CRITERI DI PROGETTAZIONE DI SISTEMI DI CADITOIE STRADALI NELLA CITTÁ DI BARCELLONA
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M. GÓMEZ, F. MACCHIONE, B. RUSSO – Criteri di progettazione di sistemi di caditoie stradali nella cittá di Barcellona CRITERI DI PROGETTAZIONE DI SISTEMI DI CADITOIE STRADALI NELLA CITTÁ DI BARCELLONA MANUEL GÓMEZ1, FRANCESCO MACCHIONE2, BENIAMINO RUSSO1 Parole Chiave: Sistemi di captazione, caditoie stradali, efficienza idraulica, criteri di progettazione. SOMMARIO Generalmente il problema del drenaggio urbano consiste nel determinare le portate prodotte da un evento di pioggia, introdurle nella rete, dimensionare una serie di condotti atti a trasportarle fino ai recettori e controllare gli scarichi nel rispetto dei recettori stessi. In questo processo solitamente non è da dimenticare che le portate di scorrimento superficiale devono ben introdursi nella rete di drenaggio nei punti previsti affinché l’acqua non circoli incontrollata sulla superficie della cittá. Al riguardo, particolarmente importante è il ruolo delle caditoie stradali, che hanno il compito di captare le acque di scorrimento, e introdurle nella rete di drenaggio. Un deficit di caditoie stradali o una cattiva efficienza delle stesse puó determinare un aumento incontrollato dei deflussi superficiali con eventuale innalzamento di quei parametri idraulici, come tirante idrico e velocitá della corrente, che regolano i criteri di rischio associati ad inondazioni urbane. In questo studio, per un dato ietogramma di progetto, si determina il dimensionamento di sistemi di captazione tenendo conto di alcuni criteri di sicurezza riguardanti la circolazione in strade urbane di veicoli e pedoni. I distanziamenti tra le caditoie sono calcolati limitando il tirante idrico a 30 mm e la velocitá ad 1 m/s. É essenziale, al fine di valutare il corretto comportamento idraulico delle strade, poter valutare le portate captate da ogni caditoia attraverso lo studio dell’efficienza di captazione associato alle condizioni geometriche presenti di volta in volta e al tipo di caditoia utilizzata. Dal 1997, la UPC conduce un’intensa attivitá di ricerca su tali temi che ad oggi consente un calcolo preciso di queste quantitá. La metodologia presentata é attualmente in uso presso diverse municipalitá Catalane. 1 Departamento de Ingeniería Hidráulica Marítima y Ambiental (DEHMA), Universitat Politècnica de Catalunya (UPC), Jordi Girona 1-3, Campus Nord 08034 Barcellona, Spagna 2 Laboratorio di Modellistica Numerica per la Protezione Idraulica del Territorio (LAMPIT), Dipartimento di Difesa del Suolo, Universitá della Calabria (UNICAL), Ponte P. Bucci, Arcavacata di Rende (CS), Italia 1
ACQUA E CITTÀ - I CONVEGNO NAZIONALE DI IDRAULICA URBANA Sorrento 28-30 settembre 2005 1. INTRODUZIONE Generalmente si é soliti suddividere il problema generale del drenaggio urbano in quattro distinti ‘sotto-problemi’: • Determinare le portate • Introdurre le acque relative ai deflussi superficiali nella rete • Progettare una rete di condotti sufficiente per trasportare le portate di calcolo • Controllo degli scarichi nel rispetto dei recettori Tra questi quattro ‘sotto-problemi’, il primo é prettamente idrologico, il terzo é idraulico e il quarto riguarda essenzialmente la qualitá ambientale dei corpi recettori. Nel corso di queste fasi, spesso non si considera abbastanza che le portate relative agli scorrimenti superficiali devono essere introdotte nella rete di drenaggio e nei punti previsti, affinché non si abbia circolazione incontrollata dei deflussi sulle superfici urbane. In numerose cittá alcune superfici, come i tetti, sono connessi direttamente alla rete assicurando in tal modo la captazione delle