CASA AMICA NOTTE E GIORNO - LA SPERIMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI DOMICILIARITÀ IN PROVINCIA DI TORINO
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44 ∙ 3|2011 SERVIZI CASA AMICA NOTTE E GIORNO La sperimentazione di un sistema di domiciliarità in Provincia di Torino Maria Luisa Occhetti* Una sperimentazione di servizi a supporto della domiciliarità per anziani non autosufficienti. Gli strumenti utilizzati, i risultati conseguiti, i problemi incontrati e le prospettive La sperimentazione e la valu- po di interventi nell’ambito della sportello per richiedere l’elenco tazione nei servizi sociali sono “cura” e del sostegno a “chi si delle lavoratrici o il registro delle possibili: lo dimostra l’esperienza prende cura”, siano essi familiari organizzazioni (vedi sotto); viene del progetto Casa Amica Notte e o personale di assistenza. Si vo- fornita una presentazione guida- Giorno, realizzato, tra il 2005 ed levano fornire offerte più variega- ta di questi elenchi, allo scopo di il 2009, dal CIdiS – ente gestore te e maggiormente idonee per i facilitarne la consultazione e la delle funzioni socio-assistenziali differenziati bisogni delle famiglie scelta, che i cittadini effettuano del territorio di sei Comuni della che intendono mantenere nella liberamente. Lo sportello ha, inol- prima cintura di Torino, avente propria casa i congiunti anziani. tre, la funzione di fornire informa- una popolazione di 94.849 abi- L’articolo presenta il modello e zioni sulle risorse e sui diritti re- tanti di cui gli anziani ultrases- i principali risultati della valuta- lativi all’assistenza delle persone santacinquenni sono 18.699. Il zione2 compiuta mentre sul sito anziane, di orientare alla scelta progetto è stato ideato dl CIdiS della rivista si trova, tra l’altro, la dei servizi e di effettuare, quando in collaborazione con lo Studio presentazione del percorso valu- necessario, segnalazioni ai servi- Come di Roma e finanziato dalla tativo compiuto e degli strumenti zi sociali. Alle assistenti familiari Compagnia di San Paolo di Tori- utilizzati. è dato appoggio per le pratiche no1 e dal Consorzio medesimo. burocratiche e per la definizione È stato sperimentato un sistema di un rapporto di lavoro regolare. domiciliarità in favore di anzia- Il modello sperimentato Lo sportello, poi, cura e gestisce ni con ridotte autonomie. Il pro- l’elenco delle assistenti familiari. getto è stato concepito come un Il modello sperimentato si basa Svolge, inoltre, una funzione di insieme di azioni interconnesse e sull’utilizzo coordinato di una va- osservatorio, registrando gli ac- complementari, al fine di promuo- rietà di strumenti (tabella 1). Ve- cessi e la natura dei servizi richie- vere e sostenere la domiciliarità. diamoli: sti. Alle persone che si rivolgono L’idea era quella di sperimentare allo sportello è garantita la mas- un’innovativa modalità di eroga- Lo Sportello sima informazione sui servizi of- zione dei servizi con uno svilup- collegato con i servizi della rete, ferti. Solo in tal modo si favorisce rivolto agli anziani, ai loro fami- e si garantisce la libertà di scelta. * Funzionario del Consorzio Intercomunale di liari ed alle assistenti familiari. I Questa esperienza ha di fatto Servizi Responsabile Area-Assistente Sociale cittadini possono rivolgersi allo anticipato la realizzazione dello
SERVIZI 3|2011 ∙ 45 Sportello Unico Socio Sanitario, Strumento Obiettivi porta unica di accesso ai servizi in favore della non autosufficien- Rete informativa - Facilitare l’accesso informato ai servizi - Aumentare il numero di servizi che sul territorio sono informati za, e ne ha facilitato l’avvio, pur e informano correttamente su CA continuando a svolgere e man- - Aumentare il numero di servizi che sul territorio collaborano tenere una sua specificità riguar- al progetto do alla gestione dell’elenco delle Sportello - Orientamento ai cittadini per i servizi da attivare assistenti familiari. Parte