CANALE DELLA MANICA: ANNEGATI 31 MIGRANTI - Informazione Facile
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CANALE DELLA MANICA: ANNEGATI 31 MIGRANTI Il Canale della Manica separa la Francia dalla Gran Bretagna. È un mare pericoloso con forti correnti. Ieri, mercoledì 24 novembre un gommone ha fatto naufragio nel Canale della Manica. Secondo le autorità a bordo c’erano circa 50 persone migranti. Almeno 31 migranti sono morti nel naufragio. Tra le vittime ci sono 5 bambini. Negli ultimi mesi sono aumentati i migranti che cercano di attraversare il Canale della Manica per andare dalla Francia alla Gran Bretagna. I numeri sono così alti che Decatlon, il famoso marchio di articoli sportivi, ha deciso di non vendere più
È un mare pericoloso con forti correnti. Ieri, mercoledì 24 novembre un gommone ha fatto naufragio nel Canale della Manica. Secondo le autorità a bordo c’erano circa 50 persone migranti. Almeno 31 migranti sono morti nel naufragio. Tra le vittime ci sono 5 bambini. 4 persone trafficanti che organizzano i viaggi dei migranti sono stati arrestati. Negli ultimi mesi sono aumentati i migranti che cercano di attraversare il Canale della Manica per andare dalla Francia alla Gran Bretagna. I numeri sono così alti che Decatlon, il famoso marchio di articoli sportivi, ha deciso di non vendere più canoe nei suoi negozi della costa francese vicino al Canale. Infatti i migranti tentano di raggiungere l’Inghilterra con le canoe, ma spesso muoiono in questa impresa pericolosa. Secondo le autorità inglesi, nel 2021 oltre 23mila profughi sono arrivati in Inghilterra rispetto agli 8.400 del 2020. USA: SUV SU CORTEO NATALIZIO. MORTI E FERITI Domenica 21 novembre a Waukesha un suv è piombato su un corteo natalizio e ha travolto molte persone. 5 persone sono morte e circa 40 sono rimaste ferite. Tra di loro molti bambini. Waukesha è una cittadina di 60 mila abitanti nel Wisconsin.
In rosso lo Stato del Wisconsin. La polizia ha arrestato un uomo sospettato. Non sembra che sia un atto di terrorismo e i motivi del fatto per il momento non sono chiari. AUSTRIA: LOCKDOWN E VACCINO OBBLIGATORIO Oggi, Venerdì 19 novembre il governo austriaco ha deciso che dal prossimo lunedì (22 novembre) ci sarà un nuovo lockdown generale. Lunedì 15 novembre aveva già introdotto il lockdown per le persone che non si erano vaccinate, senza avere motivi di salute per questa scelta. Il nuovo lockdown durerà almeno 10 giorni .
Potrà però durare anche 20 giorni, quindi fino al 13 dicembre. Dal prossimo lunedì, quindi, in Austria i cittadini potranno uscire di casa solo per motivi di lavoro, per visite mediche, per fare la spesa, per andare in farmacia, per fare esercizio fisico. Tranne in casi eccezionali, le scuole riprenderanno la didattica a distanza. Il governo austriaco ha anche detto che, entro il mese di febbraio, il vaccino contro il coronavirus sarà obbligatorio. In Austria nelle ultime settimane i contagi erano aumentati molto e solo il 65, 3 per cento della popolazione è vaccinato (in Italia è vaccinato l’ 84,4 per cento della popolazione). NUOVA DEHLI: CHIUSURE PER L’INQUINAMENTO Il governo indiano ha preso misure severe per contenere i danni dell’inquinamento a Nuova Delhi: Sabato 13 novembre il governo aveva chiuso le scuole per una settimana. Martedì 16 novembre le misure sono diventate più severe: le scuole resteranno chiuse a data da definirsi; tutti i lavori per l’edilizia dovranno fermarsi; I camion non potranno entrare in città per i camion, tranne quelli che trasportano beni
essenziali; almeno il 50 per cento dei dipendenti pubblici (e se è possibile anche i privati) devono da casa; solo 5 delle 11 centrali a carbone della zona potranno inoltre rimanere aperte. Il governo ha preso queste decisioni soprattutto per livelli del particolato fine in aria che ha raggiunto raggiunto il livello di 499 per metro cubo: secondo l’OMS il pericolo scatta già oltre il valore di 100. Il particolato fine è l’insieme delle sostanze solide o liquide sospese nell’aria. Il particolato fine è definito come la forma più pericolosa di inquinamento atmosferico, a causa della sua capacità di penetrare nei polmoni e nel sangue. Causa attacchi cardiaci, malattie respiratorie, e morte prematura. In particolare, risulta essere la sesta causa di morte prematura nel mondo. Greenpeace denuncia che l’anno scorso, circa 57 mila persone sono morte prematuramente nella capitale indiana a causa dell’inquinamento. NUOVA DELHI E L’INQUINAMENTO. Nuova Delhi è la capitale dell’India.
Cerchiata in rosso Nuova Delhi Nuova Delhi ha più 20 milioni di abitanti ed è la città più inquinata al mondo. Le maggiori cause dell’inquinamento sono: gli spostamenti in auto dei suoi cittadini, l’abitudine dei contadini di incendiare i residui della mietitura nei terreni agricoli che circondano l’enorme città. In questi giorni i festeggiamenti del Diwali, svolti il 4 novembre, hanno peggiorato la situazione. Il Diwali è la grande festa indiana delle luci. Le strade e le case delle città si riempiono di luci e candele, scoppiano petardi e molti fuochi d’artificio e si crea molto fumo.
Il Diwali, la festa delle luci a Nuova Delhi In questi giorni inoltre a Nuova Delhi ci sono venti molto deboli e grande umidità. Questa situazione di aria stagnante e pesante impedisce ai fumi di disperdersi e peggiora l’inquinamento. COVID-19: LA QUARTA ONDATA Nelle ultime settimane in molti Paesi europei a causa dell’epidemia da coronavirus c’è stata una nuova crescita: dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva, dei morti. Questo fatto ha portato molti esperti a parlare di una “quarta ondata” dell’epidemia. La prima ondata è stata nella primavera del 2020, la seconda ondata nell’autunno del 2020 la terza ondata nella primavera del 2021.
