CDP e gli strumenti finanziari a supporto dell'efficientamento energetico - Area Supporto all'economia Livio Schmid - Comune di San Giuseppe Vesuviano

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CDP e gli strumenti finanziari a supporto dell'efficientamento energetico - Area Supporto all'economia Livio Schmid - Comune di San Giuseppe Vesuviano
CDP e gli strumenti finanziari a supporto
                                      dell’efficientamento energetico

                                                 Area Supporto all’economia
                                                                       Livio Schmid

                                            San Giuseppe Vesuviano, 6 febbraio 2014
Cassa depositi e prestiti
CDP e gli strumenti finanziari a supporto dell'efficientamento energetico - Area Supporto all'economia Livio Schmid - Comune di San Giuseppe Vesuviano
Sommario

            CDP in sintesi e gli interventi a supporto dell’economia

            Le iniziative a supporto dell’efficientamento energetico

            Fondo Kyoto

            EEEF- European Energy Efficiency Fund

Cassa depositi e prestiti
                                                                       2
CDP e gli strumenti finanziari a supporto dell'efficientamento energetico - Area Supporto all'economia Livio Schmid - Comune di San Giuseppe Vesuviano
CDP in sintesi e gli interventi a supporto dell’economia

Cassa depositi e prestiti
CDP e gli strumenti finanziari a supporto dell'efficientamento energetico - Area Supporto all'economia Livio Schmid - Comune di San Giuseppe Vesuviano
CDP: Identità e Obiettivi
                CDP: S.p.A. a controllo pubblico, 80,1% MEF, 18,4% Fondazioni bancarie, 1,5% azioni proprie
                                MISSION: CONTRIBUIRE ALLA CRESCITA DEL PAESE

                                                                  65 FONDAZIONI
                                                                     BANCARIE

• Dal 2009, le potenzialità di utilizzo del
  Risparmio Postale sono state ampliate: dai soli
  investimenti pubblici, storica forma di impiego
  di CDP,        ai programmi a sostegno
  dell’economia.

• In questo ambito, CDP ha rapidamente
  acquisito un ruolo centrale, in particolare nel
  supporto alle PMI, articolando la sua offerta in
  strumenti di debito e di equity.

Cassa depositi e prestiti
                                                                                                              4
CDP e gli strumenti finanziari a supporto dell'efficientamento energetico - Area Supporto all'economia Livio Schmid - Comune di San Giuseppe Vesuviano
CDP: cifre chiave
                                                                BILANCIO 2012                         Utile
                                                                (valori in miliardi di euro)           2,8

                                                                                                                     ∆ vs BILANCIO 2011

                                      Attivo                                                     305,4                      +11,6%
                                      Patrimonio netto                                             16,8                     +16,4%
                                      Raccolta postale                                           233,6                      + 7,0%
                                      Disponibilità liquide                                      139,1                      + 8,1%

                                      Crediti vs clientela e banche                              100,5                      + 1,9%

                            Dimensioni del RP al 31.12.2012                                RP: nel 2010, l’8,3% dello stock di attività finanziarie
                              € 302 MLD DI MONTANTE                                                  detenute dalle famiglie italiane*
                                                                                                   Nel 2011, la quota di RP è salita al 9%
                            24 milioni di risparmiatori
                                                                                               STRUMENTO             % sul totale Attività finanziarie
                                                                                  Azioni e Partecipazioni                                                                 21,4%
                                                                                          Depositi Bancari                                                          19,0%
                                                                                                   Ramo Vita                                        11,6%
                                                                                                Obbligazioni                                   10,2%
                                                                                                          Altro                              9,0%
                                                                                        Risparmio Postale                                 8,3%
                                                                                               Fondi Comuni                           6,6%
                                                                                            Fondi Pensione                           6,0%
                                                                                    Titoli di Stato Italiani                       5,0%
                                                                                                     Contanti                 3,0%
                                                                                 *Fonte: Banca d’Italia, La ricchezza delle famiglie italiane 2010, Supplemento al Bollettino
                                                                                 Statistico, 14 dicembre 2011
Cassa depositi e prestiti
                                                                                                                                                                                  5
Stock di crediti verso clientela e verso banche (2012)
                                                                                  Impieghi di interesse pubblico e Altri crediti
                                                                 Finanziamenti

                     Credito Agevolato e Supporto all'Economia
                                                                                 0,4
                                                                          5,5
                                                                 9,2

                                                                                          85,4
                                                                                                               Enti Pubblici

                              Nel 2012, lo stock di crediti si è attestato su un valore di € 100,5 miliardi, in
                                                crescita rispetto all’esercizio precedente
Cassa depositi e prestiti
                                                                                                                                   6
Strumenti di debito a supporto dell’economia

                   PMI

          6                   2                                                            0,6         6          6