relative acque di scorrimento. Per ció che riguarda la pioggia caduta su strade, marciapiedi, piazze ed in genere spazi aperti, si deve fare affidamento sulle cosiddette caditoie stradali che hanno la funzione di captare tutte le portate, frutto del processo di trasformazione pioggia-deflusso, circolanti in superficie, e introdurle nella rete. Nel dimensionamento di una rete di drenaggio si ipotizza implicitamente che la pioggia caduta, che si trasforma in deflusso, entri nella rete nella stessa zona in cui cade. In base a questa ipotesi, si definiscono una serie di sotto-bacini idrologici i cui limiti sono fissati assumendo che le acque superficiali non li superino. Quando ció non avviene, lo schema idrologico e idraulico supposto nella cittá puó saltare. Considerando il caso rappresentato nella figura 1, se alcune strutture di captazione sono insufficienti, modificano lo schema idrologico di risposta (di fatto cambiano i contorni del sotto- bacino’) e lo schema idraulico di calcolo dei collettori. Figura 1 - Schema idrologico in zone urbane. Le caditoie segnano i limiti dei sotto-bacini 2
M. GÓMEZ, F. MACCHIONE, B. RUSSO – Criteri di progettazione di sistemi di caditoie stradali nella cittá di Barcellona Infatti parte dei deflussi relativi al primo ‘sottobacino’ passa al secondo e le portate che era previsto entrassero nel collettore AB, terminano in quello CD. Due collettori come quelli rappresentati AB e CD, dimensionati attraverso metodi idrologici e idraulici corretti, funzionano in esercizio in maniera differente a quella prevista, uno al di sotto delle sue portate di progetto e l’altro al di sopra. Ancora, in centri rapidamente e fortemente urbanizzati, é molto frequente che il sistema di drenaggio risulti insufficiente con frequenze non accettabili; il problema é dovuto, insieme ad altre ragioni, all’aumento dell’area impermeabile a monte del sistema di drenaggio in questione. In tali circostanze, il sistema raggiunge rapidamente la sua massima capacitá, entrando a volte in pressione con successivo innalzamento della quota piezometica. A partire da questo momento l’acqua circolante in superficie non viene captata e, se la situazione peggiora, le caditoie non solo cessano di captare, ma si convertono in fonte di incremento dei deflussi superficiali. Se ció accade per una piccola quantitá di caditoie, l’eccesso di scorrimento viene captato piú a valle altrimenti il deflusso si incrementa fino a risultare pericoloso per pedoni e veicoli, a causa dell’innalzamento dei parametri idraulici, tirante idrico e velocitá della corrente, che regolano i criteri di rischio associati ad inondazioni urbane. Da tutto ció risulta evidente l’importanza di approfondire gli studi riguardanti le caditoie, le loro efficienze idrauliche e i sistemi di captazione nel loro complesso. La presente memoria vuole proporre una metodologia che tiene nel dovuto conto tutti questi fattori nel corso della fase di progettazione di un sistema di captazione e che attualmente viene adoperata come ‘best procedure’ da diverse municipalitá catalane che per la loro posizione geografica tipica delle aree mediterranee sono soggette a piú o meno frequenti inondazioni a causa di eventi di pioggia relativamente brevi ma molto intensi. 2. AMBITO DELLO STUDIO: L’ENSANCHE DI BARCELLONA Col “Piano di ampliamento e riforma della cittá di Barcellona” dell’ingegnere Idelfonso Cerdá, nasce, tra il 1860 e il 1870, “l’Eixample” (l’allargamento), ovvero quella parte della cittá che oggi occupa oltre un terzo dell’area urbana, risultato della demolizione delle mura dell’antica “Ciutat Vella” e dell’ampliamento del tessuto cittadino fino a raggiungere i piccoli paesi allora limitrofi, oggi chiamati: Sants, Sant Gervasi, Sarriá e Les Corts. Sotto questa spinta nasce dunque “l’Eixample”, con ampie vie che delimitano isolati quadrati di 113 metri di lato con quattro smussature di 20 metri, che trasformavano gli incroci delle vie in piazze ottagonali rendendo piú comoda e facile la circolazione. Anche se lo spirito iniziale del Cerdá fu stravolto dall’impetuosa crescita demografica dell’ultimo secolo, oggi, nonostante tutto, Barcellona conserva molto del piano originario; guardando una planimetria o un’ortofoto della cittá si nota subito l’impostazione 3
