Studio di fattibilità per un modello organizzativo di II livello (consorzio) finalizzato alla gestione delle attività di pesca artigianale ...
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Progetto FEAMP approvato con Decreto del Direttore della Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca n. 210 del 06 dicembre 2017 e pubblicato nel BURVE n. 124 del 22.12.2017 a seguito dell’apertura termini disposta con DGR n. 740/2017 a valere sulla misura 1.26 UNIONE EUROPEA “Innovazione nel settore della pesca” di cui all’art. 26 Capo I, del Reg. (UE) n. 508/2014 PROGETTO 04/INP/2017 Studio di fattibilità per un modello organizzativo di II° livello (consorzio) finalizzato alla gestione delle attività di pesca artigianale costiera entro le 6 miglia Reg. (UE) n. 508/2014 Priorità n. 1 - Promuovere la pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze. Misura 1.26 Innovazione Obiettivo Tematico 3 “Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura”. ENTE BENEFICIARIO ISFID FORMAZIONE E CONSULENZA
PUBBLICAZIONE A CURA DI Legacoop Veneto IsfidPrisma sc TESTI Legacoop Veneto IsfidPrisma sc Antonio Gottardo Chiara Cozzi FOTO Archivio GD / pag. 1, 2, 5, 8, 12, 15, 17, 19, 21, 35, 43, 44 Antonio Gottardo / pag. 4, 22 Agriteco sc / pag. 6, 13, 16 ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE Agriteco sc / pag. 36, 38, 40, 42 GRAFICA Maurizio Ercole / GenesiDesign.com
Indice p. 5 Presentazione 7 D.M. 07.12.2016: Piccola pesca e piccola pesca artigianale 13 Consorzio di gestione in pillole 17 Consorzio di Gestione tra imprese della Piccola Pesca Artigianale 23 Piano di gestione della Fascia Costiera del Compartimento Marittimo di Venezia – estratto 36 Tavole cartografiche 43 Dichiarazione Ministeriale su un Piano di Azione Regionale per la piccola pesca nel Mediterraneo e nel Mare Nero
Presentazione Gli strumenti che alleghiamo sono un contri- buto al settore della piccola pesca costiera. Questo segmento, storicamente e numerica- mente importante nella nostra regione, vive un momento di particolare difficoltà. È una pesca che opera generalmente nell’a- rea di mare più vicina alla costa, una zona che subisce in maniera più intensa gli effetti dell’antropizzazione del territorio e dei suoi reflui, con effetti negativi pesanti sullo stato delle risorse ittiche del mare e sugli alleva- menti di mitili e pesci. È, inoltre, l’area dove si concentra l’attività di pesca ricreativa e sportiva che per il livel- essere perfezionato e ottimizzato. Le Asso- lo di diffusione raggiunto e per le tecniche ciazioni di categoria hanno chiesto al Gover- utilizzate ormai ha un peso non indifferente no una riflessione sul decreto, che a nostro sullo sfruttamento della risorsa. C’è bisogno avviso ha introdotto dei vincoli, consenten- dunque di una regolazione dell’attività di do l’accesso ai consorzi di gestione alla sola pesca lungo la fascia costiera condivisa con pesca artigianale, quale sottogruppo della i pescatori professionali e non professionali. piccola pesca costiera. Legacoop Agroalimentare-pesca assieme ai colleghi dell’Alleanza delle Cooperative ha Infatti così come è stata definita la “pesca da sempre stimolato, promosso, supportato, artigianale” ha escluso gran parte delle im- consorzi di gestione tra pescatori. Dobbia- barcazioni di piccola pesca rendendo diffici- mo creare le condizioni normative perché le la costituzione e la relativa operatività di queste esperienze per la piccola pesca si raf- nuovi consorzi di gestione. Questa pubbli- forzino e possano essere ampliate e diffuse. cazione intende fornire alle cooperative e ai pescatori del veneto gli strumenti giuridici e Il cambio di rotta lo ha dato il decreto del gestionali per iniziare con la costituzione del dicembre 2016 sulla promozione e la costi- consorzio, in previsione dell’approntamento tuzione dei Consorzi della piccola pesca. Un di piani di gestione che l’Unione europea ci significativo passo avanti che tuttavia deve sta chiedendo. 5
Il Sottosegretario di Stato delle politiche agricole alimentari e forestali Disciplina della piccola pesca e della piccola pesca artigianale VISTO il D.Lgs. 9 gennaio 2012, n. 4, recante agricole, alimentari e forestali del 30 maggio “Misure per il riassetto della normativa in ma- 2014, concernete delega di attribuzioni per teria di pesca e acquacoltura, a norma dell’ar- taluni atti di competenza al Sottosegretario di ticolo 28 della legge 4 giugno 2010, n. 96”; Stato On. Giuseppe Castiglione; VISTO il D.Lgs. 26 maggio 2004, n. 153, re- VISTO il Reg. (CE) n. 1380/2013 relativo alla cante “Attuazione della L. 7 marzo 2003, n. politica comune della pesca, che modifica 38, in materia di pesca marittima”, i regolamenti (CE) n. 1954/2003 e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio e che abroga i rego- VISTO il D.Lgs. 26 maggio 2004, n. 154, re- lamenti (CE) n. 2371/2002 e (CE) n. 639/2004 cante “Modernizzazione del settore pesca del Consiglio, nonché la decisione 2004/585/ e dell’acquacoltura, a norma dell’articolo 1, CE del Consiglio; comma 2, della L. 7 marzo 2003, n. 38”; VISTO in particolare l’art. 20 del Reg. (CE) n. VISTO il D.P.R. 2 ottobre 1968, n. 1639, re- 1380/2013 che prevede che lo Stato membro cante “Regolamento per l’esecuzione della L. possa adottare misure non discriminatorie 14 luglio 1965, n. 963, concernente la disci- per la conservazione e la gestione degli stock plina della pesca marittima”; ittici e per la salvaguardia o il miglioramento dello stato di conservazione degli ecosiste- VISTO il Decreto ministeriale 14 settembre mi marini nella zona delle 12 miglia nautiche 1999, come modificato dal Decreto ministe- dalle proprie linee di base, purché l’Unione riale 30 maggio 2000, recante la disciplina non abbia adottato misure di conservazione nazionale della piccola pesca; e di gestione specificamente per questa zona VISTO il Decreto interministeriale del 5 agosto o che affrontino specificamente il problema 2002, n. 218 recante “Regolamento di sicurez- individuato dallo Stato membro interessato; za per le navi abilitate alla pesca costiera”; VISTO il Regolamento (UE) n. 508/2014 del VISTO il Decreto Ministeriale 26 luglio 1995, Parlamento europeo e del Consiglio del 15 recante “Disciplina del rilascio delle licenze maggio 2014 relativo al Fondo europeo per gli di pesca”; affari marittimi e la pesca e che abroga i rego- lamenti (CE) n. 2328/2003, (CE) n. 861/2006, VISTO il Decreto Ministeriale del 26 gennaio (CE) n. 1198/2006 e (CE) n. 791/2007 del Con- 2012, recante “Adeguamento alle disposizio- siglio e il regolamento (UE) n. 1255/2011 del ni comunitarie in materia di licenza di pesca”; Parlamento europeo e del Consiglio; VISTO il Decreto del Ministro delle politiche VISTO il Programma Operativo FEAMP 7
