CultIl mensile culturale RSI - Luglio e agosto 2022
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Il cuore della casa RSI e Locarno Intervista a Film Festival Francesco Piemontesi cult Il mensile culturale RSI Luglio e agosto 2022
Il cuore della casa Sandra Sain Produttrice Rete Due SGUARDI 20 Ubik il sacro 4 contagio RSI e Locarno Film Festival DUETTO ONAIR 22 Intervista a 8 Francesco Piemontesi Il piacere delle liste: 5 cose che so del mondo RENDEZ-VOUS 10 29 L’agenda Zanier. di luglio e agosto L'estate è per molte e molti il tempo del viaggio. Il poeta migrante Il tempo in cui ossigenarsi e acquisire la giusta distanza e la rivoluzione dalle abitudini sedimentate nel corso dei lunghi giorni NOTA BENE invernali. Il tempo per guardare alla vita che conduciamo e ai 12 30 luoghi che abbiamo fatto nostri da una diversa prospet- Tornano Le tre case Recensioni tiva. Per riconsiderarli. Ristabilire le priorità. per tre ecologie Forse anche il tempo per provare ad ascoltarci. Il viaggio come una parentesi significativa perché, piccolo o grande che sia, presuppone un ritorno. Un ritorno 14 31 Proposte Club a casa. Gli scrittori raccontano “La parte delle gite che preferisco è il ritorno quando, e si raccontano cotta dal sole e dalla polvere, mi addormento sul sedile di dietro della macchina e la macchina ronza e i discorsi dei grandi mi sembrano casa”. 18 Scrive così Maria Grazia Calandrone nel suo romanzo Il bello è che c’è autobiografico Splendi come vita. sempre un domani E queste righe penso possano riecheggiare autentiche nelle orecchie di molti di noi. La casa per lei bambina sono le voci degli adulti, la loro presenza, la certezza del loro amore, sebbene imperfetto. La casa per ognuno di noi è primariamente il luogo delle sicurezze e degli affetti. Care lettrici e cari lettori di Cult, che questi mesi estivi ci portino nuovi coraggiosi occhi. E ci riportino al cuore delle nostre case. In copertina: l’idea di casa si sublima nella casa delle bambole. © iStockphoto ACCENTO
RSI e Locarno RSI / Locarno Film Festival da martedì 2 a sabato 13 agosto Film Festival Vanni Bianconi Il Locarno Film Festival prepara la sua maggior transito accanto al PalaCinema, il 75esima edizione, la prima pienamente nuovo studio RSI accentua le permeabilità in presenza senza restrizioni del direttore - tra piccoli e grandi schermi, tra le conver- Giona A. Nazzaro, con lo slancio creativo sazioni dei festivalieri e il flusso della ra- che contraddistingue questo periodo di dio, tra grandi ospiti e laboratori per i più ripresa, di ridefinizione e di sfogo. Le idee giovani, tra approfondimento e costume, trasbordano dai solchi scavati negli ultimi tra emittenti nazionali e internazionali, anni dalle nuove opportunità e dalle nuo- tra RSI e Locarno Film Festival. ve necessità - come la formazione continua La RSI sarà a Locarno per promuove e e la produzione a distanza, la commistio- Ogni giorno dallo studio RSI andrà in interrogare la settima arte senza dimenticare ne dei linguaggi artistici e l’ibridazione dei onda Il Quotidiano, con momenti dedicati generi - mentre si riscopre l’emozione, così al cinema, alla storia del festival, all’attua- le altre (moltiplicandole, piuttosto, le une ovvia finché non l’abbiamo dovuta dimen- lità o al colore locale, le cento sfumature con le altre), in un cinemascope di stimoli che ticare, della fruizione artistica condivisa, del giallo e del nero - per stuzzicare il de- intimamente in una visita in studio o negli siderio, certo, di chi forse quest’anno sa- invitano il pubblico a godersi in ogni istante spazi del BaseCamp, e di massa nelle sale rebbe rimasto a casa, ma pure perché chi a un primissimo piano del presente, e al cinematografiche o sulla Piazza Grande. casa ci rimane si senta partecipe di ciò che succede a Locarno quando migliaia di per- contempo, come un campo e controcampo, Locarno 75 si profila come desiderio, il sone si sentono, in un modo o nell’altro, a ripercorrere 75 anni di pellicola e immagi- desiderio di consolidare e trasformare al parte di un film girato in undici giorni e contempo, in modo espanso, inclusivo e undici notti. nare le tendenze che ci attendono dopo i in parte, per forza di cose, anche contrad- Nello studio RSI si terranno i labora- dittorio. È di questo desiderio che vuole tori di WeTube e le tavole rotonde per chi si titoli di coda. farsi specchio la RSI con le sue proposte avvicina al mondo del cinema - e altri even- quest’anno. ti ancora, sempre centrati sulla vicinanza e sulla permeabilità. Cominciando, come dev’essere, con un Dallo studio RSI trasmetteranno in corpo, uno spazio che accoglie. In una fase diretta le tre reti radio, anche qui con mo- di derive e nuovi approdi, la RSI marche- menti di svago, come Arrivano i nostri su rà presenza con uno studio multimediale Rete Tre, e di approfondimento, alle 18.30 composto da container ad incastro e so- con uno speciale festival su Rete Uno, vrapposti: posizionato in uno dei punti di e alle 17.00 su Rete Due con Diderot, che 5 SGUARDI 4
