TREKKING IN VAL MASTALLONE
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TREKKING IN VAL MASTALLONE ITINERARIO N° 1 : Santa Maria (Fobello) – Colle d’ Egua Partenza: Santa Maria di Fobello Arrivo : Colle d’ Egua Codice catasto : 517 Tempo : 3 ore e 15 minuti Dislivello : 1064 m Un itinerario ideale per chi vuole scoprire tutte le meraviglie della Valsesia... Questo percorso è perfetto per grandi e piccini, per “pantofolai” e super atleti perchè consente di fare diverse tappe più o meno lunghe, ma tutte meritevoli e con dei bellissimi paesaggi. Da Bocciolaro (sede del B&B) ci dirigiamo sulla strada provinciale in direzione Fobello. Da qui si continua su strada carrozzabile fino l’Alpe La Gazza (1175m) dove si lascia la macchina. Da qui, tenendo la destra, ci si dirige sulla mulattiera verso l’ Alpe Baranca m 1566 (ore 0,40) , prima tappa, dove trovate alcune baite e un simpatico rifugio. Continuando sulla mulattiera s'incontra a quota 1640 m circa, ricavata all'interno di un grosso macigno, una cappelletta costruita dal Gruppo Alpini di Fobello sul luogo di una preesistente costruzione distrutta da una valanga. L'itinerario, con alcuni tornanti, giunge al Lago di Baranca m. 1775,seconda tappa, sorgente del Torrente Mastallone. Costeggiando il lago si continua su un sentiero che ci porta velocemente al colle di Baranca m. 1818 (da dove si può scendere verso Bannio Anzino in Valle Anzasca), indi all'alpe Selle m. 1824 (ore 1.20-2). Poco distante, oltre un piccolo avvallamento, si notano i ruderi di quella che fu la superba Villa Aprilia, distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale. Nei pressi del grande abbeveratoio del bestiame si riprende a salire, ora in ambiente aperto, attraversando pascoli ricchi di flora alpina, si giunge al Colle d'Egua m. 2239 (ore 3.15) dal quale si gode una delle più belle visioni del massiccio del Monte Rosa. Dal colle aseguendo il sentiero 122 si può scendere a Carcoforo 1304 m in Val d'Egua; girando
invece a sinistra si può salire al Cimone 2453 m, mentre a destra, attraverso il Cimonetto, il passo della Loccia 2491 m e il Cimone della Loccia 2568 m, si giunge al Pizzo Tignaga 2653 m. Lago di Baranca M. Rosa Lungo il vostro percorso incontrerete tanti animali che pascolano nei prati...
ITINERARIO N° 2 : Camminando tra arte e antiche leggende Partenza: Bocciolaro Arrivo: Bocciolaro Dislivello: 265 m Itinerario ideale per le famiglie e per chiunque voglia scoprire la bellezza della natura, dell’arte e delle leggende nascoste tra le piccole frazioni dei comuni di Sabbia e Cravagliana. Non necessita l’uso della macchina, si parte dal nostro B&B a piedi! Da Bocciolaro percorrere la strada provinciale per 500m fino a raggiungere un grande parcheggio sterrato. Scendere per il sentiero che trovate sulla vostra sinistra , attraversare il ponte sul Mastallone e proseguire a destra. Il sentiero che ci porterà fino a Canera è diviso in zone di bosco fitto dove si possono fare simpatici incontri con gruppi di caprioli, e da zone di ampi prati dove il panorama si amplia e si possono scorgere le frazioni circostanti, arroccate sui monti. Si arriva alla Canera, dove una leggenda narra che in questi luoghi avrebbero dimorato gli Armanoit, uomini pelosi che abitavano nelle caverne. Attraversato il ponte si può decidere di continuare a sinistra per visitare il paese di Cravagliana e la sua bellissima Chiesa, oppure scendere verso il Ristorante “Piano delle Fate” dove vi aspetta un ottimo pranzo nel tradizionale stile valsesiano. Una volta finito il pranzo, accanto al ristorante sale un sentiero che porta alle frazioni Brugarolo e Brugaro. Nei boschi circostanti regna un’antica leggenda: c’era una volta una maga cattiva che stancatasi di rimanere sola, fece un incantesimo che l’avrebbe resa bellissima, al fine di far innamorare il giovane più bello di Brugarolo. Il suo intento riuscì finché il ragazzo non la vide un giorno nelle sue vere sembianze e scappò. La maga allora rapì un bimbo chiamato Bianchino,scambiandolo con suo figlio Pelosino, sicura in questo modo di riuscire a riportare a sé il suo amato. Così accadde, il giovane riportò a casa Bianchino, ma poi non ritornò dalla maga. Quest’ultima scatenò un tremendo uragano, ma il Signore inorridito dalla crudeltà della maga, mandò un fulmine che incenerì lei e il suo Pelosino. Giunti a Brugaro, prendete a destra il sentiero che vi porta verso Sabbia, oppure proseguite ancora un po’ e arrivate al Santuario del Tizzone, attorno al quale ruota un’altra bellissima leggenda.
Da Sabbia poi si continua verso la Madonna del Rovaccio (altra leggenda nascosta), da dove parte un sentiero che vi porta nelle frazioni di Cortaccio e Costabella e dal quale si possono ammirare nel lato opposto della montagna le altre frazioni di Sabbia : Canepale, Molindelina, Massera, Salaro. Alla fine del sentiero incontrate la strada che porta verso le frazioni di Erbareti e Montata e verso l’alpe Campo, ma in questo itinerario si scende verso la frazione Crosi per poi fare ritorno su strada asfaltata a Bocciolaro. Stanchi della vostra bella camminata potete rinfrescarvi nella nostra bella piscina naturale!
ITINERARIO N° 3 : Monte Capio Partenza: Bocciolaro Arrivo: Alpe Capio Dislivello: 1446 metri Tempo: 4 ore Una delle vette più frequentate dagli escursionisti per la bellezza del suo panorama. Partendo da Bocciolaro si svolta subito a destra verso Sabbia e dopo pochi tornanti ancora a destra verso i Crosi. Da qui si continua in macchina fino al Ponte della Giumenta dove si prosegue a piedi. Il sentiero si impenna subito sensibilmente, si raggiunge la frazione Montata (880m) e si continua sul sentiero 565, in mezzo al ripido bosco, che porta verso l’Alpe Corti (1111m). Curiosa su quest’alpe una scritta “ dai 1.111 metri in su, tutti si danno del tu”. Al bosco succede un vasto pendio erboso e poco alberato che porta, risalendo con ampi tornanti, all’ Alpe Campo (1527 m). Questo potrebbe già essere un ottimo punto d’arrivo per godersi di un bel panorama e pranzare all’aria aperta. (ore 1.30). Si prosegue verso l’ Alpe Laghetto (1810 m ) e dopo le case abitate in estate dal pastore Bonetta, si continua su pascolo erboso aperto in direzione della cresta. Dalla cima, nelle giornate più limpide si può vedere fino la Madonnina del Duomo di Milano e nell’altro versante si scorgono gli alpeggi di Rimella.
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