La patente nautica Varrone Terenzio - Come superare l'esame per il Comando delle imbarCazioni a vela e a motore
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Varrone Terenzio La patente nautica Come superare l’esame per il comando delle imbarcazioni a vela e a motore, entro e oltre le 12 miglia, e imparare a navigare
Programma d’esame per il conseguimento delle abilitazioni al comando e alla condotta di unità da diporto a motore nonché delle unità a vela con o senza motore ausiliario e motovelieri, per la navigazione entro 12 miglia dalla costa. Prova teorica 1.a) Elementi di teoria della nave, limitatamente alle strutture principali dello scafo. Elica, timone. Effetti dell’elica sul timone. 1.b) Teoria della vela (solo per l’abilitazione alla navigazione a vela). 1.c) Attrezzatura e manovra delle imbarcazioni a vela (solo per l’abilitazio- ne alla navigazione a vela). L’esame teorico sulla vela di cui alle precedenti lettere b) e c) è svolto con- Legenda temporaneamente alla prova pratica. Argomenti previsti per il conseguimento della patente 2.a) Funzionamento dei motori a scoppio diesel. entro le 12 miglia e della patente senza alcun limite dalla costa 2.b) Irregolarità e piccole avarie che possono verificarsi durante il loro fun- zionamento e modo di rimediarvi. Argomenti previsti per il conseguimento 2.c) Calcolo dell’autonomia in relazione alla potenza del motore e alla della sola patente senza alcun limite dalla costa quantità residua di carburante. 3.a) Regolamento di sicurezza con particolare riferimento a: • tipi di visite e loro periodicità; • dotazioni di sicurezza in relazione alla navigazione effettivamente svolta. 3.b) Provvedimenti da adottare in caso di sinistro marittimo (incendio, fal- la, collisione, incaglio, uomo in mare). 3.c) Provvedimenti per la salvezza delle persone a bordo in caso di sinistro marittimo e di abbandono nave. 3.d) Precauzioni da adottare in caso di navigazione con tempo cattivo. 3.e) Assistenza e soccorso, segnali di salvataggio e loro significato. 4.a) Regolamento per evitare gli abbordi in mare e norme di circolazione in acque interne. 4.b) Precauzioni in prossimità della costa o di specchi d’acqua in cui si svol- gono altre attività nautiche (nuoto, sci nautico, pesca subacquea ecc.). 5) Bollettini meteorologici per la navigazione marittima, strumenti meteo- rologici e loro impiego. © 2008 Nutrimenti srl 6.a) Coordinate geografiche. 6.b) Orientamento e rosa dei venti. Prima edizione febbraio 2008 6.c) Carte nautiche. Proiezione di Mercatore. Quarta edizione maggio 2013 6.d) Bussole magnetiche. www.nutrimenti.net 6.e) Rotta e prora: correzione e conversione, effetto del vento e della cor- via Marco Aurelio, 44 - 00184 Roma rente sul moto della nave (deriva e scarroccio). 6.f) Elementi di navigazione stimata: tempo – spazio – velocità. Art director: Ada Carpi 6.g) Elementi di navigazione costiera: concetto di luogo di posizione (con ISBN: 978-88-6594-261-1 esclusione del carteggio). ISBN: 978-88-6594-122-5 (ePub) 6.h) Solcometri e scandagli. ISBN: 978-88-6594-123-2 (mobiPocket)
6 La patente nautica – Programma di esame Pogramma di esame 7 Prova pratica 4.b) Precauzioni in prossimità della costa o di specchi d’acqua in cui si svol- La prova pratica può essere effettuata in mare, nei laghi o, per l’abilitazione a gono altre attività nautiche (nuoto, sci nautico, pesca subacquea ecc.). motore, nei fiumi. 5.a) Cenni sulla meteorologia in generale – Atmosfera: pressione, tempe- Durante la prova pratica il candidato deve dimostrare di saper condurre ratura, umidità e strumenti di misurazione – Venti – Correnti – Lettura della l’unità alle diverse andature, effettuando con prontezza d’azione e capacità, carta del tempo. le manovre necessarie, l’ormeggio e il disormeggio dell’unità, il recupero 5.b) Bollettini meteorologici per la navigazione marittima – Previsioni me- dell’uomo a mare, i preparativi per fronteggiare il cattivo tempo e l’impiego teorologiche locali. delle dotazioni di sicurezza, dei mezzi antincendio e di salvataggio. 6.a) Coordinate geografiche: differenza di latitudine e di longitudine – La- titudini crescenti. Programma d’esame per il conseguimento delle abilitazioni al 6.b) Orientamento e rosa dei venti. comando e alla condotta di unità da diporto a motore nonché 6.c) Elementi di magnetismo terrestre e navale. delle unità a vela con o senza motore ausiliario e motovelieri, 6.d) Bussole magnetiche: compensazione e tabella delle deviazioni residue. per la navigazione senza alcun limite dalla costa. 6.e) Rotta e prora: correzione e conversione – Effetto del vento e della corrente. Prova teorica 6.f) Concetto di ortodromia e lossodromia. 1.a) Elementi di teoria della nave, limitatamente alle strutture principali 6.g) Cenni di astronomia: riconoscimento della stella polare – Cenni sulla dello scafo. misurazione dell’altezza degli astri e degli angoli con l’uso del sestante e con 1.b) Teoria della vela (solo per l’abilitazione alla navigazione a vela). l’impiego delle effemeridi nautiche. 1.c) Attrezzatura e manovra delle unità a vela (solo per l’abilitazione alla 6.h) Navigazione stimata: tempo – spazio – velocità. navigazione a vela). 6.i) Navigazione costiera: risoluzione dei relativi problemi anche in presen- L’esame teorico di cui alle precedenti lettere b) e c) è svolto contemporane- za di vento e corrente. amente alla prova pratica. 6.l) Cenni sugli apparecchi radioelettrici di bordo e loro impiego. 1.d) Tipi di elica e di timone e loro effetti. 6.m)Radionavigazione – Sistemi di navigazione iperbolica e satellitare. 1.e) Cenni sul galleggiamento e la stabilità – Centri di spinta e di gravità 6.n) Fusi orari: calcolo dell’ora locale. delle unità da diporto. 6.o) Carte nautiche, varie rappresentazioni e impiego – Pubblicazioni 2.a) Funzionamento dei motori a scoppio diesel. nautiche. 2.b) Irregolarità e piccole avarie che possono verificarsi durante il loro fun- 6.p) Comunicazioni radiotelefoniche e relative procedure. zionamento e modo di rimediarvi. 7) Prova di carteggio e di calcolo sulla navigazione costiera. 2.c) Calcolo dell’autonomia in relazione alla potenza del motore e alla 8) Leggi e regolamenti che disciplinano la navigazione da diporto – Codice quantità residua di carburante. della navigazione per quanto attinente alla navigazione da diporto con parti- 3.a) Regolamento di sicurezza con particolare riferimento a: colare riferimento a: • tipi di visite e loro periodicità; • il comandante della nave: doveri e responsabilità; • mezzi di salvataggio e dotazioni di sicurezza, in relazione alla distanza • attribuzioni dell’autorità marittima e della navigazione interna – potere della costa; di ordinanza; • prevenzioni incendi ed esplosioni – conoscenza dei sistemi antincendio. • documenti da tenere a bordo delle unità da diporto; 3.b) Provvedimenti da adottare in caso di sinistro marittimo (incendio, fal- • disciplina dello sci nautico; la, collisione, incaglio, uomo in mare). • cenni sulla locazione e noleggio delle unità da diporto. 3.c) Provvedimenti per la salvezza delle persone a bordo in caso di sinistro marittimo e di abbandono nave. Prova pratica 3.d) Precauzioni da adottare in caso di mare cattivo. La prova pratica deve essere effettuata in mare. Durante la prova pratica il 3.e) Assistenza e soccorso – Cassetta dei medicinali di pronto soccorso – candidato deve dimostrare di saper condurre l’unità alle diverse andature, Segnali di salvataggio e loro significato. effettuando con prontezza e capacità d’azione le manovre necessarie, l’ormeg- 4.a) Regolamento per evitare gli abbordi in mare e norme di circolazione gio e il disormeggio, il recupero di un uomo in mare, i preparativi necessari in acque interne. per fronteggiare il cattivo tempo e l’impiego delle apparecchiature tecniche