della - Presentazione guidata dell’elenco delle lavoratrici - Raccolta informazioni sulle richieste e sulle risposte metodologia di lavoro sperimen- - Invii guidati, se necessari, ai servizi sociali tata è diventata patrimonio dello Sportello Unico Socio Sanitario. Elenco lavoratrici - Facilitare e promuovere percorsi di lavoro regolari - Sostenere la scelta delle famiglie per lavoratrici qualificate - Promuovere accesso delle lavoratrici alla formazione professionale L’Elenco delle lavoratrici Buono sociale - Consentire alle organizzazioni del registro Casa Amica consiste in un registro delle as- (organizzazioni) una partecipazione desiderabile e sostenibile al progetto sistenti familiari, aventi i requisiti Buono sociale - Rispondere ai bisogni di cura domiciliare dei cittadini previsti3, indicante caratteristiche (cittadini) - Facilitare la scelta di domiciliarità e disponibilità al lavoro di cura - Ridurre il ricorso al ricovero in struttura (esperienze e referenze lavorative, formazione, disponibilità al lavoro Tabella 1 – Il modello “casa amica notte e giorno” residenziale, notturno, diurno, part time, ecc.). Tale elenco è consulta- tosufficienza/invalidità civile, pre- liare, ha la finalità di condividere bile sia dai beneficiari dei buoni so- senza di coppia di anziani con ri- responsabilità, integrare aspetti ciali (vedi sotto) sia da coloro i quali dotte autonomie). I criteri utilizzati carenti, migliorare la qualità pro- ricerchino personale di assisten- per l’erogazione prevedevano un fessionale della cura. Consiste za. Nell’elenco sono indicati dati valore massimo di 7.000,00 euro in un servizio svolto da un OSS anagrafici, qualifiche, esperienze per dodici mesi per i beneficiari esperto che affianca l’assisten- professionali, referenze, disponibi- con ISEE pari a 8.000,00 euro ed te familiare sia nel momento del lità (diurna, notturna, residenziale, importi percentualmente inferiori suo ingresso in famiglia, sia nel- ecc.) delle assistenti familiari. per gli anziani con ISEE superiore. le situazioni di emergenza o cri- ticità. In particolare il tutor aiuta Il Buono sociale Il Registro delle organizzazioni l’assistente familiare a meglio finalizzato alla fruizione di servizi un elenco di agenzie disponibili programmare, organizzare e ge- continuativi o di sollievo, prevede a fornire servizi e prestazioni me- stire l’attività assistenziale, po- la concessione di buoni4, spendi- diante i buoni. Le famiglie posso- nendo attenzione sia agli aspetti bili per ottenere servizi di sollievo no consultare il c.d. catalogo che tecnico-professionali sia a quelli presso le organizzazioni. In caso riporta una breve presentazione relazionali. Le attività previste dal di beneficiari che hanno stipula- di ogni organizzazione, i servizi tutoraggio sono: accompagna- to un regolare contratto di lavoro offerti, i tempi di fornitura, i co- mento e addestramento dell’as- per assistenza continuativa con sti delle prestazioni. Il registro è sistente familiare, supporto alle un’assistente familiare è previsto il messo a disposizione degli an- famiglie, mediazione dei conflitti, rimborso di parte delle spese, so- ziani interessati all’acquisto dei promozione della formazione e stenute e dimostrate. Il buono so- servizi, diretto o mediante buoni, della gestione di gruppi di assi- ciale è stato sperimentato per circa affinché potessero individuare stenti familiari, facilitazione nell’u- quindici mesi ed è stato erogato l’agenzia maggiormente idonea so delle risorse, supporto in mo- a seguito di bando e di stesura di a rispondere ai loro bisogni. menti di criticità e altre. una graduatoria, definita prenden- Tutti gli strumenti del progetto, do in considerazione una serie di Il Tutoraggio tranne il tutoraggio, sono stati elementi (situazione economico svolto a domicilio, rivolto all’an- sottoposti a valutazione (si veda patrimoniale, valutazione di non au- ziano, alla lavoratrice e al fami- il sito della rivista).
