CORONAVIRUS INTERVISTE SUL DOPO - GRILLO - Academy Of
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Antonio ADDAMIANO gallerista Renzo GALLO artista Ylljet ALICKA scrittore Gaetano GRILLO artista Gianni ASDRUBALI artista Guido GIUBBINI storico dell’arte Gino AGNESE saggista e biografo Caterina GUALCO gallerista Mattia BARBIERI artista Alessandro GUERRIERO designer Massimo BIGNARDI critico d’arte Wang HAO artista Antonio BATTAGLIA gallerista Joanna KILLIAN storica dell’arte Gino BATTISTA collezionista Chen YAN artista Andrea BORTOLON filosofo Wang YIGANG artista Luigi CARBONI artista Elay LI artista Toti CARPENTIERI critico d’arte Elisabetta LONGARI critica d’arte Carlo CASALONE prelato Luigi MAINOLFI artista Tommaso CASCELLA artista Umberto MARIANI artista Piero CAVELLINI gallerista Sergio MANDELLI divulgatore e critico d’arte Bruno CECCOBELLI artista Teresa MARESCA artista Vittoria COEN storica dell’arte Gianfranco NOTARGIACOMO artista Enzo ESPOSITO artista Riccardo NOTTE antropologo Francesco CORREGGIA artista Stefano PIZZI artista Anna D’ELIA critica d’arte Giacomo Maria PRATI direttore museo Andrea DEL GUERCIO storico e critico d’arte Arjan SHEHAI artista Edoardo DI MAURO storico e critico d’arte Nicola SALVATORE artista Giacinto DI PIETRANTONIO critico d’arte Massimo SILVIOTTI poeta Stefano DI STASIO artista Luigia SORRENTINO poetessa Debora FELLA artista Enzo SPADON gallerista Franco FLACCAVENTO artista Massimo TONELLI critico d’arte Carlo FRANZA storico e critico d’arte Massimo UBERTI artista Giorgio GALANTE collezionista William XERRA artista Omar GALLIANI artista Zhijan ZHANG artista
NUOVO VIRUS - NUOVO PARADIGMA? Ora ho più tempo, non devo più correre per inseguirlo, come fac- ciamo tutti (matti) qui a Milano, dunque posso permettermi di scri- vere alcune riflessioni. Sarebbe come dire che questa forzata quarantena, chiusi in casa, ci consente l’opportunità di fare un piccolo bilancio delle nostre vite e ancora, cercare di intravedere le conseguenze di questa inaspettata situazione; possiamo cercare di guardare oltre, avan- ti, possiamo immaginare nuovi scenari. Per questi motivi ho pensato di invitare alcuni amici, colleghi, persone che stimo, a rispondere sinteticamente a tre semplici domande per animare un confronto su questa piattaforma edito- riale che è una realtà anomala nel contesto delle riviste poichè è fondata, finanziata e gestita da un artista, non ha fini commerciali e neanche vuole entrare nell’enorme territorio dell’informazione. Academy-of è un luogo sgombro da logiche di mercato, di ten- denze e soprattutto non risponde ad alcun “sistema”; è un territo- rio in cui vorrei che si incontrassero delle energie pulite. La pubblicazione degli interventi che seguono non è fatta in ordi- ne alfabetico ma così come mi sono giunte, seguendo quindi piut- tosto un criterio di conseguenzialità che giustifica alcune risposte. Io mi sono limitato a segnalare in grassetto alcune frasi per ogni intervento, al fine di sintetizzare i temi più ricorrenti ed utili a delle considerazioni finali. Spero che i semi di questo confronto possano essere vivi e ger- mogliare quando l’emergenza sarà passata e sopraggiungerà l’i- stinto a tornare ai ritmi e agli errori del passato. Gaetano Grillo Milano, 12 marzo 2020
culturali, rivalutando il concetto di identità. ghesi è un problema che esiste; rispetto a questo pas- Il ruolo della cultura occidentale e le pro- saggio si collega anche la cancellazione delle Collezioni' blematiche legate alla convivenza delle d'arte la cui ricomparsa è fattibile. diverse civiltà saranno i punti nodali del di- battito dei prossimi anni. Ritengo e spero che molto debba cambiare nell'organiz- Sarà esplicito il desiderio di una ri-creazio- zazione della vita sociale ed in particolar modo in materia ne di un nuovo spazio dove riflettere sulla di sanità e di istruzione, ma anche di cultura alimentare bellezza, perchè la bellezza non è esclusa e dei canali di distribuzione e non ultimo in materia di si- dal “moderno”. curezza attraverso la gestione del comportamento collet- Ci sarà la volontà, per un certo perio- tivo e di quello individuale. L'epidemia è infatti cosa ben do, di non voler creare nuovi segni, ma diversa dalle diverse crisi economiche e politiche che si di esaminare e dare nuova vita a quelli sono verificate in questi decenni; si tratta di un evento che già affollano questo mondo, sotto- che ha colpito in maniera totale le consolidate abitudini di lineando come l’opera sia un momento tutti obbligandoci da ripensare e da rivedere. La popola- introspettivo, necessariamente esisten- zione, con riferimento ad alcuni strati sociali, avrà matu- ziale. rato il concetto di precarietà e di instabilità di fronte L’arte sarà un punto di rammendo tra l’ac- ad eventi climatici e legati alla salute, cosi che si ri- celerazione tecnologica e il rallentamento velerà più attenta, più predisposta a prendere delle della contemplazione. preoccupazioni...è da sottolineare la successione Si elimineranno gerarchie e generi, privile- temporale che collega a livello globale il fenomeno giando solo una storia dell’arte dell’inten- Greta Thunberg al Corona Virus... sità. Il sistema dell’arte, recentemente si era Non escluderei un ripensamento, una forma di riflessio- legato troppo alla finanza e al mercato, ne e una revisione; dipenderà molto da fattori esterni al riprenderà una sua autonomia, voltan- sistema dell'arte. Il sistema è terribilmente irrigidito LUIGI CARBONI do le spalle alla frenetica dinamica con- sulla recente rivoluzione a carattere economico-fi- (Artista) sumistica del sistema culturale odierno. ANDREA DEL GUERCIO nanziario che ne ha trasformato i principi e molti pro- Ovviamente il mercato non possiamo abo- (Critico d’arte e curatore) cessi; anche in questo caso, cosi come è avvenuto nel Il mondo si è strutturato in questi ultimi 25 anni su una idea lirlo, ma dovremo ingegnarci a conservare passato e nella sua storia le trasformazioni sono il frutto unica, come se fosse lecito parlare di pensiero unico. l’anima.. Andranno a diminuire le collezio- di eventi esterni. Ritengo che siano solo i fruitori a poter Il bisogno di conoscere il mondo è stato superato dal deside- ni che tendono idealmente alla “collezione Nulla rimane come prima e sopratutto dopo ridisegnare il sistema dell'arte, le sue funzioni e la sua rio di sfruttarlo. In nome della globalizzazione del mercato si è perfetta internazionale” costruite all’inse- questo evento di cui ancora non vediamo la presenza nella società. teso a confondere la democratizzazione con l’omologazione e gna della regola, dove lo strumento di com- fine, nè i tempi nè ciò che resterà 'in piedi' e l’omologazione con il progresso. prensione è quello monetario. cosa 'cadrà', oltre alle centinaia di morti. Posso darti due risposte che si interfacciano. Alla luce dei recenti avvenimenti, riguardanti l’emergenza sa- Ritorneremo alle collezioni presentate dal Significative appaiono già adesso le ricadute I linguaggi dell'arte dipendono da diversi processi e pren- nitaria mondiale, avremo sicuramente modo di riflettere su proprietario come immagine di sè dove il sul mondo