Conferenza stampa dell'8 ottobre 2018 - Presentazione della campagna per i 50 anni dall'introduzione del diritto di voto alle donne in Ticino ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Conferenza stampa dell’8 ottobre 2018 Presentazione della campagna per i 50 anni dall’introduzione del diritto di voto alle donne in Ticino Davina Fitas – Presidente Commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi Benvenuto e introduzione A nome della commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi, vi trasmetto il mio più cordiale benvenuto a questa conferenza stampa e ringrazio la città di Lugano per averci ospitati questa mattina nella sala del Consiglio comunale. Sono molto felice di potervi presentare questa campagna in favore dei 50 anni dell’introduzione al diritto di voto per noi donne. L’idea di lanciare la campagna è nata durante l’incontro annuale con le Associazioni femminili che si è svolto lo scorso 8 febbraio. Per la Commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi è stato fin da subito importante creare una rete di collaborazioni con le varie Associazioni femminili attive sul territorio ticinese. Con grande gioia il nostro invito è stato accolto ed abbiamo iniziato a lavorare per capire quale fosse il modo migliore per celebrare questo importante anniversario. Siamo quindi giunte alla conclusione che un evento unico non era sufficiente, per questo è nata l’idea di creare una campagna della durata di una anno, scandita da una serie di eventi proposti tra il 19 ottobre 2018 e il 19 ottobre 2019, giorno nel quale nel 1969 il 63% degli uomini ticinesi concessero in votazione popolare il diritto di voto alle donne. Un ringraziamento di cuore va a tutte le associazioni che finora hanno aderito ed un appello va alle associazioni che decideranno di aderire alla campagna. Lo scopo di questa campagna è di sensibilizzare tutta la società e specialmente le nuove generazioni. È da solo 50 anni che abbiamo ottenuto questo diritto, in questi anni sono state intraprese molte iniziative, ma la parità, come abbiamo avuto modo di ricordare con la pubblicazione dell’opuscolo “Le cifre della parità”, è ancora un miraggio da molti punti di vista. Sono un miraggio la parità salariale, la parità nella rappresentanza in politica e nella distribuzione delle posizioni dirigenziali. Le statistiche parlano chiaro. Per questo motivo auspichiamo che i numerosi eventi o momenti organizzati dalle diverse associazioni femminili possano servire per riflettere e per avvicinarsi sempre di più al 50%. 1
Rachele Santoro, Delegata per le pari opportunità Rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche (esecutivi e legislativi) Come è stato detto da Davina, nel 1969, il 63% degli uomini ticinesi accodarono il diritto di voto alle donne in materia cantonale. A questo risultato ci si arrivò dopo ben 2 votazioni cantonali che provarono ad introdurre il suffragio femminile (la prima nel 1946, respinta dal 77% dei votanti, la seconda nel 1966, respinta dal 52% dei votanti). Purtroppo però, a quasi 50 anni dall’introduzione del diritto di voto alle donne, non possiamo dire di aver raggiunto la parità all’interno delle istituzioni politiche. Secondo le cifre recentemente pubblicate nell’opuscolo sulle cifre della parità, la rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche ticinesi è del 15% nei Municipi, del 29% nei Consigli comunali, del 27% nel Parlamento e del 20% per quanto concerne la Deputazione ticinese alle camere federali. Queste cifre sono poco incoraggianti e ancor meno se pensiamo al Consiglio di Stato nel quale siedono attualmente esclusivamente uomini. Nel corso degli ultimi 50 anni il Consiglio di Stato ticinese ha dato spazio a sole 3 donne e ci sono voluti ben 24 anni, ovvero 6 legislature, prima che la prima donna venisse eletta nel Governo del Canton Ticino. Ricordiamo infatti che nel 1995 venne eletta Marina Masoni, nel 1999 Patrizia Pesenti e nel 2007 Laura Sadis. Nonostante ciò, le elezioni del 2011 e ancor più quelle del 2015 hanno mostrato un miglioramento della rappresentanza femminile in tutti gli organi istituzionali. In