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera 2014/2020, elaborato in conformità al dispo- criteri di gestione sostenibile in relazione alle sto dell’art. 17 del citato Regolamento (UE) normative ed alle regole cui è assoggettata n. 508/2014 ed approvato dalla Commissio- ed alle tradizioni e consuetudini del mestiere, ne Europea con Decisione di esecuzione n. nonché delle relative limitazioni dei mezzi; C(2015) 8452 del 25 novembre 2015; CONSIDERATA la necessità di definire, disci- CONSIDERATO che l’art. 3.14 del predetto plinare e differenziare la “piccola pesca” e la Regolamento (UE) n. 508/2014 definisce la “piccola pesca artigianale” al fine di valorizza- «pesca costiera artigianale» come la pesca re le realtà territoriali nazionali e le tradizioni praticata da pescherecci di lunghezza fuori ad essa legate, nonché incentivare l’aggrega- tutto inferiore a 12 metri che non utilizzano zione tra gli operatori interessati, miglioran- gli attrezzi da pesca trainati elencati nella ta- done gli standard economici; bella 3 dell’allegato I al Regolamento (CE) n. 26/2004 della Commissione; RITENUTO opportuno disciplinare le proce- dure per il riconoscimento e la costituzione CONSIDERATO, altresì, che il successivo di Consorzi di gestione costituiti da imprese art. 18 del medesimo Regolamento (UE) n. della piccola pesca artigianale, singole o as- 508/2014 prevede che, nell’ambito del pre- sociate, che esercitano la loro attività nella detto Programma Operativo, sia adottato “ne- giurisdizione territoriale dello stesso Compar- gli Stati membri nei quali oltre 1000 pesche- timento Marittimo; recci possono essere considerati pescherecci adibiti alla pesca costiera artigianale, un piano RITENUTO opportuno far coincidere l’ambito d’azione per lo sviluppo, la competitività e la territoriale di detti Consorzi con quello dei rispet- sostenibilità della pesca costiera artigianale”; tivi Compartimenti Marittimi di appartenenza CONSIDERATO che, nell’allegato 7 del Pro- SENTITE le Regioni e le competenti Associa- gramma Operativo FEAMP 2014-2020 di cui zioni di Categoria al Regolamento (UE) n. 508/2014, viene de- DECRETA scritto il Piano di azione per lo sviluppo, la competitività e la sostenibilità della pesca co- ART. 1 DEFINIZIONI stiera artigianale; 1. Ai fini del presente Decreto si intende per: CONSIDERATO che questa tipologia di pe- sca rispetta i limiti naturali del mare, seguendo 1.1“piccola pesca artigianale” la pesca pra- 8
ticata da unità di lunghezza fuori tutto in- 2. Il Ministero delle politiche agricole ali- feriore ai 12 metri, abilitate all’esercizio mentari e forestali affida al Consorzio la della pesca costiera locale (entro le 12 mi- gestione, su base compartimentale, delle glia dalla costa) con uno o più dei sistemi attività di “piccola pesca artigianale” eser- e/o attrezzi da pesca di seguito indicati: citata entro le 6 miglia dalla costa e con le modalità previste dai successivi articoli. I) Rete da posta calate (ancorate) GNS 3. Il Consorzio può essere costituito su richie- II) Rete da posta circuitanti GNC sta delle imprese di pesca interessate che: III) Reti a tremaglio GTR 3 I) comprendano un numero di soci rap- presentativo di almeno il 75% delle IV) Incastellate – Combinate GTN imprese che esercitano la “piccola pe- V) Nasse e Cestelli FPO sca artigianale” nel Compartimento Marittimo nel cui ambito territoriale si VI) Cogolli e Bertovelli FYK intende costituire il Consorzio, esclusi- vamente con gli attrezzi individuati al VII) Lenze a mano e a canna (manovrate precedente art. 1.1 e che, ove anno- a mano) LHP verati nella licenza di pesca, rinuncino IX) Lenze a mano e a canna espressamente all’utilizzo di attrezzi ul- (meccanizzate) LHM teriori rispetto a quelli previsti dal pre- detto art. 1.1; X) Lenze trainate LTL II) nel proprio statuto prevedano: a) in XI) Arpione HAR modo esplicito, quale obiettivo prima- rio, la gestione e la tutela delle risorse 1.2 “piccola pesca”: che incidono nella fascia costiera del- le 6 miglia dalla costa; b) i criteri per a) la “piccola pesca artigianale”; il finanziamento del Consorzio stesso b) la pesca praticata da unità di lunghezza e delle relative attività; c) lo svilup- fuori tutto inferiore ai 12 metri, abilitate po di strutture di supporto a terra all’esercizio della pesca costiera locale dell’attività di produzione (mercati it- (entro le 12 miglia dalla costa) con uno o tici, centri di raccolta e stoccaggio del più dei sistemi e/o attrezzi da pesca di se- prodotto, mezzi di trasporto ecc.); d) guito indicati: la promozione di iniziative di valoriz- zazione della qualità del pescato dei I) Piccola Rete derivante GND consorziati; e) la promozione della formazione e della qualificazione pro- II) Palangaro fisso LLS fessionale del personale addetto alla “piccola pesca artigianale”; f) la mas- ART. 2 CONSORZI DI GESTIONE TRA sima collaborazione con il Ministero IMPRESE DELLA PICCOLA PESCA delle politiche agricole, alimentari e ARTIGIANALE forestali e gli Istituti di ricerca per stu- di e ricerche sull’ambiente marino. 1. Le imprese della “piccola pesca artigia- nale”, operanti nell’ambito dello stesso 4. I Consorzi operano nell’ambito dei confini Compartimento Marittimo, possono costi- territoriali di riferimento. tuire un Consorzio di gestione (di seguito Consorzio). 5. Ciascun Consorzio deve determinare i cri- 9
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera teri per l’autofinanziamento del Consorzio 3. Il Consorzio, nei limiti della disciplina vi- stesso e delle relative attività. gente in materia di pesca, può proporre alla Direzione Generale della pesca marit- 6. I Consorzi già costituiti sulla base delle tima e dell’acquacoltura del Ministero del- previsioni di cui al D.M. del 14 settembre le politiche agricole, alimentari e forestali 1999, “Disciplina della piccola pesca”, misure tecniche da applicare all’interno come modificato dal D.M. del 30 maggio delle 6 miglia dalla costa nell’ambito del 2001, dovranno ricostituirsi qualora nel Compartimento marittimo di riferimento proprio statuto non abbiano i requisiti pre- quali: visti dal presente articolo. a) i periodi per le catture; 7. Gli statuti dei Consorzi, sia di nuova co- stituzione sia preesistenti, devono in ogni b) i limiti spaziali e temporali per l’utiliz- caso essere trasmessi, per la loro approva- zo degli attrezzi consentiti; c) la rego- zione, al Ministero delle politiche agricole, larizzazione degli accessi alle zone di alimentari e forestali - Direzione generale pesca; della pesca marittima e dell’acquacoltura. c) la previsione di ulteriori punti di sbar- 8. La procedura di approvazione, di cui al pre- co rispetto a quelli esistenti; cedente comma 7, deve essere applicata anche in caso di modifica dello statuto. d) costituzione di aree riservate al ripo- polamento; ART. 3 FUNZIONI E COMPITI DEI e) la possibilità di stabilire, per le spe- CONSORZI DI GESTIONE TRA IMPRESE cie ittiche di interesse, taglie minime DELLA PICCOLA PESCA ARTIGIANALE maggiori di quelle previste dalla nor- 1. Al fine di disporre di dati aggiornati sul- mativa vigente; la consistenza delle risorse alieutiche che f) l’adozione di misure per la riduzione insistono nella fascia costiera entro le 6 delle catture accessorie e degli scarti; miglia dalla costa nell’ambito del Com- partimento Marittimo di riferimento, il g) il monitoraggio delle risorse prima e Consorzio è tenuto ad affidare l’incarico dopo l’adozione delle misure; del monitoraggio ad un Istituto scientifico riconosciuto dal Ministero delle politiche h) l’informazione e la sensibilizzazione agricole, alimentari e forestali. degli operatori della filiera. 