Consiglio Nazionale dei Geologi - 10 aprile 2018

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Consiglio Nazionale dei Geologi - 10 aprile 2018
Consiglio Nazionale dei Geologi

           10 aprile 2018
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10/4/2018                                          Evento sismico in provincia di Macerata, Ml 4.7, 10 aprile 2018 | INGVterremoti

Evento sismico in provincia di Macerata, Ml 4.7,
10 aprile 2018
APR 10
Pubblicato da blogingvterremoti
Questa mattina, alle ore 05:11 italiane del 10 aprile 2018, è stato localizzato un terremoto
di magnitudo ML 4.7 in provincia di Macerata (http://cnt.rm.ingv.it/event/18673351), 2 km da
Muccia (MC), a 9 km di profondità. I comuni più vicini all’epicentro sono: Muccia, Pieve Torina,
Pievebovigliana.

(https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2018/04/947563-sequencemulti.png)

https://ingvterremoti.wordpress.com/2018/04/10/evento-sismico-in-provincia-di-macerata-ml-4-7-10-aprile-2018/
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10/4/2018                                          Evento sismico in provincia di Macerata, Ml 4.7, 10 aprile 2018 | INGVterremoti

Questo terremoto, come gli eventi avvenuti avvenuti negli ultimi giorni in questa zona
(https://ingvterremoti.wordpress.com/2018/04/06/sequenza-in-italia-centrale-aggiornamento-del-6-
aprile-2018/), ricadono nell’area della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di
magnitudo Mw 6.0 (https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/08/24/evento-sismico-tra-le-
province-di-rieti-e-ascoli-p-m-6-0-24-agosto/) avvenuto nei pressi di Amatrice e Accumoli (RI) e
culminato con l’evento sismico del 30 ottobre 2016 di
(https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/10/30/sequenza-sismica-in-italia-centrale-nuovo-
evento-di-magnitudo-6-5-30-ottobre-2016-ore-0740/)magnitudo Mw 6.5
(https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/10/30/sequenza-sismica-in-italia-centrale-nuovo-
evento-di-magnitudo-6-5-30-ottobre-2016-ore-0740/). Tale sequenza si è gradualmente sviluppata
interessando un’ampia fascia dell’Appennino centrale, un’area di circa 1200 km2, estesa per circa
80 km in direzione NNW-SSE e larga circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla
provincia dell’Aquila, in Abruzzo.

La zona interessata dai terremoti di questi ultimi giorni si era attivata a fine ottobre 2016, tra il 26 e
il 30 ottobre, quando sono avvenuti alcuni dei più forti eventi sismici della sequenza: quelli del 26
ottobre di magnitudo Mw 5.4 (https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/10/26/sequenza-sismica-
in-italia-centrale-nuovo-evento-di-magnitudo-5-4-26-ottobre-2016-ore-1910/) e magnitudo Mw 5.9
(https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/10/26/sequenza-sismica-in-italia-centrale-nuovo-
evento-di-magnitudo-5-9-26-ottobre-2016-ore-2118/) e quello di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre
2016 (https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/10/30/sequenza-sismica-in-italia-centrale-nuovo-
evento-di-magnitudo-6-5-30-ottobre-2016-ore-0740/).

Se si considera l’evoluzione temporale della sequenza sismica complessiva e l’energia rilasciata da
tutti gli eventi sismici, si nota che negli ultimi mesi del 2017 sono stati localizzati una media di 30-40
eventi al giorno. I primi di marzo 2018 la sismicità è aumentata superando in un caso i 100 eventi al
giorno e anche in questi primi giorni di aprile ha superato i 140 eventi al giorno. Questo aumento
di sismicità è prevalentemente concentrato proprio nel settore più settentrionale del sistema di
faglie attivato nel 2016, vicino ai comuni di Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana (MC). L’evento
odierno rappresenta, quindi, un incremento di energia rilasciata rispetto agli ultimi due mesi di
sequenza.

Secondo i dati accelerometrici, l’evento presenta accelerazioni di picco che corrispondono ad
un’intensità strumentale su terreno roccioso pari al VI grado della scala MCS
(http://shakemap.rm.ingv.it (http://shakemap.rm.ingv.it)).

https://ingvterremoti.wordpress.com/2018/04/10/evento-sismico-in-provincia-di-macerata-ml-4-7-10-aprile-2018/
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10/4/2018                                          Evento sismico in provincia di Macerata, Ml 4.7, 10 aprile 2018 | INGVterremoti

(https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2018/04/intensity.jpg)

L’evento è stato risentito in un’ampia zona, in particolare nella zona a nord-est dell’epicentro, nelle
province di Macerata, Ancona, Pesaro, in Umbria, nel Lazio e, in modo lieve, a Roma, come
evidenziato dai 590 questionari finora compilati su http://www.haisentitoilterremoto.it/
(http://www.haisentitoilterremoto.it/) e dalla mappa del risentimento sismico in scala MCS
(Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione del risentimento del terremoto sul territorio.

https://ingvterremoti.wordpress.com/2018/04/10/evento-sismico-in-provincia-di-macerata-ml-4-7-10-aprile-2018/
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10/4/2018                                          Evento sismico in provincia di Macerata, Ml 4.7, 10 aprile 2018 | INGVterremoti

                               (https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2018/04/mcs.jpg)
      Mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione degli effetti del
  terremoto sul territorio come ricostruito dai questionari on line. La mappa contiene una legenda (sulla destra). Con la stella
  in colore viola viene indicato l’epicentro del terremoto, i cerchi colorati si riferiscono alle intensità associate a ogni comune.
   Nella didascalia in alto sono indicate le caratteristiche del terremoto: data, magnitudo (ML), profondità (Prof) e ora locale.
                     Viene inoltre indicato il numero dei questionari elaborati per ottenere la mappa stessa.

Per maggiori informazioni su questo evento: http://cnt.rm.ingv.it/event/18673351
(http://cnt.rm.ingv.it/event/18673351)

Al momento (ore 06:05) sono stati localizzati altri 9 eventi di magnitudo Ml maggiore di 2.0 di cui due
hanno avuto magnitudo pari a 3.5

Licenza

            (http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/)
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non opere derivate 4.0
Internazionale (http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/).

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Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
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Ansa
                                                  Terremoto di magnitudo 4.6 nel Maceratese. Nessun ferito - Marche - ANSA.it

                                                                      Marche
        Terremoto di magnitudo 4.6 nel Maceratese. Nessun
                             ferito
     Alle 5:11 con epicentro a Muccia, al momento nessun ferito. Il Sindaco di Pieve Torina (MC) chiude le scuole:
      'Ci sono danni'. Quattro famiglie evacuate a Pieve Torina. Oltre 50 le repliche tra cui due di magnitudo 3.5

     10:25 10 aprile 2018­ NEWS ­ Redazione ANSA ­ ROMA

    Vertice sindaci­Protezione civile­Regione Marche In corso a Pieve Torina A Pieve Torina è in corso
    un vertice tra i sindaci del territorio del Maceratese a ridosso alla fascia appenninica, il capo della
    Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, la commissaria straordinaria alla ricostruzione Paola De
    Micheli e la Regione Marche, rappresentata dal presidente Luca Ceriscioli, vice commissario alla
    ricostruzione, e dall'assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. Un incontro utile per fare un
    primo punto degli eventuali danni causati dalla scossa di 4,6 di magnitudo che si è registrata stanotte alle
    ore 5,11.

    Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 è stata registrata alle 5:11 con epicentro a 2 km da Muccia, in
    provincia di Macerata, ed ipocentro a 9 km di profondità. Lo riporta l'Istituto nazionale di geofisica e
    vulcanologia (Ingv). Oltre che nelle Marche, la scossa è stata chiaramente avvertita anche in Umbria. La
    Protezione civile è in contatto con i sindaci delle zone terremotate che al momento non hanno segnalato
    danni. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni informa con un tweet che la Protezione civile è
    impegnata sul posto con i sindaci della zona e le popolazioni colpite: "Ancora scosse, danni, paura".

    Quattro famiglie sono state evacuate per i danni (crepe e cedimenti) e i rischi di stabilità interni di
    altrettanti immobili finora agibili a Pieve Torina (Macerata). Lo riferisce il sindaco Alessandro Gentilucci
    che sta coordinando le verifiche eseguite da quattro squadre di tecnici comunali e di una dei vigili del
    fuoco. Una ventina le persone, tra cui bambini, allontanate dalle abitazioni per rischi di crolli interni dopo
    l'ultima scossa di magnitudo 4.6 delle 5:11. Altre verifiche sono in corso.

    Sindaco di Muccia, niente danni alle Sae "Le casette Sae non hanno riportato nessun danno". Lo dice il
    sindaco di Muccia all'ANSA sul posto. "Dalle verifiche che stiamo effettuando nelle aree dove sono
    realizzate le Soluzioni abitative di emergenza ­ spiega ­ non si riscontrano problemi, al massimo sono
    caduti alcuni oggetti". E la conferma arriva anche da alcuni cittadini che ci vivono: "Abbiamo avuto molta
    paura, ma nessun danno".

http://www.ansa.it/marche/notizie/2018/04/10/terremoto-magnitudo-4.7-nel-maceratese_42fe6a21-10a3-41b2-ae55-24bcb3824078.html   1/3
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Riattivata
10/4/2018        linea Fs Civitanova Marche­Macerata               E' Maceratese.
                                        Terremoto di magnitudo 4.6 nel stata riattivata,    con
                                                                                  Nessun ferito    ripresa
                                                                                                - Marche     della circolazione dei
                                                                                                         - ANSA.it

   treni, la tratta ferroviaria Civitanova Marche­Macerata sospesa a scopo precauzionale in attesa di
   verifiche sulla tenuta della linea ferrata dopo la scossa di magnitudo 4.6 registrata alle 5:11 di stamani a 2
   km da Muccia, nel Maceratese. Per un'altra tratta della ferrovia, tra Macerata e Albacina, RFI prevede
   invece la riattivazione verso le 9:30.

   Magnitudo 3.3 nell'Aquilano; sindaco Ocre, forte boato Un "boato significativo, un rumore forte più
   che l'oscillazione": così alle 6,49 si è svegliata Ocre, il comune dell'Aquilano dove l'Ingv ha registrato una
   scossa di magnitudo 3.3. A parlare è il sindaco, Fausto Fracassi. "Al momento ­ dice ­ non è pervenuta
   nessuna segnalazione, e neanche telefonate al Comune. Il rumore è stato forte e abbiamo capito che
   l'epicentro era da noi. Abbiamo attivato tutte le procedure ma per ora non sono segnalati danni a persone o
   cose. Parte della popolazione vive nei moduli abitativi e parte nelle case ricostruite. La scuola, tutta nuova
   e in legno, è aperta e sicura. Continueremo con le verifiche". All'Aquila, a 10km, la scossa è stata
   avvertita in parte della città.

   In due ore oltre 20 scosse con magnitudo superiore a 2 si sono verificate nella zona colpita dal sisma di
   questa mattina all'alba, con epicentro a pochi chilometri da Muccia. Secondo l'elenco dell'Ingv, sono state
   due le scosse con magnitudo 3.5, mentre le altre sono comprese da 2 a 2.6. Ma lo sciame sismico ha visto
   anche una trentina di scosse di minore intensità, tra lo 0,9 e l'1,9.

   Crollato piccolo campanile chiesa Muccia. La scossa di terremoto di magnitudo 4.7 avvenuta alle 5:11
   con epicentro a 2 km da Muccia (Macerata) 'ha fatto crollare il piccolo campanile della Chiesa del '600
   Santa Maria di Varano'. Lo riferisce il sindaco Mario Baroni. Ora sono in corso accertamenti, spiega il
   primo cittadino, per verificare se vi siano ulteriori danni sulle poche case rimaste agibili in paese: su 920
   abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120­130 persone stanno in case agibili e il resto è in sistemazione
   autonoma o da parenti.

   Oltre 10 repliche sono state registrate finora dopo il terremoto di magnitudo 4.7 avvenuto stamani
   con epicentro a Muccia, nel Maceratese, tra cui due di magnitudo 3.5 alle 5:46 e alle 6:03. Quest'ultima,
   secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha avuto ipocentro a 2 km da
   Pieve Torina (Macerata). Il sindaco di questo Comune, Alessandro Gentilucci, ha parlato di "notevoli
   ulteriori danni" ma nessun ferito.

   Ingv, 500 volte inferiore a scossa 30 ottobre 2016 Il terremoto di magnitudo 4,6 avvenuto questa
   mattina a Muccia (Macerata) è stato 500 volte inferiore a quello di magnitudo 6,5 del 30 ottobre 2016: lo
   ha rilevato il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Quel
   forte terremoto, avvenuto vicino a Norcia, rientrava nella sequenza che si era attivata pochi mesi prima, il
   24 agosto, e complessivamente nell'ambito della stessa sequenza sono state registrate 64 scosse simili a
   quella avvenuta oggi, ossia di magnitudo compresa fra 4 e 5. In tutti i casi a scatenarle è il meccanismo di
   tipo estensionale caratteristico dei terremoti dell'Appennino, nel quale la crosta terrestre subisce una sorta
   di 'stiramento' con un conseguente allargamento dell'Italia Centrale.

   Oltre 50 scosse in due ore In due ore oltre 20 scosse con magnitudo superiore a 2 si sono verificate nella
   zona colpita dal sisma di questa mattina all'alba, con epicentro a pochi chilometri da Muccia. Secondo
   l'elenco dell'Ingv, sono state due le scosse con magnitudo 3.5, mentre le altre sono comprese da 2 a 2.6.
   Ma lo sciame sismico ha visto anche una trentina di scosse di minore intensità, tra lo 0,9 e l'1,9.