ACQUA E CITTÀ - I CONVEGNO NAZIONALE DI IDRAULICA URBANA Sorrento 28-30 settembre 2005 urbana data piú di un secolo fa, ma ancora riconoscibilissima e famosa in tutto il mondo. (Figura 2) Figura 2 - L’Eixample di destra della cittá di Barcellona a Nord della Ciutat Vella. Il presente studio ha avuto come oggetto l’elaborazione di una metodologia per il dimensionamento di efficienti sistemi di captazione proprio in questa area. 2.1 CARATTERIZZAZIONE DELLE SEZIONI STRADALI DELL’EIXAMPLE DI BARCELLONA Sono da considerarsi grandezze praticamente costanti la larghezza della carreggiata nonché quella dei marciapiedi, mentre varibili le pendenze longitudinali e trasversali delle strade. La figura 3 mostra una tipico viale urbano dell’ “Eixample”. Ogni carreggiata presenta 4 corsie di circolazione, ognuna larga 3 metri, mentre i marciapiedi si considerano larghi 7 metri. In realtá, la larghezza abituale dei marciapiedi dell’ “Eixample” é di 5 metri, peró si applica questo sovradimensionamento per includere gli effetti d’apporto d’acqua dovuti agli smussamenti degli edifici presenti in tutte le prossimitá degli incroci stradali. (Si arriva a questi particolari valori tramite semplici considerazioni sulle aree geometriche coinvolte nel processo di trasformazione pioggia-deflussi). 4
M. GÓMEZ, F. MACCHIONE, B. RUSSO – Criteri di progettazione di sistemi di caditoie stradali nella cittá di Barcellona Figura 3 - Tipico viale dell’Eixample di Barcellona. Prossimitá di un incrocio dove é possibile intravederei gli edifici che si affacciano smussati in piazze ottagonali. La pendenza trasversale dei marciapiedi é costante e pari all’ 1%, mentre i coefficienti di scabrezza di Manning utilizzati sono 0.016 per la carreggiata e 0.02 per i marciapiedi (questo valore piú alto include la macroscabrezza dovuta ad ostacoli come panchine, cabine telefoniche, cassette postali e quant’altro possa arrecare un ritardo allo scorrimento delle acque dirette verso la carreggiata. Per ció che concerne i dati relativi alle pendenze trasversali sono state eseguite simulazioni per i valori dello 0%, 1%, 2%, 3% e 4%, mentre le pendenze longitudinali variavano dallo 0% al 10 % (0%, 0.5%, 1%, 2%, 4%, 6%, 8%, 10%). Considerando un gran numero di possibili distanziamenti tra 7 tipologie distinte di caditoie (10, 20, 30, 40, 50, 60, 70, 100 metri) si deduce il numero di simulazioni effettuate (2240) per simulare il comportamento idraulico dei viali urbani in tutto il tessuto urbano di questo quartiere a seconda del particolare sistema di captazione. L’efficienza di un sistema di captazione dipende dalla configurazione geometrica delle sezioni stradali, dal tipo di caditoie scelto e dal distanziamento tra le stesse. 