del lavoro e sull'economia reale a dono strade indipendenti tra di loro; la responsabilità di noi stessi e su quello che sembra mancare o essersi perso gusto personale viene costruito attraverso cui manca una condizione di equilibrio e di re- ogni singolo artista, ma anche delle Direzioni dei Musei e nell’esperienza del momento, cercando di decifrare i segni del l’esperienza sul campo. lazione; lo spostamento improvviso del lavoro delle Riviste, dei Critici e delle Gallerie, è alla base della presente. Classicità e sperimentazione saranno il dai tradizionali uffici e la sua riorganizzazione in natura del linguaggio artistico e delle sue variabili. Forse dovremmo chiederci dove si colloca oggi la nozione di paradosso di una dialettica reciproca, l’arte ambito privato incontra grosse difficoltà che do- Dobbiamo attendere per registrare i cambiamenti che progresso. Penso che rivaluteremo le differenze culturali, ri- non ricercherà strade lineari, non privile- vranno essere risolte e ridefinite; sappiamo che inevitabilmente si succederanno comunque, quelli auten- cercando l’autonomia sulla base delle proprie radici culturali. gerà nessun punto di arrivo, non ricercherà la più grande maggioranza delle abitazioni del tici e quindi imprevedibili e quelli ripetitivi quindi facilmen- L’identità è l’ultima forma di resistenza contro l’omologazione, un’evoluzione costante: nell’opera trovere- ceto medio impegnato nelle cosi dette attività di te prevedibili. la consapevolezza del sè ci può dare la responsabilità di cam- mo una misura ideale nell’oscillazione tra il concetto, sono infatti, rispetto al passato, prive biare le cose, intervenendo sul mondo per indicarne un nuovo diritto alla felicità e la ricerca dell’inquietu- di un locale adibito a 'studio', cosi che tutto si Ho verificato e scritto già da tempo quanto nell'arco di modo di osservarlo. dine, tra la bellezza dell’esistenza e la ma- svolge in maniera disorganica e in difficile con- quest'ultimo decennio, si sia definitivamente superata Non credo che riuscirà a sopravvivere l’idea di una società linconia del quotidiano, tra l’orgoglio della taminazione con le funzioni familiari. la distinzione tra cultura occidentale e cultura orientale, che non pensa più a lungo termine, che risolve i problemi di storia e il gusto dell’attualità. Questa riorganizzazione in cui lo studio torna ad cosi come per secoli è stata concepita la storia dell'arte, volta in volta, vivendo il presente come unica realtà. essere presente, può portare notevoli benefici in particolar modo tra quella europea e quella asiatica. Sarà necessario, in futuro, avere un orizzonte storico e poli- Luigi Carboni ad ampi strati della popolazione riconsegnan- L'attività espositiva a cui mi sto dedicando mette oggi in tico, una visione. Sarà richiesto un atteggiamento maturo e do alla dimensione del lavoro la sfera culturale, evidenza quanto questa separazione non sia più effetti- consapevole, attraverso una riflessione, che si confronta sulle dello studio e della ricerca. va, permettendo di affermare che l'attuale cultura dell'ar- questioni urgenti come i rischi derivanti dall’inquinamento, gli Un primo passo che potrebbe riattivare la fun- te abbia carattere globale, abbia cioè raggiunto e si stia effetti dell’invecchiamento della popolazione, l’immigrazione, zione della biblioteca rispetto alla semplice li- assestando lungo le linee guida di un unico patrimonio la sovrappopolazione, il bisogno imprescindibile di difendere i breria del salotto... linguistico ed esperienziale. diritti e la necessità di tutelare la natura. A noi può sembrare una realtà scontata, ma nel L’arte ricercherà l’autonomia sulla base delle proprie radici costume comune delle nuove generazioni bor- E' molto importante affrontare la tua domanda senza pre-
venzioni e preconcetti ideologici ancora troppo diffusi in ambito tempo hanno saturato il nostro im- sei. In poche parole a sdoganare il graffitismo storico-critico ma anche artistico; il mercato dell'arte non è una maginario. e a coferirgli dignità di serie A. Tutto questo è realtà rigida, circoscritta, fondata su presupposti (estetici-mora- Dobbiamo assolutamente cercare di vero solo per coloro, ignoranti, che non san- li-spirituali) ma collegata strettamente alla dimensione (artico- avviare un cambiamento, dobbiamo no che Jean Dubuffet (1901-1985) nel 1950 lata) del patrimonio, (si tenga presente che quello culturale ed essere più rispettosi di noi stessi, dei (appena 40 anni prima) aveva proposto al artistico è perennemente estensibile) e risponde sempre alle nostri simili e di tutto ciò che ci circon- mondo la sua Art Brut: Dubuffet confessava dimensioni (variabili) della 'curiosità'. da. Dobbiamo ripensare e ricostruire che traeva ispirazione dai graffiti che scopri- Sono convinto, come più volte sottolineato in altre occasioni, con basi diverse di quelle utilizzate fino va sui muri delle latrine pubbliche. Qualcuno che la trasformazione del mercato sia prevedibile e inevitabi- ad oggi. Interrogarci sul passato e ri- obietterà che le latrine e le strade non sono le; ciò dipende solo dal momento in cui entreranno in campo, cercare qualcosa di nuovo che non la stessa cosa. è vero però sono frequentate a livello globale, nuove classi sociali. Il mercato dell'arte è già sia la corsa al nuovo. dalle stesse persone. Se è un merito strepito- pronto a rispondere alle trasformazioni essendo per sua natura so sdoganare le Street Art (a dare orecchio ai adattabile alle variabili della domanda, a ciò e a quanto le ven- Linguaggi prezzi multimilionari che hanno raggiunto le ga richiesto..esattamente in linea con la natura e la tendenza Dovranno esserci nuove regole per opere di Basquiat) sarà ancora più strepitoso dell'offerta copre ed articola le sue proposte a 360 gradi sulla un cambiamento epocale. Dovremmo accorgersi appena qualche giorno prima (60 dimensione e la natura della richiesta. cercare qualcosa di più profondo, porci anni!!!) che esiste un mondo di persone per lo La storia dell'arte ci insegna infatti quanto la dimensione del suo continue domande e ripartire da zero. più emarginate, capaci però di proporre una patrimonio sia frutto di una natura 'caleidoscopica'. Deve esserci una nuova rinascita espressività, violenta, aggressiva, fuori dalle dell'uomo! righe e dagli schemi museali che però vale la Andrea Del Guercio pena guardare e osservare? Mercato e Sistema Penso che il mercato e il sistema Negli Stati Uniti, valuto all'ingrosso, ci sarà dell’arte contemporanea sino ad oggi una persona su 50.000 ( forse sarebbe più sono andati a braccetto seguendo le giusto parlare su 100.000) che conosce regole e gli andamenti socio politici ed Dubuffet e cosa ha fatto? economici ma da domani nulla sarà più Basquiat essendo stato un componente del- come è stato. la Factory di Warhol ha avuto il privilegio di E’ finita! L'uomo ha perso. usufruire dell'incredibile e travolgente battage Già da molto tempo eravamo in gran pubblicitario che organizzava e diffondeva confusione ma ora lo spettacolo è fi- appunto la Factory. nito, si sono chiusi i sipari e gli attori C'è un vecchio detto che dice: "racconta una sono stati