Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...

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Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...
Consiglio Nazionale dei Geologi

   Dissesto idrogeologico: Geologi, per
    la prevenzione nel Recovery Plan
     investimenti quasi nulli. Così si
      perde un’occasione storica a
           tutela del territorio

            12 febbraio 2021
Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...
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NOVA_N, 10/02/2021

Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante
occasione

NOVA0412 3 INT 1 NOV
Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione
Roma, 10 feb - (Nova) - I temi del dissesto idrogeologico e
del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti
che consentano una pianificazione di ampio respiro.
Nell'ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto
interventi orientati all'immediato e alle situazioni di
emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse
finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali
orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze,
presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il
territorio", e' il monito lanciato, in una nota, dal
Consiglio nazionale dei geologi. "Entrando nel dettaglio -
proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18 miliardi destinati
all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilita' sostenibile,
non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il
mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere
delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti
per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena
3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto
idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse gia'
stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la
mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la
tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono
nuove risorse, dunque una nullita' se si pensa alle oltre
620 mila frane censite dall'Iffi nel territorio italiano,
per un costo stimato di oltre 65 miliardi. (segue) (Rin)
NNNN
Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...
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NOVA_N, 10/02/2021

Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante
occasione (2)

NOVA0413 3 INT 1 NOV
Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse scarse, non perdere importante occasione (2)
Roma, 10 feb - (Nova) - E ancora, nei 7 miliardi previsti
per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non
essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e
bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero
delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il
territorio in modo resiliente, orientando cosi' le scelte
urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito
e riducendo il consumo di suolo. Un'altra criticita'
rinvenuta nel Pnrr e' la completa assenza di fondi destinati
alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i
geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo
fondamentale per la tutela della biodiversita' e dello
sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la
filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente
apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili
dello Stato Italiano". "Si ritiene, dunque, importante la
previsione di risorse da mettere a disposizione, anche
attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati
che intendono realizzare opere di manutenzione e di
sistemazione del territorio al fine di migliorarne le
condizioni di stabilita' e di assetto. Allo stesso tempo
-concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi
strutturali non risulterebbero efficaci in termini
tecnico-economici, occorrera' favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a
rischio". (Rin)
NNNN
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LAP, 10/02/2021

Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione

Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione Roma, 10 feb. (LaPresse) -
"I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che
consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi orientati all'immediato e
alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi
cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare,
monitorare e manutenere in modo efficace il territorio", è il monito lanciato, in una nota, dal
Consiglio Nazionale dei Geologi.(Segue). ENV NG01 ntl/alm 101513 FEB 21
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LAP, 10/02/2021

Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-2-

Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-2- Roma, 10 feb. (LaPresse)
- "Entrando nel dettaglio - proseguono i Geologi - il PNRR nei 18 miliardi destinati all'energia
rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia
e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15
miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati
agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il
'Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa
ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre
620.000 frane censite dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora,
nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto
alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il
recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente,
orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il
consumo di suolo.Un'altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla
salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un
ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a
completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue
bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano".(Segue). ENV NG01 ntl/alm 101513 FEB 21
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LAP, 10/02/2021

Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-3-

Pnrr, geologi: Risorse scarse per prevenzione dissesto, è occasione-3- Roma, 10 feb. (LaPresse)
- "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche
attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di
manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e di
assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali non
risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio". ENV NG01 ntl/alm 101513 FEB
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Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...
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AMB, 10/02/2021

RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO
IDROGEOLOGICO

DIR2102 3 POL 0 RR1 N/AMB / DIR /TXT
RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO
IDROGEOLOGICO
NON SVEGLIARSI SOLO DOPO LE TRAGEDIE, BISOGNA PUNTARE SU PREVENZIONE
(DIRE) Roma, 10 feb. - "I temi del dissesto idrogeologico e del
monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che
consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima
versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
vengono invece previsti soltanto interventi orientati
all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti
previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi
cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a
sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in
modo efficace il territorio". Cosi' in una nota il Consiglio
Nazionale dei Geologi.
   "Entrando nel dettaglio- proseguono i Geologi- il PNRR nei 18
miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilita'
sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia
e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere
delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per
la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61
miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto
idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse gia' stanziate
nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio
idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa
ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una
nullita' se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI
nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E
ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia
circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per
la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il
risanamento ed il recupero delle aree inquinate che
consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente,
orientando cosi' le scelte urbanistiche verso il riuso, la
rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo".
   Un'altra criticita' rinvenuta nel PNRR "e' la completa assenza
di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i
Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...
parchi, i geoparchi e i geositi- proseguono- che svolgono non
solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversita' e
dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la
filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente
apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello
Stato Italiano".(SEGUE)
  (Com/Ran/Dire)
15:27 10-02-21
NNNN
Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...
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AMB, 10/02/2021

RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO
IDROGEOLOGICO -2-

DIR2103 3 POL 0 RR1 N/AMB / DIR /TXT
RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO
IDROGEOLOGICO -2-
(DIRE) Roma, 10 feb. - "Si ritiene, dunque, importante la
previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso
la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono
realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio
al fine di migliorarne le condizioni di stabilita' e di assetto.
Allo stesso tempo- concludono i geologi- nei casi in cui gli
interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini
tecnico-economici, occorrera' favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a
rischio".
  (Com/Ran/Dire)
15:27 10-02-21
NNNN
Consiglio Nazionale dei Geologi - Dissesto idrogeologico: Geologi, per la prevenzione nel Recovery Plan investimenti quasi nulli. Così si perde ...
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DIRE, 10/02/2021

RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO
IDROGEOLOGICO -2-

DIR2101 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
RECOVERY. GEOLOGI: NON PERDERE OCCASIONE PER FONDI DISSESTO
IDROGEOLOGICO -2-
(DIRE) Roma, 10 feb. - "Si ritiene, dunque, importante la
previsione di risorse da mettere a disposizione, anche attraverso
la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono
realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio
al fine di migliorarne le condizioni di stabilita' e di assetto.
Allo stesso tempo- concludono i geologi- nei casi in cui gli
interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini
tecnico-economici, occorrera' favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a
rischio".
  (Com/Ran/Dire)
15:27 10-02-21
NNNN
10
ADNK, 10/02/2021

RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE
DISSESTO =

ADN1144 7 ECO 0 ADN EAM NAZ
     RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE DISSESTO =
     'Il Paese non si può svegliare solo dopo le tragedie'
     Roma, 10 feb. (Adnkronos) - "I temi del dissesto idrogeologico e del
monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che consentano
una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima versione del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti
soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di
emergenza. Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per
gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e
mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere
in modo efficace il territorio". Così in una nota il Consiglio
Nazionale dei Geologi.
     "Entrando nel dettaglio - proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18
miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilità
sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il
mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie
rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del
territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati
agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 mld sono
risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la
mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della
risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque
una nullità se si pensa alle oltre 620mila frane censite dall'Iffi nel
territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 mld". (segue)
     (Rof/Adnkronos)
ISSN 2465 - 1222
10-FEB-21 15:31
NNNN
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ADNK, 10/02/2021

RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE
DISSESTO (2) =

ADN1145 7 ECO 0 ADN EAM NAZ
      RECOVERY: GEOLOGI, IN PNRR RISORSE SCARSE PER PREVENZIONE DISSESTO (2)
=
      (Adnkronos) - "E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed
economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcuno
stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso
il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero
di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le
scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e
riducendo il consumo di suolo - continuano - Un'altra criticità
rinvenuta nel Pnrr è la completa assenza di fondi destinati alla
salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i
geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela
della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a
completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese
universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni
infungibili dello Stato Italiano".
      "Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a
disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per
i privati che intendono realizzare opere di manutenzione e di
sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di
stabilità e di assetto. Allo stesso tempo - concludono - nei casi in
cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini
tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio".
      (Rof/Adnkronos)
ISSN 2465 - 1222
10-FEB-21 15:31
NNNN
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TMN, 10/02/2021

