Liceo Scientifico Statale " A. Avogadro"- Roma Piano Annuale per l' Inclusione (PAI) - A.S. 2016-2017 - Liceo Scientifico Amedeo ...
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Liceo Scientifico Statale “ A. Avogadro”- Roma Piano Annuale per l’ Inclusione (PAI) – A.S. 2016-2017 Relazione A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 avente come oggetto “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e della CM n° 8 del 6/3/2013, con la quale il MIUR ha fornito indicazioni operative per la realizzazione di quanto previsto dalla D.M. del 27.12.12, la nostra Scuola ha elaborato per l’Anno Scolastico 2016- 17, il “Piano Annuale per l’Inclusività”. Nei punti che seguono sono riportati elementi rilevati e dati significativi che hanno orientano gli interventi del nostro Istituto nell’ attuazione del miglioramento del livello di inclusività dell’istituzione scolastica per l’anno scolastico 2016-17, ad esso si affiancano dei punti programmatici di azioni e progettazione per il prossimo anno scolastico. 1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE La nozione di inclusione, oggetto della nuova e recente normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione. Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e quindi importanti modifiche e messe a punto; il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo- didattica quotidiana, ovvero della “normalità” ( non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico. Ne consegue che l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche per tutti gli studenti della scuola. 2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio, (anche in anticipo rispetto ad altre nazioni europee di grande tradizione educativa), con una normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, indirizzata all’ “handicap”, oggi “disabilità”. L’introduzione di studenti D.A. (diversamente abili) nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze. La spinta propulsiva si è, però, in determinati casi, stemperata e ristretta in un ambito tecnico “medicalizzato”, piuttosto che allargarsi a prospettiva generalizzata. Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito impropriamente “svantaggio’’, con un termine generalizzante che elude la necessaria differenziazione fra categorie totalmente diverse fra loro : DSA, immigrati, alunni nati in Italia da famiglie straniere. In ultimo, prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale.
2.1) DEFINIZIONE DI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI I Bisogni Educativi Speciali sono espressi da quegli alunni che, con continuità o per determinati periodi, per motivi fisici e/o biologici e/o fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, necessitano da parte della scuola di una risposta personalizzata (ovvero adeguata ai Bisogni espressi). Richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003, quindi, la scuola riconosce a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Sotto la voce “BES” sono comprese quattro grandi sotto-categorie: 1. quella della disabilità, per la quale si fa specifico riferimento alla certificazione ai sensi della Legge 104/92, dando diritto alle provvidenze alee misure previste dalla stessa legge quadro e, tra queste, all’insegnante per il sostegno; 2. Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale; 3. Disturbi Evolutivi Specifici - Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) 4. Difficoltà di rendimento scolastico; 5. Disturbo di attenzione e iperattività, A.D.H.D.; 6. Funzionamento intellettivo limite (FIL). 2.2) CRITERI PER LA DEFINIZIONE DEGLI ALUNNI CON BES Il consiglio di classe o il team docenti deve elaborare, in accordo con la famiglia, un PDP per alunni con bisogni educativi speciali rivolto: • agli alunni in attesa di diagnosi da parte della ASL • agli alunni in attesa di certificazione DSA • agli alunni con diagnosi redatta da medico specialista (psicologo, neuropsichiatra infantile), anche privato, attestante: • ritardo nello sviluppo cognitivo in situazione di non gravità, con Q.I. medio – inferiore o al limite della disabilità (da 75 ad 85 circa); • disturbi del comportamento (disturbo oppositivo-provocatorio, iperattività, aggressività, ecc.) deficit funzionali specifici collegati ai processi di apprendimento (deficit dell'attenzione, di memorizzazione, ecc. che non rientrano nelle diagnosi DSA) agli alunni seguiti dai servizi sociali per disagio socio – culturale, deprivazione affettiva /relazionale). Il consiglio di classe o il team docenti deve valutare se elaborare un PDP a termine o se il modello di programmazione per fasce della classe sia sufficiente per : • gli alunni con persistenti e generalizzati problemi di apprendimento o di comportamento, le cui famiglie non vogliono ricorrere ad un medico specialista nonostante le indicazioni degli ingegnanti. • alunni che evidenziano carenze socio culturali e relazioni collegati a stati di deprivazione ambientale, anche se non seguiti dai servizi sociali. • alunni stranieri di recente immigrazione, in base alla conoscenza dalla lingua, integrazione, ecc.
