Biotechnology Design - diid - Lazio International
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03 sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio MADE IN ITALY DESIGN FOR Biotechnology Design Gabriele Stocchi Piero Quintiliani Ebri Abbott Italia Il Kiwi Il Castagno diid Avanzini Group
Direttore responsabile | Managing Director Tonino Paris Direttore | Director Carlo Martino Coordinamento scientifico | Scientific Coordination Committe Osservatorio scientifico sul Design del Dipartimanto ITACA, Industrial Design Tecnologia dell’Architettura, Cultura dell’Ambiente, Sapienza Università di Roma Redazione | Editorial Staff Luca Bradini Nicoletta Cardano Ivo Caruso Paolo Ciacci Emanuele Cucuzza Stefano Lacu Antonio Las Casas Sara Palumbo Filippo Pernisco Felice Ragazzo Silvia Segoloni Clara Tosi Pamphili Segreteria di redazione | Editorial Headquarter Via Flaminia 70-72, 00196 Roma tel/fax +39 06 49919016/15 info@disegnoindustriale.net Traduzione | Translations Claudia Vettore Progetto grafico | Graphic design Roberta Sacco Impaginazione | Production Sara Palumbo Editore | Publisher Rdesignpress Via Angelo Brunetti 42, 00186 Roma DESIGN FOR tel/fax +39 06 3225362 e-mail: info@disegnoindustriale.net MADE IN ITALY sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio n°3_giugno 2009 Distribuzione librerie | Distribution through bookstores Joo distribution – Milano allegato alla rivista diid Distribuzione estero | Distribution for other countries S.i.e.s. srl – Milano 20092 Cinisello Balsamo (MI), via Bettola 18 _disegno industriale industrial design tel. 02 66030400 – fax 02 66030269 Rivista bimestrale di formazione e ricerca www.siesnet.it e-mail sies@siesnet.it Bimonthly magazine of training and research Stampa | Printing Registrazione presso il tribunale di Roma 86/2002 del 6 marzo 2002 Tipografia Ceccarelli, Grotte di Castro - VT ISSN: 1594-8528
indice 04 _ 09 Topic_Biotechnology design Il Design per le Biotecnologie | Design for Biotechnology_Tonino Paris Una relazione embrionale | An embryonic relationship_Carlo Martino La creatività made in Lazio si esprime anche attraverso le biotecnologie | Made in Lazio creativity also expresses itself through biotechnologies_Pierpaola D’Alessandro 10 _ 29 Designer Gabriele Stocchi e Piero Quintiliani Forme di cura: design per la salute | Forms of care: design for health_Nicoletta Cardano Quando l’etica vince sull’estetica | When ethics wins over aesthetics_Sara Palumbo Designer_index 30 _ 33 Focus Ebri La contagiosa ricerca di una cura | The contagious search for a cure_Emanuele Cucuzza 34 _ 51 Factory Abbott Italia La promessa dell’industria chimicofarmaceutica | The promise of the pharmachemical industry_Ivo Caruso Il Kiwi Terra di kiwi | Kiwi country_Felice Ragazzo Le biotecnologie nello scenario laziale, il design tra ricerca e prodotto | Biotechnology in Lazio - Design alongside research and production_Luca Bradini Factory_index 52 _ 61 Innovation Avanzini Group Materioteche intelligenti | Intelligent material libraries_Antonio Las Casas Castagno wonderful | Meraviglioso chestnut-tree_Felice Ragazzo 62 _ 63 Lsd _ la sapienza design factory
Topic_Biotechnology design Il Design per le Biotecnologie | Design for Biotechnology Tonino Paris Il Lazio è una regione che si sta “scoprendo”, nel senso che i suoi amministratori stanno finalmente leggendo con più attenzione le diverse realtà operanti nel territorio per comprenderne caratteristiche, relazioni e potenzialità. Il fenomeno ha subito una forte accelerazione in questi ultimi anni, e sta facendo emergere uno scenario molto interessante, con importanti ricadute economiche e culturali. Solo per citare alcuni dei passaggi salienti, nel 2006 è stato istituito dalla Regione Lazio il distretto dell’Audiovisivo e delle ICT, nel 2007 il Distretto della Nautica, e da ultimo, nel 2008, il Distretto Tecnologico delle Bioscienze. Tutti Sistemi Produttivi Locali o in Rete già esistenti che sono stati però identificati e definiti come assi portanti di una nuova politica regionale. Un processo di riconoscimento che si accompagna a una strategia di valorizzazione e che a sua volta mette sempre più in evidenza l’esigenza di un rapporto più sistematico e forte tra il sistema Imprenditoriale e il Design. Un rapporto che passa certamente