Buone pratiche nel Parque Nacional de Doñana: preservazione, fruizione e turismo sostenibile1 - AGEI

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Dino Gavinelli, Giacomo Zanolin

Buone pratiche nel Parque Nacional de Doñana:
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preservazione, fruizione e turismo sostenibile

Summary: DOÑANA NATIONAL PARK, ANDALUCIA, PARK’S DEVELOPMENT

TThe Doñana National Park in Andalusia, is home to a variety of environments (terrestrial, fluvial, coastal and transi-
tion). It is in territorial contiguity and functional relationship with other Spanish protected areas of the Mediterranean. In
addition to environmental features, the park’s development plan also promotes sustainable practices related to agriculture,
livestock, fisheries and tourism. Doñana appears therefore not just like a preservation area, but also like a place where local
processes of sustainable development are experienced. This paper will analyze the envisaged development and the underway
activities strictly related to the park’s policies.

Keywords: spanish protected areas; local sustainable improvement; ecological tourism.

1. Il Parque Nacional de Doñana, una componente                   sull’Oceano Atlantico di 4.000 ettari contigua al
importante delle aree protette spagnole                           parco. Nel 1981 Doñana è anche diventato Ri-
                                                                  serva della Biosfera (MAB) e nel 1994 è stato ri-
   Gli oltre 54.000 ettari del Parque Nacional de                 conosciuto dall’UNESCO come Sito Patrimonio
Doñana sono divisi tra le province spagnole di                    Mondiale dell’Umanità. Infine, dopo un ultimo
Huelva e Sevilla. Il Parco è caratterizzato da un                 ampliamento dei limiti amministrativi nel 2004,
ambiente promiscuo, fluviale e costiero al tempo                  con il Real Decreto 712/2006, è stato avviato un
stesso. Le peculiarità ambientali e la sua posi-                  processo di devoluzione della gestione del parco
zione strategica (nel Golfo di Cadice, alla foce                  alla Comunità Autonoma dell’Andalucía, in linea
del Guadalquivir e in prossimità del Nord Afri-                   con la Legge 42/2007 per il decentramento am-
ca) sono all’origine di un antico popolamento                     ministrativo delle aree protette in Spagna. Tale
e soprattutto di un interesse che fin dal XVII                    norma regola il sistema della protezione spagnola
secolo non è stato solo economico, ma anche                       nel suo insieme, mentre i Parchi Nazionali sono
naturalistico. Il Parco e l’attigua area marina, si               disciplinati dalla legge 5/2007 e sono da essa de-
trovano in un rapporto di contiguità relazionale                  finiti come “spazi naturali di alto significato eco-
e funzionale con le regioni del Mediterraneo, dal                 logico e culturale, scarsamente influenzati dall’at-
punto di vista antropico, naturale e istituzionale,               tività umana e che, in ragione della bellezza dei
quasi una sorta di avamposto occidentale delle                    paesaggi, della rappresentatività degli ecosistemi
numerose aree protette presenti in prossimità                     o della singolarità della flora, fauna, geologia o
del Mare Nostrum.                                                 geomorfologia, possiedono particolare valore
   L’idea della protezione nell’area risale alla se-              ecologico, estetico, culturale, educativo e scientifi-
conda metà del XIX secolo e la precoce attenzio-                  co” (Tutinelli, 2013, p. 25). La protezione di livello
ne verso i suoi pregi naturalistici ha consentito                 nazionale e regionale è pertanto destinata a beni
la sopravvivenza di ecosistemi tanto importanti                   dotati di un alto valore naturale e culturale. La
quanto fragili. L’istituzione della Riserva Biolo-                normativa non dimentica di valorizzare anche le
gica di Doñana è stata sostenuta dal WWF e ha                     aree circostanti i parchi che, pur meno dotate del
portato poi alla nascita del Parco Nazionale il 16                carattere di eccezionalità, risultano fondamenta-
Ottobre del 1969. La superficie protetta è stata                  li per l’ecosistema protetto. Allo stesso modo, si
successivamente ampliata nel 1978, quando sono                    considerano anche gli esseri umani che abitano
state create zone di protezione poste nell’area                   in prossimità: “ad ogni Parco Nazionale corri-
prospiciente il parco vero e proprio per avviare                  sponde una “zona periferica di protezione”, che
progetti di gestione delle attività agricole e turisti-           confina con il territorio del parco ed ha la fun-
che compatibili con la preservazione della natu-                  zione di proiettare i suoi valori anche nelle zone
ra. È stata inoltre creata un’area marina protetta                circostanti e di ammortizzare l’impatto ecologico