Il LICEO SCIENTIFICO AMEDEO AVOGADRO - riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusione generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti - ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso, l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo/stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES; - precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso, con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse; - ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta, in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA. Per quanto concerne gli alunni stranieri, si opera parallelamente nel campo specifico dell’alfabetizzazione e della integrazione interculturale attraverso un’adeguata progettazione. Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a: 1. individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2. personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3. strumenti compensativi; 4. misure dispensative; utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del PTOF; 5. l’utilizzo di un generico modello di PDP uguale per tutto l’istituto. Propone altresì: un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo); 3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Nella scuola che lavora per l’inclusione è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto. In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzare compiti e procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classe è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012). Il Referente per l’inclusione Prof. Andrea Avellino Scuola: Liceo Scientifico Statale "Amedeo Avogadro" Piano Annuale per l’Inclusione
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità 2016-2017 A. Rilevazione dei BES presenti: n° 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) ➢ minorati vista - ➢ minorati udito - ➢ Psicofisici 2 2. disturbi evolutivi specifici ➢ DSA 26 ➢ ADHD/DOP 3 ➢ Borderline cognitivo - ➢ Altro - 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) ➢ Socio-economico 1 ➢ Linguistico-culturale - ➢ Disagio comportamentale/relazionale 2 ➢ Altro (problemi di salute) 2 Totali 36 % su popolazione scolastica 3% N° PEI redatti dai GLHO 1 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 30 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria - B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di Si piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate No (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e di No piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate No (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di No piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate No (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Funzione strumentale "Star Si bene a scuola" Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Si Psicopedagogisti e affini esterni/interni Sportello di ascolto Si Docenti tutor/mentor - No Altro: Sportello consulenza AID Si Altro: - - C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No Partecipazione a GLI No Rapporti con famiglie Si Tutoraggio alunni Si Coordinatori di classe e simili Si (Progetto Progetti didattico-educativi a Peer prevalente tematica inclusiva education) Partecipazione a GLI No Rapporti con famiglie Si Tutoraggio alunni No Docenti con specifica formazione Progetti didattico-educativi a Si prevalente tematica inclusiva Partecipazione a GLI No Rapporti con famiglie Si Tutoraggio alunni No Altri docenti Si (Progetto Progetti didattico-educativi a accoglienza prevalente tematica inclusiva classi prime) Altro:
Assistenza alunni disabili No D. Coinvolgimento Progetti di inclusione / laboratori integrati Si personale ATA Altro: attività di sportello pomeridiano, Si riunioni organizzative e c.d.c Informazione /formazione su genitorialità e No psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione No E. Coinvolgimento famiglie Coinvolgimento in attività di promozione Si della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa No formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa No formalizzati su disagio e simili F. Rapporti con servizi Procedure condivise di intervento sulla No disabilità sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla Procedure condivise di intervento su Si sicurezza. Rapporti con disagio e simili CTS / CTI Progetti territoriali integrati No Progetti integrati a livello di singola scuola Si Rapporti con CTS / CTI No Altro: Progetti territoriali integrati No G. Rapporti con privato Si (Progetto Progetti integrati a livello di singola scuola sociale e volontariato Caritas) Progetti a livello di reti di scuole No Strategie e metodologie educativo- No didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo- No didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 No H. Formazione docenti Psicologia e psicopatologia dell’età No evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, No sensoriali…) Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento X degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, X in rapporto ai diversi servizi esistenti Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare X alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi X formativi inclusivi Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la X realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo X inserimento lavorativo Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno 2017-2018 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo 1) Potenziamento di un gruppo di lavoro per l’inclusione : la Fs Star bene a scuola, Referente Bes interagiscono con le altre Fs: Orientamento, Recupero, e i Coordinatori dei c.d.c.: - rilevazione dei Bes, - archiviazione della documentazione, - verifica periodica delle pratiche inclusive , - verifica il grado di inclusività della scuola, archiviazione di materiale informativo e didattico e delle buone pratiche. I docenti curriculari intervengono attivando una programmazione di attività che prevede sia misure compensative che dispensative. Inoltre, qualora sia necessario, attivano diverse modalità di intervento didattico: apprendimento cooperativo (per piccoli gruppi) e/o didattica laboratoriale. 2) creazione di una rete con le scuole secondarie sulle tematiche Bes e condivisione di buone pratiche 3) riflette per elaborare procedure d’istituto: rilevamento Bes da parte dei C.D.C., redazione di PDP; etc.. I docenti che rilevano un bisogno educativo speciale fanno riferimento al coordinatore, che a sua volta richiede la convocazione del consiglio di classe. In base alla valutazione espressa in tale sede, il coordinatore contatta la famiglia e, previo suo consenso, se necessario interpella un esperto esterno. A questo punto, con il supporto dell’esperto e il consenso della famiglia, viene stilato dal consiglio di classe il
