Biotechnology Design - diid - Lazio International

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Biotechnology Design - diid - Lazio International
03         sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio
MADE IN ITALY
DESIGN FOR

                                                              Biotechnology
                                                                     Design

                                                                     Gabriele Stocchi
                                                                     Piero Quintiliani
                                                                                   Ebri
                                                                        Abbott Italia
                                                                                Il Kiwi
                                                                          Il Castagno
    diid                                                              Avanzini Group
Biotechnology Design - diid - Lazio International
Biotechnology Design - diid - Lazio International
03
                DESIGN FOR
                MADE IN ITALY
                sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio

       Design
Biotechnology
Biotechnology Design - diid - Lazio International
Direttore responsabile | Managing Director
Tonino Paris

Direttore | Director
Carlo Martino

Coordinamento scientifico | Scientific Coordination Committe
Osservatorio scientifico sul Design del Dipartimanto ITACA, Industrial
Design Tecnologia dell’Architettura, Cultura dell’Ambiente, Sapienza
Università di Roma

Redazione | Editorial Staff
Luca Bradini
Nicoletta Cardano
Ivo Caruso
Paolo Ciacci
Emanuele Cucuzza
Stefano Lacu
Antonio Las Casas
Sara Palumbo
Filippo Pernisco
Felice Ragazzo
Silvia Segoloni
Clara Tosi Pamphili

Segreteria di redazione | Editorial Headquarter
Via Flaminia 70-72, 00196 Roma
tel/fax +39 06 49919016/15
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Traduzione | Translations
Claudia Vettore

Progetto grafico | Graphic design
Roberta Sacco

Impaginazione | Production
Sara Palumbo

Editore | Publisher
Rdesignpress

Via Angelo Brunetti 42, 00186 Roma
                                                                        DESIGN FOR
tel/fax +39 06 3225362
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                                                                        MADE IN ITALY
                                                                        sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio   n°3_giugno 2009

Distribuzione librerie | Distribution through bookstores
Joo distribution – Milano                                               allegato alla rivista

                                                                        diid
Distribuzione estero | Distribution for other countries
S.i.e.s. srl – Milano
20092 Cinisello Balsamo (MI), via Bettola 18                                          _disegno industriale industrial design
tel. 02 66030400 – fax 02 66030269                                      Rivista bimestrale di formazione e ricerca
www.siesnet.it e-mail sies@siesnet.it                                   Bimonthly magazine of training and research

Stampa | Printing                                                       Registrazione presso il tribunale di Roma 86/2002 del 6 marzo 2002
Tipografia Ceccarelli, Grotte di Castro - VT                             ISSN: 1594-8528
Biotechnology Design - diid - Lazio International
indice

         04 _ 09   Topic_Biotechnology design
                   Il Design per le Biotecnologie | Design for Biotechnology_Tonino Paris
                   Una relazione embrionale | An embryonic relationship_Carlo Martino

                   La creatività made in Lazio si esprime anche attraverso le biotecnologie | Made in Lazio
                   creativity also expresses itself through biotechnologies_Pierpaola D’Alessandro

         10 _ 29   Designer
                   Gabriele Stocchi e Piero Quintiliani
                   Forme di cura: design per la salute | Forms of care: design for health_Nicoletta Cardano

                   Quando l’etica vince sull’estetica | When ethics wins over aesthetics_Sara Palumbo

                   Designer_index

         30 _ 33   Focus
                   Ebri
                   La contagiosa ricerca di una cura | The contagious search for a cure_Emanuele Cucuzza

         34 _ 51   Factory
                   Abbott Italia
                   La promessa dell’industria chimicofarmaceutica | The promise of the pharmachemical
                   industry_Ivo Caruso

                   Il Kiwi
                   Terra di kiwi | Kiwi country_Felice Ragazzo

                   Le biotecnologie nello scenario laziale, il design tra ricerca e prodotto | Biotechnology
                   in Lazio - Design alongside research and production_Luca Bradini

                   Factory_index

         52 _ 61   Innovation
                   Avanzini Group
                   Materioteche intelligenti | Intelligent material libraries_Antonio Las Casas

                   Castagno wonderful | Meraviglioso chestnut-tree_Felice Ragazzo

         62 _ 63   Lsd _ la sapienza design factory
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Topic_Biotechnology design
                                        Il Design per le Biotecnologie | Design for Biotechnology

      Tonino Paris                      Il Lazio è una regione che si sta “scoprendo”, nel senso che i suoi amministratori
                                        stanno finalmente leggendo con più attenzione le diverse realtà operanti
                                        nel territorio per comprenderne caratteristiche, relazioni e potenzialità. Il
                                        fenomeno ha subito una forte accelerazione in questi ultimi anni, e sta facendo
                                        emergere uno scenario molto interessante, con importanti ricadute economiche
                                        e culturali. Solo per citare alcuni dei passaggi salienti, nel 2006 è stato istituito
                                        dalla Regione Lazio il distretto dell’Audiovisivo e delle ICT, nel 2007 il Distretto
                                        della Nautica, e da ultimo, nel 2008, il Distretto Tecnologico delle Bioscienze.
                                        Tutti Sistemi Produttivi Locali o in Rete già esistenti che sono stati però
                                        identificati e definiti come assi portanti di una nuova politica regionale. Un
                                        processo di riconoscimento che si accompagna a una strategia di valorizzazione
                                        e che a sua volta mette sempre più in evidenza l’esigenza di un rapporto più
                                        sistematico e forte tra il sistema Imprenditoriale e il Design. Un rapporto che
                                        passa certamente per il progetto del prodotto e della comunicazione visiva,
                                        ma soprattutto per la ricerca e la sperimentazione che non può prescindere
                                        dalla formazione. Nell’ultimo dei distretti istituiti dalla Regione Lazio, le
                                        Biotecnologie e Scienze della Vita rappresentano, di fatto, una nuova frontiera
                                        dell’economia basata sulla conoscenza, su cui bisogna scommettere, lavorando
                                        sull’innovazione anche attraverso la sperimentazione. In questo processo, il
                                        design può certamente giocare un ruolo guida.