2. Entro il 31 dicembre di ciascun anno, il Con- 4. Il razionale delle risorse, tra le quali i limiti sorzio è tenuto a trasmettere alla Direzione di catture per determinate specie, nonché generale della pesca marittima e dell’ac- eventuali sanzioni per i soci che abbiano quacoltura, per il tramite della Capitaneria violato le norme in materia. di Porto di competenza, il programma del- le attività di gestione e tutela che intende Consorzio può, altresì, proporre ulteriori svolgere per l’anno successivo. Entro il 1 misure idonee ad assicurare la gestione marzo di ciascun anno, il Consorzio predi- 5. Il Consorzio propone al Ministero delle spone una dettagliata relazione sull’attività politiche agricole, alimentari e forestali – di gestione svolta nell’anno precedente, Direzione generale della pesca marittima anche al fine di consentire un corretto mo- e dell’acquacoltura le misure di gestione nitoraggio delle misure e delle attività rea- corredate del parere scientifico dell’Isti- lizzate dal Consorzio stesso. tuto Scientifico designato. Il Ministero, in 10
caso di valutazione positiva delle suddette mento degli scopi del Consorzio stesso. misure, procede, entro 30 giorni dal rice- vimento della richiesta, alla loro approva- ART. 6 ABROGAZIONI zione con proprio provvedimento ovvero 1. A far data dall’entrata in vigore del pre- conferendone delega alla competente sente decreto, sono abrogati il Decreto Capitaneria di Porto. Ministeriale 14 settembre 1999, “Discipli- 6. Le misure tecniche di cui alle lettere da a) na della piccola pesca”, il Decreto Mini- a i) del precedente comma 3, nonché le steriale 30 maggio 2001, “Modificazioni al eventuali ulteriori misure idonee ad assi- D.M. 14 settembre 1999 recante discipli- curare la gestione razionale delle risorse na della piccola pesca”, nonché l’art. 19 di cui al precedente punto 4, adottate se- del Decreto del Ministro delle politiche condo le procedure indicate al comma 5, agricole alimentari e forestali del 26 luglio sono obbligatorie per tutte le imprese che 1995, “Disciplina del rilascio delle licenze esercitano la pesca all’interno delle 6 mi- di pesca”. glia dalla costa nelle acque del Comparti- 2. Le norme abrogate dal precedente com- mento Marittimo di riferimento. ma 1 sono sostituite dalle disposizioni del 7. Il coordinamento del controllo sul corret- presente decreto. to operato dei Consorzi è affidato al Mini- 3. È altresì abrogata ogni altra disposizione stero delle politiche agricole, alimentari e in contrasto o non conforme alle previsio- forestali – Direzione generale della pesca ni contenute nel presente decreto. marittima e dell’acquacoltura. Il presente decreto, inviato all’Organo di con- ART. 4 INCENTIVI trollo, è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del- 1. Il Consorzio ed i suoi soci, per il raggiungi- la Repubblica Italiana ed è divulgato attraver- mento degli scopi sociali, possono benefi- so il sito internet www.politicheagricole.gov.it ciare di incentivi previsti dalle leggi nazionali Il presente decreto entra in vigore il giorno e dai regolamenti europei nei limiti e con le successivo alla sua pubblicazione nella Gaz- modalità ivi previste. zetta Ufficiale della Repubblica Italiana. 2. In ogni caso, gli incentivi di cui al comma Roma, 7 dicembre 2016 1 non potranno essere corrisposti ai soci a doppio titolo di partecipanti al consorzio e Il Sottosegretario di Stato: Castiglione a quello di singoli soci. Registrato alla Corte dei conti il 17 febbraio 2017. Uf- ART. 5 REVOCA ficio di controllo sugli atti del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero delle politiche agricole ali- Con decreto del Direttore Generale della pe- mentari e forestali, n. 133. sca marittima e dell’acquacoltura, può essere revocato l’affidamento di cui al precedente art. 2, nei confronti del Consorzio che, richia- mato all’osservanza degli obblighi derivanti da disposizioni legislative, regolamentari e statutarie, persista nel violarli o quando l’in- sufficienza dell’azione del Consorzio o altre circostanze determinino il suo irregolare fun- zionamento, con pregiudizio per l’assolvi- 11
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera 12
Consorzio di gestione in pillole I “Consorzi di Gestione della Piccola Pesca Ar- fasi delle rispettive imprese. È regolato dagli artt. tigianale” sono consorzi con attività esterna che 2602 e seguenti de Codice Civile. hanno lo scopo di gestire attività di indirizzo, co- ordinamento e gestione nel settore della piccola pesca artigianale, costituiti ai sensi del D. M. 7 dicembre 2016. Qual’è il suo scopo? Lo scopo societario di un consorzio è mutualistico e consortile, non lucrativo. Cioè: lo scopo del con- Cos’è un consorzio? sorzio non è produrre utili da distribuire ai parteci- panti, bensì migliorare e ottimizzare l’attività delle Un consorzio è un contratto con cui un gruppo imprese partecipanti, attraverso un risparmio di di imprese o imprenditori definiscono un’organiz- costi oppure per aumentare i singoli profitti o mi- zazione comune per lo svolgimento di una o più gliorare aspetti qualitativi delle singole imprese. 13
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera Cos’è un consorzio con gole e modalità per lo svolgimento della piccola pesca nel sue territorio di riferimento, ed infatti attività esterna? devono aderirvi almeno il 75% delle imprese di pesca operanti in quel Compartimento. Consorzio con attività esterna significa che il Consorzio, oltre a regolare l’attività interna tra i partecipanti, può svolgere anche attività che ha rilevanza nei rapporti con i terzi ed è regola- Come si costituisce un to anche agli artt. 2612 e seguenti del Codice Civile. consorzio di gestione della piccola pesca artigianale? In questo caso il contratto di Consorzio è for- mato da atto costitutivo e statuto, preferibil- Il contratto di Consorzio di Gestione con attività mente approvati con atto pubblico davanti ad esterna dev’essere stipulato per iscritto, con atto un notaio, che devono essere depositati presso pubblico (davanti al notaio). I contenuti minimi il Registro Imprese e deve prevedere l’istituzio- del contratto di consorzio sono: l’oggetto, la du- ne di un ufficio che svolge attività con i terzi. rata; la sede; gli obblighi assunti dai consorziati e i contributi dovuti; le attribuzioni dei poteri agli Il Consorzio con attività esterna è assimilato, da organi consortili; le modalità di ammissione dei un punto di vista contabile e fiscale, alla ge- nuovi consorziati; i casi di recesso e di esclusione; stione di una società commerciale, con relati- le sanzioni per gli inadempimenti dei consorziati. vi obblighi dichiarativi e contabili propri delle società di capitali. Essi non redigono però un Inoltre, se il contratto ha rilevanza esterna va aper- bilancio d’esercizio bensì una situazione patri- ta la Partita Iva e il contratto va depositato entro moniale. 