Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre - Swiss National ...

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Bollettino trimestrale
3 / 2019 Settembre
Bollettino trimestrale
3 / 2019 Settembre
37° anno
Indice

Pagina

			 Rapporto sulla politica monetaria                     4

1 Decisione di politica monetaria del 19 settembre 2019    5
  Strategia di politica monetaria della BNS                6

2 Contesto economico mondiale                              7

3 Evoluzione economica in Svizzera                        13

4 Prezzi e aspettative di inflazione                      18

5 Evoluzione monetaria                                    21

			 Segnali congiunturali                                 28

			 Cronologia della politica monetaria                   34

                                                     Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre   3
Rapporto sulla politica monetaria

            Rapporto sottoposto alla Direzione generale della Banca
            nazionale svizzera per l’esame trimestrale del settembre 2019
            della situazione economica e monetaria

            Il presente rapporto descrive l’evoluzione economica e monetaria
            ed espone la previsione di inflazione. Esso illustra come la BNS
            valuta la situazione economica e quali implicazioni ne trae per la
            politica monetaria. Il primo capitolo («Decisione di politica
            monetaria del 19 settembre 2019») riprende il comunicato stampa
            pubblicato in seguito all’esame della situazione economica
            e monetaria.

            Il rapporto tiene conto dei dati e delle informazioni disponibili
            fino al 19 settembre 2019. Salvo indicazione contraria, tutti
            i tassi di variazione rispetto al periodo precedente si basano
            su dati destagionalizzati e sono annualizzati.

Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
1                                                                         sarà aggiornato mensilmente, rispecchiando l’evoluzione nel
                                                                          tempo dei bilanci bancari.
Decisione di politica
                                                                          L’adeguamento della base di calcolo tiene conto del fatto che
monetaria del                                                             il contesto globale di bassi tassi di interesse si è ulteriormente
                                                                          consolidato negli ultimi tempi e potrebbe protrarsi ancora
19 settembre 2019                                                         a lungo. L’adeguamento ha per effetto di aumentare l’importo
                                                                          in franchigia per il sistema bancario e diminuire gli introiti
                                                                          per interessi negativi della BNS. Il nuovo calcolo dell’importo
                                                                          in franchigia entrerà in vigore il 1º novembre 2019.

La Banca nazionale mantiene invariata la propria politica                 La BNS verificherà regolarmente l’adeguatezza della base
monetaria espansiva e adegua la base di calcolo per                       di calcolo per il tasso di interesse negativo, provvedendo
l’interesse negativo applicato agli averi a vista presso                  all’occorrenza alle modifiche necessarie per preservare
i suoi conti                                                              anche in futuro il margine di manovra della politica monetaria.
La Banca nazionale svizzera (BNS) mantiene invariati,                     L’onere per interessi negativi sarà limitato allo stretto
a – 0,75%, il tasso guida BNS e il tasso di interesse sugli               indispensabile.
averi a vista detenuti sui suoi conti. Essa ribadisce la
propria disponibilità a intervenire all’occorrenza sul                    La nuova previsione condizionata di inflazione si situa
mercato dei cambi, considerando la situazione valutaria                   a un livello inferiore rispetto a quella formulata in giugno
complessiva. La BNS adegua inoltre la base di calcolo                     (grafico 1.1). Ciò è principalmente riconducibile
per l’interesse negativo applicato agli averi a vista detenuti            all’indebolimento delle prospettive di crescita e di inflazione
sui suoi conti.                                                           all’estero e al rafforzamento del franco. Per l’anno in corso,
                                                                          la previsione si colloca allo 0,4%, ossia a un livello di poco
Alla luce dei recenti sviluppi internazionali e delle prospettive         inferiore allo 0,6% dello scorso trimestre (tabella 1.1). Per il
inflazionistiche in Svizzera, la politica monetaria espansiva             2020, la BNS si attende ora un’inflazione dello 0,2%, contro
è tuttora necessaria. La situazione sul mercato dei cambi                 lo 0,7% di tre mesi fa. Per il 2021 il tasso di inflazione sale
rimane fragile e il franco si è apprezzato su base ponderata              allo 0,6%, anziché all’1,1% come previsto nel secondo
per il commercio estero. Esso continua a presentare una                   trimestre. La previsione condizionata di inflazione si basa
valutazione elevata.                                                      sull’assunto che il tasso guida BNS rimanga pari a – 0,75%
                                                                          lungo l’intero orizzonte previsivo.
Il tasso di interesse negativo e la disponibilità a intervenire
sul mercato dei cambi sono importanti per contrastare                     In seguito alle accresciute tensioni commerciali e incertezze
l’attrattività degli investimenti in franchi e quindi ridurre             politiche, i segnali congiunturali globali si sono deteriorati
la pressione sul franco. La BNS stabilizza così l’evoluzione              negli ultimi mesi. La crescita dell’economia mondiale ha
dei prezzi e sostiene l’attività economica.                               rallentato nel secondo trimestre e la produzione industriale
                                                                          mostra da allora segni di debolezza. La perdita di vigore
La BNS adegua la base di calcolo per l’interesse negativo.                della congiuntura si accompagna a una riduzione della spesa
Quest’ultimo continuerà ad applicarsi a quella porzione                   per investimenti e dell’interscambio mondiale di beni. Anche
degli averi a vista delle banche presso la BNS che eccede un              l’aumento dell’occupazione nei paesi industrializzati ha
determinato importo in franchigia. D’ora in poi tale importo              rallentato rispetto ai trimestri precedenti. Sullo sfondo dei

Grafico 1.1

previsione condizionata di inflazione del settembre 2019
Variazione percentuale dell’indice nazionale dei prezzi al consumo rispetto all’anno precedente

 2,0

 1,5

 1,0

 0,5

 0,0

–0,5

–1,0

–1,5
                2016             2017               2018               2019                2020              2021            2022
        Inflazione            Previsione del settembre 2019,              Previsione del giugno 2019,
                              tasso guida BNS –0,75%                      tasso guida BNS –0,75%
Fonti: BNS e UST.

                                                                 Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre          5
maggiori rischi congiunturali e della modesta dinamica                       Il deterioramento del contesto internazionale potrebbe
inflazionistica, diverse banche centrali hanno adeguato                      determinare un temporaneo indebolimento della crescita.
il proprio indirizzo monetario e abbassato i tassi di interesse              Per l’intero 2019 la BNS si attende un progresso del PIL
di riferimento.                                                              compreso tra lo 0,5% e l’1%, contro l’1,5% circa della
                                                                             previsione di giugno. Questa correzione è in gran parte
Nel suo nuovo scenario di base per l’economia mondiale la                    riconducibile alla revisione al ribasso dei tassi di crescita
BNS rivede al ribasso la propria previsione di crescita per i                del PIL per la seconda metà del 2018 e il primo trimestre
prossimi trimestri. Nel breve periodo la dinamica internazionale             del 2019.
dovrebbe risultare modesta. Per il medio termine la BNS si
attende però che la congiuntura globale riprenda vigore,                     Sul mercato ipotecario e immobiliare persistono gli squilibri.
anche per effetto delle misure di allentamento monetario.                    Sia i prestiti ipotecari che i prezzi delle case unifamiliari
L’inflazione dovrebbe poi tornare ad aumentare gradualmente.                 e degli appartamenti di proprietà hanno continuato a crescere
                                                                             leggermente negli scorsi trimestri. I prezzi degli immobili
I rischi per l’economia mondiale permangono orientati al                     residenziali a reddito sono invece lievemente scesi. Tuttavia,
ribasso. Fra questi continuano a figurare in primo piano le                  in particolare in questo segmento sussiste il rischio di una
incertezze politiche e le tensioni commerciali, che potrebbero               correzione, a seguito del forte incremento dei prezzi negli
portare a nuove turbolenze sui mercati finanziari e deteriorare              ultimi anni e dell’aumento delle abitazioni sfitte. La BNS
ulteriormente il clima di fiducia degli operatori economici.                 accoglie pertanto con favore la recente revisione delle
                                                                             direttive in materia di autodisciplina delle banche
L’economia svizzera ha continuato a crescere a un ritmo                      nell’ambito degli immobili a reddito. Essa continuerà
moderato nel secondo trimestre. Anche il mercato del lavoro                  a seguire attentamente gli sviluppi sul mercato ipotecario
ha mantenuto un andamento positivo. L’occupazione                            e immobiliare ed esaminerà regolarmente la necessità
è ancora aumentata e il tasso di disoccupazione è rimasto                    di un aggiustamento del cuscinetto anticiclico di capitale.
stabilmente basso.

