Corso per aspiranti maestri di sci del Trentino 2021 - Websoon
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Che cosa si intende per sicurezza in montagna: Tenere presente che ci muoviamo sempre e comunque in un ambiente severo che ci ospita e che pertanto va rispettato e affrontato con le dovute cautele. In questo ambiente sono sempre presenti dei rischi oggettivi che con le dovute attenzioni possono essere controllati e limitati, ma per far questo bisogna assolutamente evitare i rischi soggettivi. Sono questi le prime cause di incidenti in montagna. Ambiente severo Rischio soggettivo Rischio oggettivo
OBIETTIVI: - Fornire nozioni di base per una corretta preparazione di un itinerario invernale - Dare gli elementi sufficienti per effettuare una valutazione in fase di preparazione della gita dei fattori di pericolo -Dare gli elementi necessari per intraprendere in maniera corretta sul posto un itinerario invernale .
Riduzione del RISCHIO 70% CASA Pianificazione: bollettini, studio dell’itinerario 15% SUL POSTO Osservazione “macroscopica”: neve, valanghe presenti, tempo, terreno 10% SUL POSTO Osservazione locale: (in gita) valutazione del pendio 5% RISCHIO RESIDUO
FATTORE UMANO Preparazione fisica Preparazione tecnica individuale attrezzatura conoscenza compagni esperienza
SITUAZIONE METEO E VALANGHE Bollettini televisivi locali Internet: www. Meteotrentino.it www.Aineva.it Bollettini via telefono 0461 238939 Informazioni locali: rifugi, amici che abitano in zona
Rilievi sul manto nevoso
SCELTA DELL’ ITINERARIO Consultare libri guide siti internet www.gulliver.it www.overthetop.it www.skirando.ch Consultare amici Esperienza personale Identificare eventuali itinerari alternativi
E’ fondamentale l’uso della cartografia nell’escursionismo invernale
PREPARAZIONE DEL SACCO ed EQUIPAGGIAMENTO Oltre a ciò che viene comunemente usato per una gita invernale (sci, pelli, racchette da neve snow board, cibo, bevande …) OBBLIGATORIO: ARVA Pala, sonda Cartografia CONSIGLIATO: Cellulare (radio), pronto soccorso, abbigliamento e pelli di scorta, sacchetto attrezzi
Sul posto appena arrivati osservazione “macroscopica” Osservare l’ambiente e le condizioni del terreno su cui dovremo muoverci: NEVE VALANGHE PENDENZE TEMPO ESPOSIZIONE VEGETAZIONE
Sul posto durante la salita osservazione “microscopica” Osservare i partecipanti alla gita: ATTREZZATURA CONDIZIONI FISICHE AGGREGATI DELL’ULTIMO MINUTO !!!!!
La salita: 1) Verifica ARVA ed equipaggiamento. 2) Spostamenti ordinati: NO BRANCO SELVAGGIO formazione gruppi. 3) Procedere OSSERVANDO: condizioni neve, meteo, terreno, informazioni da chi sta scendendo. 4) Presenza di altri escursionisti: come si muovono, salita, discesa, quanti sono. 5) Valutazione delle tracce presenti 6) Valutazione costante: condizione dei compagni di gita, tempi di marcia.
OSSERVAZIONE LOCALE Valutazione locale del pendio sul quale dovremo andare a muoverci: - Condizioni manto nevoso,presenza di accumuli,presenza di vegetazione - Segni che possono indicare potenziali condizioni di pericolo (il classico WUUUMMM!) - Cosa c’è sopra/sotto il pendio (salti di roccia,canali,creste con cornici) - Presenza di altri escursionisti sopra/sotto - Eventuali azioni per affrontare la discesa in sicurezza (l’itinerario di discesa si valuta durante la salita)
ATTENZIONE Le condizioni climatiche che cambiano contribuiscono a una riduzione nella capacità di valutazione dell’itinerario NEBBIA NUVOLE BASSE associate a precipitazioni (neve o pioggia) In questi casi la soglia di attenzione deve essere maggiore
SEGNALI DI ALLARME SITUAZIONI DI PERICOLO CERTO Woouumm ! ! ! Osservazione di Valanghe spontanee Distacco a distanza Quantità di neve supera il metro di altezza totale SITUAZIONE DI PERICOLO POTENZIALE Riscaldamento aumento di Neve ventata temperatura Neva bagnata Pendio oltre i 30 gradi
Se dobbiamo comunque attraversare pendii sospetti adottare Distanze di alleggerimento
( Rispetto del manto nevoso ) Distanza di alleggerimento - 10 m. almeno in salita - di più in discesa in funzione del carico più elevato - aggirare i pendii e in generale le zone più ripide - evitare importanti sollecitazioni sul manto nevoso, (cadute, salti ) Distanze da valanga - più facili da adottare in discesa - discesa di canali o pendii sospetti uno alla volta in traccia unica Fascia di discesa - è sicuramente corretto adottare questa precauzione in situazioni particolari
LA DISCESA La meta raggiunta non è la fine della gita Spesso è la discesa il momento in cui ci si espone maggiormente al rischio di incidente da valanga
STANCHEZZA + ECCESSIVO ENTUSIASMO + CONDIZIONI (sole, neve bellissima) = PERDITA DI CONCENTRAZIONE DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ DI VALUTAZIONE =
CAUSE SOGGETTIVE DEL DISTACCO Crescita progressiva del carico (gruppo) Scossone improvviso (caduta in discesa) Concentramento del carico in spazio ridotto (sosta in gruppo) Amplificazione delle onde:curve strette continue
ELENCO DEGLI ERRORI PIU' FREQUENTI 01) Pianificazione della gita lacunosa o addirittura inesistente 02) Mancanza di informazione ai partecipanti riguardo al pericolo 03) Bollettino non consultato o male interpretato 04) Avvertimenti non considerati 05) Cattiva scelta dell'itinerario 06) Segnali d'allarme non considerati 07) Pendii ripidi scelti il primo giorno di bel tempo dopo una nevicata 08) Cattiva scelta di tempo 09) Mancanza di disciplina specie in discesa 10) Ricerca di canali per mancanza di neve o neve brutta sui dossi 11) Cattiva scelta della traccia 12) Falso sentimento di sicurezza dato dal bosco 13) Discesa su terreno diverso dalla salita 14) Ricerca esasperata della neve polverosa 15) Eccessiva arroganza nella valutazione delle situazioni
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