30 giorni presso il Registro delle Imprese del ter- ritorio comunicando in particolare: denominazio- ne, oggetto e sede dell’ufficio; durata; persone cui sono attribuite le cariche sociali (Presidente, Cos’è un consorzio di direttore,..) e i relativi poteri e rappresentanza; la gestione della piccola pesca modalità di formazione del Fondo Consortile e le norme sulla liquidazione del Consorzio. artigianale? È una struttura organizzativa, generalmente costituita preferibilmente nella forma del con- Quali sono gli obblighi dei sorzio con attività esterna, definita dal DM 7 dicembre 2016, che ha lo scopo di fornire alle consorziati? imprese della piccola pesca artigianale attrez- I consorziati devono attenersi a quanto previsto zature utili all’attività di pesca ed elementi in- nello statuto e nell’eventuale regolamento attua- novativi per migliorare le condizioni dell’atti- tivo, compreso il pagamento del corrispettivo per vità di pesca. Più in particolare, il Consorzio i servizi resi dal Consorzio al consorziato. vuole ottimizzare la gestione e tutela delle risorse ittiche locali, sviluppare strutture di Inoltre devono versare i contributi consortili deli- supporto a terra e promuovere iniziative di va- berati dagli organi sociali, e in particolare: lorizzazione del pescato, proponendosi come unico interlocutore, per conto delle proprie - Versare la quota iniziale di partecipazione, che partecipanti, nei confronti degli enti pubblici rappresenta il conferimento di ciascun consor- e privati. ziato e da cui scaturiscono diritti e doveri della sua partecipazione; Svolge le sue attività a favore delle imprese che operano all’interno di uno stesso compartimen- - Versare i contributi ordinari e straordinari sta- to marittimo, e la sua competenza è limitata al biliti dagli organi sociali per il funzionamento territorio di riferimento. Il Consorzio definisce re- del Consorzio. 14
Quali sono gli organi del il controllo legale sui conti. consorzio? Gli organi sociali sono definiti nello statuto e ge- Cos’è il fondo consortile? neralmente sono: l’Assemblea dei Consorziati, il È l’insieme delle risorse patrimoniali del Consor- Consiglio Direttivo o Consiglio di Amministrazio- zio, che costituisce il suo patrimonio, ed è forma- ne, il Collegio Sindacale o revisore legale. to dai contributi versati dai consorziati e dai beni ASSEMBLEA: delibera sulle materie principali di acquistati dal Consorzio. Per tutta la durata del realizzazione dell’oggetto sociale definite nello Consorzio i consorziati non possono chiederne la statuto, ad es. modifiche statutarie, approvazione ripartizione e i creditori dei consorziati non pos- di regolamenti, nomina degli organi sociali e loro sono aggredirlo. poteri, programmi di attuazione, diritti e obblighi dei consorziati; CONSIGLIO DIRETTIVO (o Consiglio di Ammi- Come è gestita la nistrazione): amministra e gestisce il Consorzio responsabilità verso i terzi? secondo le direttive assembleari, curando l’ap- plicazione dei regolamenti, redige il bilancio È opportuno precisare che: d’esercizio, controlla i consorziati, provvede agli adempimenti amministrativi e pubblicitari. Al suo - nel caso di obblighi assunti in nome del Con- interno viene nominato - dall’assemblea o dal sorzio e dalle persone che ne hanno la rappre- Consiglio stesso - un Presidente (ed un Vicepre- sentanza, i creditori del consorzio possono far sidente, in caso di suo impedimento) che ha la valere i loro diritti solo sul fondo consortile; rappresentanza legale del Consorzio; - invece per le obbligazioni assunte per conto COLLEGIO SINDACALE: è obbligatorio solo al dei singoli consorziati rispondono sia i consor- superamento di determinate dimensioni, con- ziati sia il Fondo consortile. trolla l’amministrazione del Consorzio e il rispetto delle norme di legge e statutarie; esercita anche 15
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera 16
Consorzio di Gestione tra imprese della Piccola Pesca Artigianale Estratto da Statuto ARTICOLO 1 (Denominazione) FEDAGRI PESCA - CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP VENETO, è costituito […] un 1. Nel quadro delle iniziative finalizzate al so- Consorzio a responsabilità limitata per il co- stegno della piccola pesca e della piccola ordinamento della pesca, la produzione, gli pesca artigianale, in conformità al D.M. 7 di- scambi dei prodotti ittici nel territorio com- cembre 2016 “Disciplina della piccola pesca partimentale di Venezia denominato: “CON- e della piccola pesca artigianale”, promosso SORZIO DI GESTIONE TRA IMPRESE DELLA dalle Associazioni di rappresentanza e tutela PICCOLA PESCA E PICCOLA PESCA ARTI- del movimento cooperativo AGRITAL/AGCI, GIANALE ………..”. 17
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera ARTICOLO 2 ARTICOLO 6 (Sede) (Collaborazioni) […] […] ARTICOLO 3 ARTICOLO 7 (Scopo ed oggetto sociale) (Durata) 1. Il Consorzio ha per scopo nell’ambito dei con- 1. Il consorzio ha la durata fino al 31.12.2040. fini territoriali di riferimento la promozione dello sviluppo, della competitività e della so- 2. La durata può essere prorogata con delibera stenibilità della piccola pesca costiera artigia- dell’Assemblea in seduta straordinaria. nale, in particolare la gestione e tutela delle […] risorse che incidono nella fascia costiera entro le 6 miglia dalla costa valorizzando le produ- ARTICOLO 8 zioni delle Consorziati, la loro formazione, la valorizzazione della qualità del pescato. (Scioglimento) 2. Per conseguire tali scopi il Consorzio potrà 1. Il Consorzio si scioglie per: svolgere le seguenti attività: a) decorso del tempo stabilito per la sua du- - sviluppare strutture di supporto a terra rata; dell’attività di produzione; b) sopraggiunta impossibilità di conseguire - promuovere iniziative di valorizzazione l’oggetto sociale; della qualità del pescato degli associati ed ogni altra misura ritenuta idonea ad assi- […] curare una gestione razionale delle risorse; e) altre cause previste dalla legge o delibe- […] razione dell’assemblea straordinaria dei consorziati. Il Consorzio opererà con la massima collabora- zione con il Ministero delle politiche agricole, ali- mentari e forestali e con gli Istituti di ricerca al fine di promuovere e realizzare studi e ricerche ARTICOLO 9 sull’ambiente marino. (Liquidazione) ARTICOLO 4 […] (Regolamentazione consortile di pesca) ARTICOLO 10 […] (Gestione) ARTICOLO 5 1. Il Consorzio non ha lo finalità di lucro. Sussiste (Regolamento di pesca) per esso l’obbligo di chiudere il bilancio in pa- reggio. […] L’esercizio sociale va dal 1 gennaio al 31 di- cembre di ogni anno. Il Consiglio Direttivo provvederà alla formazione del bilancio con- 18
suntivo d’esercizio del Consorzio, che dovrà ARTICOLO 13 essere approvato dall’Assemblea dei Consor- ziati nei termini di legge. (Entrate) […] 1. Il patrimonio del Consorzio è costituito: 2. Le spese di funzionamento generale ai fini del a) dalle quote corrisposte dai soci all’atto di coordinamento tecnico e di propaganda sa- adesione; ranno coperte dai partecipanti, in proporzione alla loro partecipazione. b) dalle quote sociali annuali ordinarie e da quelle straordinarie, nella misura stabilita […] dall’Assemblea; ARTICOLO 11 c) dalle sottoscrizioni in qualunque modo versate, da parte di privati o enti pubblici; (Fondo consortile) d) da atti di liberalità e da contributi di enti […] pubblici e da privati; ARTICOLO 12 e) da proventi derivanti dalle rendite patrimoniali o dalle attività del Consorzio; (Riserve) f) dai contributi specificamente previsti per i 1. Tutte le riserve, a qualsiasi titolo siano costitu- consorzi dalla normativa vigente; ite, devono avere le caratteristiche della indi- sponibilità e della indivisibilità. g) dai beni acquistati con i contributi dei consorziati. […] 19