                               Rispetto a fine 2011, le risorse mobilitate da CDP a sostegno dell’economia
                            sono cresciute del 63%, passando da 30 ad oltre 49 miliardi di euro. Tale dotazione
Cassa depositi e prestiti                     è stata recentemente ulteriormente accresciuta                          7
I Plafond PMI
            DAL 2009: € 18 MLD (di cui 13 erogati)                               Circa 80.000 imprese finanziate
                                                        PLAFOND PMI 2009: € 8 MLD
             •   Risorse totalmente utilizzate in poco più di due anni
             •   Banche aderenti: oltre 250 Banche hanno attivato lo strumento (76% degli sportelli e 92% delle quote di mercato)
             •   Scadenze: 3, 5, 7 e 10 anni
             •   Apprezzabile contenimento dei margini e allungamento delle durate applicate a PMI

                                                      NUOVO PLAFOND PMI: € 10 MLD
            • Banche Aderenti: 182 Istituti aderenti (78% in termini di sportelli e oltre l’85% in termini di quote di mercato,
              convenzionamento fino al 31.12.2013). 100 BCC
            • Nuovo Plafond PMI – Investimenti (8 mld di €): provvista a medio-lungo termine per investimenti e capitale
              circolante delle PMI
                • Scadenze: 3, 5, 7 e 10 anni (15 anni per zone terremotate emiliane e abruzzesi)
                • Link con i principali strumenti di garanzia pubblica (FCG, SACE e ISMEA) e con il Sistema dei Confidi (c.d. linea
                  di provvista «a Ponderazione Zero»)
            • Nuovo Plafond PMI - Crediti vs PA (2 mld di €): plafond rotativo di provvista a breve termine per operazioni su
              crediti certificati dalla PA ai sensi del D.L. 185/2008 (recentemente rifinalizzato ad incrementare Nuovo Plafond
              PMI - Investimenti)

Cassa depositi e prestiti
                                                                                                                                      8
Impatto sul Mercato del Credito dei Plafond PMI

                                                                                           •    «L’iniziativa di CDP ha consentito di
                                                                                                contenere il costo della raccolta a
                                                                                                medio termine […] Nel periodo di
                                                                                                operatività dello strumento il costo di
                                                                                                una forma di provvista paragonabile
                                                                                                (es. prestito obbligazionario a cinque
                                                                                                anni) è risultato stabilmente
                                                                                                superiore al tasso richiesto dalla
                                                                                                CDP»

            • «L’impatto della misura non è trascurabile: le erogazioni finora [giugno 2011] realizzate
              rappresentano l’11,7 per cento dei finanziamenti con scadenza superiore a un anno affluiti
              alle imprese da giugno 2009 allo stesso mese del 2011»
              Con riferimento al mese di agosto 2012, la percentuale dell’11,7 % è stata stimata - da fonti
              Bankitalia - in crescita al 16%

            • Sul Nuovo Plafond PMI «L’aumento delle risorse messe a disposizione delle Banche dalla CDP
              contrastano la restrizione del mercato sperimentate dalle PMI. L’iniziativa segna la
              trasformazione dell’intervento di CDP da strumento ad hoc concepito per mitigare gli effetti
              della crisi a misura in grado di offrire un sostegno stabile al sistema produttivo.»
                            Fonte: Banca d’Italia, Questioni di Economia e Finanza, «L’accesso al credito in tempo di crisi: le misure di sostegno a
                            imprese e famiglie», pag. 16 e ss. (QEF n. 111, Gennaio 2012)
Cassa depositi e prestiti
                                                                                                                                                       9
Plafond PMI «Beni Strumentali»
      L’articolo 2 del D.L. 69/2013 («Decreto Fare») prevede la costituzione di una misura destinata alle PMI
      che acquistano macchinari, impianti, beni strumentali e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso
      produttivo, nonché gli investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali.
      •      Costituzione, presso la gestione separata di CDP, di un plafond di € 2,5 miliardi (elevabile a € 5
             mld), per l’erogazione alle banche aderenti all’iniziativa della provvista di scopo destinata alla
             concessione, entro il 31 dicembre 2016, di finanziamenti per un importo massimo di € 2 milioni
             per PMI beneficiaria, anche frazionato in più iniziative;
      •      alle PMI viene riconosciuto un contributo da parte del MiSE, pari all'ammontare complessivo
             degli interessi calcolati in via convenzionale su un finanziamento al tasso d'interesse del 2,75%,
             della durata di cinque anni e d'importo equivalente al predetto finanziamento;
      •      i finanziamenti concessi a valere sul Plafond possono essere assistiti dalla garanzia del FCG;
      •      i contributi sono concessi alle PMI a valere su apposita allocazione sul bilancio dello Stato: € 7,5
             mln per l'anno 2014, € 21 mln per il 2015, € 35 mln per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019, € 17
             mln per l'anno 2020 e € 6 mln per l'anno 2021.
      •      Prossimi passi:
              emanazione Circolare MiSE (requisiti e condizioni di accesso ai contributi, modalità di
               erogazione);
              Convenzione tra MiSE, ABI e CDP, per i profili di rispettiva competenza.