                                        The Lazio region is ‘discovering itself’, in the sense that the people who run it are
                                        finally looking more carefully into the various organizations operating in the local
                                        area in order to understand their characteristics, relationships and potential.
                                        This phenomenon has boomed in recent years, leading a very interesting scenario to
                                        emerge, with important economic and cultural implications. To mention just a few of
                                        the main steps taken, in 2006 the Lazio Regional Authorities founded the Audiovisual
                                        and ICT District, in 2007 the Boat District and, finally, in 2008 the Technological
                                        Bioscience District. These are all local production systems or networks that already
                                        existed, but which have been picked out and established as cornerstones of a new
                                        regional policy. This recognition process has been accompanied by a promotion
                                        strategy which is increasingly emphasizing the need for a stronger and more
                                        systematic relationship between the business world and design.
                                        This bond certainly involves the design of products and visual communication, but
                                        above all it is diffused through research and experimentation, meaning it cannot
                                        neglect to take training into consideration.
                                        In the latest district established by the Lazio Regional Authorities, Biotechnology and
                                        Life Sciences represent a genuine new frontier in the knowledge-based economy.
      The North Tiles (Les Tuiles),     This is something in which we must invest, using experimentation as one of the
      Ronan & Erwan Bouroullec, 2006,
                                        contributing factors to innovation. In this process, there is no doubt that design can
404   Bouroullec Tile 4.
      Ph: Ronan & Erwan Bouroullec      play a guiding role.
Biotechnology Design - diid - Lazio International
Carlo Martino
                               Una relazione embrionale | An embryonic relationship

                               Il distretto Tecnologico delle Bioscienze del Lazio, così come delineato, comprende
                               le diverse attività professionali e imprenditoriali che coinvolgono le biotecnologie, le
                               scienze della vita, il settore agroalimentare e la tutela dell’ambiente, e che a loro volta si
                               traducono in centri di ricerca pubblici e privati, in industrie farmaceutiche e di prodotti
                               medicali, nell’industria delle coltivazioni e della distribuzione di prodotti alimentari,
                               nelle attività imprenditoriali legate alla tutela e alle salvaguardia del patrimonio
                               ambientale, ed infine in tutte le imprese che offrono prodotti di ICT a supporto delle
                               precedenti. Le ragioni che hanno governato i processi d’insediamento di questi centri
                               produttivi nel tempo, sono diverse e difficili da ricostruire in questa sede. Alcuni
                               processi sono certamente debitori delle agevolazioni fornite dalla ormai estinta Cassa
                               del Mezzogiorno, negli anni del secondo dopoguerra, altri hanno trovato vantaggiosa
                               questa collocazione territoriale per le sue peculiarità bioclimatiche, altri ancora sono
                               stati indotti dai precedenti. L’esplorazione del distretto e dei suoi nessi con il design, che
                               qui è sintetizzata, ha messo in luce aspetti molto originali e di sorprendente interesse,
                               facendo affiorare molti punti di contatto e altrettanti di separazione.
                               La lettura dei sistemi professionali e di quelli imprenditoriali coinvolti ha, infatti,
                               evidenziato ancora un uso prevalentemente strumentale e parziale del design, assunto
                               soprattutto nella sua componente visuale e comunicativa. Tutto il sistema dell’industria
                               farmaceutica, per esempio, ha utilizzato il design quasi esclusivamente per la
                               progettazione dei packaging e della comunicazione, escludendolo invece da tutti quei
                               processi che partecipano alla ridefinizione di modalità di concezione, di consumo e di
                               distribuzione del farmaco.
                               Rari sono invece in questo ambito i casi di un coinvolgimento del design nella sua
                               componente product, con qualche eccezione nel settore degli elettromedicali.
                               I contributi che invece il design potrebbe realmente dare a tutti gli ambiti del Distretto
                               delle Bioscienze sono molto più numerosi e legati non solo alla comunicazione o al
                               prodotto ma anche all’innovazione di processo. La relazione tra Biotecnologie e Design
                               può però essere letta anche in un’altra direzione, e cioè in quella per cui il progetto
                               di design si arricchisce di nuove suggestioni e di nuove soluzioni attraverso lo studio
                               e l’analisi del mondo naturale e biologico. In questo senso sono molti i segnali che ci
                               vengono dal mondo della sperimentazione e che coniugano il riferimento all’universo
                               vegetale e animale con le nuove tecnologie. C’è per esempio chi, come l’inglese Ross
                               Lovegrove, definendosi un “biologo evoluzionista” studia le architetture più intime
                               delle strutture molecolari per tradurle in artefatti da produrre in serie, o il francese
                               Patrick Jouin, che nel realizzare sperimentazioni in “rapid manufacturing” riproduce in
                               sedie e sgabelli le strutture ossee, o ancora i famosi fratelli Bouroullec che nel disegnare
                               un sistema di diaframmi ambientali per la Vitra, “algues”, ripropone il disegno di
                               alghe marine. Per cui la natura, dopo gli anni dell’organicismo scandinavo o del neo-
                               organicismo ludico, continua ad essere oggi uno dei più grandi patrimoni morfologici
Algues, Ronan & Erwan          da studiare ed emulare. Uno scenario questo che dovrebbe far riflettere i designer del
Bouroullec, Vitra, 2004,
                               Lazio, per le effettive opportunità che la vicinanza di un distretto delle Biotecnologie e
Bouroullec Roubaix Museum 1.
Ph: Paul Tahon                 delle Scienze della Vita offre in termini di apporti alla progettazione.                         505
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Sigma-Tau, pillole | pills.

      Vertigo Design, packaging.

      Avanzini Group, cemento
      traslucente con fibre ottiche
      Luccon, prodotto dalla Luccon
      Lichtbeton GmbH, Austria |
      Luccon translucent concrete
      with fibre optic cables, produced
      by Luccon Lichtbeton GmbH,
      Austria.

      Piero Quintiliani, apparecchiatura
      per estetica professionale |
      professional aesthetic set,
      Elmas92 - pq design.

                                           The Lazio Technological Bioscience District, as briefly described, takes in the various
                                           business and professional activities involving biotechnology, life sciences, the food and
                                           agriculture industry and protection of the environment.
                                           This basically means private and public research centres, the pharmaceutical and
                                           medical product industries, cultivation, the distribution of foodstuffs, business activities
                                           connected to the protection and conservation of environmental heritage, and finally all
                                           of the companies that offer ICT support products for them.
                                           There are various reasons behind the establishment of these production centres over
                                           time and it would be difficult to elaborate on them here. There is no question that
                                           in some cases it was due to the financing provided by the now defunct ‘Cassa del
                                           Mezzogiorno’ development fund for Southern Italy in the years following the Second
                                           World War. Others saw the benefits of the particular bioclimatic characteristics of the
                                           area, while the appearance of others still was induced by those that already existed.
                                           Examination of the district and its links with design, a summary of which is given here,
                                           has spotlighted some highly original and remarkably interesting aspects. It has made it
                                           possible to note a number of common factors and just as many diverging ones.
                                           Investigation of the business and professional systems involved has underlined the
                                           fact that design is still used in a limited manner and in order to achieve specific goals,
                                           mainly regarding visual elements and communication.
                                           For example, the pharmaceutical industry as a whole uses design almost exclusively for
                                           packaging and communication, letting it play no part in the processes that contribute
066                                        to the redefinition of the means of conception, consumption and distribution of
Biotechnology Design - diid - Lazio International
medicines. In this field, it is rare for design to have a hand in shaping the product, with
the exception of certain cases involving electromedical devices.
However, design could potentially make a significant contribution to all of the fields of
the Bioscience District, not just concerning communication and the products, but also
innovation of the processes.
There is also another way of looking at the relationship between biotechnology and
design: the latter’s projects are enriched with new ideas and concepts through study
and analysis of the natural and biological world.
In this respect, there is a vast amount of input that comes from the world of
experimentation and unites references to the plant and animal kingdom with new
forms of technology.
For example, the Welshman Ross Lovegrove calls himself an ‘evolutionary biologist’ and
studies the tiniest architectural details of molecular structures in order to utilize them
in mass-produced goods. In the Frenchman Patrick Jouin’s experiments with ‘rapid
manufacturing’, he reproduces bone structures in chairs and stools.
The famous Bouroullec brothers based their design for the ‘Algues’ system of room
dividers for Vitra on the shapes of algae.
So, after the years of Scandinavian organicism and playful neo-organicism, nature is still
one of the greatest morphological sources to study and emulate.
This is something that the designers of Lazio should reflect on, given the genuine
opportunities that the proximity of a Biotechnology and Life Sciences District can offer
in terms of contributions to their work.                                                     707
Biotechnology Design - diid - Lazio International
Pierpaola D’Alessandro*

