Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza

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Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
Corona Diary
Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi
      ai tempi del Coronavirus
        Classe 2^B «Alberti»
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
31 gennaio 2020
Oggi stanno iniziando ad arrivare notizie negative dalla
capitale, una coppia di turisti cinesi in visita a Roma è
risultata positiva al COVID-19, anche qui, al Nord Italia,
iniziano le prime preoccupazioni e salgono le prime
paure.
                                         Mattia M.
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
«Il COVID-19 è una malattia provocata dal
“coronavirus”, scoperta a Wuhan intorno al
dicembre 2019 e proveniente da cellule
animali presenti nei pipistrelli, che, dopo
essere stati mangiati dagli umani, hanno
trasmesso il virus alla popolazione cinese.
Durante i primi casi di coronavirus i medici
cinesi avevano già individuato alcune
polmoniti sospette, ma era stato loro
imposto di non far sapere niente; molti di
loro sono deceduti a causa di questo virus
e delle poche precauzioni prese».
                                Mattia M.

 Coronavirus
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
2 febbraio 2020

A poco meno di 48 ore dal ricovero dei turisti, alcune ricercatrici
dell’Istituto “Spallanzani” di Roma sono riuscite a isolare il virus:
penso che gran parte dell’Italia abbia tirato un sospiro di sollievo; la
cosa però ha rassicurato troppo gli italiani e ha permesso così la
velocissima diffusione di questo virus, perché, se in Cina esso è stato
debellato in poco tempo grazie alla rigorosa quarantena, in Italia la
popolazione ha sottovalutato la situazione.

                                                     Mattia M.
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
21 febbraio 2020
Vengono isolati Codogno e piccoli paesi nel
Lodigiano: comprendo che questa epidemia sta
assumendo una portata molto più vasta di
quella che noi tutti ci aspettavamo.

                            Sharon I.
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
4 marzo 2020
Oggi ci hanno comunicato la chiusura delle scuole in Italia a causa di un virus
che stava uccidendo migliaia di cinesi già da tempo e purtroppo è arrivato
anche da noi. All’inizio ero felice, perché l’ho presa come un momento di riposo
dallo studio, ma poi ho capito che la situazione era grave e quindi ho iniziato
a preoccuparmi. Fa parte dei “Coronavirus” sconosciuti e nessuno sa ancora
come agirà e quando finirà. Ho letto che vive nelle cellule degli animali
selvatici in Cina, dove tali animali vengono macellati nei mercati all’aperto e
mangiati abitualmente; molto probabilmente questo ha permesso il passaggio
dai pipistrelli all’uomo. All’inizio sembrava fosse possibile contenere il
contagio, ma purtroppo la situazione è sfuggita di mano.
Noi siamo entrati subito in quarantena, perché i miei genitori erano
preoccupati, vedendo le immagini dei cinesi chiusi in casa e delle le città
deserte, anche se io non capivo ancora la gravità della situazione.
                                                            Manuel M.
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
Probabile origine del
         virus
«Ho letto che vive nelle cellule degli animali
selvatici in Cina, dove tali animali vengono
macellati nei mercati all’aperto e mangiati
abitualmente; molto probabilmente questo ha
permesso il passaggio dai pipistrelli all’uomo».
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
«Sto leggendo “La coscienza di Zeno”
tranquillamente seduta sul divano,
quando, a reti unificate, sento il discorso
del Presidente del Consiglio Giuseppe
Conte, che ci informa del peggioramento
della situazione sanitaria e ci esorta a
collaborare, nel nostro piccolo, stando a
casa e uscendo solo per motivi
strettamente      necessari,   per     non
aumentare il numero dei contagiati;
inizia così la mia lunga quarantena».
                             Sharon I.