particolare, se guardiamo la percentuale di successo per le candidate elette in Gran Consiglio, possiamo notare che nell’ultima legislatura la probabilità di successo delle donne raggiunge per la prima volta quasi la stessa quota di quella dei candidati uomini. Sulla base di questo dato possiamo dire che la presenza di donne sulle liste elettorali costituisce un primo passo per favorire una migliore rappresentanza femminile nelle nostre istituzioni politiche (esecutivi e legislativi). Vorrei infine concludere ringraziando il Cantone che ci ha permesso di portare avanti l’idea di questa campagna e ci ha sostenute, con la volontà di sottolineare l’importanza delle pari opportunità in ambito politico. A tal fine ricordo che il Cantone ha già sostenuto altre campagne in favore di una maggiore rappresentanza femminile in politica, come ad esempio quella della partecipazione femminile nelle commissioni e nei gruppi di lavoro extraparlamentari del Canton Ticino e la possibilità di inserire nel materiale di voto una pagina informativa sulla percentuale di donne elette nel Gran Consiglio. 2
Françoise Gehring, Commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi Logo e grafica Un logo è la sintesi concettuale di un’idea, uno strumento comunicativo capace di esprimere immediatamente un messaggio. Il logo creato dalla grafica Daniela Raggi, oggi qui con noi, è il frutto di un lavoro collettivo condiviso. E la sua forza, al di là del bellissimo risultato grafico finale, risiede proprio in questo: un processo partecipativo in cui idee, pensieri e riflessioni emerse durante i primi incontri con le associazioni, sono state messe in comune. Persino i colori che richiamano quelli delle suffragette: bianco, viola, verde. Lo sfondo usato per locandine e altri supporti di comunicazione, riprende inoltre i colori del Canton Ticino, rosso e blu poiché ci riferiamo all’introduzione del suffragio femminile nel nostro Cantone. Rosso e blu si fondono poi nel viola che, nelle sue diverse sfumature, è diventato il colore della lotta per i diritti delle donne in Svizzera. Siamo partite dal principio che ovunque si decide ci debba essere la parità: 50 / 50. E abbiamo voluto che il logo facesse da trait d’union tra il passato – ossia la ricorrenza dei 50 anni del diritto di voto alle donne in Ticino – e il futuro, ossia un’equa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e a livello economico, compresa la parità salariale. Perché è sul futuro che dobbiamo lavorare – e tanto – partendo tuttavia anche dagli insegnamenti e dalle conquiste del passato. Daniela Raggi ha trovato la quadratura del cerchio con il logo che vedete alle mie spalle, scegliendo anche uno sfondo molto particolare, anche in questo caso frutto di un lavoro concettuale e creativo. E certamente Daniela potrà completare se lo desidera. Il risultato finale è stato nuovamente condiviso con le associazioni e la reazione è stata unanime: questo è il nostro logo. Quindi grazie Daniela per aver saputo tessere e intrecciare i fili dei pensieri e della diversità. Che è ricchezza. Che è forza. 3
Andrea Porrini, Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino Diritto di voto, pioniere e Archivi delle Donne L’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino ha aderito con entusiasmo a questa campagna promossa in occasione del 50° anniversario del suffragio femminile in Ticino, che rispecchia perfettamente quella che è la sua missione associativa. Il 19 ottobre AARDT declinerà in due maniere diverse il proprio approccio storico. Da un lato, attraverso il contributo della storica e docente Susanna Castelletti, sarà proposto un breve approfondimento sulla storia della lotta per l’ottenimento del diritto di voto. Dall’altro, sarà allestita per l’occasione un’esposizione dedicata in particolare alle prime donne elette in Gran Consiglio. Questa piccola mostra, destinata ad essere messa in seguito a disposizione di altri pubblici, è nata da un progetto più ampio di ricerca biografica, Tracce di Donne, che AARDT ha promosso negli ultimi anni con l’obbiettivo di riportare alla luce e valorizzare i profili di