COMUNE DI NISCEMI - Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale ai sensi dell'art. 243 bis del D.lgs. 267/00 Periodo dal 2019 al 2028

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COMUNE DI NISCEMI - Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale ai sensi dell'art. 243 bis del D.lgs. 267/00 Periodo dal 2019 al 2028
COMUNE DI NISCEMI
            Provincia di Caltanissetta

Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale
  ai sensi dell'art. 243 bis del D.lgs. 267/00
           Periodo dal 2019 al 2028

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COMUNE DI NISCEMI(CL)
                PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE 2018/2032
                               SENZA ACCESSO AL FONDO DI ROTAZIONE
Premesse metodologiche
Il piano, nel suo insieme, è stato predisposto secondo lo schema istruttorio allegato alla delibera n.
5/SEZ/AUT/2018/INPR della Corte dei Conti Sezione delle Autonomie, con la quale si rielaborano e si
approvano le “Linee guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la
valutazione della sua congruenza e il relativo schema istruttorio”. A tal riguardo, si evidenzia che i dati
contabili riportati nella Sezione prima del piano riferiti all’esercizio n sono quelli dell’anno 2018 (anno
base) in quanto, alla data di redazione del presente piano, l’ultimo documento contabile approvato
dall’Ente, risulta essere il rendiconto dell’esercizio finanziario 2018.

Profili finanziari del piano
A seguito di una circostanziata attività di ricognizione, effettuata coinvolgendo tutti i Responsabili di
P.O, sono emerse ulteriori debiti fuori bilancio da riconoscere per cui, alla data odierna, tenuto conto
delle diverse transazioni sottoscritte con i creditori, il totale complessivo di detti debiti ammonta ad
euro 1.335.303,00, mentre i debiti potenziali sono stati quantificati in €.706.000,00, di cui €
406.000,00 trovano copertura nel fondo contenzioso accantonato nel rendiconto esercizio 2018.
L’art. 243-bis, comma 5 bis, del D.Lgs. 267/2000 stabilisce la durata massima del piano sulla base del
rapporto tra le passività da ripianare e l’ammontare degli impegni di spesa corrente rilevati al
rendiconto dell’anno precedente a quello di ricorso alla procedura di riequilibrio o dell’ultimo
rendiconto approvato.
La durata massima del presente piano di riequilibrio, in relazione ai seguenti dati, sarebbe di venti
anni:
    a) Passività da ripianare                                   € 6.715.966,62
        di cui:
        - Disavanzo al 31/12/2018 € 5.080.663,62
       -   DFB da riconoscere         € 1.335.303,00
       -   Debiti potenziali          € 300.000,00
   b) Impegni di spesa corrente da rendiconto 2018             € 11.111.744,56
      (Approvato Delibera del Consiglio Comunale n. 47 del 30/09/2019)
   c) Rapporto a/b = 60,44%, che consente di predisporre il piano in 15 anni;
Si determina di predisporre il piano di riequilibrio pluriennale finanziario per una durata di
anni 10 (dal 2019 al 2028), senza accesso al fondo di rotazione.
Si è ritenuto quindi di dover ricorrere alla procedura del piano di riequilibrio finanziario pluriennale
già a decorrere dall’esercizio 2019 che, pertanto, costituisce il primo anno di decorrenza del piano (cfr
Sezione Seconda- risanamento-).

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CARATTERISTICHE DELL’ENTE
Cenni Storici

Il Comune di Niscemi conta 26.627 abitanti (residenti al 31/12/2018), sorge a 332 metri sul livello del
mare, il territorio si estende su un altopiano, che va dall'inizio dei Monti Iblei ad est ed alle estreme
propaggini dei Monti Erei a nord-ovest. su una superficie di 9.653 ettari ed occupa un piccolo lembo di
terra nell’estrema propaggine sud-orientale della provincia di Caltanissetta; confina a est ed a nord-est
con il Comune di Caltagirone, appartenente alla provincia di Catania, a sud e ad ovest con quello di
Gela mentre a nord-ovest col territorio comunale di Mazzarino.

L’ambiente è collinare, presenta un paesaggio con colture a prevalenza arboricola, mista a seminativo,
                         ed una vasta area boschiva di querce, mista a lecceta, estesa per circa il 30 %
                         del territorio comunale; tale area rappresenta uno degli ultimi relitti delle
                         maestose foreste che anticamente ricoprivano l’intera Sicilia, la più importante
                         esistente nella Sicilia centrale. Il centro storico risale alla seconda metà del
                         XVII secolo. La piazza Vittorio Emanuele ha forma rettangolare; su di essa si
                         affacciano la Chiesa Madre, quella dell'Addolorata e il Palazzo del Municipio;
                         esso venne costruito tra il 1870 e il 1882, in stile neoclassico. Da visitare: la
                         Chiesa Madre intitolata a Santa Maria d'Itria.e la settecentesca chiesa intitolata
                         all'Addolorata.

                         Nella zona sottostante tra il belvedere e il quartiere Sante Croci vi è situata
                         una piccola sede per appassionati di parapendio.

La sede è stata dedicata all'aviatore italiano Angelo D'Arrigo scomparso nel 2006.

