Corolla Serie 500 Manuale tecnico di installazione ed uso
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Corolla Serie 500 Manuale tecnico di installazione ed uso AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004
INDICE 1 Generalità ....................................................................... 4 6.2.8 Collegamento di un dispositivo d’allarme ...................... 25 2 Avvertenze ...................................................................... 5 6.2.9 Collegamento controllo remoto .................................... 25 3 Caratteristiche Tecniche .................................................. 7 6.3 Modalità d’emergenza .................................................. 26 3.1 Caratteristiche generali.................................................... 7 6.4 Installazioni in batteria di piu’ Corolla serie 500 ............. 27 3.2 Vantaggi ......................................................................... 7 6.4.1 Collegamento all’alimentazione..................................... 27 3.3 Dispositivi di sicurezza ..................................................... 8 6.4.2 Collegamento seriale ..................................................... 27 3.4 Struttura del sistema ....................................................... 9 6.5 Posizionamento della sonda di mandata ........................ 27 3.5 Caldaie depotenziate..................................................... 10 7 Allaccio a Rete Gas ........................................................ 28 4 Installazione .................................................................. 11 7.1.1 Cambio gas ................................................................... 29 4.1 Imballo e identificazione prodotto................................. 11 Trasformazione Metano-GPL ...................................................... 29 4.1.1 Collegamenti ................................................................ 12 8 Messa in Servizio e Prima Accensione ............................ 30 4.1.2 Versioni depotenziate .................................................... 12 8.1 Configurazione indirizzi slave ........................................ 30 4.1.3 Locale di installazione.................................................... 12 8.1.1 Esempio di configurazione di una batteria con 7 bruciatori 4.1.4 Pulizia dell’impianto e trattamento acqua ..................... 12 in cascata ................................................................................... 31 4.1.5 Posizionamento e predisposizione all’installazione......... 14 8.2 Taratura valvola gas ....................................................... 32 4.1.6 Scarico condensa .......................................................... 14 9 Regolazione ed utilizzo .................................................. 33 4.1.7 Sifone lungo il condotto di scarico ................................ 14 9.1 Il pannello comandi: descrizione dei pulsanti................. 33 4.1.8 Circuito idraulico ........................................................... 15 9.2 Modalità display ............................................................ 34 4.1.9 Fumisteria ..................................................................... 16 9.3 Visualizzazione dei valori di temperatura e lo stato di 5 Schemi di Impianto ....................................................... 18 funzionamento dei vari circuiti. .................................................. 34 6 Impianto Elettrico .......................................................... 22 9.4 Variazione parametri utente .......................................... 35 6.1 Alimentazione ............................................................... 22 9.5 Modalità monitor .......................................................... 36 6.2 Collegamenti elettrici .................................................... 23 10 Lista parametri............................................................... 37 6.2.1 Collegamento all’alimentazione .................................... 23 11 Lista errori ..................................................................... 40 6.2.2 Allacciamento ai dispositivi di termoregolazione ........... 23 11.1 Errori della scheda master .............................................. 40 6.2.3 Collegamento alle pompe ............................................. 23 11.2 Errori della scheda slave ................................................. 40 6.2.4 Collegamento dei termostati ambiente (on/off) ............ 25 12 Schemi elettrici .............................................................. 41 6.2.5 Collegamento della sonda climatica .............................. 25 13 Riferimenti ISPESL .......................................................... 43 6.2.6 Protezione antigelo ....................................................... 25 14 Dati tecnici .................................................................... 45 6.2.7 Collegamento della termoregolazione esterna 0-10v..... 25
Generalità Il costruttore si riserva la possibilità di modificare I dati contenuti in questo documento in ogni momento e senza preav- viso. Questo manuale ha solo lo scopo di fornire informazioni e non è assimilabile ad un contratto tra le parti. Significato dei Simboli In alcune parti del manuale sono utilizzati i seguenti simboli: PERICOLO – Le avvertenze precedute da questo simbolo DEVONO essere seguite per evitare infortuni e danneg- giamenti. PERICOLO – Le avvertenze precedute da questo simbolo DEVONO essere seguite per evitare infortuni di origine TERMICA (ustioni) PERICOLO – Le avvertenze precedute da questo simbolo DEVONO essere seguite per evitare infortuni di origine ELETTRICA (folgorazione). VIETATO – Azioni che non devono assolutamente essere effettuate ATTENZIONE – per azioni che richiedono particolare cautela ed adeguata preparazione 1 Generalità Gentile Cliente, Inoltre i sistemi modulari a condensazione ci complimentiamo con Lei per la sua scelta e COROLLA Serie 500 adempiono alle disposi- la ringraziamo per la fiducia che ha riposto zioni di cui al capitolo R.3.B, della Raccolta nei nostri prodotti. Scegliendo COROLLA Serie “R” ISPESL. 500, lei ha scelto la tecnologia che rappresen- ta la sintesi migliore tra efficienza energetica L’azienda Fontecal S.p.A. è certificata UNI EN e funzionalità. ISO 9001/2000 dal 22.07.2004. Tutti i prodotti Fontecal sono, inoltre, rispet- La COROLLA Serie 500 è un prodotto, inoltre, tosi delle più severe direttive e norme euro- che può vantare: pee esistenti. Per la realizzazione del prodotto sono state • Marchio di conformità europea (in seguite, fra le altre, le seguenti direttive e base alla direttiva 92/42/CEE) rilasciato norme. dal prestigioso ente omologatore tedesco ; • Direttiva Gas 2009/142/CE • Massima classe di rendimento energetico • Direttiva Rendimenti 92/42/CEE ed (in base alla direttiva 92/42/CEE) identifi- all’Allegato E del D.P.R. 26 Agosto 1993 cata tramite il simbolo ; n° 412 () • Appartenenza alla classe più restrittiva • Direttiva Compatibilità Elettromagnetica per quanto concerne gli inquinanti da 2004/108/CE ossido di azoto (quinta classe in base alla • Direttiva Bassa Tensione 2006/95CE. norma UNI EN 297); • Normativa caldaie a condensazione 677. • Scambiatore di calore brevettato. 4
