Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
31 gennaio 2020 Oggi stanno iniziando ad arrivare notizie negative dalla capitale, una coppia di turisti cinesi in visita a Roma è risultata positiva al COVID-19, anche qui, al Nord Italia, iniziano le prime preoccupazioni e salgono le prime paure. Mattia M.
«Il COVID-19 è una malattia provocata dal “coronavirus”, scoperta a Wuhan intorno al dicembre 2019 e proveniente da cellule animali presenti nei pipistrelli, che, dopo essere stati mangiati dagli umani, hanno trasmesso il virus alla popolazione cinese. Durante i primi casi di coronavirus i medici cinesi avevano già individuato alcune polmoniti sospette, ma era stato loro imposto di non far sapere niente; molti di loro sono deceduti a causa di questo virus e delle poche precauzioni prese». Mattia M. Coronavirus
2 febbraio 2020 A poco meno di 48 ore dal ricovero dei turisti, alcune ricercatrici dell’Istituto “Spallanzani” di Roma sono riuscite a isolare il virus: penso che gran parte dell’Italia abbia tirato un sospiro di sollievo; la cosa però ha rassicurato troppo gli italiani e ha permesso così la velocissima diffusione di questo virus, perché, se in Cina esso è stato debellato in poco tempo grazie alla rigorosa quarantena, in Italia la popolazione ha sottovalutato la situazione. Mattia M.
21 febbraio 2020 Vengono isolati Codogno e piccoli paesi nel Lodigiano: comprendo che questa epidemia sta assumendo una portata molto più vasta di quella che noi tutti ci aspettavamo. Sharon I.
4 marzo 2020 Oggi ci hanno comunicato la chiusura delle scuole in Italia a causa di un virus che stava uccidendo migliaia di cinesi già da tempo e purtroppo è arrivato anche da noi. All’inizio ero felice, perché l’ho presa come un momento di riposo dallo studio, ma poi ho capito che la situazione era grave e quindi ho iniziato a preoccuparmi. Fa parte dei “Coronavirus” sconosciuti e nessuno sa ancora come agirà e quando finirà. Ho letto che vive nelle cellule degli animali selvatici in Cina, dove tali animali vengono macellati nei mercati all’aperto e mangiati abitualmente; molto probabilmente questo ha permesso il passaggio dai pipistrelli all’uomo. All’inizio sembrava fosse possibile contenere il contagio, ma purtroppo la situazione è sfuggita di mano. Noi siamo entrati subito in quarantena, perché i miei genitori erano preoccupati, vedendo le immagini dei cinesi chiusi in casa e delle le città deserte, anche se io non capivo ancora la gravità della situazione. Manuel M.
Probabile origine del virus «Ho letto che vive nelle cellule degli animali selvatici in Cina, dove tali animali vengono macellati nei mercati all’aperto e mangiati abitualmente; molto probabilmente questo ha permesso il passaggio dai pipistrelli all’uomo».
«Sto leggendo “La coscienza di Zeno” tranquillamente seduta sul divano, quando, a reti unificate, sento il discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ci informa del peggioramento della situazione sanitaria e ci esorta a collaborare, nel nostro piccolo, stando a casa e uscendo solo per motivi strettamente necessari, per non aumentare il numero dei contagiati; inizia così la mia lunga quarantena». Sharon I. 7 marzo 2020
7 marzo 2020 – seconda parte Mai frase fu più appropriata: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla” ( Martin Luther King). Ecco allora che anche io, nel mio quotidiano, devo supportare il mio Paese, anche a livello morale e psicologico, rispettando le regole e con la ferma convinzione che presto l’Italia tornerà a brillare in tutto il mondo. E’ un giorno che ricorderò per sempre: inizia così una vita del tutto diversa per milioni di italiani, fatta di sacrifici, di rinunce e soprattutto di cambiamenti; cambiamenti che tutti dovremo adottare ad ogni costo. Sharon I.
7 marzo – terza parte Purtroppo gli ospedali si sono subito riempiti di malati e per questo il governo ha ordinato di rimanere in casa in quarantena. Si potrà uscire solo in caso di necessità e per fare la spesa, indossando le mascherine e rispettando la distanza di un metro uno dall’altro. Mi sa che la situazione si sta aggravando, vedo che tante persone danno il loro sostegno ai medici e agli ammalati cantando l’inno di Mameli dai balconi delle proprie abitazioni, forse anche per alleggerire l’atmosfera. Mattia M.