   La sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile è in costante contatto con le strutture
   regionali dopo il terremoto di stanotte nelle Marche.

      Ingv, possibile che sequenza duri ancora E' probabilmente destinata proseguire la sequenza che si è
      attivata il 24 agosto 2016 nell'Italia centrale e che oggi ha portato al terremoto di magnitudo 4,6 nelle
      Marche. "E' normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo", ha
      osservato il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) , Carlo Doglioni. "Per
http://www.ansa.it/marche/notizie/2018/04/10/terremoto-magnitudo-4.7-nel-maceratese_42fe6a21-10a3-41b2-ae55-24bcb3824078.html         2/3
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una
10/4/2018sequenza che ha mobilizzato Terremoto
                                       un volume    più piccolo,
                                               di magnitudo           come quella
                                                            4.6 nel Maceratese.          legata
                                                                                Nessun ferito      al terremoto
                                                                                              - Marche - ANSA.it de L'Aquila del
    2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un'attività con valori confrontabili a quelli precedenti
    all'evento. E' quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell'agosto 2016 duri ancora non meno di
    un anno.

    "Danni? Qui tutto il centro della città è ancora zona rossa, ora stiamo facendo verifiche fuori, poi faremo
    accertamenti anche lì dentro". Intanto però il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, dopo la scossa 4.7
    delle 5:11 di oggi, ha bloccato tutti gli accessi alla zona rossa, "tranne quelli delle ditte specializzate
    che stanno lavorando". Divieto in particolare per i cittadini che ancora oggi ­ spiega all'ANSA ­ "vanno a
    recuperare oggetti personali dalle case inagibili". Pasqui non vuole esser allarmista, ma ­ sottolinea,
    ricordando le scosse dei giorni scorsi ­ "mi sembra che questo fenomeno sismico stia andando a crescere,
    non a diminuire". Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a
    tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una
    di magnitudo 4 alle 4:19 e una di magnitudo 3.6 alle 20:41.L'epicentro di questa ultima scossa di
    magnitudo 4.7 è stato a 53 km da Perugia, 65 da Terni e 85 dall'Aquila. Già si sono registrate 4 lievi
    repliche di magnitudo 2 o 2.1.

    Parla di "grande paura e insicurezza tra le persone" il sindaco di Muccia, Mario Baroni. "Stiamo
    controllando sia le casette che le case rimaste agibili ­ afferma Baroni al telefono con Rai News24 ­. E'
    uno stillicidio contino, che ci sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni,
    anche con un'escalation nell'intensità".

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http://www.ansa.it/marche/notizie/2018/04/10/terremoto-magnitudo-4.7-nel-maceratese_42fe6a21-10a3-41b2-ae55-24bcb3824078.html      3/3
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10/4/2018               Terremoto di magnitudo 4.6 nel Maceratese. Danni e scuole chiuse a Pieve Torina. Riattivata linea Civitanova-Macerata - Repubblica.it

                       Cronaca

  Terremoto di
  magnitudo 4.6 nel
  Maceratese.
  Danni e scuole
  chiuse a Pieve
  Torina. Riattivata
  linea Civitanova-                                                 La Chiesa del '600 Santa Maria di Varano, il campanile è stato lesionato dalla scossa di

  Macerata
                                                                    stamattina (ansa)

Il sisma è stato registrato alle 5.11 con epicentro a 2 km da Muccia. Nessun ferito, ma tanta paura. Nei
minuti successivi, dieci repliche. Lesionato il piccolo campanile della Chiesa del '600 Santa Maria di Varano.
Avvertita nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro, in Umbria, in parte della Toscana, nel Lazio e, in
modo lieve, a Roma. Una scossa anche nell'Aquilano

                                                                                                                                                     10 aprile 2018

Un boato seguito da una sequenza sussultoria durata alcuni secondi. È stato un risveglio da terrore per gli abitanti di Muccia, in provincia
di Macerata. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 è stata registrata alle 5.11 con epicentro a 2 chilometri dalla cittadina
con ipocentro a 9 chilometri di profondità. Lo riporta l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Tanti gli abitanti della zona che
hanno deciso di uscire di casa per evitare pericoli. L'Amministrazione comunale ha scelto di riaprire i dormitori in via precauzionale.
La scossa è stata chiaramente avvertita nella zona a nord­est dell'epicentro, nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro, in Umbria, in
alcune zone della Toscana, in particolare nell'Aretino, nel Lazio, nel Reatino e, in modo lieve, a Roma. Non si registrano feriti, ma i sindaci
della zona parlano di "gravi danni". Oltre 10 le repliche finora, tra cui due di magnitudo 3.5 alle 5.46 e alle 6.03. Quest'ultima, secondo i
dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha avuto ipocentro a 2 chilometri da Pieve Torina, in provincia di Macerata.
Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni
giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una di magnitudo 4 alle 4.19 e una di magnitudo 3.6 alle 20.41.

· La commissaria De Micheli: "Bisogna ricontrollare tutte le case dell'Alto Maceratese"

L'epicentro di questa ultima scossa di magnitudo 4.6 (all'inizio si era parlato di 4.7, poi è arrivata la correzione dell'Ingv) è stato a 53
chilometri da Perugia, 65 da Terni e 85 dall'Aquila. Già si sono registrate 4 lievi repliche di magnitudo 2.0 e 2.1. "È ancora legato alla
sequenza del 24 agosto 2016", ha spiegato il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni. La scossa di stamattina, ha aggiunto Doglioni, è stata
500 volte inferiore a quella di magnitudo 6,5 del 30 ottobre 2016.

            INGVterremoti
            @INGVterremoti

   #terremoto ML 4.7 ore 05:11 IT del 10-04-2018 a 2 km SW
   Muccia (MC) Prof=9Km bit.ly/2v6nagO
   05:24 - 10 apr 2018 · Muccia, Marche

       138      305 utenti ne stanno parlando

http://www.repubblica.it/cronaca/2018/04/10/news/scossa_di_magnitudo_4_7_nel_maceratese-193447127/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1                               1/3
Consiglio Nazionale dei Geologi - 10 aprile 2018
10/4/2018              Terremoto di magnitudo 4.6 nel Maceratese. Danni e scuole chiuse a Pieve Torina. Riattivata linea Civitanova-Macerata - Repubblica.it
· FERROVIE
È stata riattivata la tratta ferroviaria Civitanova Marche­Macerata sospesa a scopo precauzionale in attesa di verifiche sulla tenuta della
linea ferrata. Per un'altra tratta della ferrovia, tra Macerata e Albacina, Rfi prevede invece la riattivazione in mattinata.