7 marzo 2020
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
7 marzo 2020 – seconda parte
Mai frase fu più appropriata: “Può darsi che non siate responsabili per
la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per
cambiarla” ( Martin Luther King). Ecco allora che anche io, nel mio
quotidiano, devo supportare il mio Paese, anche a livello morale e
psicologico, rispettando le regole e con la ferma convinzione che presto
l’Italia tornerà a brillare in tutto il mondo.
E’ un giorno che ricorderò per sempre: inizia così una vita del tutto
diversa per milioni di italiani, fatta di sacrifici, di rinunce e soprattutto
di cambiamenti; cambiamenti che tutti dovremo adottare ad ogni costo.
                                                             Sharon I.
Corona Diary Tra cronaca e quotidianità dei ragazzi ai tempi del Coronavirus Classe 2 B "Alberti" - Istituto Cellini Valenza
7 marzo – terza parte
Purtroppo gli ospedali si sono subito riempiti di malati e per
questo il governo ha ordinato di rimanere in casa in quarantena. Si
potrà uscire solo in caso di necessità e per fare la spesa, indossando
le mascherine e rispettando la distanza di un metro uno dall’altro.
Mi sa che la situazione si sta aggravando, vedo che tante persone
danno il loro sostegno ai medici e agli ammalati cantando l’inno di
Mameli dai balconi delle proprie abitazioni, forse anche per
alleggerire l’atmosfera.
                                                      Mattia M.
9 marzo 2020

Quasi tutta l’ Italia è contagiata e iniziano a verificarsi i primi contagi
in tutto il resto d’Europa; il ministro inglese non ha mostrato solidarietà
verso lo Stato italiano, ma il virus ora ha raggiunto anche l’Inghilterra,
che è stata messa subito in quarantena, ormai è inevitabile: si parla di
una vera e propria pandemia.
Io penso che l’unico modo per uscire da questa situazione è essere uniti,
mostrare solidarietà e rimanere a casa, perché, secondo me, noi siamo
allo stesso tempo la causa e la soluzione di questo problema, alla fine
basta volerlo.
                                                         Mattia M.
9 marzo – seconda parte

L’epidemia si sta espandendo in tutta Italia e gli altri stati europei non ancora
coinvolti fanno fatica a credere che tutto ciò stia accadendo. Proprio oggi è
partita una campagna di solidarietà di alcune celebrità per raccogliere fondi
da destinare agli ospedali in difficoltà, a causa del gran numero di contagi.
Grazie alle donazioni, si potranno comprare medicinali e attrezzature contro
il virus. È strano vedere immagini di persone degli altri Paesi che passeggiano
tranquille o vanno a vedere una partita di calcio mentre qui le città sono
deserte, sembra scoppiata la terza guerra mondiale.
                                                                   Manuel M.
Città deserte
«Ho letto che vive nelle cellule degli animali
selvatici in Cina, dove tali animali vengono
macellati nei mercati all’aperto e mangiati
abitualmente; molto probabilmente questo ha
permesso il passaggio dai pipistrelli all’uomo».
11 marzo 2020
Iniziano ad arrivare le notizie dagli altri stati di persone contagiate, non solo
in Europa ma in tutto il mondo, in breve tempo questo virus è riuscito
infettare tutti. Proprio oggi, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
dichiara la pandemia, cioè la diffusione del virus in tutto il pianeta.
                                                               Manuel M.
Ormai si può trovare un contagiato in qualsiasi stato d’Europa, che è stata
messa tutta in quarantena. Io non avrei mai pensato che abbracciare
qualcuno o viaggiare per il mondo sarebbe stato così complicato, a tratti
pericoloso, e sarà di sicuro il periodo più lento che la nostra generazione
abbia mai ricordato, perché io penso che quando una cosa ti viene tolta, in
questo caso la libertà di uscire, è solo per fartene apprezzare il valore.
                                                               Mattia M.
«Noi ragazzi cerchiamo di
non pensarci e di distrarci.
Fortunatamente abbiamo
potuto riprendere le lezioni
online e rivedere i nostri
compagni e i nostri
professori, anche se dietro
uno schermo».

Didattica a distanza
16 marzo 2020
Caro diario, oggi è un lunedì un po’ diverso, ci troviamo tutti rinchiusi in casa, a causa del
virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero, un virus di cui non si conoscono per
certo nemmeno le origini: c’è chi dice che arrivi dal mercato di Wuhan, chi invece dice che
sia scappato da un laboratorio; non importa da dove provenga, l’importante è riuscire a
combatterlo, anche se questo vuol dire rimanere chiusi in casa.