3. CRITERI DI RISCHIO ASSOCIATI A DEFLUSSI IN AREE URBANE Un sistema di captazione si dimensiona secondo alcuni criteri legati al livello di servizio di una strada che si presume accettabile durante un evento di pioggia con assegnato periodo di ritorno. Il soddisfacimento di questi criteri deve logicamente presupporre anche la sicurezza per la circolazione veicolare e pedonale. É ottima prassi progettare un sistema di captazione per un evento meteorico con un periodo di ritorno di 10 anni e verificare il comportamento idraulico del sistema stradale per una pioggia di progetto con un periodo di ritorno di 100 anni. 3.1 CRITERI DI SICUREZZA PER IL RUSCELLAMENTO DI ACQUE METEORICHE IN STRADE URBANE Il ruscellamento prodotto da una precipitazione su un ambiente urbanizzato ha delle conseguenze sulle attivitá cittadine. Livelli elevati dei tiranti idrici possono creare intralcio e pericolo per la circolazione pedonale e su ruote. Per garantire un rapido drenaggio, le piattaforme stradali potrebbero essere sagomate a doppia falda, con la linea di displuvio coincidente con l’asse stradale, imponendo che il velo idrico formato dall’acqua che ruscella si mantenga costante. E’ facile ricavare, utilizzando l’equazione di Strickler, il profilo Z(x) della sagoma che realizza un velo di acqua di altezza costante y: y = i2x3/(3k2y10/3) (1) 5
ACQUA E CITTÀ - I CONVEGNO NAZIONALE DI IDRAULICA URBANA Sorrento 28-30 settembre 2005 in cui x è l’ascissa misurata ortogonalmente all’asse stradale, k è il coefficiente di Strickler, i è l’intensità di pioggia (Macchione e Veltri, 1989). Inoltre, un problema associato allo scorrimento di acque meteoriche é derivato dalla capacitá di trascinamento di un moto con tirante idrico relativamente basso, ma con alte velocitá. Infatti, se é certo che i livelli di acqua su strade urbani mai raggiungeranno i livelli d’inondazione di un fiume é certo che per situazioni estreme di precipitazione e con viali con elevate pendenze longitudinali, si possono raggiungere velocitá di 3 o 4 m/s. Il problema sorge quando in questa corrente s’introduce un pedone sul quale si esercita una certa forza che puó presupporne la perdita di equilibrio, il ribaltamento o il trascinamento. 3.1.1 Criteri relativi alla stabilitá allo slittamento ed alla stabilitá al ribaltamento Seguendo l’impostazione di Nanía (Nanía, 1999), si puó definire qual é la forza di trascinamento che una corrente esercita su una persona. Affinché la persona possa mantenersi in equilibrio, questa forza deve essere equilibrata dalla forza d’attrito esercitata tra le scarpe del pedone e il tipo di superficie su cui si trova poggiato. Le forze in esame sono entrambe funzioni dei parametri idraulici velocitá e tirante idrico. Ponendo all’equilibrio tra queste forze, un coefficiente di sicurezza pari a 2 per tener conto di alcune incertezze relative ai dati utilizzati, si ottiene: v 2 ⋅ y ≤ 1m 3 / s 2 (2) La precedente condizione deve essere complementare all’analisi alla stabilitá al ribaltamento. (SIHH-UPC, 2001). La forza stabilizzante é la forza peso, mentre quella ribaltante é quella dinamica dovuta all’azione della corrente sul pedone. Considerando i momenti agenti sul pedone (anche questi funzione, come nel caso precedente, della velocitá e del tirante idrico della corrente) e usando un coefficiente di sicurezza pari a 2 si trova: v ⋅ y ≤ 0.45m 2 / s (3) Considerando queste due funzioni con altri criteri che limitano il tirante idrico (RFCC-Clark County, 1999; Nanía, 1999) si puó tracciare il grafico riportato in figura 4 per delimitare le condizioni di pericolo in occasione di inondazioni urbane (Russo et al., 2005). 6