8 La patente nautica – Programma di esame per la navigazione, delle dotazioni di sicurezza e dei mezzi di salvataggio e antincendio. Indice Lezione 1 – Riferimenti geografici fondamentali Sfera terrestre e suoi riferimenti pag. 19 Coordinate geografiche: latitudine e longitudine pag. 21 Unità di misura della distanza e della velocità pag. 26 Relazione velocità, spazio, tempo pag. 27 Le coordinate sulla carta nautica: uso del compasso pag. 28 Differenza di latitudine e di longitudine pag. 33 Latitudine media pag. 35 Lezione 2 – L’orientamento Orientamento: principi fondamentali pag. 37 Azimuth e altezza pag. 38 Rosa azimutale e quadranti pag. 38 Direzioni dell’orizzonte: rotta, prora e rilevamento pag. 39 Misura degli angoli e uso delle squadrette nautiche pag. 42 Lezione 3 – La carta nautica Approfondimenti sulla rotta: ortodromia e lossodromia pag. 49 Carte nautiche: rappresentazione di Mercatore e proiezione gnomonica pag. 51 Lettura e interpretazione di una carta nautica: tipologia e scala pag. 58 Lettura e interpretazione di una carta nautica: informazioni pag. 61 Lezione 4 – Elementi di magnetismo Declinazione magnetica pag. 67 Deviazione magnetica pag. 71 Variazione magnetica pag. 72 Conversione e correzione di prora e rilevamenti pag. 75
10 La patente nautica – Indice Indice 11 Bussola magnetica pag. 79 Lezione 10 – Abilitazione, documenti, regole di navigazione Giri di bussola: tabella delle deviazioni pag. 81 Unità da diporto pag. 201 Iscrizione nei registri pag. 204 Lezione 5 – Navigazione stimata Abilitazione, patente e documenti di bordo pag. 204 La navigazione stimata: vettore velocità, velocità propulsiva, Dotazioni di sicurezza e loro uso pag. 209 effettiva, della corrente pag. 83 Navigazione marittima e sicurezza pag. 211 Effetti perturbatori meteomarini: scarroccio e deriva pag. 86 Doveri e attribuzioni del comandante pag. 216 Problema della corrente pag. 90 Eventi straordinari, sinistri marittimi pag. 221 Problema della corrente: esercizi guida pag. 96 Soccorso: assistenza e salvataggio pag. 223 Errori strumentali e di governo pag. 103 Punto nave stimato: zona di incertezza pag. 105 Lezione 11 – Lo scafo e il motore Pianificazione e condotta della navigazione pag. 106 Elementi costruttivi dello scafo pag. 225 Galleggiamento pag. 227 Lezione 6 – Navigazione costiera Stabilità pag. 228 La navigazione costiera: il punto nave rilevato pag. 109 Il motore pag. 231 Luoghi di posizione di uguale azimuth: rilevamento vero pag. 109 Linea d’asse pag. 235 Rilevamenti polari e grafometro pag. 112 Consumi e autonomia di navigazione pag. 236 Luoghi di posizione di uguale differenza di azimuth pag. 116 Norme antincendio pag. 237 Allineamento pag. 117 Luoghi di posizione di uguale distanza pag. 118 Lezione 12 – Meteorologia nautica e maree Luoghi di posizione di uguale profondità pag. 120 Meteorologia nautica: generalità pag. 241 Luoghi di posizione isolati: guida e sicurezza pag. 120 Situazione barica: alta e bassa pressione pag. 244 Punto cospicuo isolato: rilevamenti successivi pag. 124 I venti pag. 245 Metodo di tracciamento pag. 127 Circolazione delle masse d’aria pag. 249 Metodo del 45° e 90° pag. 129 Carte del tempo pag. 251 Servizi meteo radiomarittimi italiani pag. 252 Lezione 7 – Elementi strutturali, manovre e teoria della vela Maree e correnti di marea pag. 257 Organi direzionali e propulsivi pag. 131 Manovre fondamentali: ormeggio e disormeggio pag. 134 Lezione 13 – Ancoraggio e condotta in situazioni particolari Teoria della vela pag. 141 Provvedimenti in caso di cattivo tempo pag. 265 Come eseguire le manovre principali pag. 152 Governo dell’imbarcazione in caso di navigazione con cattivo tempo pag. 266 Lezione 8 – Fanali e segnali acustici Ancoraggio pag. 269 Generalità pag. 161 Provvedimenti in caso di incaglio e falla pag. 270 Fanali di via pag. 163 Uomo in mare pag. 271 Fanali e segnali diurni speciali pag. 164 Manovre per evitare gli abbordi pag. 165 Lezione 14 – Comunicazioni e navigazione elettronica Navigazione in acque ristrette pag. 172 Comunicazioni radiotelefoniche (Rtf) pag. 273 Segnali acustici di manovra pag. 175 Messaggi di soccorso, urgenza e sicurezza pag. 275 Messaggio di sicurezza pag. 278 Lezione 9 – Pubblicazioni nautiche e segnalamenti marittimi Rotta d’intercettazione pag. 278 Pubblicazioni nautiche nazionali pag. 183 Sistema globale per la sicurezza e il soccorso pag. 278 Segnalamento marittimo pag. 189 Il radar pag. 279 Pubblicazioni edite da istituti idrografici stranieri pag. 196 Navigazione satellitare Gps pag. 281
12 La patente nautica – Indice Nota dell’editore Lezione 15 – Navigazione astronomica Cenni sulla navigazione astronomica pag. 283 Calcolo della latitudine pag. 289 Il sestante pag. 290 La misurazione del tempo pag. 294 Appendice – Esercizi e questionario Esercizi di carteggio pag. 301 Risposte esercizi carteggio pag. 311 Esercizi di carteggio a tempo pag. 317 Risposte esercizi di carteggio a tempo pag. 324 Questionario di preparazione all’esame pag. 327 Domande con risposta multipla. Programma comune per l’abilitazione entro le 12 miglia e senza limiti. pag. 333 Domande con risposta multipla. Programma solo per l’abilitazione senza limiti. Risposte alle domande pag. 347 C’è un pericolo sicuro nell’affrontare l’esame per la patente nautica. Quello di pensare che si tratti solo di un ostacolo burocratico da superare, di un pez- zo di carta da aggiungere al già nutrito portfolio che molti possono vantare fra brevetti, licenze, autorizzazioni. Navigare non è un gioco (o almeno non solo). Molte delle nozioni all’apparenza capziose su cui vi troverete a faticare si riveleranno domani preziose, in qualche caso persino determinanti nel ren- dere sicura la vostra navigazione, più piacevole e rilassata la vostra crociera. Ecco perché questo manuale per la patente nautica si vuole distinguere dai tanti già in commercio proprio per l’obiettivo di fornire una base più solida all’abilitazione al comando di un’imbarcazione. Un obiettivo del resto particolarmente in sintonia con l’esperienza del suo autore. Il contrammiraglio Terenzio Varrone ha infatti una lunga esperienza di comando nella Marina militare, compreso il comando della nave scuola Palinuro, ma anche una lunga esperienza di navigazione diportistica. Questo manuale è inoltre il frutto di un’esperienza didattica concreta. Nasce infatti sulla base delle lezioni svolte dall’autore in qualità di direttore didattico pres- so la scuola di vela Granlasco di Roma. Gli appunti, man mano, hanno preso corpo diventando un testo di studio organico suddiviso in quindici lezioni. Si tratta insomma di un testo pensato concretamente per chi voglia impara- re la difficile arte della navigazione e testato praticamente in una esperienza didattica pluriennale. Per questo le lezioni iniziano con la navigazione piana in modo che l’allievo possa prendere subito interesse e confidenza con il carteggio, evitando di ini- ziare con la copiosa messe di nozioni (importanti, ma inevitabilmente noiose) sulle regolamentazioni. La distribuzione delle varie lezioni è inoltre modulare e permette dunque una pianificazione flessibile della didattica, a eccezione delle prime sei lezioni che sono sequenziali.