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proveniente dall’esterno sul territorio del parco”      adatto alla vita stanziale e all’insediamento tem-
(ibidem). L’analisi di Doñana non può pertanto          poraneo di numerose specie avicole migratorie
essere svolta concentrando l’attenzione esclusi-        che sostano e si alternano nel corso dell’anno. Ol-
vamente all’interno dell’area definita, ma deve         tre alle marismas, Doñana ospita uno dei maggiori
prendere in considerazione anche la zona perife-        sistemi dunali d’Europa, effetto dell’incontro tra
rica di protezione (13.540 ha) e l’area di influenza    le sabbie alzate dai venti atlantici e l’Asperillo, una
socio-economica (200.331 ha), che comprende 4           sorta di falesia rocciosa posta a ridosso della spiag-
comuni e circa 43.000 abitanti. Il parco, oltre ad      gia, che porta alla formazione di dune alte fino a
essere dotato di specificità ambientali, naturalisti-   100 m. Tra la fascia costiera e la zona soggetta alle
che e culturali eccezionali e di altissimo valore, è    marismas, si trovano i cotos, zone di boschetti di
dunque una porzione di territorio inserita in un        tipo mediterraneo, e la vera, una fascia ristretta
contesto più vasto, al centro di una rete ecologica     caratterizzata da una grande ricchezza ecologica.
molto ampia. Esso appare votato alla preserva-          Tutti questi elementi e fenomeni naturali hanno
zione integrale della natura, attorno al quale si       assunto, in anni recenti, una nuova rilevanza per-
perpetuano però anche pratiche legate all’agri-         ché alimentano una fruizione turistica costante,
coltura, all’allevamento e al turismo. Tali attività    attirata non solo dalle suggestive valenze paesag-
garantiscono principi di gestione e di relazione        gistiche del sito ma anche dalle loro variabilità nei
con l’ambiente naturale rispettosi dell’ecosistema      diversi periodi dell’anno. Questo aiuta a preveni-
e al tempo stesso promuovono una “narrazione”           re la stagionalità, scongiurando il superamento
includente il territorio nel suo insieme, che risulta   della capacità di carico in alcuni mesi dell’anno
attrattiva per stakeholders di varia natura, i quali    e lo spopolamento nei restanti. Il parco riesce
grazie alla loro presenza assicurano anche la so-       così a distribuire i flussi turistici lungo gran parte
stenibilità economica dell’area (Villa e Serveto i      dell’anno e, talvolta, anche ad attirare numerosi
Aguilò, 2013).                                          escursionisti che, spinti dalla curiosità di vedere
                                                        la profonda trasformazione del contesto naturale
                                                        in seguito all’arrivo delle piogge, lo frequentano
2. Preservazione e fruizione per la sostenibilità       in momenti diversi. La preservazione della natura
di Doñana                                               a Doñana è quindi legata in gran parte a una di-
                                                        mensione pratica, volta alla conservazione di de-
    I principali interventi di tutela nel parco sono    terminate specie e dei rispettivi habitat, ma anche
legati all’eccezionalità e all’unicità dei suoi valo-   alla gestione delle specie forestali e al recupero di
ri naturali, riassumibili in vari sistemi ecologici     aree degradate nel corso di fasi storiche di sfrutta-
(la marisma, le spiagge, le dune mobili, i cotos e      mento più intensivo. Tale dimensione non è però
la vera) dai quali dipende anche la presenza delle      l’unica. Allargando infatti lo sguardo al di fuori
peculiari specie vegetali e animali. Tali elementi      del Parco Nazionale e osservando la zona perife-
vanno a comporre anche l’immagine turistica del         rica di protezione e l’area di influenza socio-eco-
parco, la quale trascende il mero significato natu-     nomica, possiamo riconoscere una dimensione
ralistico della protezione e produce una narrazio-      economica, volta alla produzione e allo sfrutta-
ne attraente per visitatori e attori locali. Questi     mento delle risorse ambientali. In linea con l’idea
si identificano nello spirito del luogo e diventano     spagnola di protezione della natura, il parco non
agenti “attivi” perché assicurano la continuità dei     è perciò una sorta di museo naturalistico: si incen-
processi di territorializzazione, la valorizzazione     tivano infatti forme di sfruttamento agricolo del
degli elementi culturali ereditati dal passato e l’a-   suolo in una vasta fascia; si sostiene l’allevamento,
dattamento a nuove esigenze specifiche dell’epo-        si promuovono forme di fruizione turistica diver-
ca contemporanea.                                       sificate che riguardano non solo i valori naturali,
    La maggior parte della superficie protetta è sot-   bensì anche il patrimonio culturale materiale e
toposta agli effetti delle marismas: le precipitazio-   immateriale presente. Da tutto ciò si evince pure
ni autunnali causano l’inondazione di gran par-         la dimensione socio-politica del Parque Nacional
te della vasta depressione circostante la foce del      de Doñana, il quale diventa oggetto di una costru-
Guadalquivir conferendole, per tutta la stagione        zione “dinamica”, impregnata di rappresentazio-
invernale e per gran parte di quella primaverile,       ni e narrazioni relative all’uso sociale della natu-
un aspetto lacustre. Nel corso della tarda primave-     ra. Infine, in conseguenza di quanto detto finora,
ra la superficie va pian piano asciugandosi, fino a     il parco assume anche una dimensione culturale
risultare completamente secca nel periodo estivo.       in quanto spazio identitario riconosciuto dalla po-
In questo modo nel parco si è costituito un habitat     polazione locale. Quest’ultima svolge un ruolo di

