Brand storytelling a.a. 2020/2021 Paola Costanza Papakristo - Presentazione standard ...

Pagina creata da Elena Cavallo
 
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Brand storytelling a.a. 2020/2021 Paola Costanza Papakristo - Presentazione standard ...
Brand storytelling
                            a.a. 2020/2021

Paola Costanza Papakristo

                                             p.papakristo@unimc.it
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3. Brand e posizionamento di marca
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Costruire una marca: quattro diversi approcci nel passato

    ROSSER REEVES                             RAZIONALITA’

    DAVID OGILVY                PERSONALITA’ DELLA MARCA

    WILLIAM BERNBACH             ORIGINALITA’ INTELLIGENZA

    JACQUES SÉGUÉLA                PUBBLICITA’ SPETTACOLO
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ROSSER REEVES
Reality in Advertising
(1961)
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ROSSER REEVES
USP
Unique Selling Proposition

   Ogni campagna pubblicitaria deve presentare un beneficio
   per il consumatore.

   Il beneficio deve essere unico, esclusivo.

   Il beneficio deve essere tanto forte da spingere i consumatori
   all’acquisto.
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m&m

      https://www.youtube.com/watch?v=hch3VzzFKIk&ab_channel=BruceBendinger
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Eisenhower
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COPY STRATEGY
CONSUMER BENEFIT
 vantaggio che si promette al consumatore
REASON WHY
 argomentazione razionale
SUPPORTING EVIDENCE
 supporto retorico che conferisce importanza alla promessa
TONO DI VOCE
 come ci si rivolge ai consumatori
TARGET
 pubblico della campagna pubblicitaria
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http://www.youtube.com/watch?feature=player_deta
ilpage&v=NCPHS5DMvBo
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DAVID OGILVY

    Confessioni di un pubblicitario
DAVID OGILVY

Lo scopo della pubblicità è dare alla marca un’identità precisa.

L’identità di marca è un insieme di elementi intangibili.

Il consumatore acquista anche i benefici fisici o psicologici che il prodotto
promette.
Campagna Hathaway: le premesse

Linea di camicie ordinaria

Non ha mai investito in pubblicità

Il principale antagonista, Arrow, spende molto in comunicazione

Budget ridotto

Pericolo di uscire dal mercato
Campagna Hathaway: la strategia
Se Arrow è l’eleganza patinata, Hathaway sarà l’eleganza informale

Se Harrow è la raffinatezza classica, Hathaway sarà la raffinatezza
eccentrica.
Personaggio testimonial, alfiere della marca

Tono di voce: delicatamente snob.
LE MIE ULTIME VOLONTA'
(da "Confessioni di un pubblicitario")
La mia carriera americana ha avuto inizio lavorando nelle ricerche, per il grande dottor Gallup a
Princeton. Sono diventato copywriter. A quel che mi consta, credo di essere il solo "creativo"
importante che abbia cominciato facendo ricerca. Perciò, quando sono impegnato in un lavoro
creativo, lo faccio con l'oggettività del ricercatore. Ecco un elenco delle lezioni più importanti che
credo di avere imparato:

1. la creazione degli annunci pubblicitari di successo è un mestiere artigianale, che in parte è frutto
del talento individuale, ma soprattutto del know-how e del duro lavoro. Se il pubblicitario è dotato di
un minimo di talento e conosce le tecniche capaci di aumentare le vendite di un prodotto, farà molta
strada.
2. La tentazione di divertire il consumatore invece di invogliarlo ad acquistare può avere effetti
perniciosi.
3. La differenza che intercorre tra un annuncio e un altro in termini di vendite, può essere di 19 a 1.
4. E' sempre produttivo studiare a fondo un prodotto prima di deciderne la campagna pubblicitaria.
• Per General Foods convince Eleonor Roosvelt a fare da
  testimonial
• http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v
  =6HY8vxYX78s