di venerdì proporrà anche delle puntate Guo produrrà un documentario d’autore, bilingui insieme a Vertigo di RTS. Appun- Rocks Remember, sulla regione locarnese tamenti fissi che suggeriscono delle rotte, che si svuota, le sue rocce e le sue cave, l’an- leggono i venti, sondano le profondità: ci tropocene come memoria e la natura senza aiutano a navigare tra le derive tempestose paesaggio. Anche questo progetto è frutto e gli approdi di fortuna dei giorni del fe- della collaborazione tra RSI e il festival. stival. Insieme a tanto futuro, si indaga an- Le proposte del digitale RSI allora, che il passato - non restano mai molto di- per rimanere in metafora, si inoltrano sul- scosti l’uno dall’altro. La RSI, in collabora- la terraferma nell’arcipelago di programmi zione con Play Suisse, RTS e SRF, produce collaterali, spazi di creazione e condivisio- un documentario sulla storia del festival ne, di formazione e produzione, che il fe- di Locarno, sulle storie che l’hanno reso stival definisce “Factory” e che riuniscono quello che è, e quelle che avrebbero potuto altre generazioni e altri generi, altri sguar- renderlo diverso. Lorenzo Buccella racco- di di rimando al cinema e altri approcci e glie aneddoti e immagini, intreccia inter- stimoli alla creazione multimediale. viste e materiali d’archivio, per raccontarci un percorso di 75 anni che ci porta fino a Creazione, produzione e collettività sono questi undici giorni tra il 3 e il 13 agosto. ulteriori elementi portanti delle proposte In onda su LA 1 il 2 agosto. locarnesi della RSI. In parte questi con- fluiranno in Pardo tardi, trasmissione che RSI prosegue insomma la lunga e fruttuo- andrà in onda ogni sera verso le 23.10 su sa collaborazione con il Locarno Film Fe- LA 1: oltre ai servizi giornalistici sui con- stival, di cui, se non si fosse capito, è part- corsi e sulla piazza, e ai servizi di Cult+ sulle ner ufficiale, contribuendo a promuovere personalità passate da Locarno negli anni, e interrogare la settima arte senza dimen- Pardo tardi proporrà delle “Cartoline dal ticare le altre (moltiplicandole, piuttosto, futuro” prodotte dal Locarno Film Festi- le une con le altre), in un cinemascope di val e SSR, cortometraggi d’autore firmati stimoli che invitano il pubblico a godersi da undici registi svizzeri e internazionali in ogni istante un primissimo piano del che parlano al nostro presente da prospet- presente, e al contempo, come un campo tive digitali, postumane e chissà pure idil- e controcampo, a ripercorrere 75 anni di liache o rincuoranti. Proiettate in piazza la pellicola e immaginare le tendenze che ci sera, e in onda su Pardo tardi subito dopo, attendono dopo i titoli di coda. le “Cartoline” saranno una sorpresa quo- Un approccio, questo, collaborativo, tidiana, così come il videodiario di Xiaolu promozionale, informativo e produttivo, Guo, regista cinese premiata con il Pardo che la RSI porta avanti sui suoi canali te- d’oro nel 2009 che seguirà il festival giorno levisivi, radiofonici e digitali, per coprire e per giorno, filmando e montando nel tu- scoprire innumerevoli altre manifestazio- multo, per portarci in presa diretta la mol- ni cinematografiche, letterarie e musicali teplicità degli sguardi che è racchiusa in sul territorio, e così farsi testimone, inter- ogni oggetto. E questo videodiario è solo locutore e narratore di progetti artistici e un primo passo, le tracce filmate un pri- culturali del nostro paese, nelle nostre lin- mo sentiero: subito dopo il festival Xiaolu gue, per il nostro tempo. Immagini © Locarno Film Festival 7 SGUARDI 6
Rete Due / Diderot dal lunedì al venerdì fino al 26 agosto alle ore 18.00 rsi.ch/diderot Il piacere delle liste: 5 cose che so del mondo Enrico Bianda Un’estate La prima lista fu forse quella di Mosè, poi ve ne furono inseguendo altre e la storia della letteratura ne è ricca: da Esodo a Borges, passioni e da Omero a Joyce, da Ezechiele a Gadda. Spesse volte si tratta scoperte di 10 ospiti. di elenchi stesi per il solo gusto dell’enumerazione, per la Giuseppe Cederna © Alex Astegiano sua musicalità o, ancora, per una sorta di piacere vertiginoso. Oggi la lista è diventata di moda; l’ha ripresa nel 2010 Umberto Eco, nel suo Vertigine della lista, ch’è tutto un insieme di liste d’ogni genere. Tra i più grandi sicuramente anche George Perec. E forse non è un caso se da poco in Francia è riapparso in edizione ampliata il famoso e tanto discusso Lieux, progetto che forse più di ogni altro testimonia dell’eclettismo dello scrittore francese e della sua precisa volontà di trasgredire Si parte con il nostro Tomas Miglierina, corrispondente i confini tradizionalmente assegnati all’opera letteraria. da Bruxelles, che ci racconterà 5 eventi che hanno cambiato Intrapreso nel 1969, questo progetto prevedeva un rigido piano il suo modo di vedere il modo. A seguire Francesca Rigotti di lavoro: dati dodici luoghi parigini in qualche misura legati con una visione dell’individualismo che sorprenderà. al proprio passato, per dodici anni Perec avrebbe descritto E poi Rossano Lo Mele che riunirà 5 artisti che stanno ognuno di questi una volta l’anno in loco, quindi, in un secon- cambiando la musica, Ottavio Fatica che ci accompagnerà do momento, e altrove, avrebbe dovuto evocare i ricordi ad lungo le sue 5 imprese da traduttore, tra le quali Il signore essi legati. degli anelli, Paolo Pecere, antropologo che ci svelerà 5 modi E allora, un po’ perché le liste sono una passione di molti, di danzar cercando l’estasi, e ancora Giuseppe Cederna, un po’ perché è estate e in fondo è il tempo delle chiacchierate Paola de Angelis, Margherita Radaelli, Laura Curino in spensieratezza, abbiamo pensato che nei nostri pomeriggi e Lorenzo Erroi. valesse la pena riunire una decina di ospiti e chieder loro Un’estate quindi a comporre liste, perché le liste ci accompa- di stilare una lista speciale. Una specie di privata cosmogonia gnano sempre, perché ne facciamo di continuo e perché in intitolata 5 cose che so del mondo. fondo non possiamo vivere senza. 9 ONAIR 8