Hans Kluge, il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’Europa, ha detto il 4 novembre: «Se si conferma questa tendenza, potremmo registrare un altro mezzo milione di morti causati dal COVID-19 entro febbraio». Qui sotto la mappa dei contagi fatta da ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Nelle zone colorate in rosso scuro ci sono più di 500 contagiati su 100 mila abitanti. Mappa ECDC Molti paesi dell’Est come Romania, Bulgaria, Estonia e Lituania, ma anche Irlanda, Belgio e alcune regioni tedesche e dei Paesi Bassi hanno superato questa soglia. Bisogna, però, considerare un dato positivo: dove almeno il 70 per cento della popolazione è vaccinata, i danni dei contagi sono molto inferiori ai danni delle ondate
precedenti (quando la popolazione non era vaccinata). Si può considerare che i Paesi hanno adottato 3 politiche diverse nella gestione dell’epidemia. 1. Paesi che non hanno investito molto sulla vaccinazione degli abitanti e hanno imposto poche restrizioni (i Paesi dell’Europa dell’Est ad esempio); 2. Paesi che hanno investito molto sulla vaccinazione e hanno tolto le restrizioni (Germania e Gran Bretagna ad esempio) 3. Paesi che hanno investito molto sulla vaccinazione, imposto restrizioni ai non vaccinati e hanno mantenuto alcune le restrizioni (l’Italia ad esempio). La quarta ondata avrà, probabilmente, andamento diverso in base alle politiche adottate. In questi giorni molti Paesi in difficoltà stanno aumentando le restrizioni di movimento, specialmente alle persone non vaccinate. COP26 DI GLASGOW: CONCLUSIONI Il 13 novembre si è conclusa COP 26, La conferenza dell’ONU sul clima. Il presidente della conferenza Alok Sharma ha detto di essere deluso dai risultati. Il sentimento prevalente di chi ha partecipato a COP26 e degli ambientalisti è la delusione. Vediamo quali sono i risultati raggiunti. Combustibili fossili. COP26 per la prima volta ha affrontato il problema
della riduzione dei combustibili fossili e questo è un risultato positivo. Cina e India però hanno imposto di modificare il passaggio che chiedeva di eliminare l’uso del carbone, sostituendolo con uno più generico a ridurlo e questo è negativo. Discussione degli NDC. Gli NDC (nationally determined contributions) sono i piani per la riduzione delle emissioni di gas serra che ogni Stato si impegna a rispettare. L’obiettivo è arrivare alla condizione in cui ogni Paese emette tanti gas serra quanto ne rimuove dall’atmosfera. Alla COP26, nessuno dei grandi paesi produttori di gas serra ha rinnovato o migliorato i propri NDC, tranne l’India. Questo è negativo. I Paesi, però, hanno deciso di ridiscutere i propri piani ogni anno. Fino ad oggi i piani erano discussi ogni 5 anni. Questo è un risultato positivo. L’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) ha calcolato che se tutti i paesi si atterranno ai piani per la riduzione delle emissioni di gas serra dichiarati ad oggi, nel 2100 il riscaldamento globale toccherà 1,8 gradi. Questo dato è reale se i Paesi rispetteranno gli impegni dichiarati ma che hanno scadenze molto lontane (il 2050 o il 2070!). Molti scienziati e attivisti considerano questi obiettivi troppo indefiniti e preferiscono concentrarsi sui piani per il 2030. Calcolando solo questi ultimi, il gruppo di ricerca Climate action tracker prevede che le temperature globali aumenteranno di almeno 2,4 gradi. Questo risultato considera che gli impegni saranno
rispettati alla lettera; ma con le politiche attuali il riscaldamento raggiungerebbe i 2,7 gradi. Accordi separati. A Glasgow sono, inoltre, portati a termine accordi che non hanno firmato tutti i Paesi presenti, ma solo alcuni Paesi. Oltre 100 Paesi hanno firmato per la riduzione del 30 per cento delle emissioni di metano entro il 2030. 40 Paesi hanno firmato l’accordo per fermare la deforestazione sempre entro il 2030. 40 Paesi hanno firmato l’accordo per l’abbandono del carbone Inoltre Cina e Stati Uniti, i 2 Paesi con le maggiori emissioni di gas serra al mondo hanno espresso la volontà di cooperare nella lotta al cambiamento climatico. Conclusioni. Dobbiamo ricordare che gli accordi raggiunti in queste sedi non sono vincolanti e non esiste alcun modo per obbligare gli stati che li hanno sottoscritti a rispettarli concretamente. La delusione e le critiche per i modesti risultati raggiunti sono quindi grandi. Si può, però, osservare che – anche a causa dei molti eventi climatici estremi degli ultimi 2 anni, il movimento globale per il clima è diventato più seguito. Oggi i politici sanno che l’attenzione alle politiche per la difesa dell’ambiente sta finalmente diventando un argomento di interesse globale. Per affrontare questo problema è necessario investire enormi risorse economiche e rivoluzionare la struttura economica della nostra società.
Il rivolgimento necessario è destinato a incontrare fortissime resistenze. ABUSI SESSUALI. LA CHIESA FRANCESE VENDERÀ SUOI IMMOBILI PER RISARCIRE LE VITTIME A inizio ottobre 2021 la CIASE ha pubblicato un rapporto sugli abusi sessuali in Francia. La CIASE è la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa. È quindi un organo che si occupa di analizzare gli abusi sessuali commessi da vescovi, preti e persone legate alla Chiesa. Il rapporto pubblicato analizza dati relativi all’abusi sessuali in Francia dagli ultimi settanta anni (dal 1950 ad oggi). Il rapporto pubblicato a ottobre risulta sconvolgente. Infatti, riporta i seguenti dati: 330 mila bambini e bambine hanno subito abusi; Di questi 216 hanno subito abusi da parte di sacerdoti e religiosi; Gli altri hanno subito abusi da persone laiche ma legate al mondo della Chiesa. Le vittime sono principalmente di sesso maschile (circa 80% sono maschi). Le persone (religiosi e laici) che hanno compiuto gli abusi sarebbero tra 2900 e 3200 persone. Addirittura, in Francia, si stima che le violenze
sessuali all’interno della Chiesa rappresentano il 4% degli abusi totali del paese. Nel documento si trovano anche accuse ad autorità e istituzioni della Chiesa cattolica. Le autorità e le istituzioni avrebbero insabbiato i casi di violenza. L’AMMISSIONE DI RESPONSABILITÀ. Il 5 novembre i vescovi francesi si sono riuniti per discutere di questo fatto. I vescovi francesci si riuniscono nell’organo del CEF, la Conferenza Episcopale Francese. Il CEF ha votato un testo in cui si dichiara che le violenze hanno un carattere sistemico. Ossia, si dichiara che ci sono elementi strutturali della Chiesa che rendono possibili tutti questi abusi. Questi elementi sono il contesto generale, le pratiche e la mentalità presenti nella Chiesa. Anche il presidente del CEF Éric de Moulins-Beaufort ha ribadito questi aspetti. Eric de Moulins-Beaufort ha riconosciuto una responsabilità istituzionale della Chiesa. Inoltre, ha affermato che la Chiesa francese sente un dovere di giustizia e riparazione. Sabato 6 novembre i vescovi francesi hanno chiesto perdono nella Basilica di nostra Signora del Rosario, a Lourdes. IL RISARCIMENTO DELLE VITTIME I vescovi francesi hanno deciso di creare un organismo nazionale indipendente per il riconoscimento delle violenze e il risarcimento individuale delle vittime. Il presidente di questo organismo è un giurista e dirigente del ministero della Giustizia.
L’organismo ha già preso delle decisioni operative. In particolare, la Chiesa francese venderà beni immobiliari di sua proprietà. Il guadagno sarà utilizzato per risarcire le vittime di abusi e le famiglie delle vittime di abusi. LA RICHIESTA DI INTERVENTO AL PAPA. I vescovi francesi hanno chiesto aiuto al Papa. Hanno infatti chiesto al Papa di inviare una squadra di esperti in Francia. Gli esperti dovranno valutare la qualità della tutela dei minori nelle diocesi francesi. Il Papa aveva già espresso un profondo dolore per l’accaduto. In particolare, dopo la pubblicazione del documento della CIASE aveva espresso vicinanza alle vittime. Avevo riconosciuto anche il coraggio delle vittime nel denunciare gli abusi. I vescovi francesi incontreranno il papa il 9 dicembre. LE PERSONE MIGRANTI AL CONFINE TRA BIELORUSSIA E POLONIA Da lunedì 8 novembre centinaia di persone migranti stanno raggiungendo il confine tra Bielorussia e Polonia.
