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Consiglio Nazionale dei Geologi Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde un’occasione storica a tutela del territorio 12 febbraio 2021
1 NOVA_N, 10/02/2021 Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione NOVA0412 3 INT 1 NOV Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione Roma, 10 feb - (Nova) - I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio", e' il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio nazionale dei geologi. "Entrando nel dettaglio - proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18 miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilita' sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse gia' stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullita' se si pensa alle oltre 620 mila frane censite dall'Iffi nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 miliardi. (segue) (Rin) NNNN
2 NOVA_N, 10/02/2021 Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione (2) NOVA0413 3 INT 1 NOV Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione (2) Roma, 10 feb - (Nova) - E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando cosi' le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un'altra criticita' rinvenuta nel Pnrr e' la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversita' e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano". "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilita' e di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrera' favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio". (Rin) NNNN
3 LAP, 10/02/2021 Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione Roma, 10 feb. (LaPresse) - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio", è il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi.(Segue). ENV NG01 ntl/alm 101513 FEB 21
4 LAP, 10/02/2021 Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-2- Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-2- Roma, 10 feb. (LaPresse) - "Entrando nel dettaglio - proseguono i Geologi - il PNRR nei 18 miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo.Un'altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano".(Segue). ENV NG01 ntl/alm 101513 FEB 21
5 LAP, 10/02/2021 Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-3- Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-3- Roma, 10 feb. (LaPresse) - "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio". ENV NG01 ntl/alm 101513 FEB 21
6 AMB, 10/02/2021 RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO IDROGEOLOGICO DIR2102 3 POL 0 RR1 N/AMB / DIR /TXT RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO IDROGEOLOGICO NON SVEGLIARSI SOLO DOPO LE TRAGEDIE, BISOGNA PUNTARE SU PREVENZIONE (DIRE) Roma, 10 feb. - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio". Cosi' in una nota il Consiglio Nazionale dei Geologi. "Entrando nel dettaglio- proseguono i Geologi- il PNRR nei 18 miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilita' sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse gia' stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullita' se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando cosi' le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo". Un'altra criticita' rinvenuta nel PNRR "e' la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i
parchi, i geoparchi e i geositi- proseguono- che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversita' e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano".(SEGUE) (Com/Ran/Dire) 15:27 10-02-21 NNNN
7 AMB, 10/02/2021 RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO IDROGEOLOGICO -2- DIR2103 3 POL 0 RR1 N/AMB / DIR /TXT RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO IDROGEOLOGICO -2- (DIRE) Roma, 10 feb. - "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilita' e di assetto. Allo stesso tempo- concludono i geologi- nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrera' favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio". (Com/Ran/Dire) 15:27 10-02-21 NNNN
9 DIRE, 10/02/2021 RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO IDROGEOLOGICO -2- DIR2101 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO IDROGEOLOGICO -2- (DIRE) Roma, 10 feb. - "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilita' e di assetto. Allo stesso tempo- concludono i geologi- nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrera' favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio". (Com/Ran/Dire) 15:27 10-02-21 NNNN
10 ADNK, 10/02/2021 RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE DISSESTO = ADN1144 7 ECO 0 ADN EAM NAZ RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE DISSESTO = 'Il Paese non si può svegliare solo dopo le tragedie' Roma, 10 feb. (Adnkronos) - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio". Così in una nota il Consiglio Nazionale dei Geologi. "Entrando nel dettaglio - proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18 miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620mila frane censite dall'Iffi nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 mld". (segue) (Rof/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 10-FEB-21 15:31 NNNN
11 ADNK, 10/02/2021 RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE DISSESTO (2) = ADN1145 7 ECO 0 ADN EAM NAZ RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE DISSESTO (2) = (Adnkronos) - "E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcuno stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo - continuano - Un'altra criticità rinvenuta nel Pnrr è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano". "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo - concludono - nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio". (Rof/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 10-FEB-21 15:31 NNNN
16 TMN, 10/02/2021 Geologi: poche risorse Recovery su dissesto, non perdere occasione Geologi: poche risorse Recovery su dissesto, non perdere occasione Bisogna puntare sulla prevenzione Roma, 10 feb. (askanews) - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio". E' quanto afferma il Consiglio Nazionale dei Geologi. "Entrando nel dettaglio - proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18 miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 miliardi. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un'altra criticità rinvenuta nel Pnrr è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo
sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano". "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo - concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio". Cos 20210210T160712Z
