COVID19 tra dati certi ed incerti - 20 MARZO 2020 - Amoreiki.it

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COVID19 tra dati certi ed incerti - 20 MARZO 2020 - Amoreiki.it
COVID19…tra dati certi ed incerti.
                                  20 MARZO 2020

  Relazione a cura di un semplice cittadino Italiano che
          desidera offrire al pubblico, un altro punto di
              osservazione e degli spunti di riflessione.
                         La ricerca si basa su dati statistici
  ISTAT, Sole 24 e Centro Epidemiologico per la sanità
pubblica, relativi alle malattie che ogni anno colpiscono
                                    la popolazione Italiana

                                             Franco Bavaro
COVID19 tra dati certi ed incerti - 20 MARZO 2020 - Amoreiki.it
Coronavirus e nuovo coronavirus SARS-CoV-2
Stiamo assistendo ad una situazione che ci viene dipinta dai media come catastrofica, in virtù
del virus influenzale COVID19 (coronavirus)

I coronavirus sono una grande famiglia di virus e possono causare diverse infezioni, dal
comune raffreddore a malattie più gravi, come la sindrome respiratoria del Medio Oriente
(MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Le informazioni sulle caratteristiche cliniche delle infezioni da SARS-CoV-2 stanno
aumentando. Si stima che il periodo di incubazione vari in media tra 2 e 14 giorni.

Le persone anziane e quelle con condizioni mediche preesistenti, sembrano essere soggette
a manifestazioni cliniche più gravi a seguito di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2.
Tuttavia, possono essere infettate dal virus (e contrarre malattie) persone di tutte le età.

L’infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 può causare disturbi lievi, simil-influenzali, e
infezioni più gravi come le polmoniti in una minoranza di casi.

Fonte: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/faq

Analizzando l'ultimo dato disponibile, messo a disposizione dall'ISTAT Fonte Sole 24 Ore,
si evince che ogni anno, il virus influenzale, colpisce circa:

4.780.000 (quattromilioni settecentottantamila) persone in tutto il Paese (Italia).

Le regioni più colpite, in ordine di contagi da sindrome influenzale, sono le seguenti:

   1.   Lombardia
   2.   Piemonte
   3.   Emilia-Romagna
   4.   Lazio
   5.   Puglia
   6.   seguono le altre regioni, con ordine di contagio decrescente.

Le suddette regioni, se analizzate ciò che sta accadendo in questi giorni, sono quelle più
colpite dal Covid19, il dato quindi è in linea con il maggior numero dei contagi che si è
sviluppato in circa 45 giorni, quindi, nulla di nuovo, accade ogni anno.

La sindrome influenzale che ha colpito gli italiani nel periodo 2018/2019, ha avuto gli esiti
peggiori in persone con una salute già compromessa:

l’84% dei casi gravi
l’89% dei deceduti aveva almeno una condizione di rischio preesistente come:
    • diabete
    • tumori
    • malattie cardiovascolari
    • malattie respiratorie croniche
    • obesità
    • e soprattutto, l’80% dei casi gravi non era vaccinato.
COVID19 tra dati certi ed incerti - 20 MARZO 2020 - Amoreiki.it
Ogni anno in Italia per una banale influenza muoiono 8.000 persone, suddivisi nei due picchi
stagionali inverno ed estate (per semplificare possiamo stimare un 60% in inverno ed un 40% in
estate.

Fonti:
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/08/22/andata-la-stagione-influenzale-tutti-numeri-
italia/?fbclid=IwAR0fdvx1g2iVEHsEgVwdPI0V4xGCPLTdn7uMJdoRsttVDc-Ac21qvUN_e9Y

https://www.epicentro.iss.it/influenza/sorveglianza-mortalita-
influenza?fbclid=IwAR0fSE24k07k2njq7z5HISC3A3rXrLPWGfh_6gsLHoMFZ_uDqmF4AZkn
Reg

L'attuale sistema di sorveglianza, vi sembrerà strano, prende in considerazione il numero di
decessi "per tutte le cause" perché i dati dei decessi per influenza, non sono disponibili in
tempo reale".