                                      La creatività Made in Lazio si esprime anche attraverso le biotecnologie |
                                      Made in Lazio creativity also expresses itself through biotechnologies

     *Direttore Affari Industriali    Negli ultimi decenni le biotecnologie sono divenute un vero e proprio collettore di
     Sviluppo Lazio S.p.A. |
     Director of Industrial Affairs
                                      comparti che concorrono a costituire quell’immenso campo di attività che risponde al
     Sviluppo Lazio S.p.A.            nome di “Scienze della Vita”. Un’area che coinvolge realtà imprenditoriali e centri di
                                      ricerca di differente natura, dalla farmaceutica alle nanotecnologie, dai nuovi materiali
                                      alla bioinformatica, e che dà vita ad un settore che raggruppa una realtà culturale ed
                                      economica tra le più vivaci e proiettate verso le collaborazioni scientifiche ed economiche
                                      internazionali. Le Biotecnologie figurano tra i settori di eccellenza produttiva del Lazio,
                                      seconda regione italiana per numero di addetti (14.279 e 1069 in R&S) e per fatturato
                                      (1.685 mld di euro), un tessuto economico animato da 11 poli universitari tra pubblici
                                      e privati, 4 tra i maggiori centri di ricerca pubblici, 4 parchi scientifici e tecnologici.
                                      L’idea di indagare sul rapporto Design e Biotecnologie potrebbe apparire insolita ma
                                      nasce dall’esigenza di dare visibilità a tutto ciò che nelle produzioni industriali non è
                                      immediatamente percettibile e di mettere in luce il valore e l’importanza dell’aspetto
                                      immateriale anche in contesti dove l’elemento materiale è fortemente determinante e
                                      visibile. È questo il caso del settore delle Biotecnologie e del Biomedicale in cui, nonostante
                                      le regole precise dei protocolli di ricerca, l’elemento creativo, e quindi immateriale, si
                                      esprime in ogni fase, dalla ricerca alla produzione. Nonostante si faccia ampio uso di
                                      tecnologie e di elementi riconducibili all’ICT che permettono di monitorare le applicazioni
                                      scientifiche con impieghi tecnologici diversificati e innovativi, il valore aggiunto proviene
                                      dalle opportunità legate alle libertà creativa di scienziati e ricercatori, anche loro, nei loro
                                      ambiti, veri e propri “artisti del design”. La nostra esperienza oramai triennale legata alle
                                      Biotecnologie, e al “Pharma Finance”, Congresso internazionale su biotecnologie e finanza,
                                      ci ha condotto ad indagare con curiosità sul rapporto tra materiale ed immateriale, ed i
                                      rispettivi “pesi” strategici ed a scoprire, ad esempio, il caso dell’applicazione di creatività
                                      in 3D al disegno molecolare per simulazioni da laboratorio, o del primo motore di ricerca
                                      made in Lazio per le immagini diagnostiche, o ancora il design applicato alla creazione e
                                      realizzazione degli arti artificiali, alle tecnologie innovative impiegate, ad esempio, nelle
                                      sonde intra-operatorie per impieghi chirurgici ovvero ai medical devices dedicati alle donne
                                      in stato di gravidanza. Un universo, quindi, da investigare e scoprire scorrendo le pagine di
                                      questa pubblicazione dove l’elemento del Design e la connotazione della creatività laziale
                                      emergono in produzioni di alto valore sia economico che socio-culturale.

08
In the last decades, biotechnologies have become a real collector of divisions who
all contribute to that huge field known as ‘Life Sciences’. An area that involves
entrepreneurial realities and research centres of different natures, from pharmacology
to nanotechnology, from new materials to bioinformatics. An area that gives life to a
sector that groups together a cultural and economic reality among the most lively and
that is projected towards international scientific and economic collaborations. The Lazio
region plays a leading productive role in Biotechnologies. Lazio is the second Italian
region in terms of number of operators (14,279 and 1,069 in R&D) and for turnover
(1,685 billion euros), an economic framework made up of 11 public and private
universities, 4 of which are among the most important public research centres, and 4
are technological and scientific parks. The idea to investigate the relationship between
Design and Biotechnologies might seem unusual but it is born from the need to give
visibility to all that in industrial production isn’t immediately perceptible and to shed
light on the value and importance of the immaterial, especially where the material
element is strongly influential and visible. This is the case with the Biotechnologies
and Biomedical sector in which, despite the precise rules of research protocols, the
creative element - the immaterial - expresses itself in every phase, from research
to production. Despite the ample use of technologies and elements based on ICT
standards that allow for the monitoring of scientific applications with diversified and
innovative technological uses, the added-value comes from the opportunities created
by the free creativity of scientists and researchers. They too, in their environments, are
real and true ‘artists of design’. Our three-year experience tied to Biotechnologies, and
to ‘Pharma Finance’, an international conference on biotechnologies and finance, has
led us to investigate with curiosity the relationship between material and immaterial,
and the respective strategic ‘weights’ and to discover, for example, the case of applied
creativity in 3D molecular design for lab simulations, or the first made in Lazio research
engine for diagnostic images, the design applied to the creation and production of
artificial limbs, to innovative technologies used, for example, with intraoperational
probes in surgical uses, or medical devices dedicated to pregnant women. It is a
universe, therefore, to investigate and discover paging through this publication where
the element of Design and the connotations of Lazio creativity emerge through high
value productions, both in economic and socio-cultural terms.                                09
Designer