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera ARTICOLO 14 ARTICOLO 17 (Soci o Consorziati) (Recesso) 1. Possono essere soci - o Consorziati - le impre- […] se, singole o associate, anche in forma coope- rativa, in possesso dei seguenti requisiti: ARTICOLO 18 a) che esercitino la piccola pesca artigianale (Espulsione) nel Compatimento territoriale di operati- vità del Consorzio, per mezzo di imbarca- […] zioni aventi lunghezza inferiore a 12 metri fuori tutto; ARTICOLO 19 b) che siano abilitate all’esercizio della pe- (Provvedimenti disciplinari) sca costiera locale (ad una distanza non […] superiore alle 12 miglia dalla costa), con uno o più sistemi e/o attrezzi da pesca in- 2. I provvedimenti disciplinari sono irrogati dal dicati come rientranti nella piccola pesca Consiglio Direttivo, salvo l’espulsione dei soci artigianale dalla normativa vigente (DM 7 che dev’essere deliberata dall’Assemblea. dicembre 2016 e successive modifiche o integrazioni) e che rinuncino espressamen- ARTICOLO 20 te all’utilizzo di attrezzi ulteriori, ove anno- verati nella licenza di pesca. (Organi) 1. Sono organi del Consorzio: ARTICOLO 15 a) l’Assemblea; (Ammissione) b) il Consiglio direttivo e il suo Presidente; 1. L’ammissione di nuovi Consorziati è subordi- nata alla presentazione della domanda scritta c) il Collegio sindacale o revisore legale dei al Consiglio direttivo, nella quale si dovrà di- conti, ove nominati. chiarare di condividere gli scopi del Consorzio e di essere a piena conoscenza delle disposi- ARTICOLO 21 zioni del presente Statuto e di accettarle nella loro integrità. (Assemblea) […] […] ARTICOLO 16 ARTICOLO 22 (Risoluzione del rapporto consortile) (Funzionamento dell’Assemblea) 1. Il rapporto consortile è risolto per i seguenti […] motivi: ARTICOLO 23 a) recesso; (Consiglio direttivo) b) dimissioni; […] c) espulsione. 20
ARTICOLO 24 ARTICOLO 29 (Funzionamento del Consiglio direttivo) (Revisore legale dei conti) […] […] ARTICOLO 25 ARTICOLO 30 (Competenze del Consiglio direttivo) (Regolamento di funzionamento) […] 1. Con l’emanazione di norme interne predi- sposte dal Consiglio direttivo ed approvate ARTICOLO 26 dall’Assemblea potranno essere definite le norme di funzionamento del Consorzio, ad in- (Presidente) tegrazione o maggior dettaglio delle norme statutarie, da contenersi in apposito regola- […] mento interno. ARTICOLO 27 ARTICOLO 31 (Organo di controllo) (Clausola compromissoria) […] […] ARTICOLO 28 ARTICOLO 32 (Competenze del Collegio sindacale o Sindaco (Norma finale) unico) […] […] 21
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera 22
FEP 2007-2013 Progetto 12/SZ/2013 approvato con DGR n. 313 del 11.03.2014 - pubblicato nel BUR Veneto n. 32 del 21.03.2014 Azione 5 - “Piano di gestione della fascia costiera” Piano di Gestione della Fascia Costiera del Compartimento Marittimo di Venezia Estratto 1. INTRODUZIONE mediante la creazione di un quadro decisionale coerente, trasparente, sostenibile e basato su ele- Il rapido ed elevato incremento della domanda di menti concreti. Per conseguire i suoi obiettivi, la spazio marittimo per scopi diversi, come gli im- direttiva prevede di stabilire un processo di pia- pianti per la produzione di energia da fonti rinno- nificazione dello spazio marittimo che si traduca vabili, la prospezione e lo sfruttamento di petrolio nell’elaborazione di uno o più piani di gestione e gas naturale, il trasporto marittimo e le attivi- dello spazio marittimo stesso. tà di pesca, la conservazione degli ecosistemi e della biodiversità, l’estrazione di materie prime, Con questo quadro di riferimento ad oltre 4 il turismo, gli impianti di acquacoltura e il patri- anni dall’entrata in vigore del Regolamento CE monio culturale sottomarino, nonché le moltepli- 1967/2006, meglio noto come Regolamento ci pressioni sulle risorse costiere richiedono una per il Mediterraneo, la pesca del Nord Adriatico, strategia integrata di pianificazione e di gestione. compresa quella del Compartimento Marittimo di Venezia, vuole trovare una nuova dimensione, Al fine di favorire la coesistenza sostenibile degli anche perché oltre alla restrizioni normative, al- usi e, ove opportuno, un’idonea ripartizione del- tri fattori hanno contribuito ad incidere negativa- lo spazio marittimo tra i vari usi pertinenti, è ne- mente sullo stato degli operatori della pesca ma- cessario predisporre un quadro che comprenda rittima locale (opere infrastrutturali, ripascimenti, almeno l’elaborazione e l’attuazione di una pia- infrastrutture energetiche, ecc.). nificazione dello spazio marittimo che si traduca nella definizione di piani. Nell’ottica di tutela e valorizzazione delle imprese di pesca, delle comunità locali che vivono di tali L’applicazione della Direttiva 2014/89/UE del mestieri e delle risorse ittiche dell’Alto adriatico le Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 lu- Associazioni di Categoria della pesca professio- glio 2014, che istituisce un quadro per la piani- nale hanno attivato nell’ambito Fondo Europeo ficazione dello spazio marittimo, contribuirà alla per la Pesca 2007-2013 “Sviluppo sostenibile del- gestione efficace delle attività marittime e all’u- le zone di pesca” Piano di Sviluppo Locale “Pesca tilizzo sostenibile delle risorse marine e costiere ed innovazione sulla costa veneziana” un proget- 23
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera to specifico dal titolo Piano di Gestione della menti che hanno apportato ulteriori modifiche ed Fascia Costiera del Compartimento Marittimo aggiornamenti alla pesca marittima locale, qua- di Venezia con l’intenzione di mettere a dispo- li il Regolamento CE 1224/2009 ed il Regola- sizione delle imprese associate, degli Enti Locali, mento UE 404/2011, che istituiscono il sistema della Autorità Marittima del Ministero delle po- di licenza a punti e l’uso del giornale di bordo, litiche agricole alimentari e forestali una serie di elettronico (log-book) o cartaceo, per comunicare strumenti di pianificazione coerenti con la logica tutti i dati delle uscite in mare (orari, quantitativi e della pianificazione dello spazio marittimo e utili specie pescati, imprevisti, trasbordi, ecc.). a risolvere conflitti intrasettoriali ed intersettoriali. In questo quadro si inserisce la Direttiva 2014/89/ Nell’ambito del progetto di Piano di Gestione UE che istituisce un quadro per la pianificazione della Fascia Costiera del Compartimento Maritti- dello spazio marittimo nell’intento di promuovere mo di Venezia è stata condotta una presa d’atto la crescita sostenibile delle economie marittime, del Piano di Gestione Nazionale delle draghe lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l’uso idrauliche (redatto ai sensi del Reg CE 1967/2006 