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                                                                                                                10
CDP per le Reti di Imprese e per le MID-Cap

       Il finanziamento delle Reti di Imprese, in collaborazione con BEI (Plafond PMI - “Reti”, con una
       dotazione € 0,5 mld) rientra a pieno nel perimetro di operatività del Plafond PMI, a condizione che:

       • la provvista sia utilizzata dalle Banche per finanziare spese di investimento o esigenze di
         incremento del capitale circolante delle singole PMI partecipanti alla rete, per esigenze connesse
         allo sviluppo del relativo programma; ovvero

       • il beneficiario del finanziamento bancario concesso con provvista CDP sia una Rete di Imprese
         (dotata di personalità giuridica) che conservi le caratteristiche della PMI.

       CDP ha infine ritenuto opportuno dedicare una specifica linea di attività addizionale rivolta alle
       cosiddette “mid cap”, aziende con un numero di dipendenti compresi fra 250 e 3.000 unità. A queste
       imprese viene destinata una specifica tranche da 2 miliardi di euro di nuove risorse, attraverso la
       costituzione del Plafond PMI - “MID”, da destinare al finanziamento delle spese di investimento e
       delle esigenze di incremento del capitale circolante.

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                                                                                                          11
Sisma Maggio 2012
           CDP nell’ambito delle misure predisposte dalle Regioni colpite e dal Governo centrale per far
           fronte ai danni provocati dagli eventi sismici del mese di maggio 2012, ha messo in campo
           nuovi strumenti e risorse tra cui:
           • un plafond di € 6 mld per la concessione di finanziamenti agevolati a favore delle
               imprese che hanno subito danni a seguito del sisma, per la dilazione del pagamento dei
               tributi, contributi previdenziali e assistenziali e premi per l’assicurazione obbligatoria,
               dovuti allo Stato per effetto della sospensione degli adempimenti da maggio a
               novembre del 2012 e degli oneri dovuti dal 1° dicembre al 30 giugno 2013 (Moratoria
               Sisma 2012);
           • in attuazione del D.L. 43/2013, il 31 luglio 2013 ABI e CDP hanno sottoscritto la
               convenzione ‘Plafond Moratoria Sisma 2012 – Seconda Fase’: possibilità di accedere al
               finanziamento agevolato per il pagamento degli oneri dovuti fino al 15 novembre 2013
               (senza sanzioni e interessi) e l’estensione dei beneficiari ai soggetti che hanno subito un
               danno economico, conseguente agli eventi sismici.
           • un ulteriore plafond di € 6 mld che consente alle famiglie ed alle imprese danneggiate
               dal sisma di far fronte agli oneri derivanti dagli interventi di riparazione, ripristino e
               ricostruzione di immobili ad uso residenziale e ad uso produttivo (inclusi impianti e
               macchinari) (Ricostruzione Sisma 2012).

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                                                                                                             12
Plafond Casa
           •        CDP ha recentemente avviato l’operatività “Plafond Casa”, con la firma della
                    Convenzione con ABI finalizzata a mobilitare € 2,0 mld a sostegno del mercato
                    immobiliare residenziale; contestualmente è stato dato avvio al programma per
                    l’acquisto di obbligazioni bancarie garantite fino a € 3,0 mld.
           •        Il nuovo strumento, veicolato attraverso il sistema bancario, è destinato al
                    finanziamento, tramite mutui garantiti da ipoteca, dell’acquisto di immobili residenziali,
                    con priorità per le abitazioni principali, preferibilmente appartenenti ad una delle classi
                    energetiche A, B o C e/o di interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza
                    energetica, con priorità per le giovani coppie, per i nuclei familiari di cui fa parte almeno
                    un soggetto disabile e per le famiglie numerose.
           •        Inoltre, CDP ha attivato il programma di acquisto di obbligazioni bancarie garantite
                    aventi ad oggetto mutui residenziali e di altri titoli emessi a fronte di mutui della stessa
                    specie, a supporto della ripresa del settore immobiliare residenziale.

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                                                                                                                    13
Il FRI (1/2)

            •        Con l’articolo 72 della Legge n. 289/2002 (Legge Finanziaria 2003) è stato avviato un
                     percorso di riforma delle agevolazioni pubbliche alle imprese: la forma di aiuto si evolve
                     da contributo a fondo perduto ad una combinazione di contributo a fondo perduto e
                     finanziamento a tasso agevolato (0,5%) con provvista CDP; per ottenere l’agevolazione,
                     è necessario accedere ad un finanziamento bancario a medio lungo termine.
            •        Il sistema bancario è stato individuato quale soggetto che possiede la capacità di
                     valutare se assegnare l’agevolazione, purché partecipi ai rischi, attraverso un
                     finanziamento a medio lungo termine a condizioni di mercato.
            •        Il Soggetto Agente perfeziona il Finanziamento con il Soggetto Beneficiario con un unico
                     contratto avente due provviste e due diversi tassi di interesse ed è responsabile della
                     gestione del contratto di Finanziamento.
            •        Nel 2005 è stato costituito, presso la Gestione Separata di CDP, il Fondo rotativo per il
                     sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca – FRI, con una dotazione iniziale di €
                     6 miliardi (art. 1, commi da 354 a 361, L. 311/2004).
            •        Il CIPE con proprie delibere ha approvato, tra l’altro, la convenzione-tipo che regola i
                     rapporti tra la CDP e i soggetti abilitati a svolgere le istruttorie dei finanziamenti,
                     ripartendo il FRI tra i diversi strumenti agevolativi.

