CLOSED LOOP SUPPLY CHAIN - Fondazione Speedhub
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CLOSED LOOP SUPPLY CHAIN Un progetto di ricerca e formazione per sostenere le aziende su temi innovativi e importanti come la reverse logistics e l’economia circolare. Per creare valore per il territorio, per le aziende e per l’ambiente. Fondo Sociale Europeo in sinergia con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale POR 2014 - 2020 – Ob. “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” DGR n. 1267 del 08.08.17 “Strumenti di Innovazione Sociale NS2 Nuove sfide. Nuovi servizi”. Progetto approvato con DDR n. 1074 del 19.10.17 “CLosed Loop Supply Chain” – codice: 1001-1-1267-2017
INDICE PREFAZIONE 5 UNA RICERCA APPLICATA 45 CIRCULAR ECONOMY: UN TERRENO DI RICERCA ACCADEMICA • “Principali implicazioni per imprese e stakeholders: dai risultati della ricerca nell’ambito di una supply chain a ciclo chiuso (closed loop VERSO L’ECONOMIA CIRCOLARE: 11 supply chain)”. Università degli Studi di Verona. Prof. Ivan Russo – Dip. di Economia Aziendale LO STATO DELL’ARTE • “Closed Loop Supply Chain in a digital era”. Università degli Studi di Padova. Prof.ssa Daria Battini – Dip. di Tecnica e gestione CIRCULAR ECONOMY: cenni introduttivi e prospettive dei sistemi industriali CLOSED LOOP SUPPLY CHAIN: un progetto di territorio ESPERIENZE DI CIRCULAR 69 IL VALORE DELLA CONDIVISIONE 29 ECONOMY FOCUS IL SISTEMA IMPRENDITORIALE DEL TERRITORIO • Seminari e Workshop: Logistica e Supply Chain • Laboratori esperienziali: pratiche di scambio tra pari sui temi dell’economia circolare I LUOGHI DELL’INNOVAZIONE 91 ECONOMIA CIRCOLARE COME INCLUSIONE SOCIALE: • Rimettere in circolo persone e competenze LOGISTICA • Percorso di creazione lavoro per soggetti svantaggiati disoccupati INFRASTRUTTURE MATERIALI E IMMATERIALI DELLA CIRCULAR con la coop. Sociale PANTA REI ECONOMY DEL TERRITORIO • Moda etica: dalle eccedenze alla creazione di valore sociale con il progetto QUID I PARTNER DI PROGETTO 111 RINGRAZIAMENTI
PREFAZIONE L’Europa sta mettendo al centro della sua agenda il tema dell’economica circolare. A settembre 2015 l’As- semblea delle Nazioni Unite ha sottoscritto l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile decidendo cosa fare concretamente per le persone e per il pianeta. La dire- zione è questa ed è tracciata.
Prefazione In tale prospettiva si è mosso il pro- vo di gestire una supply chain non getto “Closed Loop Supply Chain”, più lineare ma circolare, per recupe- calando sul territorio e per le im- rare efficienza e migliorare la quali- prese il tema dell’economia circo- tà di servizi e prodotti per il cliente. lare focalizzato sulla gestione della supply chain aziendale, ora in pro- Cim&Form ha realizzato in 18 mesi di fonda evoluzione. La complessità attività 864 ore di formazione coin- delle previsioni di vendita, la globa- volgendo 231 destinatari operanti in lizzazione dei mercati, l’impatto del- 40 aziende, 4 workshop realizzati a la digitalizzazione nella produzione beneficio di 44 aziende, 2 seminari, e organizzazione aziendale, la pre- 2 borse di studio con le Università di senza di più canali distributivi e la Verona e Padova con 5.760 ore di ri- necessità di potenziare il risparmio cerca realizzate, ospitando 5 visiting energetico sono solo alcune delle professor delle più importanti uni- trasformazioni in atto che le impre- versità internazionali che studiano il se stanno affrontando con l’obietti- tema. Tutto questo per stare vicino alle imprese. E per sostenere lo sviluppo del sistema produttivo del territorio. 6
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte CIRCULAR ECONOMY: cenni introduttivi e prospettive L’economia circolare Gli OSS, insieme all’accordo di Pari- nel contesto europeo gi sui cambiamenti climatici, costi- tuiscono la tabella di marcia per un mondo migliore e per il quadro glo- Nel settembre 2015, l’Assem- bale di cooperazione internazionale blea generale delle NAZIONI UNI- in materia di sviluppo sostenibile e TE e i paesi di tutto il mondo han- delle relative dimensioni economi- no sottoscritto l’Agenda 2030 per che, sociali, ambientali e di gover- lo sviluppo sostenibile (Agenda nance. L’UE è stata una delle forze 2030 delle Nazioni Unite) e i suoi trainanti dell’Agenda 2030 delle Na- 17 obiettivi (OSS), decidendo così zioni Unite e si è pienamente impe- un elenco concreto di “cose da gnata a darvi attuazione. fare per le persone e il pianeta”. 12 13
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte incoraggiare le imprese, in partico- sviluppare e implementare stru- lare le grandi aziende multinazionali, menti per monitorare gli impat- ad adottare pratiche -sostenibili e ad ti dello sviluppo sostenibile per il OBIETTIVO 12 integrare le informazioni sulla soste- nibilità nei loro resoconti annuali; turismo sostenibile, che crea po- sti di lavoro e promuove la cultura e i prodotti locali; Consumo e produzione responsabili promuovere pratiche sostenibili in materia di appalti pubblici, in con- razionalizzare i sussidi inefficienti formità alle politiche e priorità na- per i combustibili fossili che inco- zionali; raggiano lo spreco eliminando le distorsioni del mercato in conformi- entro il 2030, accertarsi che tutte tà alle circostanze nazionali, anche le persone, in ogni parte del mondo, ristrutturando i sistemi di tassazio- abbiano le informazioni rilevanti e la ne ed eliminando progressivamente È uno dei 17 obiettivi definiti dall’ONU nell’Agenda 2030 giusta consapevolezza dello svilup- quei sussidi dannosi, ove esistenti, ed ha come focus il modello di produzione e consumo. po sostenibile e di uno stile di vita in modo da riflettere il loro impatto in armonia con la natura; ambientale, tenendo bene in con- È un obiettivo particolarmente significativo in quanto siderazione i bisogni specifici e le attribuisce ai sistemi di produzione e consumo un ruolo supportare i Paesi in via di sviluppo condizioni dei paesi in via di svilup- essenziale e composito ai fini dello sviluppo sostenibile. nel potenziamento delle loro capa- po e riducendo al minimo i possibili Si propone di realizzare i seguenti traguardi: cità scientifiche e tecnologiche, per effetti negativi sul loro sviluppo, in raggiungere modelli di consumo e modo da proteggere i poveri e le co- produzione più sostenibili; munità più colpite1. attuare il Quadro Decennale di Pro- ne e di fornitura, comprese le perdi- grammi per il Consumo e la Produ- te del post-raccolto; zione Sostenibili (10YFP), rendendo partecipi tutti i paesi, con i paesi entro il 2020, raggiungere la ge- Le previsioni dello United Nations sviluppati alla guida, ma tenendo stione eco-compatibile di sostanze presenti anche lo sviluppo e le