Consumare meno acqua in casa: i sistemi di risparmio idrico domestico - Teknoring

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Consumare meno acqua in casa: i sistemi di risparmio idrico domestico - Teknoring
Consumare meno acqua in casa:
i sistemi di risparmio idrico
domestico
Quando si parla di sistemi di risparmio idrico domestico ci si
riferisce a tutta quella serie di tecniche, tecnologie e
comportamenti che permettono di limitare gli sprechi di acqua
in casa e che rientrano nelle politiche di sostenibilità
previste per salvaguardare questo prezioso bene. Negli ultimi
anni, infatti, i cambiamenti climatici, dovuti principalmente
all’inquinamento dell’uomo, hanno causato, in numerose aree
del mondo, seri problemi legati alla disponibilità di acqua.
In questo senso, il tecnico ha sicuramente un ruolo
fondamentale. Egli ha la possibilità di accrescere la
consapevolezza dei committenti su questo tema promuovendo
l’impiego dei più efficaci sistemi di risparmio idrico
domestico. Vediamo qualche esempio:

     Classe energetica degli elettrodomestici
     Flusso dei rubinetti e scarico del WC
     Recupero e riuso delle acque di bassa qualità
     Contatori con lettura a distanza

Sistemi   di   risparmio idrico
domestico: la classe energetica
degli elettrodomestici
Nel 1992 l’Unione Europea introduce per la prima volta
l’obbligo di etichettatura energetica degli elettrodomestici
e, a partire dal 2019, entreranno in vigore le nuove etichette
energetiche. Come è noto, questo sistema permette
all’acquirente di sapere il consumo di un prodotto leggendo un
semplice pittogramma che accompagna l’apparecchio. Non tutti
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sanno    però   che,    oltre    alla   classe     energetica
dell’elettrodomestico – identificata con una lettera dalla A
(miglior efficienza) alla F – sono presenti sull’etichetta una
serie di altre informazioni utili. Ad esempio, per le
lavatrici e le lavastoviglie, viene riportato il consumo annuo
di acqua in litri basato su 220 cicli di lavaggio.

Naturalmente le migliori prestazioni sono una prerogativa dei
prodotti di classe A che, benché più costosi, garantiscono un
maggiore risparmio nel tempo. Per avere un’idea di quanta
acqua sprechiamo giornalmente si pensi che lavare i piatti a
mano implica un consumo idrico di circa 40 litri mentre una
lavastoviglie di classe A consuma circa 7 litri. Una lavatrice
moderna di classe A, invece, impiega circa 45 litri a
lavaggio, contro i circa 100 litri dei modelli più obsoleti e
tradizionali. Occorre poi rimarcare che il risparmio
idrico implica anche risparmio di acqua calda e quindi di
energia per produrla, ottenendo così un doppio beneficio.

Indicazione del consumo annuale di acqua sull’etichetta
energetica di una lavatrice
Sistemi    di   risparmio   idrico
domestico: come limitare il flusso
dei rubinetti e lo scarico del WC
La gestione intelligente della risorsa idrica comincia facendo
attenzione ai piccoli gesti quotidiani. Se pensiamo che il
consumo medio di un rubinetto è di 10 litri al minuto e che
sprechiamo circa il 30% del consumo idrico di una casa tirando
lo sciacquone, capiamo bene come sia fondamentale intervenire
sui consumi di queste due apparecchiature. I rubinetti
generalmente montano dei frangigetto (aeratori) a cui possono
essere abbinate diverse tipologie di riduttori di flusso. La
combinazione di questi due sistemi di risparmio idrico
domestico può portare ad una riduzione dei consumi del
rubinetto anche della metà.

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Per la vaschetta di scarico dei WC è possibile inserire, al
loro interno, una valvola che regola il flusso dell’acqua o la
borsa di deposito che riduce il volume della vaschetta stessa.
Il sistema migliore però è la cassetta dual-flush: essa
consente di scegliere tra due volumi di scarico (grande, 4,5 –
6 litri, e piccolo, 3 litri) a fronte dei circa 15 litri dello
sciacquone tradizionale.

Tipologie di riduttori di flusso montati sul frangigetto

Sistemi    di   risparmio   idrico
domestico: il recupero delle acque
grigie e piovane
Siamo abituati da utilizzare l’acqua potabile anche per quelle
attività che non richiedono l’uso di acqua di elevata qualità
ma ridurre gli sprechi significa anche saper recuperare e
riutilizzare. Per fare ciò l’edificio dovrebbe essere dotato
di un doppio impianto che sfrutta le risorse rappresentate
dalle acque grigie e piovane. Le acque grigie sono quelle
saponose che derivano da lavello, vasca e doccia ma anche
dalla condensa della caldaia e dei climatizzatori. L’ acqua
piovana può essere raccolta attraverso superfici captanti come
la copertura dell’edificio. Una volta recuperate, esse vanno
incanalate in un’unità di filtraggio che si occupa del loro
trattamento in più fasi. I residui biologici ed organici, così
come gli elementi grossolani, vengono separati e condotti alle
fognature. L’acqua, invece, viene debatterizzata, accumulata
in un serbatoio e poi reimmessa in circolo dalla rete dedicata
per essere impiegata in usi come lo sciacquone del water,
l’irrigazione del giardino o il lavaggio dell’auto.

Sistemi    di  risparmio    idrico
domestico: i contatori con lettura
a distanza
Il primo passo per ridurre i consumi è quello di conoscere
quando e dove si consuma. In commercio esistono strumenti di
monitoraggio dei consumi idrici condominiali che, installati
in determinati punti di utilizzo dell’acqua, sono in grado di
dare una lettura all’utente mediante tecnologia wireless. Si
tratta di apparecchiature che raccolgono in tempo reale i dati
di consumo delle singole utenze e permettono ad ogni utente di
collegarsi al sistema, con una normale connessione di rete,
per leggere e scaricare le proprie informazioni. Nel caso di
picchi di consumo, questi speciali contatori analizzano i dati
per capire se si tratta di un aumento imputabile a cambiamenti
di abitudini o ad una rottura nella linea di distribuzione
idrica. Nel secondo caso, inviano – anche tramite sms sul
cellulare – un segnale di allarme all’utente.

Altri temi: Bonus ristrutturazioni 2018: lista di tutti gli
interventi ammessi alla detrazione

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