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                                                                                                                  14
Il FRI (2/2)
                •       L’attivazione delle risorse per le Leggi Agevolative che attingono al Fondo è stata
                        subordinata all’emanazione di specifici Decreti Interministeriali da parte dei Ministeri
                        titolari del regime di aiuto, di concerto con il MEF, necessari per la definizione dei
                        requisiti e delle condizioni di ammissibilità per l’accesso ai finanziamenti agevolati.

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                                                                                                                   15
Le iniziative a supporto dell’efficientamento energetico

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CDP per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili
           Direttamente
                       Mutuo all’ente pubblico per la realizzazione dell’investimento in EE e/o ER;
                       Finanziamento alla municipalizzata (corporate) dedicato alla realizzazione
                        dell’investimento di EE e/o ER;
                       Finanziamento (limited recourse project financing) della SPV concessionaria della
                        progettazione, realizzazione e gestione dell’investimento di EE e/o ER.
           Indirettamente e tramite la partecipazione a fondi
                       Fondo Marguerite (in partnership con BEI, Caisse des Depots, KfW ed altri), con l’obiettivo
                        di promuovere la lotta ai cambiamenti climatici investendo nelle reti europee, anche
                        attraverso partecipazioni di minoranza di capitale di rischio in società che gestiscono le
                        infrastrutture nei settori del trasporto e dell’energia;
                       Fondo Inframed, lanciato nel mese di maggio 2010 da CDP - insieme ad altre istituzioni
                        finanziarie europee (CDC e BEI), alla Caisse de Dépôt et de Gestion del Marocco e
                        all'egiziana EFG-Hermes Holding SAE – è un fondo chiuso di investimento a capitale
                        variabile, che ha come principale obiettivo il finanziamento delle infrastrutture nei Paesi del
                        Sud e dell'Est del Mediterraneo;
                       Fondo Investimenti per l’Abitare, per attività di social housing, a supporto delle politiche
                        abitative territoriali;
                       Fondi equity (per le piccole e medie imprese – Fondo Italiano d’Investimento, per le
                        infrastrutture – F2i, per le imprese strategiche – Fondo Strategico Italiano), che concorrono
                        con capitale di rischio agli investimenti delle imprese private e pubbliche anche nel settore
                        delle energie rinnovabili e dell’ambiente.
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                                                                                                                          17
Partecipazioni ad iniziative

                 CDP ha partecipato alla redazione della seconda edizione delle “Linee Guida“ del
                  Progetto Lumière (progetto di Ricerca strutturato da ENEA con l’obiettivo di
                  promuovere l’efficienza energetica nel settore dell’illuminazione pubblica per favorire
                  la riduzione dei consumi di energia elettrica degli impianti d’illuminazione dei Comuni),
                  contribuendo, con appositi interventi, ad alcuni workshop organizzati nell’ambito
                  dell’iniziativa.

                 CDP segue con interesse gli sviluppi degli strumenti di assistenza tecnica “Elena”
                  (European Local Energy Assistance) e “Paride” (Provincial technical Assistance
                  Resources for Investments and Development on sustainable Energy)(Province di Chieti,
                  Milano, Modena e Teramo).

                 CDP ha collaborato ad alcuni eventi organizzati nell’ambito del ciclo di convegni e
                  seminari del Patto dei Sindaci (oltre 5.400 firmatari a livello europeo, per la
                  promozione dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili). I
                  firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione
                  del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.

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                                                                                                               18
Criticità rilevate nel decollo di progetti EE/ER
                                       Quadro normativo frammentato (delega alle regioni e mancata
                                        tempestiva emanazione di provvedimenti normativi attuativi di leggi
                Normative               nazionali);
                                       carenza di ‘obblighi’ normativi per l’implementazione di misure tese al
                                        risparmio energetico.

                                       Disomogeneità dello stato del patrimonio nelle diverse realtà locali
                                        (i.e.: proprietà, stato di conservazione e modalità di gestione
               Informative              dell’infrastruttura) ;
                                       scarsa conoscenza del patrimonio e dei relativi consumi energetici.

                  Politiche            Non immediata tangibilità dei benefici da parte dell’opinione pubblica.

                                       Vincoli di spesa da patto di stabilità: i) limiti alla capacità di
                                        investimento/finanziamento e ii) impossibilità di utilizzare risparmi
                                        conseguibili;
                Finanziarie            ridotta dimensione del potenziale singolo investimento;
                                       carenza standardizzazione progetti e soluzioni finanziarie specifiche per
                                        tipo di settore/progetto;
                                       valutazione del merito di credito delle ESCO.

