COMUNE DI NARNI IL PIANO DELLA PERFORMANCE - 2019-2021 Anno 2019
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COMUNE DI NARNI IL PIANO DELLA PERFORMANCE 2019-2021 Anno 2019
PRESENTAZIONE Il Piano della performance Dall'anno 2013, al fine di semplificare i processi di pianificazione gestionale dell'ente, l'articolo 169 3-bis del D.lgs. n. 267/2000, come modificato dal D.L. 174/12 nel testo integrato dalla legge di conversione n. 213/12, ha previsto che il Piano Esecutivo di Gestione, deliberato in coerenza con il bilancio di previsione e con il documento unico di programmazione (DUP), unifichi organicamente il Piano Dettagliato degli Obbiettivi con il piano della performance previsto dall'art. 10 del d.lgs. 150/09. E’ un documento di programmazione previsto dal D. Lgs. n. 150/2009 e, come definito dalla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche, rappresenta un documento programmatico triennale in cui, in coerenza con le risorse assegnate, sono esplicitati gli obiettivi, gli indicatori ed i target. La finalità consiste nel rendere partecipe la comunità degli obiettivi che l’Ente si è prefissato di raggiungere per il prossimo triennio, garantendo trasparenza e ampia diffusione verso i cittadini. Il comune ha approvato il regolamento per l’attuazione dei principi del decreto Legislativo n. 150/2009 e il Sistema di misurazione e valutazione delle performance” In applicazione dei citati strumenti di programmazione e degli strumenti di programmazione finanziaria dell’ente (bilancio annuale e pluriennale e relazione previsionale e programmatica) è stato definito il presente Piano della Performance. Il citato decreto prevede inoltre la pubblicazione della Relazione sulla performance, quale documento consuntivo sui risultati raggiunti nell’anno. Con l’entrata in vigore, dallo scorso 22 giugno, del decreto legislativo n. 74/2017 – che, in attuazione della delega della legge n. 124/2015 (la c.d. Riforma Madia), modifica il decreto legislativo n. 150/2009 - il “ciclo della performance” assume maggiore rilievo, così da rendere opportuna la predisposizione di un documento più definito, rispetto agli “obiettivi di Peg” che si impostavano fino ad oggi. Il provvedimento delegato persegue l'obiettivo generale di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e di garantire efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, anche attraverso la razionalizzazione degli strumenti per la misurazione e verifica della performance. Le modifiche ora apportate con il decreto legislativo n. 74/2017 mirano infatti a superare le criticità riscontrate nella concreta attuazione del decreto legislativo n. 150/2009, con riferimento, tra l’altro: - al livello di intervento degli Organismi indipendenti di valutazione (OIV) o Nuclei di Valutazione ) in sede di definizione della documentazione di programmazione e del sistema di misurazione e valutazione della performance; - al collegamento tra gli esiti della valutazione e la posizione del dipendente valutato; - al coinvolgimento dei cittadini nel processo di valutazione delle prestazioni pubbliche, anche attraverso un adeguato peso attribuito alla misurazione e valutazione della qualità dei servizi pubblici; - al collegamento tra la definizione degli obiettivi strategici e operativi stabiliti nel Piano della performance e la definizione degli obiettivi individuali in sede di stipulazione dei singoli contratti di lavoro a livello dirigenziale; - al coordinamento temporale tra il ciclo strategico-gestionale e il ciclo economico-finanziario; - all’individuazione del sistema di ripartizione e distribuzione del trattamento accessorio correlato alla produttività e alla performance, in considerazione della sospensione degli effetti dell'articolo 19 del citato decreto legislativo n. 150/2009. In sede di attuazione il legislatore delegato ha innovato profondamente la disciplina dei controlli interni delle pubbliche amministrazioni come descritti dal decreto legislativo n. 286/1999, stabilendo un nuovo sistema di valutazione indirizzato al miglioramento della qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, da raggiungere attraverso la crescita delle competenze professionali, la valorizzazione del merito e l’erogazione dei premi per i risultati
perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative. Il decreto n. 74/2017 interviene, con la tecnica della novella del più volte citato decreto legislativo n. 150/2009, principalmente sui Titoli II (artt. 2-16) e III (artt. 17-31) che disciplinano le attività di misurazione e valutazione della performance, nonché gli strumenti di valorizzazione del merito. Va rilevato che le disposizioni introdotte dal decreto legislativo del 2017 non prevedono l'adozione di specifici provvedimenti attuativi. Il comune di Narni ha modificato sistema di valutazione, aggiornandolo al del D.lgs 7472017 con la DGC n. 97 del 21/05/2018 E’ necessaria, inoltre, la pubblicazione, in “Amministrazione trasparente” (apposita sezione del sito istituzionale del comune) della Relazione sulla performance, quale documento consuntivo sui risultati raggiunti nell’anno. Il Processo di costruzione del Piano esecutivo di gestione e della Performance Il DUP è il nuovo documento di programmazione pluriennale mediante il quale l’amministrazione definisce le proprie linee strategiche, che poi verranno tradotte in obiettivi operativi. Con DCC n. 72 del 21/09/2017 si è provveduto alla “ Discussione sul D.U.P. (Documento Unico di Programmazione)” per poi procedere all’approvazione. Nel DUP sono stati individuati gli Ambiti strategici, declinati successivamente in Obiettivi strategici. Nella sezione operativa del Dup ciascun obiettivo strategico è stato declinato in obiettivi operativi. Gli obiettivi operativi così individuati vengono ripresi e dettagliati nel Piano esecutivo di gestione e della Performance, definendo fasi e tempi di realizzazione e gli indicatori che misurano i risultati intermedi e finali. Possiamo quindi fotografare il percorso dell’ “L’ALBERO DELLA PERFORMANCE, che non è altro che l’insieme dei documenti costituiti: dalle linee programmatiche di mandato, dal DU , dal bilancio, dal Peg e dal piano degli obiettivi operativi e di performance del Comune di Narni: PROGRAMMA DI MANDATO ===========> Traguardo quinquennale ↓ DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE ↓ BILANCIO DI PREVISIONE ↓ PIANO DELLA PERFORMANCE ↓ Piano esecutivo di gestione /Piano degli obiettivi =========> Traguardo annuale Progetti –Obiettivi dell’Amm.ne. – Assegnazione delle risorse- obiettivi operativi e di performance – indicatori per misurazione prestazioni I DOCUMENTI DEL PIANO DELLA PERFORMANCE A) Documento Unico di Programmazione (DUP) Documento che recepisce le priorità dell’azione amministrativa declinandole, a livello triennale, sull’assetto organizzativo del Comune. Il DUP è strettamente collegato al bilancio di previsione triennale e delinea gli obiettivi generali articolati per programma e per progetti. B) Bilancio di Previsione Triennale Documento con carattere fondamentalmente contabile che esplicita in tale senso il DUP ed ha una valenza temporale triennale. C) Piano esecutivo di gestione (PEG) - Documento che si pone come supporto di pianificazione del bilanci e gli obiettivi di ciascun programma e progetto contenuti nel DUP e li affida, unitamente alle dotazioni economiche necessarie, ai responsabili di ciascuna Area. D) Piano della Performance con Piano dettagliato degli Obiettivi (PDO): Documento gestionale di competenza dell’amministrazione che esplica gli obiettivi contenuti nel PEG in ambito di programmazione, pianificazione, e misurazione individuando nell’Ente, in ciascun responsabile e in ciascun dipendente comunale il coinvolgimento e la responsabilità di attuazione.