9 marzo 2020 Quasi tutta l’ Italia è contagiata e iniziano a verificarsi i primi contagi in tutto il resto d’Europa; il ministro inglese non ha mostrato solidarietà verso lo Stato italiano, ma il virus ora ha raggiunto anche l’Inghilterra, che è stata messa subito in quarantena, ormai è inevitabile: si parla di una vera e propria pandemia. Io penso che l’unico modo per uscire da questa situazione è essere uniti, mostrare solidarietà e rimanere a casa, perché, secondo me, noi siamo allo stesso tempo la causa e la soluzione di questo problema, alla fine basta volerlo. Mattia M.
9 marzo – seconda parte L’epidemia si sta espandendo in tutta Italia e gli altri stati europei non ancora coinvolti fanno fatica a credere che tutto ciò stia accadendo. Proprio oggi è partita una campagna di solidarietà di alcune celebrità per raccogliere fondi da destinare agli ospedali in difficoltà, a causa del gran numero di contagi. Grazie alle donazioni, si potranno comprare medicinali e attrezzature contro il virus. È strano vedere immagini di persone degli altri Paesi che passeggiano tranquille o vanno a vedere una partita di calcio mentre qui le città sono deserte, sembra scoppiata la terza guerra mondiale. Manuel M.
Città deserte «Ho letto che vive nelle cellule degli animali selvatici in Cina, dove tali animali vengono macellati nei mercati all’aperto e mangiati abitualmente; molto probabilmente questo ha permesso il passaggio dai pipistrelli all’uomo».
11 marzo 2020 Iniziano ad arrivare le notizie dagli altri stati di persone contagiate, non solo in Europa ma in tutto il mondo, in breve tempo questo virus è riuscito infettare tutti. Proprio oggi, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dichiara la pandemia, cioè la diffusione del virus in tutto il pianeta. Manuel M. Ormai si può trovare un contagiato in qualsiasi stato d’Europa, che è stata messa tutta in quarantena. Io non avrei mai pensato che abbracciare qualcuno o viaggiare per il mondo sarebbe stato così complicato, a tratti pericoloso, e sarà di sicuro il periodo più lento che la nostra generazione abbia mai ricordato, perché io penso che quando una cosa ti viene tolta, in questo caso la libertà di uscire, è solo per fartene apprezzare il valore. Mattia M.
«Noi ragazzi cerchiamo di non pensarci e di distrarci. Fortunatamente abbiamo potuto riprendere le lezioni online e rivedere i nostri compagni e i nostri professori, anche se dietro uno schermo». Didattica a distanza
16 marzo 2020 Caro diario, oggi è un lunedì un po’ diverso, ci troviamo tutti rinchiusi in casa, a causa del virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero, un virus di cui non si conoscono per certo nemmeno le origini: c’è chi dice che arrivi dal mercato di Wuhan, chi invece dice che sia scappato da un laboratorio; non importa da dove provenga, l’importante è riuscire a combatterlo, anche se questo vuol dire rimanere chiusi in casa. Al mattino mi sveglio abbastanza presto, circa alle 7:30. La mattinata è dedicata a videoconferenze, svolgimento dei compiti e allo studio, un po’ come se fossi a scuola; questo è l’unico modo per procedere con il programma a distanza; in questo periodo, sono riuscita a suddividermi meglio il materiale da studiare e così a ricavarmi molto tempo libero, cosa che prima non riuscivo a fare, perché, tornando a casa da scuola, avevo due ore circa per fare tutti i compiti e poi dovevo correre ad allenamento o fisioterapia, a volte mi trovavo a studiare anche dopo cena. Laura S.
Pomeriggi di pallavolo… in giardino «Dopo pranzo, passo molto più tempo in giardino con mia sorella: giochiamo a pallavolo per pomeriggi interi. Dopo un po’ di svago, controllo e finisco i compiti». Laura S.
19 marzo 2020 Siamo in quarantena da quasi due settimane e la situazione a livello di contagiati è sempre peggiore, ma la situazione di solidarietà tra tutta la popolazione italiana continua ad accrescere perché ci siamo resi conto che l’unico modo per uscire da questa situazione è farlo insieme. Mattia M. Vedi, caro diario, questo periodo mi sta facendo riscoprire cose che prima davo per scontate, ma non dobbiamo disperarci, dobbiamo essere coraggiosi, ascoltare i decreti e rispettarli, solo così potremo tornare alla normalità di tutti i giorni e forse, dopo questo periodo di stop, riusciremo ad apprezzare la nostra quotidianità che prima davamo per scontata. Laura S.