14 La patente nautica – Nota dell’editore Nota dell’autore La materia è esposta con concetti essenziali, ma ben articolati, per consen- tirne lo studio anche agli autodidatti, cosa che è in genere impossibile con un’esposizione troppo scarna e sintetica, povera di una adeguata spiegazione minima. La parte che riguarda la soluzione dei problemi di carteggio è corredata di ‘esercizi guida’ che illustrano i metodi di calcolo, che saranno sempre gli stessi, mentre varieranno i dati che saranno diversi da situazione a situazione. L’elaborazione di questi esercizi è pertanto fondamentale per acquisire una sufficiente sicurezza di calcolo. Le formule sono quelle strettamente neces- sarie e raccolte in un’apposita ‘tavoletta di calcolo’ di grande utilità, volta a facilitare l’esecuzione degli esercizi. Il manuale è corredato poi di quaranta esercizi ‘autocorrettivi’ per i qua- li l’allievo troverà la soluzione corretta dopo averli eseguiti. E dieci esercizi ‘autovalutativi’ per i quali, oltre alla soluzione, viene indicato anche il tempo ottimale di svolgimento. Un modo per verificare la propria preparazione e si- curezza nell’affrontare una prova di esame. Per capire in sostanza a che punto si è. Credo che l’umiltà sia una qualità fondamentale soprattutto quando si parla Non bisogna mai dimenticare che la patente nautica è un’abilitazione al di mare. Sento però di poter rivolgere alcuni semplici consigli a tutti coloro comando, e le attribuzioni del comandante diportista sono sostanzialmente che si accingono a prepararsi su questo manuale per poi affrontare gli esami quelle del comandante di unità maggiore e previste dal Codice della navi- per il conseguimento della patente nautica. gazione. È pertanto opportuno riflettere attentamente e considerare questo • Calma e razionalità sono fondamentali: inutile essere preparati per perder- studio come base minima, sulla quale costruire l’esperienza e la capacità che si al cospetto della commissione esaminatrice. un comandante deve avere. • Capire bene le domande poste: ricordarsi che talvolta le risposte sono meno complicate di quanto si creda. • Rispondere in modo mirato alla domanda, senza strafare: una risposta ‘al- largata’ potrebbe contenere inesattezze che a loro volta testimoniano di qualche lacuna. • Leggere sempre con grande attenzione le caratteristiche della carta nautica sulla quale si deve lavorare. • Leggere e interpretare correttamente il testo in caso di esame scritto: è meglio perdere un minuto in più che partire a testa bassa nella direzione sbagliata. • Carteggiare con metodo e attenzione. • Durante la prova pratica valutare con calma la situazione e dare ordini pertinenti, precisi, che devono essere trasmessi con voce chiara e forte: di- mostrate di avere ‘in pugno’ la situazione! Colgo qui l’occasione per ringraziare Franco Guerrieri, presidente dell’as- sociazione Granlasco ed esperto velista, per avermi dato la possibilità di matu- rare questa esperienza e per i buoni consigli, che sono stati utili nella stesura della parte di teoria della vela. Nel testo il termine ‘nave’ ha senso generale che comprende anche le unità da diporto. Buon vento a tutti!