sostenibile delle risorse marine. Gli obiettivi della e approvato con D.M. 23/09/2014) e avviato e presente Direttiva (art. 5) consigliano l’adozione sviluppato il Piano di Gestione su base compar- di Piani di Gestione per contribuire allo svilup- timentale degli attrezzi da posta. po sostenibile dei settori energetici del mare, dei trasporti marittimi e del settore della pesca e dell’acquacoltura, per la conservazione, la tute- la e il miglioramento dell’ambiente, compresa la 2. QUADRO NORMATIVO DI resilienza all’impatto del cambiamento climatico. RIFERIMENTO Altri livelli di controllo sono stati applicati alle specie inserite negli elenchi CITES ed in qualche La pesca costiera nazionale, e quella veneta in modo ritenute in pericolo, al fine di rinvigorire gli particolare, ha subìto una fase di radicale riordino stock, come ad esempio l’anguilla europea, og- nel giugno 2010, con l’entrata in vigore del Re- getto del Regolamento CE 1100/2007. golamento CE 1967/2006, noto come Regola- mento per il Mediterraneo, che in linea generale Inoltre, dal 1° gennaio 2015 è entrato in vigore un ha previsto: nuovo regolamento comunitario che vieta l’utiliz- zo degli attrezzi da posta derivanti. · Il divieto di effettuare azione di pesca a stra- scico entro tre miglia marine dalla costa. In ambito nazionale la legge di riferimento è il DPR 1639/1968 (in attuazione alla Legge Nazio- · L’obbligo di utilizzo di reti aventi maglia di for- nale 963/1965) aggiornato negli anni, con De- ma romboidale e larghezza di 50 mm o ma- creti Ministeriali ed Ordinanze della Capitaneria glie di forma quadrata con larghezza 40 mm. di Porto emanati per regolamentare i singoli si- stemi di pesca. Regolamenti paralleli gestiscono · Il divieto di pesca con draga idraulica entro la pesca di molluschi bivalvi con draga idraulica, 0.3 miglia marine dalla costa. in quanto questo sistema di pesca è stato dato in gestione a Consorzi (Co.Ge.Vo.) istituiti con il Nell’ambito Alto Adriatico tale regolamento ha DM 44 del 12 gennaio 1995 e s.i.m. e l’attività di generato impatti significativi su oltre 100 imprese pesca regolata con altri decreti ed ordinanze. Al di pesca che fino ad allora esercitavano la pesca a fine di ottemperare alle richieste pervenute dalla strascico entro tre miglia marine in base ad una de- Commissione Pesca UE, il competente Ministero roga alla normativa nazionale (DPR 1639/1968), delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha mirata soprattutto alla pratica di due tipologie di redatto ed adottato un Piano Nazionale di Ge- pesche “speciali”: la pesca delle seppie (periodo stione delle draghe idrauliche (D.M. 23 settem- aprile-giugno) e la pesca dei latterini (periodo no- bre 2014), che attualmente è in fase di analisi alla vembre-febbraio). suddetta Commissione Pesca Europea. Questo Al Reg. CE 1967/2006 sono seguiti altri regola- nuovo Piano Nazionale di Gestione aggiornava il precedente Piano redatto nel 2010. 24
Nel contempo nel Compartimento Marittimo di realizzata potrebbe sottrarre circa 75 ettari di am- Venezia, dove le draghe idrauliche sono afferenti bito marino, danneggiando in particolare la pe- al Co.Ge.Vo. di Venezia, i diversi sistemi di pesca sca della Chamelea gallina, ed il terminal pluri- fanno riferimento ad Ordinanze della locale Ca- modale off-shore, che dovrebbe sorgere circa 8 pitaneria di Porto emanate ad hoc per attuare le miglia nautiche al largo della bocca di porto di attività gestionali proposte dai competenti con- Malamocco e fare da punto di smistamento del sorzi. traffico mercantile di tutto il Nord Adriatico. Que- sta opera presenterebbe interferenze di varia In ambito locale gli attrezzi da posta sono rego- entità su più sistemi di pesca, interessando mag- lamentati dalla Capitaneria di Porto di Venezia, giormente la risorsa Callista chione (fasolaro), in con Ordinanze di carattere generale (n. 10/1991 quanto sottrarrebbe circa 2.500 ettari di un ambi- e 29/2007) che contengono tutte le indicazioni to ad elevata densità di questi molluschi bivalvi, per questa tipologia ed un’ordinanza di carattere ed in misura minore seppur sempre con una certa annuale che determina inizio e fine stagione di rilevanza anche altre tipologie di pesca quali lo pesca ed eventuali modifiche. strascico, la pesca con draga idraulica di vongola adriatica e la pesca con attrezzi da posta. Parallelamente alle Ordinanze che regolano la pesca marittima si inseriscono le Ordinanze ema- Altro tema di interventi in ambito marittimo sono i nate dalla stessa Autorità Marittima per normare dragaggi per effettuare i ripascimenti delle spiag- la Sicurezza Balneare (Ordinanze n. 43/2012 e ge, che durante la stagione invernale subiscono 44/2012). gli effetti negativi delle continue, e sempre più in- tense, mareggiate. Nella tabella 8.1 sono riportati i principali interventi proposti ed effettuati lungo la fascia costiera del Veneto dal 2010 al 2014. In 3. INTERFERENZE DELLE particolare, il “Programma sperimentale per la ricomposizione ambientale e produttiva nell’am- OPERE INFRASTRUTTURALI bito delle attività di escavazione marina e ripasci- PREVISTE NELLA FASCIA mento costiero sulle risorse C. chione e C. gallina nella cava JC (2011-2014)” è stato il progetto che COSTIERA NEI CONFRONTI ha dato il via ad una nuova modalità gestionale dei lavori marittimi in ambito regionale. Infatti, DELLE ATTIVITÀ DI PESCA E l’Unità di Crisi della Pesca (istituita dalla Regione ACQUACOLTURA del Veneto con DGR 1589 del 08 giugno 2010 ed integrata con DGR 2297 del 28 settembre 2010) I pescatori locali hanno evidenziato che oltre alla ha redatto un protocollo operativo da attuare carenza di risorsa ed alle problematiche legate ogni qualvolta un’opera infrastrutturale interferi- alla normativa, il “loro” mare è un cantiere aper- sca con la pesca, costituito da attività di ricompo- to, dove vengono effettuati moltissimi lavori che sizione ambientale e produttiva e di ricomposizio- interferiscono con l’attività di pesca. ne socio-economica. L’esempio più famoso di lavori marittimi in ambito Per quanto riguarda la ricomposizione ambientale veneziano è la realizzazione del sistema Mo.S.E. e produttiva le linee principali di tale protocol- alle bocche di porto per proteggere Venezia e la lo di intervento prevedono una serie di attività sua laguna dagli eventi di alta marea, un’attività ante-opera (a tutela dei banchi naturali e dei me- che ormai continua dal maggio 2003 (posa della stieri della pesca) ed un’ulteriore serie di attività prima pietra) e che ha adattato la conformazione post-opera (per la ricostituzione dei banchi na- del litorale alle esigenze dell’opera. turali ove possibile o lo spostamento degli stessi in altre zone da riattivare), inoltre in situazioni in Nel frattempo sono seguiti alcuni progetti di una cui gli interventi prevedono un’interferenza mag- certa rilevanza che fino ad ora sono rimasti sul- giore sulla struttura produttiva locale (mentre se la carta, quali la darsena sul lato mare della diga l’intervento è di una certa entità) si procede con foranea di San Nicolò di Lido di Venezia, che se un’analisi dettagliata di tutte le componenti inte- 25