Rete Due / Colpo di scena Siamo emigrati anni fa a Zurigo dall'Italia e dal Canton Ticino da mercoledì 13 a venerdì 22 luglio alle ore 13.30 e in questi anni abbiamo potuto conoscere personalmente rsi.ch/radiodrammi molte persone di origine migrante che in passato sono state spiate dalla polizia politica. Tutte raccontavano di una Zanier. Svizzera caratterizzata da un clima politico e sociale ai limiti del paranoico. La Guerra fredda, a dispetto della presunta neutralità elvetica, ha giocato un ruolo fondamentale anche Il poeta migrante in questo paese. Il radiodramma a puntate intitolato Zanier. Il poeta migrante e la rivoluzione è un’opera nata proprio a partire da un lavoro di ricerca negli archivi della polizia politica di e la rivoluzione Zurigo e dall’intenso scambio con i testimoni e gli studiosi, Paolo Barcella in primis, della storia novecentesca della Svizze- ra. Siamo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, ovvero ai tempi dello Mattia Lento e Statuto dello stagionale (abolito esattamente vent’anni fa), Manuela Ruggeri, delle battaglie del movimento dei lavoratori migranti per una autori maggiore giustizia sociale e della prima iniziativa Schwarzen- bach. Nato in Friuli, Leonardo “Leo” Zanier (1935–2017), educatore, poeta, attivista sindacale, emigra molto giovane a Zurigo e diventa una delle figure più autorevoli nell’ambito dell’emigrazione italiana in Svizzera. Questo impegno lo trasformerà in breve tempo in uno dei soggetti più spiati dalla polizia politica. L'opera radiofonica, che si avvale della regia di Flavio Stroppini, alterna la parola poetica del protagonista e i suoi testi di prosa con la drammatizzazione delle schede della polizia politica a lui dedicate, conservate allo Stadtarchiv di Zurigo. Queste schede hanno fornito infatti lo spunto per raccontare - grazie al sostegno della fondazione svizzera per la radio e la cultura, Ecap e Unia - la vita di Leonardo Zanier attraverso lo sguardo di due poliziotti (Dario Sansalone e Matteo Carassini) a cui è stato dato il compito di pedinare il “pericoloso sovversivo” proveniente dall’Italia. Il tutto è integrato da materiali inediti provenienti in buona parte dagli archivi RSI. Leonardo Zanier ritratto da Ulderica Da Pozzo. 11 ONAIR 10
Rete Uno / Le tre case ogni sabato fino al 27 agosto alle ore 11.00 rsi.ch/reteuno Tornano Le tre case per tre ecologie Michela Daghini Lidia Ravera © ilgraffio.online Riprendono le riflessioni sui temi dell’ecologia globale nella seconda edizione de Le tre case, il programma di Rete Uno dedi- cato al rapporto tra gli esseri viventi e l’ambiente, e in replica su Rete Due. Tre case per tre ecologie, quelle del filosofo Felix Guattari, che estende l’orizzonte dell’ecologia ambientale a quella mentale, e sociale. In questa nuova serie si riparte esplo- rando la follia d’amore, quella dimensione altra, di euforia ed estasi, che può farci perdere la razionalità. Lo facciamo con Emanuele Coccia uno sguardo alla filosofia, alle neuroscienze, al linguaggio dei corpi, ma anche all’esperienza personale, in compagnia di Moni Ovadia, del filosofo Armando Massarenti, e di Lidia Ravera, che nei suoi 32 romanzi non ha mai smesso di raccon- e Roberto Marchesini invece ci concentriamo su una nuova tare le relazioni. Il viaggio nelle Tre case prosegue con l’intel- umanità che dovendosi confrontare con le problematiche del ligenza artificiale, con l’antropologa Veronica Barassi dell’Uni- nostro tempo, si prepara ad una rivoluzione biologica e versità di San Gallo, che studia i valori culturali trasmessi ai culturale epocale. È il Postumano contemporaneo, che intende bambini dagli assistenti vocali come Alexa e Siri. Per una costruire una nuova narrazione per il futuro, superando l’antro- riflessione sulla vita nelle sue diverse forme poi, torna un nome pocentrismo e facendo coesistere animali umani e non umani di primo piano nel dibattito internazionale, Emanuele Coccia, nel rispetto reciproco. E ancora, gli animali con le loro inimma- che nel suo ultimo libro Metamorfosi parla della gemellanza ginabili competenze e come epifanie, come soglia su nuove cosmica che unisce tutti i viventi. Alla discussione si unisce dimensioni esistenziali, con lo zooantropologo Nicola Gianini l’accademica svizzera Prisca Agustoni, attenta alla visione bio- dell’Associazione Orion di Bellinzona. Un viaggio esteso quindi centrica delle culture amazzoniche. Dall’ecologia ambientale quello proposto in questi due mesi, che spazia fra tematiche a quella mentale, focus su mindfulness e meditazione per sociali, ambientali, etiche e tecnologiche. Anche questa volta esplorare altri approcci alle fragilità del nostro tempo, con l’approfondimento è accompagnato da una narrazione musica- il monaco buddhista zen Tetsugen Serra e con l’insegnante di le, con brani scelti secondo il mood del programma e raccolti yoga a Lugano Daniela Figini. Con i filosofi Leonardo Caffo nella playlist Spotify Le Tre Case. 13 ONAIR 12
Rete Due / Festival d’autore ogni domenica fino al 28 agosto alle ore 10.35 rsi.ch/retedue Gli scrittori raccontano e si raccontano Sandra Sain Siamo spesso colti da grande curiosità quando abbiamo la Nadia Fusini © Fiorenzo Niccoli fortuna di approdare su pagine che ci convincono, ci emoziona- no, ci insegnano qualcosa. E spesso, inevitabilmente e facilmen- te, il nostro entusiasmo per certi libri travasa e si trasforma in ammirazione per il loro autore. L’anno scorso, durante l’incontro con Lionel Shriver a Chiasso- letteraria, la straordinaria e ancora troppo poco conosciuta scrittrice americana, sconsigliava i lettori dal cercare occasioni di incontro con i propri scrittori preferiti: “potreste incontrare qualcuno di spigoloso come me”, affermava col suo distintivo piglio provocatorio. In questa piccola e autoironica provocazione c’è del vero, ovviamente, e c’è di fondo anche una messa in guardia rispetto a quel famigerato culto della personalità che ci porta oggi tutti a correre nell’illusione di poter conoscere la “persona” e che ci annebbia la vista e ci rende strabici a furia di confondere costantemente persona e opera. Detto ciò, alcuni incontri sono occasioni preziose, sentire la viva voce di alcuni autori è anche strumento prezioso per addentrarsi nel loro mondo creativo e mettere a fuoco il loro sguardo sul mondo. Festival d’autore è quindi l’occasione per incontrare alcune delle personalità di maggior rilievo che hanno partecipato ad alcuni festival letterari che si sono svolti nella Svizzera italiana nel Amitav Gosh © Aradhana Seth corso degli ultimi mesi. Sentiremo Amitav Ghosh, Miguel Bonnefoy, Nadia Fusini, Peter Stamm, Arno Camenisch e molti altri. 15 ONAIR 14