20 marzo 2020 – prima parte La quarantena continua e le giornate sono un po’ tutte uguali, anche se già da una decina di giorni abbiamo ripreso le lezioni scolastiche, grazie alla tecnologia e alla disponibilità degli insegnanti. È strano vedere i miei compagni di classe su un monitor, ma nello stesso tempo è molto piacevole. Manuel M.
20 marzo - seconda parte La prima grande restrizione per i ragazzi della mia età è stata la chiusura delle scuole, anche se, indubbiamente, all’inizio di questa “vacanza forzata” tutti eravamo contenti; in seguito, personalmente ho preso coscienza di quanto la scuola facesse parte di me e proprio per questo mi mancasse infinitamente, per il contatto umano. Un’altra difficile condizione è la lontananza dai tuoi amici e dalle persone a cui vuoi bene, così ti rendi conto di quanto sia importante un abbraccio, un bacio, proprio quando viene negato. In questa difficile condizione viene in nostro soccorso la tecnologia, sia per la scuola sia per gli amici, permettendoci di essere vicino a chi purtroppo non abbiamo la possibilità di vedere di persona. Sharon I.
23 marzo 2020 Caro diario, oggi è ormai trascorso quasi un mese dall’inizio della quarantena, una cosa da impazzire, ma in realtà credo che sia tutta una questione di abitudine. Una volta che crei la tua routine, stare in casa - sì, è noioso - però comunque sopportabile. Per fortuna ho gli impegni scolastici che più o meno regolano la mia giornata, anche se mi rimane comunque parecchio tempo libero che bisogna in un modo o nell’altro colmare. Infatti, in questa quarantena ho principalmente riscoperto vecchie passioni che, per mancanza di tempo, avevo abbandonato. Da piccola, per esempio, amavo giocare a tennis con mio papà al campo da tennis che si trova a Mede (ovviamente ora è chiuso), uno sport che però poi ho abbandonato. Tuttavia, durante questo periodo, non sono rare le volte in cui mi ritrovo in cortile con la mia vecchia racchetta a palleggiare contro il muro, costellando il tetto e la grondaia di palline giallo fosforescenti. Pratico questa attività anche perché mia madre insiste che io debba stare all’aria aperta. Oggi addirittura mio padre si è aggiunto a questo mio passatempo, riassaliti dallo spirito di competizione che un tempo ci accomunava. Ilaria S.
La ritrovata passione per il tennis «Durante questo periodo, non sono rare le volte in cui mi ritrovo in cortile con la mia vecchia racchetta a palleggiare contro il muro, costellando il tetto e la grondaia di palline giallo fosforescenti».
24 marzo 2020 Come ti ho già raccontato, caro diario, in questa quarantena ho fatto un vero e proprio tuffo nel passato, infatti oggi ho deciso che avrei ripreso un'altra mia vecchia abitudine. Quando ero piccola, trascorrevo la gran parte dei miei pomeriggi da mia nonna e da mio nonno materno ed insieme a loro amavo curare l’orto, a tal punto che i miei nonni mi avevano concesso una parte del loro orto, dove io potevo coltivare quello che volevo. Ovviamente, col tempo, sono andata sempre meno dai miei nonni, non prendendomi più cura dell’orto. Ho deciso quindi che ricomincerò a dedicarmi all’orto che occupa una parte del mio giardino, non potendo più andare da mia nonna. Perciò oggi il mio diletto è stato seminare il basilico e costruire una serra perché cresca meglio e, iniziando da oggi, un giorno sì e uno no dovrò annaffiare e aprire la serra per far prendere il sole alle mie piantine. Per oggi è tutto! Ilaria S.
Mi do all’orticoltura… «Oggi il mio diletto è stato seminare il basilico e costruire una serra perché cresca meglio e, iniziando da oggi, un giorno sì e uno no dovrò annaffiare e aprire la serra per far prendere il sole alle mie piantine».
