Progetto "RISCOPERTA DEI GIOCHI DI UNA VOLTA-MOSTRA-MUSEO DEI GIOCHI DA NON DIMENTICARE"
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Progetto “RISCOPERTA DEI GIOCHI DI UNA VOLTA – MOSTRA-MUSEO DEI GIOCHI DA NON DIMENTICARE” “Centro estivo 2016” Realizzato da Asd Demetra & RSSA Casa Melissa / Villa Bianca Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana, è sempre “figlio del tempo” e si adatta al contesto sociale in cui si svolge. LABORATORIO: Il gioco è l’espressione più vera, e spontanea dell’infanzia, e favorisce lo sviluppo psicologico del bambino. Attraverso il gioco il fanciullo apprende schemi di azione, ed abilità relazionali, sviluppa capacità motorie, e cognitive, costruisce un repertorio comportamentale su cui si fonderà lo sviluppo della sua personalità. Utilizzato come fine, metodo o mezzo, il gioco potenzia la socializzazione e l’apprendimento; stimola la curiosità, l’inventiva, la manualità, la creatività. Il gioco abitua alla competizione, alla riflessione, al rispetto delle regole. E’ un vero e proprio allenamento che il bambino compie inconsapevolmente per avvicinarsi ed adattarsi alla società degli adulti. Il gioco si adegua al contesto sociale nel quale si svolge. Se per i bambini di “ieri” giocare all’aria aperta, in piazza o per i vicoli del paese, era l’unica fonte di svago e di socializzazione; i bambini di oggi non sanno più cosa significa giocare insieme. Crescono davanti alla televisione o ai videogiochi, sono abituati a memorizzare sempre più immagini e a produrre sempre meno parole; hanno sempre qualcuno o qualcosa (computer) che sceglie per loro. Le relazioni umane sono quasi assenti come anche la fantasia, la creatività, l’inventiva. I bambini non scelgono per loro volontà, 1
ma vengono coinvolti in forme di divertimento imposte, create artificialmente, che annullano i rapporti interpersonali e creano solitudine ed isolamento. Il progetto incoraggia i bambini a scoprire l’importanza del gioco per lo sviluppo delle proprie attitudini psico-fisiche, attraverso la conoscenza e la pratica dei giochi tradizionali ripresi dal patrimonio culturale dei nonni. Attraverso la testimonianza orale di nonni, persone anziane e genitori i bambini impareranno a costruire ed usare i giochi di un tempo, e scopriranno che quei giochi che vengono dal passato e che fanno parte del nostro “patrimonio culturale immateriale” ( come definito nella Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Parigi, ottobre 2003) sono ancora oggi fonte di divertimento, e socializzazione, capaci di superare qualsiasi differenza sociale, fisica o di razza per abitare in un villaggio globale fatto ancora di vicoli, piazze, campetti dove correre in libertà, affinché il gioco divenga, e resti un diritto inalienabile di ogni bambino. OBIETTIVI GENERALI Sviluppare e migliorare la capacità di relazionarsi con se stessi, e con gli altri; Riscoprire, conservare, e diffondere il gioco tradizionale come risorsa volta a rafforzare l’identità delle popolazioni e la creazione di una comune tradizione nazionale; Recuperare le memorie perdute, e costruire “nuovi saperi”, sovrapponendo i propri stili di vita a quelli di coloro che ci hanno preceduto, per dar vita a nuove forme di esperienza utili per il futuro; Stimolare la fantasia. 2
OBIETTIVI SPECIFICI - Riscoprire e riconoscere i giochi della tradizione italiana, e non: le regole, gli strumenti, gli aspetti socio-culturali che li caratterizzano; - Acquisire maggiore sicurezza e fiducia in se stessi, attraverso l’uso di abilità personali; - Capire la necessità dell’intesa, e della cooperazione nel gioco di squadra; - Scoprire il piacere della condivisone durante l’attività ludica; - Favorire lo scambio di idee e pensieri; - Migliorare le relazioni interpersonali, e le capacità comunicative; - Migliorare le relazioni interpersonali, e le capacità comunicative; - Migliorare l’espressione emozionale, e i linguaggi non verbali; - Favorire l’apprendimento di regole di gruppo, e la cooperazione. Il recupero dei giochi tradizionali rappresenta la riscoperta della propria storia, delle proprie origini, e del senso di appartenenza. Il gioco stimola l’inventiva, la curiosità, la manualità, l’ingegno; con il gioco il bambino si adatta, e si avvicina alla società degli adulti. In questo laboratorio i bambini incontreranno i propri nonni e/o persone anziane per conversare con loro sui “giochi del loro tempo” (quali erano, come si giocava, come si costruivano, quali erano le conte le filastrocche più comuni). In particolare ci soffermeremo sulla trottola: essa è un gioco per bambini conosciuto in tutto il mondo sin da tempi antichi, verranno realizzate delle trottole, e creati dei veri, e propri tornei per vedere chi riesca a farla girare più a lungo. Impareremo insieme il gioco delle biglie, il più conosciuto è quello della “tana” (la buca). Il gioco consiste nel colpire le biglie degli avversari diventandone proprietario. Prima delle palline di vetro si giocava con quelle di terracotta, colorate con vivaci tinte, con l’aiuto dei nostri nonni, proveremo a ricrearle. Il gioco dei tappi consiste nel tracciare una pista per terra con curve, e rettilinei posizionando all'inizio della pista dei tappi. 3
Non potrà mancare l’albero della cuccagna e la rottura delle pignatte in terracotta.. E ancora il limbo, il fazzoletto, la caccia al tesoro, spaventapasseri, incollati, sciangai, mollette pazze, ecc. ecc. A conclusione del laboratorio verrà creata una piccola mostra – museo nella quale verranno esposti i giochi ricreati dai nostri bambini, durante l’apertura della mostra sarà possibile fare un tuffo nel passato e provare a giocare con i giochi di una volta accompagnati dai bambini e dai nonni. DURATA 5/6 ore settimanali. PROGETTISTI Lorita Calò, Gianluca Campana, Stefania De Gaetani,Rosa Di Coste, Cosimo Maiorano, Alfredo Romano, Mariangela Fraime. 4
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