ca- chimiche e di tutti i rifiuti durante il Environment Programme (UNEP) pacità dei paesi in via di sviluppo; loro intero ciclo di vita, in conformi- indicano che la domanda globale tà ai quadri internazionali concor- entro il 2030, raggiungere la gestio- dati, e ridurre sensibilmente il loro di risorse arriverà a 186 milioni di ne sostenibile e l’utilizzo efficiente rilascio in aria, acqua e suolo per tonnellate entro il 2050, unitamente delle risorse naturali; minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente; ad una popolazione globale di quasi entro il 2030, dimezzare lo spre- 10 miliardi di persone. co alimentare globale pro-capite a entro il 2030, ridurre in modo so- livello di vendita al dettaglio e dei stanziale la produzione di rifiuti at- consumatori e ridurre le perdite di traverso la prevenzione, la riduzio- 1 Fonte: Il ruolo dell’industria italiana nell’economia circolare, 31 ottobre 2018, Confindustria (https://www.confindustria.it/wcm/connect/b13312a2- c733-4eae-939b-04613f0086f2/Rapporto+Economia+Circolare+Confindustria+Ottobre+2018.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPA- cibo durante le catene di produzio- ne, il riciclo e il riutilizzo; CE-b13312a2-c733-4eae-939b-04613f0086f2-mvbuzpZ). 14 15
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte La roadmap UE e gli obiettivi verso il 2030 Per affrontare queste importanti tematiche, la COMMISSIONE EUROPEA La Commissione Europea per le future policy e per il raggiungimento gli ha adottato nel 2015 un piano d’azione denominato “Circular Economy obiettivi di sostenibilità nel lungo periodo, ha condiviso una vision che chiama Action Plan (CEAP)” che racchiude 54 azioni con l’obiettivo di stimolare una tutti gli stakeholder sia pubblici che privati a giocare attivamente un ruolo transizione europea verso la circular economy per generare una migliore fondamentale in questo percorso verso il 2030. Nel 2019 è stato pubblicato un competitività delle imprese, una crescita economica sostenibile e nuovi “Reflection paper – towards a sustainable europe by 2030” per coinvolgere i posti di lavoro. diversi portatori d’interesse in un dibatto lungimirante e costruttivo. La transizione da un’economia “lineare” ad una “circolare” ha implicato In previsione al 2030 molta attenzione è stata posta sull’utilizzo che le imprese rivedano il proprio modello di business e riprogettino di risorse energetiche sostenibili, predisponendo uno dei quadri diversi aspetti del prodotto (design – ciclo produttivo – logistica), con strategici più completi a livello globale per la transizione energetica e l’obiettivo di impiegare più a lungo e in modo più efficiente le risorse la modernizzazione dell’economia, integrando le politiche per il clima, (use – reuse – recycle). L’avvio di questo processo nel contesto europeo l’energia, i trasporti e la ricerca. Gli obiettivi fissati dall’UE in quest’ambito ha riscontrato diverse criticità tra gli stati membri, in particolare si è sono volti a raggiungere l’utilizzo di almeno il 32% di energie rinnovabili osservata una maggiore virtuosità e sensibilità dei paesi del centro- e almeno il 32,5% di efficienza energetica, riducendo le emissioni di gas nord Europa sulla tematica. Se osserviamo i dati di Eurostat 2016- effetto serra di almeno il 40%. 2017 per quanto riguarda gli investimenti in eco-innovazione, l’uso di energie rinnovabili e il tasso di riciclo, questo divario risulta evidente. In particolare, gli investimenti in eco-innovazione vedono Finlandia, Germania e Svezia al di sopra della media europea, con l’Italia situata UE – Obiettivi di utilizzo risorse al 10° posto. energetiche sostenibili Per quanto riguarda le energie rinnovabili la media europea risulta aver raggiunto nel 2017 il 17%, il Paese con maggior consumo di energia rinnovabile rispetto al consumo totale è la Svezia con oltre il 50%, seguita dalla Finlandia con oltre il 40%. L’Italia risulta in questa classifica al 14° posto. La percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani fornisce un significativo indice riguardo la capacità di un sistema di consumo e di produzione di convertire in una nuova risorsa i rifiuti generati +32% +32,5% -40% Utilizzo energie Efficienza Emissioni di gas dai consumatori. Il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani varia molto da uno Stato rinnovabili energetica effetto serra membro all’altro, Germania, Slovenia e Austria hanno riciclato nel 2016 oltre il 55% dei loro rifiuti urbani. Belgio, Paesi Bassi hanno riciclato oltre il 50% dei rifiuti urbani mentre l’Italia si ferma al 45,1%2. L’altro ambito nel quale si è posto un grande interesse, riguarda lo sviluppo di Tali disparità hanno imposto alla Commissione, in collaborazione con i un piano strategico per il riciclo e il riuso dei rifiuti, in particolare per quanto diversi Stati, di intraprendere una serie di iniziative e di metodologie di riguarda la produzione, l’utilizzo e la gestione della plastica. La Commissione intervento per lo sviluppo di una “roadmap” pubblico/privata al fine da questo punto di vista ha posto l’attenzione nello sviluppo di un’industria di implementare e diffondere azioni e strategie basate sulla circular della plastica intelligente, innovativa e sostenibile, in cui la progettazione dei economy nell’intero territorio europeo. prodotti e la gestione rispettino le esigenze di riutilizzo, riparazione e riciclaggio 2 Fonte: Rapporto sull’Economia Circolare in Italia 2019 (https:// circulareconomynetwork.it/wp-content/uploads/2019/02/Rap- porto-sulleconomia-circolare-in-Italia-2019.pdf) 16 17
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte Il modello dell’economia circolare: (use, reuse and recycle), generando crescita e occupazione, contribuendo a ridurre la dipendenza dall’importazione dei combustibili fossili. Entro il 2030 si prevede di riutilizzare in modo efficace ed efficiente Progettazione sotto il profilo dei costi tutti gli imballaggi in plastica immessi Materie Produzione nel mercato UE e di riciclare oltre il 50% dei rifiuti, quadruplicando prime Riproduzione la capacità di selezionarli e di riciclarli. Per quanto riguarda la progettazione dei materiali, l’intenzione è di arrivare al 2025 con un riciclo pari ad almeno al 55% degli imballaggi di plastica ed entro il 2030 tutti gli imballaggi immessi nel mercato saranno facilmente riciclabili e riutilizzabili, garantendo che 10 milioni di tonnellate di Riciclaggio Economia Rifiuto plastica riciclata saranno utilizzate per realizzare nuovi prodotti. residui circolare Distribuzione UE – Obiettivi di riciclo e riuso rifiuti – plastica Consumo, Raccolta uso, riutilizzo, riparazione +50% +55% 100% Riciclo Progettazione per Progettazione rifiuti il riciclo di