per il progetto del prodotto e della comunicazione visiva, ma soprattutto per la ricerca e la sperimentazione che non può prescindere dalla formazione. Nell’ultimo dei distretti istituiti dalla Regione Lazio, le Biotecnologie e Scienze della Vita rappresentano, di fatto, una nuova frontiera dell’economia basata sulla conoscenza, su cui bisogna scommettere, lavorando sull’innovazione anche attraverso la sperimentazione. In questo processo, il design può certamente giocare un ruolo guida. The Lazio region is ‘discovering itself’, in the sense that the people who run it are finally looking more carefully into the various organizations operating in the local area in order to understand their characteristics, relationships and potential. This phenomenon has boomed in recent years, leading a very interesting scenario to emerge, with important economic and cultural implications. To mention just a few of the main steps taken, in 2006 the Lazio Regional Authorities founded the Audiovisual and ICT District, in 2007 the Boat District and, finally, in 2008 the Technological Bioscience District. These are all local production systems or networks that already existed, but which have been picked out and established as cornerstones of a new regional policy. This recognition process has been accompanied by a promotion strategy which is increasingly emphasizing the need for a stronger and more systematic relationship between the business world and design. This bond certainly involves the design of products and visual communication, but above all it is diffused through research and experimentation, meaning it cannot neglect to take training into consideration. In the latest district established by the Lazio Regional Authorities, Biotechnology and Life Sciences represent a genuine new frontier in the knowledge-based economy. The North Tiles (Les Tuiles), This is something in which we must invest, using experimentation as one of the Ronan & Erwan Bouroullec, 2006, contributing factors to innovation. In this process, there is no doubt that design can 404 Bouroullec Tile 4. Ph: Ronan & Erwan Bouroullec play a guiding role.
Carlo Martino Una relazione embrionale | An embryonic relationship Il distretto Tecnologico delle Bioscienze del Lazio, così come delineato, comprende le diverse attività professionali e imprenditoriali che coinvolgono le biotecnologie, le scienze della vita, il settore agroalimentare e la tutela dell’ambiente, e che a loro volta si traducono in centri di ricerca pubblici e privati, in industrie farmaceutiche e di prodotti medicali, nell’industria delle coltivazioni e della distribuzione di prodotti alimentari, nelle attività imprenditoriali legate alla tutela e alle salvaguardia del patrimonio ambientale, ed infine in tutte le imprese che offrono prodotti di ICT a supporto delle precedenti. Le ragioni che hanno governato i processi d’insediamento di questi centri produttivi nel tempo, sono diverse e difficili da ricostruire in questa sede. Alcuni processi sono certamente debitori delle agevolazioni fornite dalla ormai estinta Cassa del Mezzogiorno, negli anni del secondo dopoguerra, altri hanno trovato vantaggiosa questa collocazione territoriale per le sue peculiarità bioclimatiche, altri ancora sono stati indotti dai precedenti. L’esplorazione del distretto e dei suoi nessi con il design, che qui è sintetizzata, ha messo in luce aspetti molto originali e di sorprendente interesse, facendo affiorare molti punti di contatto e altrettanti di separazione. La lettura dei sistemi professionali e di quelli imprenditoriali coinvolti ha, infatti, evidenziato ancora un uso prevalentemente strumentale e parziale del design, assunto soprattutto nella sua componente visuale e comunicativa. Tutto il sistema dell’industria farmaceutica, per esempio, ha utilizzato il design quasi esclusivamente per la progettazione dei packaging e della comunicazione, escludendolo invece da tutti quei processi che partecipano alla ridefinizione di modalità di concezione, di consumo e di distribuzione del farmaco. Rari sono invece in questo ambito i casi di un coinvolgimento del design nella sua componente product, con qualche eccezione nel settore degli elettromedicali. I contributi che invece il design potrebbe realmente dare a tutti gli ambiti del Distretto