Il Club Rete Due propone una visita alla mostra Renato Ballerini (1877–1954), pittore, scultore, illustratore e giornalista Barche per diporto, Lago di Lugano 1937, Olio su tavola - 28,5 x 43 cm, Collezione privata. alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, domenica 24 luglio alle ore 17.00 (vedi dettagli a pagina 31). © Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate 17 16
Rete Due / Domani è un altro giorno versione estiva il venerdì fino al 26 agosto alle ore 11.35 rsi.ch/retedue Il bello è che c’è sempre un domani Sabrina Faller Carolina Rosi Si è appena conclusa l’ultima stagione di Domani è un altro giorno, il magazine settimanale condotto da Patricia Barbetti e da me - ideato e voluto da Roberto Antonini - che per sette anni, dal 2015, vi ha tenuto compagnia con un ospite in studio diverso per ogni puntata e tante indicazioni sugli spettacoli o film da vedere, da vedere assolutamente o da lasciar perdere… momenti belli condivisi con i critici cinematografici che si sono avvicendati negli anni, dal nostro indimenticabile Marco Zucchi con Enrico Magrelli e Francesca Monti, a Moira Bubola Milena Vukotic e Alessandro Bertoglio, o anche Michele Serra. È stata una splendida avventura e prima di lasciarcela definitivamente alle spalle, vogliamo condividere ancora qualcosa con voi. Per l’estate abbiamo selezionato una serie di dieci interviste a dieci ospiti ‘eccellenti’ di DAG (così chiamavamo fra noi il nostro programma dal lungo titolo…), estrapolandole ed elaborandole per un formato di mezz’ora circa, in onda ogni venerdì dalle 11.35, dopo il ripristinato notiziario, fino a C’è Lino Guanciale, beniamino delle serie tv, ma anche attore mezzodì. C’è il regista svizzero Silvio Soldini, che racconta gli impegnato di teatro, c’è Milena Vukotic, attrice amatissima dal esordi, il successo meritato e improvviso con Pane e tulipani pubblico, c’è Carolina Rosi, attrice di cinema e teatro, c’è il e il suo film più recente. C’è l’attore, autore e regista argentino fotografo iraniano Reza Khatir, da anni trapiantato in Ticino. di teatro César Brie, in Italia da molti anni, che sta tentando E ci sono anche personaggi che appartengono al mondo di mettere in piedi L’Isola del Teatro, un luogo dove i giovani della musica come il trombettista Flavio Boltro, la cantante possano creare senza dover guardare l’orologio. C’è il fantastico e cantautrice Simona Severini e per finire l’attrice e doppiatrice Damiano Michieletto, enfant prodige della regia d’opera lirica, Elda Olivieri, che ci apre una finestra su un mondo poco noto adorato o detestato dal pubblico per i suoi allestimenti che ai non addetti ai lavori. Domani è… sempre un altro giorno calano Verdi, Puccini o Händel nella contemporaneità. e dunque buon ascolto! 19 ONAIR 18
Rete Due / Colpo di scena da giovedì 11 a venerdì 26 agosto alle ore 13.30 rsi.ch/radiodrammi Ubik il sacro contagio Cinzia di Mauro autrice A 40 anni dalla scomparsa di Philip K. Dick il mondo sembra improvvisamente ricordarsi di lui. E non è mai un caso. Di prossima uscita un Meridiano di Mondadori e anche Rete Lo scrittore statunitense Philip K. Dick. Due propone un omaggio all’autore di fantascienza. Un poeta? Un visionario? O addirittura profeta? Lui certo non avrebbe voluto esserlo, ma a rileggere nel 2022 la sua opera… il dubbio sorge. E i dubbi si moltiplicano, anche i suoi personaggi dubitano della realtà dubitando anche di se stessi. Un omaggio impegnativo, scritto dopo Maestro e Margherita (in onda in Domenica in scena) da Cinzia di Mauro. non è avvenuto prima, quello è il momento in cui prendiamo coscienza di essere Ubik. È quello l’attimo di distrazione in cui Prima che l’universo fosse Io Sono... Ho creato i soli. Ho creato tutti i nostri progetti anche i più accurati giacciono riversi su i mondi. Ho creato le forme viventi e luoghi in cui appaiono, un marciapiede e ci troviamo difronte all’energia allo stato puro Io muovo ogni cosa... Da prima che il tempo fosse Io Sono... dove non c’è aggregazione. Ci ritroviamo in un mondo dove Nessuno mi ha mai visto ma tutti mi conoscono... Il mio nome la mente perde il contatto con le leggi temporali, entra nel luogo non è mai pronunciato... Io Sono Ubik ma questo non è il mio di trasformazione dove pensare ad una qualsiasi forma, anima- nome... Ubik è la norma divina. È il sacro contagio di un virus ta o inanimata equivale a trasformarsi in essa. Ubik è il princi- implacabile che ti cresce dentro. Siamo tutti portatori, la pio e la fine non abbiamo più un futuro e il passato è così maggior parte asintomatici. Ubik ha soffiato la vita nell’uomo lontano che non riusciamo più a percepirlo. Siamo nel presente e ha proposto ad altre galassie di partecipare a questo progetto, è questo che ci rende immortali. Ubik è l’eterno presente che ecco perché noi abbiamo tutta questa diversità sulla terra. ci rende immortali. Ognuno di noi diventa il rappresentate delle varie galassie. Macrocosmo e microcosmo è questa l’unione. Lui ha condivi- Ubik. Il sacro contagio chiude lo spazio di Colpo di scena alle 13.30. so se stesso con ognuno di noi, peccato che ce ne rendiamo Da lunedì 29 agosto troverete la fiction radiofonica di Rete Due conto quando il tempo è finito. L’attimo della trasformazione, alle 19.40, alle 13.30 la puntata di giornata sarà comunque deformazione, è il più importante della nostra esistenza, se ascoltabile su rsi.ch/radiodrammi e sul Play RSI. 21 ONAIR 20