Presentazione del Piano Chi Siamo Sintesi delle informazioni di interesse Cosa Facciamo per i cittadini Come Operiamo Amministrazione in cifre Identità Mandato Istituzionale e Missione Analisi del Contesto Esterno Organizzazione Analisi del Contesto Risorse strumentali ed economiche Analisi del Contesto Interno Risorse umane Salute finanziaria Obiettivi Strategici Dagli obiettivi strategici agli obiettivi Obiettivi assegnati ai Responsabili del Servizio operativi Processo seguito e le Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano azioni di Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio miglioramento del Ciclo di Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione delle performance gestione delle performance Definizione obiettivi A.D. Affari Generali Gestione Risorse Definizione obiettivi A.D. Beni e attività culturali Scuola e università (assegnato ad interim) Allegati tecnici Definizione obiettivi A.D. Servizi Finanziari e servizi sociali Definizione obiettivi A.D. GOT Definizione obiettivi LL.PP Definizione obiettivi P.M. Definizione obiettivi Segretario comunale
SINTESI DELLE INFORMAZIONI DI INTERESSE PER I CITTADINI E GLI STAKEHOLDERS ESTERNI CHI SIAMO Il Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana individua gli enti locali e ne stabilisce e coordina le funzioni. In particolare l’art. 114 recita: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento.” Ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs 18 Agosto 2000 n. 267 “Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali” il Comune è “l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo” al comma 5 si aggiunge poi che “I comuni e le province sono titolari di funzioni proprie e di quelle conferite loro con legge dello Stato e della regione, secondo il principio di sussidiarietà. I comuni e le province svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali”. COSA FACCIAMO Come previsto dall’art. 13 del citato testo unico degli enti locali (T.U.E.L.), in osservanza da quanto previsto dal Titolo V della Costituzione, “spettano al comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell’assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o regionale secondo le rispettive competenze” . COME OPERIAMO Per lo svolgimento delle funzioni attribuite dalle leggi e dalla Costituzione il comune: - ha autonomia finanziaria (art. 119 Cost.) - ha risorse autonome (art. 119 Cost.) - ha un proprio patrimonio (art. 119 Cost.) - può riunirsi in forme associative (Parte I Titolo II Capo V del T.U.E.L.) - usufruisce e coordina le attività esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali (art. 3 T.U.E.L.) - ha un proprio statuto (art. 6 T.U.E.L.) - adotta propri regolamenti (art. 7 T.U.E.L.) - valorizza la partecipazione popolare (art. 8 T.U.E.L.) - garantisce il diritto di accesso e di informazione ( art. 10 T.U.E.L.) - organizza e gestisce il personale (Parte I Titolo IV del T.U.E.L.) - gestisce e organizza i servizi e gli interventi pubblici (Parte I Titolo V del T.U.E.L.)
IDENTITA’ Gli organi di governo del Comune di Narni sono: - Sindaco - Giunta Comunale composta da Sindaco + 5 Assessori - Consiglio Comunale composto da 16 Consiglieri + il Sindaco che lo presiede Il Sindaco attribuisce agli assessori le specifiche deleghe operative, con attribuzione delle rispettive competenze. Marco Mercuri Vice Sindaco Silvia Bernardini Assessore Francesco De Rebotti Sindaco Lorenzo Lucarelli Assessore Alfonso Morelli Assessore Silvia Tiberti Assessore L’organo esecutivo programma la propria attività nel rispetto delle seguenti deleghe operative:
VICESINDACO cui sono delegati: Urbanistica e Assetto del Territorio - Aggiornamento Piano Regolatore Generale - Infrastrutture strategiche - Viabilità e sicurezza stradale - Decoro urbano, parchi Marco Mercuri e giardini - Manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio pubblico - Valorizzazione del patrimonio - Politiche della casa, edilizia agevolata e sovvenzionata - Commercio - Artigianato.. ASSESSORE cui sono delegati: Protezione civile - Sicurezza urbana/dissesto idrogeologico - Polizia Municipale - Edilizia scolastica e pubblica - Progetti formativi delle scuole - Innovazione, Silvia Bernardini digitalizzazione - Semplificazione amministrativa - Politiche giovanili - Centri storici minori e frazioni - Partecipazione e decentramento - Corsa all'anello - Buone pratiche dei comuni.. ASSESSORE cui sono delegati: Sviluppo economico - Impresa culturale, turistica e agroalimentare - Promozione turistica del territorio - Fondi Europei - Eventi culturali, turistici e sportivi - Lorenzo Lucarelli Sport ed impiantistica sportiva - Associazionismo e centri civici - Servizi pubblici locali - Società partecipate - Formazione e politiche attive del lavoro - Università, servizi per gli studenti e festival della sociologia.. ASSESSORE cui sono delegati: Tutela e monitoraggio delle risorse naturali: aria, acqua, suolo e sottosuolo - Salvaguardia dell'ambiente: messa in sicurezza e recupero siti inquinati, protezione e Alfonso Morelli prevenzione dall'inquinamento, attività per la sicurezza ed il controllo ambientale - Gestione dei rifiuti e dell'igiene urbana: Strategia rifiuti zero - Strumenti per la sostenibilità: politiche per lo sviluppo di una economia circolare e collaborativa -
Attività a sostegno di una politica di valorizzazione del patrimonio ambientale: divulgazione scientifica, educazione e didattica ambientale - Strategia Energetica: il patto dei sindaci per il clima e l'energia - Trasporti e mobilità urbana: rapporti con le società di trasporto pubblico, pianificazione delle politiche di mobilità e trasporto - Mobilità sostenibile - Politiche di sviluppo della mobilità elettrica - Promozione all'educazione permanente alla pace e ai diritti umani - Promozione della cooperazione decentrata . Bilancio - Personale - Servizi socio assistenziali/fondi sociali europei - Politiche di ambito - Immigrazione ed Silvia Tiberti integrazione - Volontariato sociale - Disabilità e centri diurni - Accessibilità urbana - Politiche di genere - Benessere animali - Sanità. La struttura organizzativa dell’ente a disposizione degli organi di governo, alla data di approvazione della manovra di bilancio 2019/2021 è invece così composta: - 1 Segretario Comunale in convenzione, che assume la dirigenza dell’Area dip.le “Affari generali e gestione risorse”) - 5 Aree Dirigenziali, “coperte” con n. 3 Dirigenti (di cui uno di ruolo e due ai sensi dell’art. 110 Tuell): - 79 dipendenti a tempo indeterminato, come da DGC n. 43 dell’08/03/2019 (“Revisione dotazione Organica 2019”). Trattasi della Dotazione Organica dell’Ente, intesa come spesa potenziale massima, ai sensi del Decreto 08/05/2018 il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione che ha definito le “Linee di indirizzo per la predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale da parte delle amministrazioni pubbliche” pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 27.07.2018, in attuazione del d.lgs 75/2017;