Strategia di politica monetaria della BNS                                    all’inflazione di oscillare lievemente durante il ciclo
La Banca nazionale svizzera (BNS) ha il mandato legale                       congiunturale. In secondo luogo, la BNS elabora ogni
di assicurare la stabilità dei prezzi, tenendo conto                         trimestre una previsione di inflazione che riassume la
dell’evoluzione congiunturale.                                               sua valutazione riguardo alla situazione e alle misure di
                                                                             politica monetaria necessarie. Tale previsione, basata
Per assolvere tale mandato, la BNS ha elaborato una                          sull’assunto di un tasso di interesse a breve termine
strategia di politica monetaria costituita da tre elementi.                  costante, mostra l’evoluzione dell’IPC attesa dalla BNS
In primo luogo, essa assimila la stabilità dei prezzi a                      per il triennio successivo. In terzo luogo, per l’attuazione
un incremento annuo dell’indice nazionale dei prezzi al                      della propria politica monetaria la BNS fissa il tasso
consumo (IPC) inferiore al 2%. In tal modo essa tiene                        guida BNS, mirando a mantenere in prossimità dello
conto del fatto che l’IPC sovrastima leggermente                             stesso i tassi a breve termine del mercato monetario
l’inflazione effettiva e, nello stesso tempo, consente                       garantito in franchi.

Tabella 1.1

inflazione osservata, settembre 2019
                                        2016                      2017                     2018                     2019                  2016 2017 2018

                                        1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr. 1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr. 1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr. 1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr.
                                         ◦     ◦     ◦     ◦       ◦     ◦     ◦     ◦      ◦     ◦     ◦     ◦      ◦     ◦     ◦   ◦

Inflazione                              – 1,0 – 0,4 – 0,2 – 0,2    0,5   0,4   0,5   0,8    0,7   1,0   1,1   0,9    0,6   0,6            – 0,4   0,5   0,9

Fonte: UST.

previsione condizionata di inflazione del settembre 2019
                                        2019                      2020                     2021                     2022                  2019 2020 2021

                                        1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr. 1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr. 1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr. 1 tr. 2 tr. 3 tr. 4 tr.
                                         ◦     ◦     ◦     ◦       ◦     ◦     ◦     ◦      ◦     ◦     ◦     ◦      ◦     ◦     ◦   ◦

Previsione del giugno 2019,
tasso guida BNS – 0,75%                        0,6   0,5   0,5     0,7   0,7   0,7   0,8    0,9   1,0   1,2   1,4    1,5                   0,6    0,7   1,1
Previsione del settembre 2019,
tasso guida BNS – 0,75%                              0,3   0,1     0,2   0,1   0,2   0,3    0,4   0,5   0,6   0,8    0,9   1,1             0,4    0,2   0,6

Fonte: BNS.

                         6       Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
2                                                                                              Grafico 2.1

Contesto economico                                                                             commercio mondiale di beni
                                                                                               Media del periodo illustrato = 100

mondiale                                                                                       Indice
                                                                                                  120
                                                                                                  115
                                                                                                  110
                                                                                                  105
                                                                                                  100
                                                                                                   95
                                                                                                   90
Per effetto delle accresciute tensioni commerciali
                                                                                                   85
e incertezze politiche internazionali, negli ultimi mesi
                                                                                                   80
i segnali congiunturali globali si sono deteriorati. Dopo un
andamento solido nei primi tre mesi dell’anno, la crescita                                                 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
dell’economia mondiale ha visibilmente rallentato nel                                                   Mondo                                   Paesi emergenti
secondo trimestre. Anche nei mesi estivi la produzione                                                  Paesi industrializzati
nell’industria ha mostrato segni di debolezza in molte                                         Fonti: CPB Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis (CPB) e Thomson
regioni e ciò si è accompagnato a una riduzione della spesa                                    Reuters Datastream.

per investimenti e del commercio globale di beni
(grafico 2.1). I livelli occupazionali nei paesi industrializzati
sono ancora saliti, ma a un ritmo inferiore rispetto
ai trimestri precedenti. La disoccupazione è calata
ulteriormente.

Sullo sfondo dei maggiori rischi congiunturali e della
modesta dinamica inflazionistica, diverse banche centrali
hanno adeguato il proprio indirizzo monetario e abbassato
i tassi di interesse di riferimento. Sui mercati finanziari
le aspettative sui tassi di riferimento per i paesi
industrializzati sono nettamente diminuite.

Nel suo nuovo scenario di base per l’economia mondiale,
la BNS ha rivisto al ribasso la previsione di crescita
di quasi tutti i paesi per i prossimi trimestri. Nel breve
periodo la dinamica internazionale dovrebbe risultare
modesta. Nel medio termine la BNS si attende però che
la congiuntura globale riprenda vigore, per effetto
delle misure di allentamento monetario. L’inflazione
dovrebbe poi tornare ad aumentare gradualmente.

Tabella 2.1

scenario di base per l’evoluzione dell’economia mondiale
                                                                                                                                                                 Scenario

                                                                                                                       2015        2016      2017     2018       2019      2020

PIL, variazione percentuale sull’anno precedente
Economia mondiale 1                                                                                                          3,5       3,5      4,0        4,0       3,4      3,5
Stati Uniti                                                                                                                  2,9       1,6      2,4        2,9       2,3      2,0
Area dell’euro                                                                                                               2,0       1,9      2,7        1,9       1,1      1,1
Giappone                                                                                                                     1,3       0,6      1,9        0,8       1,0      0,1

Prezzo del petrolio al barile in USD                                                                                       52,5       43,8     54,3       71,0      63,7     61,0

1 Ponderazione in base alle PPA (Stati Uniti, area dell’euro, Regno Unito, Giappone, Cina, Corea del Sud, India, Brasile e Russia).

Fonti: BNS e Thomson Reuters Datastream.

                                                                                    Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre                         7
Grafico 2.2

mercati azionari
                                                                              I rischi per l’economia mondiale permangono orientati
Indice                                                             Indice     al ribasso. Fra questi continuano a figurare in primo piano
  140                                                                  45     le incertezze politiche e le tensioni commerciali, che
  130                                                                  40     potrebbero portare a nuove turbolenze sui mercati
  120                                                                  35
                                                                              finanziari e deteriorare ulteriormente il clima di fiducia
                                                                              degli operatori economici.
  110                                                                  30
  100                                                                  25
                                                                              Le previsioni della Banca nazionale circa l’economia
    90                                                                 20     mondiale sono fondate su ipotesi relative al prezzo del
    80                                                                 15     petrolio e al tasso di cambio euro-dollaro USA. Per il
    70                                                                 10     greggio di qualità Brent la BNS ipotizza un prezzo di
    60                                                                    5   61 dollari USA al barile, ossia 11 dollari in meno rispetto
              2015      2016         2017     2018          2019
                                                                              allo scenario di base di giugno; per il tasso di cambio
                                                                              euro-dollaro ipotizza invece come in giugno un valore
         MSCI World (scala sinistra; inizio periodo = 100)
                                                                              di 1.12. Entrambi i valori corrispondono a una media
         Volatilità implicita (VIX) (scala destra)
                                                                              su 20 giorni, calcolata nel momento dell’allestimento
Fonte: Thomson Reuters Datastream.
                                                                              dell’attuale scenario di base.

                                                                              MERCATI INTERNAZIONALI FINANZIARI
Grafico 2.3
                                                                              E DELLE MATERIE PRIME
tassi di interesse a lungo termine
internazionali                                                                Gli sviluppi sui mercati finanziari a partire dalla metà di
Titoli di Stato decennali                                                     giugno sono stati caratterizzati dal conflitto commerciale
    %                                                                         tra Stati Uniti e Cina, dalle incertezze politiche in alcuni
     4                                                                        paesi industrializzati e dal deterioramento dei segnali
                                                                              congiunturali globali. La volatilità attesa delle azioni
     3                                                                        statunitensi desunta dai prezzi delle opzioni (VIX) ha
                                                                              registrato un temporaneo forte aumento in agosto, per poi
     2
                                                                              tornare recentemente su livelli normali (grafico 2.2).
     1
                                                                              Anche i mercati azionari hanno mostrato un andamento
     0                                                                        volatile. Tuttavia, a metà settembre l’indice azionario
                                                                              globale MSCI World si attestava su livelli superiori
    –1                                                                        a quelli di metà giugno.
              2015          2016       2017          2018          2019
         Stati Uniti               Giappone                 Germania          I rendimenti dei titoli di Stato decennali nei paesi
Fonte: Thomson Reuters Datastream.                                            industrializzati hanno evidenziato una temporanea
                                                                              flessione, raggiungendo talora nuovi minimi storici come
                                                                              ad esempio in Germania, per poi riprendersi in settembre.
Grafico 2.4
                                                                              In Italia il differenziale di rendimento rispetto agli altri
                                                                              paesi UE si è nettamente ridotto a partire dalla metà
tassi di interesse a lungo termine europei                                    dell’anno (grafici 2.3 e 2.4).
Titoli di Stato decennali

    %
     5

     4

     3

     2

     1

     0

    –1
              2015          2016       2017          2018          2019
         Germania                  Italia              Portogallo
         Francia                   Spagna
Fonte: Thomson Reuters Datastream.