troppi.... UMBERTO MARIANI balla mille volte e vedrai che diventa verità". Fondazioni, banche, biennali, galleristi, (Artista) Il mondo (degli ignoranti) ora crede di sapere quadriennali, triennali, mercanti, edito- che Basquiat ecc... ecc... ri, critici, fiere, curatori, mercanti ecc. L'opera era diventata secondaria e Io mi auguro che cambi quasi tutto, ma temo di illu- Temo fortemente che non basterà il coro- non interessava se non a pochi, l'u- dermi. navirus a scalfire la massa di enormi inte- nico interesse che è stato cavalcato Voglio usare le parole di Iosif Brodskij (Premio Nobel 1987 ressi che gira intorno al mondo dell'Arte e è stato solo quello per false aspetta- per la letteratura, per chi non lo sapesse) quando diceva con questo a modificare il tutto in profon- tive economiche, per “opere” esteti- "... perchè la cultura è elitista per definizione e l'applica- dità. che ed effimere .... zione dei principi democratici nella sfera della conoscenza porta a mettere saggezza e idiozia sullo stesso pano". Buon lavoro Gaetano e stai in salute!!! Che cosa ci aspetta non lo so ....sicu- In questi tempi ci saranno ancora di sicuro milioni di idioti Umberto Mariani ramente qualcosa cambierà, sperando che invece di ascoltare le parole dei medici, degli scienzia- che inizi una nuova era d'amore verso ti e di tutti quelli competenti (cioè i saggi) ascoltano e cre- l’arte e verso la cultura. dono alla prima fandonia detta dal primo deficiente all'an- golo della strada. Sarà una fortuna per l'umanità perchè Nicola Salvatore così spariranno molti deficienti ed ignoranti, spariranno per NICOLA SALVATORE colpe loro. (Artista) Oggi le prove avvengono nell'ambito della salute e chi ha ragione lo si accerta subito. Con la salute non si scherza. Nell'ambito della cultura e dell'Arte le prove non sono così Parlare di pensiero intorno all'arte non mi è facile, anzi spesso immediate e definitive. mi chiedo che cosa sia e onestamente non riesco mai a dare una definizione. Infatti si è detto, ripetuto, sbandierato in giro per il mondo Sicuramente qualcosa intorno a sè si è esaurita, in un mon- che Basquiat è stato il primo artista negli anni '90 che ha do obeso e saturo di immagini le troppe tracce lasciate nel saputo portare la Street Art all'interno del circuito dei Mu-
Cacciari nel corso della trasmissione no, con cifre, previsioni. Questa Cartabianca su RAI 3 del 17 marzo u.s. emergenza mondiale mette allo sostenendo che da cambiare c’è tutto: scoperto la fragilità dei nostri si- politica, economia, informazione, ecc. e stemi, delle nostre supposizioni, da questa situazione se ne uscirà sola- la radicata convinzione dell’in- mente se nulla sarà come prima. Quindi, vincibilità dell’essere umano. non essendo io un ottimista, in quanto for- matomi a pane e materialismo storico, riten- E’ ovvio che il mondo dell’arte go che non cambierà proprio nulla. dovrà tenere presente che il mondo è mutato. E lo era anche D - Cosa succederà nel mondo dell’arte, prima del Coronavirus. L’ar- cambierà il pensiero? Cambieranno i lin- te non è qualcosa di estraneo guaggi? Cambierà il mercato? Cambierà il all’esistenza, al mondo della sistema? vita. Soprattutto credo che do- vranno essere gli artisti ancora R - Il mondo dell’arte, come del resto l’in- una volta a svolgere un ruolo tero mondo culturale, si è fatto sistema importante in queste mutate sul modello della struttura capitalista da condizioni. Pensare intorno alle quando gli autori hanno smesso di pro- cose dell’arte, ai suoi fonda- durre teoria e di essere avanguardia: gli menti e sul suo ruolo oggi è più ultimi esempi in ambito nostrano risalgono necessario di prima. per la prosa al Gruppo 63 con Arbasino, Ba- Essenzialmente non muteranno lestrini, Eco, Manganelli, Sanguineti, ecc. e i ruoli tradizionali della circola- per le arti visive ai Gruppi T con Anceschi, zione dell’arte come, il Museo, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco, e N le gallerie, le riviste di settore, con Biagi, Chiggio, Costa, Landi, Massiro- ma forse ci sarà e me lo au- ni nell’ambito del movimento internazionale guro più spazio per il pensiero Nouvelles Tendences. Punto. Da allora non sull’arte, per la qualità dell’o- c’è più stato un a capo in quanto tutti i gruppi pera, per un’etica dell’arte, per o movimenti sviluppatisi in seguito: dall’Arte gli stessi comportamenti degli STEFANO PIZZI Povera, alla Transavanguardia, Nuovi-Nuo- FRANCESCO CORREGGIA artisti. Forse cambierà il colle- (Artista) vi, Citazionisti, ecc. sono stati teorizzati ed (Artista) zionismo che dovrà essere più organizzati da critici e storici dell’arte fino attento alle scelte da fare ed ac- a giungere all’attuale disgregata e dispera- quistare non più per il vantaggio Niente sarà come prima. Non si tratta di un cambiamento di paradig- D - L’Emergenza di questo momento sta cambiando il para- ta situazione che ha determinato un nuovo economico o per scelte di mer- ma il quale non fa altro che rinnovarsi costantemente ogni volta che digma o consideri che una volta passata tutto tornerà come ceto, quello dei curatori che in sostanza cato ma per amore verso l’arte, viene superato da una nuova scoperta scientifica ma di un’ineludibile prima? svolgono nell’organizzazione della produ- per il rapporto con l’opera, per necessità a modificare i nostri stili di vita. Mi aspetto che anche il ri- zione sovrastrutturale quello che i manager una convinzione spirituale, per spetto per la natura, la lotta alla povertà, la difesa dell’ambiente e il R - E’ indubbio che il Coronavirus stia mutando le consue- svolgono in quella strutturale. un modo diverso di guardare pianeta siano una parte importante di questo cambiamento. tudini in ogni dove ed in particolare nel nostro Paese che al Va da sè che se davvero auspichiamo un e interpretare e non per la sua momento risulta il più colpito. La storia però ci insegna che cambiamento dobbiamo provocarlo noi au- immagine. Mi aspetto una mag- Cambieranno i modi con cui continuiamo a spendere vanamente la no- di fronte ad ogni cataclisma, sia di origine naturale quale i tori, formulando un nuovo pensiero, dal qua- giore vicinanza del pubblico e stra vita, gli atteggiamenti sociali, la ricerca sfrenata del lusso, il succes- terremoti, le inondazioni o gli tsumani; o provocato dall’uo- le nasceranno nuove opere, ed organizzan- dei collezionisti verso gli artisti e so. Forse saremo più attenti nei consumi, riducendo gli sprechi, mo come le guerre, la devastazione dell’ecosistema e lo doci al di fuori di un sistema degli scambi le gallerie che li sostengono e la forse sapremo amare meglio e prenderci cura della nostra inte- sfruttamento dei propri simili a scopo di lucro con l’inevita- pilotato come quello delle borse finanziarie; fine delle aste televisive e delle riorità. Impareremo a saper vivere in solitudine e saperla apprezzare. bile indotto di decessi, incidenti e malattie, il nostro com- incontrandoci con intellettuali di altre disci- fiere dell’arte che in Italia sono Avere cura di sè vuol dire anche avere cura degli altri. In questi momenti portamento resta in attesa, nella speranza che al più presto pline, producendo