Avvertenze 2 Avvertenze Il gruppo termico deve essere destinato Verificare periodicamente che lo scarico all’uso previsto e per il quale è stato espres- della condensa sia libero da occlusioni. samente progettato e realizzato. E’ esclusa qualsiasi responsabilità contrattuale Verificare periodicamente che la pressio- ed extracontrattuale per danni causati a per- sone, animali o cose, da errori d’installazione, ne di esercizio dell’impianto idraulico a fred- di regolazione, di manutenzione e da usi im- do sia inferiore al limite massimo previsto per propri. l’apparecchio. In caso contrario contattare il Servizio Assi- stenza Tecnica. Ai fini della sicurezza e di un corretto funzionamento l’installazione deve avvenire La manutenzione del gruppo termico nel pieno rispetto delle Norme di Legge vi- genti e delle istruzioni date dal costruttore, deve essere eseguita da personale del Servizio avvalendosi sempre esclusivamente di perso- Assistenza Tecnica autorizzato. nale tecnico professionalmente abilitato che a fine lavoro rilasci al proprietario la dichiara- L’assistenza in garanzia è riconosciuta zione di conformità di installazione realizzata solo previa esibizione del tagliando di garan- a regola d’arte, in ottemperanza alle vigenti zia convalidato nel corso della prima accen- norme ed alle indicazioni presenti in questo sione. libretto di istruzioni. Il costruttore declina ogni responsabilità in L’apparecchio deve essere installato in locale caso di danni causati da manomissioni, da adatto ed in abbinamento ad appositi im- uso improprio o da errori nell’installazione, pianti eseguiti a Norma di Legge. nell’uso e nella manutenzione dell’ apparec- chio. In caso di guasto o malfunzionamento Le operazioni di prima accensione disattivare l’apparecchio astenendosi da qual- dell’apparecchio devono essere effettuate e- siasi tentativo di riparazione e chiamare il sclusivamente da personale del Servizio Assi- Servizio Assistenza Tecnica. stenza Tecnica autorizzato ed entro 8 giorni dall’installazione dell’apparecchio. Questo manuale deve essere letto con Il Servizio Assistenza Tecnica in occasione del- attenzione per utilizzare la caldaia in modo la prima accensione compilerà il Certificato di razionale e sicuro e deve essere conservato Garanzia e ve ne rilascerà una parte da con- con cura per renderlo disponibile, quando servare dando inizio al periodo di garanzia le necessario, al tecnico o all’installatore, in mo- cui condizioni sono riportate sul relativo ce- do da facilitare un’appropriata installazione, dolino. conduzione e manutenzione della caldaia. La Fontecal declina ogni responsabilità da even- Dopo aver tolto l’imballo assicurarsi tuali traduzioni dalle quali possano derivare dell’integrità e della completezza della forni- interpretazioni errate. tura ed in caso di non rispondenza, rivolgersi Questo libretto è parte integrante del gruppo al rivenditore di zona. termico e di conseguenza deve essere con- servato con cura e dovrà SEMPRE accompa- gnare il gruppo termico anche in caso di sua In caso di fuoriuscite d’acqua scollegare cessione ad altro proprietario o utente oppu- il gruppo termico dalla rete di alimentazione re di un trasferimento su un altro impianto. In elettrica, chiudere l’alimentazione idrica ed caso di danneggiamento o smarrimento ri- avvisare, con sollecitudine, il Servizio Assi- chiederne una nuova copia al Servizio Assi- stenza Tecnica. stenza Tecnica 5
Avvertenze E’ vietato l’uso del gruppo termico ai E’ vietato ostruire o ridurre dimensio- bambini ed alle persone con ridotte capacità nalmente le aperture di aerazione. o con mancanza di esperienza e conoscenza specifica a meno che siano assistite da perso- E’ vietato esporre il gruppo termico agli nale qualificato e responsabile della loro sicu- rezza. agenti atmosferici (se non è espressamente un’unità specifica per esterno). E’ vietato azionare dispositivi o apparec- E’ vietato lasciare contenitori e sostanze chi elettrici quali interruttori, elettrodomesti- ci, ecc. se si avverte odore di combustibile o infiammabili nel locale dove é installato il di incombusti. In questo caso: gruppo termico. - aerare il locale aprendo porte e finestre; - chiudere la valvola generale Gas; E’ vietato disperdere nell’ambiente e la- - fare intervenire con sollecitudine il Servizio sciare alla portata dei bambini il materiale Tecnico di Assistenza oppure personale pro- dell’imballo in quanto può essere potenziale fessionalmente qualificato. fonte di pericolo. Deve quindi essere smaltito secondo quanto stabilito dalla legislazione vi- E’ vietato toccare il gruppo termico se si gente. è a piedi nudi e con parti del corpo bagnate. E’ vietata la rimozione del mantello me- E’ vietato qualsiasi intervento tecnico o tallico contenente i gruppi termici all’utente. di pulizia prima di aver scollegato il gruppo Qualsiasi intervento all’interno dello stesso termico dalla rete di alimentazione elettrica. deve essere effettuato dall’assistenza tecnica o da personale qualificato E’ vietato modificare i dispositivi di sicu- E’ vietato smaltire il prodotto come rifiu- rezza o di regolazione senza l’autorizzazione e le indicazioni del costruttore del gruppo ter- to domestico. Alla fine della sua vita utile può mico. essere consegnato presso gli appositi centri di raccolta differenziata predisposti dalle ammi- nistrazioni comunali, oppure presso i rivendi- E’ vietato ostruire lo scarico della con- tori che forniscono questo servizio. Smaltire densa. separatamente un elettrodomestico consente di evitare possibili conseguenze negative per E’ vietato tirare, staccare, torcere i cavi l’ambiente e per la salute derivanti da un suo elettrici, fuoriuscenti del gruppo termico, an- smaltimento inadeguato e permette di recu- che se questo è scollegato dalla rete di ali- perare i materiali di cui è composto al fine di mentazione elettrica. ottenere un importante risparmio di energia e di risorse. 6