                         8              Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
Lo yen giapponese, considerato una moneta rifugio, si              Grafico 2.5
è apprezzato su base ponderata per il commercio estero.
Anche il dollaro statunitense ha leggermente guadagnato            tassi di cambio
                                                                   Ponderati per il commercio estero
valore. L’euro ha mostrato un andamento tendenzialmente
piatto, mentre la sterlina britannica ha oscillato per effetto       Indice, inizio periodo = 100
della Brexit, ma a metà settembre si situava nuovamente              130
allo stesso livello di metà giugno (grafico 2.5). Sullo
sfondo delle tensioni di politica commerciale il renminbi            120
cinese si è ulteriormente deprezzato e, per la prima volta
                                                                     110
dal 2008, si è attestato al di sopra della soglia di 7 yuan per
dollaro statunitense.
                                                                     100

Il clima di accresciuta incertezza e i timori di un                    90
rallentamento della congiuntura mondiale hanno in un
primo tempo pesato sul prezzo del petrolio. Tuttavia,                  80
le preoccupazioni per le forniture di greggio seguite alla                        2015        2016          2017            2018          2019
drastica riduzione della produzione petrolifera in
                                                                            USD                   JPY               EUR                   GBP
Arabia Saudita hanno determinato a metà settembre una
ripresa delle quotazioni. I prezzi per i metalli industriali       Fonte: Thomson Reuters Datastream.

hanno evidenziato forti oscillazioni e recentemente si
collocavano su livelli superiori a quelli di tre mesi prima
                                                                   Grafico 2.6
(grafico 2.6).
                                                                   prezzi delle materie prime
STATI UNITI
                                                                     Indice, inizio periodo = 100                                   USD/barile
Nel secondo trimestre l’economia statunitense                        130                                                                     90
è progredita del 2,0% (grafico 2.7). La crescita è stata             120                                                                     80
sostenuta da un andamento solido dei consumi privati e da            110                                                                     70
un aumento della spesa pubblica, mentre gli investimenti
                                                                     100                                                                     60
e le esportazioni hanno accusato una flessione. Il mercato
del lavoro ha mantenuto un’evoluzione favorevole. Il                   90                                                                    50
numero degli occupati è infatti cresciuto ancora, sebbene              80                                                                    40
a un ritmo più lento rispetto allo scorso anno. In agosto
                                                                       70                                                                    30
il tasso di disoccupazione risultava pressoché invariato,
al 3,7% (grafico 2.10).                                                60                                                                    20
                                                                                 2015       2016         2017        2018          2019
Secondo gli indicatori mensili, i consumi privati hanno                     Materie prime                       Petrolio: Brent (scala destra)
di nuovo registrato un forte dinamismo nel terzo trimestre.                 Metalli industriali
Nell’industria l’attività è apparsa tuttavia sottotono.            Fonte: Thomson Reuters Datastream.
Anche i segnali provenienti dai sondaggi congiunturali
sono rimasti deboli (grafico 2.9). La BNS si attende una
crescita del PIL del 2,3% per il 2019 e del 2,0% per il            Grafico 2.7
2020 (tabella 2.1), ipotizzando che nei prossimi trimestri
l’attività industriale riprenda gradualmente slancio. Gli          pil reale: paesi industrializzati
effetti dell’inasprimento del conflitto commerciale con la         Variazione rispetto al periodo precedente
Cina sono tuttavia molto incerti.                                      %
                                                                        6
L’inflazione annua misurata in base all’indice dei prezzi               5
al consumo è apparsa stabile negli ultimi mesi, attestandosi
                                                                        4
in agosto all’1,7% (grafico 2.11). Il rincaro dei prezzi
                                                                        3
energetici ha rallentato, mentre l’inflazione di fondo
è aumentata al 2,4% (grafico 2.12). L’inflazione misurata               2
in base al deflatore dei consumi è risultata in luglio                  1
pressoché invariata all’1,4% e quindi ancora al di sotto                0
dell’obiettivo della Federal Reserve (Fed).                            –1
                                                                       –2
                                                                                  2015        2016          2017            2018          2019
                                                                            Stati Uniti                 Giappone                   Area dell’euro
                                                                   Fonte: Thomson Reuters Datastream.

                                                           Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre                   9
Grafico 2.8                                                                      Con due interventi di 25 punti base ciascuno in luglio
                                                                                 e in settembre, la Fed ha ridotto la fascia obiettivo per il
pil reale: paesi emergenti
                                                                                 tasso di interesse di riferimento all’1,75%-2,0%, dopo
Variazione rispetto al periodo precedente
                                                                                 averla aumentata per l’ultima volta nel dicembre 2018
     %                                                                     %     (grafico 2.13). Con i recenti interventi la Fed intende
    15                                                                     7,5   contrastare il rischio di un indebolimento congiunturale.
    10                                                                     7,0
                                                                                 La Fed ha inoltre interrotto la riduzione del proprio
                                                                                 bilancio già in agosto, ovvero due mesi prima del previsto.
     5                                                                     6,5

     0                                                                     6,0
                                                                                 AREA DELL’EURO

    –5                                                                     5,5   Nell’area dell’euro la crescita del PIL nel secondo
                                                                                 trimestre è stata pari allo 0,8%, collocandosi nuovamente
  –10                                                                      5,0
                                                                                 al di sotto del suo potenziale, dopo il netto progresso
              2015        2016        2017        2018          2019
                                                                                 del primo trimestre (grafico 2.7). Il rallentamento è in gran
         India 1                 Russia                                          parte riconducibile alla Germania, dove l’attività
         Brasile                 Cina 1 (scala destra)                           economica è diminuita. L’industria tedesca è stata infatti
1 Destagionalizzazione: BNS.                                                     fortemente colpita dal calo del commercio globale
Fonti: CEIC e Thomson Reuters Datastream.
                                                                                 di beni. L’andamento sul mercato del lavoro è rimasto
                                                                                 complessivamente positivo; il tasso di disoccupazione
                                                                                 è sceso ancora in luglio, al 7,5%, avvicinandosi così ai
Grafico 2.9
                                                                                 minimi storici dalla creazione dell’area dell’euro (7,3%).
indici dei responsabili degli acquisti
dell’industria                                                                   Le inchieste condotte presso le aziende e le economie
                                                                                 domestiche indicano per il breve periodo un’evoluzione
Indice
                                                                                 della congiuntura ancora contenuta. A causa della
    62
                                                                                 maggiore incertezza, probabilmente le aziende adotteranno
    60
                                                                                 un approccio più cauto negli investimenti e i consumatori
    58
                                                                                 risparmieranno di più. Nell’industria le aspettative circa
    56
                                                                                 l’attività di esportazione restano deboli. Alla luce di ciò,
    54                                                                           la BNS rivede al ribasso le previsioni di crescita per l’area
    52                                                                           dell’euro, all’1,1%, sia per il 2019 che per il 2020
    50                                                                           (tabella 2.1). La BNS si attende tuttavia che nel medio
    48                                                                           termine la crescita economica si consoliderà grazie
    46                                                                           a una politica monetaria più espansiva e a un andamento
              2015          2016          2017           2018          2019      favorevole dei redditi delle economie domestiche.
         Stati Uniti                Area dell’euro                               Le prospettive di crescita sono però esposte a rischi
         Giappone                   Cina                                         accentuati, correlati alle tensioni commerciali
Fonti: Institute for Supply Management (ISM) e Markit Economics Limited.         internazionali e alla Brexit.