M. GÓMEZ, F. MACCHIONE, B. RUSSO – Criteri di progettazione di sistemi di caditoie stradali nella cittá di Barcellona Figura 4 - Grafico riassuntivo dei criteri di rischio per inondazioni associate a zone urbane 3.2 CRITERI PER GARANTIRE UN ADEGUATO LIVELLO DI SERVIZIO SU STRADE URBANE Per le velocitá relativamente basse dei veicoli lungo le strade urbane, raramente si verifica il fenomeno dell’“acquaplaning” (funzione peraltro anche del tipo e della pressione dei pneumatici e della finitura della superficie stradale), tuttavia la permanenza di volumi idrici sulle carreggiate puó essere causa di incidenti, motivo di allagamento dei marciapiedi e dei locali sotto quota stradale, oltreché di disagio alla circolazione pedonale, sicché in fase di progettazione é evidentemente necessario predisporre un sistema di captazione di acque superficiali che garantisca un buon livello di servizio al viale (Centro Studi Deflussi Urbani, 2001). In questo studio, per una determinata pioggia di progetto con periodo di ritorno di 10 anni sono stati utilizzati 2 criteri restrittivi per verificare i diversi schemi dei sistemi di captazione proposti nelle simulazioni: • Tirante idrico massimo (Ymax) = 30 mm • Velocitá massima (Vmax) = 1 m/s 4. METODO DI CALCOLO APPLICATO 4.1 PIOGGE DI PROGETTO IMPIEGATE Le piogge di progetto utilizzate per questo studio (Periodi di ritorno di 10 e 100 anni) furono ricavate dal “Plan Especial de Alcantarillado” (‘Piano Speciale di Fognature’) della cittá di Barcellona del 1997. La procedura utilizzata per estrarle dalle curve Intensitá-Durata-Frequenza fu quella dei blocchi alternati (metodo Chicago discretizzato) (Chow, 1988). Di seguito si riporta lo ietogramma di progetto utilizzato relativo ad un periodo di ritorno di 10 anni (Figura 5). 7
ACQUA E CITTÀ - I CONVEGNO NAZIONALE DI IDRAULICA URBANA Sorrento 28-30 settembre 2005 Figura 5 - Ietogramma di progetto di 1 ora impiegato per un periodo di ritorno di 10 anni. 4.2 TRASFORMAZIONE PIOGGIA-SCORRIMENTO Per quanto riguarda la trasformazione pioggia-scorrimento, è stata utilizzata un’approssimazione di tipo onda cinematica. I bacini dello studio sono i propri viali considerati secondo la direzione di massima pendenza (generalmente nel senso monte-mare), mentre i sotto-bacini sono rappresentati dalle aree delimitate di volta in volta dalla presenza di caditoie stradali. Si definisce come efficienza idraulica di una caditoia il rapporto tra la portata captata (Qcap) e quella di transito sulla superficie stradale (Q): Qcap E= (4) Q É possibile calcolare Q tramite l’equazione di Manning per moto uniforme: 2 1 1 Q= SRh3 J 2 (5) n dove n é il coefficiente di scabrezza, S é l’area della sezione idrica, Rh é il raggio idraulico e J la pendenza longitudinale della strada. Test sperimentali, condotti su 7 tipologie di caditoie (figura 6), nei laboratori del Dipartimento di Idraulica dell’Universitá Politecnica di Catalogna su una piattaforma appositamente costruita per simulare il comportamento delle sezioni stradali hanno evidenziato una relazione tra l’efficienza di captazione E e il quoziente Q/y del tipo: 8
M. GÓMEZ, F. MACCHIONE, B. RUSSO – Criteri di progettazione di sistemi di caditoie stradali nella cittá di Barcellona Q E = A·( ) − B (6) y dove Q é la portata circolante in m3/s, y é il tirante idrico in m, ed A e B sono coefficienti specifici delle griglie calcolati sperimentalmente (Martínez e Gómez, 2000). L’equazione (6) é relativa alla larghezza della piattaforma che simula il comportamento di una corsia di circolazione; attraverso l’ipotesi di velocitá costante in tutta la sezione é peró possibile generalizzarla per tutte le tipologie di carreggiata (Gómez e Russo, 2005). Figura 6 - Esempio di estrapolazione della funzione dell’efficienza per la caditoia Ebro 4.3 MODELLO DI CALCOLO UTILIZZATO E RISULTATI OTTENUTI Per riprodurre il comportamento idraulico e idrologico della corrente di ruscellamento nella strada, è stato utilizzato il modello HECMOD, software ricavato dall’HEC-1 e piú idoneo rispetto a quest’ultimo per simulazioni in ambito urbano (U.S. Army Corp of Engineers, 1998). Il modello é idoneo per inserire caditoie stradali quali elementi del sistema. Per ogni configurazione possibile sono stati elaborati i dati