Brexit: ultime proposte per i cittadini europei che vivono nel Regno Unito

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Brexit: ultime proposte per i cittadini europei che vivono nel Regno Unito
Brexit: ultime proposte per i
cittadini europei che vivono
nel Regno Unito
                             Il   governo    britannico    ha
                             pubblicato una nota tecnica che
                             delinea le ultime proposte
                              aventi ad oggetto le procedure
amministrative per i cittadini europei e i loro familiari che
vivono nel Regno Unito e vogliono rimanervi anche dopo la
Brexit.

Il documento non contiene particolari novità. Buona parte del
contenuto dello stesso è già stato reso pubblico nel documento
orientativo del governo di giugno 2017, nel discorso del Primo
Ministro a Firenze in settembre del 2017 e nelle varie note
tecniche che paragonano la posizione del Regno Unito e
dell’Unione Europea in materia di diritti dei cittadini che
sono state pubblicate dopo i vari round di negoziati.

Di seguito sono elencati i punti chiave delle proposte in
questione:

Base giuridica:

     I diritti dei cittadini europei che vivono nel Regno
     Unito saranno delineati nell’accordo di recesso e
     verranno recepiti nel diritto britannico;

Procedura e tempistica:

     I cittadini europei che vogliono continuare a vivere nel
     Regno Unito dovranno presentare domanda per ottenere un
     nuovo status. L’iter procedurale per presentare domanda
     sarà completamente nuovo e semplificato rispetto
     all’attuale sistema europeo di rilascio di certificati
di registrazione o documenti che attestano la residenza
     permanente. Sarà inoltre previsto il diritto di
     presentare ricorso;
     I cittadini europei e i loro familiari dovranno
     presentare domanda entro un periodo di tempo determinato
     dopo la Brexit, periodo che verrà specificato dalle
     autorità britanniche e che sarà all’incirca di due anni
     a partire dalla formale uscita del Regno Unito
     dall’Unione Europea in marzo del 2019. Il nuovo
     procedimento verrà introdotto prima che il Regno Unito
     lasci l’Unione Europea;
     Le autorità si riservano di valutare discrezionalmente
     eventuali domande presentate in ritardo se le stesse non
     sono state presentate entro il termine previsto per
     validi motivi.

Costi:

     La tassa per la presentazione della domanda non dovrebbe
     superare il costo per il rilascio del passaporto
     britannico, che è attualmente pari a 72,50 sterline per
     un adulto e 46 sterline per un bambino;
     Per i cittadini europei che sono già in possesso di un
     documento di permanent residence è prevista
     l’introduzione di un procedimento semplificato e una
     tassa ridotta.

Ammissibilità:

     I richiedenti dovranno dimostrare di essere stati
     legalmente residenti nel Regno Unito prima della
     cosiddetta “specified date”. Tale data è stata da poco
     confermata e sarà venerdì 29 marzo 2019 alle ore 23.00;
     I richiedenti che non hanno prestato attività lavorativa
     non dovranno dimostrare di essere stati titolari di
     un’assicurazione malattia completa;
     Vi sarà inoltre un accertamento dei precedenti criminali
     del soggetto. Le condotte criminose poste in essere fino
alla data di recesso del Regno Unito dall’Unione Europea
     verranno valutate in conformità con quanto disposto
     dalla legge dell’Unione Europea. Ciò significa che se il
     richiedente ha posto in essere condotte che
     rappresentano una minaccia concreta per gli interessi
     fondamentali della societa’, la sua domanda verrà
     rigettata. Le condotte criminose poste in essere
     successivamente alla data di recesso del Regno Unito
     dall’Unione Europea verranno invece valutate in
     conformità a quanto previsto dal diritto britannico. Il
     Governo si riserva la possibilità di ordinare
     l’espulsione del soggetto che è stato condannato a pena
     detentiva pari o superiore ai 12 mesi.

Settled status:

     Ai cittadini europei che soddisfano le condizioni
     previste dalla legge europea in materia di permanent
     residence (è necessario cioè che il soggetto abbia
     soggiornato legalmente nel Regno Unito come lavoratore
     dipendente, libero professionista, studente o persona
     autosufficiente per cinque anni) verrà rilasciato lo
     status di soggetto stabilmente residente (“settled
     status”).

Autorizzazione temporanea:

     I cittadini europei che non soddisfano le condizioni per
     la permanent residence ma possono dimostrare di vivere
     nel Regno Unito da una data precedente alla “specified
     date” otterranno il cosiddetto “temporary status”. A
     questi sarà consentito di rimanere nel Regno Unito fino
     a quando non avranno maturato i 5 anni di residenza
     necessari per richiedere il cosiddetto “settled status”.

Richiedenti la cui domanda è stata respinta:

     I cittadini europei che hanno fatto domanda per ottenere
     il nuovo status e la cui domanda è stata respinta
dovranno presentare domanda per ottenere un diverso
     status di immigrazione per poter continuare a risiedere
     legalmente in territorio britannico. Fino a tale momento
     non sarà loro consentito lavorare in UK e potrebbero
     rischiare l’espulsione dal paese.

Nuovi ingressi:

     Nell’arco del cosiddetto “periodo di attuazione”
     successivo all’uscita del Regno Unito dall’Unione
     Europea (che corrisponde presumibilmente al cosiddetto
     “specified period”) sarà consentito ai cittadini europei
     di continuare a vivere e lavorare in UK. Sarà
     predisposto a tal fine uno specifico sistema di
     registrazione.

Il documento lascia aperte numerose domande. Ad esempio, cosa
accadrà ai cittadini europei che non stanno lavorando e non
possono dimostrare di essere autosufficienti economicamente?
Quali norme si applicheranno ai familiari extracomunitari che
raggiungono un cittadino comunitario nel Regno Unito dopo la
data di recesso? Se un soggetto a cui è stato riconosciuto lo
status di soggetto stabilmente residente (“settled status”)
riesce a dimostrare di essere stato in possesso dei requisiti
per la permanent residence da più di un anno, la data di
acquisizione del cosiddetto “settled status” può essere
retrodatata? Ciò potrebbe avere notevole importanza per coloro
che vogliono richiedere la cittadinanza inglese. Per quanto
riguarda i cittadini europei che arrivano in UK nell’arco del
periodo di due anni successivo alla Brexit (“implementation
period”), quale sarà il loro status una volta conclusosi detto
periodo? E cosa accadrà ai cittadini degli altri stati membri
dello Spazio Economico Europeo (vedi i cittadini di Norvegia,
Islanda e Liechtenstein) o ai cittadini svizzeri?

È importante ricordare che quelle sopra riportate sono
solamente delle proposte. I negoziati tra Unione Europea e
Regno Unito sono tutt’ora in corso. Nel frattempo, il
consiglio per i cittadini dei vari stati dello Spazio
Economico Europeo in possesso dei requisiti necessari al
rilascio di un documento ufficiale che ne certifichi la
residenza permanente è quello di richiedere tale documento
adesso e pensare eventualmente di richiedere anche la
cittadinanza inglese.
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