                                                                                 Negli ultimi mesi l’inflazione dei prezzi al consumo
Grafico 2.10                                                                     nell’area dell’euro è diminuita, attestandosi all’1,0% in
                                                                                 agosto (grafico 2.11). Tale flessione è riconducibile
tassi di disoccupazione                                                          prevalentemente ai prezzi energetici più bassi. Anche
     %                                                                           l’inflazione di fondo si è mantenuta su livelli modesti,
    14
                                                                                 oscillando, come già da alcuni anni, intorno all’1,0%
                                                                                 (grafico 2.12).
    12
                                                                                 A metà settembre la BCE ha ridotto il tasso di interesse
    10
                                                                                 sui depositi di 10 punti base a – 0,50%. Essa si attende
     8
                                                                                 che i tassi di interesse di riferimento si mantengano su
                                                                                 livelli pari o inferiori a quelli attuali finché le dinamiche
     6                                                                           dell’inflazione non risulteranno sufficientemente
                                                                                 consolidate. La BCE ha inoltre stabilito di riprendere gli
     4
                                                                                 acquisti netti a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro
     2                                                                           a partire da novembre 2019. La BCE si attende che il
                                                                                 programma di acquisto di attività terminerà poco prima
           2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
                                                                                 dell’innalzamento dei propri tassi di riferimento.
         Stati Uniti                Giappone                    Area dell’euro
Fonte: Thomson Reuters Datastream.

                         10                 Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
GIAPPONE                                                           Grafico 2.11

                                                                   prezzi al consumo
In Giappone il PIL è aumentato dell’1,3% nel secondo
                                                                   Variazione rispetto all’anno precedente
trimestre dopo il progresso del 2,2% nei tre mesi
precedenti (grafico 2.7). Nel primo semestre l’economia                 %
nipponica è quindi cresciuta nettamente al di sopra del               3,0
potenziale. Sostenuta da un periodo festivo straordinario             2,5
di dieci giorni, la domanda interna ha messo a segno un               2,0
forte incremento nel secondo trimestre. Le esportazioni               1,5
sono invece ristagnate e ciò si è rispecchiato in una debole          1,0
dinamica dell’attività industriale.                                   0,5
                                                                      0,0
Mentre l’andamento è risultato complessivamente                      –0,5
migliore rispetto alle aspettative nel primo semestre, le            –1,0
prospettive congiunturali si sono offuscate. Soprattutto                          2015           2016             2017     2018   2019
nell’industria il clima di fiducia è nettamente peggiorato
                                                                             Stati Uniti                 Area dell’euro
negli ultimi mesi. Le aziende esportatrici temono tra
                                                                             Giappone                    Cina
l’altro una fase di debolezza degli investimenti a livello
                                                                   Fonte: Thomson Reuters Datastream.
globale, di cui risentirebbero fortemente in seguito al loro
marcato orientamento proprio ai beni di investimento.
Al contempo anche la fiducia dei consumatori è diminuita,
                                                                   Grafico 2.12
in parte a causa dell’aumento dell’IVA previsto per ottobre
2019. L’adozione di misure congiunturali per un importo            inflazione di fondo 1
pari all’1% del PIL, tra cui investimenti infrastrutturali         Variazione rispetto all’anno precedente
e un programma per l’istruzione gratuita, dovrebbe
                                                                        %
tuttavia mitigare gli effetti negativi di tale aumento fiscale.
                                                                         4
A seguito dell’atteso rallentamento della crescita nel
secondo semestre, la BNS si aspetta per il 2019 una                      3
crescita del PIL dell’1,0% e quindi leggermente al di sopra              2
del potenziale; per il 2020 è invece attesa praticamente                 1
una stagnazione (tabella 2.1).
                                                                         0

L’inflazione dei prezzi al consumo è diminuita per effetto             –1
del minore rincaro dei prodotti energetici, attestandosi in            –2
luglio allo 0,5% (grafico 2.11), mentre l’inflazione di fondo                     2015           2016             2017     2018   2019
è rimasta pressoché invariata allo 0,3% (grafico 2.12).
                                                                             Stati Uniti                 Area dell’euro
Il programma di istruzione gratuita previsto dal governo
                                                                             Giappone                    Cina
attenuerà in parte l’effetto inflazionistico comportato
                                                                   1 Esclusi prodotti alimentari ed energetici.
dall’aumento dell’IVA. Le aspettative per l’inflazione             Fonte: Thomson Reuters Datastream.
a più lungo termine, basate sulle indagini condotte presso
le aziende, hanno mostrato un andamento tendenzialmente
piatto, rimanendo nettamente al di sotto dell’obiettivo
del 2% perseguito dalla banca centrale nipponica. Alla
luce della dinamica inflazionistica modesta, la Bank of
Japan intende mantenere l’attuale basso livello dei tassi di
interesse per un periodo esteso e comunque almeno fino
alla primavera del 2020. La banca centrale nipponica ha
inoltre ribadito di essere pronta ad adottare ulteriori
misure di allentamento in caso di necessità.

                                                           Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre                      11
Grafico 2.13                                                                            CINA
tassi di interesse ufficiali                                                            In Cina la crescita del PIL è rallentata al 5,8% nel secondo
     %                                                                             %    trimestre (grafico 2.8). L’attività industriale ha perso
   2,5                                                                           6,0    ulteriormente slancio, mentre il settore dei servizi ha
   2,0                                                                           5,5    registrato una forte espansione.
   1,5                                                                           5,0
   1,0                                                                           4,5
                                                                                        Nei prossimi trimestri la crescita economica dovrebbe
   0,5                                                                           4,0
                                                                                        rimanere stabile grazie a un andamento tuttora solido dei
                                                                                        servizi. La dinamica nel settore industriale dovrebbe
   0,0                                                                           3,5
                                                                                        indebolirsi ancora leggermente, anche a causa dell’acuirsi
  –0,5                                                                           3,0
                                                                                        delle tensioni di politica commerciale con gli Stati Uniti.
               2015         2016         2017         2018          2019                Il governo statunitense intende infatti imporre un dazio
         Stati Uniti 1                  Area dell’euro 3                                supplementare del 15% su determinate esportazioni cinesi
         Giappone 2                     Cina 4 (scala destra)                           per un valore annuo di 300 miliardi di dollari USA, in due
1 Tasso sui federal funds (soglia superiore della fascia obiettivo).                    fasi successive in settembre e dicembre. È inoltre previsto
2 Tasso obiettivo sui crediti overnight.
3 Tasso di interesse sui depositi.
                                                                                        un aumento dal 25% al 30% dei dazi già applicati sulle
4 Tasso sui prestiti a un anno.                                                         esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti per un valore
Fonte: Thomson Reuters Datastream.
                                                                                        di circa 250 miliardi di dollari USA. Il governo cinese
                                                                                        ha annunciato da parte sua l’applicazione di dazi
                                                                                        supplementari tra il 5% e il 10% su determinate
Grafico 2.14
                                                                                        importazioni dagli Stati Uniti.
base monetaria
In rapporto al PIL                                                                      Dalla politica economica potrebbero provenire impulsi
                                                                                        di stimolo per la congiuntura. Già in primavera il governo
     %
                                                                                        ha deciso di aumentare sensibilmente la spesa in
   100
                                                                                        infrastrutture per l’anno in corso e di ridurre l’imposizione
    90
                                                                                        fiscale per aziende e privati. In settembre l’istituto centrale
    80
                                                                                        ha abbassato il coefficiente della riserva minima di
    70
                                                                                        50 punti base al fine di mantenere sostanzialmente stabile
    60
                                                                                        la liquidità nel sistema bancario. La BNS prevede per
    50
                                                                                        la Cina una crescita del PIL del 6,2% per il 2019 e del 5,9%
    40
                                                                                        per il 2020.
    30
    20
                                                                                        BRASILE, INDIA E RUSSIA
    10
               2015           2016           2017            2018           2019        Negli altri grandi paesi emergenti la congiuntura è rimasta
         Stati Uniti                  Giappone                         Area dell’euro   priva di slancio (grafico 2.8). La politica economica
Fonte: Thomson Reuters Datastream.                                                      in questi paesi sta divenendo visibilmente più espansiva
                                                                                        e dovrebbe quindi sostenere la crescita del PIL nei
                                                                                        prossimi trimestri. In India la banca centrale ha ridotto
                                                                                        i tassi di interesse di riferimento già quattro volte
                                                                                        quest’anno, prospettando altresì ulteriori ritocchi.
                                                                                        A beneficiarne dovrebbero essere in particolare gli
                                                                                        investimenti privati, che da diverso tempo risentono della
                                                                                        stagnazione dell’attività creditizia. Impulsi positivi
                                                                                        dovrebbero inoltre continuare a provenire dalla spesa
                                                                                        pubblica in infrastrutture. Anche in Brasile la politica
                                                                                        monetaria è già espansiva. In Russia i prezzi petroliferi
                                                                                        più bassi rallenteranno la congiuntura per l’anno in corso.
                                                                                        Il varo di progetti infrastrutturali pubblici dovrebbe
                                                                                        compensare soltanto in parte gli effetti negativi prodotti
                                                                                        dal prezzo del greggio.