Al mattino mi sveglio abbastanza presto, circa alle 7:30. La mattinata è dedicata a
videoconferenze, svolgimento dei compiti e allo studio, un po’ come se fossi a scuola; questo
è l’unico modo per procedere con il programma a distanza; in questo periodo, sono riuscita
a suddividermi meglio il materiale da studiare e così a ricavarmi molto tempo libero, cosa
che prima non riuscivo a fare, perché, tornando a casa da scuola, avevo due ore circa per
fare tutti i compiti e poi dovevo correre ad allenamento o fisioterapia, a volte mi trovavo a
studiare anche dopo cena.
                                                                             Laura S.
Pomeriggi di
pallavolo… in giardino
«Dopo pranzo, passo molto più tempo in
giardino con mia sorella: giochiamo a
pallavolo per pomeriggi interi. Dopo un po’
di svago, controllo e finisco i compiti».
                                Laura S.
19 marzo 2020
Siamo in quarantena da quasi due settimane e la situazione a livello di contagiati è
sempre peggiore, ma la situazione di solidarietà tra tutta la popolazione italiana
continua ad accrescere perché ci siamo resi conto che l’unico modo per uscire da
questa situazione è farlo insieme.
                                                                              Mattia M.
 Vedi, caro diario, questo periodo mi sta facendo riscoprire cose che prima davo per
scontate, ma non dobbiamo disperarci, dobbiamo essere coraggiosi, ascoltare i
decreti e rispettarli, solo così potremo tornare alla normalità di tutti i giorni e forse,
dopo questo periodo di stop, riusciremo ad apprezzare la nostra quotidianità che
prima davamo per scontata.
                                                                              Laura S.
20 marzo 2020 – prima parte
La quarantena continua e le giornate sono un po’ tutte uguali, anche se
già da una decina di giorni abbiamo ripreso le lezioni scolastiche, grazie
alla tecnologia e alla disponibilità degli insegnanti. È strano vedere i
miei compagni di classe su un monitor, ma nello stesso tempo è molto
piacevole.