L’AMMINISTRAZIONE IN CIFRE Le risorse economiche previste per il triennio sono le seguenti: FONTI DI FINANZIAMENTO Quadro riassuntivo di competenza TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE % scostamento 2016 2017 2018 2019 2020 2021 della col. 4 rispetto ENTRATE (accertamenti) (accertamenti) (previsioni) (previsioni) (previsioni) (previsioni) alla col. 3 1 2 3 4 5 6 7 Tributarie 13.461.777,41 14.471.676,33 14.526.909,29 14.767.432,37 14.650.362,50 14.390.780,29 1,655 Contributi e trasferimenti correnti 4.636.629,71 5.418.135,90 7.521.227,21 6.045.294,17 5.606.345,32 5.733.577,16 - 19,623 Extratributarie 3.211.861,25 2.687.646,19 3.997.792,19 4.203.674,59 3.549.760,21 4.095.076,49 5,149 TOTALE ENTRATE CORRENTI 21.310.268,37 22.577.458,42 26.045.928,69 25.016.401,13 23.806.468,03 24.219.433,94 - 3,952 Proventi oneri di urbanizzazione destinati a 240.161,36 121.511,90 335.816,00 334.500,00 0,00 0,00 - 0,391 manutenzione ordinaria del patrimonio Avanzo di amministrazione applicato per spese 122.989,78 212.510,10 390.400,00 266.955,55 correnti Fondo pluriennale vincolato per spese correnti 283.951,35 176.085,95 668.804,03 184.855,00 62.040,00 0,00 - 72,360 TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER 21.717.209,50 22.966.054,47 27.105.132,72 25.468.211,68 23.868.508,03 24.219.433,94 - 6,039 SPESE CORRENTI E RIMBORSO PRESTITI (A) Alienazione di beni e trasferimenti capitale 507.004,04 2.631.566,85 7.918.359,94 11.278.392,60 10.280.101,41 12.775.285,00 42,433 - di cui proventi oneri di urbanizzazione 85.453,06 81.363,48 435.000,00 75.500,00 410.000,00 410.000,00 - 82,643 destinati a investimenti Accensione mutui passivi 747.000,00 685.000,00 1.088.000,00 470.000,00 920.000,00 1.510.000,00 - 56,801 Altre accensione di prestiti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 Avanzo di amministrazione applicato per: - fondo ammortamento 0,00 0,00 0,00 0,00 - finanziamento investimenti 1.095.614,19 74.261,30 121.000,00 0,00 Fondo pluriennale vincolato per spese conto 2.935.960,07 2.527.610,65 2.154.824,12 1.190.792,57 0,00 0,00 - 44,738 capitale TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATI 5.285.578,30 5.918.438,80 11.282.184,06 12.939.185,17 11.200.101,41 14.285.285,00 14,686 A INVESTIMENTI (B) Riscossione crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 Anticipazioni di cassa 7.384.996,57 7.536.081,02 9.427.567,09 9.494.583,27 7.525.819,47 7.525.819,47 0,710 TOTALE MOVIMENTO FONDI (C) 7.384.996,57 7.536.081,02 9.427.567,09 9.494.583,27 7.525.819,47 7.525.819,47 0,710 TOTALE GENERALE (A+B+C) 34.387.784,37 36.420.574,29 47.814.883,87 47.901.980,12 42.594.428,91 46.030.538,41 0,182
Quadro riassuntivo di cassa % scostamento 2016 2017 2018 2019 della col. 4 rispetto ENTRATE (riscossioni) (riscossioni) (previsioni cassa) (previsioni cassa) alla col. 3 1 2 3 4 5 Tributarie 12.494.555,44 13.065.407,15 24.680.733,87 25.714.341,31 4,187 Contributi e trasferimenti correnti 4.344.719,45 5.291.883,57 9.702.010,07 9.963.121,54 2,691 Extratributarie 2.844.454,86 2.220.105,92 8.695.536,72 9.030.410,22 3,851 TOTALE ENTRATE CORRENTI 19.683.729,75 20.577.396,64 43.078.280,66 44.707.873,07 3,782 Proventi oneri di urbanizzazione destinati a 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 manutenzione ordinaria del patrimonio Fondo di cassa utilizzato per spese correnti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER 19.683.729,75 20.577.396,64 43.078.280,66 44.707.873,07 3,782 SPESE CORRENTI E RIMBORSO PRESTITI (A) Alienazione di beni e trasferimenti capitale 554.290,45 1.684.956,54 10.375.218,65 16.608.693,83 60,080 - di cui proventi oneri di urbanizzazione 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 destinati a investimenti Accensione mutui passivi 570.565,64 1.124.387,59 2.463.115,83 1.958.409,70 - 20,490 Altre accensione di prestiti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 Fondo di cassa utilizzato per spese conto 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 capitale TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATI 1.124.856,09 2.809.344,13 12.838.334,48 18.567.103,53 44,622 A INVESTIMENTI (B) Riscossione crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000 Anticipazioni di cassa 7.384.996,57 7.536.081,02 9.427.567,09 9.494.583,27 0,710 TOTALE MOVIMENTO FONDI (C) 7.384.996,57 7.536.081,02 9.427.567,09 9.494.583,27 0,710 TOTALE GENERALE (A+B+C) 28.193.582,41 30.922.821,79 65.344.182,23 72.769.559,87 11,363 MANDATO ISTITUZIONALE E MISSIONE Obiettivo dell’ente è lo svolgimento delle funzioni indicate nel T.U.E.L. e nella Costituzione come sopra esplicitate e così come programmato in sede di discussione del DUP e, in ottemperanza a quanto prescritto dall’art. 46 comma 3 TUEL, e della deliberazione di di Consiglio n. 52 del 29/06/2017 con la quale sono state approvate le linee programmatiche del Programma di mandato per il periodo 2017 - 2022. Tali linee sono state, nel corso del mandato amministrativo, monitorate e ritarate al fine di garantirne la realizzazione. Le Linee Programmatiche, che attengono a vari ambiti di intervento dell’Ente, sono state così denominate:
Codice Descrizione 56 COMUNITA EDUCANTE E GIOVANI GENERAZIONI 57 COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE 59 POLITICHE DI GENERE - RELAZIONE 60 L'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PER LO SVILUPPO 61 GLI STRUMENTI CULTURALI PER UNA COMUNITA' PROATTIVA 63 LE FILIERE DEL TURISMO INTEGRATO, INTEGRAZIONE, PROMO COMMERCIALIZZAZIONE, IMPRESA CREATIVA E SERVIZI 65 LE RISORSE INDIVIDUALI PER LO SVILUPPO DELL'OCCUPAZIONE 69 SOCIETA' ECOSOSTENIBILE 70 DIRITTI DI CITTADINANZA 71 BUONE PRATICHE 72 PICCOLA E MEDIA IMPRESA 73 ASSOCIAZIONISMO, VOLONTARIATO, SUSSIDIARIETA' 74 NARNI, GLI AMBITI TERRITORIALI, LA QUALITA URBANA E L'IDENTITA CITTADINA 75 IL TEMA URBANISTICO 76 IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA SANITA' DEL TERRIOTRIO La programmazione dell’esercizio 2019/2021 risulta strettamente collegata a quanto già realizzato o in corso di realizzazione nel precedente triennio ed è fortemente condizionata dalle norme in materia di vincoli di finanza pubblica e dall’obbligo di dover presentare un bilancio di previsione già coerente con l’obiettivo dal pareggio di bilancio. ANALISI DEL CONTESTO L’attuazione dell’attività dell’ente è naturalmente influenzata dal contesto nel quale il Comune di Narni è inserito. Comune di Narni che ha i seguenti dati di base: il territorio dell’ente è di 197,86 kmq in territorio prevalentemente montano con la seguente lunghezza delle strade comunali interne: comunali, km 402,00; vicinali, Km 300,00 Alla data del 31.12.2017 il Comune di Narni contava 19.158 abitanti/utenti delle funzioni svolte, divisi in 8743 nuclei familiari, con una rapporto dipendenti/popolazione pari 1/242. Alla data del 31.12.2018 il Comune di Narni contava 19.056 abitanti/utenti delle funzioni svolte, divisi in 8682 nuclei familiari” con un rapporto dipendenti/popolazione pari 1/241 (79 dipendenti a tempo indeterminato, escludendo dirigenti, n. 2, e segretario generale in convenzione)