Caratteristiche Tecniche 3 Caratteristiche Tecniche Il gruppo termico COROLLA Serie 500 rappre- 3.1 Caratteristiche generali senta un punto d’arrivo per ciò che concerne La COROLLA Serie 500 è un gruppo termico economia di gestione, (rendimenti fino al murale, modulare a condensazione, premi- 10/8.7% su Hi, vedi Figura 2) affidabilità e scelato e soffiato, costituito da uno o due e- flessibilità. Grazie infatti allo speciale scambia- lementi termici COROLLA installati in batteria, tore di calore a potenza maggiorata, alla un solo elemento termico per la COROLLA nuova gestione elettronica, alla modularità e 501 e due per la COROLLA 502. versatilità ce da sempre contraddistingue la Ciascun elemento termico è modulante da 16 serie COROLLA, è possibile effettuare un rapi- a 50 kW. Inoltre è presente una regolazione do collegamento ad ogni tipo d’impianto di climatica e collegamento via bus RS485. Cia- riscaldamento e produzione di acqua calda scun gruppo inoltre è progettato per essere sanitaria con accumulo con la possibilità di abbinato con altri gruppi identici, fino al rag- gestire tre circuiti operanti a tre diverse tem- giungimento di una potenza totale installata perature. di 3000 kW (pari a 30 gruppi per un totale di 1 60 unit ). RENDIMENTO T Ritorno °C Figura 2 L’inserzione dei singoli elementi termici in ca- Collegamenti scata, oltre alla tradizionale rotazione Mandata Impianto 1” Ritorno Impianto 1” dell’accensione, può essere effettuata con fat- Gas ¾” tore di carico variabile, in modo che al rag- Scarico Condensa 18 mm giungimento di una certa percentuale di po- Figura 1 tenza del primo elemento, (ad es. 30%) par- tano già gli elementi successivi, tutti con lo L’efficienza dei generatori raggiunge il stesso fattore di carico. Ciò di fatto, rende 108.7% sulla base del potere calorifico infe- possibile la suddivisione della potenza eroga- riore del gas metano, (Hi) consentendo ta su più scambiatori di calore (ad esempio l’adozione di un collettore fumi integrato in- 64kW ripartiti su quattro scambiatori) con un teramente in plastica (PP) con un diametro di rapporto potenza/superficie di scambio, par- soli 50mm ed attacco bicchierato. ticolarmente favorevole per lo sfruttamento L’alta prevalenza residua permette di prolun- del calore latente di condensazione. gare il condotto fumi fino ad un massimo di 30 metri di lunghezza equivalente. Il sistema 3.2 Vantaggi consente, inoltre, una modulazione continua della portata di gas e dell’aria comburente. • Bruciatore ad aria soffiata a premiscela- zione totale a microfiamma; 1 • Scambiatore a condensazione in acciaio In caso di installazione di più di 32 Unit (fino ad un massimo inox lato fumi e lega di rame lato acqua, di 60) Vi preghiamo di contattare il Servizio Tecnico Fontecal 7
Caratteristiche Tecniche con rendimento fino al 108.7% (vedi Fi- co e la chiusura automatica della valvola del gura 2); gas. • Potenza da 16 a 100 kW (COROLLA 502); Sul circuito dell’acqua sono stati installati: • Versione con potenza da 16 a 38.9 kW su • Valvola di sicurezza a 5.4 bar Hs (cioè inferiore a 35 kW su Hi) quindi • Termostato di sicurezza a riarmo auto- non inquadrata nella normativa di Cen- matico per ogni elemento termico; trale Termica (COROLLA 501 Depotenzia- • Pressostato differenziale acqua con fun- ta) zione di flussostato per ogni elemento • Possibilità di installazione in batteria per il termico; raggiungimento di potenze fino a 3000 • Sonda di temperatura sulla mandata e ri- kW con un massimo di 60 elementi ter- torno di ciascun elemento termico, gesti- mici; te da un elettronica omologata per svol- • Temperatura massima di uscita fumi gere funzioni di sicurezza con tecnologia 80°C; a doppio processore. Tale dispositivo • Collettore fumi in plastica in PPS autoe- consente di controllare in continuo la stinguente (vedi paragrafo 4.1.9) temperatura di mandata e contempora- • Evacuazione fumi D 50 mm separato per neamente il Δt fra mandata e ritorno de- ogni elemento termico. gli elementi della batteria; • Scarico fumi fino a 30m. • Regolazione modulante della temperatu- • Scaricatore di condensa di serie in caldaia ra di mandata sia sui singoli elementi, sia per ciascun elemento termico; sulla totalità della batteria. • Regolazione climatica di serie della tem- peratura; Sul circuito di combustione sono installati: • Regolazione modulante e modulare della • Elettrovalvola gas in classe B+C per cia- potenza dei singoli elementi termici; scun elemento termico, con compensa- • Inversione automatica (ad intervallo di zione pneumatica del flusso del gas in tempo regolabile) dell’ordine di accen- funzione della portata dell’aria di aspira- sione bruciatori ; 2 zione (rapporto aria/gas 1:1); • Scelta del criterio di inserimento in casca- • Elettrodo a ionizzazione per la rilevazione ta dei bruciatori (potenza %); continua della presenza di fiamma; • Gestione sanitario e circuiti a diversa • Controllo della temperatura condotto temperatura, con o senza priorità di fun- fumi per ogni elemento termico; zionamento; • Commutazione automatica esta- Si ottengono interventi di protezione e quindi te/inverno; di chiusura della valvola del gas su ciascun e- • Funzione anti-legionella (solo con con- lemento termico, per i seguenti eventi: trollo remoto); • Programmazione accensione oraria, set- • Spegnimento della fiamma timanale (solo con controllo remoto). • Sovratemperatura circuito scambiatore • Portata minima del fluido termovettore • Alta temperatura dei fumi controllata da un pressostato differenzia- • Riduzione del flusso di aria le L’apparecchiatura non deve essere mes- 3.3 Dispositivi di sicurezza so in servizio - neppure temporaneamente con i dispositivi di sicurezza manomessi o e- Tutte le funzioni del modulo termico sono sclusi. controllate elettricamente ed ogni anomalia provoca l’arresto del singolo elemento termi- La sostituzione dei dispositivi di sicurezza 2 deve essere effettuata solo dal Servizio di assi- Il cambio di ordine di accensione si attiva solo ad ogni accen- sione della caldaia. E' necessario quindi che un termostato am- tenza Tecnica autorizzato, utilizzando esclusi- biente sia collegato, se esso viene sostituito da un ponticello la vamente componenti originali. caldaia è sempre accesa e non cambia mai l'ordine di accen- Fare riferimento al Catalogo Ricambi allegato. sione. 8
Caratteristiche Tecniche Le centrali termiche ad acqua calda con po- Il sistema di regolazione provvede, in funzio- tenzialità globale dei generatori superiore ai ne della richiesta di calore, ad accendere ed a 35 kW sono soggette alle disposizioni di cui regolare i singoli elementi termici, in modo alla Raccolta R dell’ISPESL, pertanto si ripor- da assicurare un bilanciamento ottimale fra la tano nel seguito le specifiche dichiarazioni potenza richiesta dall’impianto e la potenza per i generatori di calore modulari richieste erogata dal generatore. nella nuova raccolta R ISPESL, edizione di- cembre 2000. Si ricorda inoltre che il gruppo Ciascuna COROLLA Serie 500 può essere ab- termico COROLLA Serie 500 è omologato I- binata, in serie, ad altri generatori simili, in SPESL con certificato N° A00-00/0000227/06 modo da realizzare centrali termiche modula- ri, costituite da vari caldaie collegate idrauli- 3.4 Struttura del sistema camente e gestite come un unico generatore La COROLLA Serie 500 è costituita da uno o modulare da un controllo integrato in ogni due elementi termici installati all’interno di singola caldaia. una mantellatura metallica. Ciascun elemento è collegato all’impianto, in Questo sistema di regolazione è vantaggioso parallelo rispetto agli altri, sono previsti (co- per diversi motivi: massimo sfruttamento del- me accessori) dei collettori specifici per attac- la tecnologia della condensazione, ottima chi