· DANNI
A Muccia la scossa ha lesionato il piccolo campanile della Chiesa del '600 Santa Maria di Varano. Il sindaco Mario Baroni ha fatto sapere
che "le casette Sae (soluzioni abitative d'emergenza ndr), non hanno riportato alcun danno". "Dalle verifiche che stiamo effettuando nelle
aree dove sono realizzate le Sae ­ ha aggiunto ­ non si riscontrano problemi, al massimo sono caduti alcuni oggetti". E la conferma arriva
anche da alcuni cittadini che ci vivono: "Abbiamo avuto molta paura, ma nessun danno".

In paese su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120­130 persone sono in case agibili e il resto è in sistemazione autonoma o da
parenti. Il primo cittadino ha parlato di "grande paura e insicurezza tra le persone. È uno stillicidio continuo ­ ha aggiunto Baroni ­ che ci
sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un'escalation nell'intensità".

 Terremoto nel Maceratese, danni a Muccia: le prime
 immagini

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Ha riferito di "ulteriori danni rispetto a quelli già avuti" dal forte terremoto del 2016 il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci. "La
situazione è drammatica. Stiamo evacuando tre famiglie e siamo di nuovo proiettati in quella che era la situazione dell'agosto 2016", ha
spiegato il primo cittadino. "La gente è preoccupata e allo stremo ­ ha continuato Gentilucci ­ abbiamo chiuso le scuole
precauzionalmente, il problema non sono le strutture portanti ma quelle accessorie. Vanno fatte verifiche prima di far rientrare i bambini".

Il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha bloccato tutti gli accessi alla zona rossa, "tranne quelli delle ditte specializzate che stanno
lavorando". Divieto in particolare per i cittadini che ancora oggi "vanno a recuperare oggetti personali dalle case inagibili". Pasqui
sottolinea, ricordando le scosse dei giorni scorsi, "mi sembra che questo fenomeno sismico stia andando a crescere, non a diminuire".

Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.7 avvenuta a Muccia, Trenitalia ha deciso di sospendere a scopo precauzionale la
circolazione lungo la linea interna Civitanova Marche­Macerata per effettuare controlli sulla tenuta della strada ferrata. La circolazione
dovrebbe riprendere alle 9.

La scossa è stata avvertita in maniera "molto forte" anche a Norcia. Nella città umbra non sono stati segnalati al momento ulteriori danni
dopo quelli provocati dal sisma del 2016. A Norcia è comunque subito scattata l'allerta. Vigili urbani e altre forze dell'ordine hanno avviato
una ricognizione sul territorio che ha dato esito negativo. Regolarmente aperte le scuole, tutte allestite in prefabbricati antisismici. Anche
la sala operativa della Protezione civile dell'Umbria non segnala problemi sul territorio. La situazione continua comunque a essere
monitorata.

Il capo della Protezione civile, Angelo Borelli, terrà una riunione con i sindaci del Maceratese questa mattina a Pieve Torina. Anche il
premier Paolo Gentiloni, la cui famiglia è originaria del Maceratese, ha voluto esprimere la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal
terremoto.

            Paolo Gentiloni
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10/4/2018                Terremoto di magnitudo 4.6 nel Maceratese. Danni e scuole chiuse a Pieve Torina. Riattivata linea Civitanova-Macerata - Repubblica.it
            @PaoloGentiloni

   #Muccia #PieveTorina Ancora scosse, danni, paura. La
   Protezione civile impegnata sul posto con i sindaci e le
   popolazioni colpite
   08:31 - 10 apr 2018

       226      104 utenti ne stanno parlando

Una scossa di magnitudo 3,3 è stata avvertita all'Aquila. Epicentro il piccolo Comune di Ocre (1000 abitanti circa) alle porte della periferia
est del capoluogo di Regione. Non sono segnalati al momento danni a cose o a persone. Il 30 marzo scorso la città era stata interessata
da un terremoto di magnitudo 3.9.

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Terremoto Ml 4.7 in provincia di Macerata: il
Capo Dipartimento Borrelli incontra i sindaci
Martedi 10 Aprile 2018, 08:52

Scossa di terremoto questa mattina, alle ore 5.11, ML 4.7 in provincia di Macerata, a 2 km da Muccia (MC),
a 9 km di profondità. I comuni più vicini all'epicentro: Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.7 è stata avvertita dalla popolazione in provincia di
Macerata. Dai dati forniti dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il terremoto è stato
registrato alle 05.11 di questa mattina, martedì 10 aprile a 9 km di profondità con epicentro a 2 km dal
comune di Muccia . I comuni entro i 10 km dall'epicentro: Muccia, Pieve Torina,
Pievebovigliana,Fiordimonte, Camerino,Monte Cavallo,Fiastra, tutti in provincia di Macerata.La
scossa è stata chiaramente avvertita anche in Umbria. Decine le repliche sono registrate fino ad ora, fra le
quali due con magnitudo 3.5 e una con magnitudo 3.3
(3.5,
La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa subito in contatto con le strutture
regionali. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli incontrerà nella mattinata i
sindaci della zona a Pieve Torina per fare un punto della situazione.
Al momento non si segnalano particolari danni se non una lesione al piccolo campanile della Chiesa del '600
Santa Maria di Varano a Muccia, ma sono in corso gli accertamenti.
La popolazione è comprensibilmente molto spaventata.

"Questo terremoto - rende noto l'INGV - , come gli eventi avvenuti avvenuti negli ultimi giorni in questa
zona, ricade nell'area della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l'evento di magnitudo
Mw 6.0 avvenuto nei pressi di Amatrice e Accumoli (RI) e culminato con l'evento sismico del 30 ottobre 2016
di magnitudo Mw 6.5 . Tale sequenza si è gradualmente sviluppata interessando un'ampia fascia
dell'Appennino centrale, un'area di circa 1200 km2, estesa per circa 80 km in direzione NNW-SSE e larga
circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell'Aquila, in Abruzzo.
La zona interessata dai terremoti di questi ultimi giorni si era attivata a fine ottobre 2016, tra il 26 e il
30 ottobre, quando sono avvenuti alcuni dei più forti eventi sismici della sequenza: quelli del 26 ottobre di
magnitudo Mw 5.4 e magnitudo Mw 5.9 e quello di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre 2016.
Se si considera l'evoluzione temporale della sequenza sismica complessiva e l'energia rilasciata da tutti gli
eventi sismici, si nota che negli ultimi mesi del 2017 sono stati localizzati una media di 30-40 eventi al
giorno. I primi di marzo 2018 la sismicità è aumentata superando in un caso i 100 eventi al giorno e anche
in questi primi giorni di aprile ha superato i 140 eventi al giorno. Questo aumento di sismicità è
prevalentemente concentrato proprio nel settore più settentrionale del sistema di faglie attivato nel 2016,
vicino ai comuni di Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana (MC). L'evento odierno rappresenta, quindi, un
incremento di energia rilasciata rispetto agli ultimi due mesi di sequenza".

red/pc
Evento sismico in provincia di Macerata,
Ml 4.7, 10 aprile 2018
Redazione 10 Aprile 2018

    Con una Nota Stampa, l’INGV
commenta l’evento sismico di stamattina
              a Muccia.