LA BIELORUSSIA. La Bielorussia è è uno Stato che si trova nell’Europa orientale. È una repubblica presidenziale; dal 1994 (27 annI) il presidente è Aljaksandr Lukašėnka. La Bielorussia fa parte dell”Unione Europea (UE). La UE ha posto alcune sanzioni alla Bielorussia. A ovest confina con la Polonia e la Lituania. LA BIELORUSSIA E I MIGRANTI. Da mesi la Bielorussia accoglie e poi spinge verso la Polonia migliaia di persone migranti. La Bielorussia sta infatti cercando di mettere in difficoltà la Polonia e l’Unione Europea. La Polonia e l’Unione Europea si oppongono, infatti, del regime di Lukashenko, presidente della Bielorussia. Nel 2021 sono stati circa 23 mila gli ingressi illegali in Polonia. Secondo alcune fonti, la Bielorussia avrebbe attirato le persone migranti, promettendo di farle entrare nell’Unione Europea. Ma in questi giorni le persone non sono riuscite ad entrare in Polonia. La Polonia ha dichiarato stato di emergenza sul confine. Ci sono 12 mila soldati sul confine della Polonia. Per saperne di più puoi leggere questo articolo del Post. I MIGRANTI AI CONFINI TRA BIELORUSSIA E POLONIA. Al confine tra i 2 Paesi ci sarebbero circa 4 mila persone. Le persone migranti arrivano dal Medio Oriente.
I migranti hanno raggiunto a piedi il confine tra Bielorussia e Polonia. Ma né la Bielorussia né la Polonia stanno accogliendo le persone migranti. Le guardie bielorusse hanno accompagnato i migranti verso il confine. Le persone non sono però riuscite ad entrare in Polonia. Ci sono anche famiglie con bambini. Senza cibo e assistenza medica. Le persone migranti si trovano sulla strada tra Bruzgi (Bielorussia) e Kuźnica (Polonia). Lungo questa strada ci sono pochi servizi e la temperatura è molto bassa. È difficile conoscere bene la situazione, perché i giornalisti e gli osservatori non possono entrare nelle zone di confine. Polonia in verde scuro
Bielorussia in verde scuro Da un lato c’è il problema umanitario dei profughi. Sullo sfondo c’è lo scontro tra l’Unione Europea che, insieme alla Nato, sostiene la Polonia e la Bielorussia che rappresenta la Russia di Putin. L’INNALZAMENTO DEI MARI IN NUMERI. ISOLE TUVALU Le Tuvalu, sono 4 isole coralline e 5 atolli nell’oceano Pacifico. Sono tra le isole Hawaii e l’Australia. Formano uno stato della Polinesia. Hanno una superficie di appena 26 km² sono il quarto stato più piccolo al mondo. Inoltre sono il secondo membro più piccolo delle Nazioni Unite.
La massima altezza del territorio è 4 metri e mezzo sul livello del mare. La freccia indica Funafuti, la capitale delle Tuvalu. A causa dell’innalzamento dei mari e della conformazione del loro territorio le isole Tuvalu rischiano di scomparire. Per richiamare l’attenzione su questo problema il ministro delle comunicazioni di Tuvalu ha inviato un video messaggio a Cop26 dove parla con l’acqua alle ginocchia. Il messaggio è molto chiaro: “Affoghiamo!”. L’INNALZAMENTO DEI MARI.
Una suggestiva immagine di Greenpeace. IPCC ha analizzato il fenomeno dell’innalzamento dei livelli del mare. L’innalzamento dei livelli del mare si spiega: al 50 per cento con il riscaldamento dell’acqua (l’acqua quando è più calda aumenta di volume); al 22 per cento con lo scioglimento dei ghiacciai; al 20 per cento con lo scioglimento delle calotte polari; all’8 per cento con cambiamenti di riserve d’acqua nella terra. Questi i dati principali. 1. Il livello globale medio del mare è aumentato di 20 cm tra il 1901 e il 2018. 2. Questo fenomeno è in chiaro aumento ed è sempre più veloce. 3. Entro il 2050 aumenterà ancora dai 10 ai 25 centimetri. 4. L’aumento del livello del mare, inoltre, aumenterà
frequenza e gravità di eventi estremi sulle coste, come mareggiate, inondazioni per alta marea, e conseguenti erosioni. 5. Gli esperti pensano che fino al 2050 eventi estremi che si verificavano 1 volta ogni 100 anni si verificheranno 1 volta l’anno nel 20-25 per cento dei casi, anche se si diminuiscono le emissione dei gas nocivi. 6. Alla fine del secolo, invece, le emissioni faranno la differenza. 7. Gli eventi estremi si verificheranno nel 60 per cento delle località in uno scenario a basse emissioni, nell’80 per cento nello scenario peggiore. C26: ACCORDO SULLA DEFORESTAZIONE Lunedì 1 NOVEMBRE, alla conferenza sul clima COP26 di Glasgow, più di 100 leader mondiali hanno promesso che fermeranno la deforestazione nei loro paesi entro il 2030. È il primo grosso accordo uscito finora dalla conferenza sul clima. I 100 paesi che hanno firmato l’accordo ospitano l’85 per cento delle foreste mondiali. Tra di loro anche paesi come Brasile, Russia, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo, che ospitano alcune delle più grandi foreste mondiali. Oggi gli uomini abbattono o bruciano la maggior parte delle foreste per far spazio a coltivazioni o aree di allevamento intensivo. La deforestazione contribuisce in maniera importante al
cambiamento climatico. Gli alberi assorbono, infatti, assorbono più anidride carbonica di quella che emettono e in questo modo riducono la presenza di gas nocivi per il clima. La foresta amazzonica è il più grande polmone della Terra. Oggi, però, ha scritto il New York Times, alcune zone dell’Amazzonia che sono state deforestate hanno iniziato a emettere più anidride carbonica di quanta ne assorbano. Un gruppo di 28 paesi ha preso impegni ancora più specifici. Il gruppo ha annunciato che eliminerà l’utilizzo della deforestazione per la produzione di olio di palma, soia e cacao. La coltivazione di questi prodotti, infatti, è causa di buona parte della deforestazione. Molti attivisti dell’ambiente hanno accolto l’impegno sulla deforestazione con scetticismo. I propositi, dicono, sono buoni ma l’impegno non è vincolante e non prevede sanzioni per chi non lo rispetta. Inoltre l’impegno non prende in considerazione il problema dell’allevamento degli animali da carne. Proprio l’industria della carne è tra i maggiori responsabili della deforestazione. GLASGOW: INIZIATA COP 26 Domenica 31 ottobre a Glasgow (Scozia) è iniziata COP26. COP è la conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite cui partecipano quasi 200 paesi del mondo.