imballaggi per il riutilizzo in plastica entro il 2025 entro il 2030 As an industrial system, the circular economy is restorative or regenerative by intention and Per il prossimo quadro di programmazione (2021-2027) la Commissione ha design. It replaces the “end-of-life” concept with annunciato l’aumento delle risorse di bilancio, per quanto riguarda l’ambiente e clima (programma LIFE) è previsto un aumento del 70,3% delle risorse pari restoration, shifts towards using renewable a 5,4 miliardi e il 25% delle risorse del quadro finanziario complessivo pari a 320 miliardi saranno destinati per il raggiungimento degli obiettivi climatici (114 energy, minimizes the use of toxic chemicals that miliardi in più rispetto le attuali risorse), stanziando un budget complessivo per impair reuse, and aims to limit waste through the il prossimo settennato di programmazione pari a 1.280 miliardi. superior design of materials, products, systems scopri il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 and, within this, business models3. 3 Fonte: Ellen MacArthur Foundation 18 19
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte network (European Resource Efficiency Knowledge Centre) riunisce una rete paneuropea composta da 63 organizzazioni a sostegno delle imprese, altamente motivate e che condividono un interesse comune nello scambio Azioni e iniziative di network a livello UE e nella promozione delle conoscenze sulle migliori pratiche in materia di efficienza delle risorse. Nell’ottica di creare una visione di lungo periodo verso il 2030, nel 2018 è stata lanciata la piattaforma europea THINK 2030, promossa dallo Institute for European Environmental Policy (IEEP) e composta da 100 Per accelerare il processo di transizione verso l’economia circolare la esperti provenienti da tutta Europa, dalla società civile, dal settore privato e Commissione Europea sta agendo su due diversi versanti: da un lato sta pubblico, per identificare degli obiettivi e una roadmap condivisi per un’Europa adottando una serie di iniziative per portare tutti gli stati membri allo stesso più sostenibile, sviluppando delle raccomandazioni di policy per la prossima livello nell’implementazione della circular economy, dall’altro sta sviluppando Commissione Europea, il Parlamento e per gli Stati membri. una serie di iniziative a supporto delle PMI. Le piccole imprese rappresentano il 99% del tessuto produttivo europeo, ma per una serie di fattori come la difficoltà Il sistema Confindustria Veneto tramite la propria società di servizi ha preso di accesso al credito, ai mercati e per le dimensioni ridotte incontrano forti parte su invito della Commissione Europea al progetto “Boosting circular barriere nell’implementare azioni basate sull’economia circolare, processo economy among SMEs in Europe” che ha portato alla creazione di un booklet intrapreso principalmente dalle grandi e medie imprese. La necessità risulta “Let’s help SMEs to go circular”. L’obiettivo è quello di fornire indicazioni sia quindi quella di accelerare il processo competitivo, trasferendo gli approcci e teoriche che pratiche alle PMI e alle organizzazioni a supporto del tessuto le pratiche intraprese da alcune grandi imprese alle piccole, al fine di ottenere produttivo per implementare azioni concrete di economia circolare. Il booklet una completa transizione dell’economia europea. mostra come i trend globali hanno cambiato il campo d’azione delle imprese, in particolare la scarsità delle risorse ha imposto di utilizzare le materie in modo Alla luce di questa situazione, nel 2018 la Commissione con la più efficace ed efficiente, passando da un sistema produttivo tradizionale a collaborazione di KPMG, MVO Nederland e Circle Economy ha sviluppato uno “circolare”. il progetto “Boosting circular economy among SMEs in Europe” per supportare e accompagnare le PMI verso la circular economy. Il Le metodologie per applicare un sistema produttivo basato su progetto ha visto la partecipazione di 135 stakeholder (organizzazioni a principi di circular economy sono molteplici e vanno dal riutilizzo di supporto delle PMI, rappresentanze regionali, esperti e PMI), provenienti alcune parti del prodotto, al suo completo riciclo. Questo ha implicato da almeno 20 paesi dell’UE, durante il quale sono state presentate best un cambiamento complessivo dell’impresa sotto molteplici aspetti, practice e case study (es. caso Patagonia, Philips) al fine di trasferire dal design del prodotto, al processo produttivo, alla supply e value metodologie e strumenti utili per le PMI. chain, generando nuovi mercati e nuove opportunità di crescita per le imprese. Le iniziative intraprese hanno permesso la nascita di diversi network e piattaforme, e nel 2017, è stata creata la “European Circular Economy A seguito dell’esperienza con la Commissione Europea il sistema Stakeholder Platform” a seguito di una iniziativa congiunta da parte della Confindustriale Veneto nel 2019 è entrato a far parte della rete europea Commissione Europea e dell’European Economic and Social Committee (EESC) EREK, all’interno della quale condivide il proprio knowledge e opera in per lo scambio di idee e knowledge. In quanto “rete di reti”, essa va oltre le attività sinergia con gli altri membri della rete. settoriali, mettendo in rilievo le opportunità intersettoriali, costituendo un luogo d’incontro che consente ai soggetti interessati di condividere e diffondere soluzioni efficaci e affrontare sfide specifiche. Inoltre la Commissione ha creato un network europeo, coinvolgendo soggetti pubblici e privati che mira a supportare le imprese, nel tentativo di migliorare l’uso delle risorse. EREK 20 21
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte Un fenomeno che sta avendo un impatto epocale e che vede la logistica inversa come processo chiave è quello collegato ai nuovi canali di vendita digitale, in cui la gestione del rapporto con il cliente in logica di soddisfazione implica Il ruolo della logistica non solo una spedizione e una consegna puntuale del prodotto, ma anche una performante gestione del reso, ovvero: la facoltà, sempre presente per il nell’economia circolare cliente finale, di poter restituire il prodotto senza particolari difficoltà, senza oneri aggiunti e in tempi brevi. In questi processi innovativi un fattore strategico Dalla definizione della Commissione europea di economia circolare, secondo diventa anche la possibilità di disporre di maggiori informazioni con l’utilizzo cui: “I rifiuti e l’uso delle risorse sono ridotti al minimo e quando un prodotto di tecnologie industria 4.0 sui prodotti durante la fase d’uso, permettendo di raggiunge la fine della sua vita, viene riutilizzato per creare ulteriore valore”, gestire la logistica