Approfondimento tecnico e riformulazione del METODO DI ATTRIBUZIONE

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Approfondimento tecnico e riformulazione del METODO DI ATTRIBUZIONE
DEL PUNTEGGIO RELATIVO AL CRITERIO RISORSE DI RETE (PRR) ‐
“Riqualificazione dell’infrastruttura ICT nei Laboratori di informatica ‐
LOTTO 1 ‐ nodi iperconvergenti per l’erogazione dei servizi nelle sale CED”
CIG 7997298B13

Analizzate alcune richieste di chiarimenti pervenute alla stazione appaltante ed al fine di operare in accordo
con il principio del “favor partecipationis”, si è stabilito di modificare il criterio di cui all’oggetto secondo
quanto riportato successivamente.

Si fa presente che l’architettura di riferimento è quella descritta nell’Allegato “Progettazione Cloud -
Suddivisione in due lotti”, pagg. 9-12.

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 Figura 1 – Topologia di rete della piattaforma VDI per ogni CED

In particolare, la piattaforma VDI sarà completata a livello networking con la connessione dei nodi
iperconvergenti a degli switch Cisco della famiglia Nexus (Nexus N9K-C93180YC-EX per il sito A e Nexus

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N5K-C5548UP per il sito B) già in dotazione dell’Ateneo al fine garantire il business continuity anche a livello
SAN/LAN sfruttando la tecnologia virtual Port Channel (vPC). I nodi iperconvergenti VDI, per ciascun sito
saranno dunque connessi ad una coppia di Switch Cisco NEXUS, configurati in HA, mediante dei collegamenti
su cui verrà veicolato il traffico di gestione (vSan, vMotion, vSphere e Management, o software equivalente)
necessario al corretto funzionamento della soluzione proposta. La coppia di switch Nexus sarà poi connessa
mediante link diretti e magliati alla coppia di switch Nexus presenti nell’altro CED gemello. Sarà poi presente
un ulteriore switch Cisco Catalyst WS-C3850-48XS-E per CED (già in dotazione dell’Ateneo) che sarà
collegato ai nodi iperconvergenti e veicolerà il traffico dati generato dalle Virtual Machine (VM). Per tutti gli
apparati di rete sopra citati, l’Ateneo dispone già di TRANSCEIVER single/multi mode a 10Gbps. La
configurazione di rete sopra descritta viene mostrata in Figura 1.

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 Figura 2 – Topologia di rete della piattaforma CLOUD per ogni CED

La piattaforma CLOUD, a livello networking, utilizzerà gli stessi apparati Nexus descritti in precedenza,
ovvero una coppia di Nexus N9K-C93180YC-EX per il sito A ed una coppia di Nexus N5K-C5548UP per il

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sito B, tutti già in dotazione dell’Ateneo. Anche in questo caso, per ciascun sito i nodi iperconvergenti Cloud
saranno connessi a una coppia di Switch Cisco NEXUS, configurati in HA, mediante dei collegamenti su cui
verrà veicolato il traffico di gestione (vSan, vMotion, vSphere e Management, o software equivalente),
necessario al corretto funzionamento della soluzione proposta oltre che il traffico Dati. La coppia di switch
Nexus sarà poi connessa mediante link diretti e magliati alla coppia di switch Nexus presenti nell’altro CED
gemello. Si ribadisce che nell’architettura CLOUD anche il traffico dati generato dalle VM sarà veicolato dagli
switch Cisco Nexus. Per tutti gli apparati di rete sopra citati, l’Ateneo dispone già di TRANSCEIVER
single/multi mode a 10Gbps. La configurazione di rete sopra descritta viene mostrata in Figura 2.

Si riportano, inoltre, le caratteristiche di connettività degli apparati di rete a corredo delle due piattaforme e
già in dotazione dell’Ateneo:

  Switch Nexus N9K-C93180YC-EX: 48p 1/10G/25G SFP and 6p 40G/100G QSFP28;
  Switch Nexus N5K-C5548UP: 32 fixed ports configurable as 1 and 10 Gigabit Ethernet and FCoE or
 8/4/2/1-Gbps native Fibre Channel;
  Switch Catalyst WS-C3850-48XS-E: 48 SFP+ (1/10 Gbps) and 4 QSFP+ (40 Gbps) Ethernet ports.

Analizzando le caratteristiche di connettività (e relative limitazioni) degli apparati di rete, già in dotazione
dell’Ateneo, appare evidente che, al fine di ottenere la capacità trasmissiva e la ridondanza richiesta, i nodi
iperconvergenti, qualora si decida di connetterli direttamente agli apparati di rete in dotazione dell’Ateneo,
debbano essere forniti necessariamente con porte 10 Gbps ed in particolare almeno N.8 porte 10 Gbps di cui
almeno N.6 munite di relativo transceiver (N.6 operative più N.2 per eventuali espansioni future).

Tuttavia, si lascia ai concorrenti la possibilità di fornire ulteriori apparati managed almeno layer 2 di
interconnessione (muniti di tutto ciò che è necessario al corretto funzionamento ovvero eventuali
transceiver, cablaggi, bretelle, ecc.) su cui far convergere i nodi iperconvergenti (sia CLOUD e VDI).
Tali apparati di interconnessione saranno poi collegati tramite link magliati agli apparati di rete già in
dotazione all’Ateneo tenendo conto delle caratteristiche di questi ultimi precedentemente descritte. Si
precisa che dovranno essere forniti apparati di interconnessione distinti per la piattaforma VDI e
CLOUD. In virtù di quanto sopra, è consentita anche la fornitura di nodi in modalità cluster purché sia
garantito il paradigma dell’iperconvergenza.