     Nicoletta Cardano   Gabriele Stocchi e Piero Quintiliani raccontano in forma di intervista la loro esperienza
                         e il loro punto di vista sul design applicato ai settori farmaceutico ed elettromedicale.
                         Personalità del tutto diverse per salto generazionale e per tipo di attività, sono
                         entrambi impegnati a comunicare e a dare forma a prodotti, oggetti, strumentazioni
                         che hanno a che fare con la salute umana: Stocchi ha progettato e seguito sin dalla fine
                         degli anni ‘50, la grafica e il packaging dei prodotti farmaceutici di una delle maggiori
                         aziende italiane, la Sigma-Tau, che ha sede a Pomezia; Quintiliani nella sua giovane ma
                         intensa attività di industrial designer si è dedicato prevalentemente alla realizzazione
                         di apparecchiature elettromedicali, soprattutto nel campo della neonatologia. Stocchi è
                         un eterodosso con una lunga vicenda professionale giocata autonomamente, fuori dai
                         canoni del mondo del design, a cui non sente di appartenere; un progettista che crede
                         nell’anonimato, e non nell’affermazione di autorialità, un protagonista ingegnoso e
                         poliedrico che ha trasformato il modo di concepire gli involucri destinati ad avvolgere,
                         contenere e proteggere farmaci e che ha sempre lavorato con il nome dell’azienda.
                         Coerente ai canoni della formazione professionale di un giovane designer, Quintiliani
                         è stato determinato sin dagli inizi nell’acquisire conoscenze a 360° soprattutto per
                         ciò che riguarda tecniche, materiali e sviluppo del progetto; conoscenze ampiamente
                         sfruttate nel corso dell’attività per la progettazione di culle neonatali, lampade per
                         fototerapia, apparecchi per la misurazione della bilirubina per la Ginevri (Albano-
                         Cecchina), o di apparecchiature per la medicina estetica della Triworks (Guidonia).

                         In this interview Gabriele Stocchi and Piero Quintiliani discuss their experience and
                         their views on design in the pharmaceutical and electromedical sectors. While they
                         are from very different generations and working backgrounds, they are both involved
                         in communication and giving a concrete form to products, objects and instruments
                         related to human health. Since the late 1950s, Stocchi has designed and overseen the
                         graphics and packaging of the pharmaceutical products of Pomezia-based Sigma Tau,
                         one of the biggest Italian companies in the field. Quintiliani is still in the early stages of
                         his industrial design career but he has already done a great deal, concentrating mainly
                         on the production of electromedical equipment, especially for neonatal medicine.
                         Stocchi is an unconventional figure who has spent his long professional career working
                         independently, rejecting the rules of the design world, of which he does not feel part.
                         He is a designer who believes in anonymity rather than marking work as one’s own; an
                         ingenious, versatile leading presence on the scene who has transformed the way people
                         see the packaging used to wrap, contain and protect pharmaceuticals and medicines.
                         He has always worked under the company’s name. In keeping with the standard
                         professional training approach for young designers, right from the start Quintiliani has
                         been determined to gain all-round knowledge of techniques, materials and project
                         development. He has made good use of this know-how in his work designing cots for
                         newborns, lights for phototherapy, bilirubin measurement devices for Ginevri (Albano-
10                       Cecchina), and cosmetic medicine equipment for Triworks (Guidonia).
Gabriele Stocchi e Piero Quintiliani
Forme di cura: design per la salute | Forms of care: design for health

Produzione farmaceutica e elettromedicale: in che modo                il pollo che esce fritto… Si usa lo stesso sistema, un film di
si sono evolute le caratteristiche estetiche e tecniche dei           polietilene, un film di alluminio partono da bobine diverse,
prodotti e il linguaggio di comunicazione in questi settori           si accoppiano a caldo e nel frattempo vengono riempiti di
relativi alla salute, al benessere, alla terapia, all’estetica?       ciò che serve e stampati. Non si può inventare altro sulla
G.S. Tutta la progettazione legata all’industria farmaceutica è       produzione collaudata nelle catene, non avrebbe senso.
riconducibile a criteri di estrema semplicità. Di fatto i prodotti    Oggi il mercato farmaceutico è in continua espansione,
fanno riferimento ad alcune tipicità merceologiche: le pillole        tutto è molto più movimentato, chiassoso; basti pensare a
che vanno nei blister, le gocce nei flaconcini per gocce, le           come si presenta una farmacia quando vi entriamo e come
polveri da sciogliere in acqua, chiuse ermeticamente perché           si presentava cinquant’anni fa. Prima, ad esempio, alcune
non sono stabili, sono igroscopiche… Oggi si usano i blister,         ditte, specialmente del Nord Europa, sceglievano per i loro
una volta erano flaconi chiusi ermeticamente come succede              prodotti un disegno istituzionale, un logo standard che
ancora negli Stati Uniti quando il farmacista prepara la              veniva riproposto cambiando la gamma di colori e i nomi
prescrizione della ricetta. Esistono macchine sofisticate per il       delle specialità. È un sistema che considero valido. Si può
confezionamento, realizzate da ditte che le brevettano e le           fare un disegno una tantum che poi si lascia inalterato,
vendono in tutto il mondo. Da questo punto di vista la spinta         cambiando il nome a seconda del prodotto; è una scelta. Io
alla ricerca, all’innovazione viene da loro. Vari tipi di prodotti,   viceversa sono portato a cambiare continuamente il gioco,
da quelli alimentari, a quelli cosmetici, per l’igiene e quelli       perché è quello che mi viene spontaneo, ma naturalmente
farmaceutici sono confezionati in modo analogo tramite                non è l’unica strada percorribile. Nel mio lavoro anche per la
delle catene che fanno in fretta gli assemblaggi e dalla              mia esperienza dei collages mi sono sempre guardato in giro,
polvere arriva fuori il prodotto, l’oggetto confezionato, come        ho usato delle forme che riuscivo a trovare, ad individuare.