inversa conoscendo la disponibilità e tipologia di prodotti appare del tutto conseguente come il ruolo della logistica di ritorno o “reverse da gestire a fine vita, prevedendo i momenti di ritiro e anche conoscendo in logistics” sia assolutamente strategico. anticipo le condizioni dei prodotti e componenti prima che essi entrino nei sistemi di de-manufacturing. Per certi settori la gestione della reverse logistics dei propri prodotti è già realtà per le aziende, normata da leggi specifiche, come accade ad esempio in molti In virtù di una sempre più evoluta sensibilità delle imprese ai temi di Paesi per i fabbricanti di prodotti elettronici di consumo, che sono obbligati responsabilità socio-ambientale collegati alla circolarità dell’economia o come ad occuparsene a fine vita. In Europa, ciò è regolato dalla Direttiva sui rifiuti conseguenza di normative ad hoc, per le imprese è diventato prioritario di apparecchiature elettriche ed elettroniche (WEEE) (2012/19/UE), che mette ripensare le strategie e le operations non solo all’interno del loro business, in capo ai produttori la raccolta, il riciclo e il recupero di tutti i tipi di prodotti ma lungo tutta la supply chain per rendere più sostenibile a livello ambientale elettrici. e sociale il loro operato. Ecco quindi il profilarsi di un modello complessivo di relazioni tra imprese di closed loop supply chain. Si sta profilando quindi la trasformazione della logistica come processo monodirezionale che, lungo la supply chain, parte dalla materia ed Tale visione ad oggi prospetta un percorso di sviluppo con ampie arriva al rifiuto, verso un nuovo paradigma in cui la logistica costituisce opportunità di crescita e di coinvolgimento di imprese ancora la backbone lungo la quale si sviluppa un’economia senza un vero lontane dalle best practice per mancanza di competenze specifiche e proprio “punto di consegna ultimo”. Si tratta di un modello in cui e comprensione delle opportunità, anche di chiave di business. Il - per quanto riguarda il prodotto - le risorse vengono utilizzate il più a tema rappresenta quindi un fruttuoso terreno di ricerca, confronto, lungo possibile, estrapolandone il massimo valore finché sono in uso; condivisione di contenuti e di buone prassi per accompagnare il sistema successivamente, alla fine del loro ciclo di vita, i prodotti e materiali economico verso un livello più evoluto di sviluppo sostenibile. vengono recuperati e rigenerati, per mantenerli nel ciclo economico il più a lungo possibile minimizzando la generazione degli scarti. Qualunque siano le misure adottate, è bene ricordare che la responsabilità della sostenibilità non può cadere esclusivamente su questo o su quel La reverse logistics ricopre un ruolo fondamentale per le aziende e per il sistema soggetto sociale. Investe, piuttosto, un strategia complessiva che deve economico, in quanto consente alle imprese di ridurre notevolmente eventuali coinvolgere l’intera società italiana, la quale è chiamata a improntare a uno sprechi, di poter riutilizzare prodotti e quindi di avere un impatto ambientale spirito imprenditoriale finalmente consapevole la riconciliazione della crescita limitato, nonché di cercare di recuperare almeno parte del valore tramite la economica, dell’equilibrio ambientale e dell’equità4. riparazione del prodotto danneggiato o la rivendita del prodotto restituito dal consumatore finale. 4 Fonte: Le sostenibili carte dell’Italia, a cura di Luca Paolazzi, Teresa Gargiulo e Mauro Sylos Labini, CSC, Marsilio editori, 2018, pag. XLI. 22 23
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte Tema attuale per le imprese a causa della scarsità di risorse e delle nuove norme europee. CLOSED LOOP SUPPLY CHAIN: Complessità nelle previsioni un progetto di territorio di vendita globale da parte delle supply chain aziendali. Il progetto ha affrontato il tema ne aziendale, laboratori esperienziali, ECONOMIA Necessità di definire i contenuti della sostenibilità dell’economia circolare coinvolgen- workshop e seminari, volti a gestire do come destinatari lavoratori oc- i vari aspetti della CLSC per promuo- CIRCOLARE a livello ambientale e sociale. cupati, titolari d’impresa, soggetti vere un cambiamento culturale ver- svantaggiati non occupati, operatori so buone prassi in grado di generare di organizzazioni profit e no-profit, insieme valori sul territorio, sul piano aziende pubbliche e private e uni- sociale, economico-produttivo ed versità sul fronte della ricerca. Sono ambientale. Alcuni modelli avanzati state sviluppate attività di formazio- di gestione della supply chain operano per diminuire i costi. Costruzione di una supply chain che preveda il recupero dei prodotti resi. 24 25
Verso l’economia circolare: lo stato dell’arte Inserimento sociale ore di formazione su percorsi di cre- tirocini di due mesi ciascuno per azione lavoro per soggetti svantag- soggetti svantaggiati disoccupati CLOSED LOOP SUPPLY CHAIN: giati disoccupati un progetto di territorio incontri one-to-one di 2 ore ciascuno per individuare gli interventi formativi appropriati per le risorse umane impiegate nelle aziende partner e le azioni di accompagnamento utili per i soggetti svantaggiati disoccupati Formazione Ricerca ore di formazione azien- ore per due laboratori ore di accompagnamen- borse di ricerca di 12 mesi attiva- fellowship stranieri coinvolti, dale con più di 200 uten- di scambio sul tema to nella produzione di un te con l’Università di Verona-Dip. di esperti di supply chain e di econo- ti coinvolti dell’economia circolare elaborato aziendale Economia Aziendale e l’Università mia circolare, che hanno contribui- di Padova-Dip. di Tecnica e gestio- to ai risultati della ricerca ne dei sistemi industriali Awareness seminari: uno iniziale e workshop di condivisio- uno finale di divulgazio- ne best practices su lo- ne dei risultati di ricerca gistica e supply chain 26 27
IL VALORE DELLA CONDIVISIONE
Il valore della condivisione Seminari 28.05.18 Uno sguardo al futuro: oltre la reverse logistics FOCUS verso l’economia circolare Seminari e Workshop: Logistica e Calzedonia, Dossobuono di Villafranca, VR Supply Chain Seminari e Workshop con un coinvolgimento territoria- le di oltre 200 destinatari tra stakeholders e addetti di aziende profit e no profit, da maggio 2018 a maggio 2019. Argomenti Obiettivi Analisi e mappatura dei processi Aumentare la consapevolezza sul territorio di una buona gestio- Principi lean e gestione supply ne logistica chain Condividere best practices per 27.05.19 Aumento dell’efficienza e riduzio- ricavare una maggiore sensibilità ne costi culturale nei confronti di concetti Economia circolare di «riduzione, riuso, riciclo» e logistica integrata ICT a supporto della reverse logi- per una società stic Approfondire il concetto di eco- sostenibile e inclusiva nomia circolare e verificare i pos- Economia circolare per creare va- sibili campi di applicazione nel Beper, Vallese, VR lore sociale tra profit e no profit proprio settore di riferimento 30 31