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La presenza di insediamenti umani nel territorio di Niscemi, risale all'epoca neolitica, in particolare tra
il III ed il II millennio a.C., come testimoniato dalla presenza di numerose tombe a forno scavate nella
roccia.
Tracce attribuibili alla cultura sicana risalgono, invece, ad un periodo risalente alla prima età dei
metalli. Si trattava, principalmente, di piccoli villaggi che vivevano di caccia e agricoltura e che
vivevano in capanne di paglia. Durante questo periodo erano diffuse l'industria litica, della ceramica e
quella relativa alla produzione di utensili di uso quotidiano.
Successive testimonianze di insediamenti nel territorio di Niscemi si possono ricostruire grazie alla
presenza delle necropoli caratterizzate da tombe a tholos e a forno nel periodo castellucciano, risalenti
al XIII secolo a.C. realizzate durante la tarda età del bronzo. A conferma di ciò, un passo del secondo
volume del Dizionario Topografico della Sicilia, redatto da Vito Amico, riporta: «sia nei fianchi che
nelle falde del colle occorrono sepolcri anche per corpi giganteschi, monete di ogni metallo, vasi,
lucerne, ampolle, e più di un pavimento saccheggiato coll'epigrafe Alba si è rinvenuto». Durante
questo secolo i villaggi castellucciani si trasformarono progressivamente in insediamenti fortificati,
probabilmente a causa dell'avvento dei siculi, che costrinsero gran parte delle popolazioni più pacifiche
a spostarsi verso territori più tranquilli.
A partire dal VII secolo a.C., successivamente all'insediamento dei coloni rodio-cretesi nel territorio di
Gela, le campagne del territorio niscemese furono occupate per poter essere coltivate intensamente:
sorsero numerose fattorie, i terreni furono lottizzati e le risorse naturali sfruttate al massimo.
Tuttavia, a partire dal V secolo a.C., in seguito alla seconda invasione cartaginese, la relativa
tranquillità degli insediamenti nel territorio di Niscemi fu sconvolta e molti abitanti furono costretti a
fuggire e ad abbandonare le loro fattorie.
Nel III secolo d.C. la vasta plaga, situata circa ad un chilometro ad occidente del centro abitato
odierno, compresa tra il fiume Achates ed il fiume Gela, fu assegnata al patrizio Calvisio e prese il
nome di Plaga Calvisiana. Sorse un fiorente villaggio che sopravvisse fino al IX secolo d.C., quando
gli arabi lo distrussero definitivamente.
Successivamente gli arabi costruirono un borgo fortificato sulla collina dove sorge l'attuale centro
abitato e vi diedero il nome Fata-nascim traducibile come passo dell'olmo, accorciato in un successivo
momento in Nasciam. Durante l'occupazione araba il regime della proprietà fondiaria ed i sistemi di
coltivazione della terra cambiarono radicalmente: i vasti latifondi furono suddivisi in piccoli lotti,
eccetto per le proprietà demaniali. Inoltre la coltivazione dei cereali e la pastorizia furono ristrette solo
ai terreni adatti, si provvedette alla ripopolazione del manto boschivo, si intensificò la produzione di
olio e si introdussero le coltivazioni di carrubbo, gelso, pistacchio e nocciolo. Nella metà del XIII
secolo, tuttavia, a causa delle lotte interne tra musulmani e normanni, la cittadina fu completamente
distrutta e i suoi abitanti furono costretti a fuggire in cerca di un luogo più sicuro dove vivere.
Fondazione e periodo normanno
A seguito della conquista normanna, il nome della città divenne, con diploma del 1143, Nixenum.
Diventato un feudo rustico il territorio subì radicali mutamenti fin quando, nel 1324, un ramo della
famiglia Branciforte, si trasferì da Piacenza in Sicilia (nel XIII secolo) e comprò la terra di Nixenum.
                      Secondo la tradizione popolare, la fondazione di Niscemi risalirebbe al
                      ritrovamento di un quadro della Madonna ad opera di un pastore niscemese di nome
                      Andrea Armao. Il pastore, il 16 maggio del 1599, pascolando il proprio gregge ai
                      limiti di un bosco in contrada Castellana, si addentrò tra la fitta vegetazione
                      nell'intento di ritrovare il proprio bue favorito, di nome Portagioia, sfuggitogli due
                      giorni prima. Lì vi scorse l'animale, inginocchiato e immobile di fronte ad una
                      raffigurazione della Madonna con a destra Gesù bambino benedicente, recante sulla
                      sinistra un globo sormontato da una croce. In prossimità del luogo del ritrovamento
                      era presente una fonte naturale di acqua. Il pastore informò immediatamente la
                      popolazione e gli abitanti raggiunsero il luogo del ritrovamento: stupefatti dallo
                      straordinario evento raccolsero l'icona e la portarono in processione per le vie del
                      borgo fino alla chiesetta di Maria SS. della Grazia. Con il passare del tempo si

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diffusero nel circondario voci secondo cui l'acqua della fonte, nei pressi del luogo di ritrovamento del
quadro, fosse miracolosa: molti devoti decisero quindi di trasferirsi nel borgo, dove fu necessario
costruire un santuario in onore della Madonna, che divenne così la patrona della città

Nel 1624, la nobildonna Giovanna Branciforte, vedova di Giovanni Branciforte Barrese, principe di
Butera, a nome del figlio Giuseppe (1619-1675), prese possesso della baronia di Niscemi. Due anni
dopo, per far conferire i titoli nobiliari al figlio, chiese ed ottenne dal cardinale Giovanni Doria la
licentia populandi del feudo di Niscemi. La neonata baronia di Niscemi era costituita da quattro feudi,
anche se taluna documentazione ne riporta l'esistenza di quattordici[10]. Il centro del borgo fu scelto
vicino al bosco di Castellana, ove la leggenda narrava del ritrovamento del quadro della Madonna[10].
Le strutture preesistenti, a causa delle precarie condizioni economiche, non furono distrutte, ma
riutilizzate. Non fu costruito un castello, ma si scelse di adoperare, come avamposto di difesa, una
torretta sita in contrada Castellana.
Il Principe Branciforte, per privilegio dato dal re Filippo IV di Spagna il 25 marzo 1627, esecutoriato il
18 maggio dell'anno medesimo, ottenne il titolo di I Principe di Niscemi.[21] Nel 1640, lo stesso
feudatario decise di dare un nuovo assetto urbanistico al borgo, disegnando una nuova planimetria
secondo le pratiche urbanistiche del tempo, che prevedevano la presenza di una piazza centrale in cui
emergeva la Chiesa Madre.[10] Il Principato di Niscemi durò fino al 1661, quando il Branciforte
vendette il relativo titolo a Vitale Valguarnera Lanza, duca dell'Arenella, e perciò venne ridotto a rango
di semplice terra baronale.
Nel 1693 il terremoto del Val di Noto, che distrusse buona parte della Sicilia orientale, danneggiò
buona parte del borgo di Niscemi, pur non provocando vittime[22]. Si rese necessaria la ricostruzione
di gran parte dell'abitato, tuttavia la planimetria non mutò e le principali chiese furono ricostruite nel
luogo originale di edificazione.
Età contemporanea
Il 19 marzo 1790 le terre a sud del centro abitato furono sconvolte da un rivolgimento tellurico di
proporzioni paurose, caratterizzato da aperture della terra e dall'emissione di calore ed emissioni
nauseabonde. Sorse, inoltre, un piccolo cono vulcanico che emetteva vapore e calore. Lo
                                       sconvolgimento, tra lo spavento della popolazione, durò per otto
                                       giorni consecutivi.

                                       Planimetria di Niscemi nel XVIII secolo
                                       Il 10 ottobre 1838 Re Ferdinando II, con tutto il suo seguito, passò
                                       da Niscemi, lamentandosi con l'amministrazione della città per il
                                       pessimo stato delle strade. Il 12 gennaio 1848 la città prese parte
                                       all'insurrezione popolare contro il governatore borbonico: in
                                       quest'occasione Salvatore Masaracchio fu insignito del ruolo di
                                       comandante della Guardia nazionale. Il 24 maggio 1860 la città
                                       aderì alla rivoluzione garibaldina. La sera del 26 luglio 1860 i
                                       soldati garibaldini furono ospitati presso la Chiesa di Sant'Antonio
da Padova e, nella stessa chiesa, si votò, il 21 ottobre dello stesso anno il plebiscito che sancì
l'annessione della Sicilia all'Italia.
Nel 1891 un gruppo di giovani intellettuali niscemesi fondò il Fascio dei Lavoratori, secondo in tutta la
Sicilia dopo quello di Catania. Di ispirazione socialista, consentì ai contadini di ottenere nel 1897 la
lottizzazione e l'assegnamento delle terre demaniali ex feudali.

                                      Piazza Vittorio Emanuale III in una cartolina d'epoca risalente
                                      agli inizi del XX secolo

                                                                                                         5
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ARCHITETTURE RELIGIOSE

     Chiesa Santa Maria D'Itria, sorge in piazza Vittorio Emanuele. Ricostruita dopo il terremoto del
      1693 a partire dal 1742 con il contributo della popolazione e sotto la direzione dell'architetto
      messinese Giuseppe La Rosa, è una chiesa a croce latina con tiburio centrale, presenta quattro
      nicchie laterali con le statue degli evangelisti Giovanni e Marco e gli apostoli Pietro e Paolo. La
      facciata è incompleta nel fastigio terminale. Gli interni furono decorati tra il 1863 e il 1864.