Sull’evento sismico, verificatosi stamattina con epicentro vicino Muccia nel maceratese,
l’INGV commenta, con una nota stampa, dicendo che questo terremoto, come gli eventi
avvenuti avvenuti negli ultimi giorni in questa zona, ricadono nell’area della sequenza
sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di magnitudo Mw 6.0 avvenuto nei pressi di
Amatrice e Accumoli (RI) e culminato con l’evento sismico del 30 ottobre
2016 di magnitudo Mw 6.5 . Tale sequenza si è gradualmente sviluppata interessando
un’ampia fascia dell’Appennino centrale, un’area di circa 1200 km2, estesa per circa 80 km
in direzione NNW-SSE e larga circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche,
alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo.

La zona interessata dai terremoti di questi ultimi giorni si era attivata a fine ottobre 2016,
tra il 26 e il 30 ottobre, quando sono avvenuti alcuni dei più forti eventi sismici della
sequenza: quelli del 26 ottobre di magnitudo Mw 5.4 e magnitudo Mw 5.9 e quello
di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre 2016.

Se si considera l’evoluzione temporale della sequenza sismica complessiva e l’energia
rilasciata da tutti gli eventi sismici, si nota che negli ultimi mesi del 2017 sono stati
localizzati una media di 30-40 eventi al giorno. I primi di marzo 2018 la sismicità è
aumentata superando in un caso i 100 eventi al giorno e anche in questi primi giorni di
aprile ha superato i 140 eventi al giorno. Questo aumento di sismicità è prevalentemente
concentrato proprio nel settore più settentrionale del sistema di faglie attivato nel 2016,
vicino ai comuni di Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana (MC). L’evento odierno
rappresenta, quindi, un incremento di energia rilasciata rispetto agli ultimi due mesi di
sequenza.
Secondo i dati accelerometrici, l’evento presenta accelerazioni di picco che corrispondono
ad un’intensità strumentale su terreno roccioso pari al VI grado della scala MCS
(http://shakemap.rm.ingv.it).

L’evento è stato risentito in un’ampia zona, in particolare nella zona a nord-est
dell’epicentro, nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro, in Umbria, nel Lazio e, in modo
lieve, a Roma, come evidenziato dai 590 questionari finora compilati
su http://www.haisentitoilterremoto.it/ e dalla mappa del risentimento sismico in scala MCS
(Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione del risentimento del terremoto sul
territorio.

Nota Stampa INGV del 10.04.2018
10/4/2018                   Il terremoto di magnitudo 4,7 in provincia di Macerata spiegato dall'Ingv - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile

  News | Scienze e ricerca | Urbanistica e territorio

  Il terremoto di magnitudo 4,7 in provincia di
  Macerata spiegato dall’Ingv
  Come gli altri eventi avvenuti negli ultimi giorni nella zona, ricade «nell’area della sequenza sismica iniziata il 24
  agosto 2016». Da stamattina altre nove scosse
  [10 aprile 2018]

  Questa mattina, alle ore 05:11 italiane del 10 aprile 2018, è stato
  localizzato un terremoto di magnitudo ML 4.7 in provincia di
  Macerata, 2 km da Muccia (MC), a 9 km di profondità. I comuni più
  vicini all’epicentro sono: Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana.

  Questo terremoto, come gli eventi avvenuti negli ultimi giorni in
  questa zona, ricadono nell’area della sequenza sismica iniziata il 24
  agosto 2016 con l’evento di magnitudo Mw 6.0 avvenuto nei pressi
  di Amatrice e Accumoli (RI) e culminato con l’evento sismico del 30
  ottobre 2016 di magnitudo Mw 6.5 . Tale sequenza si è
  gradualmente sviluppata interessando un’ampia fascia
  dell’Appennino centrale, un’area di circa 1200 km2, estesa per circa
  80 km in direzione NNW­SSE e larga circa 15­20 km, dalla provincia
  di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo.

  La zona interessata dai terremoti di questi ultimi giorni si era attivata a fine ottobre 2016, tra il 26 e il 30 ottobre, quando sono
  avvenuti alcuni dei più forti eventi sismici della sequenza: quelli del 26 ottobre di magnitudo Mw 5.4 e magnitudo Mw 5.9 e quello
  di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre 2016.

  Se si considera l’evoluzione temporale della sequenza sismica complessiva e l’energia rilasciata da tutti gli eventi sismici, si nota
  che negli ultimi mesi del 2017 sono stati localizzati una media di 30­40 eventi al giorno. I primi di marzo 2018 la sismicità è
  aumentata superando in un caso i 100 eventi al giorno e anche in questi primi giorni di aprile ha superato i 140 eventi al
  giorno. Questo aumento di sismicità è prevalentemente concentrato proprio nel settore più settentrionale del sistema di faglie
  attivato nel 2016, vicino ai comuni di Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana (MC). L’evento odierno rappresenta, quindi, un
  incremento di energia rilasciata rispetto agli ultimi due mesi di sequenza.

  Secondo i dati accelerometrici, l’evento presenta accelerazioni di picco che corrispondono ad un’intensità strumentale su terreno
  roccioso pari al VI grado della scala MCS (http://shakemap.rm.ingv.it).

  L’evento è stato risentito in un’ampia zona, in particolare nella zona a nord­est dell’epicentro, nelle province di Macerata, Ancona,
  Pesaro, in Umbria, nel Lazio e, in modo lieve, a Roma, come evidenziato dai 590 questionari finora compilati
  su http://www.haisentitoilterremoto.it/ e dalla mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli­Cancani­Sieberg) che mostra la
  distribuzione del risentimento del terremoto sul territorio.

  Al momento (ore 06:05) sono stati localizzati altri 9 eventi di magnitudo Ml maggiore di 2.0 di cui due hanno avuto magnitudo pari a
  3.5

  Per maggiori informazioni su questo evento: http://cnt.rm.ingv.it/event/18673351

                                                                                              di Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv)

http://www.greenreport.it/news/scienze-e-ricerca/terremoto-magnitudo-47-provincia-macerata-spiegato-dallingv/                                                    1/1
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10/4/2018                                         Appalti, l'interdittiva antimafia «congela» anche il risarcimento deciso dal giudice

            10 Apr 2018

            Appalti, l'interdittiva antimafia «congela»
            anche il risarcimento deciso dal giudice
            Massimo Frontera

            Niente soldi pubblici - a nessun titolo - per l'imprenditore colpito da interdittiva antimafia. Il
            principio, in parte affermato da precedenti sentenze del Consiglio di Stato, viene notevolmente
            "potenziato" da una pronuncia deliberata dall'Adunanza plenaria di Palazzo Spada, dove la
            questione era stata rinviata lo scorso agosto (con ordinanza n.4078, V Sezione).
            La sentenza - n.3/2018 pubblicata il 6 aprile scorso- contiene due novità di rilievo. La prima è
            che il risarcimento dovuto per danni patiti dall'impresa a causa della Pa, ancorché non sia una
            fattispecie espressamente citata, viene ricondotta alla generica indicazione di «altre erogazioni
            (...) comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle
            Comunità Europee, per lo svolgimento di attività imprenditoriali» contenuta nel codice
            Antimafia (all'art. 67, co. 1, lett. "g").
            La seconda novità - più rilevante - è che la perdita del risarcimento include anche il caso in cui
            quest'ultimo sia stato deciso con sentenza passata in giudicato.