Sigma-Tau, Flore trix, packaging,
2000w.                                                                                                                                 11
Ho utilizzato a volte come flacone un coperchio e come
                                     contenitore un tappo, il contrario di quello che avveniva
                                     normalmente. Ci sono dei prodotti che sono stati realizzati
                                     utilizzando delle cose incongrue, ma che risultavano alla
                                     fine funzionali. Nel caso del Record B12, ad esempio, mi
                                     sono servito di ciò che già c’era: un tappo brevettato con un
                                     settore che si apriva a pressione e lasciava cadere in soluzione
                                     un prodotto in polvere; era stato previsto per una quantità
                                     di 100 cc., la classica bottiglietta di sciroppo. L’idea di averne
                                     fatto delle mono-dosi è stata semplicemente l’applicazione di
                                     un qualcosa che esisteva. Ho utilizzato senza modificarli dei
                                     vetri già fatti che si adoperavano per la penicillina, prodotti
                                     in milioni esemplari. Ne è venuta fuori una realizzazione che
                                     non esisteva, dieci flaconi piccoli anziché uno grande.
                                     I flaconi, poi, sono stati sistemati in un disco, e confezionati
                                     in una scatola identica a quelle del latte in polvere.
                                     P.Q. La maggior parte della mia attività progettuale è stata
                                     finora svolta nel settore delle apparecchiature elettromedicali.
                                     Collaboro con diverse aziende per la realizzazione di
                                     strumenti per la cura, la terapia e ultimamente anche di
                                     strumenti per la medicina estetica, di apparecchiature per il
                                     benessere e la bellezza. Si tratta di due settori molto vicini e
                                     in continua evoluzione. Come in altri campi c’è innanzitutto
                                     la sperimentazione e l’adozione costante di nuovi materiali.
                                     Il Mater Bi, ad esempio, che è un materiale biodegradabile al
                                     100% realizzato con l’amido di mais, sarà utilizzato, credo,
                                     nel campo biomedicale con possibilità innovative, come sarà
                                     anche per i nanomateriali.
                                     Soprattutto la sensibilità collettiva è in continua evoluzione.
                                     C’è un mondo di geometrie, forme, colori in costante
                                     trasformazione che deve continuamente interpretare nuovi
                                     contesti e nuove tecnologie, adeguarsi ai cambiamenti
                                     dei modi di vita, dei modi di relazione e di comunicazione.
                                     L’innovazione nel campo degli strumenti elettromedicali
                                     comporta un nuovo modo di concepire le apparecchiature,
                                     rendendole sempre più funzionali, comunicative, in sintonia
                                     con chi le utilizza, sia come operatore che come fruitore
                                     finale. Al tempo stesso questi oggetti così legati alla loro
                                     specificità e apparentemente lontani dalla vita quotidiana,
                                     possono anche entrare in relazione con gli aspetti e i modi
     Piero Quintiliani, Nido culla
                                     odierni dell’esistenza. Un esempio può essere il lavoro fatto
12   neonatale | narsery, Ginevri,
     2003.                           con “nido”, una culla che ho realizzato per la Ginevri, una
Piero Quintiliani, collaborazione
Arch. Alfredo Bigonio, reparto
neonatale | collaboration with
architect Alfredo Bigonio,
maternity ward, 2007.               13
ditta di Albano che si occupa di cura neonatale.              In che modo le caratteristiche del farmaco, o dell’apparecchio,
     Le culle normalmente in uso negli ospedali o nelle cliniche   devono essere percepite o percepibili da chi le usa?
     sono quelle standard, servono per tenere il neonato vicino    G.S. Va detto che trattandosi di prodotti farmaceutici
     alla mamma e per trasportarlo. Finora per risolvere il        in gran parte prescrivibili su ricetta, il destinatario della
     problema della copertura durante il trasporto si usava un     comunicazione non è il paziente, ma il medico. Questo
     sistema brutalmente empirico, sovrapponendo a mo’ di          mette le cose sotto una luce diversa: non è un prodotto
     coperchio una culla capovolta, come il coperchio di una       che deve per forza raggiungere il consumatore. In Italia,
     pentola. Oltre al miglioramento dei materiali e allo studio   come nel resto d’Europa la pubblicità diretta delle medicine
     di un sistema di segni e di linguaggio per comunicare         al grande pubblico è vietata e le industrie farmaceutiche
     sicurezza e affidabilità, il progetto ha affrontato la         aderiscono ad un codice di condotta. La comunicazione

     questione della copertura creando una struttura girevole      è dunque rivolta al medico che riconosce già la tipologia
     come quella di un passeggino, incernierata alla culla, e      del prodotto dal nome scientifico, stabilito e definito dai
     manovrabile anche con una sola mano.                          ricercatori, previa registrazione brevettuale.
     È stato realizzato un cambio di funzione notevole e           All’interno del listino dei prodotti dell’azienda ci sono
     l’oggetto ha oggi delle prestazioni completamente diverse.    una serie di “famiglie”, suddivise per aree terapeutiche
     Talvolta, per altri progetti di macchine destinate alla       che accorpano tipologie diverse di farmaci a cui si può
     medicina estetica, cerco di ricavare attraverso una           dare riconoscibilità immediata attraverso un’omogeneità
     geometria un piano che prevede l’appoggio magari di uno       cromatica; talvolta si può utilizzare la stessa forma grafica e
     smartphone o altri accessori di cui ci stiamo sempre più      lo stesso disegno per varianti di una medesima formulazione,
     dotando nella vita di tutti i giorni.                         come nel caso delle formulazioni plus o mite.
     L’oggetto accoglie così altre funzioni di supporto e si       Il Ministero della Salute è particolarmente vigile sulla
     integra con le necessità della quotidianità.                  materia. Se ad esempio il prodotto è cardiologico non si può
14                                                                 disegnare un cuore; utilizzare un cuore è descrittivo e dato
che la cardiologia è una branca specifica e particolarmente        cercando di utilizzare quello che c’era, come nel libro della
importante della medicina non si può far ricorso ad un            cucina di Lorenzo Stecchetti “L’arte di utilizzare gli avanzi”:
elemento illustrativo.                                            una polpetta viene molto bene da un filetto non finito e
Il ministero stabilisce le dimensioni del nome, le quantità,      lasciato lì il giorno prima. Non ho mai avuto il capriccio
la grandezza del testo; la confezione deve essere                 di disegnare una bottiglia. L’ho sempre evitato, perché si
preventivamente approvata. Le regole sono chiare, non si          produce una quantità enorme di stampi, un vero spreco.
lavora a ruota libera, non si possono fare parole in libertà;     Ci sono migliaia e migliaia di oggetti diversi, realizzati nei
bisogna stare dentro parametri, larghi ma precisi; come fare      decenni, che rimangono inutilizzati, morti e che con un
un sonetto, che ha delle regole strette di composizione,          po’ di attenzione si possono recuperare.
anche se poi non ce n’è uno uguale all’altro.                     Per il Record B12, di cui ho detto prima, ho realizzato i