                                                       Manuel M.
20 marzo - seconda parte
La prima grande restrizione per i ragazzi della mia età è stata la chiusura
delle scuole, anche se, indubbiamente, all’inizio di questa “vacanza forzata”
tutti eravamo contenti; in seguito, personalmente ho preso coscienza di
quanto la scuola facesse parte di me e proprio per questo mi mancasse
infinitamente, per il contatto umano. Un’altra difficile condizione è la
lontananza dai tuoi amici e dalle persone a cui vuoi bene, così ti rendi conto di
quanto sia importante un abbraccio, un bacio, proprio quando viene negato.
In questa difficile condizione viene in nostro soccorso la tecnologia, sia per la
scuola sia per gli amici, permettendoci di essere vicino a chi purtroppo non
abbiamo la possibilità di vedere di persona.
                                                                    Sharon I.
23 marzo 2020
Caro diario, oggi è ormai trascorso quasi un mese dall’inizio della quarantena, una
cosa da impazzire, ma in realtà credo che sia tutta una questione di abitudine. Una
volta che crei la tua routine, stare in casa - sì, è noioso - però comunque sopportabile.
Per fortuna ho gli impegni scolastici che più o meno regolano la mia giornata, anche
se mi rimane comunque parecchio tempo libero che bisogna in un modo o nell’altro
colmare. Infatti, in questa quarantena ho principalmente riscoperto vecchie passioni
che, per mancanza di tempo, avevo abbandonato. Da piccola, per esempio, amavo
giocare a tennis con mio papà al campo da tennis che si trova a Mede (ovviamente
ora è chiuso), uno sport che però poi ho abbandonato. Tuttavia, durante questo
periodo, non sono rare le volte in cui mi ritrovo in cortile con la mia vecchia
racchetta a palleggiare contro il muro, costellando il tetto e la grondaia di palline
giallo fosforescenti. Pratico questa attività anche perché mia madre insiste che io
debba stare all’aria aperta. Oggi addirittura mio padre si è aggiunto a questo mio
passatempo, riassaliti dallo spirito di competizione che un tempo ci accomunava.
                                                                       Ilaria S.
La ritrovata passione
per il tennis
«Durante questo periodo, non sono rare le
volte in cui mi ritrovo in cortile con la mia
vecchia racchetta a palleggiare contro il muro,
costellando il tetto e la grondaia di palline
giallo fosforescenti».
24 marzo 2020
Come ti ho già raccontato, caro diario, in questa quarantena ho fatto un vero e
proprio tuffo nel passato, infatti oggi ho deciso che avrei ripreso un'altra mia vecchia
abitudine. Quando ero piccola, trascorrevo la gran parte dei miei pomeriggi da mia
nonna e da mio nonno materno ed insieme a loro amavo curare l’orto, a tal punto che
i miei nonni mi avevano concesso una parte del loro orto, dove io potevo coltivare
quello che volevo. Ovviamente, col tempo, sono andata sempre meno dai miei nonni,
non prendendomi più cura dell’orto. Ho deciso quindi che ricomincerò a dedicarmi
all’orto che occupa una parte del mio giardino, non potendo più andare da mia
nonna. Perciò oggi il mio diletto è stato seminare il basilico e costruire una serra
perché cresca meglio e, iniziando da oggi, un giorno sì e uno no dovrò annaffiare e
aprire la serra per far prendere il sole alle mie piantine. Per oggi è tutto!
                                                                      Ilaria S.
Mi do all’orticoltura…
«Oggi il mio diletto è stato seminare il basilico
e costruire una serra perché cresca meglio e,
iniziando da oggi, un giorno sì e uno no dovrò
annaffiare e aprire la serra per far prendere il
sole alle mie piantine».
25 marzo 2020
Caro diario, oggi ho trascorso quasi tutta la mia giornata a fare i compiti e a
studiare (sono proprio una studentessa modello!) e non ho avuto molto tempo per
attività extrascolastiche. Però, comunque, ho aiutato mia mamma a seminare la
rucola nel nostro orto e mi sono ritagliata un momento per fare anche attività fisica.
Essendo segregata in casa, infatti, ho ritenuto importante fare dell'attività fisica:
prima, quando era permesso uscire per motivi sportivi, andavo a correre con il cane,
affiancata dalla mia cuginetta in bicicletta. Ora, invece, hanno vietato di uscire anche
per farsi una corsetta, allora ho dovuto trovare un metodo alternativo, infatti oggi ho
corso nel cortile. Sono partita da dietro la casa, sono passata dietro al pino e poi ho
costeggiato il perimetro dell’orto per poi andare davanti alla casa e infine di nuovo
dietro la casa. Tutto ciò inseguita dal mio cane, non penso per un particolare motivo,
semplicemente voleva anche lui farsi una corsetta. Mi ritengo fortunata ad avere un
cortile, le famiglie che non ce l’hanno non so proprio come resistano!