Intervista a cura di Giuseppe Clericetti trascrizione di Lucia Bentoglio Francesco Piemontesi L’immensità del pianoforte “Una combinazione di tecnica superlativa e straordinario gusto” ha scritto qualche anno fa la Neue Zürcher Zeitung a proposito di Francesco Piemon- In occasione del concerto tenutosi al Quali sono stati i suoi ultimi tesi. Mai giudizio critico è stato più azzeccato, visto il debordante talento LAC il 28 aprile 2022, abbiamo avuto appuntamenti concertistici? dell’artista ticinese che dopo gli studi con Nora Doallo, Arie Vardi, Cécile modo di intervistare Francesco Pie- Ousset e il perfezionamento con tre autorevoli didatti dell’universo pianisti- co (Alfred Brendel, Murray Perahia e Alexis Weissenberg) è emerso alla montesi, pianista ticinese di fama mon- L’ultimo Recital era a Ginevra, alla ribalta con alcune formidabili affermazioni: la vittoria nel 2007 al Concorso diale, riflettendo sulla sua carriera con- Victoria Hall, in programma Bach, Bach- Reine Elisabeth di Bruxelles e ai BBC Music Awards di Londra. Attuale certistica e sul Concerto per pianoforte Busoni, Schubert. Prima ero a Seattle per direttore artistico delle Settimane Musicali di Ascona. e orchestra n.1 di Brahms in program- la Burlesca di Strauss e a Vienna per il ma proprio in quella occasione. Concerto di Schumann. Insomma, è stato un anno molto duro dal punto di vista del lavoro perché tanti concerti annullati nel 2020 e 2021 sono stati ripresi adesso. Però è sempre un piacere ritrovare il proprio pubblico e per questo non mi lamento. Ci eravamo sentiti proprio un anno fa. Si parlava dell’uscita dal lockdown e lei ci aveva parlato dello studio delle Variazioni Goldberg. Si è concretizzato, e in quale maniera? 23 DUETTO 22
Certo. Si è concretizzato in diverse piani, dei clavicembali e dei pianoforti. Sì, molto felice perché ho potuto fare della vata per me, ma mai nessuno ha sentito i maniere. La prima è che ho comprato un sono incredibili le variazioni tecniche e le mia passione la mia professione. Direi miei brani e mai nessuno li sentirà perché clavicembalo bellissimo. Anzi mi sono possibilità tecniche di quell’epoca. Non che, a livello artistico, ci sono sicuramente non sono per niente interessanti. Però fatto costruire un clavicembalo: una co- dobbiamo dimenticare che oggi assistia- alcune cose che voglio fare: sto finendo il il fatto di scrivere musica mi ha chiara- pia di un Mietke. Del Mietke che è proprio mo a un mercato di pianoforti abbastanza ciclo Schubert, ho registrato gli Studi di mente insegnato a interpretare la musica. vicino a casa mia: quello del castello di standardizzato. Ma all’epoca di Schubert Liszt l’anno scorso qui da voi e vorrei co- Come, ad esempio, quando uno deve co- Charlottenburg, il Mietke delle Variazio- c’erano cento famiglie, solo a Vienna, che minciare, a un certo punto, un ciclo dedi- minciare a capire che segno mettere, met- ni Goldberg. costruivano fortepiani. Solo a Vienna, cen- cato alle Sonate di Beethoven. C’è sempre to uno sforzato però se metto uno sfor- to famiglie. Era un mercato molto più inte- tanto lavoro da fare. Il repertorio pianisti- zato qualcuno magari esagera la nuance. ressante direi. Molto più flessibile di quello co è talmente immenso che di lavoro non Poi il controllo della forma, come costru- Da chi? di oggi. Quindi questo tipo di scoperte, ne mancherà mai. isco un brano. Alla fine, sono le stesse do- questo tipo di pazzie venivano fatte spesso. mande che un compositore si fa e che un Da un carissimo amico di Berlino, interprete si fa. Solo che uno riproduce e Christian Rothe che è un costruttore di Ma nel 1994, anno del suo l’altro crea. La direzione d’orchestra mi strumenti. È proprio bravissimo. E quindi Francesco Piemontesi, prima primo concerto pubblico, c'era interessa fino a un certo punto. Cioè mi ho imparato le Goldberg al clavicemba- di parlare del Concerto per da qualche parte il presenti- interessa se posso dirigere dal pianoforte, lo. Ho impiegato sei mesi. Ho preso del- pianoforte e orchestra n. 1 di mento che avrebbe iniziato una come ho fatto in certi casi con l’orchestra le lezioni da Raphael Alpermann che è il Brahms, vorrei riflettere insieme carriera internazionale? di Padova e del Veneto con i Concerti di bravissimo clavicembalista dell’Akademie a lei sulla sua carriera. Oggi, Mozart; con la Kammerphilharmonie di für Alte Musik di Berlino. E poi qualche nel 2022, a che punto è della Internazionale non lo so. Però il sen- Brema e con la Camerata Salzburg. Mi ap- mese prima del concerto le ho tradotte al sua vita artistica? timento sicuramente c’era, perché era tal- passiona meno il repertorio sinfonico. Mi pianoforte. E le ho suonate alla Bachwo- mente naturale il fatto di andare sul palco, interessa molto ascoltarlo, però ci vuole che di Ansbach ad agosto scorso. Quindi È una domanda difficilissima perché il fatto di prepararmi, l’attenzione. Mi pia- veramente molta tecnica e molti anni di le ho già eseguite. Adesso le lascio un po’ io ho fatto i miei studi poi ho vinto il pre- ceva anche essere nervoso, mi piaceva tut- studio. Al momento, forse, la relazione riposare. E l’anno prossimo o fra due anni, mio a Bruxelles e ho cominciato a suonare to. E amavo soprattutto la comunicazione più vicina all’orchestra è quella di suo- le riprendo e poi vorrei registrare il disco. un concerto dopo l’altro. Mi son sempre con la musica. Lo dico quando mi chiedo- nare in maniera orchestrale. Questa è la Comunque, l’esperienza al clavicemba- preparato