COP significa Conferenza delle Parti, cioè dei Paesi che partecipano. È la conferenza annuale sul clima organizzata dall’ONU. L’obiettivo è trovare iniziative per contrastare il riscaldamento globale che i Paesi sono disposti ad applicare Quest’anno il Regno Unito – che ospita la COP 26 – coordina i lavori; domenica ha dato il benvenuto ai Paesi che partecipano. Xi Jinping, il presidente cinese, non parteciperà direttamente alla COP26. Probabilmente invierà un proprio intervento scritto, e sarà comunque presente una delegazione cinese. Anche il presidente russo Vladimir Putin non sarà a Glasgow, ma dovrebbero esserci alcuni delegati della Russia. COP26 dovrà portare avanti gli accordi del G20 di Roma. Leggi: G20 DI ROMA RISULTATI RAGGIUNTI SUL CLIMA. G20 DI ROMA: RISULTATI RAGGIUNTI SUL CLIMA Ecco una breve sintesi delle decisioni del G20 sul clima. Domenica 31 ottobre si sono conclusi a Roma i lavori del G20. I commenti politici concordano nel giudicare i risultati di questo G20 deludenti. Il testo definitivo dell’accordo è disponibile sul sito del governo italiano.
RISULTATI SUL CLIMA. Tutti i Paesi, infatti, hanno detto di voler rispettare gli accordi di Parigi sul clima. L’obiettivo condiviso è contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5 gradi centigradi. Per ottenere questo risultato è necessario ridurre le emissioni dei gas dannosi (soprattutto l’anidride carbonica C02) del 45 per cento. I governi, però, non hanno trovato un reale accordo sulla data entro cui raggiungere questo risultato. Il documento finale del G20 parla genericamente di “entro metà del secolo”. Stati Uniti e Unione Europea volevano che i Paesi si impegnassero a raggiungere questo risultato entro il 2050. La Cina da tempo ha dichiarato che rispetterà questo impegno nel 2060. Cina e Russia non hanno partecipato ai lavori del G20. COLPEVOLI E INNOCENTI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE. I diversi Paesi discutono di chi è responsabile degli attuali problemi del clima. Rhodium Group, un centro di ricerca indipendente degli Stati Uniti, indica questi dati. Oggi la Cina è responsabile dell’emissione del 27 per cento dei gas nocivi; gli Stati Uniti dell’11 per cento, l’Unione Europea del 6,4 per cento. La situazione climatica di oggi, però, è causata dalle emissioni di gas del passato. Dal 1750 (data fissata come inizio dell’industrializzazione) a oggi gli Stati Uniti e gli altri Paesi più industrializzati hanno inquinato 4 volte di più delle Cina di oggi.
Inoltre, se dividiamo l’inquinamento prodotto da Paese per il numero dei suoi abitanti, scopriamo – ad esempio – che un cittadino americano inquina di più. Un cinese “produce” 10 tonnellate di emissioni; un americano 17,6 tonnellate di emissioni. Queste cifre consentono ai diversi Paesi di scambiarsi accuse e di contrattare la soluzione a loro più favorevole. G20: ACCORDO PER TASSARE AL 15 PER CENTO ALCUNE MULTINAZIONALI I leader delle principali economie del mondo durante il G20, hanno deciso di imporre una tassa minima del 15 per cento sui guadagni delle grandi multinazionali. L’obiettivo è far parare alle multinazionali un’imposta di almeno il 15 per cento in ogni paesi in cui operano. Molte multinazionali riescono a non pagare tasse o pagare tasse molto basse portando la loro sede fiscale in Paesi dove le tasse sono molto basse (i cosiddetti “paradisi fiscali”). Molti paradisi fiscali sono nell’Oceano Pacifico; in Europa Paesi Bassi (Olanda) e Irlanda hanno tasse basse. I Paesi applicheranno la tassa alle multinazionali che hanno ricavi globali di almeno 20 miliardi di euro l’anno e un margine di profitto di almeno il 10 per cento. L’accordo esclude alcuni settori produttivi. Ad esempio il settore: estrattivo,
petrolifero, trasporti marittimi parte di quello dei servizi finanziari. Saranno quindi coinvolte soprattutto le grandi multinazionali farmaceutiche, informatiche, della moda. Si calcola che le aziende coinvolte saranno circa un centinaio. Inoltre è previsto che i Paesi di tutto il mondo ogni anno avranno circa 130 miliardi di euro di tasse da dividersi. La legge entrerà in vigore dal 2023. IL G20 A ROMA Oggi, sabato 30 ottobre, è iniziata la riunione del G20 a Roma. Cercheremo di spiegare in breve e in modo chiaro: Cos’è il G20. G20 a Roma. Gli obiettivi del G20 Cos’è il G20. Il Gruppo dei 20 (G20) è un incontro di capi di stato, di ministri delle finanze e di governatori delle banche centrali. Si tiene ogni anno dal 1999. Il G20 tenta di favorire l’internazionalità economica. Fanno parte del G20:
L’Europa 19 degli stati più industrializzati del mondo: 1. Arabia Saudita, 2. Argentina, 3. Australia, 4. Brasile, 5. Canada, 6. Cina, 7. Corea del Sud, 8. India, 9. Indonesia, 10. Francia, 11. Germania, 12. Giappone, 13. Italia, 14. Messico, 15. Regno Unito, 16. Russia, 17. Stati Uniti, 18. Sudafrica, 19. Turchia. Al G20 partecipano anche degli stati ospiti. Partecipano inoltre diverse organizzazioni internazionali e regionali. Il G20 a Roma. Quest’anno gli incontri del G20 si tengono a Roma, per la prima volta in Italia. Draghi, il capo di governo italiano, presiede il G20 di Roma. Il G20 è iniziato questa mattina al centro conferenze “La Nuvola” di Roma. La prima giornata del G20 di Roma è terminata con una cena dei capi di Stato al Quirinale. Gli incontri si concluderanno domani pomeriggio con una conferenza stampa di Draghi.