46 ∙ 3|2011 SERVIZI I risultati Grado miglioramento % Il modello sperimentato ha con- Il buono ha migliorato molto la vita della persona anziana e dei familiari 51% sentito raggiungere alcuni risul- Il buono ha migliorato abbastanza la vita della persona anziana e dei familiari 23% tati positivi. Innanzitutto, ha per- messo di raccogliere dati e infor- Il buono ha migliorato poco la vita della persona anziana e dei familiari 14% mazioni rilevanti per orientare fu- ture decisioni. Uno degli aspetti Non risponde 12% che caratterizzano negativamen- Totale 100% te l’intervento pubblico nel settore (V.A.57) socio-assistenziale è, da sempre, la carenza di dati e informazio- Tabella 2 – Impatto del buono sulla qualità della vita, utenti (anziani e familiari), 2009 ni. La conoscenza della realtà so- ciale non può limitarsi alle espe- rienze dei singoli. È fondamentale una conoscenza analitica per po- Peso del buono % ter agire efficacemente. Il proget- Il buono è stato determinante per la decisione 7% to sperimentato, sottoposto a va- lutazione, ha permesso un’appro- Il buono ha influito sulla decisione ma non è stato determinante 19% fondita conoscenza degli anziani Questa decisione dipende da altre condizioni 23% e delle loro famiglie. Altro esito positivo è certamente La scelta era comunque di tenere la persona a casa 51% lo strumento dello Sportello. È, di fatto, il cuore di tutta la proget- Totale 100% (V.A.57) tualità ed è il punto di riferimento costante per i familiari degli anzia- Tabella 3 – Peso del buono sociale sulla scelta di domiciliarità, utenti (anziani e familiari), 2009 ni, per le assistenti familiari e per le organizzazioni. Infatti, il flusso di persone che si rivolgono allo Sportello per ottenere informa- Anno regolare regolare regolare non totale zioni, per ricevere sostegno nella intervista sempre mai a volte risponde ricerca di personale di assistenza e per, viceversa, offrire la propria 2006 10 (33,3%) 16 (53,4%) 4 (13,3%) 0 30 disponibilità al lavoro di cura, è 2008 8 (33,3%) 14 (58,4%) 0 2 (8,3%) 24 aumentata nel tempo. Ulteriore elemento di positività Tabella 4 – Regolarità e irregolarità contrattuale tra le assistenti familiari intervistate è relativo al buono sociale. Tale strumento, come si è rilevato, in- duce modificazioni positive nel- la qualità della vita della grande ha migliorato molto la vita della ste si è rilevato come la possibilità maggioranza dei beneficiari. Si persona anziana e dei familiari, il in sé di fruire del buono sociale, tratta, infatti, di un servizio perce- 23% abbastanza, mentre il 14% non sia determinante rispetto alla pito dai cittadini utile per rispon- ritiene che il miglioramento della decisione di assistere l’anziano a dere a bisogni di cura domicilia- qualità della vita sia stato poco casa (tabella 3). re. Con le interviste effettuate nel (tabella 2). Tuttavia il buono socia- Infine, fra i risultati positivi del 2009 per rilevare la soddisfazione le non è in grado di rispondere a progetto può citarsi l’offerta di un degli utenti (anziani e familiari) si tutte le richieste di supporto pro- servizio di tutoraggio alle famiglie è rilevato che il 51% degli utenti venienti dall’anziano e dai suoi fa- ed alle assistenti familiari. Questo intervistati afferma che il buono miliari. In tal senso con le intervi- servizio, insieme agli altri stru-
SERVIZI 3|2011 ∙ 47 menti del progetto, può far sentire nel registro delle organizzazio- zioni dell’assistenza continuativa. l’ente pubblico come un “alleato” ni. È forse opportuno individuare Ulteriore elemento negativo: l’e- prezioso nelle difficili fasi iniziali criteri più rigidi di selezione delle rogazione del buono è avvenuta dell’organizzazione all’assistenza organizzazioni al fine di avvalersi seguendo determinati parametri dell’anziano. È evidente come gli esclusivamente di soggetti capaci reddituali e patrimoniali, senza enti pubblici non possano limitarsi di fornire servizi di qualità. Inoltre, una differenzizione in base ai bi- al ruolo di controllore circa il rego- i servizi previsti dal catalogo e, sogni dell’anziano e della sua fa- lare utilizzo delle risorse erogate. quindi, richiesti alle organizzazio- miglia. È