                            12                 Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
3                                                                  Grafico 3.1

Evoluzione economica                                               pil reale

in Svizzera
                                                                        %                                             Indice 1° trim. 2010 = 100
                                                                         5                                                                         118
                                                                         4                                                                         117
                                                                         3                                                                         116
                                                                         2                                                                         115
                                                                         1                                                                         114
                                                                         0                                                                         113
                                                                       –1                                                                          112
Nel secondo trimestre l’economia svizzera ha continuato                –2                                                                          111
a crescere a un ritmo moderato. Secondo la prima stima,                –3                                                                          110
il PIL è aumentato dell’1,1%.                                          –4                                                                          109
                                                                                   2015       2016         2017         2018         2019
In base agli indicatori congiunturali, la dinamica economica
                                                                             Variazione rispetto al periodo precedente
ha perso ulteriormente vigore nei mesi estivi, soprattutto
                                                                             Livello (scala destra)
a causa della debolezza globale dell’industria. Le tensioni
commerciali internazionali e gli sviluppi politici hanno           Fonte: Segreteria di Stato dell’economia (SECO).

diffuso incertezza tra gli operatori economici in tutto
il mondo e comportato una contrazione nell’industria
                                                                   Grafico 3.2
manifatturiera e nel commercio internazionale di beni.
A risentirne in Svizzera sono in particolare la produzione         business cycle index della bns
e le esportazioni di beni strumentali. L’apprezzamento
del franco negli ultimi mesi costituisce un ulteriore freno.         Standardizzato
                                                                      1,5
Per contro, il mercato del lavoro rimane un importante                1,0
fattore di sostegno. L’attività lavorativa ha continuato              0,5
a crescere e il tasso di disoccupazione è rimasto su livelli          0,0
bassi fino ad agosto.
                                                                     –0,5
                                                                     –1,0
Per il 2019, la BNS si attende ora una crescita del PIL
compresa tra lo 0,5% e l’1,0%. In occasione dell’esame               –1,5
della situazione economica e monetaria di giugno, la                 –2,0
BNS aveva previsto ancora un tasso di progressione pari              –2,5
all’1,5% circa per l’anno in corso. La correzione della              –3,0
previsione rispecchia in gran parte la revisione dei dati per
                                                                               2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
gli scorsi trimestri. L’indebolimento della congiuntura
mondiale e l’apprezzamento del franco potrebbero inoltre           Fonte: BNS.
rallentare la crescita nella seconda metà dell’anno.

PRODUZIONE E DOMANDA                                               Grafico 3.3

Crescita degli ultimi tre anni superiore                           pmi dell’industria e barometro
a quanto ritenuto finora...                                        congiunturale kof
I dati di contabilità nazionale rivisti dall’Ufficio federale      Indice                                                                       Indice
di statistica (UST) indicano per gli ultimi tre anni una               70                                                                          120
crescita del PIL superiore a quanto ritenuto finora. La
                                                                       65                                                                          115
correzione al rialzo dei dati annuali si è riflessa anche sulle
                                                                       60                                                                          110
stime trimestrali della Segreteria di Stato dell’economia
(SECO), in base alle quali il periodo intercorso tra il                55                                                                          105

secondo trimestre 2017 e il secondo trimestre 2018 ha                  50                                                                          100
rappresentato, con una crescita media del 3,4%, la fase di             45                                                                              95
espansione più forte dalla crisi finanziaria (grafico 3.1).            40                                                                              90
                                                                       35                                                                              85
...ma più debole da metà 2018
                                                                       30                                                                              80
Tuttavia, secondo i nuovi dati trimestrali questo boom di
                                                                                 10   11     12    13     14    15     16    17     18    19
breve durata si è concluso in modo più brusco rispetto
a quanto indicato finora. La dinamica di crescita dal terzo                  PMI                  Barometro congiunturale KOF (scala destra)
trimestre 2018 è stata infatti rivista nettamente al ribasso.      Fonti: Centro di ricerche congiunturali (KOF) dell’ETH di Zurigo e Credit Suisse.

                                                           Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre                        13
Secondo le più recenti stime trimestrali, nel terzo trimestre                                     a causa del debole andamento nella seconda metà del 2018,
2018 la crescita del PIL è stata pari a – 1,2% (invece che                                        esso si è attestato su un livello superiore appena dello
a – 0,7% come ritenuto in precedenza), nel quarto trimestre                                       0,2% a quello dell’anno scorso. Ancora una volta la crescita
2018 a – 0,3% (invece che all’1,3%) e nel primo trimestre                                         è stata trainata principalmente dall’industria. Il risultato
2019 all’1,6% (invece che al 2,3%). Di conseguenza la                                             è da ricondurre soprattutto al comparto farmaceutico
crescita del PIL nel 2019 risulta inferiore di mezzo punto                                        tuttora in espansione, che rispetto agli altri rami
percentuale.                                                                                      dell’industria manifatturiera è nettamente meno
                                                                                                  influenzato dal contesto congiunturale internazionale.
Indicatori congiunturali più positivi della crescita                                              La domanda finale ha ristagnato, pur con un leggero
del PIL nella seconda metà del 2018                                                               aumento della spesa per i consumi privati.
L’analisi di una vasta gamma di informazioni indica
che la congiuntura ha rallentato gradualmente dall’inizio                                         Segnali di indebolimento
del 2018. Gli indicatori del mercato del lavoro e le                                              La dinamica congiunturale si è ulteriormente indebolita
inchieste presso le aziende non evidenziano un andamento                                          negli ultimi mesi. Da giugno, il BCI della BNS si situa al
congiunturale nella seconda metà del 2018 così debole                                             di sotto della sua media di lungo periodo e mostra una
come quello delineato dalla più recente stima del PIL.                                            tendenza al ribasso. Il valore di agosto indica una crescita
Secondo il Business Cycle Index (BCI) della BNS, che                                              economica ancora solo molto modesta. Anche dai
offre una lettura sintetica dell’andamento congiunturale, la                                      colloqui che i delegati alle relazioni economiche regionali
dinamica è rimasta nella media anche nella seconda metà                                           della BNS hanno svolto con le imprese emerge un
del 2018: nel BCI standardizzato ciò equivale a un valore                                         ulteriore rallentamento della crescita nel terzo trimestre
pari a zero (grafico 3.2).                                                                        (cfr. Segnali congiunturali da pag. 28).

Crescita moderata del PIL nel secondo trimestre 2019                                              Il barometro KOF e l’indice PMI nell’industria
Nel secondo trimestre 2019 la crescita del PIL è stata                                            manifatturiera segnalano parimenti una perdurante fase
moderata, in linea con le aspettative. Secondo una prima                                          di debolezza (grafico 3.3). Fino ad agosto il barometro
stima della SECO, il PIL è aumentato dell’1,1%, dopo un                                           KOF è rimasto sotto il valore di 100 punti, che corrisponde
incremento dell’1,6% nel trimestre precedente. Tuttavia,                                          alla crescita media di lungo periodo. L’indice PMI

Tabella 3.1

pil reale e sue componenti
Tassi di crescita in percentuale rispetto al periodo precedente, annualizzati
                                                     2015         2016       2017       2018        2017                    2018                                             2019

                                                                                                    3◦ tr.      4◦ tr.      1◦ tr.      2◦ tr.      3◦ tr.       4◦ tr.      1◦ tr.      2◦ tr.