Gli obiettivi del G20. Il G20 vuole trovare una posizione condivisa per la Cop26. La Cop 26 è la conferenza sul clima delle Nazioni Unite. La Cop 26 si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow (Scozia). Durante la Cop26, si cercherà di definire un metodo per verificare la riduzione delle emissioni di gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici. I paesi del G20 sono responsabili per l’80 per cento delle emissioni. Quindi le decisioni del G20 saranno fondamentali per la lotta ai cambiamenti climatici. Gli obiettivi di Draghi e dell’Unione Europea riguardo al clima sono: La neutralità climatica, cioè arrivare a zero emissioni, entro il 2050. Il mantenimento del riscaldamento globale sotto gli 1,5 gradi, entro il 2050. Inoltre, i membri del G20 approveranno una tassa minima globale sui guadagni delle grandi multinazionali. Si parlerà invece poco di pandemia. IL COLPO DI STATO IN SUDAN Lunedì mattina, 25 ottobre, c’è stato un colpo di stato in Sudan (Africa). In questo articolo in breve: Il Sudan. Il colpo di stato. Le proteste
Il Sudan. Il Sudan è uno Stato arabo-africano del Nord Africa. È uno Stato molto vasto. Di Dinamik – modified File:Sudan_(orthographic_projection).svg, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9059469 Gli abitanti sono molto numerosi (44 milioni). La capitale del Sudan è Khartoum. A nord la popolazione è soprattutto musulmana. A sud ci sono anche cristiani e animisti (l’animismo è un insieme di religioni per cui oggetti e luoghi sono divinità). In Sudan ci sono state per anni guerre civili. Nel 2019 le proteste popolari costrinsero il dittatore Bashir a dimettersi. In seguito, era stato istituito un Consiglio Sovrano di cittadini e militari. L’esercito comunque aveva gran parte del controllo del Sudan. Il generale Al Burhan era a capo del Consiglio Sovrano del Sudan. Proprio il Consiglio Sovrano aveva nominato Hamdock come
primo ministro. Bandiera del Sudan. Colpo di stato in Sudan Il colpo di stato in Sudan. Lunedì 25 ottobre, l’esercito ha arrestato il primo ministro, Abdalla Hamdok. Ha arrestato anche un consigliere, il ministro dell’Industria e quello dell’Informazione. Il generale Al Burhan ha annunciato il colpo di stato a causa dell’instabilità politica. Con il colpo di stato, quindi, i militari hanno preso il potere. L’esercito ha poi annunciato che un consiglio militare governerà il Sudan fino al luglio del 2023. A luglio 2023 ci dovrebbero essere nuove elezioni. L’esercito ha interrotto molte linee di telecomunicazione. I militari hanno inoltre bloccato varie strane per entrare nella capitale. Per saperne di più puoi leggere questo articolo del Post. Le proteste. La protesta è iniziata lunedì dopo l’arresto del primo ministro.
Migliaia di persone hanno raggiunto la base militare nella capitale. I manifestanti si sono poi scontrati con l’esercito. L’esercito ha ucciso 7 persone. Le persone ferite sono invece 140. GRAN BRETAGNA: ACCOLTELLATO A MORTE DEPUTATO CONSERVATORE Oggi, venerdì 15 ottobre, un uomo ha accoltellato David Amess, un deputato conservatore. Il fatto è avvenuto in una chiesa a Leigh-on-Sea nel sud-est dell’Inghilterra. Amess era nella chiesa per incontrare i suoi elettori. Amess aveva 69 anni ed era entrato nel parlamento britannico nel 1983. Sosteneva il governo di Boris Johnson. La polizia ha arrestato l’aggressore, che è un uomo somalo di 25 anni. I motivi dell’assassinio non sono noti. Il fatto ricorda l’omicidio di Jo Cox, la deputata laburista morta in circostanze simili per mano di un estremista di destra, nel 2016 durante la campagna elettorale per il referendum sulla Brexit.
ROMA: GIÀ SOSPESO IL PROCESSO PER L’OMICIDIO DI GIULIO REGENI Giovedì 14 ottobre è iniziato a Roma il processo per l’omicidio di Giulio Regeni. Il processo si svolgerà senza il sostegno delle autorità egiziane. Il processo è contro 4 membri dei servizi di sicurezza egiziani. I 4 uomini egiziani avrebbero sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni. Regeni si trovava a il Cairo come ricercatore universitario. Regeni è morto a fine gennaio nel 2016, 5 anni e mezzo fa. Vi abbiamo raccontato dell’omicidio di Regeni in questo articolo del 2016: IL CASO REGENI. E ancora, vi abbiamo raccontato dell’evoluzione del caso Regeni nei seguenti articoli: EGITTO: ARRESTATO L’AVVOCATO DI REGENI. CASO REGENI. L’AMBASCIATORE ITALIANO TORNA IN EGITTO. IL CASO REGENI È A UNA SVOLTA. IL PROCESSO. Il processo della Procura di Roma appena iniziato è contro i 4 membri dei servizi di sicurezza egiziani che sono: Il generale Tareq; Il colonnello Helmy; Il colonnello Kamal;
Il maggiore Magdi Sharif. La Procura di Roma ha accusato i 4 uomini di: Sequestro di persona pluriaggravato; ConcorSo in omicidio aggravato; Concorso in lesioni personali aggravato. I 4 uomini accusati saranno assenti al processo. Le autorità egiziane NON hanno comunicato gli indirizzi degli imputati. Secondo l’ordinamento italiano l’imputato deve conoscere SEMPRE le sue accuse. In questo caso chiaramente non è così. Per questo motivo i giudici hanno sospeso il processo. Adesso si dovrà ripartire dall’udienza preliminare e sarà necessario dimostrare che gli imputati siano a conoscenza del processo a loro carico. L’avvocata della famiglia Regeni aveva chiamato come testimoni: Tutti i presidenti del Consiglio italiani in carica dal 2016 ad oggi -Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e Mario Draghi. Tutti i ministri degli Esteri in carica dal 2016 ad oggi. Funzionari dell’intelligence e dei Servizi segreti. IL GOVERNO COSTITUITO COME PARTE CIVILE La presidenza del Consiglio dei ministri italiana si costituirà come parte civile nel processo a fianco della famiglia Regeni. Cosa significa? “Costituirsi come parte civile in un processo” significa dichiarare di essere parte offesa da un reato. La parte civile dunque richiede che chi ha compiuto il reato venga condannato.
Inoltre, la parte civile richiede un risarcimento per il danno subito. In questo caso, la presidenza del Consiglio dei ministri italiani (insieme alla famiglia Regeni) sarebbe la parte offesa che chiede la condanna dei quattro uomini egiziani. LA RICOSTRUZIONE DELLA PROCURA DI ROMA. In Egitto Giulio Regeni stava svolgendo una ricerca sui sindacati indipendenti dei venditori ambulanti. Nei sindacati indipendenti ci sono molti oppositori del governo egiziano. Secondo la Procura di Roma, il governo controllava già Regeni. Questo a causa delle sue ricerche su un tema delicato come i sindacati. La Procura di Roma sostiene che le autorità egiziane abbiano depistato le indagini sulla morte di Regeni. I TENTATIVI DI DEPISTAGGIO DELLE AUTORITÀ EGIZIANE. Le autorità egiziane hanno, infatti, fornito versioni sempre diverse degli eventi. Inizialmente, nel 2016, la procura egiziana disse che Regeni era morto in un incidente stradale. Poi, dissero invece che Regeni era stato ucciso. Tuttavia, dissero di avere già trovato e ucciso i colpevoli. Anche questo non era vero. Nel 2017 le autorità egiziane dichiararono che Regeni era stato indagato. Le autorità egiziane hanno fornito poche altre
informazioni e NON hanno mai collaborato con le autorità italiane. Nel dicembre del 2020 i magistrati egiziani hanno affermato che condurranno un processo autonomo per il caso Regeni. I magistrati egiziani hanno dichiarato che gli assassini di Regeni sono “ignoti”. Il processo dei magistrati egiziani sarà solo contro una banda di truffatori. Questa banda di truffatori avrebbe aggredito Regeni fingendo di appartenere alla polizia egiziana. Secondo la Procura di Roma, questo fatto sarebbe del tutto inattendibile. Perciò, il processo era iniziato senza il sostegno delle autorità egiziane. REAZIONI ALLA SOSPENSIONE. La sospensione del processo può essere considerata come una vittoria dell’Egitto. La famiglia di Regeni ha fatto sapere, tramite l’avvocata Alessandra Ballerini, di prendere atto «con amarezza di questa decisione che purtroppo premia l’ostruzionismo, l’arroganza e la prepotenza egiziana». IL NOBEL PER LA PACE 2021 PREMIA LA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE E LA LIBERTÀ DI
STAMPA Venerdì 8 ottobre il Comitato per il Nobel norvegese ha assegnato il Nobel per la pace 2021. Maria Ressa e Dmitry Muratov hanno vinto il premio Nobel per la pace 2021. Il Premio Nobel per la pace viene assegnato in Norvegia, ad Oslo. Invece gli altri premi Nobel sono assegnati in Svezia. LE MOTIVAZIONE DEL PREMIO. Il comitato norvegese per il Nobel ha assegnato il Nobel ai 2 giornalisti perché: I 2 giornalisti difendono la libertà di espressione e di stampa con il loro lavoro. Ciò è fondamentale per la costituzione della democrazia e per evitare altre guerre. I due giornalisti hanno avuto il coraggio di criticare alcuni fatti accaduti nei loro Paesi. Per farlo hanno anche dovuto criticare i politici e il governo dei Paesi. CHI È MARIA RESSA. Maria Ressa è una giornalista filippina. È nata a Manila (Filippine) nel 1963. Ressa si è poi trasferita in America. Qui ha studiato biologia molecolare e teatro alla Princeton University. Nel 2012 Ressa ha fondato Rappler insieme a 2 colleghe . RAPPLER E IL GOVERNO DUTERTE. Rappler è un sito web di notizie filippine.