25 marzo 2020 Caro diario, oggi ho trascorso quasi tutta la mia giornata a fare i compiti e a studiare (sono proprio una studentessa modello!) e non ho avuto molto tempo per attività extrascolastiche. Però, comunque, ho aiutato mia mamma a seminare la rucola nel nostro orto e mi sono ritagliata un momento per fare anche attività fisica. Essendo segregata in casa, infatti, ho ritenuto importante fare dell'attività fisica: prima, quando era permesso uscire per motivi sportivi, andavo a correre con il cane, affiancata dalla mia cuginetta in bicicletta. Ora, invece, hanno vietato di uscire anche per farsi una corsetta, allora ho dovuto trovare un metodo alternativo, infatti oggi ho corso nel cortile. Sono partita da dietro la casa, sono passata dietro al pino e poi ho costeggiato il perimetro dell’orto per poi andare davanti alla casa e infine di nuovo dietro la casa. Tutto ciò inseguita dal mio cane, non penso per un particolare motivo, semplicemente voleva anche lui farsi una corsetta. Mi ritengo fortunata ad avere un cortile, le famiglie che non ce l’hanno non so proprio come resistano! Ilaria S.
26 marzo 2020 Il brutto tempo: nuvole, vento e freddo, caro diario, questa è stata la giornata di oggi, il che significa che non ho potuto nemmeno andare in cortile a prendere una boccata d’aria, a giocare un po’ a tennis o fare altro. Quindi oggi mi sono trovata da fare in casa, alternando sempre agli impegni scolastici. Durante questa quarantena mia madre si è applicata molto in cucina preparando diverse torte e da qualche tempo pensavamo di sperimentare una nuova ricetta. L’occasione è caduta a fagiolo oggi e così abbiamo tentato di cucinare una focaccia. Avevo però omesso di dire che sia io che mia madre abbiamo una propensione a combinare casini; infatti, non erano passati neanche 10 minuti quando abbiamo rovesciato una parte dell’acqua con dentro il lievito. Questo, però, non ci ha scoraggiato: come ho detto, è nostra attitudine fare pasticci. La focaccia, alla fine, è uscita più croccante di quanto ci aspettassimo e decisamente insipida – non si dice che dagli errori si impara? – però, comunque commestibile. Il tentativo di preparare la focaccia è pur sempre andato meglio del tentativo di imparare a fare le trecce dall’alto: quello è andato proprio a rotoli. Oggi devo dire ho imparato una cosa importante: che non sono tagliata per fare la cuoca, ma tanto meno la parrucchiera! Ilaria S.
Cuoche provette… «Oggi abbiamo tentato di cucinare una focaccia…»
27 marzo 2020 In Italia si riscontrano quasi 100.000 contagiati con 10.000 morti e 13.000 guariti, la brutalità di questo virus è sorprendente, ma io penso che da un certo punto di vista ce lo siamo quasi meritati, perché, guardando questa pandemia da un altro punto di vista, possiamo interpretarla più che come un’opportunità di guarigione, infatti, stando nelle nostre case, lontano da tutto e da tutti, capiamo la vera importanza delle nostre attività quotidiane, capiamo quanto sia importante il pianeta, che, nonostante tutta questa situazione, sta guarendo, come si può notare dal restringimento del buco dell’ozono o dal ritorno dei pesci nella laguna di Venezia. Possiamo vedere tutto ciò come una guarigione da tutti i problemi legati alla guerra, legati agli insensati litigi e contrasti del mondo odierno, perché sono sicuro che, finita questa pandemia, tutti questi problemi non sorgeranno più. Penso che, d’ora in poi, qualsiasi essere umano abbia capito l’importanza di passare del tempo con la famiglia, con i propri amici, di fare ciò che gli piace e di raggiungere i propri obiettivi. Mattia M.
I concerti dai balconi «In qualsiasi regione possiamo trovare gente che suona e canta dai balconi, persone in videochiamata con il proprio dispositivo o che si dedicano molto di più alla propria famiglia, quindi io penso che, con il dovuto tempo e le dovute precauzioni, questo periodo ci potrà solo migliorare».