Consumi privati                                            1,7         1,4        1,2         1,0        1,9         0,8         1,0         1,1          0,1         1,0         1,2         1,4
Consumi pubblici                                           1,1         1,3        1,2         0,3        1,7         1,6        – 1,6        0,2         – 0,2        1,5         2,2         0,5
Investimenti fissi                                         2,3         2,5        3,4         1,1        3,0         3,1         4,1        – 1,6        – 5,0       – 2,2        6,7        – 2,6
   Costruzioni                                             1,6       – 0,2        1,5         1,2        2,6         4,4        – 1,2        2,9         – 0,3       – 0,8        1,8        – 0,4
   Beni strumentali                                        2,7         4,3        4,6         1,1        3,2         2,3         7,4        – 4,1        – 7,7       – 3,0        9,8        – 3,9
Domanda interna finale                                     1,8         1,7        1,8         0,9        2,2         1,5         1,5         0,2         – 1,3        0,2         2,8         0,2
Variazione delle scorte 1                                 – 0,4      – 1,4        0,0         0,6       – 8,2       12,6        – 5,7        6,0          0,0      – 11,4         0,1         1,2
Esportazioni totali 2                                      2,6         6,5        3,8         4,5       17,6        – 6,3       17,4        – 6,8        – 8,1       20,8         4,0        – 2,3

   Beni   2                                                2,6         5,9        5,2         5,9       18,8        – 9,0       21,8        – 5,6     – 12,8         38,0         2,6        – 3,1

      Beni, escl. commercio        di transito 2           0,7         5,8        5,8         4,4        6,1         1,8         7,3         4,2      – 11,3         28,3         3,9         1,3
   Servizi                                                 2,4         7,6        1,1         1,6       15,1        – 0,8        9,3        – 9,0         1,7        – 7,9        7,1        – 0,7

Importazioni totali     2                                  3,0         4,4        4,4         2,4        0,9        14,4         2,5        – 2,2     – 10,1          1,1         7,7        – 2,6

   Beni   2                                                0,0         3,8        5,2         6,2        0,8        24,8         7,8         0,4      – 12,7          3,1        11,8        – 6,7
   Servizi                                                 8,8         5,5        2,8       – 4,3        1,1        – 3,2       – 6,9       – 7,3        – 4,7       – 2,8       – 0,2        6,3
Esportazioni nette      3                                  0,1         1,6        0,2         1,4        9,0        – 9,8        8,5        – 2,9         0,0        10,9        – 1,0       – 0,2

PIL                                                        1,3        1,7         1,8        2,8         2,7         4,2         4,1         3,3       – 1,2        – 0,3         1,6         1,1

1 Contributo alla crescita in punti percentuali (incl. discrepanza statistica).
2 Esclusi gli oggetti di valore (oro non monetario e altri metalli preziosi, pietre preziose e semi-preziose nonché oggetti d’arte e di antiquariato).
3 Contributo alla crescita in punti percentuali.

Fonte: SECO.

                             14                  Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
nell’industria manifatturiera calcolato da Credit Suisse           Grafico 3.4
è tornato a crescere leggermente in agosto, ma permane
                                                                   tasso di disoccupazione
nettamente al di sotto della soglia di crescita di 50 punti.
                                                                        %
MERCATO DEL LAVORO                                                       6
                                                                         5
Il mercato del lavoro ha mostrato un’evoluzione nel
                                                                         4
complesso favorevole. L’attività lavorativa e anche
l’occupazione hanno continuato a crescere, mentre la                     3
disoccupazione è rimasta a un livello basso.                             2
                                                                               2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Tasso di disoccupazione stabile
                                                                             SECO, dati destagionalizzati                       SECO
Il numero delle persone disoccupate iscritte presso gli                      ILO, dati destagionalizzati                        ILO
uffici regionali di collocamento (URC) è variato soltanto
                                                                   SECO: disoccupati iscritti presso gli uffici regionali di collocamento, come quota
di poco negli ultimi mesi, attestandosi a fine agosto, al          percentuale delle persone attive. Il numero delle persone attive si basa sui censimenti
netto delle fluttuazioni stagionali, a 106 000 unità circa. Il     della popolazione del 2000 e del 2010 e sulle medie triennali delle rilevazioni
                                                                   strutturali dal 2012 al 2014 e dal 2015 al 2017.
tasso di disoccupazione destagionalizzato calcolato dalla          ILO: tasso di disoccupazione secondo la definizione dell’Organizzazione
SECO si collocava a fine agosto al 2,3% (grafico 3.4).             internazionale del lavoro.
                                                                   Fonti: SECO e Ufficio federale di statistica (UST).

L’Ufficio federale di statistica (UST) elabora inoltre un
tasso di disoccupazione secondo la definizione
                                                                   Grafico 3.5
dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO). La
relativa base di dati è costituita dalla Rilevazione sulle         persone occupate
forze di lavoro in Svizzera (RIFOS), un’indagine condotta
trimestralmente presso le economie domestiche, in cui                   %                                                     In migliaia di persone
vengono censite anche le persone in cerca d’impiego che               3,0                                                                         5 300
non sono o non sono più iscritte come disoccupate presso              2,5                                                                         5 200
gli URC. Il tasso di disoccupazione calcolato dall’UST                2,0                                                                         5 100
secondo la definizione ILO si situa pertanto al di sopra di           1,5                                                                         5 000
quello della SECO. Nel secondo trimestre 2019 il tasso                1,0                                                                         4 900
di disoccupazione ILO destagionalizzato è sceso al 4,5%.              0,5                                                                         4 800
                                                                      0,0                                                                         4 700
Ulteriore aumento dell’attività lavorativa                           –0,5                                                                         4 600
Il numero destagionalizzato delle persone occupate,                  –1,0                                                                         4 500
secondo la relativa statistica (SPO), è aumentato dell’1,1%          –1,5                                                                         4 400
nel secondo trimestre (grafico 3.5). La crescita si è dunque                    10    11    12     13    14     15    16    17     18    19
attestata all’incirca nella media di lungo periodo. La SPO                   Variazione rispetto al periodo precedente
misura l’attività lavorativa presso le economie domestiche                   Livello (scala destra)
e si basa perlopiù sulla RIFOS.                                    Fonte: UST; destagionalizzazione: BNS.

La statistica dell’impiego (STATIMP), per contro,
rileva l’occupazione dal lato delle aziende e risulta da un        Grafico 3.6
sondaggio condotto tra le imprese. Secondo la STATIMP,
nel secondo trimestre il numero di impieghi in equivalenti         impieghi in equivalenti a tempo pieno
a tempo pieno è cresciuto solo leggermente (grafico 3.6).
                                                                   Indice, inizio periodo = 100
L’occupazione nell’industria manifatturiera e nel settore
                                                                   115,0
delle costruzioni è aumentata sensibilmente, mentre
                                                                   112,5
i comparti dei servizi hanno registrato solo un lieve
incremento degli impieghi in equivalenti a tempo pieno.            110,0
                                                                   107,5
                                                                   105,0
                                                                   102,5
                                                                   100,0
                                                                     97,5
                                                                     95,0
                                                                               2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
                                                                             Totale                     Costruzioni
                                                                             Industria                  Servizi
                                                                   Fonte: UST; destagionalizzazione: BNS.

                                                           Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre                       15
Grafico 3.7
                                                                                  UTILIZZO DELLE CAPACITÀ
output gap
                                                                                  Output gap chiuso
     %
                                                                                  Un indicatore della misura in cui sono impiegati i fattori
   1,5
                                                                                  produttivi di un’economia è costituito dall’output gap,
   1,0                                                                            calcolato come scostamento percentuale del PIL effettivo
   0,5                                                                            rispetto al potenziale produttivo stimato dell’intera
   0,0                                                                            economia. Sulla base dei dati trimestrali del PIL, le stime
  –0,5                                                                            indicano un output gap chiuso. Secondo il potenziale
  –1,0                                                                            produttivo stimato con l’ausilio di una funzione di
                                                                                  produzione, l’output gap si situava nel secondo trimestre
  –1,5
                                                                                  2019 allo 0,1%, rispetto allo 0,2% nel periodo precedente.
  –2,0
                                                                                  Altri metodi di stima del potenziale produttivo (filtro
  –2,5
                                                                                  di Hodrick-Prescott e filtro multivariato) confermano
           2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019                      che l’output gap è chiuso (grafico 3.7).
         Funzione di produzione                       Filtro MV
         Filtro HP                                                                Dalle inchieste emerge ancora un quadro eterogeneo
Fonte: BNS.                                                                       Dalle varie inchieste sull’utilizzo dei fattori produttivi
                                                                                  è emerso un quadro molto eterogeneo nel secondo
                                                                                  trimestre. Nel complesso esse indicavano tuttavia un
                                                                                  grado di utilizzo delle capacità produttive normale.
Grafico 3.8

utilizzo delle capacità nell’industria                                            Secondo l’inchiesta del Centro di ricerche congiunturali
                                                                                  KOF, il grado di utilizzo delle capacità tecniche
     %                                                                            dell’industria manifatturiera ha continuato a diminuire
    85                                                                            nel secondo trimestre, attestandosi all’80,1%, ossia
    84                                                                            nettamente al di sotto della media di lungo periodo
    83                                                                            (grafico 3.8). Questo segnale non è tuttavia confermato da
    82                                                                            altre fonti. Il centro KOF interpella le aziende anche
    81                                                                            in merito alla propria valutazione delle capacità tecniche
    80                                                                            attuali. Queste ultime le considerano ancora leggermente
    79
                                                                                  insufficienti. Anche i colloqui svolti dai delegati alle
                                                                                  relazioni economiche regionali della BNS con le imprese
    78
                                                                                  indicano un grado di utilizzo normale. Nel settore delle
    77
                                                                                  costruzioni questo stesso indicatore si è mantenuto nel
    76                                                                            secondo trimestre su livelli leggermente superiori alla sua
           2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019                      media di lungo periodo (grafico 3.9). Nei comparti del
         Grado di utilizzo                   Media di lungo termine               terziario, le inchieste denotano un grado di utilizzo delle
Fonte: Centro di ricerche congiunturali (KOF) dell’ETH di Zurigo.                 capacità tecniche superiore alla media.