Rappler è stato molto critico nei confronti delle azioni della presidenza di Rodrigo Duterte. Rodrigo Duterte è il presidente delle Filippine dal 2016. Duterte ha condotto una vera e propria guerra contro spacciatori di droga e tossicodipendenti. I metodi utilizzati dal governo e dalla polizia sono stati anche molto violenti. Nel 2019 Amnesty International ha denunciato le violenze della polizia. Secondo Amnesty International la polizia avrebbe ucciso almeno 6600 persone durante questa ‘lotta alla droga’ Maria Ressa ha condotto inchieste e denunciato le violenze. Le notizie riguardo a queste violenze sono diffuse sul sito A causa del suo lavoro Ressa ha subito 11 processi giudiziari tra il 2018 e il 2019. Inoltre, è stata arrestata 2 volte e 1 volta è finita in prigione. Tutto ciò solo per avere svolto il suo lavoro di giornalista. Nel 2018 il giornale americano Time ha dedicato a Ressa una copertina. Il Time ha chiamato Ressa ‘la guardiana della verità’.
La copertina di Time dedicata a Maria Ressia CHI È DMITRY MURATOV. Dmitry Muratov è un giornalista russo. È nato a Kujbyšev, in Russia, nel 1961. Muratov ha studiato filologia all’Università statale della sua città. Muratov è sempre stato interessato al giornalismo. Nel 1993 ha fondato il giornale Novaya Gazeta insieme a 50 colleghi. NOVAYA GAZETA. Novaya gazeta è un giornale russo. I giornalisti che hanno fondato il giornale hanno usato queste parole per presentare il giornale. Novaya gazeta è “una fonte onesta, indipendente e ricca” per i cittadini russi.
I giornalisti della Novaya gazeta hanno sempre avuto il coraggio di denunciare fatti di corruzione avvenuti in Russia. Inoltre, negli ultimi anni sono stati particolarmente critici nei confronti del governo di Vladimir Putin. Tra questi giornalisti c’è anche Dmitry Muratov. 6 reporter di Novaya gazeta sono stati uccisi tra il 2006 e il 2009. Gli omicidi dei reporter sono legati al loro lavoro di denuncia. Muratov ha ricordato i colleghi, affermando: “Non è merito mio ma dei cari colleghi che sono stati ammazzati difendendo il diritto alla libertà di parola”. Leggi anche: Nobel per la fisica e Nobel per la medicina. NORVEGIA: UN UOMO UCCIDE 5 PERSONE CON ARCO E FRECCE Il 13 ottobre in serata, un uomo, armato di arco e frecce. ha ucciso 5 persone e ne ha ferite gravemente 2. Il fatto è avvenuto in Norvegia a Kongsberg,, una cittadina vicina ad Oslo. La polizia ha arrestato l’uomo. La polizia, per il momento, non ha chiarito il movente del delitto. La polizia ha detto che l’uomo ha agito da solo. Le 2 persone ferite sono ricoverate in terapia intensiva. Nell’immagine una freccia usata dall’uomo conficcata in una
cassetta della posta. Un testimone, Håkon Mosvold Larsen ha inviato la all’agenzia di stampa NTB. NOBEL PER LA MEDICINA ALLA SCOPERTA SU COME LAVORA IL SENSO DEL TATTO Il 4 ottobre l’Istituto Karolinska ha annunciato i nomi dei premi Nobel per la medicina 2021. David Julius e Ardem Patapoutian hanno vinto il Nobel per la medicina 2021. Una giuria di professori di medicina dell’Istituto Karoliska decide a chi assegnare il premio Nobel. L’Istituto Karolinska è un’università medica svedese. GLI STUDI. David Julius e Ardem Patapoutian hanno condotto degli importanti studi sulla percezione della temperatura, del dolore e sul tatto. Per questi studi hanno vinto il premio Nobel. In particolare, hanno studiato come funzionano i recettori che regolano la percezione della temperatura e il tatto. I recettori tattili si trovano sulla nostra pelle e reagiscono agli stimoli esterni. La scoperta del funzionamento di questi recettori permetterà di trattare i sintomi di molte malattie. Questi sintomi sono soprattutto il dolore cronico e le infiammazioni persistenti.
CHI È DAVID JULIUS. David Julius è un fisiologo americano. Julius è nato nel 1955 a New York. Nel 1984 ha conseguito il dottorato in biochimica all’Università di Berkley. Attualmente è docente presso l’Università della California. Dalla fine degli anni Novanta studia i meccanismi della percezione del dolore, del calore e del tatto. CHI È ARDEM PATAPOUTIAN. Ardem Patapoutian è un biologo americano. Patapoutian ha origini armeno-libanesi. È infatti nato a Beirut nel 1967 da una famiglia di origine armena. Ha studiato per un anno presso l’Università di Beirut. Nel 1982 è fuggito negli Stati Uniti per scappare dalla guerra. Nel 1996 ha conseguito un dottorato presso il California Institute of Technology di Pasadena. Oggi è docente presso un istituto di ricerca in California. IL TATTO. Come sappiamo bene, i sensi sono 5: olfatto, vista, gusto, udito e tatto. Molti studiosi si sono interessati negli anni allo studio del funzionamento di olfatto, gusto, udito e vista. Meno studiosi hanno studiato i meccanismi di funzionamento del tatto. Tuttavia, il tatto ha una funzione fondamentale per gli esseri umani.