idraulici, gas, condensa e fumi. modularità del singolo generatore e I componenti principali sono: dell’intera batteria di generatori, rapporto di • Scambiatore di calore; modulazione del sistema pari ad 1:187 che • Gruppo di premiscelazione; consente di coprire un campo di potenza da 16 a 3000 kW. Tutto ciò contribuisce a mas- • Scheda Slave di controllo e gestione; simizzare l’economicità del generatore a con- • Kit sicurezze; densazione e a consentire un ottimale abbi- • Scarico fumi in PP da 50 mm; namento generatore-impianto. Unità di premiscelazione costituita da valvola gas modulante integrata con ventilatore ad alta prevalenza. Il sistema ga- rantisce un rapporto di miscela costante in ogni regime di funzionamento e l’espulsione dei fumi attraverso uno scarico da 50 mm di plastica (PPS) lungo fino a 30 metri lineari. Scambiatore di calore da 50 kW bruciati ad alto rendimento dotato di serpentina interna corrugata di tipo bimetallico: rame, lato acqua acciaio inox, lato fumi Il bruciatore a microfiamma é posto al centro dello scambia- tore, ed é del tipo a griglia con singolo elettrodo di accen- sione Pannello comandi di tipo digitale. Il pannello integra molte- plici funzioni di regolazione ed é dotato di un doppio display che a seconda dei casi segnala lo stato di funzionamento o codici di errore associati ad eventuali malfunzionamenti. Il sistema di regolazione, del tipo Master/Slaves, collocato dietro il pannello frontale, é costituito da una centralina master che gestisce una (Corolla 501) o due (Corolla 502) centraline tipo Slave. Ogni slave sovrintende al funziona- mento e controllo della singola Unit cui é collegata. La Master gestisce fino a 60 slaves ed è predisposta per la tele- gestione, regolazione climatica, e controllo remoto. Figura 3 9
Caratteristiche Tecniche Per installare più unit in un singolo impianto è necessario dotare ciascuna unit di una val- vola a due vie o di un circolatore (a seconda della soluzione tecnica adottata) come verrà illustrato più diffusamente nel capitolo 5. Allo spegnimento di ogni elemento termico, segue, dopo un periodo di ritardo program- mabile, l’apertura della valvola di zona ad es- so asservita, in modo da minimizzare le perdi- te di calore a bruciatore spento ed assicurare una corretta circolazione d’acqua nel sistema idraulico. L’ordine di accensione dei singoli bruciatori è gestito interamente dalla logica a micropro- cessore, che garantisce un egual numero di ore di funzionamento per ciascun elemento 3 termico 3.5 Caldaie depotenziate La Corolla 501 è disponibile anche nella ver- sione depotenziata (Dep.) con potenza mas- sima di 34.8 kW su Hi. Tale caldaia, dunque, non costituisce centrale termica. La Corolla 502 depotenziata è costituita, in- vece, da due unit con potenza massima di 38.3 kW su Hi ciascuna (per un totale di 76.6 kW). Ciò significa che l’abbinamento di una Corolla 501 depotenziata e di una Corolla 502 depotenziata fornisce una potenza ter- mica massima di 111.4 kW e che la conse- guente installazione non necessita del C.P.I. (certificato prevenzione incendi). 3 Il cambio di ordine di accensione si attiva solo ad ogni accen- sione della caldaia. E' necessario quindi che un termostato am- biente sia collegato, se esso viene sostituito da un ponticello la caldaia è sempre accesa e non cambia mai l'ordine di accen- sione 10
Installazione 4 Installazione L’installazione dei gruppi termici COROLLA Serie 500 deve essere effettuata in conformità alle più recenti norme e regole tecniche vigenti in fatto di centrali termiche, di caldaie a condensazione e/o di altre normative applicabili. 4.1 Imballo e identificazione prodotto I generatori termici COROLLA SERIE 500 ven- All’esterno dell’imballo sono indicate le gono forniti su pallet, imballati e protetti con un cartone regettato. caratteristiche del prodotto: modello, poten- za, versione e tipo del combustibile. Nel caso di difformità rispetto all’ordine, rivolgersi al rivenditore di zona. Una volta rimosso l’imballo assicurarsi dell’integrità e della completezza della forni- tura. Tenere fuori dalla portata dei bambini il materiale dell’imballo in quanto può essere potenziale fonte di pericolo. Figura 5 IMBALLO 1 Imballo La targhetta, affissa sulla parte anteriore del 2 Etichetta identificativa quadro elettrico di caldaia, contiene i seguen- 3 Cartiglio Identificativo ti dati: 4 Cartiglio marchio CE / Simboli 5 Struttura di sostegno inf. – Cuffia di polistirolo 6 Caldaia • Nome prodotto 7 Struttura di sostegno inf. – Cuffia di polistirolo • Numero matricola 8 Angolari di polistirolo 9 Piastra di fissaggio a muro • Codice identificativo prodotto 10 Busta documenti • N° certificato CE 11 Busta tasselli • Tipo gas e pressioni di alimentazione 12 Sonda esterna (solo modelli Master) Figura 4 • Tipo alimentazione elettrica • Portata termica nominale (Qn) • Potenza Utile nominale (Pn) 11
Installazione • Rendimento secondo (η) Direttiva 92/42/CEE 4.1.3 Locale di installazione • Pressione e Temperatura max (Pms) circuito primario (T) Il gruppo termico deve essere installato in lo- • Classe NOx (NOx) cali ad uso esclusivo rispondenti alle Norme Tecniche ed alla Legislazione vigente ed in cui lo scarico dei prodotti della combustione E’ vietato rimuovere o manomettere le e l’aspirazione dell’aria comburente siano ri- targhette di identificazione, i marchi e quanto portati all’esterno del locale stesso. Se invece renda difficoltosa la sicura identificazione del l’aria comburente viene prelevata dal locale prodotto. di installazione questo deve essere dotato di aperture di aerazione conformi alle Norme 4.1.1 Collegamenti Tecniche e adeguatamente dimensionate I moduli termici COROLLA 503/504 sono for- mati da 3 o 4 elementi termici comuni a tutte Tenere in considerazione gli spazi neces- le caldaie della famiglia, con potenza termica sari per l'accessibilità ai dispositivi di sicurezza e regolazione e per l'effettuazione delle ope- di 45 kW (Hi) oppure di 50 kW (HS). I moduli razioni di manutenzione. Si consiglia di lascia- sono installabili in cascata, in funzione della re intorno al perimetro della macchina uno potenza richiesta dall’impianto fino a un mas- spazio di almeno 500mm. simo di 60 elementi termici. Il raggruppa- mento di più moduli consente la realizzazione di centrali termiche silenziose, a bassa inerzia Verificare che il grado di protezione elet- termica e di elevata potenza in modo molto trica del gruppo termico sia adeguato alle ca- semplice e razionale. ratteristiche del locale d’installazione. Le potenze e le configurazioni disponibili per singolo modulo sono le seguenti: Nel caso in cui i gruppi termici siano a- Nr. unit Pot. (kW) Singolo Potenza Caldaia limentati con gas combustibile di peso speci- In caldaia elemento kW su Hs kW su Hi fico superiore a quello dell’aria, le parti elet- 1 50 50 44.95 triche dovranno essere poste ad una quota da terra superiore a 500 mm. 2 50 100 89.90 Tabella 1 I gruppi termici non possono essere in- Ciascun modulo termico è dotato delle con- stallati all’aperto (a meno che non siano nessioni, predisposte per il collegamento gruppi specifici per esterno). all’impianto come riportato in Il gruppo termico è provvisto di sistema Collegamenti Mandata Impianto 1” antigelo utile nel caso di installazioni in cui la Ritorno Impianto 1” temperatura ambiente possa essere inferiore Gas ¾” a 0°C. Per il funzionamento di tale sistema è Scarico Condensa 18 mm Tabella 2 necessario che siano presenti l’alimentazione elettrica e del gas combustibile, oltre alla cor- retta pressione del circuito idraulico. 