Il valore della condivisione Workshop 31.05.18 07.11.18 SUPPLY CHAIN, LOGISTICA GESTIONE DEI RISCHI E STRATEGIA COMPETITIVA NELLA SUPPLY CHAIN Il workshop ha offerto una panoramica dei principali aspet- L’incontro ha approfondito l’aspetto della gestione dei rischi ti legati alla pianificazione, gestione e analisi dei processi, per consentire alle aziende di migliorare l’influenza, il controllo quali la mappatura, la pianificazione e la programmazione. e la collaborazione con i fornitori, aumentare l’efficienza e diminuire i costi operativi. 27.06.18 11.04.19 LEAN PROCUREMENT LE TECNOLOGIE A SUPPORTO DELLA REVERSE LOGISTICS L’incontro si è focalizzato sul tema dell’organizzazione del Utilizzo delle ICT per migliorare il recupero o il riutilizzo di magazzino secondo i principi lean. Sono stati analizza- componenti di prodotto che hanno raggiunto il fine vita in ti aspetti quali l’analisi finanziaria dei fornitori, il cast re- ottica di una Closed Loop Supply Chain. Evoluzione dalla duction e la gestione degli ordini. green alla circular economy e percorso d’entrata a inizio 2019 di Confindustria Veneto nella rete europea EREK. 03.10.18 17.04.19 MISURAZIONE DEI COSTI E DELLE ECONOMIA CIRCOLARE: COME CREARE PERFORMANCE DELLA LOGISTICA VALORE CON IL VOLONTARIATO D’IMPRESA Il workshop si è focalizzato sull’analisi (costi, analisi ABC, Obiettivo del workshop è aver messo a confronto rappresen- indice di rotazione) a supporto delle scelte di impostazio- tanti di enti profit e no profit al fine di creare un tavolo di la- ne e gestione di una supply chain e sul contributo che tali voro operativo in grado di elaborare proposte di coprogetta- scelte possono dare alle performance aziendali. zione sui temi della responsabilità sociale d’impresa al fine di creare valore sociale per il territorio. 32 33
Il valore della condivisione L’intervento è stato diviso in tre parti: Laboratorio esperienziale: pratiche di scambio tra pari sui temi dell’economia circolare 1 Parte introduttiva Introduzione di tecniche, metodi e strumenti per valuta- re le scelte di assetto organizzativo, produttivo, distribu- tivo e di fornitura. 2 Momento di sperimentazione e con- L’attività è stata condotta da un divisione per favorire pratiche di esperto con esperienza specifica Parte laboratoriale di simulazione scambio e collaborazione cooperati- nella gestione di attività laboratoria- Simulazione processo di inserimento ed evasione ordi- va tra pari al fine di interpretare le di- le per le sviluppo di competenze utili ne di un’azienda, con tutte le fasi di produzione: approv- verse esperienze di economia circo- ai partecipanti per sperimentare mo- vigionamenti, controllo qualità e spedizioni. Mostrare in lare in altri ambiti e per altri prodotti. delli di apprendimento collaborativo. modo visivo ed esperienziale la differenza che apporta un sistema Lean Supply Chain. Trasmettere i concetti della qualità, il Just In Time, la nozione di collo di botti- glia e l’One Piece Flow, la produzione Pull, il Bullwhip e il controllo del WIP. L’attività laboratoriale, con l’aiuto dei 08.04.19 mattoncini LEGO ed altri strumenti, sviluppa competenze utili ai partecipanti per sperimentare modelli di appren- dimento collaborativo e comprendere al meglio il tema LEAN SUPPLY CHAIN MANAGEMENT trattato. L’obiettivo del Laboratorio è favorire pratiche di scambio e collaborazione, in ottica Lean, introducendo quindi nuo- ve tecniche e principi organizzativi. Il gruppo, guidato dal docente, ha riprodotto delle esperienze che evidenziano 3 gli aspetti rilevanti del Lean Thinking, sia dal punto di vi- sta tecnico che dal punto di vista della cultura e dell’or- Testimonianze aziendali ganizzazione aziendale (supply chain design, principio Interventi, sia da parte del docente sia da parte dei par- pull/push, lead time, impatto del WIP, lavoro in team, ri- tecipanti, che vanno a sostegno delle tematiche. duzione degli sprechi etc). 34 35
Il valore della condivisione
Il valore della condivisione ECONOMIA CIRCOLARE COME INCLUSIONE SOCIALE: Percorso di creazione lavoro per Rimettere in circolo persone soggetti svantaggiati disoccupati e competenze con la coop. Sociale Panta Rei La Cooperativa Sociale Panta Rei è un’impresa sociale Formazione importanza nella cooperativa per garantire uno sviluppo efficace dei con sede a Bussolengo, impegnata da oltre diciotto anni L’intervento formativo dal titolo percorsi di tirocinio. Gli incontri sono nel reinserimento sociale e lavorativo di persone che “Percorso di creazione lavoro: La stati svolti da esperti altamente provengono dall’area della salute mentale; attraverso logistica a supporto dell’ economia qualificati nelle materie in oggetto, la creazione di posti di lavoro personalizzati, l’azione circolare” è stato un corso di forma- strutturando gruppi omogenei e at- della cooperativa si configura come un fondamentale zione di 48 ore in due edizioni – ri- tenti alle caratteristiche delle per- strumento per contrastare la stigmatizzazione e servato a 14 persone svantaggiate sone coinvolte. l’emarginazione che troppo spesso accompagnano disoccupate e a 6 occupati; i parte- questi soggetti. Il lavoro come opportunità di cipanti hanno avuto modo di affron- reinserimento nel tessuto sociale, matrice per tutti della tate tematiche di base riguardanti Tirocinio creazione e sviluppo di relazioni sociali significative. la gestione del magazzino e la lo- L’attività ha dato la possibilità di gistica, senza trascurare aspetti svolgere all’interno dei servizi of- comunicativi, di socializzazione, di ferti dalla Cooperativa un tirocinio La Cooperativa Sociale Panta Rei diverso genere, chi con svantag- gestione delle dinamiche di grup- remunerato di 320 ore rivolto a 8 grazie al progetto di Cim&Form “Clo- gio sociale, chi fisico, per la mag- po di lavoro, temi di fondamentale soggetti svantaggiati disoccupati. sed Loop Supply Chain”, finanziato gior parte persone con sofferenze dalla Regione Veneto e dal Fondo nell’ambito della salute mentale. Sociale Europeo, e in collaborazio- Queste persone si sono presenta- ne con Confindustria Veneto SIAV, te ai colloqui di selezione, deside- Grazie alla possibilità offerta dal progetto ha avuto l’opportunità di intercetta- rose di partecipare a due interventi di Cim&Form “Closed Loop Supply Chain”, re e conoscere trenta persone del finanziati dal progetto: un percorso la Cooperativa ha avuto modo di offrire a ragazzi territorio escluse dal mercato tra- di FORMAZIONE e uno di TIROCINIO. e adulti in condizioni di svantaggio un percorso dizionale del lavoro per difficoltà di di accompagnamento al lavoro, attraverso il quale una parte di essi ha avuto modo, al termine delle ore di formazione, di continuare a lavorare nei vari servizi della cooperativa. 38 39