Geologi: poche risorse Recovery su dissesto, non perdere occasione

Geologi: poche risorse Recovery su dissesto, non perdere occasione Bisogna puntare sulla
prevenzione
Roma, 10 feb. (askanews) - "I temi del dissesto idrogeologico e
del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che
consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima
versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)
vengono invece previsti soltanto interventi orientati
all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti
previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi
cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a
sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in
modo efficace il territorio". E' quanto afferma il Consiglio
Nazionale dei Geologi.

"Entrando nel dettaglio - proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18
miliardi destinati all'energia rinnovabile, idrogeno e mobilità
sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia
e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere
delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per
la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61
miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto
idrogeologico, di cui 3,36 miliardi sono risorse già stanziate
nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio
idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa
ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una
nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI
nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65
miliardi. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed
economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun
stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale
attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che
consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente,
orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la
rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo.
Un'altra criticità rinvenuta nel Pnrr è la completa assenza di
fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i
parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo
fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo
sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo
naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue
bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano".

"Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da
mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli
incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere
di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di
migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso
tempo - concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi
strutturali non risulterebbero efficaci in termini
tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a
rischio".
Cos 20210210T160712Z
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PCMSP, 10/02/2021

Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento strutturale

        (ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e
del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che
consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima
versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
vengono invece previsti soltanto interventi orientati
all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti
previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi
cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a
sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in
modo efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una
nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi.
  "Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e
della risorsa idrica - scrivono i geologi -, appena 3,61
miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto
idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel
2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio
idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa
ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque
una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite
dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre
65 Mld".
  "Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia
circolare - aggiungono i geologi -, sembrerebbe non essere
previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica
ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree
inquinate. Un'altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa
assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree
protette". (ANSA).
       SEC 2021-02-10 17:13 S04 QBKW ECO
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02, 10/02/2021

Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento strutturale

        (ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e
del monitoraggio del territorio necessitano di investimenti che
consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima
versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
vengono invece previsti soltanto interventi orientati
all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti
previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi
cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a
sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in
modo efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una
nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi.
  "Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e
della risorsa idrica - scrivono i geologi -, appena 3,61
miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto
idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel
2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio
idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa
ambientale' e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque
una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite
dall'IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre
65 Mld".
  "Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia
circolare - aggiungono i geologi -, sembrerebbe non essere
previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica
ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree
inquinate. Un'altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa
assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree
protette". (ANSA).
       SEC 2021-02-10 17:13 S0A QBXB ECO
Recovery, allarme geologi su dissesto idrogeologico:
«Risorse scarse. Serve prevenzione»
  ilmessaggero.it/italia/recovery_fund_geologi_dissesto_fondi_scarsi_prevenzione_news_oggi-5758218.html

È allarme dai geologi per il dissesto idrogeologico: in una nota diffusa dal Consiglio
Nazionale dei Geologi, gli esperti hanno avvertito il governo a proposito dei fondi stanziati
dal Recovery plan per la prevenzione. Secondo i geologi le risorse messe a disposizione sono
scarse: un elemento che espone alle conseguenze, anche gravi, di possibili fenomeni
naturali: «Il Paese non si può svegliare solo dopo le tragedie, bisogna puntare sulla
prevenzione», si legge.

APPROFONDIMENTI

Castel Gandolfo, lavori di consolidamento al parcheggio: piovono pietre su una piazza

E ancora: «I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di
investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi
orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste - proseguono
gli esperti - adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati
ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in
modo efficace il territorio», è il monito lanciato dai geologi.