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                                                                                                                  19
Efficienza Energetica (1/2)
                •      La promozione dell’efficienza energetica rappresenta uno dei pilastri della strategia 20-
                       20-20 varata nel 2007 dall’UE. Essa «contribuisce, infatti, contemporaneamente al
                       raggiungimento di tutti gli obiettivi di costo/competitività, sicurezza, crescita e
                       qualità dell’ambiente».
                •      L’Efficienza Energetica è la modalità per l’abbattimento delle emissioni climalteranti
                       meno dispendiosa e che consente di sostenere lo sviluppo della green economy
                       garantendo positivi effetti sulla creazione di nuove opportunità di lavoro.
                •      Secondo lo studio “Stato e prospettive dell'efficienza energetica in Italia" (realizzato
                       dalla Fondazione Centro Studi Enel e dall'Energy & Strategy Group del Politecnico di
                       Milano), l'efficienza energetica può far crescere il Pil del Paese tra il 2% e il 4% l'anno,
                       dando lavoro a oltre 450mila persone l’anno.
                •      L’Italia è particolarmente ben posizionata per massimizzare i benefici dell’efficienza
                       energetica, per via dell’elevato costo dell’energia/forte dipendenza energetica
                       dall’import e per l’esistenza di filiere e competenze nelle tecnologie a più alto
                       potenziale.
                •      La parte più rilevante del potenziale di risparmio associato all’efficienza energetica
                       risiede nel patrimonio edilizio (circa 10 milioni di alloggi; il 55% delle famiglie occupa
                       un alloggio realizzato prima del 1971, con necessità di efficientare i consumi
                       energetici/consolidare i presidi antisismici).

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                                                                                                                      20
Efficienza Energetica (2/2)
              •      Interventi sul patrimonio della PA: recepimento Nuova direttiva sull’efficienza
                     energetica, con obbligo di intervento sul 3% della superficie degli immobili dalla PA
                     centrale ogni anno.
              •      Principali difficoltà nello sviluppare azioni di efficienza energetica:
                           tempistica molto lunga per l’assunzione della normativa secondaria e
                            sovrapposizione delle potestà legislative tra Stato e Regioni;
                           certificazione energetica da rendere maggiormente affidabile;
                           necessità di incrementare le azioni di sensibilizzazione.

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                                                                                                             21
Principali interventi
              1. Sensibilizzazione, comunicazione e formazione
              Promuovere iniziative di comunicazione, formazione e sensibilizzazione ambientale, al fine di
              rendere consapevoli gli stakeholder sui vantaggi della green economy e del risparmio
              energetico.
              2. Pianificazione e gestione urbanistica della città
              Potenziare azioni in materia di pianificazione energetica e di sviluppo sostenibile urbano
              (iniziative: Smart Cities – Città intelligenti, Piano nazionale per le città istituito dal DL 83/12
              c.d. “Decreto Crescita” e interventi di social housing).
              3. Certificazione energetica
              Disciplinare un quadro normativo unitario per la valutazione delle prestazioni energetiche
              degli edifici/impianti di illuminazione pubblica e per la relativa certificazione energetica.
              4. Ruolo Agenzia del Demanio
              Il quadro normativo di riferimento vede con l’art. 14 del DL 52/12 l’ampliamento dell’utilizzo
              del contratto di servizio energia e dell’EPC. È auspicabile l’utilizzo di una parte della spesa per
              la manutenzione per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici pubblici.
              5. Utilizzo delle ESCO
              Rafforzamento dell’utilizzo delle ESCO e del Finanziamento Tramite Terzi (FTT)

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                                                                                                                    22
ESCO
                      “Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, l’impossibilità di accedere a sistemi di
                      detrazione e le difficoltà di autofinanziamento richiederebbero un ampio ricorso al modello
                      ESCO. Il problema di ‘agenzia’ però – che consiste in una difficile contrattualizzazione
                      dell’allocazione dei costi e del rischio tra le diverse parti – rende molto difficile la realizzazione
                      degli interventi in questo settore, che si vorrebbe facesse da esempio e da guida per il resto
                      dell’economia”. (cfr. bozza Strategia Energetica Nazionale).

                      •     L’utilizzo delle ESCO e del Finanziamento Tramite Terzi (FTT) mediante un
                            contratto di rendimento energetico (EPC - Energy Performance Contracting)
                            rappresenta la modalità preferibile per raggiungere gli obiettivi posti dalla
                            direttiva, anche in ragione del ruolo guida e propulsivo affidato al settore
                            pubblico.
                      •     Per rafforzare il modello ESCO, è necessario produrre gli strumenti contrattuali
                            da mettere a disposizione sia delle imprese che dei soggetti pubblici per far
                            decollare il mercato delle ESCO e non appesantire ulteriormente i bilanci
                            pubblici.
                      •     Nel caso di efficientamento energetico complesso, lo schema dell’EPC non
                            risulta sufficiente, ma bisogna approntare un’operazione economica complessa,
                            attraverso il ricorso al Project Financing, al fine di poter valutare la bontà del
                            progetto da un punto di vista prospettico e di far gravare il debito contratto per
                            l’investimento sulla società di progetto e non sulla ESCO.

