Il Piano Triennale di prevenzione 2016 della corruzione 2014 - Giornate della Trasparenza

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Il Piano Triennale di prevenzione 2016 della corruzione 2014 - Giornate della Trasparenza
Giornate della
                         Trasparenza

                      25 e 26 ottobre 2014

Il Piano Triennale di prevenzione
   della corruzione 2014 - 2016
Cos’è il Piano?
 Strumento per “Prevenire”

Documento che individua le “misure di
prevenzione”, volte a limitare/eliminare
 il crearsi di situazioni che favoriscono
     l'abuso da parte di un “pubblico
dipendente” del potere a lui affidato, al
     fine di ottenere vantaggi privati.
Cos’è il Piano?
  Prevenire il malfunzionamento

 Le situazioni che si è inteso “trattate” nel
   Piano, in modo tale limitare/eliminare il
“rischio” che si verifichi un “fatto corruttivo”,
   NON SONO SOLO quelle prodromiche al
   realizzarsi “di fattispecie disciplinate dal
     Codice Penale”, ma anche quelle che
   potrebbero essere causa di un semplice
   malfunzionamento dell'Amministrazione
Obiettivi del Piano
Ridurre le opportunità che si manifestino
             casi di corruzione

Aumentare la capacità di scoprire casi di
               corruzione

  Creare un contesto sfavorevole alla
              corruzione
Perché il Piano?
      La legge 6 novembre 2012, n. 190:
"Disposizioni per la prevenzione e la repressione
 della corruzione e dell'illegalità nella pubblica
                amministrazione."

 Art. 1 comma 8: La Giunta, su proposta del
Responsabile della prevenzione della corruzione,
entro il 31 gennaio di ogni anno, adotta il Piano
   triennale di prevenzione della corruzione.
NON SOLO UN ADEMPIMENTO
     Il nostro Piano nasce con l’intento di creare un sistema volto a
   migliorare la qualità dei procedimenti di competenza dell’Ente,
        superando l’ottica del “mero adempimento di legge”

Una gestione efficiente e rispettosa delle “disposizioni legislative e
 regolamentari” costituisce un elemento fondamentale di contrasto
                         alle condotte illecite

     Il nostro Piano persegue l’obiettivo della qualità attraverso
         l’innalzamento dei livelli di trasparenza, di controllo e di
                               monitoraggio
Perché la presentazione?

Per raccogliere indicazioni e suggerimenti,
        utili per migliorare il Piano

  Gli esiti degli incontri confluiranno in
 un’apposita sezione del Piano in sede di
           aggiornamento annuale
I contenuti vincolati

A livello “nazionale” è stato predisposto il Piano Nazionale
      Anticorruzione approvato con Delibera CiVIT (ora
                A.N.A.C.) n. 72 del 11/09/2013

Il Piano Nazionale Anticorruzione fornisce le direttive per la
        predisposizione del Piano triennale “decentrato”,
      imponendo determinati contenuti e l’applicazione di
                 precise misure di prevenzione
I contenuti vincolati: l’analisi

A livello “decentrato”, ogni Amministrazione
     pubblica deve definire il proprio Piano
 triennale di prevenzione effettuando prima
      l’analisi e la valutazione dei rischi e
                conseguentemente
      stabilire le misure di prevenzione
L’analisi: le situazioni in cui
aumenta il rischio - esempi

     Ampia discrezionalità nelle decisioni

  Opacità dell'azione amministrativa che non
 rende chiari gli obblighi per l'Amministrazione
    e non rende espliciti i diritti dei privati

        Uffici a contatto con l’utenza
I contenuti vincolati: l’analisi
     L’analisi è stata condotta sulla base dei criteri di
    probabilità di realizzo del rischio e di gravità delle
        conseguenze prodotte dal “fatto corruttivo”

       Indice di probabilità di fatti corruttivi
commisurato alla discrezionalità del procedimento, alla sua
  complessità e rilevanza esterna, alla esistenza di controlli
                         “preventivi”

                      Indice di gravità
  riferito al danno che può derivare in termini economici,
                  organizzativi, di immagine.
I contenuti vincolati:
            le misure trasversali

    Monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali

   Tracciabilità dello sviluppo del processo: i contributi di
   ciascun dipendente nei processi decisionali deve essere
                             tracciato.