                                                                       Ilaria S.
26 marzo 2020
Il brutto tempo: nuvole, vento e freddo, caro diario, questa è stata la giornata di oggi, il che
significa che non ho potuto nemmeno andare in cortile a prendere una boccata d’aria, a
giocare un po’ a tennis o fare altro. Quindi oggi mi sono trovata da fare in casa, alternando
sempre agli impegni scolastici. Durante questa quarantena mia madre si è applicata molto in
cucina preparando diverse torte e da qualche tempo pensavamo di sperimentare una nuova
ricetta. L’occasione è caduta a fagiolo oggi e così abbiamo tentato di cucinare una focaccia.
Avevo però omesso di dire che sia io che mia madre abbiamo una propensione a combinare
casini; infatti, non erano passati neanche 10 minuti quando abbiamo rovesciato una parte
dell’acqua con dentro il lievito. Questo, però, non ci ha scoraggiato: come ho detto, è nostra
attitudine fare pasticci. La focaccia, alla fine, è uscita più croccante di quanto ci aspettassimo
e decisamente insipida – non si dice che dagli errori si impara? – però, comunque
commestibile. Il tentativo di preparare la focaccia è pur sempre andato meglio del tentativo di
imparare a fare le trecce dall’alto: quello è andato proprio a rotoli. Oggi devo dire ho
imparato una cosa importante: che non sono tagliata per fare la cuoca, ma tanto meno la
parrucchiera!
                                                                                       Ilaria S.
Cuoche provette…
«Oggi abbiamo tentato di cucinare
una focaccia…»
27 marzo 2020
In Italia si riscontrano quasi 100.000 contagiati con 10.000 morti e 13.000 guariti, la
brutalità di questo virus è sorprendente, ma io penso che da un certo punto di vista ce
lo siamo quasi meritati, perché, guardando questa pandemia da un altro punto di
vista, possiamo interpretarla più che come un’opportunità di guarigione, infatti,
stando nelle nostre case, lontano da tutto e da tutti, capiamo la vera importanza
delle nostre attività quotidiane, capiamo quanto sia importante il pianeta, che,
nonostante tutta questa situazione, sta guarendo, come si può notare dal
restringimento del buco dell’ozono o dal ritorno dei pesci nella laguna di Venezia.
Possiamo vedere tutto ciò come una guarigione da tutti i problemi legati alla guerra,
legati agli insensati litigi e contrasti del mondo odierno, perché sono sicuro che, finita
questa pandemia, tutti questi problemi non sorgeranno più. Penso che, d’ora in poi,
qualsiasi essere umano abbia capito l’importanza di passare del tempo con la
famiglia, con i propri amici, di fare ciò che gli piace e di raggiungere i propri
obiettivi.
                                                                         Mattia M.
I concerti dai balconi
«In qualsiasi regione possiamo trovare gente
che suona e canta dai balconi, persone in
videochiamata con il proprio dispositivo o che
si dedicano molto di più alla propria famiglia,
quindi io penso che, con il dovuto tempo e le
dovute precauzioni, questo periodo ci potrà
solo migliorare».
27 marzo – seconda parte
Su internet girano molti video sulla situazione attuale. C’è chi dice che la natura si sta ribellando a tutto
ciò che l’uomo fa contro di essa: l’inquinamento, il disboscamento, l’effetto serra, il riscaldamento del
pianeta, i rifiuti. A proposito di questo, mi hanno colpito molto le parole che il Papa ha pronunciato
durante la Benedizione Urbi et Orbi e l’indulgenza plenaria in cui ha chiesto a Dio di fermare questa
pandemia e ha benedetto tutto il mondo chiedendo il perdono di tutti peccati per tutti gli uomini,
credenti e non credenti. Come dice Papa Francesco, siamo tutti sulla stessa barca e ci salveremo solo se
staremo uniti e se, per il bene di tutti, staremo a casa. Penso che in qualche parte del mondo i ricercatori
stiano studiando una cura e un vaccino, ma al momento non l’hanno ancora trovato e non si sa come
affrontare questa terribile emergenza.
Sono abbastanza spaventato, perché molte persone continuano a morire e tante famiglie avranno
problemi economici o sanitari a causa del lavoro fermo, perché non potranno pagarsi il cibo o le cure
necessarie, visto che l’economia del mondo si è fermata e con essa anche gli stipendi. Spero che prima o
poi qualcuno si faccia avanti per salvare il nostro pianeta cambiando le abitudini che abbiamo avuto
fino adesso e soprattutto che l’esperienza vissuta ci aiuti a capire cosa abbiamo sbagliato e cosa
possiamo fare in più per migliorare le cose.
Ci resta solo sperare che la situazione migliori il più presto possibile, ma penso che, quando sarà tutto
finito, non sarà facile tornare alla normalità.
                                                                                            Manuel M.
La benedizione di
Papa Francesco
«Mi hanno colpito molto le parole che il Papa
ha pronunciato durante la Benedizione Urbi et
Orbi e l’indulgenza plenaria in cui ha chiesto a
Dio di fermare questa pandemia e ha
benedetto tutto il mondo».
30 marzo 2020
Caro diario, talvolta mi capita di pensare cosa avrei fatto oggi se non ci fosse la quarantena. Di
solito i miei venerdì pomeriggio erano molto occupati, quasi frenetici, capitava infatti che dopo la
scuola mi fermassi a Valenza per andare a mangiare fuori con alcune mie compagne di classe e poi
correvo per prendere all’ultimo minuto il treno per tornare a Mede (per questo l’ho perso molte
volte). Arrivata a Mede, non tornavo neanche a casa, andavo direttamente a casa di una mia amica
che abita vicino alla stazione - era abitudine mia e delle mie amiche incontrarci il venerdì quando
gli impegni scolastici erano minori – per parlare e scherzare. Successivamente, tutte insieme ci
incamminavamo verso l’oratorio, dove partecipavamo al nostro consueto incontro di catechismo.
Ora le cose sono diverse: non possiamo andare all’oratorio, non posso andare a Valenza a vedere le
mie compagne e nemmeno andare a casa delle mie amiche. Le cose sono diverse, ma non del tutto:
mi scrivo con le mie compagne praticamente tutti i giorni e proprio oggi pomeriggio io e le mie
amiche abbiamo fatto una videochiamata di più di un’ora, è stato bello sentirle dopo tanto tempo
che non ci vedevamo in faccia, mi ha fatto sentire in un certo senso più vicina a loro. Per quanto
riguarda il catechismo, anche gli educatori si sono attrezzati e facciamo delle videoconferenze ogni
weekend. Sicuramente i miei venerdì pomeriggio sono diventati molto meno frenetici, ma per un
po’ andrà bene così.
                                                                                 Ilaria S.
30 marzo – seconda parte