                                                                                  La dotazione di personale continua a essere insufficiente.
Grafico 3.9
                                                                                  Dalle indagini condotte nei diversi comparti sulla
                                                                                  situazione della manodopera risulta che per le imprese
utilizzo delle capacità nelle costruzioni                                         è ancora difficile reperire personale.
     %
    80

    79

    78

    77

    76

    75

    74

    73
           2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
         Grado di utilizzo                   Media di lungo termine
Fonte: Centro di ricerche congiunturali (KOF) dell’ETH di Zurigo.

                           16                 Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
Grafico 3.10
PROSPETTIVE
                                                                   pmi dell’industria, all’estero
Le prospettive per l’economia svizzera si sono                     27 paesi; ponderato per le esportazioni
leggermente offuscate rispetto a quelle formulate in               Indice
occasione dell’esame della situazione economica                        60
e monetaria di giugno. Un motivo preponderante
è l’indebolimento della congiuntura globale secondo lo                 58

scenario di base per l’economia mondiale (cfr. capitolo 2).            56
Attualmente non sono ancora visibili segnali di un nuovo               54
slancio del ciclo industriale globale (grafico 3.10) e di
                                                                       52
una ripresa del commercio internazionale. A ciò si
aggiunge l’apprezzamento del franco, che pregiudica la                 50
competitività di prezzo dell’export. Il peggioramento                  48
di molti indicatori congiunturali osservato ormai da tempo
                                                                       46
si rivela di conseguenza più marcato e persistente di
quanto inizialmente ipotizzato.                                               2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

                                                                   Fonti: BNS, Fondo monetario internazionale – Direction of Trade Statistics (FMI –
Ciononostante, non tutti i segnali congiunturali indicano          DOTS) e Thomson Reuters Datastream.
un deterioramento. Come mostrano le inchieste KOF,
l’andamento degli affari continua a essere valutato
positivamente in tutti i comparti. Anche le aspettative
                                                                   Grafico 3.11
riguardo all’evoluzione dell’attività per i prossimi sei mesi
non sono cambiate nel complesso in maniera significativa           aspettative sull’andamento dell’attività
negli ultimi trimestri. Persino nell’industria secondo le          nell’industria
ultime rilevazioni le imprese erano cautamente ottimiste           Variazione delle aspettative relative ai successivi 6 mesi
(grafico 3.11). Anche le prospettive occupazionali, che            Indice
si riconfermano positive, fanno ben sperare (grafico 3.12).            25
                                                                       20
Per il 2019 la BNS si attende ora una crescita del PIL                 15
compresa tra lo 0,5% e l’1,0%, rispetto all’1,5% circa di              10
giugno. Questa correzione è in gran parte riconducibile                  5
alla revisione dei dati per i trimestri scorsi, che riducono la          0
crescita annua del 2019 di mezzo punto percentuale. Il                 –5
deterioramento delle aspettative per la seconda metà                  –10
dell’anno comporta una diminuzione della previsione di                –15
0,2 punti percentuali. Di conseguenza, la stima della BNS             –20
sul futuro andamento congiunturale è cambiata in misura
                                                                              2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
meno marcata di quanto lasci supporre la correzione
della crescita annuale prevista. Il tasso di disoccupazione        Fonte: Centro di ricerche congiunturali (KOF) dell’ETH di Zurigo.
non dovrebbe presentare variazioni significative nel
restante periodo dell’anno.
                                                                   Grafico 3.12
Come per lo scenario di base dell’economia mondiale,
anche riguardo alle prospettive economiche per                     prospettive occupazionali
la Svizzera i rischi restano orientati al ribasso. Un              Dati destagionalizzati, standardizzati
indebolimento della congiuntura all’estero più forte del
                                                                      2,0
previsto si trasmetterebbe rapidamente alla Svizzera.
                                                                      1,5
                                                                      1,0
                                                                      0,5
                                                                      0,0
                                                                     –0,5
                                                                     –1,0
                                                                     –1,5
                                                                     –2,0
                                                                              2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
                                                                             BNS                  UST 1                  KOF
                                                                   1 Destagionalizzazione: BNS.
                                                                   Fonti: Centro di ricerche congiunturali (KOF) dell’ETH di Zurigo, relazioni economiche
                                                                   regionali della BNS e UST.

                                                           Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre                       17
4                                                                               PREZZI AL CONSUMO

Prezzi e aspettative                                                            Tasso di inflazione annuo in calo
                                                                                Dopo essere rimasto sostanzialmente invariato nel primo
di inflazione                                                                   semestre del 2019, il tasso di inflazione annuo IPC si
                                                                                è dimezzato allo 0,3% in luglio e agosto (tabella 4.1). Ad
                                                                                eccezione degli affitti di abitazioni, tutte le componenti
                                                                                principali dell’IPC hanno contribuito a tale calo.

                                                                                Decelerazione del rincaro dei prodotti importati...
                                                                                Il rincaro dei beni e servizi importati ha rallentato,
Nel terzo trimestre del 2019 il tasso di inflazione annuo                       attestandosi in agosto ad appena lo 0,1%. Il contributo
misurato dall’indice nazionale dei prezzi al consumo                            dei prodotti esteri al tasso di inflazione annuo IPC
(IPC) è diminuito, dopo essere rimasto pressoché invariato                      è così sceso praticamente a zero (grafico 4.1) e quello
nel primo semestre. Anche le misure dell’inflazione                             dei prodotti petroliferi è risultato persino negativo.
di fondo hanno registrato un calo, mantenendosi in
prossimità del tasso di inflazione annuo IPC.                                   ...e dei prodotti interni
                                                                                Anche il rincaro dei beni e servizi interni è diminuito,
Le aspettative di inflazione sono rimaste perlopiù invariate                    collocandosi in agosto allo 0,4% (grafico 4.2) e segnando
e, analogamente al tasso di inflazione annuo IPC e alle                         la fine del rialzo moderato, ma continuo, cominciato
misure dell’inflazione di fondo, si situano nell’area della                     a inizio 2018. A tale contrazione hanno contribuito sia
stabilità dei prezzi che la BNS assimila a un incremento                        i beni che i servizi, esclusi gli affitti di abitazioni.
annuo dell’IPC inferiore al 2%.
                                                                                Rincaro degli affitti stabile
                                                                                Il rincaro degli affitti è rimasto stabile. Nell’agosto 2019
                                                                                i canoni di locazione rilevati trimestralmente risultavano
                                                                                dello 0,5% superiori al livello di un anno prima. Il tasso di
                                                                                interesse di riferimento determinante per gli adeguamenti
                                                                                degli affitti a seguito delle modifiche dei tassi ipotecari
                                                                                permane invariato all’1,5% dal giugno 2017 (grafico 4.3).