P.Q. Il design è un veicolo di informazione. La corretta          barattoli con i tubi fabbricati per i proiettili che avevano
informazione viaggia attraverso un buon progetto.                 una tecnologia e una produttività testate dall’esercito.
Se si lavora con attenzione, con dedizione, direi con amore,      Ho trasformato il prodotto e invece di farlo lungo quaranta
si riesce a trasferire attraverso dei messaggi inconsci che non   centimetri lo facevo di dodici o quindici centimetri, a
sono propriamente linguistici delle informazioni.                 secondo di quanto mi serviva. Poi veniva messa l’etichetta
Tornando al caso di “nido” la soluzione della copertura           a caldo con la colla; ho scelto la carta patinata per non
manovrabile anche con una sola mano, comunica affidabilità         doverla verniciare. I costi sono stati contenuti e penso
e il positivo superamento di un problema.                         che le spese sostenute dalla Sigma-Tau non siano state
                                                                  superiori a quelle di altre ditte che avevano dei prodotti
Quale è stato nella sua professione il rapporto con le            che risultavano meno appariscenti o meno inventati. Per
tecnologie e in che modo i vincoli delle tecnologie e dei         lo spazzolino da denti scalare ho lavorato con una grande
materiali hanno orientato il suo progetto?                        ditta produttrice che si trovava sul lago d’Orta. In quel
G.S. Mi sono trovato nel mio lavoro ad improvvisare               periodo c’era un grande interesse per gli spazzolini da denti     15
“angolari” propagandati per le analogie con lo specchietto       Quale è stato il rapporto con la committenza nell’ambito
     del dentista. In realtà avevo considerato che l’inclinazione     della sua esperienza professionale?
     era data dal polso e non dal manico. Così feci realizzare        G.S. Ho avuto la fortuna di avere una committenza
     uno spazzolino con il manico completamente dritto e              d’eccellenza che si è saputa mettere in gioco.
     piatto, di facile presa. Riuscii poi a far fresare le setole,    Un committente che si mette in gioco, così come può
     alternate con diversa durezza-contraddistinte da un              farlo un grafico o un artista, è molto raro e diventa un
     diverso colore blu e rosso - secondo una andatura scalare,       collaboratore prezioso per chi lavora con le immagini
     operazione questa mai fatta fino ad allora.                       della comunicazione. È come fare una cinquecento
     P.Q. Sono dell’idea che un vincolo può diventare la leva         con un motore da SUV o un SUV con un motore di
     per fare un buon progetto, per trovare delle soluzioni           una cinquecento: si può realizzare una bellissima
     sempre più intelligenti, per andare oltre.                       carrozzeria, ma poi ci vuole il motore adatto, ci vuole
     È un rompicapo, ma risolverlo è di soddisfazione e ci            disponibilità ed apertura, senza le quali è inutile essere
     si diverte. Per una progettazione vecchio stile, di tipo         bravi e brillanti. Claudio Cavazza, che ha inventato la
     tecnico, gli obblighi dovuti a tecnologie e materiali erano      Sigma-tau non soltanto dal punto di vista scientifico, ha
     quasi un dogma e non si osava mai tentare di superarli.          facilitando questa collaborazione. Ha dimostrato coraggio
     Con l’ingresso del designer nelle aziende, viceversa,            per l’intraprendenza nelle decisioni e soprattutto per
     si tende a superare i vincoli, a vedere quali sono le            l’attenzione al modo di presentarsi; non un interesse di
     possibili alternative, si cerca di migliorare. Ho collaborato    tipo illustrativo commerciale, ma qualcosa di più.
     recentemente a stretto contatto con la Triworks,                 È una dote non comune capire come ci si deve presentare.
     un’azienda giovane che si occupa di apparecchiature              Se no Pirelli non sarebbe Pirelli, magari sarebbe Goodyear,
     elettromedicali e di strumentazioni per la medicina              cioè un’altra cosa. Senza questo scambio non sarei
     estetica. Utilizzano diverse tecnologie che servono per          riuscito a sviluppare il mio lavoro ed essere soddisfatto.
     varie metodiche: la radiofrequenza, la luce pulsata, la          P.Q. Ho avuto finora una buona esperienza.
     cavitazione e altre ancora. Si tratta di apparecchiature         Se il committente ti chiama e ti dà fiducia c’è un
     sofisticatissime, di macchine che hanno un’ottima                 maggiore coinvolgimento, maggiore responsabilità; si
     funzionalità, ma che erano concepite senza nessuna               instaura un rapporto molto produttivo.
     estetica. Si presentavano come un mobile, una scatola di         In particolare con la Triworks c’è molto affiatamento,
     lamiera piegata, una carrozzeria bruta, con un impatto           forse anche per il fatto di avere la stessa età.
     negativo contrastante con la raffinata tecnologia;
     trasmettevano il contrario della sicurezza e dell’affidabilità.   Che cosa consiglierebbe ad un giovane che vuole lavorare
     Non era solo un fatto estetico, ma di funzionalità, di           nel suo stesso settore?
     linguaggio, come mettere un PC portatile di ultima               G.S. Di fare ciò che sente di fare. Come in tutti i campi
     generazione in un PC degli anni ’90. Ho progettato un            la concorrenza è fortissima. Quindi bisogna darsi da fare,
     contenitore per ospitare tipi diversi di apparecchiature         non perdere mai niente di vista di ciò che c’è in giro
     da tavolo e da terra fatto con degli stampi in poliuretano       perché l’unico modo per coagulare le idee è quello di
     rigido, che consente di razionalizzare e ottenere dei            approfittare, di afferrare.
     notevoli risparmi; è composto da due scocche; la                 Bisogna essere insaziabili, sempre mossi da curiosità
     posteriore si differenzia con il colore a seconda del tipo di    tecnica, grafica, culturale, direi artistica. I giovani vogliono
     apparecchiatura. Se si mettono a confronto le precedenti         subito dei risultati: questo fa pare dell’impazienza
     macchine con la nuova produzione sembra di accostare la          giovanile, è anche bello, è un motore che serve, ma quello
16   preistoria con la modernità.                                     che conta è riflettere, avere delle idee e soprattutto non
Sigma-Tau, Ezerex, packaging,
                                                                   2000.

                                                                   Sigma-Tau, Amedial BF,
                                                                   packaging, anni ‘90 | 90’s.

                                                                   Sigma-Tau, Cocarnetina b12,
                                                                   packaging, anni ‘70 | 70’s.

                                                                   Sigma-Tau, Reckord b12,
                                                                   packaging, anni ‘60 | 60’s.