Si avete capito bene, sembra che non abbiamo un “real time” per le cause dei decessi, ma
vengono stimate applicando delle semplici statistiche.
In casi come questi, si rischia di andare in confusione e di non poter disporre di dati certi.
Molti decessi avvengono fuori dal contesto ospedaliero, a casa, nelle case di riposo e
soprattutto, non possono essere eseguiti screening su tutta la popolazione , autopsie, ecc…

l’ISTAT ogni anno, codifica tutti i certificati di morte, un processo che richiede per rendere
disponibili i dati di mortalità per specifica causa mediamente un periodo di due anni.

Si, avete capito bene, ci si mette ben 2 (due) anni per certificare di quali cause sono morte le
persone in Italia, quindi è più comodo e più veloce basarsi su statistiche e non sul dato certo.

Il secondo sistema di sorveglianza è quello delle forme gravi e complicate di influenza
confermata in laboratorio nei pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Questo sistema monitora il numero di decessi attribuibili all'influenza, che si osservano
nella popolazione di pazienti che ha un quadro clinico molto grave, quindi persone che
hanno già delle patologie importanti e che l'influenza le fa finire direttamente in
rianimazione.

Analizzando l'ultimo dato disponibile dell'ISTAT, nel suo bilancio demografico nazionale
relativo al 2018, si attesta che i decessi in Italia sono pari a 650 mila (seicentocinquantamila),
pari a 1.780 decessi al giorno.

Si avete capito bene, ogni giorno in Italia, in media, muoiono 1.780 persone.
COVID19 tra dati certi ed incerti - 20 MARZO 2020 - Amoreiki.it
Fatte le premesse, parliamo di COVID19.

La situazione aggiornata inerente il contagio da COVID19 al 20 Marzo 2020 a livello
Mondiale è quella che vedete riportata di seguito:

Al seguente indirizzo potete osservare i dati in tempo reale:
https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html?fbclid=IwAR07zvbudD_KeZ5_z9R_-
MGyyz77D0jPtduNtn0W4lHVUZ1-hnRBQTX997Q#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

Analisi dei dati COVID19 a livello Mondiale

Ad oggi sono 244.523 mila persone che hanno contratto l’influenza COVID19, le persone
decedute sono 10.031 (diecimilatrentuno).

Ora leggete attentamente questa analisi.

Globalmente, ogni anno, il virus influenzale colpisce tra il 5 e il 15% della popolazione adulta
mondiale, vale a dire:

da 350 milioni a 1 miliardo di persone.

Tra i 3 e i 5 milioni di casi di influenza riportati annualmente in tutto il globo, evolvono
in complicanze che "causano il decesso", in circa il 10% dei casi, vale a dire:

da 250 mila a 500 mila persone
soprattutto tra i gruppi di popolazione a rischio (anziani e persone affette da malattie croniche).
Ora la situazione alla data odierna 20.03.2020 Covid19 è la seguente:

244 mila casi di contagio complessivi in tutto il mondo.

10 mila decessi complessivi in tutto il mondo, contro una media tra 250 mila e 500 mila
decessi ogni anno per la sindrome influenzale.

Domanda:

su quali basi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato lo stato di "Pandemia"
l'influenza da COVID19 ...?

Fonti:

https://www.epicentro.iss.it/influenza/epidemiologia-mondo

https://experience.arcgis.com/experience/685d0ace521648f8a5beeeee1b9125cd

Ma proseguiamo.

Questa è l’analisi dal 2002 al 2018 delle nascite/decessi in Lombardia per tutte le cause:

Si stima che ogni anno in Lombardia, muoiono 100.000 persone, pari a 8.333 al mese.

Questa invece è l’analisi delle nascite/decessi nella Provincia di Bergamo, per tutte le cause:

Ogni anno nella Provincia di Bergamo, si stima che muoiono 10.000 persone, il 10% di tutta
la Lombardia.
Il caso della Provincia di Bergamo.