Il valore della condivisione Moda etica: dalle eccedenze alla creazione di valore sociale con il Progetto Quid Quid è una cooperativa sociale che tramite il proprio brand di moda etica, Progetto Quid, offre opportunità d’impiego stabile e crescita lavorativa a persone che si trovano in circostanze di fragilità lavorativa in Italia, con una particolare attenzione alle donne. Nata nel 2013 per volontà della fon- Con l’unione dei valori sociale ed datrice Anna Fiscale, Quid oggi da ambientale Quid vuole fare la diffe- lavoro a 115 donne e uomini, la mag- renza nel poco inclusivo mercato gior parte in circostanze di vulne- del lavoro nazionale e rivoluzionare rabilità sociale, offrendo loro impie- la percezione della moda, offrendo go nella produzione di collezioni di un prodotto ad un tempo bello, di moda etica a marchio Progetto Quid, qualità e consapevole, un’alternati- create a partire da tessuti di rima- va di acquisto a quanti sono sensi- nenza ed eccedenza che permetto- bili rispetto a tematiche di consumo no di creare un prodotto accessibi- etico. le e dal ridotto impatto ambientale. 40 41
Il valore della condivisione Grazie all’uso di rimanenze tessili Made in Italy, recuperate attraverso una rete di tessutai e ricevute in donazione oppure acquistate a prezzi contenuti, Quid propone collezioni di moda etica femminile dai prezzi accessibili senza rinunciare a contenuto stilistico La missione di Quid prevede intrinsecamente la volontà e qualitativo, rispondendo alla crescente richiesta di creare valore sociale condiviso attraverso la propria di alternative di consumo responsabile che stanno attività, legando il proprio modello di business ad azioni emergendo nel nostro paese ed a livello internazionale. mirate ad offrire impiego a quanti sono marginalizzati dal mondo del lavoro, con particolare attenzione alle donne, Le collezioni Progetto Quid, com- marchi ed aziende affermate pro- tramite il loro coinvolgimento nella creazione di collezioni poste da capi in edizione limitata ponendosi come partner etico per di moda a partire da materiali di rimanenza. per via della peculiarità della sup- la fornitura di capsule collection di ply chain, vengono distribuite at- prodotti in co-branding attraverso traverso 6 negozi a marchio Quid, il la formula ‘Progetto Quid for’, ideati portale e-commerce ed attraverso e confezionati per mano di chi trova una rete di 100 negozi multibrand in opportunità d’impiego in Quid e di- In virtù della propria natura di Coo- gorie a rischio di esclusione sociale, tutta Italia. Accanto alla creazione stribuite dall’azienda partner attra- perativa di tipo B, mirata all’inseri- vengono coinvolti nella produzione della propria linea, Quid si rivolge a verso la propria rete di vendita. mento lavorativo di categorie svan- delle collezioni a marchio Progetto taggiate, Quid offre opportunità Quid svolgendo mansioni quali con- d’impiego a quanti devono convive- fezione sartoriale, controllo qualità, re con un’invalidità, a chi abbia tra- stiro, imbustaggio e gestione del scorsi di tossicodipendenza e alco- magazzino. lismo ed a detenuti o ex-detenuti. Affinché l’inserimento in Quid possa Tuttavia, la sensibilità della giova- essere per i beneficiari una vera oc- nissima fondatrice Anna Fiscale casione di inclusione sociale oltre e del team iniziale, ha portato alla che lavorativa, lo staff Quid ha svi- scelta di ampliare il bacino di be- luppato un programma di welfare, neficiari includendo gruppi ricono- ‘Libera-mente’, che permette a tutti sciuti come vulnerabili da istituzio- i soci di accedere a supporto in una ni europee e internazionali, quali la molteplicità di ambiti: dal supporto Commissione Europea e le Nazioni psicologico all’accompagnamento Unite, rivolgendosi anche a donne burocratico, dall’accesso a corsi di vittime di tratta, vittime di violenza alfabetizzazione digitale alla par- e migranti. I beneficiari, identificati tecipazione ad incontri con altre dallo staff Quid attraverso la rete non-profit locali che offrono servizi creata con organizzazioni del terzo di supporto a persone in circostan- settore dedite al supporto di cate- ze di fragilità. 42 43
UNA RICERCA APPLICATA
Una ricerca applicata Tali iniziative si concretizzano in prima battuta con una gestione sostenibi- le delle risorse, che non deve tuttavia limitarsi ai soli processi logistici, ma dovrebbe piuttosto diventare parte integrante della strategia che le aziende Principali implicazioni per imprese e adottano per l’organizzazione dell’intera supply chain, partendo dalla sele- zione dei fornitori fino allo studio dei bisogni dei consumatori. Una gestione stakeholder dai risultati della ricerca sostenibile della catena di fornitura (sustainable supply chain management) passa attraverso la condivisione e l’organizzazione sistematica dei principa- nell’ambito di una supply chain a li processi interorganizzativi lungo la supply chain per il raggiungimento di obiettivi di lungo periodo di carattere sociale, economico e ambientale, otte- ciclo chiuso (closed-loop supply chain). nuti anche grazie all’integrazione strategica e trasparente degli attori della Università degli Studi di Verona. supply chain. Per coniugare sostenibilità con i classici obiettivi di efficien- za ed di efficacia di una supply chain occorre individuare nuovi modelli di Prof. Ivan Russo – Dip. di Economia business capaci di produrre benefici per tutti gli stakeholders: l’economia circolare è un nuovo paradigma che può rappresentare la risposta a questo Aziendale quesito, soprattutto per l’impresa manifatturiera. L’alternativa proposta al classico modello di supply chain lineare (take-ma- ke-dispose), un modello in cui i beni sono prodotti a partire da materie prime La logistica può essere definita come la capacità di estratte ex novo, poi venduti, utilizzati e infine eliminati come rifiuti, è l’eco- garantire il prodotto giusto, integro, nelle giuste quantità, nomia circolare in quanto orientata alla creazione di un sistema in grado di nel momento e luogo stabilito, al costo e alle condizioni mantenere il valore di prodotti, materiali e risorse più a lungo possibile all’in- pattuite. terno dell’economia stessa. Un concetto apparentemente semplice ma piuttosto complesso da met- tere in pratica soprattutto per catene di fornitura e scambi commerciali in- Attualmente l’Italia è il paese con il più alto indice ternazionali. Infatti, il progressivo aumento della