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primo piano nell’attivazione di pratiche sostenibi-        mento polisensoriale della natura, arricchendo la
li che permettono di mantenere, in giusto equili-          loro esperienza all’interno del parco.
brio, preservazione naturalistica e valorizzazione            Forme di fruizione più libere sono possibi-
economica (Ojeda Rivera, Gonzales Faraco e Lo-             li all’interno di quei settori, disposti attorno al
pez Ontiveros, 2006).                                      Parco Nazionale, nei quali è possibile effettuare
                                                           escursioni e seguire percorsi cicloturistici. Tali
                                                           settori non svolgono solo una funzione di zona
3. La valorizzazione del Parco e del suo intorno           cuscinetto ma sono dotati di proprie risorse, frut-
                                                           to dell’interazione di una molteplicità di fattori di
   L’analisi della promozione turistica del parco          origine naturale e antropica.
può essere effettuata seguendo un doppio bina-                Il parco non ha solo una vocazione conserva-
rio che considera, da una parte, gli interventi            zionista ed escludente rispetto alle attività umane
all’interno dei suoi confini più stretti, dall’altra le    ma può essere considerato portatore di un nuo-
ripercussioni e le iniziative sulla più ampia area         vo paradigma integratore, che tiene conto delle
circostante. A tal proposito, si può notare come           aspettative delle popolazioni locali residenti nelle
numerosi interventi siano stati compiuti negli ulti-       zone di transizione poste nel suo intorno. Gli ef-
mi anni per incrementare il sistema produttivo lo-         fetti positivi di politiche volte a questo fine sono
cale. Tra di essi merita menzione il miglioramen-          evidenti dall’analisi dei dati demografici relativi
to delle attrezzature e delle infrastrutture, legate       alla popolazione residente nell’area di influenza
principalmente ai percorsi pedonali all’interno            socio-economica. Quest’ultima ha conosciuto una
del parco e alla peregrinazione verso la località di       crescita costante negli ultimi venti anni, mante-
El Rocío, che ogni anno accoglie grandi quantità           nendo altresì uno dei tassi di invecchiamento del-
di pellegrini provenienti da tutta Europa, in visita       la popolazione tra i più bassi della rete delle aree
all’Eremo dedicato alla Vergine.                           protette spagnole, sebbene sia aumentato legger-
   Le visite all’interno del Parco Nazionale sono          mente nell’ultimo decennio; allo stesso modo, an-
gestite in maniera molto controllata: l’accesso alle       che il saldo migratorio è positivo. La presenza del
zone di maggior pregio naturalistico è possibile           parco è tutt’altro che secondaria in questo proces-
solo attraverso tour organizzati da agenzie specia-        so di sviluppo, come dimostra uno studio effettua-
lizzate. Le guide descrivono dettagliatamente le           to dal Organismo Autónomo des Parques Nacionales: i
molte specie animali, osservabili solo in maniera          locali, nonostante giudichino la normativa ecces-
passiva e mediata attraverso i finestrini dei mez-         sivamente restrittiva rispetto all’uso del territorio,
zi motorizzati all’interno dei quali si compiono           percepiscono la presenza del parco come positi-
le visite. I visitatori entrano in contatto con gli        va, in particolare ai fini della promozione e pro-
elementi naturali solo sotto la stretta sorveglian-        iezione sull’intera regione circostante, avvertono
za delle guide: tale impostazione è chiaramente            la notevole importanza di valori che consentono
indispensabile per il raggiungimento degli scopi           lo sviluppo turistico. Quest’ultimo contrasta la di-
del parco, votato alla preservazione di una natura         soccupazione e ha favorito un importante svilup-
il più possibile intatta e separata dall’uomo, con-        po dell’offerta di alloggi tra il 2007 e il 2010 (AA.
siderato potenziale elemento di disturbo negli             VV., 2012a).
ecosistemi e nel paesaggio. Nel contempo tale im-
postazione costituisce un significativo limite alle
possibilità di rafforzamento dei meccanismi di             4. Le sfide di Doñana per la sostenibilità
territorializzazione. Le visite iniziano dal Centro
de Visitantes Jose Antonio Valverde o dagli altri centri      La sola impostazione conservazionista porte-
visita situati ai margini del Parco Nazionale (La          rebbe a ottimi risultati dal punto di vista della
Rocina, El Acebron, El Acebuche, La Fàbrica de Hielo).     tutela del patrimonio naturale, ma implicherebbe
Attorno a questi luoghi è possibile anche muover-          pure una limitazione dei processi di territorializ-
si a piedi, seguendo percorsi pedonali che si sno-         zazione e dunque un indebolimento della relazio-
dano all’interno dei boschi o lungo la spiaggia,           ne tra territorio e abitanti (Gambino, Talamo e
e che conducono verso zone rappresentative dei             Thomasset, 2008). Questi ultimi, perdendo la fon-
diversi ecosistemi, ben descritti attraverso cartelli      damentale caratteristica di spontaneità, risultato
illustrativi. In questo caso quindi è concesso un          di una relazione intima con il luogo, rischierebbe-
certo grado di margine di azione ai visitatori, che        ro di diventare sterili o persino dannosi (Depraz,
sono liberi di soffermarsi nei punti che ritengono         2008). Allo stesso modo, forme di valorizzazione
di maggiore interesse e possono aprirsi a un godi-         turistica fortemente controllate porterebbero a