Ad oggi, purtroppo, non si hanno numeri precisi per determinare di che cosa sono morte le
persone nell’ultimo mese. Si stanno facendo delle supposizioni, ma senza tamponi ed
autopsie a cui si aggiunge un sistema antidiluviano che si basa su statistiche, come
facciamo a stabilirlo con certezza?
Nel frattempo, si mostrano bare nelle chiese e camion militari che trasportano cadaveri per
l’Italia ed ovviamente si sta diffondendo il panico tra tutta la popolazione (anche fuori
dall’Italia)..

Vi rimando a questo articolo che descrive che cosa sta accedendo, vi prego leggetelo:

https://www.ilpost.it/2020/03/19/morti-bergamo-statistiche/

Interessante il caso di Scanzorosciate (BG)

A spiegare i termini della questione all’AGI è il sindaco di Scanzorosciate, Davide Casati:
“Abbiamo provato a raccogliere i dati dall’anagrafe comunale, raffrontandoli con quelli
dell’anno scorso: nel periodo dal 2 al 15 marzo del 2019 abbiamo avuto 6 decessi di anziani,
tutti in casa di riposo. Quest’anno nelle stesse due settimane ne contiamo 36”.
Un numero sestuplicato per un comune di appena 10 mila abitanti.
Ma c’è un dato che è ancora più importante approfondire: delle 36 morti di quest’anno
registrate direttamente dall’anagrafe comunale, perché non avvenute in ospedale (in questo
caso le certificazioni arrivano agli uffici comunali solo molti giorni dopo), nessuno è stato
classificato come decesso con coronavirus. Eppure “dei 9 morti in casa, 4 hanno avuto un
riscontro di ‘polmonite’, ‘insufficienza respiratoria’ e quindi ‘arresto cardiocircolatorio’; stesse
diagnosi riportate sull’atto di morte di ben 13 dei 27 deceduti in casa di riposo”. Polmoniti,
bronchiti, problemi respiratori, ma non coronavirus: è su questo che si concentra allora
l’attenzione dei sindaci, che sulla congruenza di questi dati chiedono “di mettere una lente
d’ingrandimento”.
Si "suppone" che "possa essere" COVID19, ma non ci sono prove oggettive.

Fonte:
https://www.agi.it/cronaca/news/2020-03-18/coronavirus-quanti-morti-davvero-bergamo-
7648225/

Per inciso, Bergamo dispone di 1 forno crematorio con due linee, significa che possono
cremare due corpi contemporaneamente.
La cremazione dura all’incirca due ore, significa che 64 corpi in 8 ore al giorno possono
essere cremati in 2 (due) giorni.
1° giorno
1 linea di cremazione x 1 corpo x 2 ore x 8 ore = 16 corpi
1 linea di cremazione x 1 corpo x 2 ore x 8 ore = 16 corpi
2° giorno
1 linea di cremazione x 1 corpo x 2 ore x 8 ore = 16 corpi
1 linea di cremazione x 1 corpo x 2 ore x 8 ore = 16 corpi

Questo significa che Bergamo può cremare ogni mese (Lun/Ven) circa 640 corpi.
Non è poi del tutto chiaro, il motivo per il quale è stato scelto di trasferire le salme su mezzi
militari in altre città/regioni.
A Brescia è presente un altro tempio crematorio uguale a quello di Bergamo, che ha la
stessa capacità, altri 640 corpi al mese.
Teniamo anche presente che, non tutti i corpi vengono cremati, ma tumulati e seppelliti.

Fonte: (nel link, andate direttamente a pagina 16)
http://www.tuttosuicimiteri.it/wp-content/files/DGRLom_2015-X-
3370_Cremazione_in_Lombardia.pdf

Analizziamo ora le caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia
Il presente report redatto dall’Istituto Superiore di Sanità è basato sui dati aggiornati
al 17 Marzo 2020

Il presente report descrive le caratteristiche di 2003 pazienti deceduti e positivi a COVID-19
in Italia.