                                                                   Piero Quintiliani, luce pulsata da
                                                                   tavolo e cavitazione da tavolo
                                                                   Triworks - pq design | Triworks
copiare mai; magari esercitarsi sugli altri, ma non pensare        tabletop intense pulsed light flash
                                                                   lamp and tabletop cavitation
che queste esercitazioni siano il lavoro finale, copiare è          device.
una parte di apprendistato, di scuola, non può essere un
                                                                   Piero Quintiliani, Deros
risultato. Non è detto che ogni cosa debba essere nuova
                                                                   apparecchiatura | Deros set
e originale: esistono dei linguaggi, delle linee estetiche da      Triworks.
seguire, ma ogni problema va visto singolarmente.
Nella progettazione tutto nasce dall’impostazione che non
è mai identica: fare un libro su Burri o uno su Scialoja non
è la stessa cosa. Così per tornare all’industria farmaceutica
è chiaro che progettare prodotti da banco non è la stessa
cosa che fare prodotti specialistici; cosi i prodotti che
vanno negli ospedali, dove l’applicazione è impostata
quantitativamente più che selettivamente, sono altra cosa
dai farmaci che vanno a finire negli scaffali o nei cassetti
della farmacia, per i quali si possono adottare soluzioni
diverse, si può realizzare qualcosa in più.
P.Q. Consiglierei di essere il più possibile attenti, informati,
sensibili. Non bisogna dormire.
Molti giovani sono un po’ spenti, è necessario uscire dal
torpore, dal disinteresse che vedo un po’ in tutti i campi.
Bisogna documentarsi, essere curiosi. Il designer, per
riprendere un esempio fatto da altri, dovrebbe essere
un po’ come un reporter, sempre attento a quello che
succede. La modernità non si può interpretare stando
fermi, c’è bisogno di molto dinamismo per fare questa
professione. Per quelli che vivono in Italia consiglierei
un’esperienza all’estero, sarà anche perché io non
l’ho fatta, avendo avuto la fortuna di essere da subito
assorbito dalla realtà lavorativa.
Sono del parere che non bisogna chiudersi in un ambito.
Ultimamente ho disegnato una bagagliera per citycar, mi
stimola lavorare anche in molti altri settori.
Suggerirei comunque di intraprendere un’esperienza nel
campo elettromedicale che può essere formativo proprio
per quelle difficoltà e quei vincoli di cui abbiamo detto;
escluderei quei settori ormai saturi come l’oggettistica
e i casalinghi. In generale il consiglio è quello di avere
comunque coraggio e provare a presentarsi, a proporre la
propria collaborazione nelle nuove realtà imprenditoriali
che, anche per il ricambio generazionale, hanno,
soprattutto nel Lazio, una forte potenzialità.                                                          17
Pharmaceutical and electromedical goods: how have the
     aesthetic and technical characteristics of the products and
     the forms of communication evolved in these areas related
     to health, wellbeing, therapy and beauty?
     G.S. All of the design linked to the pharmaceutical
     industry is based on extremely simple criteria. The
     products relate to a few types of goods: pills go in blister
     packs, drops go in little bottles, powders that dissolve in
     water – hermetically sealed because they are not stable
     – are hygroscopic… Today we use blister packs, but in
     the past they came in hermetically sealed bottles, as is still
     the case in the United States when pharmacists prepare
     prescriptions. Sophisticated packaging machines are
     produced by companies that patent them and sell them
     all over the world. In this respect, the drive for research      a lid as a bottle and a cap as a container – the opposite of
     and innovation comes from them. Various types of items,          what happens normally. There are products that have been
     including food, cosmetic, hygiene and pharmaceutical             made using contradictory things, but which have turned out
     goods are packaged in the same way on fast moving                to be practical. For example, with Record B12 I used what
     assembly lines, with the product – the packaged object           was already available: a patented lid with a section that
     – coming out of the commotion like a batch of fried              opened when you pushed it, thus releasing a powder into
     chicken … The same system is used: a film of polythene            the solution. It had been designed for 100 cc, the size of a
     and a film of aluminium start off on different rolls, they        standard syrup bottle. The idea of using it for single doses
     are heat sealed and in the meantime they are filled               was simply a way of implementing something that already
     with the required products and moulded. Nothing else             existed. Without making any alterations, I used ready-made
     can be invented for tested assembly line production; it          glass employed for penicillin, millions of items of which are
     wouldn’t make sense. Today the pharmaceutical market             produced. The result was a product that did not previously
     is continually growing and everything is busier, more            exist, with ten small bottles instead of one large one. The
     hectic. One only needs to compare how pharmacies are             bottles were organized in a disc and packaged in a box
     today with how they were fifty years ago. For example,            identical to those used for powdered milk.
     in the past certain companies, especially in the North of        P.Q. The majority of my design work so far has been in the
     Europe, chose an institutional design for their products;        field of electromedical devices. I have worked with various
     a standard logo that always appeared but with different          companies on instruments for care and therapy, and
     colours and the names of the specialities. I consider it to      recently also on devices for cosmetic medicine, wellbeing
     be a sound system. It is possible to stick with one design       and beauty. The two sectors are closely related and
     that is created and then left unchanged, with the name           continually evolving. Like in other fields, first and foremost
     varying according to the product – it’s a choice that can        comes experimentation and the constant adoption of new
     be made. I, on the other hand, am inclined to constantly         materials. For example, I believe that Mater Bi, a 100%
     change things because that is what comes to me naturally,        biodegradable material made with maize starch, will be
     but obviously it’s not the only way to do things.                used in the biomedical field for potentially innovative
     In my work, partly because of my experience with collages,       purposes. Above all, the collective awareness is continually
     I have always looked around me and used forms that I             evolving. There is a world of constantly changing shapes,
18   have managed to find, to pick out. I have sometimes used          forms and colours that has to continually express new
contexts and technologies, to adapt to the changes in the       by the researchers upon the registration of the patent.
way people live, interact and communicate. Innovation           In the company’s product catalogue, there are a number
in the field of electromedical devices involves a new way        of ‘families’ divided by areas of therapy which group
of conceiving equipment, making it increasingly practical,      together various types of pharmaceuticals. They can be
communicative and in tune with those who utilize it, both       made immediately recognizable with the use of shared
the operators and the end users. At the same time, these        colours; sometimes the same graphic image and design
objects for highly specific use that seem far removed            can be used for variants of the same formula, such as
from daily life can integrate with everyday aspects and         mild or extra-strong versions. The Ministry of Health is
habits. This is illustrated by ‘nido’, a cot I produced for     particularly vigilant about these matters. For example,
the Albano-based newborn care company Ginevri. The              with cardiological products it is not possible to include a
standard cots normally found in hospitals and clinics are       picture of a heart; this would be descriptive and illustrative
used for keeping the infants near to their mothers and          elements are not admitted because cardiology is a specific,
moving them around. Until now a horribly makeshift              extremely important branch of medicine. The Ministry
system was used to deal with the problem of covering            establishes the size of the name, the quantities and the
the children during transport: an upside-down cot would         dimensions of the text; the packaging must be given prior
be placed on top, like a saucepan lid. In addition to           approval. The rules are clear and it is not possible to work
improving the materials and elaborating an expressive           with free rein and be at liberty to choose your words; you
system to convey safety and reliability, the project resolved   need to stay within certain parameters, which are broad
the issue of the cover by creating a rotating device like       but precise. It is like writing a sonnet: there are strict rules
those on pushchairs, which is hinged to the cot and             regarding the composition, but no two are ever the same.
can be moved with just one hand. This brought about a           P.Q. Design is a means of conveying information. The
significant change in function and today the performance         correct data are expressed by good projects. By working
of the object is completely different. Sometimes, for other     with care and dedication – with love, I would say – it is
projects regarding cosmetic medicine devices, I try to          possible to pass on information through unconscious
use shapes to make room for surfaces that can perhaps           messages that are not really linguistic. To go back to
be used for setting down smartphones or the other               ‘nido’, the cover which can be moved with a single hand
accessories that are increasingly becoming part of our daily    communicates the idea of reliability and overcoming a
lives. In this way the object opens up to other support         problem in a positive manner.
functions and fits in with our everyday needs.
                                                                What kind of relationship have you had with technology in