            La controversia e i dubbi della V Sezione del Consiglio di Stato
            Il caso discusso in adunanza plenaria è stato originato da un lungo e complesso contenziosoal
            termine del quale l'impresa Nabav Costruzioni avrebbe dovuto ricevere dal comune salernitano
            di Torraca un risarcimento di 123mila euro. Nelle ultime fasi del contenzioso è emersa la
            circostanza di una informativa interdittiva antimafia a carico dell'impresa emessa dalla
            Prefettura di Caserta. Circostanza - quest'ultima - non dichiarata dall'impresa.
            Al di là del complesso andamento del contenzioso, la quinta sezione - dopo aver rilevato che la
            questione può dar luogo a contrasti di giurisprudenza - sintetizza le due seguenti questioni da
            sciogliere:
            1) se l'interdittiva antimafia possa «precludere il versamento in favore dell'impresa di somme
            dovute a titolo risarcitorio in relazione a una vicenda sorta dall'affidamento (o dal mancato
            affidamento) di un appalto»;
            2) «se osti a tale prospettazione il generale principio dell'intangibilità della cosa giudicata».

            Il principio della «incapacità» affermato della Adunanza Plenaria
            Sulla prima questione, l'Adunanza plenaria, muovendosi nel solco di simili sentenze, afferma
            che le erogazioni pubbliche precluse all'impresa colpita da informativa interdittiva antimafia
            possono anche avere carattere risarcitorio.
            Sulla seconda questione, invece, si indica una soluzione che taglia la testa al toro, per così dire:
            l'impresa colpita da interdittiva entra in una condizione giuridica di incapacità ad assumere o a
            mantenere la titolarità «non già dei soli diritti accertati con la sentenza, ma, più in generale, di
            tutte le posizioni giuridiche comunque riconducibili all'ambito delineato dall'art. 67 del Codice
            delle leggi antimafia».

http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AEKtMFVE/0                                                                         1/2
10/4/2018                                         Appalti, l'interdittiva antimafia «congela» anche il risarcimento deciso dal giudice

            «L'Adunanza Plenaria - affermano i giudici - ritiene che la questione ad essa sottoposta trovi
            soluzione nella definizione in termini di "incapacità" ex lege dell'effetto derivante dalla
            interdittiva antimafia sulla persona (fisica o giuridica) da essa considerata, di modo che il
            ricorso per l'ottemperanza è da dichiararsi, conseguentemente, inammissibile».
            «L'avere inquadrato l'effetto prodotto dall'interdittiva antimafia in termini di "incapacità" - si
            legge anche nella sentenza - rende possibile comprendere come non assuma rilievo, nel caso di
            specie, il problema della "intangibilità del giudicato"».
            In altre parole, non conta tanto il se, il come o il quando la Pa sia obbligata a risarcire l'impresa;
            conta invece se l'impresa sia in condizione o meno di poter incassarlo. E la risposta breve è: no,
            l'impresa, finché perdurano le motivazioni sottostanti alla interdittiva, non ha la capacità
            giuridica a ottenere il risarcimento, anche se questo è stato deciso da un giudice.
            La condizione di "incapacità" così definita dai giudici cessa una volte cadute le motivazioni che
            hanno causato l'iterdittiva. «Una volta che venga meno l'incapacità determinata dall'interdittiva
            - si afferma infatti nella sentenza - quel diritto di credito, riconosciuto dalla sentenza passata in
            giudicato, "rientra" pienamente nel patrimonio giuridico del soggetto, con tutte le facoltà ed i
            poteri allo stesso connessi, ivi compresa l'actio iudicati dal quale era temporaneamente uscito, e
            ciò non in quanto una "causa esterna" (il provvedimento di interdittiva antimafia) ha inciso sul
            giudicato, ma in quanto il soggetto che è stato da questo identificato come il titolare dei diritti
            ivi accertati torna ad essere idoneo alla titolarità dei medesimi. Né la titolarità del diritto ovvero
            la concreta possibilità di farlo valere, una volta "recuperata" la piena capacità giuridica,
            potrebbero risultare compromessi, posto che, come è noto, ai sensi dell'art. 2935 c.c. "la
            prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere"».

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10/4/2018                                   Informativa antimafia/2. Con l'«incapacità giuridica» nuovo giro di vite sulle imprese interdette

            10 Apr 2018

            Informativa antimafia/2. Con l'«incapacità
            giuridica» nuovo giro di vite sulle imprese
            interdette
            Laura Savelli

            Nuovo giro di vite per le imprese colpite da informazioni antimafia. Con la sentenza n. 3 del 6
            aprile scorso, l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha affermato che il provvedimento di
            natura prefettizia determina una forma di incapacità e non consente dunque di ottenere alcun
            tipo di erogazione da parte dello Stato, comprese eventuali somme riconosciute all'impresa a
            titolo di risarcimento del danno.

            Il caso
            Un'impresa aveva promosso un'azione di risarcimento del danno contro la stazione appaltante
            per illegittima mancata aggiudicazione dell'appalto relativo all'esecuzione di lavori di bonifica di
            un costone roccioso, ed era riuscita ad ottenere il riconoscimento della somma di 123.005,03
            euro, con sentenza del Consiglio di Stato 11 febbraio 2014, n. 644.
            A seguito della condanna, la stazione appaltante era venuta però a conoscenza del fatto che
            l'impresa era stata destinataria di un'informativa antimafia sin dal 19 luglio 2013, resa nota dalla
            Prefettura solamente in data 2 febbraio 2015: ragion per cui, la P.a. aveva chiesto la revocazione
            della sentenza che, tuttavia, veniva respinta dal Consiglio di Stato, con sentenza 16 marzo 2016,
            n. 1078, sul presupposto che il provvedimento prefettizio era sopravvenuto rispetto ad un
            giudizio di risarcimento danni comunque avviato nel 2011.
            A questo punto, l'impresa chiedeva ai giudici di Palazzo Spada di disporre l'ottemperanza per
            ottenere il pagamento della somma dovutagli; ma, in questa occasione, la stazione appaltante ha
            posto nuovamente sul tavolo il problema della eseguibilità della sentenza di condanna, a causa
            della sopravvenienza dell'informativa antimafia.