delle Bioscienze sono molto più numerosi e legati non solo alla comunicazione o al prodotto ma anche all’innovazione di processo. La relazione tra Biotecnologie e Design può però essere letta anche in un’altra direzione, e cioè in quella per cui il progetto di design si arricchisce di nuove suggestioni e di nuove soluzioni attraverso lo studio e l’analisi del mondo naturale e biologico. In questo senso sono molti i segnali che ci vengono dal mondo della sperimentazione e che coniugano il riferimento all’universo vegetale e animale con le nuove tecnologie. C’è per esempio chi, come l’inglese Ross Lovegrove, definendosi un “biologo evoluzionista” studia le architetture più intime delle strutture molecolari per tradurle in artefatti da produrre in serie, o il francese Patrick Jouin, che nel realizzare sperimentazioni in “rapid manufacturing” riproduce in sedie e sgabelli le strutture ossee, o ancora i famosi fratelli Bouroullec che nel disegnare un sistema di diaframmi ambientali per la Vitra, “algues”, ripropone il disegno di alghe marine. Per cui la natura, dopo gli anni dell’organicismo scandinavo o del neo- organicismo ludico, continua ad essere oggi uno dei più grandi patrimoni morfologici Algues, Ronan & Erwan da studiare ed emulare. Uno scenario questo che dovrebbe far riflettere i designer del Bouroullec, Vitra, 2004, Lazio, per le effettive opportunità che la vicinanza di un distretto delle Biotecnologie e Bouroullec Roubaix Museum 1. Ph: Paul Tahon delle Scienze della Vita offre in termini di apporti alla progettazione. 505
Sigma-Tau, pillole | pills. Vertigo Design, packaging. Avanzini Group, cemento traslucente con fibre ottiche Luccon, prodotto dalla Luccon Lichtbeton GmbH, Austria | Luccon translucent concrete with fibre optic cables, produced by Luccon Lichtbeton GmbH, Austria. Piero Quintiliani, apparecchiatura per estetica professionale | professional aesthetic set, Elmas92 - pq design. The Lazio Technological Bioscience District, as briefly described, takes in the various business and professional activities involving biotechnology, life sciences, the food and agriculture industry and protection of the environment. This basically means private and public research centres, the pharmaceutical and medical product industries, cultivation, the distribution of foodstuffs, business activities connected to the protection and conservation of environmental heritage, and finally all of the companies that offer ICT support products for them. There are various reasons behind the establishment of these production centres over time and it would be difficult to elaborate on them here. There is no question that in some cases it was due to the financing provided by the now defunct ‘Cassa del Mezzogiorno’ development fund for Southern Italy in the years following the Second World War. Others saw the benefits of the particular bioclimatic characteristics of the area, while the appearance of others still was induced by those that already existed. Examination of the district and its links with design, a summary of which is given here, has spotlighted some highly original and remarkably interesting aspects. It has made it possible to note a number of common factors and just as many diverging ones. Investigation of the business and professional systems involved has underlined the fact that design is still used in a limited manner and in order to achieve specific goals, mainly regarding visual elements and communication. For example, the pharmaceutical industry as a whole uses design almost exclusively for packaging and communication, letting it play no part in the processes that contribute 066 to the redefinition of the means of conception, consumption and distribution of