La distribuzione geografica dei decessi è la seguente:

Dati demografici

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 79.5 anni e come vedremo in
seguito, quasi tutti, con patologie croniche pre-esistenti
(mediana 80.5, range 31-103, Range InterQuartile - IQR 74.3-85.9).
Le donne sono 601 (30.0%).
L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 è più alta di oltre 15 anni rispetto a
quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 80.5 anni
– pazienti con infezione 63 anni).

La figura 2 mostra il numero dei decessi per fascia di età.
Le donne decedute dopo aver contratto infezione da COVID-19 hanno un’età più alta
rispetto agli uomini (età mediane: donne 83.7 – uomini 79.5). Figura 1. Età mediana
deceduti e diagnosticati positivi a COVID-19.

3. Patologie pre-esistenti

La tabella 1 presenta le più comuni patologie croniche pre-esistenti (diagnosticate prima di
contrarre l’infezione) nei pazienti deceduti.

Questo dato è stato ottenuto in 355/2003 deceduti (17,7% del campione complessivo).
Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 2.7 (mediana 2,
Deviazione Standard 1.6).

Complessivamente, 3 pazienti (0,8% del campione) presentavano 0 patologie,
   •   89 (25,1%) presentavano 1 patologia,
   •   91 presentavano 2 patologie (25.6%)
   •   172 (48,5%) presentavano 3 o più patologie
Decessi di età inferiore ai 50 anni

Ad oggi (17 marzo) sono 17 i pazienti deceduti COVID-19 positivi di età inferiore ai 50 anni.
In particolare, 5 di questi avevano meno di 40 anni ed erano tutte persone di sesso maschile
con età compresa tra i 31 ed i 39 anni con gravi patologie pre-esistenti (patologie
cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete e obesità).

Qui trovate il documento originale e completo con ulteriori approfondimenti:

https://www.ideawebtv.it/wp-content/uploads/2020/03/Report-Istituto-Superiore-della-
Sanit%C3%A0-su-Covid-19.pdf

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/amp/ContentItem-26876e8b-5923-4fb8-9f85-
6244bfedb1b5.html?fbclid=IwAR0JxaiawhX5fVU8k8qKWJ83W22NGbr-
Hlg5rVuiLAAmiYW0nNZhIQ19nv4

Il problema dei reparti di terapia intensiva in Italia

Come abbiamo compreso, stiamo parlando di un picco influenzale sicuramente più aggressivo,
che si somma alla richiesta di terapia intensiva per altri motivi (gravi malattie, ictus, ischemie,
tumori, ecc..). Il problema che si sta evidenziando è che se un anziano va in terapia intensiva
per COVID19, necessita di un "periodo di stazionamento più ampio" compreso tra 20 e 30
giorni. I tempi quindi si allungano, quando i pazienti sono molto anziani e presentano altre
patologie. Mancano, mascherine, sistemi di protezione, medici specializzati ed infrastrutture
di ogni genere, ventilatori, ecc...

Fonte:
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/quanti-sono-e-come-
funzionano-i-reparti-di-terapia-intensiva-in-italia

                                          Osservazioni finali

COViD si COvID no, ogni anno l’influenza determina un eccesso di mortalità e circa 8.000

persone purtroppo muoiono in Italia.

Se, infatti, osserviamo l’andamento della mortalità totale (cioè per tutte le cause) in un

periodo di tempo, notiamo un andamento sinusoidale con dei picchi in corrispondenza dei

"mesi invernali" (quello attuale) e degli avvallamenti "nei periodi estivi" e i picchi si osservano

soprattutto tra le "persone anziane", con patologie preesistenti da 1 a 3.

Dall'inizio dell'epidemia in Cina dove i contagi sono stati oltre 80.000 si sono registrati 3.200

decessi, in Italia su 41.000 contagiati dal virus influenzale, si sono registrati 3.405 decessi,

visto il report dell’Istituto superiore della sanità, la maggioranza aveva un’età avanzata con

diverse patologie molto serie e/o gravi.

L’Italia ad oggi, dispone di circa 5.000 posti in rianimazione (al momento, sono 2.498

persone in Italia in terapia intensiva), pensate che la Germania ha 25.000 posti tra intensiva

e sub-intensiva.

