Parte il BTO, il turismo in Italia rinasce attraverso l'innovazione digitale
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Parte il BTO, il turismo in Italia rinasce attraverso l’innovazione digitale Frictionless. Questa è la parola chiave per la tredicesima edizione di BTO, presentata oggi a Firenze. L’Opening Day è stato accolto nella cornice di Palazzo Vecchio e nel corso dell’anteprima sono stati annunciati i quattro temi portanti della manifestazione, Digital Innovation, Destination, Food and Wine e Hospitality. L’evento si concluderà infatti dopo 4 giorni di dibattiti e interventi, il 30 novembre, tutti legati dal fil rouge del Be Travel Onlife. Ridurre gli attriti significa, allargare la visione di un paese a forte vocazione turistica come il nostro e l’innovazione digitale e tecnologica permetterà di superare le difficoltà della pandemia per presentarsi con nuovi strumenti a chi oggi non vuole solamente fare il turista, ma vuole vivere una esperienza che inizia ancora prima della partenza. “Sono passati 620 giorni dalla presente edizione, ben 22 mesi di cesura. Ma come avremmo vissuto la pandemia senza gli strumenti digitali?” si chiede Francesco Tapinassi, direttore scientifico della manifestazione. “Abbiamo sperimentato una socializzazione diversa, virtuale, ma soprattutto il viaggio è tornato una vera vacanza, uno stacco dalle restrizioni. Per questo il claim del 2021 è “Frictionless”, senza più attrito – continua Tabinassi -. Per questo BTO guarda al futuro del turismo e come impatteranno tecnologie come virtual reality e augmented reality. C’è poi il tema dello Smart working: potremo decidere dove lavorare. Ma oggi già pensiamo al “Metaturismo”: ci sarà spazio per il turismo virtuale?”.
D e l r e s t o l ’ a n nuncio di Facebook sul Metaverso sta già aprendo nuove strade verso le esperienze immersive, che permettono di avere informazioni prima e ricordi più vividi dopo. “La tecnologia diventa molto più facile da utilizzare ed entra anche nel momento della pre visita, ma le app ci accompagneranno anche durante la visita, anche con la realtà aumentata e senza cartelli invasivi, potendo anche acquistare prodotti o una degustazione digitale: così la nostra esperienza Sara ancora più piena – spiega Roberta Garibaldi, Ad di Enit -. C’è poi la questione del Blockchain che aiuterà a combattere l’italian sounding. La raccolta dei data sarà fondamentale, insieme alla loro precisione e tempestività di raccolta, ma il tema del benessere sarà preminente, quello che si può ottenere immersi nella natura e anche in ambito rurale. Proprio per questo il cibo sarà sempre più legato alla sostenibilità, anche sociale: oggi il turista enogastronomico è sempre più consapevole. Sara così necessario creare connessioni tra ambiente urbano e rurale. Un esempio è l’olio del Colosseo, ma attraverso l’educazione al cibo possiamo migliorare il nostro approccio all’alimentazione”.
“ I l s e t t o r e t u ristico è stato quello più colpito dalla pandemia. Nel 2019 l’Europa era la regione più visitata, ma la Commissione ha messo in campo molte misure, rendendo disponibili diversi strumenti di politica regolamentare e finanziamenti – conferma Valentina Superti DG Grow della Commissione Europea. Ad esempio il certificato Covid, chiamato Green pass in Italia: questo ha salvato la stagione estiva. Sono stati scaricati oltre 600 milioni di certificati, ma sappiamo che molto resta da fare. Non sappiamo quando il turismo tornerà ai livelli del 2019 – continua Superti -, possiamo però dire che in futuro il turismo sarà più sostenibile e digitale. Questo è inevitabile e essenziale, perché la domanda si è evoluta. Oggi il viaggiatore vuole vacanze sostenibili e l’offerta dovrà adeguarsi. I dati ci dicono che i 2/3 dell’ospitalità fa uso degli strumenti digitali, e quindi si può crescere. Dobbiamo poi raccogliere e organizzare i dati, così da migliorare l’offerta. Entro il 2030 ci serve un piano solido e ambizioso, un progetto approvato e monitorato dall’intero sistema, tutti devono sostenerlo. Ci saranno delle tappe: prima dell’estate abbiamo coinvolto molti attori di questo ambito nella discussione”. Gli operatori dovranno configuare la propria offerta in base alle nuove necessità e ai desideri dei turisti: “Abbiamo registrato una maggiore importanza della cultura del dato per
tutti gli operatori- sottolinea Furio Gianforme, di Google -. Per questo abbiam creato degli strumenti pubblici, che permettono a tutti di ottimizzare campagne di marketing ad hoc”. La pandemia di fatto non ha cambiato le abitudini, ma ha accelerato un processo che era già in corso. “Abbiamo fatto un’esperienza che ci ha portato ad accelerare sulle tecnologie. Nel mondo conteranno atteggiamenti e valori e chi lavora nel mondo del consumo dovrà averne a che fare – spiega Giovanni Boccia Altieri, professore dell’Università di Urbino -. C’è poi la realtà esperienziale mixed, analogico e digitale si fonderanno. Il consumatore del futuro sarà sempre più phygital, interagirà attraverso schermi o realtà immersive. Ci sono tre tendenze da tenere in mente per il prossimo futuro: il remote working, il big data driven e infine l’automation con l’AI”. Ma come sarà la nuova esperien za turistic a? “Ci sono cinque fasi: desidera re, sceglier e, prenotar e, vivere e ricordare – conferma Massimo Canducci, Chief Innovation Officer del Gruppo Engineering -. In futuro avremo nuovi dispositivi, come occhiali smart in grado di sostituire tutto quello che oggi facciamo con gli smartphone. Quindi l’azione
del marketing dovrà passare anche attraverso questi device. Il turista non utilizzerà più singole applicazioni, ma ecosistemi digitali: da mobile first a glasses first”.
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