     Chiesa dell'Addolorata, fondata nel 1753, sul sito di una rusticana aedicula, ad opera
      dell'architetto calatino Silvestro Gugliara. La sua architettura si sviluppa intorno ad uno spazio
      centrale a forma di ottagono allungata a navata unica con portale ad arco. All'esterno esibisce
      un raffinato prospetti settecentesco della Sicilia barocca. La facciata presenta una convessità
      rimarcata dalle quattro lesene, concluso dal profilo ondulato del coronamento della cella
      campanaria raccordata alla fabbrica da eleganti volute. Una mostra in pietra incornicia il portale
      d’ingresso e la finestra sovrastante. Sotto il livello del pavimento si apre una cripta con un
      altare, gli essiccatori, ossai e sepolture riservati in passato ai confrati e alle consorelle del SS.
      Crocifisso.

                                Chiesa di Sant'Antonio da Padova, ricostruita anch'essa dopo il
                                terremoto, a partire dal 1746, fu restaurata nel XX secolo. È una
                                chiesa a navata unica, a pianta rettangolare, con campanile a torre
                                (posto insolitamente nel lato posteriore dell'edificio) e sagrestia
                                addossata. La facciata è in intonaco liscio, con fastigio terminale in
                                forma di piccolo frontone triangolare. Il portale in conci di pietra è
                                decorato a bassorilievo. Un imponente organo fu installato nel 1810 su
                                un soppalco costruito sopra il portone di ingresso.

     Chiesa Maria SS. della Grazia, edificata nel 1773, sorge ad ovest di piazza Vittorio Emanuele e
      fu salvata dall'abbandono nel 1947. Fu edificata sui resti di una primitiva chiesetta rustica della
      Niscemi feudale per volontà del barone Iacona con il consenso del principe Ercole Michele
      Branciforte. La facciata fu completata nel XIX secolo ed è ripartita in tre ordini, di cui l'ultimo
      accoglie la cella campanaria ed il secondo un'edicola con la statua di San Gaetano. L'interno è
      ad un'unica navata, con volte a botte e ricca decorazione a fresco tipicamente barocca. Ci si
      riferisce ad essa, pur in appropriatamente, come Chiesa di Santa Lucia.
     Santuario Maria SS. del Bosco, sorge su resti di una piccola cappella distrutta dal terremoto. Fu
      edificato tra il 1749 ed il 1758 sotto la direzione del capomastro e architetto Silvestro Gugliara.
      La chiesa è ad una sola navata con pianta ellittica allungata, la facciata è in stile barocco e
      presenta un'equilibrata compostezza e sobrietà nelle decorazioni. La chiesa conserva in una
      piccola nicchia le pietre costituite da due candelieri e dalla base che sosteneva la croce,
      rinvenute, secondo la tradizione, nel 1599 in occasione del rinvenimento del quadro della
      Madonna. L'altare maggiore raffigura angeli che, guidati dalla mano di Dio, reggono il sacro
      dipinto della Madonna nel gesto di portarlo verso la fonte del ritrovamento. Dietro la pala, una
      nicchia custodisce una copia del quadro, opera di un monaco di Caltagirone, perché l'opera
      originale si perse in occasione di un incendio verificatosi nel 1769 mentre si trovava presso la
      chiesa Santa Maria d'Itria. I due altari laterali sono dedicati a San Benedetto e San Giovanni
      Nepomuceno. La cripta sottostante conserva il pozzetto con la vena d'acqua in cui, si narra,
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venne trovato il sacro velo con l'immagine della Madonna: indicata come Cappella dell'acqua
      Santa[, dal 1998 è anche battistero.
     Chiesa di San Giuseppe, costruita grazie alla contribuzione volontaria di tutta la popolazione,
      con pietra e calce ricavate dalle cave locali. La facciata è semplice, ad un solo ordine e presenta
      una eleganza sobria. La pianta è rettangolare ad una sola navata. Rimasta a lungo trascurata, nel
      1986 don Giuseppe Giugno, con la contribuzione volontaria di numerosi cittadini ne avviò i
      lavori di ristrutturazione.
     Chiesa Anime del Purgatorio, realizzata tramite una cospicua donazione da parte della signora
      Gaetana Cona, presenta una pianta a forma di grossa tartaruga disposta in direzione ovest-nord-
      ovest. Il tetto poggia su archi a pieno sesto sorretti da otto colonne singole in stile toscano con
      basamento e plinto posti a perfetto cerchio all'interno dell'unica navata circolare.
     Chiesa Sante Croci, edificata sul luogo in cui sorgeva in precedenza una piccola cappella senza
      altare, fu dotata di un piccolo cimitero. Restò lesionata dallo sconvolgimento tellurico che colpì
      Niscemi nel 1790. La frana dell'ottobre del 1997 lesionò gravemente l'immobile in maniera tale
      da richiederne la demolizione, avvenuta pochi anni dopo. L'altare maggiore dedicato al
      Crocifisso ed era realizzato in marmo bianco con disegni a rilievo in stile barocco e intarsi in
      marmi colorati. Gli altri due altari erano rispettivamente dedicati a Sant’Alfonso dei Liquori ed
      a Santa Rita da Cascia.
     Chiesetta Madonna dello Spasimo, situata all'entrata meridionale del paese venne fondata con il
      contributo generoso e l'impegno attivo di diverse persone. La facciata delle chiesetta è molto
      semplice, ma armoniosa e movimentata, racchiusa dalle paraste laterali che contengono il
      portale centrale in pietra locale ben lavorata con arco a tutto sesto.
     Chiesa San Francesco, costruita tra il 1732 ed il 1739, è caratterizzata da un'unica aula con
      volta a botte ed un presbiterio a crociera.
     Chiesa San Giuseppe d'Atanasio, realizzata nel 1915, in contrada Pilacane, è caratterizzata da
      un severo stile neoclassico in cotto[4]. Si trova a circa due chilometri dal centro abitato di
      Niscemi.
     Convento di San Francesco, conserva il chiostro originale a pianta quadrilatera, un pozzo
      centrale ed è caratterizzato dalla presenza di una successione di arcate sorrette da colonne di
      ordine ionico.

ARCHITETTURE CIVILI
                                            Palazzo di Città, costruito su di un precedente fabbricato
                                            adibito a Cancelleria comunale, fu progettato
                                            dall'architetto Rosario Crescimone e realizzato dai fratelli
                                            Barbagallo. Si presenta come un blocco compatto e ben
                                            definito, sobrio ed equilibrato è dotato di un portico a tre
                                            arcate. Tutte le decorazioni del prospetto sono state
                                            realizzate in pietra di Pilacane.

     Palazzo Branciforte, costruito nel 1824 è il più antico edificio civile sopravvissuto. Fu fatto
      realizzare da Margherita Branciforte, duchessa di Mondragone, giunta a Niscemi nel 1821[33]. È
      ben definito, caratterizzato da paraste angolari ed a muri perimetrali lisci in pietrame informe.