A questo indirizzo trovate l’andamento nazionale sempre aggiornato:

 ricoverati_con_sintomi        terapia_intensiva            totale_ospedalizzati   isolamento_domiciliare

 totale_attualmente_positivi   nuovi_attualmente_positivi   positivi               dimessi_guariti

 dimessi_guariti               deceduti                     totale_casi            tamponi

https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/blob/master/dati-andamento-nazionale/dpc-covid19-
ita-andamento-nazionale.csv

Considerato che abbiamo un sistema informatico obsoleto e che con ogni probabilità alcune
stime sono semplicemente statistiche e si ipotizzano casi di COVID19 non confermati (vedi il
caso di Scanzorosciate e Provincia di Bergamo), potremmo basarci su dati non
completamente confermati e soprattutto attendibili.
Sicuramente dal 2015, non possiamo più disporre di un Servizio sanitario efficiente, che ci
permette di gestire un picco e/o una complessità di sistema, e di questo dobbiamo ringraziare
tutti i governi che si sono avvicendati negli ultimi 10 anni.

Altri paesi come la Germania, possono gestire il picco influenzale da COVID19 con maggiori
risorse e flessibilità in termini di infrastrutture e medici.

Ad oggi il dato statistico in Germania, ci indica che i decessi sono 44 su un campione di 15.000
tedeschi contagiati, questo, molto probabilmente, significa che se dovessero arrivare ai nostri
numeri i morti sarebbero circa 132, non sicuramente 3.000….

Ma questo dato deve farci riflettere perché dimostra che la Germania RIESCE A
DETERMINARE CON ASSOLUTA PRECISIONE, DI QUALI PATOLOGIE MUOIONO I
TEDESCHI, NOI PUTROPPO NO.

Tornate ad osservare il monitor e ponetevi delle domande…lasciate perdere Facebook.
https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html?fbclid=IwAR07zvbudD_KeZ5_z9R_-
MGyyz77D0jPtduNtn0W4lHVUZ1-hnRBQTX997Q#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

Osservate i dati della Korea e di altri Paesi…il Virus dell’influenza è lo stesso identico

Ecco spiegato il motivo per il quale ci hanno confinato a casa nostra, privati della libertà perché
è tutto basato su dati non confermati, e si sta facendo la solita gara tra giornalisti a chi la spara
più grossa.
Aggiungiamo che purtroppo siamo vittime consapevoli/inconsapevoli di mosse scellerate
introdotte dai Governi, che si sono succeduti negli ultimi anni, e la frittata è servita.

E qui si apre un capitolo politico molto interessante…

Detto questo, è sicuramente necessario rispettare tutte le regole, anche perché non
possiamo fare altrimenti, ma sarebbe opportuno documentarsi anche AUTONOMAMENTE,
evitando di seminare il panico tra le persone ed evitando di ri-postare sciocchezze.

Sicuramente questo approccio si riverserà sull’economia nazionale e purtroppo non
sappiamo a quali scenari andremo incontro...o forse si.

                                                     Forza e coraggio il COVID è di passaggio…..
Fonti :
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/08/22/andata-la-stagione-influenzale-tutti-numeri-
italia/?fbclid=IwAR0fdvx1g2iVEHsEgVwdPI0V4xGCPLTdn7uMJdoRsttVDc-Ac21qvUN_e9Y

https://www.epicentro.iss.it/influenza/sorveglianza-mortalita-
influenza?fbclid=IwAR0fSE24k07k2njq7z5HISC3A3rXrLPWGfh_6gsLHoMFZ_uDqmF4AZkn
Reg

https://www.agi.it/breakingnews/istat_cala_ancora_la_popolazione_italiana_mai_tanti_deces
si_dal_1945-4024145/news/2018-06-13/?fbclid=IwAR0mIKpxPlKhrL6iTchi8aegl196c7V1o-
Rf1cyjWjJrDwfwcKo1twJZ1ME

https://www.epicentro.iss.it/mortalita/
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