al meglio per il prossimo con- no come mai la musica, come mai questa cosa più bella. Il pianoforte mi permette lo è stata incredibile. Sa che anche oggi, certo e ho avuto poco tempo per guarda- pazzia di una vita in giro per aeroporti, comunque di “estrarre” i colori che vo- quando sono a casa, lavoro sempre al cla- re indietro. Guardavo avanti, a cosa devo continenti… E la riposta per me è chiara: glio. Pensiamo al pianista rumeno, scom- vicembalo magari una mezz'oretta o giù lavorare, a cosa devo imparare. Poi senza per me la musica è la lingua madre. Cioè parso quest’anno, Radu Lupu. Io, quando di lì su altri brani di Bach. Imparo nuove accorgermene il livello dei concerti è au- ho sempre avuto la musica come lingua di sentivo Radu Lupu, sentivo un’orchestra composizioni. E anche a livello di tocco ho mentato tantissimo. Hanno cominciato a comunicazione, poi dopo arriva l’italiano sinfonica: sentivo i corni, sentivo i flau- imparato tantissimo. chiamarmi le grandi orchestre in Europa come seconda lingua. ti. Forse il rapporto con l’orchestra è ed è arrivata l’America. Ad un certo pun- questo:usare le mie dieci dita come dieci to mi hanno chiamato i Berliner Philhar- strumenti, anzi come venti, quaranta, ot- Ultimamente sono emerse moniker. È stato un percorso incredibile. Ancora qualche parola sulla tanta strumenti di un’orchestra e usare il le testimonianze di alcuni “clavi- Adesso, quelle poche volte che mi fanno sua carriera. Come le piacerebbe mio cervello come direttore d’orchestra cembaloni” addirittura dotati questa domanda, guardo anch'io indietro svilupparla? Pianoforte, piano- personale. di registri di sedici piedi che li con tanta gratitudine e a volte con tanta forti storici, direzione d’orchestra, avvicina molto all’organo. sorpresa, perché non riesco ad immagi- composizione? narmi come sia stato possibile fare tutto Fino a che punto ci si può Queste cose si possono vedere, per questo anche a livello di quantità, perché Sicuramente gli interessi sono molte- spingere nel repertorio, nella esempio, ad Anversa al museo dei forte- è sempre tanto lavoro. La cosa mi rende plici. La composizione l’ho sempre colti- direzione dal pianoforte? 25 DUETTO 24
È difficile dire perché, per esempio, no. Dopo queste sparate sinfoniche biso- Secondo me, appunto, il secondo Concer- sempre. Tra l’altro, quando riprendo un Van Cliburn dirigeva addirittura il Terzo gna entrare in maniera timida e poi ad un to, col senno di poi, Brahms l’ha scritto brano, compro sempre anche un nuovo di Prokofiev dal pianoforte. E l’ho visto. certo punto inizia il dialogo. Quindi l’ou- anche in quest’ottica. spartito perché ho l’abitudine di scrivere C’è un video, e lo faceva molto bene. Zol- verture è scritta nel brano. moltissimo nei miei spartiti. Però, quan- tán Kocsis, che era anche un ottimo diret- do lo riprendo qualche anno dopo, voglio tore d'orchestra, oltre a essere un pianista Secondo Lei, concepibile ricominciare con una vista nuova, voglio incredibile, mi diceva che dirigeva solo Pianisticamente quali sono suonare nella stessa serata ricominciare a rileggere lo spartito. Il fino al Quarto di Beethoven. A partire dal le differenze tra il Primo i due Concerti di Brahms? suono, la sonorità, il senso della forma, Quinto non aveva più senso. Io ho solo e il Secondo di Brahms? anche l’esperienza, cambia. Cambiano le provato con i Concerti di Mozart. Quin- Io non l’ho mai fatto. Li ho fatti in cose quindi, evidentemente oggi non sono di forse i primi tre Concerti di Beethoven Sicuramente la forza. Nel primo, due serate diverse. So che c’erano alcuni più quello di dieci anni fa. E la sonorità potrei farli. Però dopo diventa comunque devi avere chili e chili di muscoli, perché colleghi che lo facevano: Bruno Leonardo è diversa. Non dico che le cose siano mi- qualcosa di molto complesso. la massa orchestrale è presente fino all’ul- Gelber, ho visto Jean-Bernard Pommier gliori, però è chiaro che certe cose so come tima nota. Il secondo Concerto, da questo farli e mi sembra che anche Zoltán Kocsis risolverle in maniera molto più rapida di punto di vista, è scritto meglio perché i lo facesse. Ma mi domando se due piatti anni fa. Mi sembra che Schiff abbia primi due movimenti sono molto pesanti forti così importanti vadano bene nella registrato i due Concerti e poi, a partire dal terzo, non ci sono più stessa serata. È un po’ lo stesso discorso di Brahms dal pianoforte... le trombe e non ci sono più i timpani in delle ultime tre Sonate di Schubert che io Quando lei incontra il direttore orchestra. L’orchestra diventa molto più preferisco diluire su più concerti, perché con il quale lavorerà, per questo È possibile. Non so se li abbia fatti in classica e la tecnica pianistica diventa mol- anche se si va da Bocuse, avere sette piatti Primo di Brahms ad esempio, pubblico. Forse in studio di registrazione, to più mendelssohniana. E quindi ti puoi principali penso non funzioni. c’è un passaggio specifico al quale che è più semplice. Però è una cosa che rilassare le mani. Da questo punto di vista, lei tiene particolarmente, che io non vorrei fare, perché per i Concerti una volta imparato il Secondo di Brahms, vuole risolvere in una determinata di Brahms ci vuole comunque tanto im- che è molto difficile, per carità, stiamo Quando ha studiato il Primo maniera? pegno già nella parte pianistica e quindi parlando dei brani più difficili della sto- concerto di Brahms? E il suo preferisco concentrarmi su quello. ria, però una volta che è nel sistema, nelle approccio è cambiato nel Forse proprio la fine del grande solo dita, è sicuramente più facile suonare il frattempo? orchestrale, cioè la fine dell’ouverture, Primo. Esso ha bisogno di una questione dove molti