How should the characteristics of the pharmaceutical or         your work and how have the restraints of technology and
the device be perceived or perceivable by the users?            materials affected your design?
G.S. It should be pointed out that we mostly deal with          G.S. In my work I have found myself improvising by
prescription drugs, so the target of any communication          trying to use what was already around, like in Lorenzo
is not the patient but the doctor. This puts things in a        Stecchetti’s cookbook ‘L’arte di utilizzare gli avanzi’
different light: they are not products that necessarily have    [literally, ‘The art of using leftovers’]: unfinished fillets are
to reach the consumer. In Italy, as in the rest of Europe,      excellent for making meatballs to be eaten the next day.
directly advertising medicine to the general public is not      I have never felt the need to design a bottle. It’s something
allowed and the pharmaceutical industry abides by a             I have always avoided, because it means producing
code of conduct. The aim is thus to communicate with            huge amounts of moulds and it’s a real waste. There are
doctors, who can already identify the type of product           thousands and thousands of different objects that have
from the scientific name, which is established and defined        been produced over the decades and go unused. With                 19
a little effort these items that are left for dead can be        of safety and reliability. It was not just a question of the
     recovered. For Record B12, which I mentioned earlier, I          image, but also of the functionality and expression, like
     made the containers from tubes created for shells, with          putting a latest generation laptop in a 1990s PC.
     technology and manufacturing techniques tested by the            I designed a container for various types of tabletop and
     army. I transformed the product and reduced the length           freestanding equipment using rigid polyurethane moulds.
     from forty centimetres to twelve or fifteen, depending            This allowed rationalized production and gave significant
     on my requirements. The label was then applied with hot          savings. It is made of two monocoques; the colour of the
     glue; I chose glossy paper so that it did not have to be         rear section varies according to the type of equipment. If
     coated. The costs involved were limited and I think that         you compare the old machines with the new models, it’s
     Sigma-Tau’s expenses were no greater than those of other         like placing prehistory alongside the modern age.
     companies which had less striking or inventive products.
     For the varied bristle toothbrush, I worked with a large         What kind of relationships have you had with clients in
     manufacturer on Lake Orta. At that time there was a lot of       your professional career?
     interest in ‘angular’ toothbrushes, with promotion based         G.S. I have been lucky enough to have had an excellent
     on their similarities to dentists’ mirrors. I had thought that   clientele that has been happy to take risks. Clients that do
     the inclination was actually given by the wrist and not the      this, as a graphic designer or an artist can do, are very rare
     handle, so I had a toothbrush produced with a completely         and become valuable partners for those who work with
     straight, flat handle and an easy grip. I then managed            communication images. It’s like making a Fiat 500 with an
     to have the bristles milled and given varying firmness in         SUV engine or vice versa: you can make beautiful bodywork,
     gradual steps, which was shown by the colours blue and           but you also have to have the right engine. You need
     red. It was something that had never been done before.           availability and openness, or being capable and brilliant is of
     P.Q. I believe that restraints can become incentives for a       no use. Claudio Cavazza, who created Sigma-Tau from more
     good design project, for finding more and more intelligent        than just a scientific point of view, has aided this partnership.
     solutions and for taking things to the next level. They          He has shown courage in his decision making and especially
     pose problems, but solving them gives great satisfaction         in terms of image; it is not an interest regarding illustration
     and is enjoyable. Old-fashioned technical design almost          for sales purposes, but something more. Understanding the
     saw the limitations imposed by technology and materials          right means of presentation is a gift few possess. Without it
     as sacrosanct and nobody ever dared to attempt to                Pirelli would not be Pirelli. Perhaps it would be Goodyear; i.e.
     overcome them. The arrival of designers in companies has         a different thing. Without our interaction, I would not have
     led to efforts to do just this, to see what the alternatives     managed to develop my work and gain satisfaction.
     are and try to make improvements.I recently worked               P.Q. So far I have had positive experiences. If the client
     very closely with Triworks, a young company in the               calls you and places their confidence in you, there is
     business of electromedical devices and equipment for             greater involvement and more responsibility; a very
     cosmetic medicine. They use various forms of technology          productive relationship is established. With Triworks in
     for a range of methods: radio frequency, intense                 particular there is a great deal of understanding, perhaps
     pulsed light, cavitation and more besides. They have             partly because we are the same age.
     extremely sophisticated machines which offer excellent
     performance in practical terms but they were designed            What advice would you give to a young person who
     with no consideration of aesthetics. They looked like            wanted to work in your field?
     items of furniture, boxes of bent sheet metal, unfinished         G.S. To do what they feel like doing. As in all fields, the
     bodywork, giving a negative impact in contrast with              competition is very tough, so you need to make an effort
20   the advanced technology; they conveyed the opposite              and never lose sight of what’s around, because the only
way for your ideas to take shape is to take advantage          hand, I would avoid the areas that are now saturated, like
and grab the opportunities that present themselves.            gift items and household goods. In general, I would advise
You need to be insatiable, always driven by technical,         people to be bold and try presenting themselves and
graphic, cultural – I would say artistic – curiosity. Young    offering their services to the new businesses which, partly
people want to see immediate results: it’s part of youthful    thanks to the younger generations, have great potential,
impatience and it’s also a good thing, it’s a necessary        especially in the Lazio region.
force, but what counts is reflection, having ideas and
above all never copying; maybe you can hone your skills
on the work of others, but never think that these exercises
are the final output. Copying is part of training, a useful
form of schooling, but it is not a result in itself. Not
everything has to be new and original: there are forms of
expression and aesthetic lines to follow; but every issue
should be looked at individually. In design everything
springs from the set up, which is never the same: doing a
book on Burri is different from doing one on Scialoja. In a
similar vein, in the pharmaceutical industry designing over-
the-counter products is not the same as making specialist
goods; products for hospitals, where the use is based
more on quantities than selectiveness, are a far cry from
medicines that end up on the shelves or in the drawers of
pharmacies, for which different approaches can be taken
and something more can be done.
P.Q. I would advise them to be as attentive, informed
and sensitive as possible. You cannot afford to be caught
napping. A lot of young people are lacking in energy. They
need to shake off the sluggishness and the indifference
that I see in all fields. You need to be well-informed
and inquisitive. To borrow an example that others have
                                                                                           Sigma-Tau, Merinax, anni ‘60 |
made, designers need to be a bit like reporters, always                                    60’s.
keeping track of what’s going on. Modernity cannot be
                                                                                           Sigma-Tau, Spazzolino Scalare,
expressed if you are standing still; you need a great deal                                 spazzolino con manico
of dynamism in this job. I would advise people who live                                    completamente dritto e piatto,
                                                                                           di facile presa dalle setole
in Italy to gain some experience abroad, perhaps because                                   fresate, alternate con diversa
it’s something I didn’t do myself as I was lucky enough                                    durezza secondo una andatura
                                                                                           scalare, anni ‘70 | varied bristle
to immediately find a place in the world of work. In my                                     toothbrush, toothbrush produced
opinion, you should avoid isolating yourself in one field. I                                with a completely straight, flat
                                                                                           handle and an easy grip, with the
recently designed a roof rack for a city car; I find working                                bristles milled and given varying
in lots of other sectors stimulating. Nonetheless, I would                                 firmness in gradual steps, 70’s.
recommend working in the electromedical field as it can
help you to develop precisely because of the difficulties                                   Piero Quintiliani, manipolo
and restraints that we mentioned earlier. On the other                                     massaggio endodermico, Triworks
                                                                                           | tool for endodermal massage.
                                                                                                                                21
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