Il tatto ci permette di valutare se ciò che tocchiamo potrebbe essere un pericolo. Pensiamo ad esempio a quando tocchiamo una pentola bollente: siamo progettati per spostare la mano e non ferirci! Inoltre, il tatto ci permette anche di percepire sensazioni positive e piacevoli. Pensiamo a una carezza o un abbraccio di un nostro caro. Gli studi di Julius e Patapoutian permetteranno quindi di sapere molto di più su un senso importantissimo per gli esseri umani. NOBEL PER LA FISICA ALL’ITALIANO GIORGIO PARISI Il 5 ottobre l’Accademia reale svedese ha annunciato i vincitori del premio Nobel per la fisica 2021. Tra i vincitori c’è anche il fisico italiano Giorgio Parisi. Gli altri due vincitori sono Syukuro Manabe e Klaus Hasselman. CHI È GIORGIO PARISI. Giorgio Parisi è un fisico italiano. È nato a Roma nel 1948. Nel 1970 si laurea in fisica all’Università La Sapienza di Roma. Parisi è stato ricercatore per molti centri importanti, tra cui anche il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Oggi è docente ordinario di fisica teorica
all’Università di La Sapienza di Roma. Parisi ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali per i suoi importanti studi. Tra questi sicuramente il più prestigioso è il premio Nobel appena vinto. Parisi è uno dei principali promotori della campagna “Salviamo la ricerca italiana”. La campagna “Salviamo la ricerca italiana” è nata per richiedere l’aumento dei fondi per la ricerca scientifica in Italia. GLI STUDI. Parisi ha studiato per molto tempo i ‘sistemi complessi’. Per questi studi ha vinto il premio Nobel. Parisi ha fatto questi studi negli anni Ottanta. Gli studi si sono rivelati fondamentali per lo sviluppo della teoria dei sistemi complessi. Ma cosa sono i sistemi complessi? Ovviamente è difficile spiegarlo, sono appunto… complessi! In parole povere, in fisica i sistemi complessi sono sistemi composti da diversi altri sottoinsiemi. I sottoinsiemi interagiscono tra di loro e permettono il funzionamento del sistema. Per studiare questi sistemi bisogna applicare molte regole matematiche. Un esempio di sistema complesso è il meteo. Gli studi di Parisi hanno dunque permesso di studiare meglio il meteo. Uno studio migliore del meteo ci permetterà di avere studi più precisi su clima e cambiamento climatico. Inoltre, lo stesso Parisi ha affermato che i suoi studi potranno contribuire anche negli studi sull’intelligenza artificiale.
L’ACCOGLIENZA DEL PREMIO Dopo aver ricevuto il premio, Parisi ha detto: “Sono felice, non me l’aspettavo, sapevo che avrebbero potuto esserci possibilità.” E poi: “La ricerca è estremamente importante per creare il futuro ed è importante che la ricerca in Italia sia finanziata sul serio. Spero che questo sia un buon momento per investire sulla ricerca perché questo significa investire sui giovani”. Parisi, dunque, è stato sorpreso dal premio Nobel. Tuttavia, aveva capito l’importanza dei suoi studi. Parisi ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza della ricerca. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di fornire più soldi per la ricerca. Per Parisi ricerca significa anche investire sui giovani. Il presidente del Consiglio Mario Draghi e Il presidente Sergio Mattarella si sono congratulati con il prof. Parisi. Mario Draghi riceverà Parisi a Palazzo Chigi per complimentarsi ufficialmente. Infine, gli studenti dell’Università la Sapienza (dove Parisi è professore), hanno espresso le loro calorose congratulazioni con uno striscione. Potete vedere in video gli studenti che srotolano lo striscione per Parisi. QUI IL VIDEO. GLI ALTRI PREMI NOBEL PER LA FISICA
ITALIANI. Prima di Parisi, altri 5 italiani hanno vinto il premio Nobel per la fisica. Sono: Guglielmo Marconi nel 1909 per il suo contributo nello sviluppo della telegrafia senza fili; Enrico Fermi nel 1938 per i suoi studi sulla fisica nucleare; Emilio Segrè nel 1959 per la scoperta dell’antiprotone; Carlo Rubbia nel 1984 per i suoi studi sulle particelle elementari e la materia oscura; Riccardo Giacconi nel 2002 per i suoi studi sui campi dei raggi cosmici. GLI ALTRI 2 PREMI NOBEL. Giorgio Parisi condivide il premio Nobel con gli studiosi Syukuro Manabe e Klaus Hasselman. Syukuro Manabe è un climatologo e fisico giapponese. Manabe è meteorologo senior presso l’università di Princeton in America. Klaus Hasselman è un climatologo e fisico tedesco. Hasselman è professore emerito dell’Università di Amburgo, in Germania. Manabe e Hasselman hanno ricevuto il premio Nobel per i loro studi sui modelli sul clima. I loro studi aiuteranno a comprendere meglio i meccanismi del cambiamento climatico e a contrastare gli effetti negativi sul pianeta.
APPROVATO IL PRIMO VACCINO CONTRO LA MALARIA L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato il primo vaccino per la prevenzione della malaria. CHE COSA È LA MALARIA. La malaria è una malattia tropicale che colpisce ogni anno circa 200 milioni di persone e uccide quasi 500mila persone. L’80 per cento di questi morti (400 mila) sono bambini sotto i 5 anni di età. Mappa del rischio di malaria. In rosso le zone a rischio. Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 2014. La malaria è causata da un parassita (plasmodium) che vive dentro le zanzare. La malaria arriva all’uomo con la puntura di zanzare (del genere Anofele). Fino ad oggi la “cura” più efficace contro la malaria sono le zanzariere. L’uso sistematico delle zanzariere, infatti, ha ridotto
le morti dei bambini sotto i 5 anni del 20 per cento, cioè 80 mila bambini. foto di un bambino sotto una zanzariera, campagna Unicef per donare zanzariere. IL VACCINO. Il vaccino approvato dall’OMS si chiama Mosquirix (o RTS,S/AS01) ed è prodotto da una multinazionale farmaceutica. La sperimentazione ha usato il vaccino in Kenya, Malawi e Ghana. In questi tre paesi i sanitari hanno somministrato complessivamente tre 2,3 milioni di dosi. La somministrazione è stata in 4 dosi a partire dai bambini di cinque mesi. Questo vaccino ha un’efficacia non alta: il 77 per cento, ma oggi è la migliore arma contro questa malattia. Uno studio del 2020 ha stimato che, se il vaccino fosse
distribuito nei paesi è più diffusa la malaria, potrebbe prevenire 5,4 milioni di casi e 23mila morti di bambini di età inferiore ai 5 anni, ogni anno. Leggi anche: I VIRUS E I VACCINI. FRANCIA: GLI ABUSI DELLA CHIESA CATTOLICA SUI MINORI Più di 2 anni fa la Conferenza dei vescovi francesi aveva incaricato la Commissione indipendente sugli abusi nella Chiesa (CIASE) di approfondire le accuse di violenze che erano state segnalate. Il rapporto ha studiato le accuse degli ultimi 70 anni. Il 5 ottobre a Parigi si è svolta la conferenza stampa per presentare il rapporto sulle violenze sessuali avvenute in Francia all’interno della chiesa cattolica. Il rapporto dice che più di 330mila bambini e bambine avrebbero subìto abusi sessuali. Sacerdoti e persone laiche legate alla Chiesa hanno compiuto gli abusi. Il presidente della commissione ha accusato le autorità della Chiesa cattolica di aver nascosto i casi di violenze sessuali “n maniera sistematica”. Il rapporto, infatti, fa riferimento alle informazioni contenute in vari archivi e su migliaia di testimonianze raccolte dagli anni Cinquanta. La Commissione afferma che: 216mila bambini e bambine avrebbero subìto abusi sessuali da religiosi; 114mila bambini e bambine avrebbero subìto abusi sessuali da persone laiche legate alle istituzioni
della Chiesa, soprattutto nelle scuole; l’80 per cento delle vittime sono maschi; le persone che hanno compiuto abusi sono tra le 2mila 900 e le 3mila200. Il presidente della Conferenza dei vescovi francese, dopo la conferenza stampa: ha detto di provare “vergogna e terrore”; ha detto che il numero delle vittime “sconvolge”; ha detto che “fino all’inizio degli anni 2000 la Chiesa ha manifestato un’indifferenza profonda, e anche crudele nei confronti delle vittime”. Il presidente ha infine chiesto perdono alle vittime di violenza. COSA SUCCEDE OGGI IN AFGHANISTAN Da metà agosto, i talebani sono tornati al governo dell’Afghanistan. Ne avevamo parlato qui. Un mese fa, inoltre, le truppe occidentali se ne andavano dall’Afghanistan. Fino a qualche settimana fa sui social e sui giornali si dava grande importanza all’Afghanistan. Ora meno. In Afghanistan, però, la situazione non è migliorata. In questo articolo parleremo in breve di: le donne in Afghanistan. I dati di Save the Children. Le organizzazioni di aiuto in Afghanistan.