emerso cioè il rischio che Vi sono state anche alcune critici- ni, devono essere maggiormente soggetti con elevati bisogni assi- tà. Lo strumento del registro delle specificati. È, poi, opportuno pre- stenziali abbiano ricevuto buoni organizzazioni, a differenza dell’e- vedere che le organizzazioni effet- per importi pari a soggetti con mi- lenco delle lavoratrici, non è riu- tuino anche azioni di orientamento nori esigenze assistenziali ma in scito a rispondere totalmente agli e di supporto alle famiglie. situazioni economico-patrimoniali obiettivi. L’attuazione in concreto Ulteriore elemento negativo: il analoghe. È necessario dunque progetto non è riuscito a con- che nell’erogazione dei buoni si di tale strumento non ha rappre- trastare efficacemente il lavoro tengano in considerazione tanto sentato un’effettiva opportunità sommerso delle assistenti fami- parametri economici quanto para- per le famiglie al fine di organiz- liari. L’elenco delle lavoratrici, pur metri relativi all’intensità assisten- zare l’assistenza domiciliare. Esso potendo in astratto rappresentare ziale. Tale aspetto, nel progetto è stato utilizzato quasi esclusiva- uno stimolo per le famiglie ad as- non adeguatamente considerato, mente per reperire i servizi offerti sumere lavoratrici con contratti di è oggi valorizzato nell’erogazione mediante lo strumento del buono. lavoro regolari, non ha raggiunto dei contributi economici a soste- Raramente, però, gli anziani ed l’obiettivo. I risultati delle intervi- gno della domiciliarità da parte i loro familiari hanno consultato ste alle assistenti familiari con- del Consorzio e dell’ASL. il registro ed hanno richiesto alle fermano, purtroppo, la forte dif- organizzazioni servizi ulteriori ri- fusione del lavoro irregolare: solo spetto a quelli offerti mediante i un terzo delle lavoratrici hanno Le prospettive buoni e, soprattutto, per periodi lavorato con contratto regolare successivi a quelli di disponibilità Il progetto ha dimostrato come sia nell’anno precedente l’intervista, degli stessi. possibile sperimentare, con suc- oltre il 50 % dichiara di aver sem- Alcuni aspetti di criticità si sono pre lavorato in nero, come risulta cesso, nuove modalità di eroga- avuti, inoltre, in relazione al ruolo dal prospetto (tabella 4). zione dei servizi sociali. Si è anche delle organizzazioni. Dall’analisi Per il contrasto al lavoro sommer- dimostrato come l’ente pubblico dei dati emerge che le organizza- so non sembra, infatti, sufficiente abbia le capacità di ideare, porre in zioni devono possedere capacità che l’incontro tra domanda e of- essere e valutare nuovi servizi. La progettuali ed amministrative in ferta avvenga presso uno sportel- sperimentazione non dovrebbe es- grado di gestire le richieste, sele- lo pubblico. Lo sportello si limita sere un’attività isolata ed eccezio- zionare e formare il personale. In a fornire l’elenco, mentre le fasi nale. Questo, però, è possibile se particolare emerge la difficoltà di successive sono totalmente affi- muta, innanzittutto, la visione del reperire personale in quantità e date alla libera contrattazione tra ruolo degli enti pubblici. Il pubbli- qualità adeguata, soprattutto per famiglia ed assistente familiare. co non può limitarsi ad adempiere i momenti di concentrazione delle Evidentemente l’emersione del agli obblighi di intervento imposti richieste. Questo dato è conferma- lavoro irregolare è una finalità am- espressamente dalla legge. Gli enti to dalle rilevazioni effettuate con biziosa, al di fuori dalla capacità socio-assistenziali, invece, devo- le famiglie, che sottolineano quale del Consorzio, in quanto speci- no saper guardare avanti: pensare elemento di criticità l’elevato turn fica competenza dei Centri per nuovi servizi ed ampliare le aree di over dei lavoratori assunti dalle l’impiego5. Tra le azioni idonee a intervento. organizzazioni. La sperimentazio- contrastare il fenomeno del lavoro In tema di domiciliarità è emerso ne ha poi evidenziato la necessità irregolare vi potrebbe essere l’ero- come all’ente pubblico compe- di modificare i criteri di iscrizione gazione da parte delle organizza- ta il ruolo di fornire un aiuto alle