apparati teorici ed allean- tante e a volte inutili. Credo che sembra che tutti si affidino ad internet ai social, al web, nel tentativo di tutto torni come prima. Non ci attiviamo - insomma - per doci con dei mercanti illuminati. Solo così e tutto il sistema dell’arte dovrà socializzare ed essere presenti. Anche questo è un modo di reiterare progettare dei cambiamenti, o dar vita a dei processi cultu- investendo sulla comunicazione, forse, riu- cambiare in bene, ma doveva le nostre antiche abitudini di riempire qualsiasi spazio possibile pur di rali soprattutto in ambito politico e sociale al fine di evitare il sciremo a stravolgere qualche cosa. cambiare anche prima del co- esserci. ripetersi dei tragici eventi appena trascorsi, no: ci acconten- In questo modo il mercato potrà senz’altro ronavirus. E qualche segnale Cambiare vuol dire invece sottrarsi, discernere, conoscere in profondi- tiamo di aver passato la nottata. cambiare, il sistema certamente no: i sistemi c’era già stato se è vero che tà, saper valutare e soprattutto saper vedere e ascoltare. Il Coronavirus si abbattono non si cambiano. Ma questo, al l’arte è sempre in anticipo sui non ha fatto altro che portare allo scoperto le nostre sbagliate abitudini, D - Cosa cambierà e perchè? momento, non è ancora fattibile. tempi. le certezze, i nostri vizi. Cari saluti. Lo ha fatto facendo entrare nel nostro vivere quotidiano qualcosa di R - Cosa dovrebbe cambiare ce lo ha ricordato, anche du- Francesco Correggia tremendo e inaspettato, la morte che ora è qui accanto a noi, ogni gior- ramente e con il suo solito eloquio intelligente, Massimo Stefano Pizzi
Cambierà tutto, per ricchi e poveri, per ar- avvenire perchè un certo capitalismo distorto, la tisti e intellettuali, per magnati e potenti, mania della ricchezza, il soldo facile, il mercato per politici e governanti. Questo dramma e aperto a tutti -che ha danneggiato soprattutto questa pestilenza ci hanno già messo con le galleristi-, hanno contagiato un mondo quale spalle al muro. Dobbiamo iniziare un nuovo quello dell’arte che fino agli anni Sessanta-Set- percorso, guardarci attorno, aprirci, ascol- tanta era puro e intriso di cultura. tare, collaborare, e per chi come noi opera Per non tralasciare quelle “fiere” aperte in ogni nel mondo dell’arte, visto che abbiamo delle paese d’Italia, che da fiere di buoi sono diventa- maggiori sensibilità, il compito è a largo rag- te pseudo fiere d’arte con stand da capogiro e gio, si fa quasi indicativo, per muoversi da poropositivi di vere e proprie patacche. Poi si è apripista. Maggiori responsabilità e compiti caduti in un baratro che pareva non avere fon- spetteranno a chi ha in mano la comunica- do, tanto che a riprova di ciò si è passati da un zione, molti intellettuali che operano in tal “solidarismo conviviale” apprezzato dagli artisti senso ci daranno nuovi capitoli, nuovi lin- di vecchia generazione, quale si assisteva e si guaggi e nuove estetiche capaci di riscrivere vedeva fin dagli anni Cinquanta del novecento, la storia per il millennio appena iniziato. Un a un individualismo esasperato. nuovo mondo ci attende. Gli artisti non si incontravano più, non dialogava- no fra di essi, non si rapportavano con la “critica Il mondo dell’arte è già cambiato nell’ul- più avvertita”; l’artista viveva nel suo studio in timo biennio - con evidenza- e molti non una solitudine senza fine. Si era nell’anticamera se ne sono accorti. Ora questa peste mon- dell’inferno. Oggi tutti hanno aperto finalmente diale, lascerà un segno forte, indelebile, da gli occhi, molti hanno capito che certi curriculum voltare finalmente pagina; questa peste por- che paiono purè, con mostriciattole senza sen- rà una visione nuova del mondo, lascerà a so, partecipazioni a biennali fasulle, citazione di casa gli improvvisati, farà piazza pulita di nomi di sedicenti critici analfabeti e finti giorna- tutto quel sottobosco dell’arte in cui impaz- listi da quartiere o parrocchia, non hanno dato za gente che si fa passare come “manager della cultura”. loro quella svolta che forse si aspettavano. E’ certo che cambieranno i linguaggi, finalmen- MASSIMO BIGNARDI D’altronde la corsa a voler apparire quello te, visto la prosopopea di chi preannunciava un (Curatore e critico d’arte) che non si è, è stata sotto gli occhi di tut- certo nuovo dell’arte che è già rancido e am- ti. Poi con la nascita a dismisura di questi muffito; lo aveva anche avvertito il mio amico CARLO FRANZA curatori, senza formazione e senza cultura, collezionista Conte Panza di Biumo quando an- Penso sia difficile che le tessere del mosaico lasciato (Curatore e critico d’arte) privi di ogni visione estetica, ha lasciato sco- dava già dicendo che “il postmoderno” è finito, alle nostre spalle nei giorni dello scorso febbraio, torni- perte nervature ideative che prima venivano perchè “questa mentalità negativa che rifiuta no al loro posto. La realtà che abbiamo vissuto in quei I latini testarono che la storia è maestra di vita. E a leggere colte dagli Storici dell’Arte e dai Critici( mi in modo preconcetto la possibilità di evolvere, giorni e viviamo oggi, in cui le immagini televisive ci mo- la storia basti pensare che dopo la peste del Trecento ar- pare lo abbia anche ben rilevato l’amico arti- implica una rinuncia deleteria per l’arte, perchè strano file di camion dell’esercito trasportare le salme di rivò l’Umanesimo e il Rinascimento, e dopo la peste man- sta Stefano Pizzi). Storici dell’Arte e Critici di l’arte è invenzione, creatività, dev’essere evolu- quanti ad oggi sono vittime del COVID 19 - e non sap- zoniana la grandezza del Barocco. Ora questa peste del chiara fama che erano inseriti nelle Bienna- tiva; l’arte involutiva non è arte perchè è solo un piamo per quanto tempo si proietterà - scava nei nostri Coronavirus che oggi ammorba l’Italia e il mondo da una li, nelle Triennali, nei Premi più significanti, recupero di cose già viste e già fatte, è la morte modi di fare. Voglio dire che scavano, e il processo è parte è una tristissima pagina della storia contemporanea, negli ultimi anni si sono ritrovati nelle retro- dell’arte”. E bada bene che il cambiamento è già in atto, nelle abitudini, nei caratteri, nelle aspirazioni ma è pur vero che l’uomo del nostro tempo aveva dimen- vie, per non dire in soffitta. Il bello è che ci gia in atto per via che siamo in una fase che io e, soprattutto, nei rapporti che avremo con l’altra “real- ticato ogni vero punto di riferimento vitale del suo essere; sono anche talune Accademie di Belle Arti chiamo della “postproduzione”, dove si va a ri- tà” che ci attende al di fuori del tunnel. Insomma imma- valori abbandonati, esasperata individualità, il denaro unico che si sono accodate in questo andazzo che proporre l’intreccio delle arti, da cui scaturirà un gino, mi immagino, un uomo che ha fatto frutto di una e vero dio. Quindi questo dramma contemporaneo metterà ha sfornato mestieranti e curatori di bassa nuovo pensiero, nuove estetiche, nuovi linguag- solidarietà senza limiti e che guarderà il globo con una tutti noi dinanzi a questa dolorosa verità, a questa triste re- lega. Mi risulta che ci sono e impazzano a