ANALISI CONTESTO ESTERNO SCENARIO MACROECONOMICO La crescita economica dell’area dell’euro, vigorosa nel 2017, si è ridotta nella prima metà del 2018 principalmente sulla scia dell’indebolimento del commercio mondiale. Anche se le incertezze a livello internazionale hanno mitigato le prospettive a breve termine, l’espansione dovrebbe proseguire a un ritmo lievemente superiore al potenziale riflettendo l’impatto favorevole dell’orientamento molto accomodante della politica monetaria, il miglioramento delle condizioni nei mercati del lavoro e il rafforzamento dei bilanci. La leggera decelerazione del PIL in termini reali, dal 2,0% nel 2018 all’1,7% nel 2020, va ricondotta in larga parte al graduale indebolimento dello stimolo fornito dall’interscambio mondiale e alla crescente carenza di manodopera. La crescita economica dell’area dell’euro, molto vigorosa nel 2017, si è indebolita considerevolmente nella prima metà del 2018. L’arretramento rispetto a livelli di crescita molto elevati è principalmente connesso al minore impulso fornito dall’interscambio con l’esterno dell’area, che rispecchia l’effetto congiunto dell’indebolimento del commercio mondiale e del passato apprezzamento dell’euro. Benché il rallentamento dell’attività sembri dovuto soprattutto a fattori dal lato della domanda, è probabile che una serie di fattori temporanei e dal lato dell’offerta abbiano altresì agito in qualche misura da freno nella prima metà del 2018. Guardando al futuro, nei prossimi trimestri l’espansione del PIL in termini reali dell’area dell’euro dovrebbe rimanere stabile. Ciò è in linea con gli indicatori del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori, che restano elevati rispetto ai parametri storici nonostante il calo di alcuni di essi nella parte precedente dell’anno. Nel medio periodo continuano a sussistere i presupposti fondamentali per il proseguimento della fase espansiva. La domanda interna dovrebbe essere ancora sorretta da una serie di fattori favorevoli. L’orientamento molto accomodante della politica monetaria della BCE seguita a trasmettersi all’economia. Tuttavia, la crescita del PIL in termini reali dovrebbe indebolirsi lievemente nell’orizzonte temporale di proiezione con il progressivo esaurirsi di alcuni andamenti favorevoli. Il rallentamento della domanda esterna dell’area dell’euro frenerebbe la dinamica delle esportazioni nel 2018 e nel 2019. L’occupazione dovrebbe decelerare sostanzialmente nel 2019 e nel 2020, per motivi in gran parte connessi all’acuirsi della carenza di manodopera in alcuni paesi. Ci si attende altresì che la crescita dei consumi privati sia attenuata dalla normalizzazione del tasso di risparmio, rispetto a livelli bassi, nel contesto dell’espansione ciclica in alcuni paesi. ECONOMIA ITALIANA - (ESTRATTO DEF 2018) Secondo il principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio, i temi della programmazione devono essere coerenti con gli obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato, anche alla luce degli indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e nazionali. La L. 7 aprile 2011 n. 39 stabilisce che il Governo debba presentare alle Camere, entro il 10 aprile di ogni anno, il Documento di economia e finanza (DEF). Si tratta del principale strumento di programmazione economico-finanziaria, in quanto indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine. La “Nota di aggiornamento”, invece, dev’essere presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico. Il documento deve contenere l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, le osservazioni e le eventuali modifiche ed integrazioni del DEF in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione Europea relative al Programma di stabilità ed al Programma nazionale di riforma. Il DEF, di norma, presenta due scenari di previsione macroeconomica, uno tendenziale ed uno programmatico. La differenza tra le proiezioni tendenziali e quelle programmatiche è che queste ultime riportano gli impatti derivanti dalle scelte del Governo per il triennio considerato e che verranno poi formalizzate con la Legge di Bilancio. Il DEF 2018 era stato deliberato dal Consiglio dei Ministri il 26/4/2018, durante il periodo di transizione caratterizzato dall’avvio della XVIII legislatura ed in cui non era ancora stato formato il nuovo Esecutivo. Pertanto, esso non aveva formulato un quadro programmatico, ma si era limitato all’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l'Italia e al quadro di finanza
pubblica tendenziale che ne conseguiva, riservando al nuovo Governo il compito di elaborare, con la Nota di Aggiornamento del DEF ed il Disegno di Legge di Bilancio dello Stato, un nuovo quadro programmatico, in base ai propri obiettivi di politica economica. Il 20/9/2018 è stata presentata al Consiglio dei Ministri la Nota di Aggiornamento al DEF, secondo cui “L’obiettivo primario della politica economica del Governo è di promuovere una ripresa vigorosa dell’economia italiana, puntando su un incremento adeguato della produttività del sistema paese e del suo potenziale di crescita e, allo stesso tempo, di conseguire una maggiore resilienza rispetto alla congiuntura e al peggioramento del quadro economico internazionale…” Il Governo dichiara nel documento di voler adottare una politica fiscale meno restrittiva, prevedendo la sostituzione delle clausole di salvaguardia con interventi di riduzione della spesa e di potenziamento dell’attività di riscossione delle imposte. I punti essenziali del programma di politica economica e finanziaria del Governo, “da attuarsi con gradualità, onde conseguire una