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera ressate ricercando quegli interventi che possano · iniziative di trasformazione di prodotti con im- garantire anche una ricomposizione socio-econo- pianti a terra; mica del settore. · miglioramento delle tecniche commercializza- In tale caso gli obiettivi da raggiungere con azio- zione. ni/progetti possono essere così sintetizzati: · riarmonizzare lo sforzo di pesca nei diversi comparti; · riconversione di addetti-mestieri-imbarcazioni; · potenziamento delle attività integrative (turi- smo, pesca sportiva, impianti a mare); · formulazione di piani di gestione (strascico, TABELLA 3.1 fasolari, vongole, seppie); Elenco delle principali opere infrastrutturali realizzate lungo la fascia costiera veneta (2010-2014). · programmi di valorizzazione della produzione; Intervento Localizzazione Soggetto promotore Attività di escavazione marina e ripascimento costiero Litorale Eraclea-Caorle e Regione del Veneto – Difesa del sulle risorse Callista chione e Chamelea gallina nella area marina (cava JC) a 8 Suolo cava JC (2011-2014) miglia nautiche Interventi integrativi alle foci dei fiumi Brenta e Adige. Litorale di Sottomarina e Magistrato alle Acque di Venezia Interventi emergenziali a protezione dei litorali di Isola Verde Sottomarina e Isola verde, in attuazione del Protocollo di Intesa sottoscritto il 6 marzo 2009 – Stagione 2011 Interventi integrativi alle foci dei fiumi Brenta e Adige. Litorale di Sottomarina e Magistrato alle Acque di Venezia – Interventi emergenziali a protezione dei litorali di Isola Verde Regione del Veneto Sottomarina e Isola verde, in attuazione del Protocollo di Intesa sottoscritto il 6 marzo 2009 – Stagione 2012 Porto turistico in località San Nicolò. Riqualificazione e Litorale Lido di Venezia Est Capital Sgr sviluppo dell’”ex Ospedale al Mare” del Lido di Venezia ed aree di prossimità (2011) Progetto del nuovo porto turistico di Caleri Laguna di Caleri – Rosamarina s.r.l. (2010-2011) comune di Rosolina Progetto del Terminal Plurimodale Off-shore (2013) Litorale Lido di Venezia Magistrato alle Acque di Venezia – Pellestrina a 8 miglia nautiche Progetto innovativo di ripascimento del litorale di Litorale di Jesolo Magistrato alle Acque di Venezia – Cortellazzo-Jesolo (2013) Regione del Veneto Progetto di ripascimento del litorale di Sottomarina ed Litorale di Sottomarina e Magistrato alle Acque di Venezia Isola Verde (2013) Isola Verde Progetto di ripascimento del litorale di Cortellazzo- Litorale di Jesolo Magistrato alle Acque di Venezia – Jesolo sulla risorsa Chamelea gallina (anno 2014) Regione del Veneto Progetto di ripascimento e realizzazione della barriera Litorale di Sottomarina e Magistrato alle Acque di Venezia – sommersa lungo il litorale di Chioggia-Sottomarina sulla Isola Verde Regione del Veneto risorsa Chamelea gallina (anno 2014) Realizzazione barriera soffolta nel litorale antistante il Litorale di Sottomarina Magistrato alle Acque di Venezia – Lido di sottomarina Regione del Veneto 26
4. INTERFERENZE TRA I Un’azione di parziale mitigazione delle interferen- ze si osserva dal momento in cui gli Enti Gestori DIVERSI SISTEMI DI PESCA della pesca ai molluschi bivalvi (Co.Ge.Vo.) isti- tuiscono il fermo pesca di due mesi nel periodo Il Regolamento CE 1967/2006 ha creato molti di- compreso tra aprile e giugno. Fermo pesca che sagi alla pesca marittima del Veneto, ma d’altra ha più una valenza di non creare conflittualità tra parte ha risolto una delle conflittualità che vi era- la pesca delle seppie e quella delle vongole di no tra i diversi sistemi di pesca. Infatti, a partire mare che biologica, poiché i mesi migliori per un dal 1° giugno 2010 è cessata l’interferenza tra la reale fermo biologico sarebbero i mesi estivi. pesca a strascico e le attività di pesca praticate entro le 3 miglia nautiche. L’interferenza tra pesca con draga idraulica e attrezzi da posta fissi (nasse e reoni) è presen- Lungo la fascia costiera sono in essere le seguenti te, crea annualmente delle problematiche ed è interferenze tra sistemi di pesca: necessario applicare azioni gestionali. · Pesca con nasse e pesca con draghe idrauli- che. 4.2 PESCA CON DRAGHE IDRAULICHE E · Pesca draghe idrauliche e impianti di acqua- coltura. MITILICOLTURE La pesca delle vongole della specie C. gallina con · Pesca con draghe idrauliche (fasolari) e pesca draga idraulica è praticata lungo la fascia costiera a strascico. dalle 0,3 miglia nautiche spingendosi al largo fino · Pesca a strascico ed impianti di acquacoltura. a dove la risorsa è presente in quantità tali da ga- rantire un’attività economicamente sostenibile (in alcuni punti l’areale arriva a 1,5-2 miglia nautiche). 4.1 PESCA CON LE NASSE ED ATTREZZI Generalmente i motopesca adibiti a tale tipo di DA POSTA E PESCA CON DRAGHE pesca non si spingono mai oltre la batimetria dei 8-9 m dove, per l’aumento della componen- IDRAULICHE te limosa dei sedimenti, diminuisce l’idoneità La pesca con draga idraulica di vongole, cappe- dell’ambiente per l’insediamento e lo sviluppo di lunghe e cuori, svolgendosi a distanza ravvicinata C. gallina. dalla linea di costa (tra 0.3 miglia nautiche ed in Attualmente non sono state riscontrate interfe- alcuni punti anche fino a 1,5-2 miglia nautiche), renze tra questa attività di pesca e l’allevamento entra spesso in conflitto con altre attività di pesca di mitili su long-line e di conseguenza tale conflit- che insistono sugli stessi areali, come ad esempio tualità assume significato ed importanza soltanto la pesca con attrezzi da posta (nasse e reoni per in fase di assegnazione di nuove concessioni per seppie, tramagli e “imbrocco”). attività di mitilicoltura in areali all’interno di circa Per le caratteristiche stesse della pesca con dra- 1,5 miglia nautiche. ga idraulica, che prevede il traino di una gabbia L’interferenza tra pesca con draghe idrauliche sul fondale (cfr. paragrafo 7.4.1), con un raggio di ed allevamento di mitili viene classificata come manovra piuttosto significativo, il passaggio del non presente, ma potenziale. motopesca può causare danni ad altri attrezzi fissi e posizionati in tire o lunghi distese di rete. L’interferenza si accentua nel periodo primaveri- 4.3 Pesca con draghe idrauliche e pesca le-estivo (aprile-luglio), quando viene praticata la pesca delle seppie con nasse e reoni e la fascia co- a strascico stiera veneziana è letteralmente foderata di attrez- La pesca a strascico, dopo essere stata obbliga- zi da posta (nel 2014: 58.000 nasse e 58 postazioni toriamente portata oltre le tre miglia nautiche po- per reoni – Fonte: Capitaneria di Porto di Venezia). 27