Lezione 12 Meteorologia nautica e maree Meteorologia nautica: generalità La meteorologia nautica è la scienza che studia i fenomeni atmosferici e la loro influenza sullo stato del mare, in modo da prevedere l’evoluzione della situazione in una certa area. I fattori meteorologici che interessano il navigante sono essenzialmente tre: • lo stato del mare, che è influenzato dalla forza del vento; • la visibilità orizzontale, che dipende dall’umidità e dalla temperatura; • la forza del vento, che dipende dalla variazione di pressione, cioè dallo squilibrio (gradiente) di pressione presente sull’area; è un parametro im- portante perché influisce direttamente sullo stato del mare ed è la forza motrice per la navigazione a vela. L’atmosfera è l’involucro gassoso che avvolge la terra. La parte dell’atmo- sfera in cui si svolgono i fenomeni meteorologici è la troposfera. I parametri fondamentali che identificano una massa d’aria sono: la tempe- ratura, l’umidità e la pressione. Temperatura La temperatura è l’indice della quantità di calore presente nell’atmosfera. Si misura sia in gradi Celsius (°C) sia in gradi Fahrenheit (°F). I due tipi di scala fanno riferimento al punto di congelamento e a quello di ebollizione dell’acqua alla pressione al livello del mare. Il primo è pari a 0°C, 32°F, il secondo a 100°C, 212°F. La conversione da gradi Celsius a gradi Fahrenheit e viceversa si ottiene usando le seguenti formule: F = 9/5 (C+32) C = 5/9 (F–32)
242 La patente nautica Lezione 12 – Meteorologia nautica: generalità 243 Umidità della forma e dell’altezza tra la superficie e la base. Più avanti nel capitolo è ri- L’umidità è determinata dalla quantità di vapore acqueo presente portata una classificazione e descrizione delle nuvole, corredata da fotografie. nell’atmosfera. Nello spazio libero immediatamente sopra uno specchio liquido (acqua) Nebbia può essere presente una maggiore o minore quantità di vapore acqueo a se- La nebbia come la nube è formata da minuscole goccioline d’acqua. Un re- conda dei valori di temperatura e pressione che insistono sullo specchio me- pentino raffreddamento provoca la saturazione e la conseguente condensa- desimo: più alta è la temperatura e più bassa è la pressione, più risulta elevata zione del vapore acqueo contenuto nell’aria a contatto del suolo. A seconda la quantità di vapore acqueo libero nell’atmosfera e viceversa. delle modalità di raffreddamento esistono due tipi di nebbia: avvezione e Per un dato valore di temperatura e di pressione esiste, pertanto, una deter- irraggiamento. minata quantità di vapore acqueo, che può permanere al di sopra dell’acqua • Avvezione: è la tipica nebbia che si forma, sul mare e sulle coste, a causa che l’ha generato. In tale condizione l’atmosfera è satura. del lento scivolamento di aria umida a contatto del suolo e della superficie In meteorologia è usata l’umidità relativa che, per le condizioni di riferi- marina che hanno una temperatura più fredda. L’aria si raffredda fino a mento considerate, indica il rapporto in percentuale tra l’umidità effettiva e raggiungere il livello di saturazione e quindi la generazione della nebbia. quella di saturazione: se per esempio l’umidità relativa è al 70 per cento, ciò • Irraggiamento: si forma generalmente con cielo sereno, alta pressione e significa che nell’atmosfera è presente il 70 per cento della quantità di acqua aria stazionaria. In tali condizioni il suolo disperde per irraggiamento una che potrebbe essere effettivamente presente in quelle stesse condizioni di tem- notevole quantità di calore, abbassando notevolmente la sua temperatura peratura e pressione. con conseguente raffreddamento e saturazione dell’aria pressoché ferma a Gli strumenti per la misura dell’umidità relativa sono l’igrometro a capello bassa quota. e lo psicrometro. La differenza tra nebbia e foschia è legata esclusivamente alla distanza di L’igrometro a capello ha come elemento sensibile delle fibre sintetiche che visibilità: la nebbia ha visibilità inferiore a 1 Km mentre la foschia supera tale variano la propria lunghezza a seconda dell’umidità, permettendo così la mi- limite. sura diretta dell’umidità secondo una determinata scala. Lo psicrometro è costituito da due termometri uguali: uno dei due bulbi è Pressione atmosferica mantenuto umido mediante una garza imbevuta d’acqua. Per una data tempe- La pressione atmosferica è il parametro principale nella meteorologia nautica. 12 ratura di riferimento l’acqua evapora, assorbendo dal bulbo una certa quan- La pressione atmosferica rappresenta localmente il peso della colonna d’aria tità di calore che determina il raffreddamento del termometro bagnato, sulla che insiste su una superficie unitaria. L’unità di misura è l’ettopascal (hPa), cui scala si legge una temperatura inferiore rispetto al valore letto su quello pari a 100 Newton per metro quadrato, che ha sostituito il millibar (mb). asciutto. Tale differenza di temperatura è usata per determinare l’umidità La pressione media al livello del mare è di 1013.3 hPa (o millibar). relativa mediante l’uso di un’apposita tavola riportata sulle tavole nautiche. Gli strumenti di misura della pressione sono: il barometro e il barografo La stessa tabella permette anche di determinare la temperatura di rugiada (fig.32). a partire dalla quale si forma la nebbia. Una massa d’aria umida, in via di raffreddamento raggiunge il livello di saturazione trasformandosi in nebbia. Il barometro può essere aneroide (senza liquido) o a mercurio: nella nautica da diporto il tipo aneroide è più diffuso. Esso è costituito da un sensore (cap- Nuvole sula metallica elastica al cui interno c’è il vuoto) che si deforma al variare del- Le nuvole si formano per effetto della condensazione del vapore acqueo con- la pressione il cui valore è indicato, su una scala graduata, da una “lancetta” tenuto in una massa d’aria che giunge in quota in condizioni di saturazione. Figura 1. Alta e bassa pressione, saccatura, promontorio, pendio Infatti l’aria salendo incontra minore pressione e tende a espandersi con con- ANTICICLONE DEPRESSIONE SACCATURA PROMONTORIO PENDIO seguente raffreddamento. Tale abbassamento della temperatura consente la 1004 1000 saturazione del vapore acqueo e la formazione della nube, costituita da minu- 1004 1000 996 H tissime goccioline di condensazione che rimangono in sospensione. Quando 1008 1012 1020 1020 1016 1016 1012 queste goccioline raggiungono le giuste dimensioni cadono, dando luogo alle H L 1012 L H L H L 1012 1016 varie forme di precipitazione. 1020 1024 Le nuvole hanno aspetti diversi a seconda della quota, della temperatura e a) b) c) d) e) della rapidità di sollevamento della massa d’aria. Sono classificate in funzione