• per Dove conia l’immortale formula della «crema detergente
  Dove»
• http://www.youtube.com/watch?v=qRRkh9eKY7M&feature=pla
  yer_embedded
5. La chiave del successo è quella di evidenziare agli occhi del consumatore il benefit insito in un certo
prodotto; ad esempio un sapore più gustoso, un bianco più bianco, più chilometri con un litro di benzina,
una carnagione più fresca.
6. Lo scopo di quasi tutti gli annunci non è quello di persuadere il consumatore a provare un certo prodotto,
bensì quello di invitarlo a usare quello stesso prodotto più spesso di altri che acquista abitualmente.
7. La pubblicità che si dimostra vincente in un paese quasi sempre funziona anche negli altri.
8. I direttori di riviste conoscono l'arte della comunicazione meglio dei nostri colleghi della pubblicità. Perciò
vale la pena copiarne le tecniche.
9. La stragrande maggioranza delle campagne pubblicitarie è troppo macchinosa. Esse sono spesso il
risultato di un elenco sterminato di obiettivi e denunciano chiaramente il tentativo di riconciliare le vedute
divergenti di troppi dirigenti. Il risultato è che, nel tentativo di centrare troppi bersagli, finiscono spesso per
mancarli tutti. Questo genere di campagna assomiglia maledettamente agli appunti presi nel corso delle
riunioni di comitati.
10. E' meglio che non sia un gruppo di soli uomini a pensare la pubblicità per prodotti destinati alle donne.
11. Le buone campagne possono durare molti anni, senza perdere l'efficacia. La campagna da me studiata
per le camicie Hathaway è stata utilizzata per 29 anni, mentre dura da 31 anni quella per Dove, che oggi ha
un fatturato maggiore di qualsiasi sapone negli Stati Uniti.
WILLIAM BERNBACH

Qualità dell’idea pubblicitaria e perfezione nell’esecuzione.

Originalità contrapposta a ricerca.

Trasformare i punti di debolezza del prodotto in punti di forza.
Bill Bernbach

Sperimentò per primo la coppia creativa

Tra i segni distintivi del suo stile: linearità del testo verbale e
complementarietà di testo e immagini.
Il caso Avis
 • 1962: Avis è uno dei tanti concorrenti di Hertz nel noleggio auto

 • Se Hertz può spendere 5 milioni di dollari in pubblicità, Avis ne può
   spendere 1.
1963
La risposta di Hertz, 1964
La risposta di Avis, 1964
Il caso Maggiolino Volkswagen

1959: gli Stati Uniti sono nella fase di ottimismo di “think big”

La seconda guerra mondiale e il nazismo sono ricordi vicini

Come vendere una macchina tedesca, piccola, senza cromature, senza
 potenza, che assomiglia ad un insetto?
1960
1960
1963
1970
JACQUES SÉGUÉLA E LA STAR STRATEGY
LA MARCA STAR DEVE

CONVINCERE   FISICO

DURARE       CARATTERE

SEDURRE      STILE
“Il vero talento di un prodotto è il suo potere onirico. Il pubblico non compra
 una merce, ma la sua immagine.”

“Come dare libero sfogo alle proprie fughe creative se il filo spinato del
 marketing vi rinchiude dentro un campo di concentramento? Per creare
 bisogna avere le mani libere. La copy strategy ha messo le manette alla
 creatività.”
JACQUES SÉGUÉLA E LA STAR STRATEGY

1. FISICO
                             IL PRODOTTO, COSA FA, DI COSA E’ FATTO, A COSA SERVE... (per convincere)
                                                                                          MARKETING

2. CARATTERE
 DIOR BORGHESE, CHANEL ROMANTICO… (per durare)
                                                                                  AGENZIA E AZIENDA

3. STILE
    LA GRAFICA E’ IL GUARDAROBA, L’IMPAGINAZIONE E’ IL MAKE UP, IL TONO E’ L’ACCENTO... (per sedurre)
                                                                                             AGENZIA
Visa per il mercato francese https://www.youtube.com/watch?v=XBwJVjGoZcM
https://www.youtube.com/watch?v=trOJZpAZpgg
Grace Jones inghiotte la CX nel deserto
Grace Jones inghiotte la CX nel deserto
La AX sulla Grande Muraglia
       La AX sulla Grande Muraglia
https://www.youtube.com/watch?v=9ifFfxrrgZs   https://www.youtube.com/watch?v=4j7xRjEajcE
La marca oggi
Identità e immagine

   Immagine di       Immagine di        Immagine di
gruppo - corporate   marca - brand   prodotto - product
Il posizionamento
      1.   individuazione del pubblico
      2.   definizione dei significati e degli attributi che deve avere agli occhi
           del pubblico

                        impresa Territorio    Universo
                                  interagente semantico

                                     target
Il posizionamento per Andrea Semprini:

       “Il posizionamento è il meccanismo per il quale una
       marca investe una porzione di contenuto, un’idea,
       un concetto e, appropriandosene, ne fa un territorio
       proprio, qualifica il proprio discorso.”
Posizionamento e comunicazione

i valori pragmatici: gli elementi quantitativi che descrivono il posizionamento attuale
e potenziale della marca nel mercato di riferimento

i valori psicologici che “distinguono” la marca in termini di personalità, e misurano gli
aspetti affettivi, inconsci, della relazione fra una marca e il suo consumatore

i valori sociali: i punti di forza e le aree di debolezza del posizionamento della marca,
in relazione alle attese dei consumatori
Campagna istituzionale Enel 2017

 «I protagonisti dello spot TV attraversano delle porte colorate che li conducono in una nuova dimensione,
 già realtà per Enel. Un mondo in cui le vecchie centrali acquisiscono nuova vita, le connessioni viaggiano più
 veloci, le smart home sono una realtà, e la mobilità elettrica porta sempre più lontano. Perché, come
 racconta lo speaker, l’energia di Enel è una porta che, aprendosi a nuovi usi, apre un mondo di possibilità per
 tutti.» (www.enel.it)
Gli errori di posizionamento
     Posizionamento insufficiente: il mercato finale ha
     un’idea non precisa della nostra marca

     Posizionamento troppo ristretto: solo una piccola parte
     del mercato percepisce il nostro posizionamento
     ricercato

     Posizionamento confuso o poco credibile: assenza di
     coerenza negli strumenti per raggiungere il
     posizionamento
Strategie di posizionamento
      Differenziazione del prodotto – fare leva sui benefici del
      prodotto (performance, affidabilità, design, ecc.) es. Pile
      Duracell (durata)

      Differenziazione del prezzo – con più accezioni: il più
      caro (Gucci), il più alto valore del denaro (Ikea), il prezzo
      più basso (Ryanair)

      Differenziazione dell’immagine – perché non è possibile
      differenziare per fattori tangibili es. profumi (CK), o
      tabacchi (Marlboro)
The destination brand positioning map
Source: Morgan and Pritchard (2004: 67)
I filtri della percezione
      Filtri culturali (identità, ruolo, valori, atteggiamenti)

      Filtri mnemonici (percezione selettiva, attenzione
      selettiva e ricordo selettivo)

      Filtri biologici (sistema percettivo)
Le associazioni valoriali

           Valori                       Valori
          personali              percepiti nel prodotto

                      Valori condivisi
Il brand relazionale e narrante
               • Il marketing relazionale viene definito come una strategia a
                 lungo termine che mira allo sviluppo e al rafforzamento di
                 rapporti continui e durevoli con il cliente.

               • Nel marketing relazionale l’acquisizione della clientela non
                 viene considerata come una competenza esclusiva di chi si
                 occupa di marketing o di vendite. L’intera struttura
                 organizzativa deve agire di supporto al marketing.
“Lo scopo di Lego è ispirare i bambini a
pensare in modo creativo, ragionare
sistematicamente e realizzare il proprio
potenziale per crearsi il futuro che
desiderano. Crediamo che il gioco sia
l’elemento chiave nella crescita e nello
sviluppo dei nostri bambini. Per comunicare
l’idea del brand abbiamo sviluppato questa
serie di ads per far visualizzare il nostro
pensiero ai consumatori”
Il video natalizio di Edeka su Youtube

In occasione del Natale
2015, la catena di
supermercati tedesca
Edeka lo
spot #HeimKommen.
E’ stato l’annuncio di Natale
più visto su YouTube,
collezionando 47 milioni di
visualizzazioni in una
settimana.
Due settimane dopo esser
stato postato, il video aveva
raggiunto 331.000 like, 20
milioni di visualizzazioni e
579.000 condivisioni su
Facebook.                       https://www.youtube.com/watch?time_continue=7&v=V6-
                                0kYhqoRo
Esercitazione: inventate una storia
1.   Partite da un modo di dire a scelta tra: Uomo avvisato mezzo salvato, Non è tutto oro quel che
     luccica, Il gioco è bello quando dura poco, Occhio non vede, cuore non duole.

2.   Trovate tre modi alternativi per esprimere il concetto della «frase madre».

3.   Scegliete un genere narrativo: rosa, giallo, noir, humor, fantascienza o fantasy

4.   Scegliete un protagonista/eroe: che aspetto fisico ha? che carattere ha?

5.   Scrivete un incipit della vostra storia ispirandovi ad un incipit famoso (Promessi Sposi, Divina
     Commedia, Iliade)

6.   Strutturate le storia con inizio/contesto/apparizione dell’eroe/finale/morale

7.   Sviluppate una storia di una cartella (max 1800 battute).

8.   Date un titolo alla storia.
Grazie per l’attenzione.
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