     Palazzo Masaracchio, edificato nel 1840, sito nell'attuale via Regina Margherita, un tempo via
      Sante Croci. È caratterizzato da una facciata scandita da un ordine unico di paraste su alti plinti,
      balconi sorretti da mensoloni con decorazione fitomorfa e un fregio sul portone di ingresso[28].
     Palazzo Malerba, sito nella stessa via di Palazzo Masaracchio ed edificato pochi anni prima, nel
      1835. Oggi è presente solo la facciata settentrionale, in quanto la parte dell'edificio che
      sporgeva su Via Regina Margherita, fu demolita nel 1966 per realizzare un parcheggio.

                                                                                                        7
   Il Belvedere (anticamente Tunnu) è una terrazza panoramica che offre una magnifica vista sulla
        piana di Gela e sulla vallata del fiume Maroglio. È uno dei più bei panorami della Sicilia. Fu
        costruito in stile barocco, all'inizio del XIX secolo, ed è a forma rotondeggiante contornata da
        ringhiera e panche in ferro battuto. Rappresenta la meta finale della passeggiata nel centro
        storico. Fu ricostruito nel 1921 a seguito delle lesioni riportate nel corso di uno smottamento.

Sono presenti altri edifici storici di rilevanza culturale.

       Palazzo Iacona-Giardini
       Palazzo Romano
       Palazzo Camiolo
       Palazzo Iacona-Castronovo
       Palazzo Iacona-Gallo
       Palazzo Saita (via Garibaldi)
       Palazzo della Pretura
       Palazzo Preti
       Palazzo Runza
       Palazzo Malerba (via IV novembre)
       Palazzo Vacirca
       Palazzo Saita (piazza Vittorio Emanuele)
       Palazzo Samperi
       Palazzo Masaracchio (piazza Vittorio Emanuele )
       Palazzo Gagliano (piazza Vittorio Emanuele )
       Palazzo Le Moli (via Le Moli)
       Palazzo Gagliano (via Gagliano)
       Palazzo Cavalieri
       Palazzo Tinnirello
       Villa Vacirca
       Villa Camiolo
       Villa Iacona-Gallo
       Palazzo Conti
       Casa Guariglia
       Palazzo Preti - Buscemi (via Regina Margherita)
       Palazzo Malerba (via Buonarroti)
       Palazzo La Rosa
       Palazzo Spinello
       Palazzo Polizzi (via Samperi)
       Palazzo Costa
       Palazzo Buscemi (via XX settembre)
       Palazzo Polizzi (via XX settembre)
       Palazzo Fragale (via XX settembre)
       Palazzo Fragale (via Rossini)
       Palazzo Crescimone (via Umberto I)
       Palazzo Galasso
       Palazzo Buscemi (via Popolo)
       Palazzo Crescimone (via Umberto)
       Villa Samperi
       Casina Samperi
       Villa Gualato
       Palazzo Disca
       Casa Iacona
       Casa Stizza
       Casa Malerba

                                                                                                      8
   Casa Masaracchio
      Casa Romano
      Villa Gioconda
      Villa Fragale
      Fontana Madonna SS. del Bosco

Siti archeologici

In contrada Pitrusa, alle pendici di Niscemi, si trova un sito archeologico di epoca tardo antica. Sono
stati ritrovati i bolli su anfora dei Praedia Galbana , poderi che appartenevano allo stato e che al loro
interno erano stanziati magazzini annonari. Rimangono odiernamente i resti di una Mansio, ovvero una
stazione di sosta (età imperiale), gestita dallo Stato per i viaggiatori. Accanto alla mansio sorgeva una
stazione per il cambio dei cavalli. Si pensa esistesse un'antica strada, che portava alla contrada Piano
Camera, altra zona archeologica. I recenti scavi archeologici hanno riportato alla luce un complesso
termale, sempre in contrada Petrusa. Secondo gli archeologi sono ben visibili e riconoscibili il
calidarium (parte delle terme destinate ai bagni caldi o ai bagni di vapore) con il forno di combustione,
un vasto vano di tepidarium (parte delle terme destinate ai bagni tiepidi) e le suspensura (pilastri a base
quadrata che fungevano da sostegno al pavimento) che spargeva il calore sotto il pavimento, potendo
riscaldare così l'acqua.

Sono presenti anche siti archeologici risalenti all'epoca arcaico-classica, tra l'ottavo ed il quinto secolo
a.C., nelle contrade Castellana, Arcia e Iacolano, dove sono state rinvenute ceramiche che lasciano
intuire la presenza di insediamenti umani dediti allo sfruttamento agricolo del territorio, reso possibile
anche dalla presenza del vicino fiume Maroglio. Testimonianze di arcaiche forme di culto religioso
sono state, invece, riscontrate a Pisciotto e Valle Madoni, oltre che nella stessa contrada Arcia, dove
sono stati rinvenuti resti di antiche necropoli. Secondo molti studiosi, questi ultimi ritrovamenti fanno
pensare che il territorio di Niscemi avesse raggiunto un buon livello di organizzazione urbanistica,
caratterizzata sia dalla presenza di aree urbane che di aree extraurbane.

Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi

                                            A Niscemi è presente un'area naturale protetta della Regione
                                           Siciliana denominata Sughereta e riconosciuta di interesse
                                           comunitario dall'Unione europea. La Riserva sorge a 330 m
                                           s.l.m., nella parte meridionale dell'altopiano su cui si colloca
                                           il centro abitato e costituisce e, assieme al Bosco di Santo
                                           Pietro di Caltagirone, il residuo di quella che un tempo era la
                                           più grande sughereta della Sicilia centro-meridionale.

                                          Di seguito alcuni dati:
Provincia                     Caltanissetta (CL)
Regione                       Sicilia
Popolazione                   26.627 abitanti(residenti al 31/12/2018)
Superficie                    96,82 km²
Densità                       289,48 ab./km²
Codice Istat                  085013
Codice catastale              F899
Prefisso                      0933
CAP                            93015
                                                                                                          9
Colori                     Rosso e Verde
Descrizione Araldica dello Di verde, all'aquila di nero, con la testa in banda, allumata e linguata di
Stemma                     rosso, coronata con corona all'antica di cinque punte visibili, d'oro,
                           l'aquila attraversata sul petto dallo scudetto di rosso, caricato dalla torre
                           d'oro, murata di nero, e afferrante con gli artigli la lista bifida d'argento,
                           caricata dalle lettere maiuscole V e N, puntate, di nero. Ornamenti
                           esteriori da Comune. (D.P.R. del 24 aprile 2000)
Blasonatura del Gonfalone Drappo di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dallo
                           stemma comunale con l'iscrizione centrata in argento, recante la
                           denominazione del Comune. Le parti di metallo e i cordoni saranno
                           argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso con bullette
                           argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del
                           Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai
                           colori nazionali frangiati d'argento

Statistiche Demografiche

Popolazione Niscemi 2001-2018
Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Niscemi dal 2001 al 2018. Grafici
e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.