popolazione e la continua di “circolarità” in Europa, davanti a Regno Unito, espansione dei mercati necessitano sempre più di una logistica in grado di Germania, Francia e Spagna (Il Sole 24 Ore, 2019). sostenere i flussi fisici ed informativi su scala globale. Nonostante il conti- nuo miglioramento in termini di efficienza delle attività legate alla logistica, il Tradizionalmente, la supply chain è strutturata in modo lineare, ossia come dispendio di risorse impiegate per mantenere i livelli di servizio attuali risulta una pluralità di attori concatenati gli uni con gli altri, orientati ad operare con in certi contesti insostenibile: efficienza e a fornire un valore aggiunto per il mercato finale: una struttura che si basa solo sulla forward supply chain non considera i benefici e le nu- Un trend che influenzerà il mondo della logistica nel merose potenzialità di un modello di business circolare, che inizia il suo pro- prossimo futuro sarà la scarsità di risorse, che necessita cesso con la gestione dei resi di prodotto. Se gestita in modo strategico, la di uno sviluppo spontaneo o forzato di iniziative gestione dei resi di prodotto non è più un mero dispendio di risorse o solo un sostenibili nel tempo fino al graduale riposizionamento problema logistico, ma un vantaggio competitivo per la creazione di valore delle modalità e delle attività logistiche riducendo la loro aggiunto per il consumatore finale. dipendenza da risorse fossili (decarbonizing logistics). 46 47
Una ricerca applicata dizionati. Infatti, i modelli di business e le iniziative che vogliano investire in un’economia circolare hanno successo se i consumatori sono intenzionati ad acquistare tali prodotti. Un modello di business circolare combinato ad una strategia di supply chain si struttura con una catena di fornitura a ciclo chiuso (closed-loop supply chain), un modello avente la finalità di recuperare il valore residuo dei pro- Inoltre, la scelta del canale distributivo più appropriato dotti che vengono resi e di reintrodurlo nella supply chain stessa. per questi prodotti è ancora un tema di ricerca poco esplorato: recenti trend mostrano una progressiva Partendo dai prodotti che vengono resi dal cliente o dal consumatore finale, evoluzione dei modelli di business verso la cosiddetta un modello di closed-loop supply chain include una serie di attività, ossia: il “omnicanalità”, per offrire un servizio sempre più riutilizzo, il riciclo, il ricondizionamento, la rigenerazione e la gestione degli competitivo e caratterizzato dalla trasversalità scarti. Alcune stime permettono una visione più chiara dell’impatto che i resi dell’esperienza di acquisto del consumatore attraverso di prodotto e successivamente i prodotti ricondizionati e riciclati avranno sul tutti i canali di vendita, cercando inoltre di integrare mercato. i diversi canali in modo strategico. Attraverso quale canale distributivo è più appropriato vendere i prodotti ricondizionati? E a quali segmenti di clienti? Prodotti resi Prodotti ricondizionati $ 642.6 €miliardi 90 Le attività della closed-loop supply chain presentano alcune sfide non solo di carattere operativo ma anche strategico che riguardano sia i fornitori che i miliardi clienti. Visibilità, trasparenza, sicurezza e affidabilità sono tra le prime criti- cità per una catena di fornitura che voglia implementare modelli di business Valore dei prodotti resi Potenziale valore di mercato di tipo circolare. Inoltre, il consumatore finale richiede maggiori informazio- ogni anno a livello globale in Europa per i prodotti ni sui prodotti derivanti dal recupero, rendendo necessaria l’introduzione di ricondizionati entro il 2030 nuove tecnologie abilitanti. Prodotti riciclati Fatturato Economia Circolare in Italia Per alcune delle sfide individuate, una possibile soluzione può essere data dalla blockchain, definita €miliardi 12,6 €miliardi 88 come un registro digitale, pubblico e decentralizzato, in cui le transazioni tra utenti sono registrate in ordine cronologico, con l’obiettivo di creare un archivio sicuro, Valore aggiunto prodotto Fatturato imprese italiane verificabile e permanente. dall’industria del riciclo in Italia attive nell’economia circolare nel 2015 all’anno Date le sue caratteristiche di validità, sicurezza e condivisione delle informa- zioni, la blockchain si candida come tecnologia in grado di risolvere alcune criticità legate all’affidabilità, visibilità e sicurezza lungo la supply chain: la Questi dati permettono di comprendere da una parte la crescente propen- necessità di informazioni che possano verificare la provenienza del prodot- sione dei consumatori verso l’acquisto di prodotti ricondizionati o rigene- to e il bisogno del cliente di avere maggiori dettagli sui processi di rilavo- rati, dall’altra il possibile vantaggio creato dalla vendita di queste categorie razione, creano i presupposti per integrare questa tecnologia ai modelli di di prodotti, quindi la creazione di un mercato per i prodotti rigenerati o ricon- business di tipo circolare. 48 49
Una ricerca applicata Le imprese non dovrebbero limitare i flussi di reso ma piuttosto farli diventare elemento di soddisfazione per il cliente finale e trasformarli in primaria risorsa Alcune startup italiane offrono già dei servizi che integrano la blockchain per la rigenerazione e rilavorazione dei prodotti così all’economia circolare attraverso la creazione di un registro condiviso e co- da permettere l’attivazione di processi di economia stantemente aggiornato che permette la tracciabilità internazionale di scarti circolare e closed-loop supply chain. Sicuramente oggi industriali e rifiuti riciclabili. Le aziende possono verificare in ogni momento la il reso è diventato da problema di nicchia a parte del qualità dei lotti messi in vendita, le quantità conferite e trasportate, la prove- business model per molte imprese. nienza del materiale e l’affidabilità aziendale (Il Sole 24 Ore, 2019). Principali Implicazioni Manageriali L’economia circolare sta già trovando applicazione in alcuni contesti industriali, come per esempio il settore OBIETTIVO BEST PRACTICE dell’elettronica o quello agroalimentare, grazie a modelli di business di tipo circolare e alle attività della closed- Gestione dei resi come elemen- Individuare l’owner del processo loop supply chain. to strategico Sebbene alcune sfide che riguardano da vicino i flussi informativi ed operati- Gestione dei resi come elemen- Sono necessarie capacità adattive, scelte di po- vi delle future supply chain rimangono al momento difficili da risolvere, alcu- to di vantaggio competitivo licy e cultura organizzativa che si adattano alle ne nuove tecnologie permettono di trovare delle soluzioni in grado di offrire un condizioni esterne