li- gi e nuovi mercati, che non saranno certo più le coscienza costruttiva. Un uomo che non cede ai ba- altà, a questa pagina scritta non come pensavamo noi ma vello nazionale, per artiste-pizzaiole di turno, fiere e le aste e gli investimenti diversificati. gliori degli specchi della mondanità, alle artificiose come la natura -già la natura- ha preordinato. Nessun fa- pseudo “storici dell’arte” che si reputano tali, La forza propulsiva di questo nuovo mondo che apparenze, attento, invece a calarsi nelle profonde talismo, nessuna predizione, nessun pronostico. E proprio solo perchè hanno scritto per loro cinque coinvolgerà l’arte partirà proprio da ognuno di ombre, nelle crepe della contemporaneità. perchè messi dinanzi a questo focus nuovo e inimmagina- righe; non basta essersi laureati in storia noi, non in senso miracolistico, ma come dato bile, planetario, ognuno di noi, ad iniziare da me, dovrà av- dell’arte per definirsi “Storici dell’Arte” senza fondante di ciò che veramente sarà generativo Dovrà cambiare il nostro rapporto con il pubblico, ossia volgersi in una “rifondazione” del mondo e della società. Si neppure aver pubblicato un importante testo di un nuovo modo di produrre e fare rinascimen- con la ‘cosa pubblica’, ciascuno responsabilizzandosi tratta di separare ciò che è giusto e necessario da ciò che nel settore, e addirittura sedicenti “prof” che to. e insegnare (questo vale, particolarmente, per chi vive è superfluo, formale, superbo, egoistico, ecc. Il mondo non non hanno mai visto aule di liceo e universi- Cari saluti e un augurio per il futuro prossimo le molteplici realtà della scuola di ogni ordine e grado) cambierà, è gia cambiato. Non vivremo più di false illusioni, tarie, e che così si spacciano, quando sap- venturo a noi tutti, intellettuali e artisti, caro Ga- a chi fino a giorni fa cercava scorciatoie, della neces- perchè il mondo e la natura ci hanno aperto ampiamente gli piamo che nella loro vita facevano cose lon- etano. sità di responsabilizzarsi. Far comprendere, però, con occhi, e daremo un senso nuovo sia alla vita che alla morte. tanissime dall’arte e dalla cultura, e dunque la stessa forza che non c’è più posto per le scorciatoie, Cosa cambierà e perchè? propalatori di falsa cultura. Tutto ciò è potuto Carlo Franza tantomeno per le iniquità. Un sistema meritocratico non
deve essere fattore di separazione, bensì aspira- essere frainteso. Un solo esempio per tutti. La ruo- Il cambiamento fa parte della vita e della storia, ma zione e un tendere comune. In questo lo Stato, ta di Duchamp, l’“orinatoio”, il nichilismo di Dada, viene sollecitato da cause improvvise e inaspettate: le Istituzioni che traducono le leggi devono fare specchiavano la condizione di un’umanità calata nel una guerra, una recessione economica, una pesti- concretamente la loro parte. Penso che avremo, dramma della prima guerra mondiale. La domanda lenza... almeno lo avranno maggiormente le nuove ge- che Duchamp poneva non era tanto cosa rappresen- Molto era già cambiato nel cosiddetto “sistema nerazioni, una possibilità di elaborare progetti e tasse l’oggetto portato sulla scena dell’arte, quanto la dell’arte”, nel mercato, nel ruolo di critici e gal- azioni che daranno concrete realtà nel mondo del domanda che esso poneva alle coscienze dell’uomo leristi, nonchè di artisti, chiamati tutti con un’e- lavoro, dei rapporti sociali: ci sarà, me lo auguro di cosa fosse l’arte. spressione che il gallerista Plinio De Martiis cita- per tutti noi, in particolare per le migliaia di stu- L’augurio è che questa domanda possa tornare a va spesso con orrore e disprezzo “operatori del denti che ho visto passare davanti ai miei occhi porsi nuovamente. Quando sarà, quando la dram- settore”. nei quarant’anni d’insegnamento. Per noi tutti au- matica esperienza del COVID 19 sarà alle spalle, La prova muscolare ingaggiata da Musei e Istituzioni spico un nuovo umanesimo; uno sguardo attento, vorrei tornare a confrontarmi su questa domanda internazionali a chi organizza la mostra più evene- inclinato verso il basso che consideri la terra che e non restare ad assistere, dall’isolato angolo dei menziale del momento (un collega direttore di mu- è sotto i suoi piedi, terra di tutti. Cambierà anche miei pensieri, alle rituali liturgie di una società de- seo mi diceva ancora diversi anni fa : “Una mostra il nostro modo e quello degli stranieri, di guardare cadente. intitolata L’oro degli Impressionisti farebbe boom di l’Italia: è un processo in atto e mi auguro che dila- visitatori”- e ci rideva sopra), le opere vendute in ghi con rapidità dal Nord al Sud. Massimo Bignardi asta a trilioni di dollari, e molti altri esempi, ci dicono Perchè cambierà? Dopo un evento mondiale, una che già rispetto al sistema degli anni sessanta e set- guerra senza confini e combattuta nelle trincee al- tanta molto era mutato, compresa la sbornia interna- lestite nelle corsie degli ospedali, nelle tende da zionale e la corsa ad accaparrarsi l’oggetto di lusso campo, nei posti di blocco che limitano la strada più costoso. Penso che quando l’acqua tornerà al all’invisibile nemico, non possiamo aspettarci di mare dopo lo tsunami, il sistema dell’arte ripartirà. ritrovare l’uomo che abbiamo lasciato poco meno Lo shock non avrà fatto altro che accelerare il pro- di un mese fa. Saremo diversi. cesso naturale di cambiamento. Non sarà come Mi auguro che cambi il sistema, il mercato e prima, non è mai come prima. di quest’ultimo non la sua capacità di porre in contatto la creatività con il pubblico, con la sua co- Il bello dell’arte, e parlo di arte visiva, di musica, di STEFANO DI STASIO (Artista) scienza, quanto gli aspetti effimeri, il privilegiare poesia, di letteratura, è che fa parte dell’umanità, ap- l’idea di un circuito d’èlite e il sempre crescente in- partiene alla natura dell’uomo, smetterà di esistere teresse a consacrare schemi culturologici. Insom- solo se verrà a mancare l’umanità. Dal punto di vista pratico, che tutto torni come pri- ma, mi auguro, che ci sia l’interesse a porsi in ma ci vorrà un pò di tempo, ma credo che la so- una prospettiva orizzontale, mettendo da par- Penso che cambieranno i meccanismi della comuni- cietà umana fa presto a tornare al bene e al male te il verticismo che domina l’attuale sistema cazione, penso anche ad un’ iniziale virata del mer- di sempre. Dopo la tragedia della seconda guerra dell’arte. L’arte è un processo che ha guardato e cato su investimenti “sicuri”, i maestri della storia mondiale la condizione umana è cambiata forse? guarda al futuro: oggi è ripiegata sull’effetto, cioè dell’arte, perchè prevarrà, almeno nella prima fase, Niente guerre con le armi, per un pò, ma i conflitti e su quanto appare sull’immediato per spegnersi una cautela e una maggiore attenzione a non uscire le ingiustizie hanno dilagato come sempre. rapidamente. da binari consolidati. Una colla che non incolla socialmente ma accen- I linguaggi forse svilupperanno altre modalità di La medicina ci fornirà il vaccino, che saremo spinti tua le distanze; tiene banco sui giornali, a caccia espressione, poi il tempo farà il resto e lentamen- tutti a prendere più