La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di
ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento
della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

                                                                                                  Media
                           Popolazione           Variazione       Variazione        Numero
 Anno     Data rilevamento                                                                     componenti
                            residente             assoluta        percentuale       Famiglie
                                                                                               per famiglia

2001      31 dicembre        27.585          -                -                 -              -

2002      31 dicembre        27.337          -248             -0,90%            -              -

2003      31 dicembre        27.306          -31              -0,11%            9.966          2,74

2004      31 dicembre        26.911          -395             -1,45%            10.037         2,68

                                                                                                         10
2005      31 dicembre          26.737           -174           -0,65%           10.089        2,65

2006      31 dicembre          26.492           -245           -0,92%           10.148        2,61

2007      31 dicembre          26.488           -4             -0,02%           10.292        2,57

2008      31 dicembre          26.523           +35            +0,13%           10.378        2,55

2009      31 dicembre          26.402           -121           -0,46%           10.484        2,52

2010      31 dicembre          26.496           +94            +0,36%           10.603        2,50

2011 (¹) 8 ottobre             26.483           -13            -0,05%           10.703        2,47

2011 (²) 9 ottobre             27.975           +1.492         +5,63%           -             -

2011 (³) 31 dicembre           27.959           +1.463         +5,52%           10.703        2,61

2012      31 dicembre          27.936           -23            -0,08%           10.762        2,59

2013      31 dicembre          28.152           +216           +0,77%           10.825        2,60

2014      31 dicembre          28.027           -125           -0,44%           10.909        2,57

2015      31 dicembre          27.558           -469           -1,67%           10.536        2,61

2016      31 dicembre          27.277           -281           -1,02%           10.720        2,54

2017      31 dicembre          26.946           -331           -1,21%           10.658        2,52

2018        31 dicembre        26.627           -319           -1,18%           10.487      2,53
(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.
(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.
(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

La popolazione residente a Niscemi al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata
composta da 27.975 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 26.483. Si è,
dunque, verificata una differenza positiva fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a
1.492 unità (+5,63%).

Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio
intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni
di ricostruzione intercensuaria della popolazione.

I grafici e le tabelle di questa pagina riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe.

Variazione percentuale della popolazione

Le variazioni annuali della popolazione di Niscemi espresse in percentuale a confronto con le
variazioni della popolazione del libero consorzio comunale di Caltanissetta e della regione Sicilia.

                                                                                                        11
Flusso migratorio della popolazione

Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Niscemi
negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del
comune.

Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli
dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative).

La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2018. Vengono
riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della
popolazione.

                         Iscritti                        Cancellati
                                                                           Saldo      Saldo
  Anno                           per altri                     per altri Migratorio Migratorio
1 gen-31 dic      DA       DA                  PER       PER
                                  motivi                        motivi con l'estero   totale
             altri comuni estero           altri comuni estero
                                   (*)                           (*)

2002        141            50       0         359            197      0         -147          -365

2003        244            87       1         293            198      0         -111          -159

2004        226            109      2         459            420      0         -311          -542

2005        243            149      1         502            224      2         -75           -335

                                                                                                        12
2006        255            122    6          478            258     0          -136         -353

2007        267            211    5          476            115     1          +96          -109

2008        279            163    2          422            74      1          +89          -53

2009        258            94     5          428            77      13         +17          -161

2010        287            126    13         310            59      20         +67          +37

2011 (¹)    228            73     4          228            78      16         -5           -17

2011 (²)    22             20     51         117            4       1          +16          -29

2011 (³)    250            93     55         345            82      17         +11          -46

2012        277            89     13         374            39      2          +50          -36

2013        256            83     324        347            75      24         +8           +217

2014        234            67     8          331            85      44         -18          -151

2015        210            96     14         347            368     55         -272         -450

2016        172            87     24         348            164     73         -77          -302

2017        204            112    27         462            127     47         -15          -293

2018         216            94      21        437            170 40            -76        -316
(*) sono le iscrizioni/cancellazioni in Anagrafe dovute a rettifiche amministrative.
(¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre)
(²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre)
(³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

Movimento naturale della popolazione

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i
decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle
nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa
fra le due linee.

                                                                                                      13
La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2018. Vengono riportate
anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della
popolazione.

                                                                                                    Saldo
 Anno       Bilancio demografico            Nascite        Variaz.        Decessi       Variaz.
                                                                                                   Naturale

2002      1 gennaio-31 dicembre        321             -             204            -             +117

2003      1 gennaio-31 dicembre        346             +25           218            +14           +128

2004      1 gennaio-31 dicembre        384             +38           237            +19           +147

2005      1 gennaio-31 dicembre        394             +10           233            -4            +161

2006      1 gennaio-31 dicembre        358             -36           250            +17           +108

2007      1 gennaio-31 dicembre        318             -40           213            -37           +105

2008      1 gennaio-31 dicembre        326             +8            238            +25           +88

2009      1 gennaio-31 dicembre        284             -42           244            +6            +40

2010      1 gennaio-31 dicembre        294             +10           237            -7            +57

2011 (¹) 1 gennaio-8 ottobre           209             -85           205            -32           +4

2011 (²) 9 ottobre-31 dicembre         67              -142          54             -151          +13

2011 (³) 1 gennaio-31 dicembre         276             -18           259            +22           +17

2012      1 gennaio-31 dicembre        284             +8            271            +12           +13

2013      1 gennaio-31 dicembre        243             -41           244            -27           -1

2014      1 gennaio-31 dicembre        265             +22           239            -5            +26

2015      1 gennaio-31 dicembre        252             -13           271            +32           -19

2016      1 gennaio-31 dicembre        272             +20           251            -20           +21

2017      1 gennaio-31 dicembre        230             -42           268            +17           -38

2018       1 gennaio-31 dicembre      245             +15        248           -20        -3
(¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre)
(²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre)
(³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

                                                                                                           14
SEZIONE PRIMA - FATTORI E CAUSE DELLO SQUILIBRIO

1. Pronunce della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti e misure correttive
   adottate dall'ente locale:
VISTA la deliberazione di Giunta comunale n. 156 del 18/12/2018 “Adozione misure correttive su
criticità rilevate con deliberazione della Corte dei Conti n. 194/2018/PRSP; Modifiche e integrazioni
alla deliberazione n 127 del 25/10/2016 “Approvazione Rendiconto 2015” e alla deliberazione n. 61
del 20/11/2017 “Approvazione del Rendiconto 2016” Approvazione rideterminazione composizione
risultato di amministrazione anno 2015 e 2016”
VISTA la relazione predisposta dalla Ripartizione Contabile, sulla base della documentazione agli atti
d’ufficio, e trasmessa al Sindaco, Al Segretario generale e al Collegio dei Revisori con nota prot. n.
28391 del 13/12/2018, in merito ai rilievi della Corte dei Conti, che qui si richiama per la parte
relativa ai rilievi relativi ai rendiconti 2015 e 2016, come meglio di seguito specificata:
          Punto n. 1
         Con riferimento al ritardo nell’approvazione degli strumenti finanziari dell’Ente, rispetto ai
         termini fissati per legge, si evidenzia che questa Amministrazione sta cercando di invertire la
         prassi della tardiva approvazione degli strumenti finanziari. Già nel corrente esercizio
         finanziario il rendiconto consuntivo è stato approvato in data 16/10/2018 con deliberazione di
         C.C. n. 55 (in anticipo di due mesi rispetto all’anno precedente) e il bilancio di previsione
         2018-2020 è stato approvato con deliberazione di C.C. n. 58 del 09/11/2018 (in anticipo di un
         mese e mezzo rispetto all’esercizio precedente).
         L’Amministrazione si sta impegnando affinchè gli strumenti finanziari nell’esercizio 2019,
         siano approvati nel rispetto dei termini stabiliti dalle norme e comunque entro il primo
         trimestre per quanto concerne il Bilancio di previsione.