medicines. In this field, it is rare for design to have a hand in shaping the product, with the exception of certain cases involving electromedical devices. However, design could potentially make a significant contribution to all of the fields of the Bioscience District, not just concerning communication and the products, but also innovation of the processes. There is also another way of looking at the relationship between biotechnology and design: the latter’s projects are enriched with new ideas and concepts through study and analysis of the natural and biological world. In this respect, there is a vast amount of input that comes from the world of experimentation and unites references to the plant and animal kingdom with new forms of technology. For example, the Welshman Ross Lovegrove calls himself an ‘evolutionary biologist’ and studies the tiniest architectural details of molecular structures in order to utilize them in mass-produced goods. In the Frenchman Patrick Jouin’s experiments with ‘rapid manufacturing’, he reproduces bone structures in chairs and stools. The famous Bouroullec brothers based their design for the ‘Algues’ system of room dividers for Vitra on the shapes of algae. So, after the years of Scandinavian organicism and playful neo-organicism, nature is still one of the greatest morphological sources to study and emulate. This is something that the designers of Lazio should reflect on, given the genuine opportunities that the proximity of a Biotechnology and Life Sciences District can offer in terms of contributions to their work. 707
Pierpaola D’Alessandro* La creatività Made in Lazio si esprime anche attraverso le biotecnologie | Made in Lazio creativity also expresses itself through biotechnologies *Direttore Affari Industriali Negli ultimi decenni le biotecnologie sono divenute un vero e proprio collettore di Sviluppo Lazio S.p.A. | Director of Industrial Affairs comparti che concorrono a costituire quell’immenso campo di attività che risponde al Sviluppo Lazio S.p.A. nome di “Scienze della Vita”. Un’area che coinvolge realtà imprenditoriali e centri di ricerca di differente natura, dalla farmaceutica alle nanotecnologie, dai nuovi materiali alla bioinformatica, e che dà vita ad un settore che raggruppa una realtà culturale ed economica tra le più vivaci e proiettate verso le collaborazioni scientifiche ed economiche internazionali. Le Biotecnologie figurano tra i settori di eccellenza produttiva del Lazio, seconda regione italiana per numero di addetti (14.279 e 1069 in R&S) e per fatturato (1.685 mld di euro), un tessuto economico animato da 11 poli universitari tra pubblici e privati, 4 tra i maggiori centri di ricerca pubblici, 4 parchi scientifici e tecnologici. L’idea di indagare sul rapporto Design e Biotecnologie potrebbe apparire insolita ma nasce dall’esigenza di dare visibilità a tutto ciò che nelle produzioni industriali non è immediatamente percettibile e di mettere in luce il valore e l’importanza dell’aspetto immateriale anche in contesti dove l’elemento materiale è fortemente determinante e visibile. È questo il caso del settore delle Biotecnologie e del Biomedicale in cui, nonostante le regole precise dei protocolli di ricerca, l’elemento creativo, e quindi immateriale, si esprime in ogni fase, dalla ricerca alla produzione. Nonostante si faccia ampio uso di tecnologie e di elementi riconducibili all’ICT che permettono di monitorare le applicazioni scientifiche con impieghi tecnologici diversificati e innovativi, il valore aggiunto proviene dalle opportunità legate alle libertà creativa di scienziati e ricercatori, anche loro, nei loro ambiti, veri e propri “artisti del design”. La nostra esperienza oramai triennale legata alle Biotecnologie, e al “Pharma Finance”, Congresso internazionale su biotecnologie e finanza, ci ha condotto ad indagare con curiosità sul rapporto tra materiale ed immateriale, ed i rispettivi “pesi” strategici ed a scoprire, ad esempio, il caso dell’applicazione di creatività in 3D al disegno molecolare per simulazioni da laboratorio, o del primo motore di ricerca made in Lazio per le immagini diagnostiche, o ancora il design applicato alla creazione e realizzazione degli arti artificiali, alle tecnologie innovative impiegate, ad esempio, nelle sonde intra-operatorie per impieghi chirurgici ovvero ai medical devices dedicati alle donne in stato di gravidanza. Un universo, quindi, da investigare e scoprire scorrendo le pagine di questa pubblicazione dove l’elemento del Design e la connotazione della creatività laziale emergono in produzioni di alto valore sia economico che socio-culturale. 08