di input (per un totale di 2240 simulazioni) ottenendo come risultati in uscita i valori dei parametri caratteristici della corrente (tirante y e velocitá v) necessari per valutare il grado di rischio dei sistemi di captazione. Per la caditoia Ebro, si riporta una tavola riassuntiva di alcune configuazioni di sistemi di captazione valutandone l’accettabilitá secondo i criteri di rischio adottati (Tabella 1). Tabella 1 - Tavola riassuntiva relativa ad una serie di configurazioni del sistema di drenaggio. Pendenze longitudinali e trasversali del 4% e del 2%. Considerando la griglia Ebro e queste pendenze é consentito un distanziamento max di 20 m. 9
ACQUA E CITTÀ - I CONVEGNO NAZIONALE DI IDRAULICA URBANA Sorrento 28-30 settembre 2005 I valori delle portate circolanti rappresentati in tabella sono le cosiddette “portate di stabilizzazione”. Infatti una portata circolante sulla superficie stradale, prodotta da una determinata precipitazione, va aumentando progressivamente fino ad un certo valore massimo, che chiamiamo appunto “portata stabilizzata” e che é funzione della geometria della strada, del distanziamento tra le caditoie e dal tipo di griglia adottata. Definiamo di conseguenza, “lunghezza di stabilizzazione” di uno specifico sistema di captazione, il tratto minimo di strada affinché la portata si stabilizzi. Di seguito é rappresentata la schematizzazione della variazione della portata circolante lungo lo sviluppo stradale L (Figura 7). Figura 7 - Esempio del raggiungimento della portata stabilizzata per uno specifico sistema di captazione con distanziamento tra le caditoie di 90 metri. 4.4 ANALISI DELL’INFLUENZA DI ALCUNI PARAMETRI 4.4.1 Influenza della pendenza longitudinale e del distanziamento tra le caditoie sulla lunghezza di stabilizzazione Comparando i risultati ottenuti per le varie simulazioni, si é potuto osservare come i valori della pendenza stradale longitudinale Jy e del distanziamento tra le caditoie influenzino enormemente il raggiungimento della portata di stabilizzazione e conseguentemente il valore di L. . 10
M. GÓMEZ, F. MACCHIONE, B. RUSSO – Criteri di progettazione di sistemi di caditoie stradali nella cittá di Barcellona Figura 8 - Variazione della lunghezza di stabilizzazione al variare della pendenza longitudinale e del distanziamento tra caditoie (Griglia Ebro, Pend. Trasv. 1%) 4.4.2 Influenza della pendenza trasversale su alcuni parametri di questo studio É stata inoltre analizzata l’influenza della pendenza trasversale su alcuni parametri importanti di questo studio come la portata stabilizzata, la portata captata e la lunghezza di stabilizzazione. In particolare é stato studiato come variano i parametri sopra citati mantenendo fissi il distanziamento tra le griglie di captazione e la pendenza longitudinale all’aumentare di quella trasversale. Figura 9 - Relazione tra la pendenza trasversale e i parametri di portata stabilizzata, portata captata e lunghezza di stabilizzazione in un particolare sistema di captazione (Griglia Ebro, distanziamento tra caditoie di 30 m e pendenza longitudinale del 2%). 5. CONCLUSIONI Il presente studio é stato realizzato per definire una corretta metodologia per il disegno di sistemi di captazione di acque meteoriche. Considerate alcune tra le caditoie piú in uso, sono state simulate 2240 possibili configurazioni di sistemi di captazione applicabili nel quartiere dell’Ensanche di Barcellona. Secondo i criteri di rischio utilizzati, ed associati a deflussi in zone urbane, alcune configurazioni risultano accettabili ed altre no. Applicando questa metodologia si 11