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una fruizione passiva che escluderebbe la libera       ire attorno a sé una rete naturale e umana in gra-
iniziativa e l’interazione dei visitatori con l’am-    do di attivare i virtuosi processi di relazione con
biente. Questi si sentirebbero insoddisfatti e non     il territorio nel quale è inserito. In tal modo lo
riuscirebbero a creare un legame empatico con          sviluppo promosso da questa area protetta, può
i luoghi e il patrimonio presente nel parco (Lo-       realmente essere considerato sostenibile, renden-
ckerwood, Worboys e Kothari, 2006). La sola con-       do disponibili le risorse anche per le generazio-
servazione ridurrebbe pure la possibilità che il va-   ni future. In questo processo di lungo periodo il
lore dell’esperienza maturata nel parco raggiun-       caso di El Rocío è particolarmente significativo,
ga la cerchia più o meno ampia dei conoscenti,         dal momento che in maniera eclatante in questo
limitando l’attivazione dei meccanismi di trasmis-     villaggio si va raggiungendo un equilibrio tra
sione, fondamentali quanto le campagne di mar-         passato, presente e futuro attraverso la promo-
keting nella promozione dell’immagine delle lo-        zione di una forma di sviluppo locale basato su
calità turistiche e funzionale all’implementazione     pratiche tradizionali, legate alla terra e all’alleva-
della loro valorizzazione (Aime e Papotti, 2012).      mento, che però non dimentica di valorizzare tale
Tali rischi potenziali non si verificano a Doñana      patrimonio in chiave turistica, attivando un’indu-
grazie alla presenza, accanto al parco, della zona     stria in grado di garantire il giusto sostentamento
periferica di protezione e dell’area di influenza      economico per tutte le altre attività.
socio-economica, all’interno delle quali i vincoli        Per il Parque Nacional de Doñana si aprono
sono assai meno stringenti e i processi territoriali   pertanto scenari futuri auspicabilmente positivi,
sono più dinamici. Grazie ad esse gli individui si     in virtù delle buone pratiche territoriali avviate
sentono investiti di un senso di responsabilità nel    negli ultimi anni, in equilibrio tra protezione
mantenimento degli equilibri naturali, realizzabi-     della natura e sperimentazione di una gestione
le attraverso il proprio agire economico. La nar-      sociale del patrimonio ambientale. L’apertura
razione volta a sottolineare l’alto valore non solo    alla popolazione locale, attivamente coinvolta in
naturalistico, bensì anche culturale della regione,    attività collaterali alla protezione vera e propria,
stimola in questo modo l’integrazione tra l’attivi-    permette la realizzazione di un proficuo lavoro
tà antropica e la tutela dell’ambiente naturale.       collettivo di accettazione sociale del parco e del-
   Tra le prossime sfide che il Parque Nacional de     la riserva, che assume a sua volta un ruolo at-
Doñana dovrà affrontare, merita menzione la re-        tivo nelle dinamiche di sviluppo locale (Villa e
cente proposta dell’associazione Oceana di espan-      Serveto i Aguilò, 2013). In questo modo riceve
dere l’attuale area marina protetta a 80.000 ettari    importanza il valore etico della protezione e il
(Oceana, 2011). La proposta si allinea agli obiet-     richiamo ai rapporti tra interessi collettivi e in-
tivi formulati ad Antalya nel 2012, in particolare     dividuali, da cui deriva una sorta di mediazione
in relazione alla “creazione di una rete ecologica     tra gli obiettivi scientifici di protezione della na-
delle zone marine protette che sia rappresentati-      tura e le aspettative delle popolazioni residenti
va ed ecologicamente connessa” perché evidenzia        intorno al parco.
una visione sistemica del territorio, con una stret-
ta connessione tra le dinamiche terrestri e quelle
marine, una preoccupazione per i conflitti d’uso       Bibliografia
(estrazione petrolifera, pesca, turismo), un’atten-
zione alla tutela e alla valorizzazione di un’area     AA.VV., Segundo Informe de Situación de la Red de Parques Naciona-
strategica per la presenza di habitat marini molto        les (2007-2010) - Parque Nacional de Doñana, Red de Parques
importanti e potenzialmente produttiva (AA.VV.,           Nacionales, Ministerio de Agricultura, Alimentación y Me-
                                                          dio Ambiente, Novembre 2012a.
2012b). Doñana, in virtù della complessità e dell’a-   AA.VV., Antalya Declaration, 2012b, consultabile al link http://
pertura degli ecosistemi terracquei, rappresenta          www.medmpaforum2012.org.
infatti una sorta di primo tassello sull’Atlantico     Aime M., Papotti D., L’altro e l’altrove. Antropologia, geografia e
di un sistema integrato di aree marine protette           turismo, Torino, Einaudi, 2012.
                                                       Depraz S., Géographie des espaces naturels protégés. Genèse, principes
del Mediterraneo. Anche in relazione agli obiet-          et enjeux territoriaux, Paris, Colin, 2008.
tivi delle Nazioni Unite per il decennio 2011-2020     Gambino R., Talamo D., Thomasset F. (a cura di), Parchi d’Eu-
(UNEP, 2013), la tutela delle acque della zona di         ropa. Verso una politica europea delle aree protette, Pisa, Edizioni
Doñana pare fondamentale anche per quelle del             ETS, 2008.
Mediterraneo, che vengono alimentate dall’Atlan-       Lockewood M., Worboys G. G., Kothari A., Managing protected
                                                          areas. A global guide, London, Earthscan publication, 2006.
tico proprio attraverso il golfo di Cadice.            OCEANA, Actividades humanas en el entorno marino de Doñana.
   Un’altra sfida per il parco sarà di continuare         Amenazas y propuesta de protección, 2011, consultabile al link
ad essere un motore di sviluppo capace di costru-         http://www.oceana.org.