direttori fanno dei ritardan- Parliamo del concerto con l'OSI. di fitness muscolare. Ma veramente, per- Il Secondo l’ho cominciato una ven- do incredibili. Tra l’altro non è nemmeno È difficile iniziare una serata ché sono 50 minuti di dialogo con l’orche- tina di anni fa, quindi quello è nel sistema scritto e quindi questa è forse la prima sinfonica dal suo concerto per stra dove però l’orchestra è spesso con la da tantissimo tempo. Questo l’avrò co- cosa che dico: non esageriamo. Effettiva- pianoforte e orchestra anziché nuance fortissimo e sono 80/90 elementi minciato forse dieci, undici, dodici anni mente, è impossibile cominciare la parte arrivare in orchestra dopo la che suonano. Quindi ci vuole molta forza. fa e il primo concerto in pubblico fu con pianistica al tempo dell’orchestra. Cioè è classica ouverture? Alla prima esecuzione del Primo concerto l’Orchestra nazionale spagnola a Madrid, possibile, ma suona molto male, non è or- Brahms, ad Hannover, a quanto pare andò forse otto, nove anni fa. Poi però l’ho suo- ganico. Però è una fluttuazione di tempo Forse, in un caso normale, sì. Però, in malissimo. Nel senso che tutti dissero che nato tantissimo. Questa sarà la quarante- che, secondo me, deve rimanere comun- questo caso, l’ouverture c’è, perché i primi Brahms non era in grado di risolvere le sima o quarantacinquesima volta che lo que organica. Schönberg mi sembra che quattro minuti del Concerto di Brahms difficoltà che lui stesso si creava. E penso suono in pubblico. Perché è uno di quelli dicesse che l’istesso tempo significava più sono una delle più grandi ouverture mai che avesse a che fare, appunto, con questa che ho suonato tanto. Sì, l’interpretazione o meno il 15% di differenza. È una battuta scritte nella storia, quindi alla fine la si- scrittura pianistica che ha bisogno di mol- cambia sempre, perché noi cambiamo. A molto schönberghiana!. Però se conside- tuazione non cambia. Se cambia qualcosa ti muscoli. Poi se conosciamo gli organici parte che io non amo molto ascoltare le riamo un 20% in meno, secondo me, lo si è, forse, il fatto di avere questa entrata al dell’epoca, con diciotto o venti primi vio- mie proprie incisioni di anni fa, perché può ancora vedere come lo istesso tempo, pianoforte così timida con la nuance pia- lini, si può immaginare la difficoltà fisica. le vedo come una fotografia. Io cambio mentre se abbiamo una differenza di mo- 27 DUETTO 26
vimento enorme poi tutto cade. Il primo movimento è comunque una forma molto organica. C’è una registrazione con Sawal- un mese nelle Alpi, proprio attraverso le Alpi. Parto da Montpellier e vado fino alle Alpi austriache. Io sono un patito della 7/8. Ve 15.7 Sa 6.8 lisch, molto bella, dove vanno esattamen- te allo stesso tempo e questo per me non montagna, quindi mi sono preso trenta giorni senza concerti. Ecco, queste sono le 2022 ore 20.30 Castello Montebello, Bellinzona Montebello Festival ore 20.00 Chiesa Parrocchiale di Santa Maria, Calanca funziona. È una scelta loro. Dopodiché, prospettive per l’estate. festival internazionale Festival Demenga 2022 l’inizio del secondo movimento, è comun- di musica da camera Concerto di chiusura con que abbastanza lento. Il terzo movimento La ricerca dell’ampliamento l’Orchestra della Svizzera del Secondo concerto, che corrisponde al secondo movimento di questo, è un An- dante mentre questo è un Adagio. Tra 8.7-7.8 Vallemaggia strutturale Esther Hoppe violino Bruno Giuranna viola italiana Direttore Jonas Bürgin Patrick Demenga e Thomas Christian Poltéra cello Demenga violoncelli l’altro Brahms scrive nel suo spartito una Vallemaggia Magic Blues Enrico Pace pianoforte Matthias Würsch percussioni citazione: “Benedictus qui venit in nomen 20. edizione Johannes Brahms Wolfgang Amadeus Mozart Domini”. A quanto pare ha a che fare con Mercoledì 27 e giovedì 28.7 Quartetto con pianoforte Ouverture Der Schauspiel- Schumann e il fatto che ha tentato di affo- collegamenti da Maggia in La M op. 26 direktor KV 486 su Rete Uno Camille Saint-Saëns garsi nel Reno. Quindi una questione an- Informazioni e biglietti Concerto per violoncello che molto biografica, perché Brahms era Informazioni e biglietti montebello-festival.ch/ e orchestra n. 1 op. 33 magicblues.ch informazioni molto amico della famiglia Schumann. Aulis Sallinen Per cui c’è questo spirito così religioso, In diretta su Rete Due The Nocturnal Dances Gio 14.7 rsi.ch/retedue of Don Juan Quixote op. 58 o comunque spirituale, nel secondo mo- per violoncello e orchestra vimento, e questo vorrei emergesse. Un d’archi tempo troppo rapido non è consigliabile. ore 20.30 Castello Montebello, Bellinzona Montebello Festival 3-13.8 Leroy Anderson The Typewriter In diretta su Rete Due Locarno Film Festival Francesco Piemontesi, che festival internazionale di rsi.ch/retedue 75. edizione cosa succede nella sua agenda musica da camera Quotidianamente su RSI: Un confronto generazionale Sa 20.8 nei prossimi giorni, nelle Arrivano i nostri su Rete Tre Anastasiya Petryshak violino alle 11.30 ca., Diderot su Rete prossime settimane? Riccardo Zamuner violino Due alle 17.00, Speciale Do 21.8 Bruno Giuranna viola festival su Rete Uno alle 18.30, La follia fino a fine giugno. Canada, Daniel Palmizio viola Il Quotidiano e alle 23.00 ca. Erica Piccotti cello vado a Montréal con il Concerto di Ra- su LA 1 Pardo tardi. Roberto Arosio pianoforte Roveredo e Arvigo vel. Sarò a Seoul, anche con il Primo di Arnold Schönberg Martedì 2 agosto Brahms. Poi recital a Londra e recital in Notte trasfigurata (vers. per Documentario sulla storia Giornate Grigionitaliane Trio con pianoforte) del Festival. 2. edizione Francia. Poi Schubert. Il Secondo di Bee- Johannes Brahms Manifestazione organizzata thoven a Francoforte. Insomma, non me Informazioni e biglietti dalla Pro Grigioni italiano Quintetto per archi n. 2 li ricordo neanche più. E finisco proprio locarnofestival.ch in Sol M op. 111 Informazioni pgi.ch/it/eventi/ i giorni prima delle vacanze con voi come Laboratori e Workshop giornate-grigionitaliane Informazioni e biglietti RSI alla villa Senar a Weggis per il docu- organizzati da RSI montebello-festival.ch/ mentario Rachmaninov, che poi verrà Con WeTube a tema informazioni “Media online” (Greenscreen pubblicato credo nel 2023, con l’incisione In diretta su Rete Due e TikTok). della seconda Sonata. Un po’ sulla falsari- rsi.ch/retedue Informazioni e prenotazioni ga di quello che avevamo fatto con Liszt, su rsi.ch/eventi con interviste e approfondimenti. E poi Fotografia di Marco Borggreve 29 DUETTO RENDEZ-VOUS 28