P
o
te
ri
p
e
r
R
o

ma Capitale, arriva la spinta del Quirinale. Raggi: ora più risorse

I fondi

Il comunicato del Consiglio Nazionale dei Geologi parla anche di energia rinnovabile e di
mobilità sostenibile: «Entrando nel dettaglio - proseguono gli esperti - il Pnrr nei 18 miliardi
destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la
geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle
energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa
idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui
3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il Piano nazionale per la mitigazione del
rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni
sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’Iffi
[Inventario dei fenomeni franosi in Italia] nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre
65 Miliardi», si legge.

Recovery, Confagricoltura:

La riqualificazione

Poi gli esperti hanno parlato anche dei fondi stanziati per le bonifiche e la riqualificazione di
aree protette: «Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe
non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale
attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare
il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la
rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel
Pnrr è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i
parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della
biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo
naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni
infungibili dello Stato Italiano».

Dissesto idrogeologico risanate strade di montagna

Infine, dichiarano i geologi, «si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da
mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che
intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di
migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo - concludono i geologi -
nei casi in cui gli interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-
economici, occorrerà favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei
territori a rischio», concludono gli esperti del Consiglio Nazionale dei Geologi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento
strutturale
    ansa.it/canale_ambiente/notizie/istituzioni/2021/02/10/recovery-geologisul-dissesto-nessun-intervento-
strutturale_2fc5b9ad-ba21-4a42-9ae8-e524aba2404b.html

                                                                                                             10 febbraio 2021

"Solo risorse per interventi di emergenza"
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(ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio
necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima
versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti
soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti
previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad
aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo
efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi.

"Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica - scrivono i geologi -,
appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld
sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio
idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono
nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel
territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld".

"Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare - aggiungono i geologi -,
sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica
ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate. Un'altra criticità
rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree
protette". (ANSA).

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Il monito del Consiglio Nazionale dei Geologi: «Paese
non si può svegliare dopo le tragedie, puntare sulla
prevenzione»
leggo.it/italia/cronache/il_monito_consiglio_nazionale_geologi_paese_non_si_puo_svegliare_dopo_le_tragedie_puntare_s
ulla_prevenzione-5758124.html

Il Consiglio Nazionale dei Geologi lancia l’allarme: “Il Paese non si può svegliare solo
dopo le tragedie, bisogna puntare sulla prevenzione”. La prevenzione del dissesto
idrogeologico e del monitoraggio del territorio hanno bisogno di grandi investimenti e le
risorse a disposizione non sono insufficienti.

Leggi anche > Meteo, Burian in arrivo sull'Italia: neve a Roma e a Napoli
In una nota il Consiglio Nazionale dei Geologi sottolinea l’importanza della
programmazione sul tema del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio:
“Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece
previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza – si legge
nella nota - Non sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti
non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare,
monitorare e manutenere in modo efficace il territorio”.

Nella nota il Consiglio Nazionale dei Geologi scende nei dettagli: “Il Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza (PNRR) nei 18 miliardi destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e
mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa entalpia e il mini
idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15
miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono
riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate
nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la
tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse, dunque una nullità
se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’IFFI nel territorio italiano, per un costo
stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia
circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e
bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate che
consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le scelte
urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di suolo.
Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla
salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo
un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma
servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente
apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”.

Esistono comunque delle soluzioni: “Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse
da mettere a disposizione, anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che
intendono realizzare opere di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di
migliorarne le condizioni di stabilità e di assetto. Allo stesso tempo nei casi in cui gli
interventi strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà
favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Febbraio 2021, 16:55
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Recovery, il monito dei geologi: "Più risorse. Puntare
sulla prevenzione"
  affaritaliani.it/economia/recovery-geologi-per-prevenzione-dissesto-risorse-scarse-722152.html

“I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di
investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi
orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate
risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e
mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il
territorio”. E' il monito lanciato dal Consiglio Nazionale dei Geologi in una nota.

“Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi - il PNRR nei 18 miliardi destinati all’energia
rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa
entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili.
Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61
miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse
già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il
ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse,

                                                                                                     1/2
dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’IFFI nel territorio
italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa
verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la
riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree
inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le
scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di
suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla
salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo
un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma
servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente
apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”.

“Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche
attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di
manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e
di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi strutturali
non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”.

                                                                                                    2/2
Prevenzione del dissesto del territorio, l’allarme dei
geologi: “Risorse scarse dal Recovery”
  ilriformista.it/prevenzione-del-dissesto-del-territorio-lallarme-dei-geologi-risorse-scarse-dal-recovery-195254

                                                                                                          11 febbraio 2021

“I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di
investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti soltanto interventi
orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate
risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e
mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il
territorio”, è il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi.

“Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi – il PNRR nei 18 miliardi destinati
all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la
geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle
energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della
risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico,

                                                                                                                             1/2
di cui 3,36 Mld sono risorse già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione
del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250
milioni sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite
dall’IFFI nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7
miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto
alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento
ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo
resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito
e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa
assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e
i geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e
dello sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo
naturalistico in un Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni
infungibili dello Stato Italiano”.

“Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche
attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di
manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità
e di assetto. Allo stesso tempo – concludono i geologi – nei casi in cui gli interventi
strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed
incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”.

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                                                                                                    2/2
Dissesto idrogeoligico, nel Pnrr riservati solo 3,61
miliardi
   lanuovaecologia.it/dissesto-idrogeoligico-nel-pnrr-riservati-solo-361-miliardi

                                                                                    11 febbraio 2021

Ambiente

di Redazione
11 Febbraio 2021

“I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio necessitano di
investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell’ultima versione del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono invece previsti soltanto interventi
orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti previste adeguate
risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e
mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo efficace il
territorio”. A lanciare il monito è, tramite una nota, il Consiglio nazionale dei geologi.
“Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi – il Pnrr nei 18 miliardi destinati all’energia
rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la geotermia a bassa
entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle energie rinnovabili.
Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica, appena 3,61
miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld sono risorse
già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il
ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni sono nuove risorse,
dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall’IFFI nel territorio
italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld. E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa
verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la
riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree
inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio in modo resiliente, orientando così le
scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito e riducendo il consumo di
suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla
salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i geositi, che svolgono non solo
un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, ma
servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un Paese universalmente
apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato Italiano”.

     Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non essere
     previsto alcuno stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il
     risanamento e il recupero delle aree inquinate. Ciò onsentirebbe di ripensare il territorio in
     modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del
     costruito e riducendo il consumo di suolo – Consiglio nazionale dei geologi

“Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione, anche
attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere di
manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di stabilità e
di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi – nei casi in cui gli interventi strutturali
non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed incentivare le
delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”.

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Recovery: geologi,sul dissesto nessun intervento
strutturale
 altoadige.it/ambiente-ed-energia/recovery-geologi-sul-dissesto-nessun-intervento-strutturale-1.2834459
(ANSA) - ROMA, 10 FEB - "I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio del territorio
necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio respiro. Nell'ultima
versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengono invece previsti
soltanto interventi orientati all'immediato e alle situazioni di emergenza. Non sono infatti
previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali orientati ad
aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e manutenere in modo
efficace il territorio". E' il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio Nazionale dei Geologi.

"Dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa idrica - scrivono i geologi -,
appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui 3,36 Mld
sono risorse già stanziate nel 2019 con il 'Piano nazionale per la mitigazione del rischio
idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale' e soltanto 250 milioni sono
nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620.000 frane censite dall'IFFI nel
territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 Mld".

"Nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare - aggiungono i geologi -,
sembrerebbe non essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica
ambientale attraverso il risanamento ed il recupero delle aree inquinate. Un'altra criticità
rinvenuta nel PNRR è la completa assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree
protette". (ANSA).