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Ojeda Rivera J.F., Gonzales Faraco J.C., Lopez Ontiveros A.,                   Ministerio de Agricoltura, Alimentación y Medio Ambiente,
    Doñana en la cultura contemporanea, Madrid, Organismo                      2013.
    Autónomo Parques Nacionales, 2006.
Tutinelli R. (a cura di), La disciplina delle aree protette: Francia,      Note
    Germania, Regno Unito e Spagna. Schede di sintesi e documenta-
                                                                           1
    zione, Dossier del Servizio Studi del Senato, n. 69, Ottobre             La ricerca è stata svolta nell’ambito del PRIN 2009 “Svilup-
    2013.                                                                  po sostenibile e competitività degli spazi urbani e rurali: va-
UNEP (United Nation Environment Program), Convention on                    lorizzazione delle aree naturali e delle identità territoriali” ed
    biological diversity. Aichi Biodiversity Targets, 2013, consultabile   è frutto della collaborazione tra i due autori. Dino Gavinelli,
    al link http://www.cbd.int/sp/targets.                                 Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Stu-
UNESCO, Biosphere reserves: special places for people, Paris, UNE-         di Interculturali, Università degli Studi di Milano, ha redatto i
    SCO, 2002.                                                             paragrafi 3-4; Giacomo Zanolin Dipartimento di Beni Culturali
Villa J., Serveto I Aguiló P., Doñana, las otras huellas, Madrid,          e Ambientali, Università degli Studi di Milano, i paragrafi 1-2.

          AGEI - Geotema, 49                                                                                                          115
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