significativa riduzione del rapporto debito/PIL nel prossimo triennio” sono i seguenti: “attuazione del Reddito di Cittadinanza nell’ambito di un’ampia riforma delle politiche di inclusione sociale; introduzione di modalità di pensionamento anticipato per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani; prima fase dell’introduzione della “flat tax” a favore di piccole imprese, professionisti e artigiani; taglio dell’imposta sugli utili d’impresa per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi; promozione dei settori-chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni.” Le previsioni tendenziali e programmatiche di alcuni indicatori economici contenuti nella Nota di Aggiornamento del DEF sono rappresentate nella seguente tabella: LA SITUAZIONE ECONOMICO SOCIALE REGIONALE Estratto dal DEFR – REGIONE UMBRIA - 2019-2021 L’indagine congiunturale di Unioncamere Umbria relativa al secondo trimestre del 2018 mostra come, dopo un inizio anno con valori più contenuti pur se positivi, i risultati a metà anno sembrano evidenziare un deciso miglioramento. Dall’indagine di Unioncamere emerge un andamento positivo in tutti gli indicatori presi in
esame, sia nel confronto tendenziale che congiunturale; solo gli ordinativi interni mostrano rispetto al trimestre precedente un -0,2%, mentre l’occupazione rispetto al II trimestre del 2017 resta invariata. Secondo l’analisi di Unioncamere, l’andamento migliore riguarda le imprese non artigiane, ma anche le artigiane hanno quasi sempre valori positivi, evidenziando come elemento critico soprattutto il fatturato estero, che rispetto al trimestre precedente si riduce di un -10,1%. L’analisi per settore mostra che l’andamento migliore è quello delle industrie tessili che registrano solo variazioni positive, seguono le industrie elettriche, le industrie chimiche e le industrie dei metalli; le variazioni negative più numerose invece attengono alle industrie alimentari e alle industrie del legno. A livello dimensionale le performance migliori vengono registrate dalle piccole imprese (tra i 10 e i 49 addetti) che segnano valori positivi. I valori negativi si riferiscono comunque tutti nel confronto col trimestre precedente, a parte l’occupazione delle micro imprese che ha segno meno sia nel confronto congiunturale che tendenziale. Le stime di Unioncamere segnalano invece situazioni meno positive nel settore del commercio, dove le criticità sembrano comunque concentrarsi maggiormente nel confronto con il secondo trimestre del 2017. Sono però in crescita i prezzi di vendita, in linea con i risultati della passata indagine; le criticità dell’andamento congiunturale sembrano interessare tanto il commercio al dettaglio che gli ipermercati. Secondo Unioncamere, il valore aggregato per l’anno 2017 della produzione delle società compresenti negli ultimi tre anni (2015‐ 2017), con valore della produzione oltre i 100.000 euro, che ammontano a 1.764 società (e rappresentano il 15% delle società con obbligo di deposito del bilancio nella regione Umbria), è pari a 4,6 miliardi di euro. Il valore aggiunto si attesterebbe sul miliardo di euro, e risultano positivi sia il risultato ante imposte che il risultato netto, pari a 105 milioni di euro. Il valore medio della produzione risalta la presenza soprattutto di imprese che ottengono un fatturato non elevato, 2,6 milioni di euro, con un risultato netto che arriva a soli 59.363 euro. Confrontando i valori con il biennio precedente si nota un incremento dal 2015 al 2017. Dall’indagine emerge la capacità di imporsi del tessuto imprenditoriale umbro: il risultato medio netto per l’anno 2017 corrisponde a più dell’80% rispetto la media nazionale; un buon risultato si ottiene anche rispetto alla regione più virtuosa della macro‐ area di riferimento. Analizzando i dati per settore produttivo, in termini di valori assoluti, il settore del manifatturiero produce di per sé il 47,6% del valore della produzione totale, seguito dal comparto commerciale che conta il 26% sul totale. Dal punto di vista del valore aggiunto è sempre il manifatturiero che ottiene un valore maggiore rispetto a tutti gli altri settori, così come il risultato ante imposte. Infine, anche sul risultato netto è il miglior comparto con un saldo che copre il 63% del risultato netto totale. Il settore che chiude con un risultato netto negativo è quello turistico. I valori medi confermano ciò che è risultato dai valori assoluti, con una differenza per ciò che concerne il settore dei Trasporti che supera il valore della produzione di media insieme al Commercio. L’indagine Unioncamere confronta poi la quota delle società compresenti negli ultimi tre anni in utile e in perdita nel 2017, e si registra che le società in utile rappresentano l’82% del totale. Tra le società trainanti negli utili si ritrovano le società con la forma giuridica a responsabilità limitata che del totale del valore di produzione delle società in utile, coprono circa l’86% con una quota pari a 2,1 miliardi di euro. Queste ultime mostrano un aumento del valore della produzione del 12%. Nel 2017 il ROI sul totale delle società, secondo l’indagine Unioncamere, si è attestato al 4,3%, il ROS al 4,1%, mentre il ROE è al 6%. L’indipendenza finanziaria raggiunge nel 2017 il 34,5%. L’aggregato delle società in utile mostra ovviamente un risultato più soddisfacente, il ROI e il ROS raggiungono valori percentuali pari al 5,8% e al 5,1%. Il ROE arriva a raggiungere un valore nel 2017 pari al 9,4% rispetto al 6% del totale delle società, mentre l’indipendenza finanziaria arriva ad avere valori del 34,5%. I risultati se confrontati con quelli del 2016 sono leggermente migliori per le società in utile. Dal punto di vista della natimortalità delle imprese sul territorio umbro, nel secondo trimestre del 2018 risultano 1.298 nuove iscrizioni, una variazione che tra il secondo trimestre 2018 e il secondo trimestre 2017 è decrescente, con una perdita del 6,7% su base trimestrale. La tendenza nazionale fa registrare una relativa stabilità delle nuove iscrizioni (+0,2%). Sempre secondo l’indagine Unioncamere, emerge però una diminuzione delle cancellazioni (6,1%), delle “entrate in scioglimento” (‐ 15,1%) e dei fallimenti (‐ 47,2%), mentre a livello nazionale tutte le variabili riportano un aumento rispetto l’anno precedente, ad eccezione dei fallimenti. Le iscrizioni di nuove aziende, se analizzate per le diverse forme societarie, rilevano una diminuzione essenzialmente per le società di persone ed imprese individuali, in linea con il dato nazionale. Dal punto di vista settoriale, tutti i comparti sono in un trend negativo come numero di iscrizioni. Si può osservare che solo l’ambito edile e assicurativo riportano saldi positivi. Il settore commerciale mostra invece, secondo l’indagine Unioncamere, un aumento del numero di iscrizioni, 240 su un totale di 1.298. I fallimenti diminuiscono del 47,2%. L’andamento tendenziale rispetto al primo trimestre del 2018 mostra però una ripresa della spinta imprenditoriale, con le cessazioni che si riducono in Umbria, differentemente che a livello nazionale. L’indagine segnala che il dato negativo di nuove aperture si deve soprattutto per la flessione delle imprese partecipate e/o guidate in maggioranza da under 35 (‐ 3,1%) e dalle imprese partecipate e/o guidate in maggioranza da stranieri (‐ 5,4%), mentre il dato delle imprese partecipate e/o guidate in maggioranza da figure femminili risulta positivo