27 marzo – seconda parte Su internet girano molti video sulla situazione attuale. C’è chi dice che la natura si sta ribellando a tutto ciò che l’uomo fa contro di essa: l’inquinamento, il disboscamento, l’effetto serra, il riscaldamento del pianeta, i rifiuti. A proposito di questo, mi hanno colpito molto le parole che il Papa ha pronunciato durante la Benedizione Urbi et Orbi e l’indulgenza plenaria in cui ha chiesto a Dio di fermare questa pandemia e ha benedetto tutto il mondo chiedendo il perdono di tutti peccati per tutti gli uomini, credenti e non credenti. Come dice Papa Francesco, siamo tutti sulla stessa barca e ci salveremo solo se staremo uniti e se, per il bene di tutti, staremo a casa. Penso che in qualche parte del mondo i ricercatori stiano studiando una cura e un vaccino, ma al momento non l’hanno ancora trovato e non si sa come affrontare questa terribile emergenza. Sono abbastanza spaventato, perché molte persone continuano a morire e tante famiglie avranno problemi economici o sanitari a causa del lavoro fermo, perché non potranno pagarsi il cibo o le cure necessarie, visto che l’economia del mondo si è fermata e con essa anche gli stipendi. Spero che prima o poi qualcuno si faccia avanti per salvare il nostro pianeta cambiando le abitudini che abbiamo avuto fino adesso e soprattutto che l’esperienza vissuta ci aiuti a capire cosa abbiamo sbagliato e cosa possiamo fare in più per migliorare le cose. Ci resta solo sperare che la situazione migliori il più presto possibile, ma penso che, quando sarà tutto finito, non sarà facile tornare alla normalità. Manuel M.
La benedizione di Papa Francesco «Mi hanno colpito molto le parole che il Papa ha pronunciato durante la Benedizione Urbi et Orbi e l’indulgenza plenaria in cui ha chiesto a Dio di fermare questa pandemia e ha benedetto tutto il mondo».
30 marzo 2020 Caro diario, talvolta mi capita di pensare cosa avrei fatto oggi se non ci fosse la quarantena. Di solito i miei venerdì pomeriggio erano molto occupati, quasi frenetici, capitava infatti che dopo la scuola mi fermassi a Valenza per andare a mangiare fuori con alcune mie compagne di classe e poi correvo per prendere all’ultimo minuto il treno per tornare a Mede (per questo l’ho perso molte volte). Arrivata a Mede, non tornavo neanche a casa, andavo direttamente a casa di una mia amica che abita vicino alla stazione - era abitudine mia e delle mie amiche incontrarci il venerdì quando gli impegni scolastici erano minori – per parlare e scherzare. Successivamente, tutte insieme ci incamminavamo verso l’oratorio, dove partecipavamo al nostro consueto incontro di catechismo. Ora le cose sono diverse: non possiamo andare all’oratorio, non posso andare a Valenza a vedere le mie compagne e nemmeno andare a casa delle mie amiche. Le cose sono diverse, ma non del tutto: mi scrivo con le mie compagne praticamente tutti i giorni e proprio oggi pomeriggio io e le mie amiche abbiamo fatto una videochiamata di più di un’ora, è stato bello sentirle dopo tanto tempo che non ci vedevamo in faccia, mi ha fatto sentire in un certo senso più vicina a loro. Per quanto riguarda il catechismo, anche gli educatori si sono attrezzati e facciamo delle videoconferenze ogni weekend. Sicuramente i miei venerdì pomeriggio sono diventati molto meno frenetici, ma per un po’ andrà bene così. Ilaria S.
30 marzo – seconda parte È assurdo pensare che prima della quarantena odiavo i lunedì, perché dovevo andare a scuola e dovevo svegliarmi molto presto. Ora, invece, ho un atteggiamento più mite nei confronti dei lunedì, infatti non mi devo svegliare a orari improponibili e la sera trasmettono “Harry Potter” in televisione: un motivo in più per adorare il lunedì. Anche se ho già visto un centinaio di volte quei film, mi fa sempre piacere rivederli e notare i piccoli particolari che magari non cogli la prima volta che li guardi. Ilaria S.
30 marzo 2020 – terza parte Caro diario, eccoci qua, nuovamente, con questa situazione che invece di migliorare continua a peggiorare: ce la faremo? Bisogna pensare positivo, ricordandoci che in questo momento c’è gente che sta peggio di noi, che soffre e muore in solitudine…noi non possiamo mica fermare la nostra vita, dobbiamo andare avanti a testa alta! Oggi è lunedì e, dopo lo stop del weekend, ricominciano le lezioni, ma soprattutto interrogazioni e verifiche; il centro della tua giornata non è più la maratona di serie tv, ma il dubbio di aver studiato tutto; questa settimana è la settimana che potrebbe finire bene come male, bisogna metterlo in conto, non tutte le interrogazioni e verifiche saranno al top, ma noi dobbiamo impegnarci e almeno provarci a dare il massimo, se no che senso ha passare ore sui libri, se poi, quando è ora di dimostrare quello che hai studiato, non ti concentri? Non ha senso, quindi impegniamoci e diamo il massimo! Dopo una mattinata di studio, ho deciso di svagarmi e divertirmi un po’ chiamando, una persona che sa praticamente tutto di me, “Avi”. Io e lei siamo quasi come due sorelle (molte volte ce lo chiedono), abbiamo caratteri molto simili, quasi uguali, ci troviamo in sintonia su molte cose, ma soprattutto nella pallavolo, ci sosteniamo a vicenda, ci incoraggiamo, ma non sempre va tutto liscio, questo carattere così simile ci porta spesso a discussioni, a cui però troviamo sempre una soluzione. Dopo essere state al telefono più di un’ora e mezza, a ridere scherzare ed a “sparare cavolate” come spesso facciamo, mi è venuta la brillante idea di proporle di fare gli esercizi di fisioterapia con me, visto che il nostro allenatore ci raccomanda di allenarci. Finiti gli esercizi, è arrivata l’ora di cena; dopo aver mangiato, mi sono sentita con “Avi” e mi ha detto che era stravolta, non avrebbe più fatto esercizi con me, perché non riusciva più a camminare dal dolore alle gambe. Dopo cena ho guardato un film con i miei in tv ma, come sempre, mi sono addormentata prima della fine! • Laura S.