convincentemente. Piccoli ma di scoop, di eccentricità, di soluzioni che sul piano te si verificherà un assestamento. Certo il sistema utili progessi. dei linguaggi finiscono per scoprirsi ‘giochini’, op- pure sulle riviste che pensano o hanno pensato di VITTORIA COEN dell’arte, così come lo abbiamo vissuto fino a ieri, cambierà, dovrà cambiare, mi auguro in meglio, in Posso dire, intanto, quello che nel mio piccolo (Curatrice e critica d’arte) fare da battistrada. Gabinetti d’oro, teschi con dia- modo più costruttivo, progettuale, meno consumisti- succede adesso. “Grazie” al coronavirus, niente manti incastrati, banane insomma una messa in co (anche se la crisi di queste ultime stagioni aveva scadenze ravvicinate, niente incontri, niente com- scena fine a se stessa, dovranno lasciare il posto In questo periodo così difficile mi rendo conto, anco- dato segni negativi ben prima dell’avvento della pan- merci, più solitudine del solito, ossia la condizione a lunghi ripensamenti sul ruolo che da millenni, ra una volta, di quanto sia importante la cultura. La demia). L’economia è positiva, il mercato non è ideale per un artista che vuole concentrarsi su se rinnovandosi in progressiva continuità, l’arte ha cultura che io intendo, in senso esteso e profondo, da demonizzare in nome di uno pseudo purismo stesso, per tirar fuori, forse, il meglio che ha da svolto e svolge come DNA dell’umanità. è quella che, attraverso una Paideia, porta a con- intellettualistico, ma non è neanche la panacea esprimere. La realtà effettiva vive di immagini, che non sono sapevolezza e maturità interiore, ad una coscienza. di tutti i problemi. Ci vuole un pensiero a medio E’ chiaro che il mercato dell’arte e il suo relativo “si- i concetti di piccola portata rivolti alla piccola cer- Quando agenti “esterni” minano prepotentemente la e lungo termine, il mordi e fuggi non fa bene alla stema” subiranno un rallentamento e, forse, spero, chia di una pseudo elitaria intellighenzia, bensì nostra stabilità la prima cosa utile da mettere in cam- cultura. un ridimensionamento del rapporto tra valori hanno un valore di testimonianza di un’identità po è una “difesa immunitaria culturale” che ci mitrida- economici e valori effettivi delle opere d’arte, esistenziale. Lo attestano quelle che ora stanno tizza, almeno un po’, dalle sirene dell’ottimismo a tutti Vittoria Coen ossia il ritorno ( lasciatemi sognare! ) da una di- facendo il giro del mondo, toccando le coscien- i costi e da quelle millenaristiche della fine di tutto. mensione monetaria alla dimensione estetica, ze in scala mondiale. Non vorrei essere frainteso, Ci si può imparare a difendere da false notizie, da l’unica che pertiene all’opera d’arte. ossia non vorrei passare per chi si scandalizza moniti ed esortazioni a compiere e pensare azioni in davanti agli esempi poc’anzi citati, rischiando di un momento di particolare fragilità. Stefano Di Stasio
Posthuman, c'è un Homo Ridens! Parafrasando Ber- Sarà festa tutto l’anno, gson: quando l'autorità dell'homo sapiens inciampa anche i preti potranno sposarsi, si ride. questa volta a qualsiasi età. La risata è una necessità biologica oltre ogni siste- Tutto cambia quest’anno ma l’arte non cam- ma. bia, l’arte non cambierà. Rappresenta se stessa anche adesso come Cosa succede al mondo dell'arte, cambierà il pen- tanti anni fa. siero, cambieranno i linguaggi? Cambierà il mercato, Quel che cambia è il sistema, speriamo che cambierà il sistema? cambierà. Booh! Sempre in "Lezioni di filosofia morale", la nº Perchè cambi il sistema però, 6 è dedicata al booh e al bue. La tua domanda è la finanza andar dovrà bella come un sole splendente dopo la pioggia. Spa- nei suoi luoghi a far danno oppure utilità, ventosa come un animale sconosciuto. Chi crede di ma altrove lontano dall’arte concludere la frase con un punto sbaglia. Solo La re- che libera resterà. torica fa il punto. Basta non concludere nel finito per aprire le porte all'infinito. Ti saluto Gaetano Grillo con Altrimenti ha ragione Tancredi(1): un punto su cui troneggia, non visto, un gigantesco tutto cambi perchè nulla cambierà. interrogativo con un fenomenale punto di domanda. Mi diceva Alessandro(2) però, Don Ferrante mo- rendo diceva: La scultura di Andrea Bortolon questo morbo, sostanza non è nè accidente. Non esiste, non c’è, non è niente. Però noi stiamo in casa, passerà. GIANNI ASDRUBALI Forse l’arte più libera sarà. (Artista) Note 1) Tancredi nipote di Fabrizio Principe di Salina - Il Gattopardo 2) Alessandro Manzoni (Ciao Gaetano, ecco qua, mi è venuta adesso leg- gendo l’intervista di Stefano Di Stasio) ANDREA BORTOLON Gianfranco Notargiacomo (Filosofo) ....Ho letto adesso l'intervista di S. Di Stasio, e sono d'accordo con lui che all'inizio ci sarà un ral- lentamento ma poi la stupidità e il profitto fine a Risponde la scultura del filosofo Andrea Bortolon se stesso riprenderanno come prima più di prima, di Aldo Spoldi in collaborazione con la studentessa come sempre. Arianna De Stefani L'ultima volta è stato con le torri Gemelle, quando doveva cambiare tutto, ma poi tutto ha ripreso allo Nel libro "Lezioni di filosofia morale" n.19 c'è una le- stesso modo (non sto qui a spiegare). zione tenuta all'Accademia di belle arti di Brera il 13 Quindi volevo dare forza ai grandi “Cattivi maestri” dicembre del 2000 intitolata "Il timido e il coniglio" perchè nel cervello d'un coglione il pensiero faccia che dà esattamente i consigli lanciati dal sistema un giro, bisogna che gli capitano un sacco di cose sanitario per combattere il coronavirus: la riserva- e di molto crudeli" (Celine, in “viaggio al termine tezza, il rifugio, la lontananza dai luoghi affollati. della notte “) ma dopo aver fatto il giro poi si ribloc- Certamente allora non c'era il coronavirus ma ca nuovamente. qualcosa nell'aria si percepiva: tantissimi si- Quindi volevo aggiungere solo questo: che l'uma- mulacri senza referente. La società dei simula- GIANFRANCO cri puniva già il corpo e la merce. "Lo scambio nità non è affidabile. È DENTRO QUESTO LIMITE CHE BISOGNA LA- simbolico e la morte" di Baudrillard non prometteva NOTARGIACOMO certo il Paradiso Terrestre. (Artista) VORARE. La trascendenza non è fuori dal mondo ma in que- sto limite, in questo mondo. Sì riderà di più! L'ora di risata sarà introdotta in tutte Per sconfinare e naturalizzare bisogna sentire tutta le Università. Il sorriso, l'ilarità, il Marameo sono al- Caro Gaetano ti scrivo così mi distraggo un po’. l'inaffidabilità del confine. trettanto importanti dell'ora di celebrità. Mi fa piace- L’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa qui non E i confini non li ha inventati la natura, l’uomo. re citare altre due lezioni contenute nel libro lezioni va. di filosofia morale, la nº 12 intitolata "Il marameo il Non si esce nemmeno quando è festa Gianni Asdrubali gatto" e la n º13 dedicate proprio alla risata. Perchè e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla si Riderà di più? finestra. Celata nell'informazione certa dell'Homo Sapiens Ma la televisione ha detto che il nuovo anno o addirittura nell'inviolabile dogma conoscitivo del porterà una trasformazione e molti già lo sanno.