È assurdo pensare che prima della quarantena odiavo i lunedì, perché dovevo
andare a scuola e dovevo svegliarmi molto presto. Ora, invece, ho un
atteggiamento più mite nei confronti dei lunedì, infatti non mi devo svegliare
a orari improponibili e la sera trasmettono “Harry Potter” in televisione: un
motivo in più per adorare il lunedì. Anche se ho già visto un centinaio di volte
quei film, mi fa sempre piacere rivederli e notare i piccoli particolari che
magari non cogli la prima volta che li guardi.
                                                                 Ilaria S.
30 marzo 2020 – terza parte
Caro diario, eccoci qua, nuovamente, con questa situazione che invece di migliorare continua a peggiorare: ce la faremo?
Bisogna pensare positivo, ricordandoci che in questo momento c’è gente che sta peggio di noi, che soffre e muore in
solitudine…noi non possiamo mica fermare la nostra vita, dobbiamo andare avanti a testa alta!

Oggi è lunedì e, dopo lo stop del weekend, ricominciano le lezioni, ma soprattutto interrogazioni e verifiche; il centro della tua
giornata non è più la maratona di serie tv, ma il dubbio di aver studiato tutto; questa settimana è la settimana che potrebbe
finire bene come male, bisogna metterlo in conto, non tutte le interrogazioni e verifiche saranno al top, ma noi dobbiamo
impegnarci e almeno provarci a dare il massimo, se no che senso ha passare ore sui libri, se poi, quando è ora di dimostrare
quello che hai studiato, non ti concentri? Non ha senso, quindi impegniamoci e diamo il massimo!

Dopo una mattinata di studio, ho deciso di svagarmi e divertirmi un po’ chiamando, una persona che sa praticamente tutto di
me, “Avi”. Io e lei siamo quasi come due sorelle (molte volte ce lo chiedono), abbiamo caratteri molto simili, quasi uguali, ci
troviamo in sintonia su molte cose, ma soprattutto nella pallavolo, ci sosteniamo a vicenda, ci incoraggiamo, ma non sempre
va tutto liscio, questo carattere così simile ci porta spesso a discussioni, a cui però troviamo sempre una soluzione.