piano didattico personalizzato. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Nella stesura ed utilizzo dei Pei e dei PDP la valutazione sarà adeguata al percorso personale dei singoli ragazzi. Si prevedono: interrogazioni programmate, prove strutturate, prove scritte programmate e della durata temporale adeguata. La valutazione dell’alunno con disturbo o in difficoltà coinvolge la responsabilità del singolo docente e del consiglio di classe nella sua interezza; essi saranno impegnati nel verificare e comprendere gli effettivi obiettivi raggiunti cercando di evitare atteggiamenti indulgenti e nello stesso tempo evitare di pretendere risposte non adeguate alla condizione di partenza. Si ricorda pertanto che per gli/le allievi/e con problematiche DSA non e’ contemplato il raggiungimento dei “livelli minimi” ma quello degli obiettivi didattici individuati per la classe; per gli/le allievi/e con problematiche Bes tali livelli si possono fissare nel PDP. Inoltre per questi ultimi, se necessario, si possono attuare deroghe per ammissione alla classe successiva in riferimento a quanto sia il PDP che il consiglio di classe stabiliscono. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Alla base del piano esiste un modello di flessibilità che vede inclusi soprattutto i docenti referenti ed eventuali figure esterne e non (sostegno , specialisti etc.). Il coordinamento tra il lavoro dei docenti curriculari e quello di dette figure è alla base del progetto educativo-didattico inclusivo. La classe e la Scuola sono l’ambiente per la realizzazione di attività anche laboratoriali, o secondo strategie didattiche che privilegino il cooperative learning, il tutoring e la Peer education. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Per quanto riguarda le risorse esterne, l’Istituto collabora attivamente con alcuni servizi esistenti sul territorio: ASL, Associazioni del mondo No profit, Municipio, Università, Enti privati. L’Istituto offre, attraverso i soggetti sopra elencati, un servizio di supporto di consulenza e ascolto rivolto agli allievi, ai genitori e alle altre componenti scolastiche, di formazione per i docenti etc. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative La corretta e completa compilazione dei PDP e la loro condivisione con le famiglie sono passaggio indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le famiglie stesse: Queste devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione delle relazioni e nella responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti. Per il 2017-2018 si propone l’organizzazione di giornate volte a fornire informazione e a sensibilizzare la platea scolastica (classi prime) alle problematiche DSA .
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; In base alle risorse disponibili la scuola si propone di attivare, oltre ai corsi di recupero, corsi brevi di recupero di base e corsi a tema (nuclei disciplinari fondamentali proposti dai docenti) finalizzati alla lotta contro la dispersione scolastica. inoltre, sulla scorta della buona pratica del precedente anno scolastico, saranno attivati recuperi a classi aperte (recupero e potenziamento). Sarà data disponibilità all’attuazione di percorsi di accompagnamento e/o monitoraggio di gruppi-classe che presentano problematiche relazionali individuali e di gruppo. Valorizzazione delle risorse esistenti Nell’ organizzazione delle attività di inclusione si utilizzano: - risorse economiche dell’istituto - risorse professionali interne alla scuola - risorse professionali volontarie messe a disposizione dal territorio - risorse professionali esterne messe a disposizione da enti pubblici e privati Tra i progetti afferenti all’area dell’inclusività: - Progetto accoglienza per le classi prime - Progetto di formazione al tutoraggio ( Peer to peer) - Volontariato presso la mensa Caritas - Presentazione Dsa alle classi prime Inoltre va sottolineata la collaborazione su base volontaria con l’associazione AID che da vari anni offre consulenza per genitori, docenti, e alunni tramite uno sportello, e lo sportello di consulenza psicologica. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione - Il nostro istituto da molti anni, con forte volontà del Collegio dei docenti, vede tra le funzioni strumentali un gruppo costante di lavoro: “Star bene a scuola”, che costituisce un riferimento importantissimo per la comunità scolastica, e per l’elaborazione di proposte di progetti afferenti all’area del disagio e Bes. - Individuazione di linee di finanziamento per realizzazione di progetti inclusivi - Formazione per i docenti: proposta di Corso di aggiornamento sulla didattica inclusiva. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola. L’orientamento in entrata e in uscita riceve grande attenzione, la prima sarà arricchita da un dialogo e scambio con le scuole di provenienza volti a prendere in consegna soprattutto problematiche e documenti relativi a casi di Bes, per poter orientare tempestivamente le risorse didattico-formative dell’istituto e assicurare continuità e coerenza nell’azione educativa. Inoltre in collaborazione con la Fs dell’ Orientamento si cercherà di aderire alle iniziative di orientamento in uscita attente alla prospettiva di inclusività. Il presente documento, provvisto di una parte introduttiva generale sui Bisogni educativi speciali, rappresenta nella sua parte I un resoconto delle azioni programmate nel “Piano Annuale per l’Inclusione” per l’anno scolastico 2016-17, e dei progetti del POF dell’Istituto a carattere inclusivo e del funzionamento delle attività di sostegno e di supporto agli allievi Bes e DSA. Nella parte II il documento propone per il prossimo anno scolastico 2017-18 azioni e progetti che hanno costituito i punti di forza del piano d’inclusività per l’anno 2016-17 e punti di potenziamento. Esso e’ stato elaborato e condiviso dalla Referente d’Istituto Bes con la Funzione strumentale Star bene a scuola . Deliberato dal Collegio Docenti in data 18/05/2017_n°_4_
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