4.1.2 Versioni depotenziate La COROLLA serie 500 è disponibile anche 4.1.4 Pulizia dell’impianto e trattamento nella versione depotenziata (Dep.). Con acqua l’accoppiamento di una 501 Dep. ed una 502 Dep. si raggiunge una potenza di 115 kW su Questo accorgimento preventivo si rende as- Hi, per cui installazione non necessita del solutamente necessario allorché si procede al- C.P.I. (certificato prevenzione incendi). la sostituzione di un generatore di calore su impianti preesistenti, ma è comunque consi- gliabile anche su impianti di nuova realizza- 12
Installazione S Scarico Fumi M Mandata a Impianto R Ritorno da Impianto G Gas Figura 6 zione onde rimuovere scorie, impurità, residui In caso di nuovo impianto o qualora non fos- di lavorazione ecc. se presente o disponibile il vecchio generato- Per effettuare tale pulizia, nel caso fosse anco- re, utilizzare una pompa per far circolare ra installato nell’impianto il vecchio generato- l’acqua additivata nell’impianto per circa 10 re, si consiglia di: giorni ed effettuare il lavaggio finale come descritto al punto precedente. • Aggiungere un additivo disincrostante Alla fine dell’operazione di pulizia, prima dell’ (consigliato FERNOX Superfloc); installazione della caldaia COROLLA è consi- • Far funzionare l’impianto a generatore gliabile additivare l’acqua d’impianto con li- funzionante per circa 7 giorni; quido protettivo (consigliato FERNOX MB-1). • Scaricare l’acqua sporca d’impianto e la- vare una o più volte con acqua pulita. Per la pulizia del circuito acqua interno dello scambiatore si prega di contattare il ser- Ripetere eventualmente l’ultima operazione vizio assistenza Fontecal. Non utilizzare de- se l’impianto risultasse molto sporco. tergenti liquidi non compatibili, tra cui gli a- 13
Installazione cidi (ad esempio acido cloridrico e acidi simi- 4.1.6 Scarico condensa li) in qualsiasi concentrazione L’evacuazione dell’acqua di condensa prodot- 4.1.5 Posizionamento e predisposizione ta dalla COROLLA Serie 500 durante il suo all’installazione normale funzionamento è convogliata all’esterno della mantellatura tramite due tubi La caldaia deve essere fissata su una solida in materiale plastico che sono inseriti parete in muratura mediante le viti a la staffa all’interno del telaio. Durante l’installazione è di sostegno forniti con l’apparecchio che quindi necessario farli passare attraverso i due troverete all’interno dell’imballo fori predisposti e poi fissarli in posizione uti- La posizione dei ganci per un esatto posizio- lizzando le due ghiere presenti come illustra- namento della caldaia può essere determina- to nella seguente figura. ta utilizzando la staffa metallica presente nell’imballo. La caldaia presenta posterior- mente le asole in cui far passare i ganci pre- senti sulla piastra. L’altezza della caldaia va scelta in modo da rendere le sua parte supe- riore non raggiungibile con le mani. 1. Dopo aver liberato la/le caldaie dall’imballo, stabilire la direzione di usci- ta degli eventuali collettori acqua, gas e Figura 7 condensa (per esempio collegamento a sinistra, oppure a destra) e la modalità e Lo scarico deve essere realizzato a pressione posizione del collettore fumi e atmosferica, cioè per gocciolamento in un re- dell’eventuale collettore aria (se si realiz- cipiente sifonato collegato, secondo la se- za un’installazione con aspirazione guente procedura: dell’aria dall’esterno). Si raccomanda di tener conto anche dei • Realizzare un gocciolatoio in corrispon- collegamenti elettrici (alimentazione denza del collettore di scarico condensa; 230V) dei gruppi termici (vedi paragrafo • Collegare il gocciolatoio alla rete fognaria 6.2). mediante un sifone; Si consiglia, in ogni modo di seguire uno • Prevedere l’inserimento di un neutralizza- degli schemi d’installazione riportati nel tore dove necessario (rif. Progetto cig presente manuale (vedi capitolo 5). E.01.08.929.0; ATV A 115). 2. La posizione dei ganci per un esatto po- sizionamento della caldaia può essere de- Generalmente non si rendono necessari parti- terminata utilizzando la staffa metallica colari accorgimenti per lo scarico di conden- presente nell’imballo. sa. 3. utilizzare i 4 tasselli in dotazione (2 per Per la realizzazione degli scarichi di condensa lato) per fissare la piastra di aggancio si consiglia di utilizzare tubazioni in materiale della caldaia alla parete. plastico (PP), 4. Agganciare la caldaia alla piastra utiliz- zando le asole sulla parte posteriore della NON utilizzare in nessun caso tubazioni caldaia. in rame o di altro materiale non espressamen- te destinato allo scopo specifico, in quanto Non installare la caldaia ad altezza tale l’azione della condensa ne provocherebbe un che la sua parte superiore sia raggiungibile rapido degrado. con le mani. 4.1.7 Sifone lungo il condotto di scarico Qualora, inoltre, si renda necessario prolun- gare il tratto verticale o quello orizzontale del condotto di scarico fumi per una lunghezza superiore ai 4 metri, é necessario provvedere 14
Installazione al drenaggio sifonato della condensa al piede E’ obbligatorio prevedere sulla linea di della tubazione. L’altezza utile del sifone deve reintegro/alimentazione nonché sul circuito essere pari ad almeno 30 cm. Lo scarico del idraulico l’installazione di elementi che pro- sifone dovrà quindi essere collegato alla rete teggano l’impianto da pressioni superiori a fognaria. 