        Punto n. 2
       Per quanto concerne la lettera a) si prende atto dei rilievi della Corte.
       Per quanto concerne la lettera b) del punto n. 2, si rileva che nel 2014 il bilancio di previsione è
       stato approvato in data 30/12/2014, con delibera n. 154, e non si è potuto procedere al
       riconoscimento dei debiti fuori bilancio in consiglio comunale entro il 31/12/2014. Le relative
       somme sono state comunque impegnate nell’esercizio 2014, in ossequio al principio di
       veridicità del bilancio, con determinazione dirigenziale n. 1261 del 30/12/2014. Il
       riconoscimento dei debiti fuori bilancio, per un totale di € 519.947,28, da parte del consiglio
       comunale è avvenuto nell’esercizio 2015, con le seguenti deliberazioni:
       - Nn.8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 e 23 del 04/02/2015;
       - N. 56 del 14/05/2015.
       Ne deriva che nel 2014 non si è provveduto al riconoscimento di alcun debito fuori bilancio,
       contrariamente a quanto indicato nella relazione sul rendiconto 2015 dell’Organo di Revisione
       (pag. 36).
       Lo stesso è avvenuto per l’esercizio 2015, in quanto il bilancio è stato approvato con
       deliberazione n. 179 del 29/12/2015. Le relative somme sono state comunque impegnate
       nell’esercizio 2015, in ossequio al principio di veridicità del bilancio, con determinazione
       dirigenziale n. 1322 del 30/12/2015. Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, per un totale di
       € 581.658,14, è avvenuto nell’esercizio 2016 con le seguenti deliberazioni:
       - Nn. 36, 37, 38, 39, 40 e 41 del 31/03/2016.
       Alla luce di quanto sopra, si ritiene che, per l’esercizio 2015, il parametro deficitario n. 8, non
       sia superato (come si evince dal prospetto di cui all’allegato 1), in quanto l’indice si considera
       negativo ove la soglia, pari all’ 1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti,
       venga superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari:

                                                                                                        15
- nel 2015 i d.f.b riconosciuti dal consiglio comunale, pari ad € 519.947,28 sono maggiori
dell’1 % delle Entrate correnti, pari ad € 135.867,33, e pertanto il parametro è superato per il
2015
- nel 2014 i d.f.b. riconosciuti, pari a zero, inferiori  all’1 % delle Entrate correnti, pari ad €
138.387,57, e pertanto il parametro non è superato per il 2015
- nel 2013 i d.f.b. riconosciuti, pari ad € 522.713,78 sono maggiori dell’1 % delle Entrate
correnti, pari ad € 144.577,24, e pertanto il parametro è superato per il 2013

 Punto n. 3
Dal questionario “Debiti fuori bilancio e disavanzi” esercizio 2015, trasmesso alla Corte dei
Conti, si rileva un riconoscimento pari ad €. 519.947,48 (e non € 534.358,18) come risulta dalle
delibere di consiglio comunale richiamate nel punto precedente.
I debiti in attesa di riconoscimento alla data del 31/12/2015, precedentemente indicati in €
315.382,50, conseguenti alle comunicazioni dei responsabili di settore, vanno rideterminati in
quanto con successiva comunicazione del Responsabile della Ripartizione Bilancio e Finanze
del 20/10/2016, si dà atto che non sussistono d.f.b. da riconoscere per tale Ripartizione e,
pertanto, i debiti da riconoscere a quella data ammontano ad € 103.849,00.
Per quanto riguarda il motivo di doglianza della Corte relativo ai mancati “accantonamenti per
contenzioso, fondo rischi, perdite società partecipate, ecc.”, si è provveduto alla
rideterminazione soltanto della composizione dei risultati di amministrazione degli anni 2015,
2016 e 2017, inserendo tali fondi vincolati, come si specificherà meglio al successivo punto n.
5.

 Punto n. 4
Per quanto riguarda la necessità di potenziare le “attività di riscossione per far conseguire
liquidità alle casse comunali”, l’Amministrazione, nel corso dell’esercizio 2018, ha
provveduto a porre in essere attività dirette all’aumento della percentuale di recupero dei tributi
locali.
In particolare, con determinazione dirigenziale n. 165 del 07/06/2018, è stato affidato l’incarico
per “le attività di contrasto e recupero all’evasione dei tributi locali: IMU e TASI”. Sulla base
dei primi dati informali comunicati dalla società affidataria del servizio, sono stati individuati
per l’anno 2013 circa 250 evasori totali e c.ca 1.900 utenti con versamenti “difformi” da quelli
previsti. Tali dati, una volta definitivi, andranno incrociati con la banca dati TARI, ai fini della
riscossione TARI.

Inoltre, al fine di incrementare l’attività di riscossione, con determinazione a contrarre n. 882
del 04/12/2018, è stata approvata la procedura di gara per l’affidamento in concessione per anni
tre del servizio di riscossione coattiva delle entrate comunali non riscosse, mediante
ingiunzione di pagamento. Tale modalità di riscossione dovrebbe garantire un gettito maggiore
rispetto alla procedura attualmente gestita da Equitalia.

 Punto n. 5
Sulla base delle indicazioni della Corte, fermo restando il risultato di amministrazione relativo
a ciascun esercizio di riferimento, si è proceduto al ricalcolo dei prospetti della composizione
del risultato di amministrazione relativo ai Rendiconti 2015, 2016 e 2017, inserendo le voci
relative agli accantonamenti e ai vincoli che non erano state previste.
Si provvede, pertanto, alla riapprovazione della composizione del risultato di amministrazione
2015, correggendo anche la parte relativa al FCDE accantonato € 4.548.010,98 anziché €
730.800,00.
Inoltre, vista la nota n. 28214 in data 11/12/2018, allegata alla presente quale parte integrante e
sostanziale, con la quale il Capo della Ripartizione Amministrativa, ha comunicato
l’ammontare del fondo passività potenziali per contenzioso relativo agli anni 2015, 2016 e
2017, si è provveduto ad effettuare agli altri accantonamenti precedentemente non previsti.

                                                                                                 16
Dalla nuova composizione dei risultati di amministrazione relativi agli anni 2015, 2016 e 2017,
è emerso un maggiore disavanzo di amministrazione che incide sul bilancio di previsione 2018,
da ricoprire come meglio specificato successivamente.

In particolare:
    1) Relativamente al RENDICONTO 2015, fermo restando il risultato di amministrazione
        relativo al rendiconto 2015, pari ad € 733.171,12 sono state inserite le seguenti somme
        per accantonamenti (precedentemente non contemplate):
- Fondo passività potenziali anno 2015: € 125.000,00;
- Indennità fine mandato sindaco: € 10.000,00;
- Perdite società partecipate: € 5.353,00.
- Il mutuo per anticipazione liquidità, pari ad € 1.371.718,00, non è stato inserito tra le voci
    relative ai vincoli, poiché risultava quale residuo passivo per l’intero importo. Per il 2016
    vedi punto successivo.
In seguito al corretto inserimento di tali vincoli, l’avanzo libero del rendiconto 2015, è stato
ricalcolato in € 106.937,06 (si allega prospetto calcolo composizione del risultato di
amministrazione anno 2015) che viene approvato con la presente deliberazione di consiglio.