Dopo essere state al telefono più di un’ora e mezza, a ridere scherzare ed a “sparare cavolate” come spesso facciamo, mi è
venuta la brillante idea di proporle di fare gli esercizi di fisioterapia con me, visto che il nostro allenatore ci raccomanda di
allenarci. Finiti gli esercizi, è arrivata l’ora di cena; dopo aver mangiato, mi sono sentita con “Avi” e mi ha detto che era
stravolta, non avrebbe più fatto esercizi con me, perché non riusciva più a camminare dal dolore alle gambe.

Dopo cena ho guardato un film con i miei in tv ma, come sempre, mi sono addormentata prima della fine!

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31 marzo – prima parte
Caro diario, oggi il tempo non è un gran che, è nuvoloso e fa freddo, mi ha scombinato un po’ i
programmi della mia giornata, troveremo un’alternativa! La mattinata è finalmente passata,
è stata pesante: una videoconferenza dietro l’altra, i compiti, sembrava una mattinata
interminabile, eppure è finalmente terminata. Adesso ho appena finito di mangiare e sto
aspettando di fare la videolezione di Fisica, sperando che non duri più di un’ora, perché alle
15:30 devo sentirmi con la fisioterapista per fare nuovi esercizi che saranno sempre più duri,
è diventata una sfida con me stessa: cercare sempre di fare il più possibile, di impegnarmi al
massimo, per arrivare al mio più grande obiettivo, che aspetto ormai da due anni, quello di
tornare a giocare a pallavolo con la mia annata, di tornare in campo a fare il capitano, a
spronare e incoraggiare le mie compagne, ma soprattutto a vincere; questo mi spinge ad
allenarmi quotidianamente e duramente, molti mi vedono come una pazza, come una che,
invece che rilassarsi e stravaccarsi su un divano, “spreca” le sue energie inutilmente, ma lo
sport, la fatica sono il mio divertimento e mi aiutano a passare la giornata. Purtroppo con
queste misure più restrittive non si può neanche uscire per andare a correre, per fortuna ho
un giardino dove sfogarmi.
                                                                          Laura S.
La fortuna di avere un
giardino
«Purtroppo con queste misure più restrittive
non si può neanche uscire per andare a
correre, per fortuna ho un giardino dove
sfogarmi».
31 marzo – seconda parte
Ogni tanto sento la mancanza dei miei amici, della scuola, molti la odiano, ma
io mi diverto, certo ogni tanto mi arrabbio, però le incomprensioni si
dimenticano; quelle che non si dimenticano sono le amicizie che si hanno con i
compagni, questo è il bello della scuola!
Questo momento è utile per richiamare amici che non si sentivano da tanto,
passare del tempo con la propria famiglia, scambiare opinioni su argomenti di
cui prima non si aveva avuto tempo di parlare, ci sono tante cose che uno può
fare per passare il tempo, la mia preferita rimane sempre fare sport!
Vado alla videoconferenza di Fisica, a presto!

                                                               Laura S.
31 marzo – terza parte
In questo lungo periodo di quarantena ho riscoperto la bellezza di piccoli gesti
che prima ritenevo scontati, come per esempio la grande solidarietà che ha
sempre contraddistinto il nostro Paese, la forza che ci tiene uniti per andare
avanti, i sacrifici e la bontà d’animo che ogni singolo giorno migliaia di medici
dimostrano per aiutare chi viene contagiato mettendo a rischio la propria
vita.
Il sentimento comune è senza dubbio la fiducia e la speranza che presto
ognuno tornerà alla vita di tutti i giorni e questo sarà solo un terribile e
lontano ricordo.

                                                                     Sharon I.
Medici coraggiosi
«Non dimentichiamo i sacrifici e la bontà
d’animo che ogni singolo giorno migliaia di
medici e infermieri dimostrano per aiutare chi
viene contagiato mettendo a rischio la propria
vita».
Motivi di speranza
«Il sentimento comune è senza dubbio la
fiducia e la speranza che, grazie alla
Scienza e al nostro senso civico, prima o
poi, ognuno tornerà alla vita di tutti i
giorni e questo sarà solo un terribile e
lontano ricordo».
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