Potenziamento degli strumenti informatici: per consentire la
  tracciabilità di tutte le attività, ridurre il rischio di ritardi e
           fare emergere le eventuali responsabilità
I contenuti vincolati:
           le misure obbligatorie

      Approvazione del “Programma triennale per la
         TRASPARENZA e l’integrità 2014 – 2016”

  Approvazione del Codice di comportamento comunale

Allegati e parti integranti del Piano consultabili all’indirizzo:
   http://www.comunecervia.it/menu-principale/amministrazione-
             trasparente/altri-contenuti/corruzione.html
Che cosa vuol dire
             Trasparenza?
       Accessibilità totale delle informazioni concernenti
 l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, al
                             fine di:

favorire forme di controllo sociale sul perseguimento delle
funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche

concorrere ad attuare il principio democratico ed i principi
costituzionali di uguaglianza, imparzialità e buon andamento,
responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle
risorse pubbliche
Codice di comportamento
       Il Codice definisce i principi-guida del
  comportamento dei soggetti che a diverso titolo
   operano presso il Comune e individua i doveri
   cui sono tenuti specificando quelli previsti dal
        codice di comportamento nazionale.

Il codice si applica anche ai consulenti, agli esperti
          e alle persone che a qualunque titolo
     collaborano allo svolgimento delle attività del
    Comune e all’esecuzione di contratti e/o appalti
   di opere forniture di beni e servizi per il Comune
Codice di comportamento
     Regali compensi ed altre utilità
       I dipendenti evitano di ricevere benefici di ogni genere, non
  sollecitano né accettano, per sé o per altri, alcun dono o altra utilità,
    anche sotto forma di sconto, da parte di terzi, per lo svolgimento
      delle attività dell’ufficio. Al di fuori di tale ipotesi é consentito
  ricevere regali d’uso di modico valore che, singoli o sommati ad altri
       pervenuti dal medesimo soggetto nella medesima occasione,
        cosiddetti regali plurimi, non superino il valore di euro 150.

 Per il personale che opera nei settori di attività, classificati “a rischio
                       elevato”, nel Piano triennale
 anticorruzione dell’Ente è fatto divieto di ricevere regali, compensi e
                          altre utilità anche sotto
        forma di sconto, anche nei casi d’uso di modico valore.

  Nel caso in cui i soggetti di cui all’art. 2, comma 3, ricevano regali,
        benefici o altre utilità che, singoli o plurimi, non possano
     considerarsi “in casi d’uso e/o di modico valore”, devono darne
tempestiva comunicazione al Responsabile dell’Anticorruzione dell’Ente.
Codice di comportamento
     Regali compensi ed altre utilità

 I regali ricevuti dai predetti soggetti, di qualunque valore essi siano,
      per lo svolgimento di un’attività dovuta, nonché i regali d’uso,
        singoli o plurimi, di valore superiore a quanto previsto dal
   precedente comma 1, sono comunque restituiti o acquisiti dall’Ente,
                        che li destina in beneficenza.

 Dell’acquisizione all’ente dei regali ricevuti dai predetti soggetti al di
     fuori dei casi d’uso e/o di valore eccedente quanto previsto dal
        precedente comma 1, e nel caso previsto dal precedente
   comma 2, con l’indicazione del nominativo del soggetto che li ha
        effettuati e del dipendente che li ha ricevuti, si da atto in
    un’apposita sezione del sito istituzionale dell’Ente, unitamente alla
successiva destinazione in beneficenza e al soggetto/soggetti cui siano
                                stati devoluti.
I contenuti vincolati:
          le misure obbligatorie
Rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di
        responsabilità operante nelle aree a rischio corruzione

      Formazione/informazione in tema di conflitto di interessi

           Utilizzo protocolli di legalità o patti di integrità
                     nell'affidamento degli appalti