(+7,5%). Un’ analisi settoriale evidenzia come in termini assoluti le nuove iscrizioni per le imprese “femminili” siano imputabili in particolare al settore Commercio, così come per le imprese “giovanili” e quelle “straniere”. Nel secondo trimestre del 2018 il mercato del lavoro umbro mostra segnali positivi: crescita dell’occupazione di 5mila unità (+1,5%) che raggiunge quota 358mila, e una marcata flessione della disoccupazione con meno 6mila unità, scendendo a quota 35mila (-14,9%), con una diminuzione maggiore di quella nazionale (-1,2%). Si sono registrate oltre 46mila assunzioni, con una crescita quasi doppia rispetto alla media nazionale e che ha riguardato in misura importante le assunzioni stabili. Le questioni che si pongono, ed in particolare quella della produttività dell’intero sistema Umbria, afferiscono a diverse tematiche. Un aspetto su cui agire riguarda il posizionamento della struttura imprenditoriale, dove coesistono aree di eccellenza e “ad alta produttività” (anche se in misura minore all’area di riferimento Toscana Umbria Marche) con aree che faticano di più. Un frutto anche dell’affrancamento delle maestranze più intraprendenti che, espulse dal tessuto produttivo nella crisi degli anni ’80, sono diventate imprenditori e hanno creato imprese “resilienti”. Imprese che però ora in parte scontano un progressivo invecchiamento della classe dirigente, e quindi le problematiche legate al restare competitivi sul mercato anche durante il cambio generazionale. Questione che si lega con la più generale tematica di una migliore capacitazione manageriale emersa durante la Conferenza per l’economia ed il lavoro. Le maggiori difficoltà riguardano l’attitudine ad investire producendo un alto rendimento di capitale e l’attrazione di investitori “esterni”. Su questo versante, la Regione sta mettendo in campo la sua strumentazione programmatica e finanziaria legata ai Fondi Strutturali, che agiscono sul versante del sostegno diretto alle imprese finalizzato all’aumento dell’innovazione e dell’aggregazione tra micro imprese (in particolare con iniziative forti relativamente ai progetti complessi). Le Misure sono inserite in particolare negli Assi I e III del POR Fesr 2014-2020. Un secondo aspetto chiama in causa la caratteristica strutturale dell’Umbria di essere un’“area interna”, con problemi maggiori che altrove riguardo al collegamento con le altre realtà territoriali; su questo versante peraltro la Regione ha agito e continua ad agire, anche con dei risultati positivi: • il completamento della “Quadrilatero”, che porta ad un’apertura verso le vicine Marche e al mare, con le conseguenze positive che ne derivano nell’agganciare il traffico portuale dell’Adriatico verso una linea “commerciale” in sviluppo come quella con i Paesi dell’Est. • l’aggancio al traffico ferroviario verso nord, in particolare all’Alta Velocità, che riguarda una parte considerevole del territorio regionale, con un sensibile avvicinamento alle realtà più dinamiche del Paese e che va a completare quanto già esistente nei collegamenti dell’area sud del territorio regionale verso la Capitale; i risultati di questo importante impegno regionale sono, a dir poco, al di sopra di ogni aspettativa. • l’aeroporto, su cui la Regione ha fatto importanti investimenti infrastrutturali sfruttando anche le risorse di fonte statale, e sul quale si sta impegnando anche sul versante “commerciale”, su cui occorre agire per sviluppare al meglio questo importante fattore di “attrazione”, sia dal punto di vista imprenditoriale che turistico. Un terzo tema, che rappresenta una “scommessa” dell’Europa e dell’Umbria, riguarda lo sviluppo integrato territoriale. Una scommessa che coinvolge l’Agenda Urbana (con le 5 maggiori città dell’Umbria, Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Spoleto), le Aree Interne (tre aree che interessano molti comuni di Eugubino, Orvietano e Val Nerina) e l’ITI Trasimeno. Una scommessa che vede la Regione coordinare e le autorità locali agire direttamente, “protagoniste del loro destino”. Una sfida che comporta una profonda ridiscussione dei ruoli dei diversi attori territoriali, ed in primis dei Comuni, chiamati a svolgere un ruolo nuovo e più importante, soprattutto a “mettere a fattor comune” idee, progettualità, ed eventuali eccellenze, da condividere e da rendere sistemiche in un’ottica che va oltre il loro specifico territorio amministrativo, ampliandosi ad un orizzonte anche regionale. Una sfida che l’Umbria sta cercando di interpretare in modo originale, scontando qualche difficoltà in termini di partenza delle iniziative; ma un “seme” che si potrà raccogliere quando, superato lo scoglio inziale, questi attori potranno essere davvero dei protagonisti, anche in Europa, sul versante della programmazione e realizzazione degli interventi. Non va inoltre dimenticato che l’Umbria è anche una Regione benchmark nella gestione efficiente del suo sistema sanitario, che peraltro è il settore dove maggiore risulta più incisivo il ruolo delle classi dirigenti pubbliche umbre, il più “direttamente governabile” dalla politica e dal management regionale. Essa è inoltre una Regione che gestisce efficientemente la propria amministrazione, nonostante le manovre finanziare statali fortemente penalizzanti nei confronti delle amministrazioni regionali, nonostante le notevoli ripercussioni che esse hanno avuto sui gradi di libertà del bilancio regionale. Tale eccellenza è “certificata” dalle Agenzie di rating, che ci assegnano da sempre un “merito di credito” intrinseco indicativo superiore a quello della Repubblica Italiana. A tale fine occorre condividere un percorso per aiutare l’Umbria ad aumentare