            L'ordinanza di rimessione all'Adunanza Plenaria
            Due, le questioni rimesse dalla Quinta Sezione del Consiglio di Stato all'Adunanza Plenaria.
            Con la prima, i giudici chiedono se l'articolo 67, comma 1, lettera g), del d.lgs. n. 159/2011 (Codice
            antimafia) si riferisca anche ai versamenti in favore dell'impresa di somme dovute a titolo
            risarcitorio in relazione ad una vicenda sorta dal mancato affidamento di un appalto, nel punto
            in cui prevede che: «Le persone alle quali viene applicata con provvedimento definitivo una delle
            misure di prevenzione previste dal Libro I, titolo I, capo II, non possono ottenere: (…) g)
            contributi, finanziamenti e mutui agevolati ed altre erogazioni dello stesso tipo, comunque
            denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità
            europee, per lo svolgimento di attività imprenditoriali».
            Con la seconda, i giudici chiedono invece se, in caso di risposta affermativa alla precedente
            questione, il generale principio dell'intangibilità della cosa giudicata possa impedire alla P.a. di
            sottrarsi all'obbligo di corrispondere una somma a titolo di risarcimento del danno, seppur nei

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10/4/2018                                   Informativa antimafia/2. Con l'«incapacità giuridica» nuovo giro di vite sulle imprese interdette

            confronti di un soggetto dichiarato "in odore di mafia".

            La decisione dell'Adunanza Plenaria
            Con una decisione tranchant, l'Adunanza Plenaria parte innanzi tutto da questa premessa:
            l'informativa antimafia «determina una particolare forma di incapacità giuridica, e quindi la
            insuscettività del soggetto (persona fisica o giuridica) che di esso è destinatario ad essere titolare
            di quelle situazioni giuridiche soggettive (diritti soggettivi, interessi legittimi) che determinino
            rapporti giuridici con la P.a.».
            In particolare - specifica la sentenza - si tratta di una incapacità prevista dalla legge a garanzia di
            valori costituzionalmente garantiti e conseguente all'adozione di provvedimenti assunti a
            seguito di un procedimento normativamente tipizzato; oltre ad essere una forma di incapacità
            parziale, cioè limitata ai rapporti giuridici di natura contrattuale con la P.a., e tendenzialmente
            temporanea, potendo venir meno con il cessare del presupposto che ha determinato il rilascio
            del provvedimento prefettizio.

            Per questo motivo, nell'espressione adoperata dall'articolo 67, comma 1, lettera g), del Codice
            antimafia debbono considerarsi incluse anche le somme dovute a titolo di risarcimento del
            danno causato dall'amministrazione, dal momento che l'intento del legislatore è stato quello di
            impedire ogni attribuzione patrimoniale da parte della Pubblica amministrazione in favore dei
            soggetti colpiti dai provvedimenti prefettizi, e quindi la disposizione non può che essere
            interpretata se non nel senso di riferirsi a qualunque tipo di esborso proveniente dalla P.a.
            Sulla base di tale presupposto, l'Adunanza Plenaria ha ritenuto di conseguenza che non assuma
            alcun rilievo il problema della intangibilità del giudicato, in quanto non è l'interdittiva antimafia
            a incidere sull'obbligazione dell'amministrazione, ma è l'imprenditore inidoneo ad essere
            titolare di un diritto di credito; fermo restando - aggiunge infine la Plenaria - che l'obbligo di
            risarcimento da parte dell'amministrazione, definitivamente accertato in sede giudiziaria, resta
            intatto, e che, una volta venuta meno l'incapacità causata dall'interdittiva, il diritto di credito
            dell'impresa rientra pienamente nel suo patrimonio giuridico.

            Gli effetti della decisione
            A questo punto, resta da chiedersi quale impatto avrà la pronuncia dell'Adunanza Plenaria sulle
            vicende legate al rilascio dei provvedimenti antimafia.
            Un primo interrogativo potrebbe nascere rispetto al presupposto da cui ha origine il rilascio di
            un'interdittiva. Nella fattispecie esaminata dal Consiglio di Stato, l'informazione interdittiva
            sembra essere derivata dall'applicazione di una misura di prevenzione, dal momento che lo
            stesso articolo 67, comma 1, lettera g), del Codice antimafia si riferisce esclusivamente a questa
            ipotesi. Ma, le situazioni da cui può essere desunto un tentativo di infiltrazione mafiosa, e che
            possono dar luogo al rilascio di informative, sono ben altre, come specificato dall'elenco
            contenuto nell'84, comma 4, del d.lgs. n. 159/2011 (tra cui rientrano, ad esempio, le misure di
            tipo cautelare, le sentenze di condanna anche non definitiva per turbata libertà degli incanti o le
            risultanze delle ispezioni disposte dal prefetto sui cantieri): situazioni che - non essendo, in una
            parte dei casi, necessariamente dipendenti da provvedimenti giudiziari - potrebbero durare per
            tempi indefiniti, e quindi continuare ad essere motivo di conferma dell'interdittiva iniziale.
            Pertanto, resta da chiedersi - anche se è intuibile una risposta di tipo affermativo - se il principio
            affermato dalla Plenaria coinvolga tutti i provvedimenti antimafia, a prescindere dal
            presupposto che ne ha determinato il rilascio.

            Un secondo interrogativo potrebbe sorgere però soprattutto rispetto alle diverse previsioni del
            Codice antimafia (come gli articoli 88, comma 4-bis, 92, comma 3, e 94, comma 2) in base alle
            quali viene disposto che, nel caso in cui sopravvenga un'interdittiva durante la fase esecutiva dei

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10/4/2018                                   Informativa antimafia/2. Con l'«incapacità giuridica» nuovo giro di vite sulle imprese interdette

            lavori, le stazioni appaltanti sono obbligate a recedere dal contratto, «fatto salvo il pagamento
            del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l'esecuzione del
            rimanente»; senza considerare che l'articolo 94, comma 3, del Codice prevede persino che, pur
            in presenza di una sopravvenuta informativa prefettizia, l'amministrazione non procede con il
            recesso, nel caso in cui l'opera sia in corso di ultimazione o, nell'ipotesi di fornitura di beni e
            servizi ritenuta essenziali per il perseguimento dell'interesse pubblico, qualora il soggetto che la
            fornisce non sia sostituibile in tempi rapidi. E quindi, ci si domanda se quanto affermato dalla
            Plenaria possa essere conciliato con tali previsioni, che riconoscono in ogni caso l'obbligo di
            effettuare pagamenti nei confronti di un soggetto presumibilmente mafioso.