244 La patente nautica Lezione 12 – Situazione barica: alta e bassa pressione 245 collegata al sistema di misura. • saccatura (tendenza di una bassa pressione a insaccarsi in un campo barico Lo strumento è dotato di un controindice (concentrico all’indicatore della di pressione più alta – figura 1, sezione c). pressione e ruotabile manualmente) utile per la lettura della tendenza ba- • promontorio (espansione di un’alta pressione in una zona di pressione in- rometrica nel tempo. Il valore istantaneo della pressione non fornisce utili feriore; le isobare hanno la forma di un cuneo con l’estremità tondeggiante informazioni sull’andamento della pressione nella zona di interesse. È quindi – figura 1, sezione d). necessario spostare il controindice fino a sovrapporlo alla “lancetta” e osserva- • pendio (le isobare hanno un andamento parallelo dando luogo a un gra- re ad intervalli regolari (2-3 ore) di quanto la pressione è aumentata o diminu- diente debole; situazione di pressione livellata – figura 1, sezione e). ita rispetto al valore della pressione indicata dal controindice. Alcuni esempi, intervallo di osservazione 2-3 ore: Gradiente barico orizzontale o squilibrio di pressione • diminuzione della pressione di 2-3 hPa indica un deciso peggioramento del Il gradiente barico rappresenta il valore dello squilibrio di pressione in una tempo; determinata area. Può essere più o meno forte in funzione della variazione • diminuzione della pressione di 4-5 hPa indica l’approssimarsi di una della pressione e della distanza tra due punti considerati. tempesta; Quindi il gradiente barico è definito come il rapporto tra la differenza di • deboli variazioni di pressione indicano tempo stazionario. pressione tra due isobare vicine e la distanza in miglia che le separa (figura 2): Il barografo registra l’andamento grafico settimanale della pressione. È co- Gradiente ∆ p diff. pressione = stituito da una serie di capsule aneroidi collegate ad una punta scrivente che barico D mg dist. in miglia registra, su di un apposito stampato applicato intorno alla circonferenza del tamburo ruotante con un sistema ad orologeria, la variazione temporale della In una determinata zona più alto è il gradiente più forte è il vento. pressione. Tale parametro è molto utile per capire l’evoluzione del tempo in Quindi: zona. • alto gradiente = vento forte; • basso gradiente = vento debole o nullo. Situazione barica: alta e bassa pressione Si definisce alta pressione una pressione il cui valore sia superiore a quello Nelle rappresentazioni bariche le varie isobare sono sempre indicate con 12 medio di 1013 hPa, bassa pressione quando invece è inferiore. l’intervallo di 4 hPa, pertanto la differenza di pressione sarà sempre di tale Nella pratica, però, ha importanza la differenza di pressione esistente tra valore. due zone. È quindi più esatto parlare di alta e bassa pressione relative. In altre Il valore del gradiente dipende quindi dalla distanza tra le isobare: parole, rispetto a una zona con un massimo di pressione di 1010 hPa, una zona • isobare vicine = gradiente alto = vento forte; contigua con un minimo di 990 hPa è di bassa pressione rispetto alla prima. • isobare lontane = gradiente basso = vento debole. Le linee che uniscono i punti di uguale pressione si chiamano isobare. L’anticiclone (figura 1, sezione a) I venti Figura 2. Gradiente barico è una zona anticiclonica in cui le iso- Il vento consiste nello spostamento di una massa d’aria. bare si raccolgono intorno a una alta Figura 3. Movimento delle masse d’aria nell’emisfero settentrionale pressione. È indicato con la lettera A o H (dal termine high). La depressione (figura 1, sezione b) è una zona ciclonica in cui le i- sobare si racchiudono intorno a una H A B bassa pressione. È indicata con la let- H L tera B o con la lettera L (dal termine low). 1020 1016 1012 Inoltre, a seconda della distribu- 1008 1004 zione della pressione, si hanno le se- guenti situazioni:
246 La patente nautica Lezione 12 – I venti 247 Bisogna distinguere fra: • nell’emisfero Sud, verso quello destro. • venti sinottici: sono causati dal gradiente barico e legati alla situazione me- La rotazione dei venti in senso antiorario è indice di peggioramento del teo su vasta scala; tempo. La rotazione in senso orario indica miglioramento delle condizioni. • venti costieri o locali (in regime di brezza): sono dovuti essenzialmente alle La forza del vento e la sua rotazione devono essere misurati o apprezzati differenze di temperatura e di pressione tra terra e mare. lontano dalle coste, perché l’orografia può modificarne velocità e direzione. La direzione del vento è misurata con l’anemoscopio. La velocità del vento Prima dell’arrivo della perturbazione i venti tendono a disporsi da Sud Est è misurata con l’anemometro. o comunque dai quadranti meridionali, per ruotare al passaggio del fronte o subito dopo verso SW, NW, NE ecc. Venti sinottici Nelle zone anticicloniche il vento può essere forte, ma non raggiunge la In presenza di uno squilibrio di pressione l’aria è sollecitata a muoversi dall’al- violenza della tempesta. Nelle zone di bassa pressione il vento è di forte in- ta pressione verso la bassa con maggiore o minore velocità a seconda del tensità e, per quanto possibile, è opportuno evitare di navigare nelle aree gradiente. depressionarie, aggirandole con opportune rotte, per non andare incontro a Se la Terra fosse piana e ferma, l’aria tenderebbe a spostarsi dalla alta verso situazione critiche. la bassa pressione con un percorso perpendicolare alle isobare. In realtà la rotazione terrestre produce un’accelerazione apparente (detta accelerazione Nelle informazioni meteo è indicata la forza del vento, secondo la scala Be- di Coriolis) che agisce su tutto ciò che è in movimento sulla superficie della aufort, che a sua volta condiziona lo stato del mare. È corretto dire, per e- Terra, deviandone la traiettoria: sempio, burrasca forza 8, alla quale corrisponde una determinata velocità • verso destra, nell’emisfero Nord; del vento, che potrà produrre, lontano dalla costa, un mare forza 5/6 (scala • verso sinistra, nell’emisfero Sud. Douglas del mare vivo). Le scale Beaufort e Douglas sono riportate più avanti La forza deviante è massima ai poli e nulla all’equatore. nel capitolo. Dato che l’aria è in movimento, anche la direzione del vento è modificata Il mare vivo è quello generato dall’azione diretta del vento e l’entità del dalla presenza della predetta accelerazione. Sulla superficie del mare la devia- moto ondoso dipende dalla forza del vento e dal fetch, cioè il tratto di mare zione è di circa 15 gradi. sottovento alla costa in cui il vento soffia ma non abbastanza forte da confe- La figura 3 mostra il movimento della massa d’aria nel nostro emisfero: rire impulso al moto ondoso. 12 • esce ruotando in senso orario dalle zone di alta pressione (anticicloniche); Una volta cessata l’azione del vento, il moto ondoso perde energia e le onde • entra ruotando in senso antiorario nelle zone di bassa pressione (cicloniche). si allungano sempre di più con il passare del tempo. Il moto ondoso residuo è il mare di scaduta denominato mare morto o lungo. Esiste anche la scala Questa dinamica di rotazione dei venti è utile per stabilire la direzione di un Douglas per il mare lungo, che trova applicazione nell’oceano. centro depressionario, applicando la legge di Buys-Ballot: ponendosi con le spalle al vento reale e allargando le braccia, la bassa pressione si trova: Venti costieri o locali (in regime di brezza) • nell’emisfero Nord, verso il braccio sinistro; I venti in regime di brezza sono venti locali generati dalla differenza di tempe- ratura, diurna e notturna, tra la terra e il mare. Figura 4. Brezza di mare Si dividono in: • brezza di mare (diurna): di giorno il suolo si riscalda più velocemente del mare; l’aria calda sale verso l’alto (con il cosiddetto moto convettivo ascen- sionale) e permette l’arrivo di aria più fresca dal mare; in sintesi, sulla terra si provoca una bassa pressione locale, mentre sul mare la pressione è più al- ta (aria più fredda) e si genera pertanto uno spostamento di aria (dal mare verso la terra) che tende a ristabilire l’equilibrio (figura 4); • brezza di terra (notturna): di notte il ciclo termico e di pressione si inverte, perché l’acqua del mare si raffredda più lentamente del suolo; il moto con- vettivo ascensionale di aria calda avviene quindi sul mare, generando uno spostamento di aria fresca (dall’alta alla bassa pressione locale) dalla terra Brezza di mare diurna Brezza di terra notturna verso il mare.