550 kPa conformi a quanto indicato nella EN 60335-2-102. Non sottoporre lo scambiatore a varia- zioni di pressione cicliche in quanto la solleci- tazione a fatica è molto dannosa per l'integri- tà dei componenti del sistema. Nel caso in cui il sistema idraulico generi improvvise va- riazioni di pressione è obbligatorio l'uso di e- lementi di protezione per far lavorare la cal- daia con una pressione costante Il controllo della pressione di impianto deve essere effettuato ad impianto freddo. RIEMPIMENTO DELLA CALDAIA Il riempimento della caldaia va eseguito col- legando ad un qualsiasi punto dell’impianto Figura 8 l’acqua della rete idrica. Il collegamento alla rete fognaria dello L’allaccio alla rete deve essere obbliga- scarico di condensa deve essere realizzato in toriamente effettuato mediante l’uso di un di- modo tale che in nessun caso si verifichi con- spositivo di riempimento a norma (tipo gelamento della condensa. EN61770) che in particolare non renda pos- sibile il reflusso di liquido dall’impianto nella Prevedere sempre uno scarico di con- rete idrica. densa nel condotto di evacuazione fumi di- stante non più di 1 mt dalla caldaia SVUOTAMENTO DELLA CALDAIA Lo svuotamento della caldaia si effettua inter- Nella tabella che segue riportiamo la produ- venendo sugli appositi rubinetti di svuota- zione oraria massima di condensa relativa ai mento di ogni singola Unit e sui punti diversi modelli di caldaia. dell’impianto predisposti allo scopo. Per ulteriori informazioni sulle caratteristiche Corolla 501 502 del circuito idraulico vedere il capitolo 5 in cui sono illustrate le diverse tipologie di im- Prod. Max Condensa 7.2 kg/h 14.4 kg/h pianto (50°C-30°C) 100% Tabella 3 Per facilitare la realizzazione dell’impianto i- draulico sono disponibili due kit. Il primo è 4.1.8 Circuito idraulico pensato per l’installazione di una singola Co- PRESSIONE DI ESERCIZIO rolla 502, mentre il secondo è pensato per La pressione massima di esercizio della calda- l’installazione in batteria di un massimo di ia é di 6 bar (600 kPa) mentre la minima é di quattro Corolla 502 per una potenza totale di 0.5 bar (50 kPa). 400 kW. Il collegamento di ciascuna unit al kit idraulico deve essere completato utilizzan- do, a seconda della configurazione scelta (vedi anche il successivo capitolo 5), o 15
Installazione l’apposita valvola a due vie o l’apposito circo- • N°1 coll.gas Ø3” latore. Per entrambe le scelte a disposizione • N°1 coll. Mandata Ø3” sono disponibili dei kit per il completamento • N°1 coll. Ritorno Ø3” del collegamento del gruppo termico al kit idraulico. Questo tipo di kit consente di realizzare col- legamenti in batteria unendo fino a quattro Nelle figure a lato vediamo raffigurato il kit corolla 502 per un totale di 400 kW installati. idraulico per il montaggio di una Corolla 502 Anche in questo caso è possibile completare il composto da : collegamento ai kit idraulici scegliendo di uti- lizzare le valvole a due vie (come riportato • N°1 coll.gas Ø48 mm nella Figura 11) oppure i circolatori (come • N°1 coll. Mandata Ø48 mm viene indicato nella Figura 12) • N°1 coll. Ritorno Ø48 mm Ogni collettore è dotato di due tubi di deri- vazione aventi alle estremità un rubinetto da 1” per collegare il gruppo termico alla man- data e di due tubi dotati di rubinetto da ¾” per il collegamento al collettore gas. In Figura 9 vediamo completato il collegamento con l’interposizione di due kit valvola a due vie, mentre in Figura 10 è rappresentato l’utilizzo di due kit con circolatore. Entrambi i kit van- no montati sul collettore di ritorno Figura 11 Figura 9 Figura 12 4.1.9 Fumisteria La canna fumaria deve essere il più rettilinea possibile, a tenuta ed isolata. Non deve pre- sentare occlusioni o restringimenti. La potenzialità complessiva dei gruppi termici COROLLA Serie 500 è superiore a 35 Figura 10 kW (con eccezione della sola COROLLA 501 Dep. con potenza di 38.9 kW su Hs ossia infe- Nelle due figure che seguono è riportato il kit riore a 35 kW su Hi) pertanto essi possono es- idraulico per il montaggio di due Corolla 502 sere installati solo in locali che abbiano composto da: un’apertura di immissione aria verso l’esterno 16
Installazione realizzata secondo le modalità previste dalla Se si desidera utilizzare il collettore nel caso di normativa vigente (D.M. 12.04.1996). montaggio in batteria di più gruppi termici, bisogna fare in modo che tra essi venga ri- spettata la distanza minima prevista tra i gruppi (150 mm). In tal modo, l’estremità maschio di uno dei due collettori potrà facil- mente innestarsi nell’estremità femmina del collettore adiacente Figura 13 Ogni generatore di calore ( Unit ) presente all’interno dei gruppi termici Corolla 501/502 é stato omologato completo di scarico fumi in polipropilene autoestinguente con attacchi bicchierati. Componente I generatori della linea COROLLA Serie 1 Collettore DN 125 500 sono stati omologati completi di condot- to evacuazione fumi in polipropilene autoe- 2 Clapet stinguente (PP) e devono essere connessi ad 3 Curva 45° un sistema di evacuazione fumi in polipropi- 4 Tappo DN 125 lene autoestinguente (PP) o materiali idonei in base alla UNI EN 677 e norme correlate. 5 Manicotto DN 125 Figura 14 NON utilizzare in nessun caso tubazioni Il sistema di scarico prevede l’utilizzo di tuba- non espressamente destinate allo scopo spe- zioni aventi i diametri riportati nella tabella cifico, in quanto l’azione della condensa ne seguente. provocherebbe un rapido degrado. Tutti i diametri indicati si riferiscono a con- dotti in polipropilene autoestinguente (classe La realizzazione del sistema evacuazione fumi B1), realizzati con tubi con attacchi bicchiera- nel caso di installazioni in batteria di più Co- ti o condotti equivalenti, omologati assieme rolla serie 500, è facilitata dalla disponibilità, ai moduli termici COROLLA e forniti a richiesta come accessorio, di un collettore fumi da 125 dalla Fontecal S.p.A. assieme ai generatori. mm di diametro in polipropilene con attacchi maschio/ femmina. Il collettore é stato concepito per raccogliere lo scarico fumi dai due tubi da 50 mm di una Corolla 502 ognuno dei quali contiene al suo interno un dispositivo antiritorno dei fumi. 17
Schemi di Impianto 5 Schemi di Impianto In generale, uno schema d'impianto deve es- nelle singole unit è assicurata dal rispettivo sere adeguato alle caratteristiche costruttive circolatore e le pompe montate a valle dei del gruppo termico in esame, al fine di sfrut- collettori devono essere dimensionate unica- tare al meglio le potenzialità della caldaia e di mente per vincere le perdite di carico mantenere l’intero impianto efficiente per il dell’impianto. Nella Figura 15 è rappresenta- maggior tempo possibile. to un esempio in cui un’installazione da 150 Negli schemi di impianto riportati nel presen- kW è stata realizzata utilizzando i circolatori te capitolo occorre distinguere il caso in cui sulle unit e senza fare ricorso ad una bottiglia sulle unit sono utilizzati i circolatori e quello di miscelazione , come invece è rappresenta- in cui sono utilizzate le valvole a due vie. Nel to nella Figura 16. primo caso infatti, la circolazione di acqua Figura 15 Figura 16 18
Schemi di Impianto I due esempi rappresentati nella Figura 10 e funzionamento (carico totale o parziale, ri- 11 riguardano invece delle applicazioni del chiesta di uno solo o di tutti e tre i circuiti, tutto simili alle precedenti in cui si è scelto di eccetera). Decidendo di interporre tra la ca- ricorrere alle valvole a due vie al posto dei scata dei gruppi termici e l’impianto una bot- circolatori. Nel caso della Figura 17 è eviden- tiglia di miscelazione, la scelta del circolatore te come le tre pompe dei circuiti di alta tem- interposto tra la cascata e la bottiglia stessa è peratura, di bassa temperatura e del sanitario senz’altro più semplice dal momento che a debbano essere dimensionate oltre che per tale circolatore è demandato il solo compito vincere le perdite dei rispettivi circuiti, anche di assicurare la adeguata circolazione nelle per assicurare la portata adeguata all’interno unit e nella bottiglia. delle singole unit nelle diverse condizioni di Figura 17 Figura 18 19