                                                                                                        2/2
Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse
         scarse, non perdere importante occasione
             agenzianova.com/a/60240d7e3933d8.26413338/3309526/2021-02-10/recovery-geologi-per-prevenzione-dissesto-
         risorse-scarse-non-perdere-importante-occasione/linked

         Roma, 10 feb 15:00 - (Agenzia Nova) - I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio
         del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio
         respiro. Nell’ultima versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vengono
         invece previsti soltanto interventi orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non
         sono infatti previste adeguate risorse finanziarie per gli interventi cosiddetti non strutturali
         orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze, presidiare, monitorare e
         manutenere in modo efficace il territorio”, è il monito lanciato, in una nota, dal Consiglio
         nazionale dei geologi. “Entrando nel dettaglio – proseguono i Geologi - il Pnrr nei 18 miliardi
         destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata la
         geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere delle
         energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della risorsa
         idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di cui
         3,36 miliardi sono risorse già stanziate nel 2019 con il ‘Piano nazionale per la mitigazione del
         rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale’ e soltanto 250 milioni
         sono nuove risorse, dunque una nullità se si pensa alle oltre 620 mila frane censite dall’Iffi
         nel territorio italiano, per un costo stimato di oltre 65 miliardi.

         E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non
         essere previsto alcun stanziamento per la riqualificazione e bonifica ambientale attraverso il
         risanamento ed il recupero delle aree inquinate che consentirebbero di ripensare il territorio

https://www.agenzianova.com/a/60240d7e3933d8.26413338/3309526/2021-02-10/recovery-geologi-per-prevenzione-dissesto-risorse-scarse-non-perdere-importante-…   1/2
in modo resiliente, orientando così le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del
costruito e riducendo il consumo di suolo. Un’altra criticità rinvenuta nel Pnrr è la completa
assenza di fondi destinati alla salvaguardia delle aree protette, come i parchi, i geoparchi e i
geositi, che svolgono non solo un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e dello
sviluppo sostenibile, ma servono anche a completare la filiera del turismo naturalistico in un
Paese universalmente apprezzato per le sue bellezze naturali, beni infungibili dello Stato
Italiano”. “Si ritiene, dunque, importante la previsione di risorse da mettere a disposizione,
anche attraverso la formula degli incentivi fiscali, per i privati che intendono realizzare opere
di manutenzione e di sistemazione del territorio al fine di migliorarne le condizioni di
stabilità e di assetto. Allo stesso tempo -concludono i geologi - nei casi in cui gli interventi
strutturali non risulterebbero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà favorire ed
incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a rischio”. (Rin)
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Recovery: geologi, per prevenzione dissesto risorse
scarse, non perdere importante occasione
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risorse-scarse-non-perdere-importante-occasione-2/linked

Roma, 10 feb 15:00 - (Agenzia Nova) - I temi del dissesto idrogeologico e del monitoraggio
del territorio necessitano di investimenti che consentano una pianificazione di ampio...

E ancora, nei 7 miliardi previsti per impresa verde ed economia circolare, sembrerebbe non
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Recovery plan: il dissesto idrogeologico sarà riscoperto?
   firstonline.info/recovery-plan-il-dissesto-idrogeologico-sara-riscoperto

Nunzio Ingiusto                                                               11 Febbraio 2021, 15:31

I grillini ottengono il Super Ministero della transizione, ma nel piano preparato da Conte le
risorse erano quasi nulle. La denuncia dei geologi e gli impegni di Draghi.

L’Italia che frana –
sempre, in ogni
stagione dell’anno, in
montagna o lungo le
coste – nel
Recovery plan
preparato da
Conte non c’è. Nel
super Ministero della
transizione ecologica
che Grillo ha
strappato a Draghi
chissà se troverà
posto un progetto
organico per mettere finalmente l’Italia in sicurezza. Oggi le competenze politiche ed
amministrative sono suddivise tra Ministeri, Regioni, Enti intermedi, tutti da anni a corto di
soldi.