248 La patente nautica Lezione 12 – Circolazione delle masse d’aria 249 Figura 5. Fronte freddo Figura 7. Formazione dei fronti Fronte freddo Aria fredda A) Linea frontale Contatto tra l’aria fredda e quella Cirri calda. Inizialmente scorrono paralle- Altostrati lamente: aria fredda verso w, aria Cumunembo calda verso E. Nembostrati Aria fredda che avanza B) Inizia l’ondulazione della superficie frontale: lingue di aria fredda si incuneano nell’aria calda e viceversa C) All’alba e al tramonto si ha una situazione di equilibrio termico, quindi di L’ondulazione aumenta. L’aria fredda assenza di vento. insegue quella calda e viceversa. Si formano il fronte freddo e quello Un’alternanza regolare di brezza di mare e di terra è indice di buon tempo. caldo. La lettera L indica la bassa pressione. Con il trascorrere del tempo il fronte freddo raggiuge e si La direzione di provenienza della brezza di mare non è costante ma varia sovrappone a quello caldo originando il fronte occluso. in sintonia con il movimento ascendente del sole sull’orizzonte (fenome- no noto come ‘effetto girasole’) e ha un andamento anticiclonico. Al mat- tino si ha la brezza leggera, che tende a disporsi perpendicolarmente al- la costa. Il graduale riscaldamento del sole incrementa progressivamente tra 20/40 nodi. Alle alte latitudini, oltre i 60 gradi N o S, sono pressoché ine- la velocità della brezza, che tende a disporsi parallelamente alla costa, gene- sistenti per la scarsa escursione termica dovuta alla bassa elevazione del sole. 12 ralmente nel tardo pomeriggio, quando il vento locale raggiunge la massima velocità. Circolazione delle masse d’aria Quando due masse d’aria (fredda e calda) si incontrano non si mischiano, ma Inoltre la velocità delle brezze varia con la latitudine del luogo considerato. tendono a rimanere separate e a scorrere tra di loro. La superficie di separa- Alle medie latitudini le brezze possono raggiungere velocità di circa 5/18 no- zione di discontinuità termica, denominata superficie frontale, è la zona dove di. L’intensità maggiore è raggiunta dalla brezza diurna. Nella zona equato- avvengono i fenomeni principali. La traccia al suolo di detta superficie è la riale le velocità sono elevate e possono raggiungere valori massimi compresi linea frontale. Figura 6. Fronte caldo Dalla figura 7.c si nota che la pronunciata e continua ondulazione della su- Fronte caldo perfice frontale origina i fronti che prendono il nome dal tipo di massa d’aria Cirri che spinge: • fronte freddo: è generato dal sopraggiungere di una massa fredda che so- Cumunembo spinge una massa calda; Altostrati • fronte caldo: è generato dal sopraggiungere di una massa calda che sospin- Aria calda che avanza Aria fredda ge una massa fredda; Nembostrati • fronte occluso: è la sovrapposizione di un fronte caldo e di uno freddo. L’incontro fra le due masse determina conseguenze meteorologiche diver- se a seconda del prevalere dell’una sull’altra.
Lezione 15 Navigazione astronomica Cenni sulla navigazione astronomica La navigazione astronomica usa il Sole, le stelle e i pianeti per fare il punto nave in alto mare. Il luogo di posizione usato è la retta d’altezza, che è un’e- semplificazione del cerchio di uguale distanza (o cerchio di uguale altezza) già studiato nella navigazione costiera. Esaminiamo la figura 1 per stabilire la relazione esistente tra un osservatore e un astro qualsiasi. Consideriamo un osservatore che in un determinato istante si trovi sul pun- to P, dal quale è possibile osservare per esempio una stella che ha un’altezza verticale hv e un azimuth Az. L’altezza e l’azimuth sono coordinate locali totalmente dipendenti dalla posizione dell’osservatore. Altri osservatori pre- senti nello stesso istante e nella medesima zona misurerebbero valori diversi di hv e Az. La stella considerata non è ferma e la traiettoria del suo punto subastrale Sb è perfettamente sincronizzata con la traiettoria che essa percorre sulla vol- ta celeste. Anche l’osservatore si muove lungo una rotta e varierà via via la sua posizio- ne. Allora è opportuno trovare la relazione, riferita a una determinata ora di osservazione, che lega tra loro lo zenith Zn, il punto subastrale Sb e l’altezza hv. L’ora di osservazione è importante poiché rappresenta l’istante in cui la sfera celeste è considerata ferma e in cui è possibile ‘fotografare’ la situazione. Distanza zenitale Osserviamo la figura 2, che semplifica la situazione illustrata in figura 1. L’altezza della stella è riferita, per comodità di esposizione, all’orizzon- te celeste anziché a quello visibile. Si nota chiaramente che tra l’orizzonte e la direzione dello zenith c’è un angolo di 90°, che potrebbe essere consi-
284 La patente nautica Lezione 15 – Cenni sulla navigazione astronomica 285 Figura 1. Relazione derato come l’altezza hv di un astro Nomenclatura tra un osservatore e un astro Zenith che si trova esattamente allo zenith Azimuth Punto subastrale dell’osservatore. Se iniziamo a con- È l’angolo tra l’osservatore e la direzione È il punto situato sotto un astro ottenuto Stella polare tare l’angolo della stella dallo ze- di qualsiasi corpo celeste, misurato in sen- congiungendo il centro della Terra con il Distanza zenitale so orario da 0° a 360° a partire dal vertica- centro dell’astro considerato. Si muove sulla 90° hv nith, anziché dall’orizzonte, ottenia- Stella le Nord (esattamente come il rilevamento superficie terrestre con la stessa traiettoria Pn mo la distanza zenitale zv = 90°–hv, ϕ vero). che l’astro segue sulla sfera celeste e la sua hv che è proprio il raggio del cerchio posizione può essere conosciuta, per tutti gli S N d’altezza che contiene lo zenith e Cerchio di uguale altezza astri d’interesse, mediante particolari coor- P che ha per centro il punto subastra- È concettualmente identico al cerchio di dinate riportate nelle effemeridi nautiche. E Az le Sb. uguale distanza incontrato nella navigazio- Orizzonte ne costiera. Nella navigazione astronomica dell’osservatore Zenith Posizione A questo punto il problema po- l’angolo hv non può essere utilizzato per la trebbe sembrare risolto, perché di- Sfera celeste determinazione della distanza, come avvie- sponendo di più punti Sb si potreb- ne in quella costiera, in quanto per gli astri È un modello sferico convenzionale che con- P S N Stella bero tracciare i rispettivi cerchi per non è possibile conoscere l’altezza lineare sente lo studio della navigazione astronomi- polare determinare la posizione. Ma non è H. La distanza utile per il tracciamento del ca. La Terra è al centro del sistema ed è con- 15 Punto siderata ferma, per cui gli astri si osservano subastrale Pn così, perché i raggi dei cerchi hanno luogo di posizione è calcolata in altro modo. Sb Azimuth sulla volta celeste dotati di moto da Est verso valori estremamente grandi che ne Ovest. Sulla sfera sono proiettati gli elemen- impediscono il tracciamento sulla Nadir ti convenzionali terrestri, che però assumo- carta con le stesse modalità della na- È il punto opposto allo zenith. no nomi diversi: equatore celeste, paralleli vigazione costiera. Per dare un’idea di declinazione, cerchi orari (corrisponden- della grandezza di tali raggi, faccia- Orizzonte celeste o astronomico ti ai meridiani), poli geografici celesti ecc. mo un esempio relativo a un astro È l’orizzonte che passa per il centro della che ha un’altezza sull’orizzonte di Terra ed è perpendicolare alla linea dello Zenith hv 37°00'00". Ebbene, la distanza zenith. Ad esso sono riferiti tutti gli angoli È il punto situato nella sfera celeste sul pro- verticali, in quanto la Terra può essere con- zenitale è zv = 90°–hv = 90°–37° = lungamento della verticale dell’osservatore. siderata puntiforme in relazione all’immen- Se un astro si trova allo zenith, la posizione Nadir 53°, che corrisponde a un arco di sità delle distanze astronomiche. geografica dell’osservatore e il punto suba- Figura 2. Distanza zenitale cerchio massimo di 53° x 60 = 3180 strale coincidono. Zv = 90° – hv Zenith miglia. È impossibile disporre di u- Orizzonte visibile na carta nautica con una scala ido- È l’orizzonte dell’osservatore. nea al tracciamento di tale distanza. effemeridi nautiche mediante l’orario di osservazione (dato il livello infor- hv Pn A questo punto è necessario tro- mativo è omessa l’enunciazione delle coordinate). Cerchio d’altezza vare un diverso modo per giungere Durante la navigazione sarà sempre possibile conoscere, anche se non è alla determinazione della posizione molto precisa, la posizione stimata, che è il centro della zona di certezza o Sb S N astronomica. di incertezza all’interno della quale il navigante ha un’elevata probabilità di o È bene ripartire dagli elementi trovarsi. Riprendiamo da qui il nostro ragionamento. Orizzonte celeste che saranno sempre conosciuti e co- sì riassunti: Retta d’altezza • coordinate del Pns (punto sti- Dall’esame della figura 3 è facile rendersi conto che non tutta la cir- mato) deducibile dalla navigazione conferenza del cerchio d’altezza è utile per la posizione, ma solo quella stimata; che è contenuta all’interno della zona d’incertezza che ha come centro il Pns • altezza hv misurata dall’osservatore in un determinato istante; lo strumento e un raggio di 30 miglia. Per semplicità sostituiamo il predetto arco con la sua usato è il sestante; retta tangente, perpendicolare alla direzione di Sb nel punto D (punto deter- • coordinate dell’astro, quindi del punto subastrale, ricavabili dalle minativo). Ciò è fattibile in considerazione delle piccole dimensioni della zona
286 La patente nautica Lezione 15 – Cenni sulla navigazione astronomica 287 Figura 3. Retta d’altezza Figura 4. Scostamento ∆ Nv Zona di incertezza Retta d’altezza hv Azimuth Pns Punto determinativo ∆h D Sb Zona Al d’incertezza Pu Arco del cerchio d’altezza utile nto per la posizione sub Zv ast =9 ral 0° e Azimuth del punto Zs -h v Pns subastrale =9 Sb 0° 15 -h s PS Distanza zenitale zv = 90° - hv Retta d’altezza Punto determinativo D di incertezza, a fronte del grande valore del raggio del cerchio di altezza. La Scostamento ∆h tangente è la retta d’altezza cercata. Oltre alla relazione hv=hs c’è il caso hv>hs o quello hvhs, nel senso contrario se hv
288 La patente nautica Lezione 15 – Calcolo della latitudine 289 Figura 5. Triangolo di posizione • si traccia la retta d’altezza per- essendo conosciuti la latitudine ϕ, la longitudine λ (che è correlata con gli Zn pendicolarmente alla direzione angoli orari) e la declinazione δ, è possibile ricavare l’altezza hs e l’azimuth Cϕ z Z dell’azimuth nel punto D. Azs mediante l’uso di appropriate formule trigonometriche che legano tra loro ϕ, λ e δ. P Pn Procedendo nello stesso modo I tre parametri, variabili nel tempo perché appartengono a corpi mobili, ϕ per tutti gli astri osservati otterre- devono essere riferiti all’ora di osservazione mediante l’uso di un cronometro. S hv N mo una serie di rette d’altezza che, Una volta ottenuti hs e Azs è possibile calcolare lo scostamento hv-hs, che combinate tra loro, permetteranno deve essere riportato lungo Azs tracciato dal Pns. E la determinazione del punto nave astronomico. Calcolo della latitudine La latitudine può essere calcolata: Triangolo di posizione • di notte, misurando l’altezza della Stella Polare rispetto all’orizzonte; È bene descrivere, senza dettagliare eccessivamente l’esposizione visto il livel- • di giorno, misurando l’altezza del Sole quando passa al meridiano. lo informativo di questo argomento, come si perviene al calcolo dell’altezza hs La Stella Polare si trova congiungendo le stelle Merak e Dubhe del Grande e dell’azimuth Azs ‘visti’ dal punto stimato Pns. Carro o Orsa (figura 6). 15 La figura 5 mostra un triangolo sferico, denominato triangolo di posizione, L’osservazione solare consente anche di determinare la posizione con il che contiene sia le coordinate degli astri sia quelle dell’osservatore. I vertici metodo dell’anti-meri-pom (figura 7). del triangolo sono lo zenith, l’astro osservato e il polo elevato Pn, quello Nord Si tratta di effettuare le seguenti osservazioni: nel nostro caso. • antimeridiana (anti): altezza hv del Sole prima del passaggio sul meridiano Il lato Zn-astro è la distanza zenitale di cui abbiamo già parlato. dell’osservatore; il Sole ha un Az=150° (30° prima del meridiano); Gli altri due sono: Figura 6. Individuazione della Stella Polare • la distanza polare p = 90°–δ, lato Pubblicazioni utili per la navigazione Pn-astro; astronomica • la colatitudine cϕ = 90°–ϕ, lato Effemeridi nautiche Zn-Pn. Riportano le coordinate degli astri usati nella navigazione astronomica in funzione La distanza polare è la coordina- Mizar dell’ora di GW (comunemente chiamato Tm, ta ausiliaria della declinazione, rica- ‘ti grande con m’), corrispondente all’istan- vabile dalle effemeridi nautiche. te di osservazione. I dati sono tabulati per un periodo di tre giorni per ogni pagina. So- La colatitudine è la coordinata no edite annualmente dall’Istituto idrogra- ausiliaria della latitudine. Cassiopea fico della Marina militare. Ambedue sono dati noti. Dubhe Gli angoli di interesse sono: Tavole a soluzione diretta H.O. 214 • l’angolo al polo P, coordinata au- Merak Sono pubblicazioni dell’Hydrographic Of- siliaria dell’angolo orario ricavabile fice Usa, stampate dall’Istituto idrografico dalle effemeridi; della Marina militare, che forniscono i va- • l’angolo azimutale Z, coordinata lori di hs e Azs (altezza ed azimuth misurati ausiliaria dell’azimuth. dal Pns) necessari alla determinazione della Unendo idealmente le stelle Merak e Dubhe si individua, a una distanza approssimata retta d’altezza. Oggigiorno al posto delle ta- vole si possono usare semplici calcolatrici, Nella trigonomia sferica, come di circa 4-5 volte la distanza tra le due stelle considerate, una stella isolata che è la Stella avviene per quella piana, è possibile Polare. purché siano in grado di risolvere calcoli Un buon riferimento è anche, quando è visibile perché sopra l’orizzonte, la costellazione trigonometrici, oppure calcolatori con sof- determinare dati incogniti partendo di Cassiopea, che assume la forma di una W o M a seconda dei momenti di osservazione. tware dedicato. da quelli noti. La Stella Polare si trova a mezza via, verso l’alto, tra il Grande Carro e Cassiopea. Nella pratica della navigazione,