Schemi di Impianto COROLLA 501 / 502 800 700 600 r 500 a b m 400 300 200 100 0 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 l/h Figura 19 POMPA DELL’IMPIANTO Figura 20, si riporta la curva delle perdite di La pompa dell’impianto non è parte integran- carico di una generica installazione con “n” te della caldaia e quindi, nel caso in cui si uti- bruciatori: al variare del numero di n (n= 3, lizzino i gruppi termici dotati di valvole a due 4….) è possibile ricavare l’andamento che in- vie sulle singole unit, va dimensionata tenen- teressa. Ad esempio, se stiamo considerando do in considerazione le caratteristiche del un impianto da 300 kW (pari a quattro CO- gruppo termico e quello dell’impianto da a- ROLLA 502 una Master e due Slave) sull’asse limentare. Per facilitare il progettista nella delle x avremo un valore di portata di 2000 x 3 scelta della pompa, in Figura 19 è riportata la 6 =12000 l/h (12 m /h), perché i bruciatori curva delle perdite di carico in una COROLLA sono 6 (n = 6), mentre rimarrano invariati i 501 e di una COROLLA 502. In valori sull’asse delle y. Figura 20 è stata anche tracciata la curva ca- Riguardo alle caratteristiche del circolatore ratteristica di una generica pompa la cui in- occorre ricordare che esso deve assicurare tersezione con una delle curve delle perdite di una portata massima di 2000 litri/ora in cia- carico della caldaia (da sinistra verso destra scuna unit con una perdita di carico di 6 me- relative fino ad un massimo di quattro gruppi tri. È chiaro che nel caso in cui si riduce il in parallelo) individua il punto di funziona- numero di unit in funzione la pompa deve es- mento teorico del sistema. La linea tratteg- sere in grado di adeguare il suo punto di fun- giata presente sta ad indicare, invece, una zionamento in modo da non rischiare di su- condizione di funzionamento di una COROL- perare la portata massima o di non garantire LA 504 con una portata di 8000 l/h: risulta una adeguata circolazione nelle singole unit. così evidente come le perdite di carico all'in- A tal fine la scelta ottimale è quella di ricorre- terno del sistema si attestino intorno ad un re ad un circolatore modulante in grado di valore di 540 mbar. Tale valore (visualizzato mantenere costante il salto di pressione al va- in riare della portata. Se non si vuole ricorrere a Figura 20 con la lettera A) ci fornisce, quindi, questa scelta, che in molti casi si presenta informazioni sulla perdita di pressione subita onerosa, si deve utilizzare una pompa che dal fluido termovettore nell’ attraversamento abbia una curva caratteristica portata- del gruppo termico, mentre la prevalenza re- prevalenza il più piatta possibile, ovvero che sidua del circolatore (indicata con la lettera B) sia in grado di lavorare con una prevalenza di potrà essere sfruttata per la circolazione del circa 6 metri anche nel caso di variazioni si- fluido nell’impianto. gnificative della portata. Per maggiore chiarezza nel caso di installa- zione in batteria, in 20
Schemi di Impianto 800 700 600 500 mbar 400 300 200 100 0 0xn 500 x n 1000 x n 1500 x n 2000 x n 2500 x n 3000 x n l/h Figura 20 21
Impianto Elettrico 6 Impianto Elettrico siano compatibili con gli ingressi e le uscite a 6.1 Alimentazione disposizione. Lo schema elettrico del gruppo termico é illu- strato in modo dettagliato nel capitolo 12, Per il collegamento di componenti e- nella sezione dedicata a schemi e dati tecnici. lettrici esterni si prescrive l’utilizzo di relé e/o L’installazione del gruppo termico richiede il contattori ausiliari da installare in apposito collegamento elettrico ad una rete a 230V - quadro elettrico esterno. 50Hz che andrà effettuato a regola d’arte ri- Tale soluzione consente anche il funziona- spettando le norme elettriche vigenti. mento di circolatori, valvole, etc., in modalità d’emergenza, cioè nel caso in cui la scheda E’ opportuno prevedere l’installazione di un master di caldaia fosse inutilizzabile. interruttore differenziale magneto-termico lungo la linea di alimentazione elettrica della caldaia. Non toccare le apparecchiature elettri- che con parti del corpo umide o bagnate o Non è consentito l’uso di adattatori, con piedi nudi prese multiple, prolunghe per l’alimentazione dell’apparecchiatura. Non lasciare esposto l’apparecchio agli agenti atmosferici ( pioggia, sole, vento etc ) In Figura 22 è rappresentata la morsettiera a meno che non si tratti dell’apposito model- della scheda master, alla quale sono collega- lo da esterno. bili diversi dispositivi esterni. E’ vietato tirare, staccare, torcere i cavi Verificare sempre l’efficacia della messa elettrici, fuoriuscenti del gruppo termico, an- a terra dell’impianto elettrico, obbligatoria che se questo è scollegato dalla rete di ali- per l’apparecchio, cui dovrà essere collegato mentazione elettrica. il gruppo termico. Se, infatti, dovesse essere non idonea, Non permettere che l’apparecchiatura l’elettronica potrebbe mettere in blocco per sia usata da persone inesperte ed in caso di sicurezza l’intero gruppo termico. rottura del cavo di alimentazione, spegnere il gruppo termico e per la sua sostituzione ri- Assicurarsi che le tubazioni dell’impianto volgersi a personale qualificato. idrico e di riscaldamento non siano usate Fare sempre riferimento a quanto riportato come presa di terra dell’impianto elettrico. negli schemi di questo libretto in caso di in- Non sono assolutamente idonee a questo u- tervento di natura elettrica. so. Si ricorda che la FONTECAL S.p.A non è re- sponsabile di eventuali danni causati dalla i- I cavi percorsi da tensione 230 V devono nosservanza di quanto riportato negli schemi elettrici di questo manuale essere separati da quelli percorsi da tensione di 24 V, utilizzando canalizzazioni o tubazioni in PVC indipendenti. Non spegnere mai la caldaia durante il suo normale funzionamento (con bruciatore Prima di collegare componenti elettrici acceso) interrompendo bruscamente esterni (regolatori, valvole elettriche, sonde l’alimentazione elettrica per mezzo del tasto climatiche, ecc..) al gruppo termico, accertar- on-off. Ciò potrebbe causare un anomalo si che le loro caratteristiche elettriche (vol- surriscaldamento dello scambiatore primario. taggio, assorbimento, correnti di spunto ecc.) Utilizzare per lo spegnimento (in fase riscal- 22