Renzi, al governo nel 2014, aveva varato la struttura Italia Sicura, poi chiusa nel 2018
dal primo governo Conte in quanto ritenuta di scarsa efficacia. Passi avanti, però, non se ne
sono visti, nonostante le fallaci esultanze green dei Cinquestelle. Tutt’altro. il dissesto
idrogeologico si è accompagnato sempre più ai cambiamenti climatici. Due notizie di questi
giorni su tutte: il crollo sotto la neve del Pala ghiaccio di Vipiteno e le frane sulla costiera
amalfitana. Per quanto tempo ancora potremo avere disastri miracolosamente senza vittime?

La forza di buoni poteri pubblici sta prima di tutto nella salvaguardia delle vite umane.
La pandemia ha reso tutti più consapevoli nel fronteggiare le emergenze, ma non ha ancora
costruito la necessaria rete di protezione del territorio. Sono allarmati i Sindaci come i
Presidenti di Regione, quelli delle Comunità montane, gli addetti della Protezione civile.
Prima di altre sciagure, quando ci si appresta a riscrivere il Recovery plan i geologi hanno
denunciato gli investimenti “quasi nulli” previsti dal governo giallorosso.

Non è la mossa di una lobby verso un nuovo esecutivo. Puntare sulla prevenzione, come da
anni sentiamo ripetere, significa investire con criteri oggettivi. “Nel PNRR nei 18 miliardi
destinati all’energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, non viene contemplata

                                                                                                        1/3
la geotermia a bassa entalpia e il mini idroelettrico, nonostante siano le nuove frontiere
delle energie rinnovabili. Inoltre, dei 15 miliardi previsti per la tutela del territorio e della
risorsa idrica, appena 3,61 miliardi sono riservati agli interventi sul dissesto idrogeologico, di
cui 3,36 miliardi sono risorse già stanziate nel 2019″.

Sono le cifre contenute nel documento che il Consiglio Nazionale dei Geologi ha messo
sul tavolo del nascente governo. C’è bisogno di investimenti che consentano una
pianificazione di ampio respiro. E invece, guarda caso, chi nel precedente governo ha curato
questa parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto soltanto interventi
orientati all’immediato e alle situazioni di emergenza. Non c’è nulla per gli interventi
cosiddetti non strutturali orientati ad aggiornare e mettere a sistema le conoscenze,
presidiare, monitorare e manutenere il territorio.

Con Mario Draghi la tecnica e le competenze torneranno a guidare le scelte politiche.
Dovranno fare terra bruciata di errori, sottovalutazioni e assurdità preconcette. I tecnici di
professione se lo augurano. Dalla loro esperienza in campo dicono che nel caso in cui gli
interventi strutturali non risultassero efficaci in termini tecnico-economici, occorrerà
favorire ed incentivare le delocalizzazioni e la rigenerazione urbana dei territori a
rischio.

Operazioni niente facili, ma sappiano i nuovi inquilini del Palazzo che ogni anno ci sono oltre
620.000 frane per un costo stimato di oltre 65 miliardi. Grillo sarà contento del “suo” super
Ministero, ma bisogna avere tanta fiducia affinché funzioni e sappia partire dai territori.

Pubblicato in: Politica Tag: Ambiente, Draghi, Recovery Plan

Nunzio Ingiusto
Nato a Pomigliano d’Arco (Napoli), è laureato in Scienze Politiche. Dagli anni ’80 è
giornalista freelance per scelta. Ha scritto per l’Unità, Paese Sera, Il Mattino, Libero, Il
Denaro, Specchio Economico, Ecoviaggi, Reportage, EspressoSud, il sito www.ilmediano.it.
Si é occupato di Mezzogiorno, economia, energia, green economy, ambiente. É stato
Direttore di periodici locali. Responsabile Relazioni Istituzionali di azienda energetica
multinazionale, ha fatto parte di Comitati tecnici e Commissioni di Confindustria. É stato a
lungo consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Relazioni
Pubbliche (Ferpi). É autore del libro “Mezzogiorno in bianco e nero “ (Ed. Orizzonti
Meridionali). Ha vinto il Premio giornalistico “Calabria ‘79”. Scrive per FIRSTonline,
StartMAG e per il periodico EspressoSud
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