club Corpuscoli Lugano, risuona Elvis di Krause l’organo della di Baz Luhrmann con Austin Butler Domenica 24 luglio alle ore 17.00 Fabiano Alborghetti cattedrale e Tom Hanks Alla Pinacoteca Züst Gabriele Capelli Giovanni Conti Alessandro Bertoglio Massimo Zenari È da quasi vent’anni che Fabiano Alborghetti pubblica Un doppio cd edito da Dyna- mic che valorizza musiche rara- mente eseguite e nel contempo Presentato a Cannes come uno dei due grandi eventi fuori concorso, Elvis è un tributo in con il Club per scoprire Renato Ballerini, pittore, poesie - l’esordio ufficiale risale mette in luce uno strumento musica e lustrini al Re del rock’n al 2004 con Verso Buda, per pregevole del territorio. Prota- roll e grande icona della cultu- LietoColle. Poi una serie di libri gonista è Giulio Mercati che ra pop americana. Curioso che scultore, illustratore e di spiccata originalità sulla all’Harmonium ci restituisce un ad averlo voluto realizzare sia produzione prevalente, come Camille Saint-Saëns diciasset- stato un regista australiano, L’opposta riva (LietoColle), tenne alle prese con la pubbli- che ha comunque avuto il sup- giornalista Registro dei fragili (Casagran- cazione della sua prima opera porto della famiglia dell’artista, de), Supernova (L’Arcolaio), a stampa, i Trois Morceaux, scomparso nell’agosto del L’opposta riva - Dieci anni dopo nei quali si fondono creatività 1977. Forse anche per questo (La Vita Felice), e il suo lavoro melodica e carattere spirituale. ne è uscito un film che,attraver- maggiore, il romanzo in versi Ma non è tutto, Mercati all’har- so la narrazione del Colonnello Renato Ballerini (1877–1954) è stato uno dei protagonisti della vita culturale ticinese nei primi Maiser (Marcos y Marcos), insi- monium propone il Primo libro Tom Parker (Hanks) ci regala anni del Novecento. La mostra spazia dai lavori giovanili di gusto liberty ai primi ritratti, autoritratti gnito del Premio svizzero di de Le 24 Pièces en style libre un Elvis (fantastico Butler nel e paesaggi eseguiti in Ticino, sino alla stagione più felice dell’artista, quella del Realismo magico, letteratura nel 2018. Opere di di Louis Vierne. Il secondo libro ruolo) che è forse più candido con opere che documentano l’interesse di Ballerini per quello che accadeva nella vicina Milano. impegno civile, si sarebbe detto lo esegue all’organo storico e gradevole di quanto ci abbia- Ballerini è stato per Lugano un’autentica personalità. Pittore della borghesia locale (fra le un tempo, pervase da un respi- della cattedrale di Lugano no raccontato finora le diverse tante opere eseguite si annoverano i sette ritratti dei benefattori dell’Ospedale di Lugano, oggi ro empatico travolgente, unico. evidenziando quanto queste biografie. I suoi dissidi con il conservati nelle Collezioni della città e la realizzazione del ciclo di dipinti della vecchia birreria Con Corpuscoli di Krause due raccolte impressionino per manager, la sua carriera cine- Gambrinus in centro a Lugano), scultore di poche ma interessanti opere, giornalista per la (Gabriele Capelli), Alborghetti la loro grande qualità espres- matografica, il rapporto con la carta stampata, illustratore di vignette satiriche e grande polemista in un’epoca in cui le bat- ci offre un libro senza dubbio di siva, la forza evocativa di luoghi madre, i suoi vizi e vezzi resta- taglie si facevano sulle pagine dei giornali, in un momento storico in cui vivere con l’arte rappre- transizione, ma non per questo e personaggi conosciuti da no molto in controluce. sentava una sfida impossibile. meno interessante rispetto ai Vierne, alludendo a forme musi- Trionfa, ed è giusto che sia lavori precedenti. I Corpuscoli cali sia antiche che impressio- così, la musica: ci gustiamo I partecipanti avranno inoltre l’occasione di visitare la collezione permanente della Pinacoteca raccolgono, infatti, testi in buo- nistiche, e variando di umore infatti tutti i grandi successi di completamente riallestita, con sezioni dedicate ad alcuni prestigiosi depositi da parte di privati na parte d’occasione scritti fra dal focoso al sereno. Elvis, alcuni ricantati magistral- (opere di Pier Francesco Mola, Giuseppe Antonio Petrini, Giacomo Ceruti, Giovanni Fattori, il 2010 e il 2021, insolitamente mente da Austin Butler, altri Gaetano Previati ecc.). di “breve respiro”, dove tuttavia dalle tracce originali di “The l’autore rimane fedele a se Pelvis”. Il Club Rete Due offre a soci e simpatizzanti una visita guidata della durata di 1h ca. con stesso e al suo mondo poetico fatto di intimità, di “vita vissuta” Simona Ostinelli curatrice della mostra. Ritrovo 10 minuti prima all’entrata della Pinacoteca e di grandi interrogativi cantonale Giovanni Züst a Rancate. Prezzo ridotto per l’entrata CHF 8.- esistenziali. Iscrizioni scrivendo a clubretedue@rsi.ch oppure telefonando allo +41 58 135 56 60 31 NOTA BENE 30
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