Tabella 4.1

indice nazionale dei prezzi al consumo e sue componenti
Variazione percentuale rispetto all’anno precedente
                                                                         2018       2018                      2019                      2019

                                                                                    3◦   tr.     4◦   tr.     1◦   tr.     2◦   tr.     Giugno         Luglio      Agosto

IPC, indice totale                                                           0,9          1,1          0,9          0,6          0,6            0,6         0,3         0,3
Beni e servizi interni                                                        0,4          0,5          0,5          0,6          0,7           0,7         0,4         0,4
  Beni                                                                        0,8          1,0          1,2          0,9          0,9           0,8         0,5         0,6
  Servizi                                                                     0,3          0,4          0,3          0,5          0,6           0,7         0,4         0,4
     Servizi privati, esclusi gli affitti di abitazioni                       0,7          0,9          0,7          0,7          0,9           1,0         0,5         0,6
     Affitti di abitazioni                                                    0,4          0,3          0,4          0,4          0,5           0,5         0,5         0,5
     Servizi pubblici                                                       – 0,8        – 0,8        – 0,7          0,1        – 0,1          – 0,2       – 0,2       – 0,5
Beni e servizi esteri                                                         2,4          3,0          2,1          0,7          0,6           0,4         0,1         0,1
  Esclusi i prodotti petroliferi                                              1,1          1,1          0,6          0,6          0,7           0,9         0,4         0,6
  Prodotti petroliferi                                                      11,9         16,6         12,5           1,1          0,1          – 3,2       – 2,6       – 3,5

Fonti: BNS e UST.

                         18                Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
Inflazione di fondo prossima al tasso di inflazione annuo        Grafico 4.1

Nel complesso le misure dell’inflazione di fondo hanno           ipc: beni e servizi interni ed esteri
subito variazioni solo marginali dall’autunno del 2017           Variazione percentuale dell’IPC rispetto all’anno precedente;
(grafico 4.4). Negli ultimi tre mesi sono diminuite a un         contributi delle componenti in punti percentuali.
ritmo leggermente inferiore al tasso di inflazione annuo
                                                                    1,5
IPC, cosicché la distanza tra le misure dell’inflazione
di fondo e il tasso di inflazione annuo IPC si è ridotta            1,0
ulteriormente. Nell’agosto 2019 la media troncata                   0,5
calcolata dalla BNS (TM15) corrispondeva al tasso di                0,0
inflazione annuo IPC dello 0,3%, mentre il tasso
                                                                   –0,5
di inflazione di fondo 1 elaborato dall’UST (UST1) si
è attestato a un livello leggermente superiore, pari               –1,0
allo 0,4%.                                                         –1,5
                                                                                2015           2016           2017               2018          2019
UST1 e TM15 si basano ambedue sui prezzi di un paniere                  Totale            Beni e servizi interni
ridotto di beni. Mentre nel calcolo dell’UST1 vengono                Beni e servizi esteri, escl. i prodotti petroliferi
esclusi energia e carburanti, nonché prodotti freschi                Prodotti petroliferi
e stagionali, in quello della TM15 vengono eliminati ogni        Fonti: BNS e UST.
mese i prodotti con le variazioni di prezzo più marcate
(il 15% delle variazioni annue dei prezzi, a entrambe le
estremità della distribuzione).
                                                                 Grafico 4.2

PREZZI ALLA PRODUZIONE E ALL’IMPORTAZIONE                        ipc: beni e servizi interni
                                                                 Variazione percentuale dell’IPC rispetto all’anno precedente;
Prezzi dell’offerta aggregata in calo                            contributi delle componenti in punti percentuali.
Da inizio 2019 i prezzi dell’offerta aggregata (prezzi alla
                                                                    0,8
produzione e all’importazione) si situano a un livello
                                                                    0,6
inferiore a quello dell’anno scorso. Nell’agosto 2019 il
                                                                    0,4
loro tasso di incremento risultava pari a – 1,9%
                                                                    0,2
(grafico 4.5). Dopo essersi attestato a un valore di poco
                                                                    0,0
inferiore a zero nei primi mesi dell’anno, è calato
                                                                   –0,2
ulteriormente in territorio negativo negli ultimi mesi,
soprattutto per effetto dei prezzi all’importazione, scesi         –0,4
in misura nettamente più marcata rispetto ai prezzi alla           –0,6
produzione.                                                        –0,8
                                                                                2015           2016           2017               2018          2019
                                                                        Beni e servizi interni totali                     Beni
                                                                     Servizi, escl. gli affitti di abitazioni                    Affitti di abitazioni
                                                                 Fonti: BNS e UST.

                                                                 Grafico 4.3

                                                                 affitti di abitazioni
                                                                      %
                                                                   2,00
                                                                   1,75
                                                                   1,50
                                                                   1,25
                                                                   1,00
                                                                   0,75
                                                                   0,50
                                                                   0,25
                                                                   0,00
                                                                                2015           2016           2017               2018          2019
                                                                          Affitti di abitazioni (variazione rispetto all’anno precedente)
                                                                          Tasso ipotecario di riferimento
                                                                 Fonti: Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) e UST.

                                                         Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre                          19
Grafico 4.4                                                                      ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
inflazione di fondo
Variazione rispetto all’anno precedente                                          Aspettative di inflazione in linea con la stabilità
                                                                                 dei prezzi
     %
                                                                                 Tanto le aspettative di inflazione a breve termine quanto
   1,5
                                                                                 quelle a lungo termine permangono in territorio
   1,0                                                                           leggermente positivo. Esse risultano pertanto in linea con
                                                                                 l’obiettivo della stabilità dei prezzi che la BNS assimila
   0,5
                                                                                 a un incremento annuo dellʼIPC inferiore al 2%.
   0,0
                                                                                 Aspettative di inflazione a breve ancora in territorio
  –0,5                                                                           leggermente positivo
  –1,0                                                                           Secondo l’inchiesta mensile sui mercati finanziari svolta
                                                                                 in Svizzera da Credit Suisse e CFA Society Switzerland,
  –1,5                                                                           nell’agosto 2019 una netta maggioranza degli analisti
                2015         2016           2017        2018        2019         intervistati si aspettava un andamento stabile del tasso di
          IPC                TM15                  UST1                          inflazione nei successivi sei mesi (grafico 4.6), mentre
Fonti: BNS e UST.
                                                                                 dei partecipanti restanti circa la metà prevedeva un
                                                                                 aumento e l’altra metà un calo. Dal momento che in luglio
                                                                                 il tasso di inflazione annuo IPC si attestava allo 0,3%, in
                                                                                 base ai risultati dell’inchiesta le aspettative di inflazione
Grafico 4.5
                                                                                 a breve termine si situano in territorio leggermente
prezzi dell’offerta aggregata                                                    positivo.
Variazione rispetto all’anno precedente
                                                                                 Anche i colloqui svolti dai delegati alle relazioni
     %
                                                                                 economiche regionali della BNS con le imprese di tutti
   7,5
                                                                                 i settori e rami dell’economia lasciano supporre che
   5,0
                                                                                 le aspettative inflazionistiche a breve termine si collochino
   2,5
                                                                                 su livelli bassi. Nel terzo trimestre del 2019 gli
   0,0
                                                                                 interlocutori intervistati si attendevano per i successivi
  –2,5
                                                                                 sei-dodici mesi un tasso di inflazione annuo pari in media
  –5,0                                                                           allo 0,5% (trimestre precedente: 0,4%).
  –7,5
–10,0                                                                            L’inchiesta trimestrale dalla SECO condotta presso le
–12,5                                                                            economie domestiche in merito all’evoluzione dei prezzi
                2015         2016           2017        2018        2019         attesa nei dodici mesi successivi ha fornito nel luglio 2019
          Totale                                   Prezzi all’importazione       risultati analoghi a quelli del trimestre precedente. Oltre
          Prezzi alla produzione                                                 la metà delle persone interpellate si aspettava un aumento
Fonte: UST.                                                                      dei prezzi, mentre circa due quinti hanno indicato un
                                                                                 andamento invariato e solo pochi un calo dei prezzi.

Grafico 4.6                                                                      Aspettative a più lungo termine leggermente
                                                                                 al di sopra di quelle a breve
inchiesta cs-cfa: andamento del tasso di                                         Le aspettative di inflazione a più lungo termine continuano
inflazione atteso nei successivi sei mesi                                        a collocarsi poco al di sopra di quelle a breve. Come
    Persone interpellate (in %)                                                  nel trimestre precedente, anche nel terzo trimestre del 2019
    90                                                                           gli interlocutori dei delegati della BNS si aspettavano
    80                                                                           per i successivi tre-cinque anni un tasso di inflazione
    70                                                                           dello 0,8%.
    60
    50
    40
    30
    20
    10
      0
                2015         2016           2017        2018        2019
          In calo                Invariato                In aumento
Fonti: CFA Society Switzerland e Credit Suisse.

                          20                 Bollettino trimestrale 3 / 2019 Settembre
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