che cambiano (cliente, compe- servizio che rivoluzioni sia il modo in cui i consumatori acquistano dal mercato, tizione, norme) sia il processo di acquisizione e gestione delle informazioni. Infine, attraverso Visibilità e trasparenza della Ripensare i processi organizzativi e individuare le questo progetto di ricerca ci è possibile anche determinare alcune implicazioni supply chain tecnologie abilitanti a supporto manageriali per le imprese: Accettabilità da parte del con- Segmentare il mercato rispetto ai clienti che Inoltre, la gestione dei resi è sempre più elemento strategico, ma deve avere sumatore finale per i modelli di accettano i modelli di business circolari un owner aziendale del processo essendo trasversale come gestione a più business circolari funzioni aziendali, soprattutto perché senza una gestione efficiente ed ef- ficace dei resi di prodotto verrebbe meno un anello fondamentale della clo- Incrementare le vendite di Definire la politica di reso più adatta e il canale di- prodotti ricondizionati stributivo più appropriato per tali prodotti in una sed-loop supply chain; visibilità e trasparenza nella supply chain sono le prin- ottica di omnicanalità. cipali sfide per le aziende, in particolare nell’era dell’omnicanalità, ripensare i processi organizzativi e individuare le tecnologie abilitanti a supporto diven- ta indispensabile. Il progetto di ricerca, coordinato dal • Prof. Jon Kirchoff, East Carolina responsabile scientifico Prof. Ivan University. Questa ricerca ci ha permesso di individuare una potenziale accettabilità da Russo, ha visto la collaborazione con parte del consumatore finale per i prodotti ricondizionati, tale elemento risul- tre visiting professor: Il progetto ha inoltre finanziato una ta indispensabile per avviare un riposizionamento strategico verso modelli di borsa di ricerca della durata di 12 business circolari e strategie di supply chain coerenti. In tal senso, la scelta • Prof. Robert Frankel, University mesi, da Giugno 2018 a Maggio 2019, del canale distributivo e della politica di reso, che determina le regole per la o North Florida; vinta dal Dott. Nicolò Masorgo, presso restituzione del prodotto, diventa parte integrante della strategia per la ge- • Prof. Ayman Omar, American il Dipartimento di Economia Aziendale stione dei resi di prodotto. University at Washington D.C.; Università degli Studi di Verona. 50 51
Una ricerca applicata Prof. Ivan Russo Prof. Ayman Omar Università degli studi di Verona American University, USA Responsabile scientifico della ricerca Visiting Professor Prof. Robert Frankel Prof. Jon Kirchoff University of North Florida, USA University of East Caroline, USA Visiting Professor Visiting Professor Dott. Nicolò Masorgo Università degli studi di Verona Vincitore borsa di ricerca 52 53
Una ricerca applicata “Closed Loop Supply Chain nell'era digitale.” Università degli Studi di Padova. Prof.ssa Daria Battini – Dip. di Tecnica e gestione dei sistemi industriali Il progetto ha avuto inizio il 1 Giugno 2018 e si è concluso il 31 Maggio 2019. E’ Per indagare al meglio questo legame il gruppo di ricerca del Dipartimen- stato possibile finanziare una borsa di studio di 12 mesi, vinta dall’Ing. Marco to DTG dell’Università di Padova ha sviluppato un’analisi estesa dello stato Simonetto, il quale ha lavorato con la supervisione della Prof. Daria Battini dell’arte insieme ad un’indagine empirica di casi studio e dati provenienti dal- presso il Dipartimento DTG di Vicenza dell’Università di Padova. Sono stati le aziende coinvolte nella rete Cim&Form. inoltre coinvolti due visiting professors: • Il professor Ajay Das, professore e senior researcher di eccellenza presso Durante i primi sei mesi di attività il lavoro si è il Baruch College di New York, concentratto sull’analisi della letteratura inerente il CLSC, • Il professor Kannan Govindan, professore e ricercatore di eccellenza inter- mentre durante il secondo semestre l’attenzione si è nazionale, University of Southern Denmark). spostata sul collegamento esistente fra CLSC e Industria 4.0 in particolare mediante analisi di pubblicazioni scientifiche, leading case studies a casi reali. L’argomento principale della ricerca condotta dal team di Padova è il legame esistente sia nella letteratura Dall’analisi della letteratura accademica è emerso un forte legame pratico fra accademica sia nella pratica industriale fra attività tecnologie abilitanti e efficienza delle attività di CLSC. Attraverso la banca di Closed Loop Supply Chain (CLSC) e investimenti dati accademica Scopus sono stati scaricati 623 articoli scientifici inerenti in tecnologie abilitanti in ottica di Industria 4.0. I due il CLSC. Questi sono stati letti e analizzati creando un database nel quale argomenti sono infatti non soltanto molto attuali e sono state sintetizzate le informazioni principali e ad ogni articolo è stata fortemente dibattuti ma anche molto correlati sia da assegnata una categoria di appartenenza. Questo database ha permesso di un punto di vista teorico sia da un punto di vista pratico. schematizzare le varie strutture di CLSC al variare del settore industriale di appartenenza. 54 55
Una ricerca applicata Sono stati in seguito selezionati dal database oltre 120 articoli capaci di I 13 benefici sul CLSC management mettere in risalto il legame esistente fra CLSC e la necessità di investire in tecnologie digitali di ultima generazione. Questi articoli sono stati analiz- individuati sono: zati nel dettaglio e una matrice tecnologie/benefici è stata creata al fine di mettere in luce i benefici offerti dalle diverse tecnologie digitali nel gesti- re attività di CLSC. Le 10 diverse tecnologie analizzate Riduzione dei lead time in generale Miglior comprensione e previsione della Miglior previsione della domanda dei prodotti usati sono le seguenti: domanda di mercato Raccolta dati, sensori, monito- Big Data Cloud computing Migliore conoscenza Migliore conoscenza Riduzione dell’incertezza nei raggio e controllo per persone, della qualità dei prodotti della quantità di prodotti canali in entrata (fornitori) per prodotti e per macchinari/ che ritornano he ritornano attrezzature Blockchain Additive manufacturing Cyber Physical Riduzione del costo Riduzione dell’invio Maggiore percezione dei clienti (stampa 3D) Systems dei prodotti riprocessati in discarica di prodotti del valore dei prodotti riciclati a fine vita Intelligenza artificiale Realtà aumentata Realtà virtuale Riduzione delle Riduzione dei problemi Riduzione dell’incertezza emissioni di CO2 di stabilimento dei trasporti. Robots collaborativi Miglior conoscenza della capacità produttiva degli impianti/controllo degli impianti 56 57
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