In the last decades, biotechnologies have become a real collector of divisions who all contribute to that huge field known as ‘Life Sciences’. An area that involves entrepreneurial realities and research centres of different natures, from pharmacology to nanotechnology, from new materials to bioinformatics. An area that gives life to a sector that groups together a cultural and economic reality among the most lively and that is projected towards international scientific and economic collaborations. The Lazio region plays a leading productive role in Biotechnologies. Lazio is the second Italian region in terms of number of operators (14,279 and 1,069 in R&D) and for turnover (1,685 billion euros), an economic framework made up of 11 public and private universities, 4 of which are among the most important public research centres, and 4 are technological and scientific parks. The idea to investigate the relationship between Design and Biotechnologies might seem unusual but it is born from the need to give visibility to all that in industrial production isn’t immediately perceptible and to shed light on the value and importance of the immaterial, especially where the material element is strongly influential and visible. This is the case with the Biotechnologies and Biomedical sector in which, despite the precise rules of research protocols, the creative element - the immaterial - expresses itself in every phase, from research to production. Despite the ample use of technologies and elements based on ICT standards that allow for the monitoring of scientific applications with diversified and innovative technological uses, the added-value comes from the opportunities created by the free creativity of scientists and researchers. They too, in their environments, are real and true ‘artists of design’. Our three-year experience tied to Biotechnologies, and to ‘Pharma Finance’, an international conference on biotechnologies and finance, has led us to investigate with curiosity the relationship between material and immaterial, and the respective strategic ‘weights’ and to discover, for example, the case of applied creativity in 3D molecular design for lab simulations, or the first made in Lazio research engine for diagnostic images, the design applied to the creation and production of artificial limbs, to innovative technologies used, for example, with intraoperational probes in surgical uses, or medical devices dedicated to pregnant women. It is a universe, therefore, to investigate and discover paging through this publication where the element of Design and the connotations of Lazio creativity emerge through high value productions, both in economic and socio-cultural terms. 09
Designer Nicoletta Cardano Gabriele Stocchi e Piero Quintiliani raccontano in forma di intervista la loro esperienza e il loro punto di vista sul design applicato ai settori farmaceutico ed elettromedicale. Personalità del tutto diverse per salto generazionale e per tipo di attività, sono entrambi impegnati a comunicare e a dare forma a prodotti, oggetti, strumentazioni che hanno a che fare con la salute umana: Stocchi ha progettato e seguito sin dalla fine degli anni ‘50, la grafica e il packaging dei prodotti farmaceutici di una delle maggiori aziende italiane, la Sigma-Tau, che ha sede a Pomezia; Quintiliani nella sua giovane ma intensa attività di industrial designer si è dedicato prevalentemente alla realizzazione di apparecchiature elettromedicali, soprattutto nel campo della neonatologia. Stocchi è un eterodosso con una lunga vicenda professionale giocata autonomamente, fuori dai canoni del mondo del design, a cui non sente di appartenere; un progettista che crede nell’anonimato, e non nell’affermazione di autorialità, un protagonista ingegnoso e poliedrico che ha trasformato il modo di concepire gli involucri destinati ad avvolgere, contenere e proteggere farmaci e che ha sempre lavorato con il nome dell’azienda. Coerente ai canoni della formazione professionale di un giovane designer, Quintiliani è stato determinato sin dagli inizi nell’acquisire conoscenze a 360° soprattutto per ciò che riguarda tecniche, materiali e sviluppo del progetto; conoscenze ampiamente sfruttate nel corso dell’attività per la progettazione di culle neonatali, lampade per fototerapia, apparecchi per la misurazione della bilirubina per la Ginevri (Albano- Cecchina), o di apparecchiature per la medicina estetica della Triworks (Guidonia). In this interview Gabriele Stocchi and Piero Quintiliani discuss their