17 PCMSP, 10/02/2021 Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento strutturale (ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi. "Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica - scrivono i geologi -, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld". "Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare - aggiungono i geologi -, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate. Un'altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette". (ANSA). SEC 2021-02-10 17:13 S04 QBKW ECO
18 02, 10/02/2021 Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento strutturale (ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi. "Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica - scrivono i geologi -, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld". "Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare - aggiungono i geologi -, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate. Un'altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette". (ANSA). SEC 2021-02-10 17:13 S0A QBXB ECO
Recovery, allarme geologi su dissesto idrogeologico: «Risorse scarse. Serve prevenzione» ilmessaggero.it/italia/recovery_fund_geologi_dissesto_fondi_scarsi_prevenzione_news_oggi-5758218.html È allarme dai geologi per il dissesto idrogeologico: in una nota diffusa dal Consiglio Nazionale dei Geologi, gli esperti hanno avvertito il governo a proposito dei fondi stanziati dal Recovery plan per la prevenzione. Secondo i geologi le risorse messe a disposizione sono
scarse: un elemento che espone alle conseguenze, anche gravi, di possibili fenomeni naturali: «Il Paese non si può svegliare solo dopo le tragedie, bisogna puntare sulla prevenzione», si legge. APPROFONDIMENTI Castel Gandolfo, lavori di consolidamento al parcheggio: piovono pietre su una piazza E ancora: «I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste - proseguono gli esperti - adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio», è il monito lanciato dai geologi. P o te ri p e r R o ma Capitale, arriva la spinta del Quirinale. Raggi: ora più risorse I fondi Il comunicato del Consiglio Nazionale dei Geologi parla anche di energia rinnovabile e di mobilità sostenibile: «Entrando nel dettaglio - proseguono gli esperti - il Pnrr nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui
3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’Iffi [Inventario dei fenomeni franosi in Italia] nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Miliardi», si legge. Recovery, Confagricoltura: La riqualificazione Poi gli esperti hanno parlato anche dei fondi stanziati per le bonifiche e la riqualificazione di aree protette: «Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel Pnrr è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano». Dissesto idrogeologico risanate strade di montagna Infine, dichiarano i geologi, «si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo - concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico- economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio», concludono gli esperti del Consiglio Nazionale dei Geologi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento strutturale ansa.it/canale_ambiente/notizie/istituzioni/2021/02/10/recovery-geologisul-dissesto-nessun-intervento- strutturale_2fc5b9ad-ba21-4a42-9ae8-e524aba2404b.html 10 febbraio 2021 "Solo risorse per interventi di emergenza"
- RIPRODUZIONE RISERVATA +CLICCA PER INGRANDIRE (ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi. "Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica - scrivono i geologi -, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld". "Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare - aggiungono i geologi -, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate. Un'altra criticità
rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette". (ANSA). RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA P.I. IT00876481003 - © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati
Il monito del Consiglio Nazionale dei Geologi: «Paese non si può svegliare dopo le tragedie, puntare sulla prevenzione» leggo.it/italia/cronache/il_monito_consiglio_nazionale_geologi_paese_non_si_puo_svegliare_dopo_le_tragedie_puntare_s ulla_prevenzione-5758124.html Il Consiglio Nazionale dei Geologi lancia l’allarme: “Il Paese non si può svegliare solo dopo le tragedie, bisogna puntare sulla prevenzione”. La prevenzione del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio hanno bisogno di grandi investimenti e le risorse a disposizione non sono insufficienti. Leggi anche > Meteo, Burian in arrivo sull'Italia: neve a Roma e a Napoli
In una nota il Consiglio Nazionale dei Geologi sottolinea l’importanza della programmazione sul tema del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio: “Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza – si legge nella nota - Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio”. Nella nota il Consiglio Nazionale dei Geologi scende nei dettagli: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo
un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”. Esistono comunque delle soluzioni: “Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”. Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Febbraio 2021, 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Recovery, il monito dei geologi: "Più risorse. Puntare sulla prevenzione" affaritaliani.it/economia/recovery-geologi-per-prevenzione-dissesto-risorse-scarse-722152.html “I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio”. E' il monito lanciato dal Consiglio Nazionale dei Geologi in una nota. “Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi - il PNRR nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, 1/2
dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”. “Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”. 2/2
Prevenzione del dissesto del territorio, l’allarme dei geologi: “Risorse scarse dal Recovery” ilriformista.it/prevenzione-del-dissesto-del-territorio-lallarme-dei-geologi-risorse-scarse-dal-recovery-195254 11 febbraio 2021 “I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio”, è il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi. “Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi – il PNRR nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, 1/2
di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”. “Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo – concludono i geologi – nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”. © Riproduzione riservata 2/2
Dissesto idrogeoligico, nel Pnrr riservati solo 3,61 miliardi lanuovaecologia.it/dissesto-idrogeoligico-nel-pnrr-riservati-solo-361-miliardi 11 febbraio 2021 Ambiente di Redazione 11 Febbraio 2021 “I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio”. A lanciare il monito è, tramite una nota, il Consiglio nazionale dei geologi.
“Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi – il Pnrr nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”. Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcuno stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento e il recupero delle aree inquinate. Ciò onsentirebbe di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo – Consiglio nazionale dei geologi “Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi – nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento strutturale altoadige.it/ambiente-ed-energia/recovery-geologi-sul-dissesto-nessun-intervento-strutturale-1.2834459
(ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi. "Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica - scrivono i geologi -, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld". "Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare - aggiungono i geologi -, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate. Un'altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette". (ANSA). 2/2
Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione agenzianova.com/a/60240d7e3933d8.26413338/3309526/2021-02-10/recovery-geologi-per-prevenzione-dissesto- risorse-scarse-non-perdere-importante-occasione/linked Roma, 10 feb 15:00 - (Agenzia Nova) - I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il territorio”, è il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio nazionale dei geologi. “Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620 mila frane censite dall’Iffi nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 miliardi. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio https://www.agenzianova.com/a/60240d7e3933d8.26413338/3309526/2021-02-10/recovery-geologi-per-prevenzione-dissesto-risorse-scarse-non-perdere-importante-… 1/2
in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel Pnrr è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”. “Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”. (Rin) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata [«Torna indietro]
Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione agenzianova.com/a/60240d7e3932a6.44850377/3309527/2021-02-10/recovery-geologi-per-prevenzione-dissesto- risorse-scarse-non-perdere-importante-occasione-2/linked Roma, 10 feb 15:00 - (Agenzia Nova) - I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio... E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione... (Rin) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata Per visualizzare gli articoli completi occorre abbonarsi. Per informazioni scrivere all'indirizzo commerciale@agenzianova.com Acquista articolo [«Torna indietro]
Recovery plan: il dissesto idrogeologico sarà riscoperto? firstonline.info/recovery-plan-il-dissesto-idrogeologico-sara-riscoperto Nunzio Ingiusto 11 Febbraio 2021, 15:31 I grillini ottengono il Super Ministero della transizione, ma nel piano preparato da Conte le risorse erano quasi nulle. La denuncia dei geologi e gli impegni di Draghi. L’Italia che frana – sempre, in ogni stagione dell’anno, in montagna o lungo le coste – nel Recovery plan preparato da Conte non c’è. Nel super Ministero della transizione ecologica che Grillo ha strappato a Draghi chissà se troverà posto un progetto organico per mettere finalmente l’Italia in sicurezza. Oggi le competenze politiche ed amministrative sono suddivise tra Ministeri, Regioni, Enti intermedi, tutti da anni a corto di soldi. Renzi, al governo nel 2014, aveva varato la struttura Italia Sicura, poi chiusa nel 2018 dal primo governo Conte in quanto ritenuta di scarsa efficacia. Passi avanti, però, non se ne sono visti, nonostante le fallaci esultanze green dei Cinquestelle. Tutt’altro. il dissesto idrogeologico si è accompagnato sempre più ai cambiamenti climatici. Due notizie di questi giorni su tutte: il crollo sotto la neve del Pala ghiaccio di Vipiteno e le frane sulla costiera amalfitana. Per quanto tempo ancora potremo avere disastri miracolosamente senza vittime? La forza di buoni poteri pubblici sta prima di tutto nella salvaguardia delle vite umane. La pandemia ha reso tutti più consapevoli nel fronteggiare le emergenze, ma non ha ancora costruito la necessaria rete di protezione del territorio. Sono allarmati i Sindaci come i Presidenti di Regione, quelli delle Comunità montane, gli addetti della Protezione civile. Prima di altre sciagure, quando ci si appresta a riscrivere il Recovery plan i geologi hanno denunciato gli investimenti “quasi nulli” previsti dal governo giallorosso. Non è la mossa di una lobby verso un nuovo esecutivo. Puntare sulla prevenzione, come da anni sentiamo ripetere, significa investire con criteri oggettivi. “Nel PNRR nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata 1/3
la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse già stanziate nel 2019″. Sono le cifre contenute nel documento che il Consiglio Nazionale dei Geologi ha messo sul tavolo del nascente governo. C’è bisogno di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. E invece, guarda caso, chi nel precedente governo ha curato questa parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non c’è nulla per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere il territorio. Con Mario Draghi la tecnica e le competenze torneranno a guidare le scelte politiche. Dovranno fare terra bruciata di errori, sottovalutazioni e assurdità preconcette. I tecnici di professione se lo augurano. Dalla loro esperienza in campo dicono che nel caso in cui gli interventi strutturali non risultassero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio. Operazioni niente facili, ma sappiano i nuovi inquilini del Palazzo che ogni anno ci sono oltre 620.000 frane per un costo stimato di oltre 65 miliardi. Grillo sarà contento del “suo” super Ministero, ma bisogna avere tanta fiducia affinché funzioni e sappia partire dai territori. Pubblicato in: Politica Tag: Ambiente, Draghi, Recovery Plan Nunzio Ingiusto Nato a Pomigliano d’Arco (Napoli), è laureato in Scienze Politiche. Dagli anni ’80 è giornalista freelance per scelta. Ha scritto per l’Unità, Paese Sera, Il Mattino, Libero, Il Denaro, Specchio Economico, Ecoviaggi, Reportage, EspressoSud, il sito www.ilmediano.it. Si é occupato di Mezzogiorno, economia, energia, green economy, ambiente. É stato Direttore di periodici locali. Responsabile Relazioni Istituzionali di azienda energetica multinazionale, ha fatto parte di Comitati tecnici e Commissioni di Confindustria. É stato a lungo consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Relazioni Pubbliche (Ferpi). É autore del libro “Mezzogiorno in bianco e nero “ (Ed. Orizzonti Meridionali). Ha vinto il Premio giornalistico “Calabria ‘79”. Scrive per FIRSTonline, StartMAG e per il periodico EspressoSud
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