stema arte bisognerà attendere il dopo emergen- "il piccolo mondo antico": passeggiate, pausa za, nessuno può prevedere esattamente cosa caffè, riutilizzo degli avanzi, insomma ripren- accadrà. La convinzione crescente del grande deremo a dare valore alle cose semplici, quel- bluff degli ultimi lustri già circola da tempo, e le cose che non notavamo più. si ha la consapevolezza che esistano due si- Dal punto di vista della bellezza e dell'arte, risco- stemi del contemporaneo, quello patinato del priremo l'arte gratis, cioè la bellezza delle città che glamour internazionale, con i suoi finti valori avevamo disimparato ad apprezzare, avendole speculativi, e quello autentico che la maggior sempre davanti agli occhi. Per godere di questa parte degli operatori, pur in ombra rispetto alle bellezza non si paga il biglietto. E dal mio punto luci del presunto mainstream, portano avanti di vista, cioè dalla prospettiva di una Polacca che tutti i giorni, con tenacia e passione. ricorda la Polonia nel periodo del comunismo, con Il linguaggio continuerà ad essere quello dell'e- le frontiere chiuse, penso che si apprezzerà di più clettismo, è inevitabile sia così in questa fase, la libertà (che nel comunismo non c’era) la liber- l'importante sarà discernere sempre più i valori tà di viaggiare, di scoprire mondi nuovi, culture fittizi da quelli reali. Il mio augurio è che sparisca nuove, lingue e costumi nuovi, la libertà di uscire gradualmente certa arte fintamente impegnata nel quando vuoi, dove vuoi e con chi vuoi ma i viaggi sociale e prevalga quella che nei territori metropo- diventeranno più oculati e saggi. Non mordi e fug- litani opera davvero per educare alla bellezza ed gi, perchè viaggiare vuol dire sopratutto lINCON- al riscatto sociale tramite la cultura. TRO. Adesso, ci mancano proprio gli incontri. Purtroppo i danni creati negli anni Novanta sono Chiusi, come siamo, in quarantena, cominciamo difficili e lenti da risanare, occorreva avere più co- a riflettere sui valori come l'incontro con un altra OMAR GALLIANI raggio allora, adesso è relativamente più sempli- persona, come la libertà, cose che non sono ovvie (Artista) EDOARDO DI MAURO ce in una fase in cui il re si sta ormai spogliando e soprattutto non sono date per sempre. Nessu- (Direttore dell’Accademia Albertina e Presidente delle sue vesti. Io e pochi altri in quel decennio no, che non abbia fatto l’esperienza di perdere la Il calendario umano è breve se paragonato a quello fummo inascoltate cassandre nel deserto del con- libertà può sapere quanto essa sia preziosa. della terra e di tutto ciò che la circonda. Pensavamo MAU, Torino) formismo. In casa abbiamo sviluppato enormemente la co- ad una accelerazione senza limiti continuando la no- municazione online e l'immagine digitale. Dopo stra corsa senza ostacoli. Ora qualcosa di infinitamen- Il richiamo immediato va all'11 settembre, evento di Edoardo Di Mauro questa indigestione, apprezzeremo molto di più te piccolo ci rallenta la corsa e ci impone di riflettere portata traumatica che spezzò il velo, ormai giunto gli originali, il contatto diretto con le opere e avre- su cosa sia stato il tempo vissuto sino ad oggi. Ces- agli estremi, tra reale e virtuale. Poco rilevanti, però, mo meno pubblico nei musei e nelle città d'arte, sati i conflitti, riposte le armi e avvolti nel silenzio dove i mutamenti successivi. Da un punto di vista artistico, anche perchè gli ingressi, anche dopo la tempe- il canto degli uccelli e il frusciare del vento si fanno soprattutto grazie alla diffusione della rete e poi dei sta, continueranno ad essere contingentati. Que- ancora sentire e la solitudine dell’uomo diventa disar- social media che hanno impedito la censura imperan- sto per me non è un male se ci riflettiamo su. mante, ci chiediamo come sarà la vita dopo questo te e l'omissione di notizie che caratterizzò in negati- Anche il flashmob è diventata una nuova forma tempo. Non sarà più come prima, non potrà esserlo vo gli anni Novanta, abbiamo iniziato ad assistere ad d'arte che unisce tante persone in un progetto/ perchè consapevoli di un limite che avevamo sottova- una lenta ma graduale attitudine a riscoprire situazio- performance. lutato, la nostra vulnerabilità. ni e personalità ingiustamente sottovalutate, pur se Si vedrà se ci sarà una forma d'arte nuova. Certa- annacquata nel mare magnum della comunicazione. mente, un argomento così sgradito come il coro- Cambieranno i confini dell’economia, delle geografie Da un punto di vista sociale invece cambiò poco o navirus, produrrà soggetti nuovi. Gli artisti spesso commerciali che pensavamo per sempre globalizzate. nulla. Gli effetti negativi della globalizzazione si acu- sono stati veggenti, pensiamo alle raffigurazioni Pensavamo ad una umanità trasversale, senza con- irono ed abbiamo assistito all'avvento di una società delle danze macabre e della peste (Milano ne fini culturali e commerciali. Purtroppo dopo lo sforzo del controllo che ha reso sempre più un vero incubo, sa qualcosa col suo grande san Carlo Borromeo comune fra i popoli per trovare una via d’uscita dalla ad esempio, viaggiare in aereo, specie per le mete che non aveva paura della peste). Forse questi pandemia si distanzieranno ancora una volta i confini internazionali. Questa volta potrebbe forse essere in soggetti torneranno nelle opere dei contempora- economici e culturali. Forse fra le tante cose negative parte diverso. nei e sarà dura per il mercato dell'arte vendere riscopriremo anche cose fondamentali quali il nostro Potremmo assistere ad una ripresa di valori comuni- soggetti macabri, ma questa è la realtà e gli arti- territorio e le varie culture disseminate e condannate tari e di solidarietà autentica e non di maniera, come è sti correranno questo rischio. C'è una bella tradi- ormai all’oblio della globalizzazione. avvenuto in questi anni. L'allentamento estremo della zione di artisti che hanno trattato questi soggetti vicinanza sociale che caratterizza questi giorni inediti potrebbe portare alla volontà di ristabilire un'etica dei JOANNA KILLIAN da Francesco Del Cairo, Tanzio da Varallo, Luca Giordano fino ai giorni nostri, come la mostra di Il sistema dell’arte, ormai drogato da speculazio- ni extraculturali imploderà su se stesso dissemi- (Chief curator Museo d’Arte Mod. Zagabria) Nicola Samorì intitolata "Black square" a Napoli rapporti. Si auspica anche che concretamente si riva- nando ferite e lutti artistici generati spesso dall’in- luti la necessità dell'intervento pubblico nel sociale e ha mostrato. Le cose ritornano nella storia, par- consistenza di valori reali. Torneremo a speculari si allentino le disparità che hanno afflitto la dimensio- Il LATO POSITIVO DELLA CATASTROFE tenze e ritorni, a noi il compito di capirle per trarne culturali dettate da contenuti che sembravano ormai ne della globalizzazione economica selvaggia e sen- No, non riprenderà tutto come prima, cam- le conclusioni. dimenticati quali per primo il dialogo tra gli artisti, sen- za regole. bierà molto della nostra vita, le abitudini so- za le consuete mediazioni curatoriali e commerciali Per valutare appieno se sussistano davvero le con- ciali (baci, abbracci, strette di mano, concerti, Joanna Kilian che hanno contraddistinto negli ultimi decenni il per- dizioni per un radicale mutamento strutturale del si- teatro) e le abitudini quotidiane, riscopriremo (Foto: Mateusz Michieletti) corso del mondo dell’arte ammutolendo o scavalcan-