Sia nel caso in cui la fornitura preveda singoli nodi che nel caso in cui la fornitura preveda cluster di
nodi, gli apparati di interconnessione ed i nodi dovranno comunque rispettare i seguenti vincoli:

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 1. Gli apparati di interconnessione non dovranno rappresentare un “single point of failure”,
 dunque per ciascuna piattaforma (CLOUD e VDI) dovranno essere forniti almeno due apparati
 di interconnessione in modalità master/slave o configurazioni equivalenti o superiori;
 2. Per ciascun nodo iperconvergente, il traffico dati (traffico generato dalle VM) dovrà essere
 “fisicamente” separato (link fisici distinti) dal traffico di gestione (vSan, vMotion, vSphere e
 Management, o software equivalente);
 3. Ciascun nodo iperconvergente dovrà avere link verso entrambi gli apparati di interconnessione
 della piattaforma al fine di garantire la continuità operativa;
 4. Gli apparati di interconnessione dovranno avere una matrice di switching con un throughput
 adeguato a sostenere il traffico dati e di gestione per ciascuna piattaforma;
 5. Ciascun nodo iperconvergente dovrà avere un numero di porte tali da rispettare i vincoli
 progettuali di cui ai punti 1, 2 e 3 e tali da garantire una capacità trasmissiva complessiva di
 almeno 80 Gbps (anziché N.8 porte da 10 Gbps). Nel caso vengano forniti cluster di nodi, la
 capacita trasmissiva per nodo può essere calcolata come segue:
 à 
 à 
 
 6. Ciascun nodo iperconvergente dovrà avere un numero di porte già operative (ovvero munite di
 transceiver) tali da rispettare i vincoli progettuali di cui ai punti 1, 2 e 3 e tali da garantire una
 capacità trasmissiva di almeno 60 Gbps (anziché N.6 porte da 10 Gbps già munite di transceiver).
 Nel caso vengano forniti cluster di nodi, la capacita trasmissiva operativa per nodo può essere
 calcolata come segue:

 à 
 à 
 
In virtù di quanto sopra descritto, il punteggio PRR a pag. 72 del Disciplinare di Gara viene riformulato
ridefinendo i parametri per i sub-criteri P3.1 e P3.2 come segue.

Il punteggio relativo al criterio “Risorse di Rete” si ottiene sommando algebricamente i punteggi relativi ai
2 sub-criteri che lo compongono.
Nello specifico il punteggio PRR è dato dalla seguente formula:

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 . . 

Per una valutazione positiva del sub-criterio premiante P3.1, ogni Nodo Iperconvergente CLOUD offerto e
Nodo Iperconvergente VDI offerto deve essere equipaggiato con un numero di porte tali da garantire una
capacità trasmissiva complessiva in Gbps superiore al minimo richiesto. La capacità trasmissiva minima
richiesta è pari 80 Gbps per entrambe le tipologie di nodo. In caso di offerta pari al minimo richiesto per
una delle tipologie di Nodo, alla relativa sezione della formula sarà assegnato valore zero.
L‘attribuzione del punteggio è determinata dalla seguente formula:

 à à 
 à à 
 . 
 
dove " à " è la capacità trasmissiva complessiva in Gbps
per singolo Nodo Iperconvergente CLOUD offerta dal concorrente in valutazione,
" à " è la capacità trasmissiva complessiva in Gbps per singolo
Nodo Iperconvergente VDI offerta dal concorrente in valutazione,
" à " è la capacità trasmissiva complessiva massima in Gbps
per singolo Nodo Iperconvergente CLOUD offerta tra tutte quelle proposte dai concorrenti, mentre
" à " è la capacità trasmissiva complessiva massima in Gbps per
singolo Nodo Iperconvergente VDI offerta tra tutte quelle proposte dai concorrenti. Nel caso vengano
forniti cluster di nodi, la capacita trasmissiva per nodo può essere calcolata come segue:
 à 
 à 
 
Per una valutazione positiva del sub-criterio premiante P3.2, ogni Nodo Iperconvergente CLOUD offerto e
Nodo Iperconvergente VDI offerto deve essere equipaggiato con un numero di GBIC (o cavo twinax
equivalente) tali da garantire una capacità trasmissiva complessiva in Gbps (da qui in poi per comodità
definita come Capacità Trasmissiva Operativa) superiore al minimo richiesto. A tal scopo, la capacità
trasmissiva minima richiesta è pari 60 Gbps per entrambe le tipologie di nodo. In caso di offerta pari al
minimo richiesto per una delle tipologie di Nodo, alla relativa sezione della formula sarà assegnato valore
zero.

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L‘attribuzione del punteggio è determinata dalla seguente formula:

 . 
 à à 
 à à 
 
dove " à " è la Capacità Trasmissiva
Operativa per singolo Nodo Iperconvergente CLOUD offerta dal concorrente in valutazione,
" à " Capacità Trasmissiva Operativa per singolo
Nodo Iperconvergente VDI offerta dal concorrente in valutazione,
" à " è la maggiore Capacità Trasmissiva
Operativa per singolo Nodo Iperconvergente CLOUD offerta tra tutte quelle proposte dai concorrenti,
mentre " à " è la maggiore Capacità Trasmissiva
Operativa per singolo Nodo Iperconvergente VDI offerta tra tutte quelle proposte dai concorrenti. Nel caso
vengano forniti cluster di nodi, la capacita trasmissiva operativa per nodo può essere calcolata come segue:
 à 
 à 
 
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