48 ∙ 3|2011 SERVIZI persone perché possano prende- 1] Si ringrazia la Compagnia di San Paolo che Sul sito ha finanziato il progetto ed ha incaricato la dott. re le decisioni migliori per l’orga- www.welfareoggi.it ssa Angela Lostia di condurre il gruppo di valu- nizzazione dell’assistenza. Tale tazione partecipata. supporto può essere di diversa Documenti consultabili: 2] Un particolare ringraziamento ai componenti intensità a seconda della capacità del gruppo valutazione che hanno partecipato con 1. Il Progetto Casa Amica Notte la scrivente a tutto il percorso: Angela Lostia, Lina dei cittadini: da un ruolo di infor- e Giorno. Palazzo (CIdiS), Ines Zanera (Gruppo di Volontariato mazione e di orientamento, fra le 2. Sintesi dei risultati e indicazio- Vincenziano), Veronica Finocchio (Consorzio Coesa). opzioni presenti, fino alla defini- 3] Fra questi: residenza in Provincia di Torino, età ni per lo sviluppo dei servizi di compresa fra 18 e 60 anni, possesso di stato di zione di un progetto di intervento assistenza domiciliare. disoccupazione, idoneità fisica, disponibilità im- in base ad una puntuale analisi 3. La metodologia e gli strumen- mediata al lavoro, assenza di condanne penali, per dei bisogni. Di conseguenza, è ti utilizzati nella valutazione gli stranieri possesso del permesso di soggiorno. 4] Il buono è un tagliando cartaceo di valore pre- necessario ripensare l’offerta dei del Progetto. determinato. Gli utenti richiedono i servizi alle servizi erogati, prevedendo una organizzazioni e per il pagamento consegnano maggiore differenziazione: una i buoni il cui rimborso è effettuato dal Consorzio. 5] La prevista partecipazione al progetto da gamma che possa spaziare dalla parte del locale Centro per l’impiego non si è cura alla persona fino alle pulizie potuta concretizzare. dell’ambiente domestico. Un’ultima nota sul significato dell’attività di sperimentazione. La raccolta, l’elaborazione e la valu- tazione dei dati è fondamentale. NUOVI INDIRIZZI Non si può continuare ad operare senza la comprensione della com- PER LE CURE DOMICILIARI plessità e del mutare della socie- tà. Alla sperimentazione, però, IN CAMPANIA deve conseguire il recepimento Giuseppe Cascone*, Anna Pina Cuccurullo** delle azioni che si sono rivelate positive ed efficaci. La sperimen- tazione risulta, altrimenti, un inuti- Da un percorso di programmazione le esercizio di stile. partecipata, una strategia Sarebbe opportuno che nella pre- disposizione dei progetti si pro- per lo sviluppo della domiciliarità grammassero, in caso di risultati positivi, le risorse necessarie a dare continuità ai servizi e già La Regione Campania ha appro- Le Linee Guida Regionali prefigurarsi le modalità di prose- vato le Linee Guida sul sistema dei e gli Obiettivi di Servizio cuzione. Il Progetto Casa Amica servizi domiciliari1. Il documento è Notte e Giorno aveva l’ambizione stato prodotto nell’ambito delle Gli Obiettivi di Servizio sono finaliz- di sperimentare per poi trasfor- attività definite dal Quadro Stra- zati al miglioramento, nelle Regioni mare i servizi di assistenza do- tegico Nazionale (QSN) che ha del Mezzogiorno, di alcuni servi- miciliare. Ora si tratta di passare delineato la strategia di sviluppo zi ritenuti essenziali per i cittadini dalla fase di sperimentazione a regionale per gli anni 2007-2013, e per le imprese, i cui livelli sono quella di trasformazione. Per rea- attribuendo un ruolo centrale ai ancora caratterizzati da un ampio lizzare questo occorre la volontà cosiddetti “Obiettivi di Servizio”. divario rispetto al resto d’Italia. Per e l’impegno di tutti i soggetti, fra i quali gli amministratori, i dirigenti, * Consulente e formatore. Si occupa da circa 15 anni di politiche sociali. Per la Regione Campania gli operatori. Inoltre, è importante ha seguito con FormezPA l’attuazione della legge 328/2000 e la stesura delle Linee Guida ADI ** Funzionario FormezItalia. Coordina progetti in area welfare dal 2004, in particolare per le Re- che la rete territoriale attivata sia gioni con FormezPA. Per la Campania ha coordinato il Progetto sull’ADI del Ministero del Lavoro e mantenuta e potenziata. Politiche Sociali
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