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                                                                                                                               23
Fondo Kyoto

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Fondo Kyoto L. 296/06 (1/2)

                             Presso CDP è istituito un fondo con provvista statale per il finanziamento delle
                              misure di riduzione delle emissioni clima-alteranti, finalizzate all'attuazione del
                              Protocollo di Kyoto.

                             L’ammontare complessivo del Fondo è di circa 600 mln di euro, distribuiti in tre
                              annualità di 200 milioni di euro l’una. Il Fondo è “rotativo”, in quanto
                              alimentato con le rate di rimborso dei finanziamenti concessi.

                             A favore di cittadini, condomini, imprese (tra cui le ESCo – Energy Service
                              Company), persone giuridiche private (comprese Associazioni e Fondazioni) e
                              soggetti pubblici.

                             Per interventi nelle misure microcogenerazione diffusa (impianti ad alto
                              rendimento elettrico e termico fino a 50 kwe), rinnovabili di piccola taglia,
                              motori elettrici, usi finali (risparmio energetico e incremento dell'efficienza),
                              protossido di azoto, ricerca e gestione forestale sostenibile.

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                                                                                                                    25
Fondo Kyoto L. 296/06 (2/2)
                             I finanziamenti a tasso agevolato (0,50% annuo) assumono la forma di prestiti
                              di scopo, di durata massima di 6 anni (15 anni per i soggetti pubblici), a rate
                              semestrali.

                             Le risorse delle misure di microcogenerazione diffusa, rinnovabili e usi finali
                              sono ripartite tra le Regioni.

                             CDP, Ministero dell’ambiente, ABI e Regioni hanno sottoscritto apposite
                              Convenzioni che regolano i relativi rapporti.

                             Il 1° marzo 2012 è stata pubblicata in G.U. la Circolare Attuativa.

                             Il I ciclo di programmazione ha avuto avvio il 16 marzo 2012 ed il 14 luglio 2012
                              è stato il termine ultimo per la presentazione delle domande di finanziamento
                              agevolato.

                             La procedura per l'ammissione al finanziamento si compone di tre fasi:
                                   domanda di ammissione (compilazione e presentazione);
                                   istruttoria;
                                   concessione.

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                                                                                                                  26
Nuovo Fondo Kyoto (art. 57 D.L. 83/12) (1/4)

                            Misure per lo sviluppo dell’occupazione giovanile nel settore della green economy

                     1. (…) possono essere concessi finanziamenti a tasso agevolato a soggetti privati che
                        operano nei seguenti settori:
                        a)     protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico;
                        b)     ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di “seconda e terza
                               generazione”;
                        b-bis) ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi
                               chimici da biomasse e scarti vegetali;
                        c)     ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel “solare
                               termico”, “solare a concentrazione”, “solare termo-dinamico”, “solare
                               fotovoltaico”, biomasse, biogas e geotermia;
                        d)     incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia nei settori civile,
                               industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing;
                        d-bis) processi di produzione o valorizzazione di prodotti, processi produttivi od
                               organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una
                               riduzione dell’inquinamento e dell’uso delle risorse nell’arco dell’intero ciclo
                               di vita.

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                                                                                                                    27
Nuovo Fondo Kyoto (art. 57 D.L. 83/12) (2/4)

                  Misure per lo sviluppo dell’occupazione giovanile nel settore della green economy (segue)

                      2. Per accedere ai finanziamenti di cui al primo comma, i progetti di investimento
                           presentati dalle imprese (…) devono prevedere occupazione aggiuntiva a tempo
                           indeterminato di giovani con età non superiore a 35 anni alla data di assunzione.
                           Nel caso di assunzioni superiori a tre unità, almeno un terzo dei posti è riservato a
                           giovani laureati con età non superiore a 28 anni. Per singola impresa richiedente, le
                           nuove assunzioni devono essere aggiuntive rispetto alla media totale degli addetti
                           degli ultimi 12 mesi. (…)
                      3. (…)
                      4. (…)
                      5. (…)
                      6. Ai progetti di investimento presentati dalle società ESCO, dagli affidatari di contratti
                         di disponibilità (…) nonché dalle società a responsabilità limitata semplificata (…), si
                         applica la riduzione del 50% del tasso di interesse di cui al decreto del Ministro
                         dell’economia e delle finanze 17 novembre 2009.
                      7. I finanziamenti a tasso agevolato, concessi nei settori di cui al primo comma, hanno
                         durata non superiore a 72 mesi, ad esclusione di quelli erogati ai soggetti di cui al
                         precedente comma 6, per i quali la durata non può essere superiore a 120 mesi.

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                                                                                                                    28
Nuovo Fondo Kyoto (art. 57 D.L. 83/12) (3/4)
              I progetti di investimento presentati dalle imprese devono prevedere occupazione aggiuntiva a
              tempo indeterminato di almeno 3 giovani con età non superiore a 35 anni alla data di assunzione.
              Nel caso di assunzioni superiori a 3 unità, almeno un terzo dei posti è riservato a giovani laureati
              con età non superiore a 28 anni. Per i progetti presentati da Pmi, S.r.l. semplificate ed ESCo, il
              numero di assunzioni minimo è pari a 1 unità.
              La nuova Circolare attuativa, pubblicata in GU il 25 gennaio 2013, fornisce il necessario dettaglio
              in merito alle procedure da seguire e alla documentazione da presentare.
              L’ammontare iniziale assegnato al Fondo è di € 460 mln .