Le donne in Afghanistan. Sono poche le donne per le strade di Kabul, capitale dell’Afghanistan. Nella maggior parte delle scuole, le donne sono isolate in ambienti specifici, separate dagli uomini. Qui le donne devono sempre indossare un’ampia tunica (abaya) e un velo con una pccola finestra per vedere (niqab). Alle ragazze quindi è vietato socializzare con i ragazzi. Il nuovo rettore dell’Università di Kabul inoltre ha vietato l’ingresso alle insegnanti e alle studentesse. Secondo il rettore, il divieto è per proteggere le donne. Alcune donne scendono in piazza a protestare per la scuola. Questa mattina, durante le proteste, i talebani hanno sparato per disperdere le donne. Cosa succede oggi in Afghanistan/ IlSole24Ore Le donne non possono più praticare sport. Da settimane, le giornaliste afghane non possono più lavorare. I talebani hanno allontanato 220 giudici donna dai tribunali. Queste giudici donna si stanno nascondendo da degli uomini. In passato, le giudici avevano condannato questi uomini per assassinio, stupro o violenza verso le donne. Nel nord dell’Afghanistan, i talebani hanno trovato 20 donne nascoste in un palazzo. Queste donne avevano lasciato i padri e i mariti, lavoravano e si erano costruite una vita. I talebani hanno costretto queste donne a scegliere tra il carcere e il ritorno dai mariti e dai padri.
I dati di Save the Children. Save the Children è un’organizzazione internazionale che opera in aiuto dei bambini. Secondo Save the Children Italia: In Afghanistan, 1 bambino su 16 muore prima di compiere 5 anni. 5.5 milioni di bambini affronteranno livelli critici di fame. Il 41% dei bambini smette di crescere a causa della malnutrizione. Quasi la metà della popolazione in Afghanistan vive in povertà. 4.4 milioni di persone in Afghanistan erano già sfollate prima di agosto 2021. Fonte: instagram/pangeaonlus enrica_mannari Le organizzazioni di aiuto in
Afghanistan. Ci sono moltissime organizzazioni che operano in aiuto delle persone in Afghanistan. Ecco alcuni esempi: Pangea Onlus: in aiuto di donne e bambini Nove Onlus: si occupa di aiuti umanitari, educazione e sviluppo socio economico, con progetti in Italia e in Afghanistan. Medici Senza frontiere: si occupa di assistenza medica dove c’è più bisogno. Save the Children: opera per i diritti dei bambini. CISDA: opera per i diritti umani delle donne afghane. Women for Afghan Women: opera per la sicurezza e i diritti delle donne afghane e delle loro famiglie. Croce Rossa italiana: anche in Afghanistan si occupa di assistenza e accoglienza Per approfondire, puoi leggere: AFGHANISTAN-CINA CONNECTION HO CONOSCIUTO IL NUOVO CAPO SPIRITUALE SUPREMO DELL’AFGHANISTAN L’AFGHANISTAN E LA CINA ISOLE FAROE. LA TRADIZIONALE CACCIA A DELFINI E BALENE
UCCIDE 1500 ANIMALI IN 1 GIORNO LE ISOLE FAR OER Il fatto che vi raccontiamo di seguito è accaduto nelle isole Far Oer. Le Isole Far Oer fanno parte del Regno di Danimarca. L’arcipelago delle isole Far Oer è formato da 18 isole. Si trovano tra il Mare di Norvegia e il Nord dell’Oceano Antlantico. In rosso la posizione delle Isole Faroe
Paesaggio delle Isole Faroe IL FATTO. Il 15 settembre gli abitanti delle isole Far Oer hanno ucciso quasi 1500 delfini. Alcuni giorni dopo, il 23 settembre, hanno ucciso 52 balene. La caccia di delfini e balene fa parte di una tradizione locale norvegese. Questa tradizione prende il nome di Grindadráp. Molti abitanti locali sono abituati ad assistere a questa caccia. Tuttavia, in genere le balene e i delfini uccisi sono molto meno numerosi. Gli abitanti delle isole, di solito, uccidon circa 600 balene e 40 delfini all’anno. Ma quest’anno molti di loro sono rimasti stupiti dal numero di animali uccisi. In particolare, è molto elevato il numero di delfini uccisi.
LA DENUNCIA DEL FATTO. Sea Shepherd (pastore del mare, in inglese) è una ONG impegnata nella difesa del mare e degli animali marini. Gli attivisti di Sea Shepherd si impegnano da anni per fermare la caccia a mare aperto. Sea Sheperd denuncia già da anni la brutalità della tradizione della Grindadráp. In questo tipo di “pesca” gli animali sono trascinati a terra e poi uccisi con il coltello. Gli attivisti hanno denunciato la morte dei 1428 delfini tramite i social network. Secondo Sea Shepherd, è stata l’uccisione più grande della storia delle isole Far Oer. Inoltre, gli attivisti di hanno definito la caccia del 15 settembre come ‘crudele e inutile’. Questo perché la caccia sarebbe stata effettuata senza le autorizzazioni necessarie e utilizzando un metodo sbagliato. Inoltre sarà impossibile consumare una cosi grande quantità di carne che sarà gettata via. Attivisti e abitanti delle Isole Far Oer hanno affermato che i delfini sono rimasti in agonia per molte ore prima di essere uccisi. Anche le persone che sostengono questa tradizione quest’anno sono sconvolte dall’accaduto. Se volete approfondire l’argomento vi consigliamo QUESTO VIDEO. Vi avvertiamo che è molto violento e i minori non possono guardarlo.
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