    2) Relativamente al RENDICONTO 2016, fermo restando il risultato di amministrazione
        relativo al rendiconto 2015, pari ad € 762.524,59, sono state inserite le seguenti somme
        per accantonamenti (precedentemente non previste):
-   Fondo passività potenziali: sulla base della comunicazione dell’Ufficio Legale sopra
    richiamata, è stata prevista una perdita potenziale per contenziosi relativi all’anno 2016,
    pari ad € 195.000,00. Questa cifra è stata spalmata in tre esercizi successivi, e la prima
    annualità pari ad € 65.500,00 è stata accantonata in aggiunta alla somma già accantonata
    per l’anno precedente pari ad € 125.000,00, per un totale complessivo di € 190.500,00.
-   Indennità fine mandato sindaco: € 12.000,00;
-   Perdite società partecipate: alla cifra accantonata l’anno precedente per perdite potenziali
    2014 (€ 5.353,00), è stata aggiunta la somma di € 28.943,00 relativa al 2015. Il totale
    accantonato, pertanto, risulta € 34.296,00.
-   Il mutuo per anticipazione liquidità, pari ad € 1.325.430,40, risultava quale residuo passivo
    per l’importo di € 615.430,40. La restante somma del muto, pari ad € 710.000,00, non
    risulta né tra i residui passivi né nel fondo mutui anticipazioni liquidità. Con la presente
    deliberazione si è provveduto a vincolare, oltre le altre somme sopra indicate, anche la
    somma di € 710.000,00 per anticipazione di liquidità. Per la differenza pari ad €
    615.430,40, si è provveduto alla cancellazione del residuo passivo nel 2017 ed alla
    costituzione del relativo vincolo nel risultato di amministrazione.
    In seguito all’inserimento dei vincoli sopra riportati, l’avanzo libero relativo al rendiconto
    2016, di € 1.602,63 (come da rendiconto consuntivo 2016 approvato) è stato rideterminato
    in un disavanzo di € 945.193,37 (si allega prospetto calcolo composizione del risultato di
    amministrazione anno 2016) ed è riapprovato con la presente deliberazione di consiglio.
    Pertanto, a differenza di quanto risultante dal rendiconto 2016 approvato, il consuntivo
    2016 si chiude con un disavanzo di € 945.193,37. Tale disavanzo potrà essere ripianato
    negli esercizi rimanenti della consiliatura, quindi in 5 annualità per l’importo di €
    189.038,67 ciascuna.

 Punto n. 6
Si prende atto dei rilievi della Corte e si precisa che, gli oneri di urbanizzazione sono stati
utilizzati per la manutenzione delle strade e del patrimonio comunale, anche se allocati al
Titolo I in misura superiore al 75%. Nel bilancio di previsione 2018 tutti gli oneri di
urbanizzazione sono stati correttamente allocati al Titolo II.

 Punto n. 7

                                                                                               17
Si rinvia a quanto già evidenziato al punto n. 4

         Punto n. 8
        Con nota Prot. 28068 del 10/12/2018, si è provveduto a richiedere alle società partecipate il
        prospetto di cui all’art. 1, comma 6, lett. j del D.Lgs. 118/2011 relativo alla conciliazione dei
        rapporti creditori e debitori.

 2. Saldo di finanza pubblica

   Il pareggio di bilancio per gli anni 2016, 2017 e 2018 è stato rispettato, così come si evince dalle
   allegate certificazioni trasmesse telematicamente al MEF-RGS (all., all.).

3. Andamenti di cassa
 3.1 Analisi sull’utilizzo dell'anticipazione di tesoreria

                             Rendiconto esercizio        Rendiconto esercizio       Rendiconto esercizio
                                    2016                        2017                       2018
 Entità anticipazioni
 complessivamente           €                          €                            €
 corrisposte accertato al   10.312.515,97             9.679.457,03                 9.717.389,54
 Tit. VII)
 Entità anticipazioni
 complessivamente            €                         €                            €
 restituite *(impegnato     8.023.757,36              5.906.984.67                 9.279.905,05
 al Tit.V)
 Entità anticipazioni non    €                         €                            €
 restituite al 31.12        3.519.056,67              1.888.666,42                 4.812.594,68
 limite anticipazione
                             €                         €                            €
 concedibile ai sensi
                            5.807.815,28              5.661.138,78                 5.250.079,17
 dell’art.222. TUEL
 Entità delle somme
                             €                         €                            €
 maturate per interessi
                            120.536,81                113.360,69                   110.000,00
 passivi
 Entità massima delle
 entrate a specifica
 destinazione utilizzata
 in termini di cassa ex                  €                         €                          €
 art. 195 TUEL con                       -                         -                          -
 corrispondente vincolo
 sull'anticipazione di
 tesoreria concedibile
 Esposizione massima di
                                 3.545.897,20                4651.285,00                4.850.321,62
 tesoreria
 Giorni di utilizzo delle
                                        365                      365                          365
 anticipazioni
 3.2/6 L’Ente espone l’andamento nel triennio, evidenziando le principali ragioni dello squilibrio.
 Il ricorso alle anticipazioni di tesoreria è motivato principalmente dai ritardi dei trasferimenti finanziari
 da parte della regione, dalla tardiva approvazione di rendiconti e bilanci che non hanno consentito di
 presentare al Ministero dell’Interno le relative certificazioni e, conseguentemente, ha comportato il
 ritardo dei trasferimenti statali, nonché dalla bassa capacità di riscossione negli anni pregressi delle
 entrate tributarie locali.
                                                                                                           18
L'utilizzo delle entrate a specifica destinazione di cui all’art. 195 TUEL nell’ultimo triennio è
     avvenuto in maniera pressoché costante e tendente al limite massimo concedibile in quanto l'Ente versa
     in una condizione strutturale di carenza di liquidità che ha origine già di diversi anni.
     L’Ente con determina dirigenziale n. 165 del 17/03/2017 ha determinato la giacenza di cassa vincolata
     alla data del 01/01/2016. Si rileva che è in corso di determinazione la giacenza di cassa vincolata per
     gli anni successivi.
     Nella annualità 2017 l’Ente ha fatto ricorso all’elevazione a 5/12 dell’anticipazione di tesoreria.
   4. Analisi sugli equilibri di bilancio di parte corrente e di parte capitale

