scienza Intercambiando Rete Semi Rurali 33 martedì 27 aprile 2010 33
LO SCAMBIO DI SAPERI E CONOSCENZE.. LA TRASMISSIONE ORIZZONTALE.. 34 martedì 27 aprile 2010 34
DALLA CATTEDRALE AL BAZAAR... martedì 27 aprile 2010 35
LA RETE SI INFITTISCE... martedì 27 aprile 2010 36
genetic resources breeding diffusion research seed selection production marketing breeding multiplication I SISTEMI SEMENTIERI MANTENERE FORMALE E INFORMALE martedì 27 aprile 2010 37
Agri-cultura o Agri-coltura? L’uomo, fatto di mais, fa il mais. L’uomo creato dalla sostanza e dai colori del mais scava una culla per il mais, lo ricopre di terra fertile, lo libera dalle erbacce, lo innaffia e gli sussurra parole amorose. Quando il mais è cresciuto l’uomo di mais lo macina sulla pietra, lo innalza, lo onora, lo consegna all’amore del fuoco e se lo mangia affinché il mais continui nell’uomo di mais a camminare sulla terra senza morire. (E. Galeano) 38 martedì 27 aprile 2010 38
grazie! martedì 27 aprile 2010 39
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