ACQUA E CITTÀ - I CONVEGNO NAZIONALE DI IDRAULICA URBANA Sorrento 28-30 settembre 2005 é in grado di calcolare il distanziamento ottimo tra le caditoie stradali in termini economici e di sicurezza. Inoltre é possibile confrontare i risultati ottenuti relativamente a piú griglie di captazione per evidenziare quale di esse presenti il miglior rendimento idraulico. Il largo intervallo di simulazioni effettuate per diverse tipologie di caditoie stradali, pendenze longitudinali (dallo 0% al 10%), pendenze trasversali (dallo 0% al 4%) e diversi distanziamenti tra griglie successive (da 10 m a 100 m) ha permesso di eseguire studi comparativi tra le diverse grandezze in gioco. La pendenza longitudinale e il distanziamento tra le caditoie sono parametri da cui dipende fortemente la lunghezza di stabilizzazione. La differenza tra le portate captate, pur non differenziandosi molto al variare della pendenza trasversale, per un notevole numero di caditoie, influenza fortemente la portata stabilizzata e, conseguentemente, la lunghezza di stabilizzazione. Una pronunciata pendenza trasversale consente di stabilizzare la portata circolante sul manto stradale prima che essa si incrementi notevolmente ed in uno tratto stradale contenuto. Dai risultati di calcolo si é evinto che il valore di normativa del 2% per le pendenze trasversali di viali urbani é da considerasi come valore ottimale poiché permette di avere portate captate molto simili a configurazioni con valori del 3% e del 4% e perché diminuisce di molto i valori di portate e lunghezze stabilizzate relative a configurazioni con pendenze dello 0 e dell’1%. Questa metodologia ha consentito di stilare delle tavole riassuntive che attualmente sono usate dall’amministrazione comunale di Barcellona per scegliere la piú opportuna configurazione di sistema di captazione dipendendo dai parametri geometrici della situazione di partenza. I risultati di questo studo studio possono essere utilizzati come criteri di progetto per determinare il distanziamento ottimale tra caditoie in ogni altro ambito urbano distinto da quello in esame. 6. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Centro Studi Deflussi Urbani, Sistemi di fognature. Manuale di Progettazione. HOEPLI, 2002. Chow V. T., Handbook of Applied Hydrology, McGraw-Hill, New York, 1988. Gómez M., Russo B., Comparative study of methodologies to determine inlet efficiency from test data: HEC-12 Methodology Vs.UPC method. Algarve, Portogallo, 2005. Macchione F., Veltri P., Opere d'arte idrauliche minori nelle infrastrutture stradali. In: Tecniche per la difesa dall'inquinamento, a cura di G. Frega, pp. 49-88, Editoriale BIOS, 1989. Martínez P., Gómez M., Estudio de la eficiencia de captación de rejas. XIX Congreso Latinoamericano de Hidráulica. Córdoba, Argentina, 2000. Nanía E., Metodología Numerico-Experimental para el análisis del riesgo asociado a la escorrentía pluvial en una red de calles. Escola Tecnica Superior de Engeniería de Caminos, Canles y Puertos de Barcelona. Barcellona, 1999. 12
M. GÓMEZ, F. MACCHIONE, B. RUSSO – Criteri di progettazione di sistemi di caditoie stradali nella cittá di Barcellona Russo B., Gómez M., Martínez P., Sánchez H., Methodology to study the surface runoff in urban streets and the design inlets systems. Application in a real case study. 10th International Conference on Urban Drainage. Copenhagen, Danimarca, 2005. Regional Flood Control District (RFCC-Clark County), Hydrological criteria and drainage design manual, Clark County, U.S.A.,1999. Sección de Ingeniería Hidráulica e Hidrológica de la Universitat Politècnica de Catalunya (SIHH-UPC) , Curso de Idrología Urbana (V Edición). Barcelona, 2004. U.S. Army Corp of Engineers, HEC-1 Flood Hydrograph Package. Use’s manual. Hydrologic Engineering Center. Davis, USA, 1998. 13
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