do le stesse voci degli artisti. Dovremmo dare vita ad Tutti i paradigmi sono già saltati a seguito di que- Certo, il Coronavirus incide! Su tutto: lo spazio, un nuovo “MANIFESTO” epocale dell’arte in cui si sta drammatica emergenza. Il sistema sanitario, il nostro spazio, la sensibilità con cui riguardare annunci ancora una volta il desiderio del “FARE” nonostante le difficoltà, ha dimostrato grande il mondo, la luce con cui osserviamo lo strazio e e del “PENSARE” lontani da imposizioni di setto- efficienza e umanità, con medici e infermieri in la paura, le domande a cui per il momento non ri pianificati quali le aste d’arte nazionali e inter- prima linea e imprenditori pronti ad aiutare. si può dare risposta e, infine il senso, ora, del nazionali, allontanandoci così dal danno morale Tutto ci fa capire come abbiamo dato per sconta- nostro fare come artisti. e culturale a cui il dominio economico dell’arte ci to anche questo aspetto fondamentale che dovrà Cambierà? Si, forse cambierà. Certo è che, se vi aveva ormai addomesticati. essere in futuro sempre al centro dell’attenzione, sarà un cambiamento, questo non arriverà attra- come anche il sistema scolastico, sempre trascu- verso un calcolo preordinato, ma arriverà natu- Omar Galliani rato e invece determinante anche per le famiglie. ralmente, tenendo viva la nostra sensibilità e la A livello economico sarà fondamentale un so- nostra attenzione certi, comunque, che non sarà stegno che dovrà essere, si spera, condiviso mai come prima. dall’Europa. In Arte cosa cambierà? Prima di tutto, per molto Sarà anche questa occasione per capire l’impor- tempo, la sua presenza nel sistema Paese, che tanza vera dell’Unione Europea in cui ci troviamo sarà molto occupato a ricostruire una logica eco- e per ridimensionarci, considerando anche l’altro nomica, produttiva di risanamento e, come suc- e non solo noi stessi con il “subito e ora”. cede in questi casi, l’Arte è sempre considerata Forse a seguito di questa crisi anche le opere “un di più”. Ricordo l’affermazione di un noto eco- d’arte torneranno a prezzi più normali, dopo le nomista di un passato governo: “Con la cultura grandi speculazioni avvenute a scapito degli ar- non si mangia!” tisti veri. La promozione online sarà molto impor- Mi piacerebbe, e forse in parte avverrà, che tante e dal mio punto di vista come galleria sto l’Arte, il Sistema dell’Arte presti la sua atten- cercando di svilupparla; è difficile al momento zione più a valori dell’estetica che a quelli fare programmi. dell’economia, aiuti e spinga ricerche più A livello umano questo isolamento, oltre a con- RENZOGALLO autentiche e complesse piuttosto che quel- tenere i possibili contagi, è molto utile per la ri- (Artista) le legate a marketing, a trovate modaiole e scoperta dei valori della quotidianità familiare e idolatrie più adatte al mondo del calcio (com- domestica che avevamo perso e dimenticato; è prensibile certo) che a quello della cultura. quindi anche un’occasione di approfondimento Un nemico occulto si è inserito tra le mura della nostra culturale. casa, del nostro studio, nella nostra testa. Minaccioso, Renzogallo Per concludere vorrei ricollegarmi all’inter- invisibile, eppur presente. Mai il telefono ha trillato tanto vista di Omar Galliani in cui dice che biso- e mai allarmi veri e falsi si sono infiltrati così facilmen- gnerebbe fare un manifesto epocale dell’arte te e prepotentemente nei nostri pensieri, insinuando l’i- fondata sul fare e sul pensare; ecco, io sono dea della necessità di un cambiamento, di modificare il disponibile ad aderire a questa idea come senso del nostro fare. Si cambierà all’inizio, anzi è già gallerista e spero che anche gli altri miei col- cambiato. Temo però, e vorrei che così non fosse, che il leghi risponderanno a questo appello. cambiamento, subito intenso e condiviso in gran parte, ANTONIO BATTAGLIA Non demonizzerei troppo il mercato in quanto i vada pian piano affievolendosi come fa la risacca dopo (Gallerista) galleristi hanno fatto la storia di tanti artisti e il una tempesta. Dopo una guerra si sente la necessità di ritrovare valori, solidarietà, di riconsolidare la propria mercato non è sempre malsano, ma è anche dif- esistenza e rinasce la consapevolezza che viviamo con fusione dell’opera e della cultura; è qui che biso- gli altri. Poi, riconsolidato il proprio posto nel mondo, Caro Gaetano, gna tornare, anche con un po’ di umiltà che non purtroppo l’uomo ha sempre voluto accrescerlo a scapi- più che parlare del dopo coronavirus, parlerei dell’a- farebbe di certo male. to di quegli altri che erano stati così indispensabili per la desso, in quando la ripresa sarà molto lunga e gradua- L’arte, come la vita di tutti i giorni, si è sempre propria salvezza. le. È da un pò che parliamo del possibile cambiamento fondata sul dialogo e il confronto, di cui questa del paradigma; questa emergenza sanitaria ne è un esperienza odierna sta evidenziando l’importan- La crisi economica generata dall’impatto del Coronavi- segnale chiaro e ci servirà da insegnamento sui valori za attraverso l’isolamento di ognuno di noi. Ed è rus sul mondo potrà dare un nuovo impulso alle esigen- essenziali della vita spirituale e materiale. qui che si gioca l’equilibrio e l’autenticità di ogni ze della ricerca scientifica e al metodo di distribuzione È un’occasione di cambiamento in cui purtroppo ci individuo. della ricchezza, probabilmente anche a una revisione hanno rimesso la vita migliaia di persone, soprattutto l’augurio è quello di in una grande rinascita dei rapporti tra le varie nazioni del globo, cercando nuovi nella nostra Lombardia, la più colpita, motore econo- interiore. In ogni caso il pianeta ora respira equilibri. Quanto affermo è certamente più un desiderio mico deIl’Italia. dall’inquinamento e si sentono gli uccellini, che una corretta previsione, desiderio che si spinge Il consumismo dilagante stava divorando tutto, e le persone sono finalmente affacciate alla perfino all’auspicare un NUOVO UMANESIMO, ma.... anche noi stessi, e nell’arte gli artisti, le opere di finestra! (!) qualità e il mercato, quello basato su onestà e pro- Buona Pasqua e a presto. fessionalità, sostituito da un mercato falsato da Un inquietante stato di disagio che interroga il perchè deterioramento etico e culturale. Antonio Battaglia fare Arte e, se sì, come farla.
Puoi anche leggere