la capacità produttiva delle imprese, rinforzare gli investimenti per l’innovazione e la ricerca in tutti i settori economici, a cominciare da quello manifatturiero, nonché per affrontare i temi più rilevanti dell’occupazione, della sua qualità e del livello retributivo. Il fine ultimo è il benessere dei cittadini dell’Umbria, che si affronta non solo con le politiche di welfare ma anche con le politiche attive di investimenti, ad esempio investendo sul segmento delle imprese ad alta produttività. Le infrastrutture tecnologiche e digitali influenzano la produttività e la propensione all’innovazione, e dunque l’economia digitale può dare un contributo alla competitività del sistema economico e produttivo. La sostenibilità ambientale è un aspetto su cui lavorare per arrivare ad un cambio tecnologico e di qualità della produzione. Il 2019 sarà l’anno su cui verranno costruiti gli accordi per il post 2021, un lavoro che sarà strettamente connesso al tema dell’aumento della produttività, per tenere assieme il tema dello sviluppo economico con quello della coesione sociale e della redistribuzione della ricchezza. ANALISI CONTESTO INTERNO 1) Organizzazione ( a seguito di DGC 214/2017 “Riorganizzazione dell'Ente. Approvazione Nuovo Organigramma e Provvedimenti conseguenti”) poi leggermente modificata con la DGC n. 283/2017 L’ente è diviso in 5 Aree Dipartimentali, oltre a 3 uffici di staff:
Sindaco U. staff Segreteria Del Sindaco U. staff Polizia municipale U. staff Avvocatura Segretario Comunale A.D A.D A.D Beni e attività Servizi A.D A.D Affari Generali Culturali Finanziari LL.PP. Gestione risorse GOT Scuola e univ. Servizi sociali
PERSONALE In data 27 luglio 2018 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n.173 le “linee di indirizzo per la predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale da parte delle PA” emanate dal Ministero della Pubblica Amministrazione del 8 maggio 2018, in attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 25 maggio 2017, n.75, che impongono a tutte le PA, compresi gli enti locali, una programmazione del fabbisogno del personale tale da superare l’attuale formulazione della dotazione organica, ed in particolare: a) “… Il piano triennale indica le risorse finanziarie destinate all'attuazione del piano, nei limiti delle risorse quantificate sulla base della spesa per il personale in servizio e di quelle connesse alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente” (art.4 comma 2); b) “In sede di definizione del piano di cui al comma 2, ciascuna amministrazione indica la consistenza della dotazione organica e la sua eventuale rimodulazione in base ai fabbisogni programmati e secondo le linee di indirizzo di cui all'articolo 6-ter, nell'ambito del potenziale limite finanziario massimo della medesima e di quanto previsto dall'articolo 2, comma 10-bis, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, garantendo la neutralità finanziaria della rimodulazione. Resta fermo che la copertura dei posti vacanti avviene nei limiti delle assunzioni consentite a legislazione vigente” (art.4, comma 3); c) “Nel PTFP la dotazione organica va espressa, quindi, in termini finanziari. Partendo dall’ultima dotazione organica adottata, si ricostruisce il corrispondente valore di spesa potenziale riconducendo la sua articolazione, secondo l’ordinamento professionale dell’amministrazione, in oneri finanziari teorici di ciascun posto in essa previsto, oneri corrispondenti al trattamento economico fondamentale della qualifica, categoria o area di riferimento in relazione alle fasce o posizioni economiche. Resta fermo che, in concreto, la spesa del personale in servizio, sommata a quella derivante dalle facoltà di assunzioni consentite, comprese quelle previste dalle leggi speciali e dall’articolo 20, comma 3, del d.lgs. 75/2017, non può essere superiore alla spesa potenziale massima, espressione dell’ultima dotazione organica adottata o, per le amministrazioni, quali le Regioni e gli enti locali, che sono sottoposte a tetti di spesa del personale, al limite di spesa consentito dalla legge” (precisazione del decreto 8 maggio 2018 Ai fini della coerenza con le linee di indirizzo l’ente ha effettuato la seguente procedura: l’amministrazione comunale, in piena collaborazione con i Dirigenti, ha individuato le risorse e i profili professionali necessari per l’Ente, secondo criteri non meramente sostitutivi, ossia di vacanze di posizioni da coprire, ma in coerenza con le necessità reali, attuali e all’occorrenza future. Conseguentemente, ai fini del rispetto delle linee di indirizzo del decreto ministeriale, il responsabile delle risorse umane ha: 1) Descritto la dotazione organica teorica numerica e finanziaria dell’ente, con la DGC n. 43 dell08/03/2019 dalla quale risulta un limite massimo potenziale della dotazione organica pari ad € 1.943.798,04 €. 2) Verificato il limite della spesa del personale nel rispetto del limite di quella sostenuta quale media nel periodo 2011-2013, ( l’ente ha così elaborato la dotazione organica finanziaria del personale in servizio, nonché degli spazi finanziari disponibili - sia per il personale a tempo determinato o flessibile che indeterminato - e, quindi ha calcolato le capacità assunzionali, per il c.d. “tempo indeterminato” secondo la normativa vigente indicando per l’anno 2019 l’importo pari ad € 121.133,24, così risultante
Tabella di raccordo tra dotazione organica e limite massimo potenziale di spesa come indicato dalla linee di indirizzo pubblicate sulla gazzetta ufficiale 27/07/2018 Limite massimo potenziale dotazione organica: pari alla spesa di personale della media degli anni 2011/2013 art. 1 comma 557 legge 296/2006 4.370.535,32 € DOTAZIONE ORGANICA ATTUALE - SPESA POTENZIALE Categoria tempo Stipendio tabellare n. posti PROFILO PROFESSIONALE iniziale del costo tabellare annuo personale in coperti vacanti dot. giuridica lavoro servizio Funzionario Amministrativo D3 #### 27.572,84 2 55.145,68 2 0 Funzionario Tecnico D3 #### 27.572,84 1 27.572,84 1 0 Funzionario Avvocato D3 #### 27.572,84 1 27.572,84 1 0 Funzionario Vigilanza D3 #### 27.572,84 1 27.572,84 1 0 Funzionario Farmacista D3 #### 27.572,84 1 27.572,84 1 0 Istruttore direttivo amm.vo D1 #### 23.980,09 16 383.681,44 16 0 Istruttore direttivo contabile D1 #### 23.980,09 0 0,00 0 0 Personale Istruttore direttivo tecnico D1 #### 23.980,09 6 143.880,54 5 1 Assistente sociale D1 #### 23.980,09 0 0,00 0 0 in servizio Istruttore direttivo vigilanza D1 #### 23.980,09 1 23.980,09 1 0 a tempo Istruttore amministrativo C1 #### 22.039,41 18 396.709,38 15 3 indetermi Istruttore contabile C1 #### 22.039,41 0 0,00 0 0 nato Istruttore tecnico C1 #### 22.039,41 8 176.315,28 7 1 Istruttore polizia municipale C1 #### 22.039,41 13 286.512,33 13 0 inclusi i Istruttore Educatore Scuola infanzia C1 #### 22.039,41 0 0,00 0 0 dipendent Collaboratore amm.vo B3 #### 20.652,45 5 103.262,25 5 0 i in Ausiliario traffico B3 #### 20.652,45 0 0,00 0 0 comando/ Autista B3 #### 20.652,45 2 41.304,90 2 0 Collaboratore Tecnico B3 #### 20.652,45 7 144.567,15 5 2 distacco Esecutore amm.vo B1 #### 19.536,91 1 19.536,91 1 0 Esecutore Tecnico B1 #### 19.536,91 1 19.536,91 1 0 Esecutore Attesa B1 #### 19.536,91 2 39.073,82 2 0 86 1.943.798,04 79 7 0,00 0 0 totali 86 1.943.798,04 79 7 TOTALE 1.943.798,04 € Le AAA.DD. sono assegnate a numero 3 dirigenti, di cui uno a tempo indeterminato e due a tempo determinato ex art. 110 tueell (di cui: uno interno e uno reperito dall’esterno); altresì, al Segretario Generale è stata attribuita la gestione dirigenziale ex art. 97, 4° lett. e) del d.lgs 267/2000 dell’A.D. “Affari generali Gestione risorse”) 2) Risorse strumentali ed economiche La programmazione per il triennio indicata in sede di approvazione del bilancio di previsione e del bilancio pluriennale ha individuato le risorse economiche a disposizione dei vari servizi per lo svolgimento del mandato e della missione indicati dagli organi di governo. Parte delle risorse sono di diretta gestione delle AA.DD. che sono chiamate a seguire tutte le fasi di entrata dall’accertamento alla riscossione, parte invece sono derivanti da trasferimenti statali, regionali o di altri enti che, destinate o meno, a specifici servizi, non sono nel diretto controllo dei servizi. I Dirigenti sono quindi chiamati a monitorare gli impegni al fine di rimanere nell’ambito delle risorse assegnate nel compito di sviluppare gli indirizzi forniti dagli organi di governo. Per lo svolgimento di tale compito, ovvero l’attuazione nel rispetto delle indicazioni economiche del mandato istituzione e della “missione” stabiliti dagli organi di governo dell’ente (Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale) le AA.DD. hanno a disposizione le necessarie dotazioni strumentali, indicate negli inventari dell’ente, che possono essere integrate autonomamente con atto dei Dirigenti al fine di garantire la costante efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.
Le dotazioni strumentali seppur gestite dai Dirigenti sono poi affidate al personale al loro diretto comando per l’esecuzione materiale dell’attività prevista. 3) Salute finanziaria Quale indicazione della situazione dell’ente si sottolinea che negli ultimi anni i bilanci dell’ente sono stati sottoposti al costante controllo della Corte dei Conti che non ha ravvisato situazioni di criticità nella gestione finanziaria dell’ente di particolare rilevanza. OBIETTIVI DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE SEZIONE STRATEGICA Al fine di individuare gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell’ente si riportano le descrizioni delle linee programmatiche individuate in sede di approvazione del Dup 2018 -2020 e relativo bilancio di previsione. La Sezione strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato disciplinate dall’art. 46 comma 3 del Tuel. Nella sezione strategica viene riportato il dettaglio dei programmi, ripartiti per missioni, che nel corso del mandato amministrativo, dovrebbero trovare completa attuazione Linea programmatica: 56 COMUNITA EDUCANTE E GIOVANI GENERAZIONI Ambito strategico Ambito operativo Stato di attuazione LA COMUNITA’ EDUCANTE PER L’INFANZIA Servizi prima infanzia attivi sul territorio ATTIVO DAL 2017 GIOVANI E DIMENSIONE DEL TEMPO LIBERO E SPAZI PER Revisione dello strumento del Piano Locale per i Giovani da attivare nel 2018 L'AGGREGAZIONE CONSULTA DEI GIOVANI. TAVOLO DI ASCOLTO PERIODICO DA AVVIARE PROMOZIONI ALL'EDUCAZIONE PERMANENTE ALLA PACE E RIPENSAMENTO DELL'UFFICIO PER LA PACE DA AVVIARE NEL 2018 AI DIRITTI UMANI ADESIONE ALLA MARCIA DELLA PACE - PERUGIA ASSISI AVVIATA DAL 2016 PROMOZIONE DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA ADESIONE A PROGRAMMI DI COOPERAZIONE ATTIVATI DAL 2016 INTERNAZIONALE Linea programmatica: 57 COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE Ambito strategico Ambito operativo Stato di attuazione
Interazione tra Cittadini e Amministrazione CREAZIONE DI UNA CABINA DI REGIA INTERNA DA AVVIARE ALL'AMMINISTRAZIONE CHE GESTISCA LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE INCONTRI PERIODICI SUL TERRITORIO DA AVVIARE CONSIGLIO COMUNALE VIA STREAMING DA AVVIARE ATTENZIONE E MONITORAGGIO SERVIZI EROGATI AI DA AVVIARE 2018 CITTADINI Linea programmatica: 59 POLITICHE DI GENERE - RELAZIONE Ambito strategico Ambito operativo Stato di attuazione Individuare politiche che favoriscano la pluralita' della partecipazione Centro di Ascolto Antiviolenza attivo attiva e maggiore coinvolgimento delle donne Linea programmatica: 60 L'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PER LO SVILUPPO Ambito strategico Ambito operativo Stato di attuazione Promozione e coordinamento dell'apprendimento permanente. Realizzazione iniziative congiunte per studenti e docenti istituti di ATTIVATO DAL 2017 istruzione superiore e partecipanti università terza età Scuole piu' accoglienti e funzionali e dotate di strumentazione Incentivazione della proposta formativa a carattere permanente con DA ATTIVARE NEL 2018 tecnologica per la didattica Protocolli d'intesa e di collaborazione tra Enti qualificati negli ambito dello sport, della musica, dell'arte e della cultura in gen Linea programmatica: 61 GLI STRUMENTI CULTURALI PER UNA COMUNITA' PROATTIVA Ambito strategico Ambito operativo Stato di attuazione WELFARE CULTURALE Attivazione di sistemi di rete di produzione culturale diffusa finalizzati al Da Avviare miglioramento della qualità della vita e del sapere PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE Attivazione di processi di coinvolgimento della città alle varie DA AVVIARE manifetazioni culturali e turistiche FESTIVAL DELLA SOCIOLOGIA Incardinamento del Festival nella comunità narnese e consolidamento DA ATTIVARE NEL 2018 quale unico festival della sociologia in Italia EVENTI NARNI INCENTIVARE LE ATTIVITA' TEATRALI, ANCHE TRAMITE DA ATTIVARE 2017 L'ASSOCIAZIONISMO E LE COMPAGNIE LOCALI PROMOZIONE DELLE ATTIVITA MUSICALI E DI DANZA CON AVVIATO NEL 2017 FESTIVAL E RASSEGNE A CADENZA ANNUALE INCENTIVARE LE ATTIVITA' DI EVASIONE E DEL TEMPO DA ATTIVARE NEL 2018 LIBERO COME MEZZI DI FORMAZIONE, CREAZIONE E
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