   4.1 Equilibrio di parte corrente e di parte capitale:

                                                                                  RENDICONTO 2016
            EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO
                                                                              (ACCERTAMENTI E IMPEGNI)
A) Fondo pluriennale vincolato per spese correnti iscritto in
                                                                        (+)
entrata                                                                       €          80.199,31
AA ) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente         (-)   €         140.073,00
B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00                                    (+)   €      12.600.190,01
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                  €                  -
C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti
direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni      (+)
pubbliche                                                                     €                  -
D) Spese Titolo 1.00 - Spese correnti                                   (-)   €      12.743.247,87
DD) Fondo pluriennale vincolato di parte corrente (di spesa)            (-)   €          58.215,34
E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale            (-)   €                  -
F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e
                                                                        (-)
prestiti obbligazionari                                                        €        365.483,61
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                   €                 -
di cui Fondo anticipazioni di liquidità (d.l. n. 35/2013)                      €                 -
                     G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-DD-E-F)                    -€        626.630,50
H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti                (+)    €          2.371,00
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                   €                -
I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a
                                                                        (+)
specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili                     €                  -
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                  €                 -
L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in
                                                                        (-)
base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili              €                  -
M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione
                                                                        (+)
anticipata dei prestiti                                                       €                  -
EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE (*)
O=G+H+I-L+M                                                                   -€        624.259,50
P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento         (+)    €                 -
Q) FPV per spese in conto capitale iscritto in entrata                  (+)    €        226.564,00
R) Entrate Titoli 4.00-5.00-6.00                                        (+)    €      1.426.493,64
C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti destinati al
                                                                        (-)
rimborso prestiti                                                             €                  -
I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a
                                                                        (-)
specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili                     €                  -
S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine        (-)   €                  -

                                                                                                         19
S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo
                                                                                                                     (-)
termine                                                                                                                         €                                  -
T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzione di
                                                                                                                     (-)
attività finanziarie                                                                                                            €                                  -
L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in
                                                                                                                     (+)
base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili                                                                €                                  -
M) Entrate da accensione prestiti destinati a estinzione anticipata
                                                                                                                     (-)
dei prestiti                                                                                                                    €                          -
U) Spese Titolo 2.00 - Spese in conto capitale                                                                       (-)        €               1.217.686,00
UU) Fondo pluriennale vincolato in c/capitale (di spesa)                                                             (-)        €                  52.083,60
V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie                                                        (-)        €                          -
E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale                                                         (+)        €                          -
EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE Z = P+Q+R-C-I-S1-
S2-T+L-M-U-UU-V+E                                                                                                               €                  383.288,04
S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine                                                     (+)        €                           -
2S) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo
                                                                                                                     (+)
termine                                                                                                                         €                                  -
T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di
                                                                                                                     (+)
attività finanziarie                                                                                                            €                                  -
X1) Spese Titolo 3.02 per Concessione crediti di breve termine                                                       (-)        €                                  -
X2) Spese Titolo 3.03 per Concessione crediti di medio-lungo
                                                                                                                     (-)
termine                                                                                                                         €                                  -
Y) Spese Titolo 3.04 per Altre spese per incremento di attività
                                                                                                                     (-)
finanziarie                                                                                                                     €                           -
EQUILIBRIO FINALE               W = O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y                                                                        -€                   240.971,46

Saldo corrente ai fini della copertura degli investimenti
pluriennali:
Equilibrio di parte corrente (O)                                                                                               -€                   624.259,50
Utilizzo risultato di amministrazione per il finanziamento di spese
                                                                                                                     (-)
correnti (H)                                                                                                                    €                       2.371,00
Entrate non ricorrenti che non hanno dato copertura a impegni                                                        (-)        €                              -
Equilibrio di parte corrente ai fini della copertura degli
                                                                                                                               -€                   626.630,50
investimenti pluriennali
     note
    A) Indicare l'importo iscritto in entrata del conto del bilancio alla corrispondente voce riguardante il fondo pluriennale vincolato.
    C) Si tratta delle entrate in conto capitale relative ai soli contributi agli investimenti destinati al rimborso prestiti corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario
    con codifica E.4.02.06.00.000.
    DD) Indicare l'importo complessivo delle voci relative al corrispondente fondo pluriennale vincolato risultante in spesa del conto del bilancio
    E) Si tratta delle spese del titolo 2 per trasferimenti in conto capitale corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica U.2.04.00.00.000.
    Q) Indicare l'importo iscritto in entrata del conto del bilancio alla corrispondente voce riguardante il fondo pluriennale vincolato.
    S1) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle riscossioni crediti di breve termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica
    E.5.02.00.00.000.
    S2) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle riscossioni crediti di medio-lungo termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica
    E.5.03.00.00.000.
    T) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle altre entrate per riduzione di attività finanziarie corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con
    codifica E.5.04.00.00.000.
    UU) Indicare l'importo complessivo delle voci relative al corrispondente fondo pluriennale vincolato risultante in spesa del conto del bilancio
    X1) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle concessioni crediti di breve termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica
    U.3.02.00.00.000.
    X2) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle concessioni crediti di medio-lungo termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica
    U.3.03.00.00.000.
    Y) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle altre spese per incremento di attività finanziarie corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con
    codifica U.3.04.00.00.000.
    (*) La somma algebrica finale non può essere inferiore a zero per il rispetto della disposizione di cui all’articolo 162 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti
    locali.

                                                                                                                                                                                 20
RENDICONTO 2017
            EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO
                                                                              (ACCERTAMENTI E IMPEGNI)
A) Fondo pluriennale vincolato per spese correnti iscritto in
                                                                        (+)
entrata                                                                       €        58.215,34
AA ) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente         (-)   €       140.073,00
B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00                                    (+)   €    12.948.116,75
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                  €                -
C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti
direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni      (+)
pubbliche                                                                     €                -
D) Spese Titolo 1.00 - Spese correnti                                   (-)   €    12.578.902,92
DD) Fondo pluriennale vincolato di parte corrente (di spesa)            (-)   €        18.008,40
E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale            (-)   €                -
F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e
                                                                        (-)
prestiti obbligazionari                                                        €     383.823,75
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                   €              -
di cui Fondo anticipazioni di liquidità (d.l. n. 35/2013)                      €              -
                     G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-DD-E-F)                    -€     114.475,98
H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti                (+)    €              -
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                   €             -
I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a
                                                                        (+)
specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili                     €               -
di cui per estinzione anticipata di prestiti                                  €              -
L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in
                                                                        (-)
base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili              €               -
M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione
                                                                        (+)
anticipata dei prestiti                                                       €               -
EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE (*)
O=G+H+I-L+M                                                                   -€      114.475,98
P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento         (+)    €               -
Q) FPV per spese in conto capitale iscritto in entrata                  (+)    €       52.083,60
R) Entrate Titoli 4.00-5.00-6.00                                        (+)    €    1.310.153,15
C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti destinati al
                                                                        (-)
rimborso prestiti                                                             €               -
I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a
                                                                        (-)
specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili                     €               -
S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine        (-)   €               -
S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo
                                                                        (-)
termine                                                                       €               -
T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzione di
                                                                        (-)
attività finanziarie                                                          €               -
L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in
                                                                        (+)
base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili              €               -
M) Entrate da accensione prestiti destinati a estinzione anticipata
                                                                        (-)
dei prestiti                                                                  €                -
U) Spese Titolo 2.00 - Spese in conto capitale                          (-)   €       361.961,48
UU) Fondo pluriennale vincolato in c/capitale (di spesa)                (-)   €      657.033,57
                                                                                                   21
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