                            Risorse (€)                                  Destinazione
                            380 Milioni        Progetti di investimento presentati dalle imprese
                                               Progetti di investimento presentati da Società a
                            10 Milioni
                                               responsabilità limitata semplificata
                                               Interventi di ambientalizzazione e riqualificazione
                            70 Milioni         ricompresi nell’area SIN (sito di interesse nazionale) di
                                               Taranto

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                                                                                                                29
Nuovo Fondo Kyoto (art. 57 D.L. 83/12) (4/4)
              Sono concessi a soggetti privati, con focus alle imprese.
              Tasso di interesse e durata massima del finanziamento:
               0,50% annuo per una durata massima di 6 anni;
               0,25% annuo per una durata massima di 10 anni nel caso di: ESCo, affidatari dei contratti
                       di disponibilità, SRL semplificate e contratti di rete.
              Soglie minime di progetto:
               Investimento minimo € 1.000.000 (generale)
               Investimento minimo per ESCO e PMI € 500.000
               Investimento minimo per S.r.l. semplificate € 200.000.
              La percentuale massima finanziabile dal Fondo:
                       60% del costo complessivo delle spese ammissibili,
                       75% del costo complessivo per i progetti presentati da Pmi, Esco, S.r.l semplificate.
              Per la formazione delle graduatorie di accesso al fondo viene seguita una procedura di tipo
              “valutativo comparativo”. Il beneficio di cui possono godere le imprese, non può superare la
              quota di aiuto di stato definita "de minimis", di cui al regolamento (CE) n. 1998/2006.

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                                                                                                                30
Risultati Fondo Kyoto
                            Ad oggi sul Fondo Kyoto , con riferimento a:
                            -   I ciclo di programmazione, risultano ad oggi emessi 86 provvedimenti di
                                ammissione, per un importo totale di finanziamenti agevolabili di € 17,8 mln. Si
                                evidenzia che 65 iniziative sono state presentate da Enti pubblici, per un importo
                                di € 16,7 mln;
                            -   Misure per lo sviluppo dell'occupazione giovanile nel settore della green economy
                                è stata emanata la graduatoria delle 72 iniziative ammesse al finanziamento, per
                                un importo totale di finanziamenti agevolabili pari a € 144,6 milioni.

                                                              Contatti
                                                         Per informazioni:
                                                 infofondokyoto@minambiente.it
                                                      gpkyoto@cassaddpp.it

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                                                                                                                     31
EEEF - European Energy Efficiency Fund

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Consistenza e obiettivi del Fondo
     Il Regolamento (CE) n. 663/2009 (13 luglio 2009) del Parlamento europeo e del Consiglio ha istituito un programma
      (European Energy Programme for Recovery, "EEPR") per favorire la ripresa economica tramite la concessione di sostegno
      finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia (ca 3,9 €/bn).
     Il Regolamento (CE) n. 1023/2010 (15 dicembre 2010), adottato dal Parlamento e dal Consiglio su proposta della
      Commissione, destina parte delle risorse dell’EEPR per l’istituzione di uno strumento finanziario volto a fornire, ai
      progetti di efficientamento energetico e la produzione da rinnovabili, sia strumenti finanziari che assistenza tecnica
      nella predisposizione del business plan.
     L’ European Energy Efficiency Fund (EEEF) si caratterizza per il sostegno di iniziative in materia di efficienza energetica e di
      energie rinnovabili, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni di CO2 (cd.
      “Pacchetto 20-20-20”) e di supporto alla ripresa economica e occupazionale europea.
     I principali beneficiari dell’iniziativa sono enti locali, regionali e nazionali, o società private che agiscono per conto di tali
      enti (utility, operatori del trasporto pubblico, social housing, ESCo, ecc.) che, anche a causa della crisi, incontrano difficoltà
      nel reperire forme di finanziamento per progetti di RE ed EE

                                Principali Informazioni sull’EEEF
     L’EEEF è una SICAV lussemburghese. Soci fondatori: Commissione Europea (125 €/mln), Banca
      Europea per gli Investimenti (75 €/mln), la Cassa Depositi e Prestiti (60 €/mln) e Deutsche Bank
      (5 €/mln). Dotazione iniziale di capitale: 265 €/mln.
     Obiettivo a regime dell’EEEF: attrarre altri investitori (banche di sviluppo e commerciali) per
      arrivare ad una dimensione complessiva di 800 €/mln (leva ca 2x).
     Ambito geografico: UE 27.
     Durata: 15/20 anni.