Consorzio per la Pesca Artigianale Costiera trebbe interferire con le draghe idrauliche dedite 5.1 PROTEZIONE DELLE “TEGNUE” E alla pesca dei fasolari (Callista chione) che opera- PESCA A STRASCICO no sugli scanni sabbiosi oltre le 5 miglia nautiche. Un punto contrastato della pesca in Alto Adriatico Eventi di interferenza o di conflitti tra unità dedite in rapporto alla protezione e tutela di particolari a queste due tipologie di pesca non sono state biotopi è rappresentato dalle tegnue, formazio- riscontrate, a fronte di un rispetto reciproco pre- ni rocciose che si trovano distribuite “a macchia sente tra loro. di leopardo” e si innalzano dal fondale sabbioso da qualche centimetro a pochi metri. Si tratta di Quindi, l’interferenza tra pesca dei fasolari (C. ambienti che per la loro conformazione sono den- chione) con draghe idrauliche e pesca a stra- samente popolati da organismi animali e vegetali scico viene classificata come non presente, ma che possono essere gravemente danneggiati dal potenziale. passaggio dei ramponi e delle reti a strascico. Il problema si è accentuato nel tempo con l’avvento delle turbosoffianti e della pesca a strascico, effet- 4.4 PESCA A STRASCICO E tuata con reti dotate di una catena a protezione MITILICOLTURE del bordo inferiore e trainata da due battelli con motorizzazioni elevatissime, che ha permesso di L’entrata in vigore del Reg. CE 1967/2006 ha cre- pescare sempre più vicino e addirittura sopra que- ato il nuovo limite delle tre miglia nautiche per sti affioramenti, con danneggiamenti talora molto l’esercizio della pesca a strascico. In tale situazio- evidenti. ne sono decaduti la maggior parte delle esistenti interferenze tra questo tipo di pesca e gli impianti Le tegnue presenti lungo i litorali del Comparti- long-line di mitilicoltura, in quanto solo 4 (uno a mento Marittimo di Venezia (Caorle, Cavallino e Caorle e tre a Pellestrina) sono posizionati oltre le Lido-Pellestrina) sono ambiti protetti con normati- tre miglia nautiche nel Compartimento Marittimo ve specifiche dove la pesca professionale e spor- di Venezia. tiva è preclusa. Sono ammesse attività di immer- sione solo organizzate con gli Enti gestori delle Il conflitto viene generato dal passaggio dei pe- singole tegnue. scherecci con lo strascico troppo vicino agli im- pianti (dove solitamente vi è una concentrazione Tale interferenza è presente, originata esclusi- maggiore di fauna ittica), con l’aggancio di alcune vamente dal non rispetto da parte dei pescato- travi e la perdita delle reste di mitili, ivi appese in ri di normative vigenti, atte alla protezione di sospensione ed un conseguente danno economi- ambienti marini particolari e di elevato pregio co. ecologico. Difficile risulta anche far rispettare la normativa per via della localizzazione delle Nella situazione attuale l’interferenza esiste e tegnue e della velocità dell’azione di pesca. sono noti casi anche recenti di danneggiamenti agli impianti long-line provocati da pescherecci dediti allo strascico. 5.2 PESCA E QUALITÀ DELLE ACQUE Una delle problematiche che il settore della pesca deve affrontare è rappresentato dalla qualità del- 5. ALTRE INTERFERENZE le acque che spesso risulta compromessa a causa di eventi di varia natura, soprattutto riconducibili COINVOLGENTI I SISTEMI DI ad origini antropiche. PESCA A circa 3 miglia dal litorale veneto, ad esempio, In ambito marittimo insistono altre attività e/o vin- esistono lungo la costa delle condotte sottoma- coli che possono interferire con la pesca maritti- rine che sversano in mare tramite dei diffusori gli ma. scarichi fognari provenienti dagli impianti di de- purazione: in questi punti la pesca è interdetta 28
per un raggio di 500 m. 5.3 PESCA COSTIERA E TURISMO Anche le foci dei fiumi, Tagliamento, Livenza e BALNEARE Piave, possono avere impatti rilevanti per l’attività Durante la stagione balneare le Capitanerie di di pesca, innanzitutto per le variazioni chimico-fi- Porto locali disciplinano le attività di pesca in siche che si vengono a creare e per gli apporti modo da garantire la sicurezza dei bagnanti. Pur di inquinanti derivanti dai dilavamenti dei terre- con delle differenze tra le diverse Capitanerie, nel ni agricoli e da qualche sversamento non auto- periodo da maggio a settembre è costantemente rizzato di tipo industriale o di sostanze immesse vietata la pesca entro la fascia dei 500 m dalla direttamente nei bacini fluviali sempre in modo costa (delimitata con boe di colore rosso), e co- non rispettoso della normativa ambientale. Molti munque a batimetria inferiore ai 3 m. fiumi veneti infatti hanno subito modifiche di ret- tificazione, le golene sono state imbonite e le rive Tale limitazione crea problemi di lieve entità cementificate, per cui le acque non riescono a de- alla pesca con attrezzi fissi da posta, che co- purarsi naturalmente prima dello sbocco in mare. munque vengono spostati più al largo annullan- do completamente l’interferenza. Notevole è anche l’apporto di materiale fine che, depositandosi sui fondali, produce una serie di effetti (tra cui modifica del sedimento e fenome- ni di anossia) di entità variabile a seconda della quantità di materiale, della zona e del periodo. 6. ALTRE CRITICITÀ RELATIVE Sostanzialmente qualsiasi elemento che altera lo ALLA PESCA CON ATTREZZI stato dell’acqua di mare e la sua classificazione DA POSTA può avere effetti negativi sulla risorsa alieutica, sulla pesca e sulla filiera (tracciabilità del prodot- L’approccio metodologico di condivisione del to) a tutela del consumatore finale. presente Piano di Gestione presso tutte le ma- rinerie interessate ha permesso di evidenziare Finora sono stati riscontrati casi di modifiche ulteriori problematiche che interferiscono diretta- temporanee della classificazione delle acque ed mente con i pescatori professionali che posiziona- interruzioni limitate delle attività di pesca, ma in no in mare gli attrezzi da posta. caso di realizzazione di grandi opere (i.e. Terminal Plurimodale Off-shore) potrebbe essere cambiata Questi problemi riguardano: la classificazione di alcuni ambiti con ripercussioni forti sulle attività di pesca ivi comprese. Attual- · La presenza di operatori professionali regolar- mente le acque costiere oltre sono classificate mente autorizzati che posizionano un numero tipologia A, cioè i molluschi qui pescati posso- più elevato di nasse rispetto al massimo con- no essere consumati subito ed anche crudi, sen- sentito dalla normativa vigente (300 nasse per za ulteriori oneri per i pescatori; se a causa di un un operatore imbarcato e 600 nasse per due peggioramento della qualità delle acque queste o più operatori imbarcati). venissero classificate come B significherebbe che · La presenza di operatori non a norma (comu- i molluschi qui pescati potrebbero essere com- nemente chiamati pescatori abusivi). Questi mercializzati e quindi consumati solo previa sta- soggetti operano danneggiando direttamen- bulazione presso centri autorizzati, con aggravio te ed indirettamente gli operatori regolari. delle spese a carico del pescatore. Infatti, intensificano lo sforzo di pesca, sbilan- La presente interferenza è stata censita solo ciano i flussi di mercato e conferiscono il tutto per periodi limitati ed areali limitati e ad oggi al di fuori dei canali usuali. La loro quantifica- rimane un evento potenziale da verificare qua- zione è molto complessa, se non impossibi- lora vengano approvati progetti esecutivi per le, in quanto costituiscono un gruppo molto la realizzazione di nuove opere infrastrutturali eterogeneo. in ambito marittimo. · La presenza di pescatori sportivi regolarmen- 29
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