Monitoraggio dei rapporti fra Amministrazione e soggetti con i quali
       sono stati stipulati contratti, interessati a procedimenti di
 autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici, ai
  fini delle verifica di eventuali relazioni di parentela o affinità con i
                                dipendenti
I contenuti vincolati:
    le misure obbligatorie

 Individuazione criteri per il conferimento e
          l’autorizzazione di incarichi

Inconferibilità e incompatibilità per particolari
               situazioni dirigenziali

Attività successiva alla cessazione dal servizio
             del dipendente pubblico
I contenuti vincolati:
    le misure obbligatorie

Tutela del dipendente pubblico che segnala gli illeciti

  Diffusione conoscenza effettiva del Piano a tutti i
                     dipendenti

    Comunicazione e diffusione della strategia di
 prevenzione dei fenomeni corruttivi alla cittadinanza
I contenuti vincolati:
   le aree comuni e obbligatorie
    Obbligo di intervenire con misure di prevenzione in determinati ambiti

                             Procedimenti finalizzati:

                all’acquisizione e alla progressione del personale

all’affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento di ogni altro
        tipo di commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal D.lgs 163/2006

all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi
            di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con
             effetto economico diretto ed immediato per il destinatario
Documento “operativo”

 Il Piano rappresenta un documento programmatico che
      individua obiettivi, indicatori, misure, responsabili,
             tempistica, per il triennio 2014/2016

     È uno strumento per l’individuazione di misure di
   prevenzione/obiettivi CONCRETI, da monitorare quanto
                 ad effettiva applicazione

Le stesse misure di prevenzione/obiettivi previste nel Piano
              sono stati inserite nel PEG 2014
Il controllo successivo:
        misura di prevenzione fondamentale

    Il controllo successivo è lo strumento operativo
principale per monitorare il rispetto degli adempimenti
 previsti con il Piano di prevenzione della corruzione

 L’eventuale vizio rilevato con il controllo successivo,
 anche in relazione all’applicazione della normativa in
tema di trasparenza, costituirà il campanello d’allarme
 per procedere ad un controllo più approfondito, per
verificare la eventuale presenza “di fatti corruttivi”, per
  implementare l’utilizzo di strumenti di monitoraggio
             previsti in tema di anticorruzione
Esempi di misura attuativa in materia di
         conflitto di interesse
   Obiettivo in tema di contrasto all’attività di evasione
    Analisi delle posizioni tributarie ritenute congrue
   dall’istruttore nell’ambito dell’attività di accertamento

                    Misura di prevenzione
Riaccertamento da parte del Responsabile di servizio Tributi
    e del Responsabile della prevenzione della corruzione
         sulle posizioni ritenute congrue dall’istruttore

      Modalità di verifica dell’attuazione - Indicatore
    Invio Report trimestrale per la verifica a campione del
             2% delle posizioni ritenute congrue
Circolare in materia di Subappalto
misura attuata nell’ambito dell’area comune e obbligatoria: affidamento
di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento di ogni altro tipo di
    commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal D.lgs 163/2006

                                   Il procedimento
      L’impresa appaltatrice può richiedere l'autorizzazione a subappaltare ad altra
         impresa lavori/prestazioni precedentemente dichiarate in sede di offerta;
             l’Amministrazione, verificate le condizioni soggettive/oggettive di
      subappaltabilità, rilascia l'autorizzazione attraverso apposita determinazione.

                  Obiettivo in tema di contrasto all’attività di evasione
      Stabilire con modalità più chiare i compiti, le competenze, le responsabilità per
     la procedura amministrativa “interna”, rendendola nel contempo maggiormente
                   trasparente per le imprese che partecipano agli appalti

                                 Misura di prevenzione
            Circolare - inserimento delle condizioni per poter subappaltare
                                nei bandi/lettere di invito

                       Tempistica di attuazione: Dicembre 2014

                  Modalità di verifica dell’attuazione - Indicatore
      Emanazione della determinazione di autorizzazione da parte del Responsabile
                          della prevenzione della corruzione
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