Impianto Elettrico damento) un termostato ambiente oppure un zione dei conduttori adeguata, avendo cura controllo remoto. di fissare gli stessi negli appositi fermacavi. 6.2 Collegamenti elettrici 6.2.3 Collegamento alle pompe Tutte le operazioni da effettuare Il sistema di regolazione della COROLLA Serie sull’impianto elettrico devono essere effettua- 500 prevede la gestione contemporanea di te solo da personale qualificato e nel rispetto massimo tre circolatori. delle Norme di Legge e con particolare atten- zione alle norme di sicurezza. Nel caso in cui sia contemporaneamente presente un circuito di bassa temperatura a- Bloccare i cavi negli appositi fermacavi limentato da un proprio circolatore e sia pre- predisposti per garantire sempre il corretto vista l’installazione di una pompa generale posizionamento degli stessi all’interno sull’impianto, bisognerà scegliere quale dei dell’apparecchiatura. due dispositivi debba essere gestito dall’elettronica del sistema. 6.2.1 Collegamento all’alimentazione Durante la messa in funzione del sistema, tale operazione viene effettuata da un CENTRO Nel caso di installazione di una COROLLA Se- ASSISTENZA TECNICA autorizzato da Fonte- rie 500 singola Il collegamento deve essere cal S.p.A., mediante il settaggio di un oppor- realizzato, in base alle vigenti normative in tuno parametro (in particolare il n.34 della li- materia di sicurezza elettrica, con cavo mul- sta parametri). tipolare guainato H05-VV-F-3GI con sezione 2 minima dei conduttori pari a 1,5 mm , ido- neamente protetto contro l’umidità, le abra- L’installazione delle pompe o di altri sioni ed i contatti accidentali. Fissare il cavo componenti esterni andrà eseguita preve- utilizzando l’apposito fermacavo e gli anco- dendo l’utilizzo di un apposito re- raggi previsti onde garantire il corretto posi- lé/commutatore come mostrato in Figura 21. zionamento all’interno dell’apparecchiatura Per il collegamento dalla morsettiera al relè ed evitare che possa venire in contatto con (da alloggiare in apposito quadro elettrico e- componenti a temperatura elevata (bruciato- sterno) utilizzare cavo di tipo H05-VV-F con re ecc.) diametro esterno minimo 6mm e sezione dei conduttori adeguata, avendo cura di fissare lo stesso negli appositi fermacavi. La lunghezza del conduttore di Terra deve essere superiore rispetto agli altri con- duttori (Fase, Neutro) in misura tale che in caso di sfilamento del cavo di alimentazione si tendano prima i cavi dei conduttori. 6.2.2 Allacciamento ai dispositivi di ter- moregolazione I gruppi termici COROLLA Serie 500 sono do- tati di un sistema di controllo e gestione mol- to versatile, in grado di gestire fino a tre cir- cuiti indipendenti operanti a temperature di- verse. Nelle pagine successive verranno illu- strate le modalità di collegamento del segna- le di uscita agli specifici punti presenti sulla morsettiera (vedi Figura 22). Per la termoregolazione e i circuiti in bassa tensione potranno utilizzare cavi di tipo H05- VV-F con diametro esterno minimo 5mm se- 23
Impianto Elettrico Figura 21 LEGENDA Sigla N. Jumper Descrizione S1 J11 (1-2) sonda temp mandata (AT) SB J11 (3-4) sonda temp bollitore S2 J11 (5-6) sonda temp mandata (BT) SE J11 (7-8) sonda temp esterna T1 J12 (9-10) termostato ambiente (AT) T2 J12 (11-12) termostato ambiente (BT) AI J12 (13-14) dispositivo analogico 0-10V CR J12 (15-17) comando remoto AL J8 (18-19) dispositivo allarme VM J9 (20-22) valvola miscelatrice P3 J10 (23-24) circolatore impianto BT P1 J10 (25-26) circolatore impianto AT Figura 22 P2 J10 (27-28) circolatore sanitario Figura 23 24
Impianto Elettrico Ad esempio, collegando il circolatore di bassa parametri 14 (relativo al circuito di alta tem- temperatura ad un orologio e/o termostato peratura Ch1) e 22 (circuito di bassa tempe- ambiente esterno il circuito elettrico è quello ratura Ch2) sono impostati in funzione clima- mostrato in Figura 23. Tale dispositivo con- tica. Nel caso in cui non si volesse collegare la sente di alimentare i circolatori (dispositivi e- sonda, per non avere problemi, bisognerà far sterni) direttamente dalla rete, senza che il re- lavorare la caldaia a punto fisso. Il cambia- lativo carico elettrico attraversi il fusibile della mento delle impostazioni dei parametri 14 e scheda. Inoltre, in caso di modalità 22 deve eventualmente essere effettuato da d’emergenza, il dispositivo manuale 0, 1, AU- parte di un CENTRO ASSISTENZA TECNICA TO consente di controllare il funzionamento autorizzato da Fontecal S.p.A. del circolatore indipendentemente da quello della scheda. Per questi motivi se ne deve Per il funzionamento del sistema antige- prevedere esplicitamente l’utilizzo. lo è necessario che siano presenti Utilizzare (salvo diverse indicazioni del co- l’alimentazione elettrica e del gas combustibi- struttore del componente) cavo bipolare del- le, oltre alla corretta pressione del circuito i- lo stesso tipo del cavo di alimentazione. draulico. 6.2.4 Collegamento dei termostati am- Qualora il progettista lo ritenga stretta- biente (on/off) mente necessario è possibile addittivare il cir- Allacciare il termostato ambiente del sistema cuito con glicole (fino ad un massimo del ad alta temperatura sui morsetti n. 9 e 10 50%) avendo presente che questo genera (Figura 22). forti perdite di rendimento in quanto varia il Il termostato del sistema a bassa temperatura calore specifico del fluido. dovrà invece essere collegato ai morsetti n.11 Inoltre la variazione di pH potrebbe risultare e 12 (Figura 22). dannoso per alcune parti dell’impianto. 6.2.5 Collegamento della sonda climatica Se si desidera utilizzare una termoregolazione 6.2.7 Collegamento della termoregola- climatica, bisogna collegare la sonda esterna zione esterna 0-10v (opzionale) ai morsetti n.7 e 8 (Figura 22). La L’eventuale utilizzo di una termoregolazione sonda esterna deve essere posizionata su una esterna che utilizzi un segnale 0 - 10 V può parete esterna a Nord o Nord/Est, ad essere effettuato collegando il segnale di usci- un’altezza minima di 2,5 metri e lontano da ta ai morsetti n.13 e 14 (Figura 22). finestre, porte e griglie di aerazione. Attenzione: per il corretto funzionamento del Riparare la sonda dall’esposizione diretta ai dispositivo occorre collegare al morsetto 13 raggi solari. Nel caso in cui sia necessaria la il polo positivo dell’uscita del segnale. regolazione della curva o l’esclusione della funzione climatica è necessario contattare un CENTRO ASSISTENZA TECNICA autorizzato 6.2.8 Collegamento di un dispositivo da Fontecal S.p.A. d’allarme Un’ apposita uscita con un contatto pulito 6.2.6 Protezione antigelo presente sulla morsettiera della caldaia, con- sente di collegare all’esterno un dispositivo L’elettronica di gestione del gruppo termico di allarme sonoro o visivo in grado di segna- integra una funzione di protezione contro il lare eventuali anomalie tecniche. gelo. Quando la temperatura di mandata Il dispositivo di allarme deve essere collegato scende al di sotto di un valore minimo,i bru- ai morsetti n.18 e 19 (Figura 22). ciatori si mettono in funzione alla potenza minima secondo le modalità relative alle im- postazioni dei parametri di funzionamento. 6.2.9 Collegamento controllo remoto La modalità antigelo si attiva anche quando Se si desidera utilizzare il comando remoto non viene collegata alla caldaia la sonda e- multifunzionale si deve eseguire il collega- sterna (fornita di serie): di default, infatti, i 25
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