numerose pioniere che, nella loro diversità di percorso e opinioni, hanno contribuito alla crescita politica, sociale, culturale ed economica del nostro Cantone. L’attività di AARDT non si esaurirà naturalmente con la partecipazione alla serata inaugurale del 19 ottobre, ma proseguirà cercando di contribuire al dibattito e alla conoscenza storica grazie a due progetti attualmente in corso. Con il primo si intende preparare il terreno per una riflessione collettiva attraverso il recupero e il riordino di fondi archivistici di donne e associazioni impegnate nella conquista del suffragio femminile. Il secondo progetto è costituito invece da una ricerca storica di ampio respiro che confluirà nel 2021 in una pubblicazione sul percorso verso l’ottenimento dei diritti politici delle donne in Ticino. In conclusione, AARDT auspica che questo anniversario possa offrire l’occasione per infondere un ulteriore impulso alla ricerca storica di genere che, per quanto abbia beneficiato negli ultimi anni di uno sviluppo concreto, rimane un terreno ancora insufficientemente esplorato alle nostre latitudini. Per ulteriori informazioni: www.archividonneticino.ch 4
Cristina Zanini Barzaghi, Municipale di Lugano Presentazione dell’evento inaugurale del 19.10.2018 “Pioniere: 50 anni del diritto di voto alle donne in Ticino” è il titolo che abbiamo scelto per l’evento che si terrà il prossimo 19 ottobre all’Ex Asilo Ciani. Sull’onda dei movimenti del ‘68, in Ticino il 19 ottobre 1969, si accordò il diritto di voto alle donne. Gli uomini ticinesi nel 1969 si dimostrarono aperti e in anticipo di due anni sulla politica federale. In questi 50 anni le prime donne attive in politica hanno certamente contribuito a migliorare la condizione femminile. Nel primo evento in vista dell’anniversario del 2019, vogliamo parlare soprattutto di loro: le politiche “pioniere” ticinesi. Le abbiamo definite “pioniere” come quelle piante resistenti che riescono ad insediarsi per 1 prime in terreni incolti e aridi e che ne modificano l’ambiente rendendolo accessibile anche ad altre specie . Proprio questo hanno fatto queste grandi donne. Donne, le cui storie sono difficili da ritrovare negli archivi amministrativi e storici e speriamo che questa serata possa anche suscitare interesse nel ricercare maggiori informazioni su di loro. Oggi entrare in politica è fortunatamente meno difficile e l’ambiente meno ostile ma purtroppo, dopo qualche decennio con segnali incoraggianti, la quota di donne in politica è in calo, specialmente negli esecutivi. In Consiglio di Stato, nei Municipi di Bellinzona, Mendrisio e Locarno non siede nessuna donna. Proprio in questi mesi si stanno preparando le liste per l’anno elettorale 2019 e una riflessione in merito si impone. La serata non sarà quindi solo un momento di retrospettiva ma anche un momento di riflessione sull’attualità. Ripercorreremo dapprima gli eventi salienti della politica al femminile del nostro cantone con l’aiuto della storica Susanna Castelletti, ricercatrice degli archivi AARDT. Ascolteremo diverse testimonianze di donne e uomini, protagonisti della politica cantonale degli ultimi 50 anni, in una tavola rotonda moderata dalla giornalista Francesca Mandelli. Il tutto sarà allietato dalla musica dal vivo di Kety Fusco. Ci sarà spazio infine non solo per i ricordi e la condivisione di esperienze, ma anche per la convivialità con l’aperitivo organizzato dall’Azienda agricola “La Colombera”. Vi attendiamo numerose e numerosi il 19 ottobre alle 18.00 all’Ex Asilo Ciani di Lugano in Viale Cattaneo (vis à vis del Palazzo dei Congressi). 1 “Si definisce specie o pianta pioniera una specie vegetale che riesce a insediarsi per prima su dei terreni di recente formazione, come quelli derivati da frane o colate laviche, dune costiere o terreni in cui la vegetazione sia stata distrutta da incendi. Si tratta di piante in genere molto resistenti, che si adattano anche a suoli poco profondi e poveri di sostanze nutritive. Queste piante modificano il terreno e lo rendono più adatto ad altre specie più esigenti che si insedieranno successivamente.” 5
Puoi anche leggere