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10/4/2018                                          Centro Italia, sindacati edili: bene le linee guida antimafia del Cipe, ora applicarle

            10 Apr 2018

            Centro Italia, sindacati edili: bene le linee
            guida antimafia del Cipe, ora applicarle
            M.Fr.

            Le Terze linee guida antimafia approvate dal Cipe lo scorso 21 marzo - e che a breve saranno
            pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale - rappresentano «un ulteriore passo avanti contro il lavoro
            nero e la possibilità di infiltrazioni criminali nei cantieri della ricostruzione». Lo affermano in
            una nota congiunta i tre segretari generali di Feneal-Uil, Filca- Cisl, Fillea-Cgil, Vito Panzarella,
            Franco Turri, Alessandro Genovesi.
            «Di questo - aggiungono i tre leader sindacali - vogliamo dare atto al Governo e al Ministero
            degli Interni per il merito e anche per il metodo di ascolto e confronto con le organizzazioni
            sindacali che non è mai venuto meno».

            Le regole approvate dal Cipe attuano una apposita norma del decreto terremoto (articolo 30 del
            decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189) adottate lo scorso 8 marzo dal comitato di coordinamento
            previsto dal codice appalti (articolo 203 del Dlgs 18 aprile 2016, n. 50).
            Il testo prevede, tra le altre cose, che alla sezione speciale dell'Anagrafe Antimafia degli esecutori
            (istituita dal Dl 148/2017) vengano applicate, in quanto compatibili, le disposizioni generali che
            già regolano l'Anagrafe Antimafia stessa.

            «È un risultato storico per il sindacato dell'edilizia - aggiungono - e per tutto il settore delle
            costruzioni quanto previsto dalle Terze linee guida con l'introduzione dell'obbligo, per tutte le
            imprese, di inviare il settimanale di cantiere (cioè l'elenco dei lavoratori, cantiere per cantiere,
            qualifica per qualifica, comprendendo anche le partite iva) entro il venerdì pomeriggio della
            settimana prima, anche al sistema delle Casse Edili ed Edilcasse». «Si permetterà così –
            continuano i sindacati – un riscontro in tempo reale di chi opera nei cantieri per un
            monitoraggio reale dei flussi di manodopera, come previsto dai tavoli provinciali con le
            Prefetture».

            «Tra notifiche preliminari, introduzione del Durc per Congruità e settimanale di cantiere inviato
            anche alle Casse Edili, gli operatori pubblici e privati hanno tutti gli strumenti per una
            ricostruzione veloce, in piena sicurezza e trasparenza, di qualità». «Si tratta ora – aggiungono
            Panzarella, Turri e Genovesi – di rendere il sistema predisposto pienamente operativo: come
            forze sociali dobbiamo attrezzare le Casse Edili anche in termini di professionalità e tecnologie
            per fare al meglio il proprio lavoro di rilascio del Durc e di verifica della correttezza di quanto
            dichiarato nei settimanali di cantiere».

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10/4/2018                                        Edilizia libera, dal 22 aprile in vigore 58 interventi senza Scia e permesso di costruire

            10 Apr 2018

            Edilizia libera, dal 22 aprile in vigore 58
            interventi senza Scia e permesso di costruire
            Giuseppe Latour e Guglielmo Saporito

            La lista delle prime 58 opere che saranno considerate in regime di edilizia libera in tutto il paese
            diventa realtà. È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale (n. 81 del 7 aprile) il glossario unico delle
            opere che non richiedono un titolo abilitativo: Cil, Cila, Scia o permesso di costruire. Una mossa
            che punta a mettere un argine alle interpretazioni differenziate che caratterizzano regioni e
            comuni e che sarà effettiva a partire dal prossimo 22 aprile, senza bisogno di ulteriori atti di
            recepimento.
            Si attua, così, l’articolo 1 comma 2 del Dlgs 222 del 2016, che già conteneva una tabella dei vari
            interventi edilizi, con relativi regimi amministrativi, dall’edilizia libera sino ai permessi di
            costruire. Già nella tabella del 2016 risultano libere le manutenzioni ordinarie e le pompe di
            calore, oltre ai manufatti leggeri in strutture di ricettive, l’eliminazione di barriere
            architettoniche, i pannelli fotovoltaici, gli elementi d’arredo.
            L’elenco, concretamente, agisce su due direttrici. Da una parte fa un lavoro compilativo,
            comunque molto utile per cittadini e operatori, mettendo in fila interventi per i quali è scontato
            che non serva autorizzazione. Dall’altro lato, mette insieme una serie di casi al limite, per i quali
            c’è maggiore incertezza applicativa e sui quali, a partire da adesso, non saranno più possibile
            contestazioni o interpretazioni più restrittive a livello locale. Andando, peraltro, nella direzione
            affermata di recente dalla Corte costituzionale, con la sentenza 68/2018.
            Concretamente, vengono messe in edilizia libera alcune opere di arredo da giardino oggetto di
            frequente contestazione: muretti, fontane, ripostigli per attrezzi, ricoveri per animali. Ma anche
            gazebo e pergolati. Una semplificazione che riguarderà anche le tensostrutture: per installarle
            servirà una comunicazione, mentre tutte le attività successive saranno libere. Stesso discorso
            per l’adeguamento degli impianti di estrazione fumi, spesso oggetto di contenzioso nei rapporti
            tra vicini.
            Con il glossario in Gazzetta, in sostanza, si chiariscono i vari tipi di manutenzione ordinaria,
            precisando tuttavia che restano ferme le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico
            sanitarie, sul rischio idrogeologico e quelle del codice dei beni culturali e del paesaggio. In
            particolare saranno queste ultime a governare l’edilizia libera, con specifici elenchi di opere
            escluse dall’autorizzazione paesaggistica (Dpr 11 febbraio 2017 n. 31, allegato A).
            Ad esempio, nei centri storici le barriere architettoniche potranno essere eliminate senza alcuna
            autorizzazione se il dislivello resta nei 60 centimetri, mentre non è richiesta l’autorizzazione
            paesaggistica nei centri storici solo se le opere stesse sono invisibili da aree pubbliche.
            Rimangono problemi per i pannelli fotovoltaici , che sono «edilizia libera» nelle zone non
            vincolate perché «accettati dalla sensibilità collettiva» (Tar Milano 496/2018), ma nelle zone di
            pregio ambientale (e nei centri storici) devono comunque rispettare le falde dei tetti.

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10/4/2018                                        Edilizia libera, dal 22 aprile in vigore 58 interventi senza Scia e permesso di costruire

            Resta comunque salva, anche per queste opere, la possibilità di chiedere detrazioni fiscali. Sarà
            sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, nella quale sarà indicata la data di
            inizio dei lavori, attestando che gli interventi rientrino tra quelli agevolati. A supporto di questo
            adempimento, serviranno le fatture per provare lo svolgimento dei lavori e i pagamenti
            effettuati tramite bonifico parlante.

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