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                                                                                                                                33
Approccio di impiego diretto e intermediato

                      IMPIEGHI DIRETTI IN PROGETTI                              IMPIEGHI INTERMEDIATI
• Investimenti in energia rinnovabile e/o risparmio             • Finanziamenti a favore di intermediari con durate fino a
  energetico dai 10 ai 50 €/mln (media 15 €/mln)                  15 anni
• Finanziamenti senior/subordinati e partecipazioni in          • Possibilità di offrire garanzia all’intermediario
  capitale di rischio nei progetti o nei soggetti individuati
  dagli Enti Pubblici per la fornitura/gestione                 • Non è prevista la possibilità di partecipazioni in capitale
  dell’investimento                                               di rischio

• Gli strumenti sono offerti a condizioni di mercato:           • Gli intermediari utilizzano la provvista del Fondo a
  durate (finanziamenti inizialmente fino a 15 anni),             favore di soggetti beneficiari che rispettano i Criteri di
  partecipazioni in capitale di rischio (consone alla             Eligibilità per il finanziamento di iniziative EE e/o ER
  tipologia di investimento)                                    • Per progetti giudicati particolarmente innovativi
• Disponibilità a co-finanziare in pool con altri istituti        potranno ammettersi investimenti al di sotto della
  finanziari                                                      soglia minima

La finanziabilità dei progetti e le condizioni di finanziamento saranno valutati di volta in volta da Deutsche Bank a
seconda delle specifiche caratteristiche del progetto.
Tutte le iniziative dovranno avere la caratteristica di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 (con risparmi
parametrati al tipo di tecnologia di volta in volta preso in esame).
Ritorni predefiniti per ogni tipologia di classe di investitore, eccetto che per la classe di Azioni C.

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                                                                                                                      34
Criteri di ammissibilità al fondo EEEF
                                              Criteri di selezione dei progetti

              I progetti di EE devono realizzare un risparmio energetico pari almeno al 20%, ad eccezione del
               settore edilizio per il quale è richiesta una percentuale più elevata. Nel settore trasporti i progetti
               devono comportare una riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 20%.
              Per l’ammissibilità dei progetti, le richieste di finanziamento delle pubbliche autorità dovranno
               essere concretamente dirette alla lotta ai cambiamenti climatici.
              L’EEEF considererà esclusivamente le tecnologie comprovate. Gli investimenti dovranno essere
               uniformati alla normativa europea di riferimento.
              EEEF sosterrà gli investimenti in progetti volti ad aumentare l’utilizzo delle ESCo che si impegnano
               a garantire risparmio di energia.
              Per sensibilizzare gli EELL sulla necessità di ridurre o addirittura azzerare le emissioni di carbonio,
               la Commissione Europea ha dotato l'EEEF di un servizio di Assistenza Tecnica che punta ad
               accelerare gli investimenti nei settori dell'efficienza energetica, dell'energia rinnovabile di scala
               ridotta e del trasporto urbano pulito.
              Il Servizio di Assistenza Tecnica supporta i beneficiari nello sviluppo dei progetti, concedendo un
               contributo della CE pari al 90% dei costi complessivi, a condizione che il progetto venga poi
               finanziato mediante l'EEEF.
              Il contributo dell'Assistenza Tecnica ha lo scopo di facilitare l'implementazione di
               progetti supportando la preparazione di studi di fattibilità, business plan, gare d'appalto.
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                                                                                                                 35
Suddivisione di portafoglio per categoria di investimenti

                        Focus sugli investimenti           Suddivisione del portafoglio

 Considerata l’efficienza energetica quale principale
  obiettivo dell’EEEF, il grafico mostra la suddivisione
  del portafoglio di investimenti nel medio periodo.

 A causa della variabilità dei tempi di realizzazione
  dei progetti (dovute anche a processi decisionali e
  procedure di gara nel settore pubblico), la
  suddivisione del portafoglio di investimenti,
  rappresentata nel grafico, potrebbe subire delle
  variazioni nei primi anni di investimento.

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                                                                                          36
Panoramica sulle tecnologie di Eff. Energetica ed En. Rinnovabile
                                                     Efficienza Energetica
           Infrastrutture Comunali                                  Edifici Singoli/ Gruppi di Edifici
          •   Teleriscaldamento/Reti di raffreddamento           • Riscaldamento, ventilazione, aria condizionata
          •   Cogenerazione di energia e calore                  • Contatori Intelligenti/Smart Building Systems
          •   Smart grids (reti intelligenti)                    • Cogenerazione di energia e calore
          •   Illuminazione stradale/Semafori                    • Isolamento efficiente dell’involucro edilizio
          •   Stoccaggio di energia elettrica                    • Sostituzione di finestre
                                                      Energia Rinnovabile
          •    Solare-termico per il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua
          •    Solare fotovoltaico
          •    Mini-idroelettrico
          •    Impianti di energia geotermica per la produzione di energia e calore
          •    Energia eolica (max 6 MW)
          •    Biomassa per la produzione di energia e calore (escluso l’uso di biocarburanti per le reti connesse alla
               produzione di energia elettrica)

                                                           Contatti
                                                     Website: www.eeef.eu

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                                                                                                                          37
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