31 marzo – prima parte Caro diario, oggi il tempo non è un gran che, è nuvoloso e fa freddo, mi ha scombinato un po’ i programmi della mia giornata, troveremo un’alternativa! La mattinata è finalmente passata, è stata pesante: una videoconferenza dietro l’altra, i compiti, sembrava una mattinata interminabile, eppure è finalmente terminata. Adesso ho appena finito di mangiare e sto aspettando di fare la videolezione di Fisica, sperando che non duri più di un’ora, perché alle 15:30 devo sentirmi con la fisioterapista per fare nuovi esercizi che saranno sempre più duri, è diventata una sfida con me stessa: cercare sempre di fare il più possibile, di impegnarmi al massimo, per arrivare al mio più grande obiettivo, che aspetto ormai da due anni, quello di tornare a giocare a pallavolo con la mia annata, di tornare in campo a fare il capitano, a spronare e incoraggiare le mie compagne, ma soprattutto a vincere; questo mi spinge ad allenarmi quotidianamente e duramente, molti mi vedono come una pazza, come una che, invece che rilassarsi e stravaccarsi su un divano, “spreca” le sue energie inutilmente, ma lo sport, la fatica sono il mio divertimento e mi aiutano a passare la giornata. Purtroppo con queste misure più restrittive non si può neanche uscire per andare a correre, per fortuna ho un giardino dove sfogarmi. Laura S.
La fortuna di avere un giardino «Purtroppo con queste misure più restrittive non si può neanche uscire per andare a correre, per fortuna ho un giardino dove sfogarmi».
31 marzo – seconda parte Ogni tanto sento la mancanza dei miei amici, della scuola, molti la odiano, ma io mi diverto, certo ogni tanto mi arrabbio, però le incomprensioni si dimenticano; quelle che non si dimenticano sono le amicizie che si hanno con i compagni, questo è il bello della scuola! Questo momento è utile per richiamare amici che non si sentivano da tanto, passare del tempo con la propria famiglia, scambiare opinioni su argomenti di cui prima non si aveva avuto tempo di parlare, ci sono tante cose che uno può fare per passare il tempo, la mia preferita rimane sempre fare sport! Vado alla videoconferenza di Fisica, a presto! Laura S.
31 marzo – terza parte In questo lungo periodo di quarantena ho riscoperto la bellezza di piccoli gesti che prima ritenevo scontati, come per esempio la grande solidarietà che ha sempre contraddistinto il nostro Paese, la forza che ci tiene uniti per andare avanti, i sacrifici e la bontà d’animo che ogni singolo giorno migliaia di medici dimostrano per aiutare chi viene contagiato mettendo a rischio la propria vita. Il sentimento comune è senza dubbio la fiducia e la speranza che presto ognuno tornerà alla vita di tutti i giorni e questo sarà solo un terribile e lontano ricordo. Sharon I.
Medici coraggiosi «Non dimentichiamo i sacrifici e la bontà d’animo che ogni singolo giorno migliaia di medici e infermieri dimostrano per aiutare chi viene contagiato mettendo a rischio la propria vita».
Motivi di speranza «Il sentimento comune è senza dubbio la fiducia e la speranza che, grazie alla Scienza e al nostro senso civico, prima o poi, ognuno tornerà alla vita di tutti i giorni e questo sarà solo un terribile e lontano ricordo».
Puoi anche leggere