290 La patente nautica Lezione 15 – Il sestante 291 • meridiana (meri): altezza hv all’istante del passaggio al meridiano; il Sole • lo specchio piccolo, diviso in due parti, una riflettente e l’altra trasparente, ha un Az=180°; così è possibile vedere contemporaneamente sia l’immagine riflessa • pomeridiana (pom): altezza hv dopo il passaggio sul meridiano; il Sole ha dell’astro osservato sia l’immagine diretta della linea dell’orizzonte; un Az=210° (30° dopo il meridiano). • l’alidada, braccio mobile imperniato sul lembo sul quale è fissato lo spec- chio grande, che è completamente riflettente; l’alidada è dotata di un indi- Tra la prima e l’ultima osservazione può esserci una differenza di alcune ce rispetto al quale si legge esattamente l’angolo dell’altezza misurata; ore. È pertanto necessario tenere conto del cammino fatto in tale lasso di tem- • la vite micrometrica, graduata da 0 a 60 primi e fissata sulla parte inferiore po trasportando, con la stessa tecnica dei ‘rilevamenti successivi’, le rette anti dell’alidada, che consente di leggere con precisione i primi e i decimi di e meri all’istante della pom. Il grafico è riportato in figura 8. primo; • i vetri colorati, posti davanti allo specchio grande e a quello piccolo; il loro Il sestante uso consente di filtrare i raggi luminosi durante l’osservazione del sole; Il sestante è lo strumento che misura gli angoli compresi tra due direzioni • il cannocchiale è posto esattamente davanti allo specchio grande. di osservazione. È molto utile nella navigazione per la misurazione sia delle altezze degli astri sull’orizzonte sia degli angoli tra due punti cospicui costieri. Errore di indice 15 Il funzionamento si basa sul principio della doppia riflessione dei raggi lumi- L’errore di indice è l’errore che dipende dal non perfetto parallelismo tra gli nosi (figura 9): un raggio luminoso incidente, quando è riflesso due volte sul specchi. È indicato con la lettera γ (gamma), detta comunemente gamma del medesimo piano (piano del lembo), forma un angolo h con la direzione della sestante. seconda riflessione che è esattamente il doppio di quello formato tra le due I due specchi dovrebbero essere perfettamente paralleli quando l’alidada superfici riflettenti e indicato con β, per cui: è esattamente sul valore zero della graduazione del lembo. Il sestante deve h = 2xβ ovvero β = h/2. essere maneggiato con cura proprio per non compromettere il parallelismo. Il nome sestante deriva dal fatto che in origine lo strumento aveva un settore Figura 9. Funzionamento del sestante circolare ampio 60° (un sesto di angolo giro). Nel tempo è rimasto il nome anche se i settori circolari hanno ampiezza superiore (120°). Raggio incidente Le principali parti del sestante sono: • l’impugnatura, sul lato destro dello strumento; α • la struttura metallica, sulla quale sono fissate tutte la altre parti componenti; Specchio mobile • il lembo, che è la parte inferiore e graduata della struttura metallica; 1ª riflessione α Figura 7. Metodo anti-meri-pom Figura 8. Metodo anti-meri-pom Pns Orizzonte h Punto astronomico Meridiana 2ª riflessione Osservatore Specchio fisso 2 Pomeridiana β= h 3 Pomeridiana Meridiana Antimeridiana 2 S Az = 180° 1 β Lembo graduato Antimeridiana Az = 150° Az 210° Az 150° Az 180°
292 La patente nautica Lezione 15 – La misurazione del tempo 293 Figura 12. Verticale di osservazione Figura 10. Sestante del sestante con hi (altezza istrumentale o Astro Verticale di osservazione strumentale). im Il valore del γ generalmente non m ag in supera i pochi primi e può essere e de ll’a contenuto mediante la messa a pun- str o to del sestante, agendo sulle viti mi- Specchio mobile crometriche che servono a regolare Filtri la perpendicolarità degli specchi al piano del lembo del sestante. Specchio fisso semitrasparente L’altezza osservata h si ottiene Punto di Canocchiale tangenza quindi nel seguente modo: Linea dell’orizzonte hi±γ = ho Filtri Esempio: hi = 49°00'.6 e γ = –1'.1 Occhio hi = 49°00'.6 ± γ = –1'.1 15 = ho = 48°59'.5 14 0 Nella misurazione delle altezze il sestante deve essere tenuto verticalmente 0 13 0 120 20 10 per evitare errori che si ripercuotano sulla posizione. L’osservatore deve quin- di porre la massima cura affinché il sestante ‘lavori’ esattamente sul piano 110 100 30 90 40 70 60 50 45 verticale passante per lo strumento stesso. L’individuazione della verticale si ottiene facendo oscillare il sestante, co- 10 40 15 35 5 me mostrato nella figura 12, intorno all’asse del cannocchiale, attraverso il 30 Micrometro quale si vede l’astro collimato con l’orizzonte. Operando in questo modo è possibile osservare il Sole percorrere un arco. La lettura deve essere fatta pro- Prima di usare un sestante è pertanto opportuno controllare se è affetto da prio nel punto in cui il Sole è tangente alla linea dell’orizzonte. errore di indice. Un metodo di controllo è quello Correzione delle altezze di osservare la linea dell’orizzonte Figura 11. Misurazione del gamma Abbiamo riferito l’altezza vera hv di un astro all’orizzonte astronomico. In re- del sestante attraverso il cannocchiale e, agen- altà nella prassi la misurazione viene fatta sull’orizzonte visibile, laddove l’os- do sulla vite micrometrica, portare Immagine servatore è soggetto a una elevazione (e) rispetto al livello del mare. L’altezza diretta a coincidere l’immagine diretta con misurata, pertanto, non coincide con l’altezza vera hv. quella riflessa dell’orizzonte osser- Immagine riflessa vato; ad allineamento effettuato, se Per ottenere hv è necessario apportare le seguenti correzioni all’altezza let- γ = 0, l’alidada è sul valore 0°00'.0. ta sul sestante (altezza istrumentale hi): Ma il metodo più preciso, e La misurazione del gamma del sestante • C1, correzione in funzione dell’elevazione e; quindi quello consigliato, consiste con il Sole avviene seguendo tre • C2, correzione in funzione dell’altezza osservata ho; nell’osservare il Sole portando a passaggi. • C3, correzione dipendente dal lembo, superiore o inferiore, collimato con Prima lettura: immagine diretta coincidere l’immagine diretta con l’orizzonte, e dal diametro dell’astro; questa correzione non si usa per le tangente a quella riflessa. quella riflessa (figura 11). Seconda lettura: immagine riflessa stelle perché puntiformi. Il gamma del sestante può essere tangente a quella diretta. positivo (+) o negativo (–), cioè deve Calcolo errore indice: sommare le due Le correzioni C1 e C2 sono sottrattive, mentre C2 è additiva. Le correzioni so- essere aggiunto o sottratto all’altezza letture e dividere per due. no riportate nelle pagine gialle delle effemeridi (sono colorate di giallo), con misurata dallo strumento, indicata valori sempre additivi: ciò comporta la sottrazione di un grado al risultato.
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