experience and their views on design in the pharmaceutical and electromedical sectors. While they are from very different generations and working backgrounds, they are both involved in communication and giving a concrete form to products, objects and instruments related to human health. Since the late 1950s, Stocchi has designed and overseen the graphics and packaging of the pharmaceutical products of Pomezia-based Sigma Tau, one of the biggest Italian companies in the field. Quintiliani is still in the early stages of his industrial design career but he has already done a great deal, concentrating mainly on the production of electromedical equipment, especially for neonatal medicine. Stocchi is an unconventional figure who has spent his long professional career working independently, rejecting the rules of the design world, of which he does not feel part. He is a designer who believes in anonymity rather than marking work as one’s own; an ingenious, versatile leading presence on the scene who has transformed the way people see the packaging used to wrap, contain and protect pharmaceuticals and medicines. He has always worked under the company’s name. In keeping with the standard professional training approach for young designers, right from the start Quintiliani has been determined to gain all-round knowledge of techniques, materials and project development. He has made good use of this know-how in his work designing cots for newborns, lights for phototherapy, bilirubin measurement devices for Ginevri (Albano- 10 Cecchina), and cosmetic medicine equipment for Triworks (Guidonia).
Gabriele Stocchi e Piero Quintiliani Forme di cura: design per la salute | Forms of care: design for health Produzione farmaceutica e elettromedicale: in che modo il pollo che esce fritto… Si usa lo stesso sistema, un film di si sono evolute le caratteristiche estetiche e tecniche dei polietilene, un film di alluminio partono da bobine diverse, prodotti e il linguaggio di comunicazione in questi settori si accoppiano a caldo e nel frattempo vengono riempiti di relativi alla salute, al benessere, alla terapia, all’estetica? ciò che serve e stampati. Non si può inventare altro sulla G.S. Tutta la progettazione legata all’industria farmaceutica è produzione collaudata nelle catene, non avrebbe senso. riconducibile a criteri di estrema semplicità. Di fatto i prodotti Oggi il mercato farmaceutico è in continua espansione, fanno riferimento ad alcune tipicità merceologiche: le pillole tutto è molto più movimentato, chiassoso; basti pensare a che vanno nei blister, le gocce nei flaconcini per gocce, le come si presenta una farmacia quando vi entriamo e come polveri da sciogliere in acqua, chiuse ermeticamente perché si presentava cinquant’anni fa. Prima, ad esempio, alcune non sono stabili, sono igroscopiche… Oggi si usano i blister, ditte, specialmente del Nord Europa, sceglievano per i loro una volta erano flaconi chiusi ermeticamente come succede prodotti un disegno istituzionale, un logo standard che ancora negli Stati Uniti quando il farmacista prepara la veniva riproposto cambiando la gamma di colori e i nomi prescrizione della ricetta. Esistono macchine sofisticate per il delle specialità. È un sistema che considero valido. Si può confezionamento, realizzate da ditte che le brevettano e le fare un disegno una tantum che poi si lascia inalterato, vendono in tutto il mondo. Da questo punto di vista la spinta cambiando il nome a seconda del prodotto; è una scelta. Io alla ricerca, all’innovazione viene da loro. Vari tipi di prodotti, viceversa sono portato a cambiare continuamente il gioco, da quelli alimentari, a quelli cosmetici, per l’igiene e quelli perché è quello che mi viene spontaneo, ma naturalmente farmaceutici sono confezionati in modo analogo tramite non è l’unica strada percorribile. Nel mio lavoro anche per la delle catene che fanno in fretta gli assemblaggi e dalla mia esperienza dei collages mi sono sempre guardato in giro, polvere arriva fuori il prodotto, l’oggetto confezionato, come ho usato delle forme che riuscivo a trovare, ad individuare. Sigma-Tau, Flore trix, packaging, 2000w. 11
Ho utilizzato a volte come flacone un coperchio e come contenitore un tappo, il contrario di quello che avveniva normalmente. Ci sono dei prodotti che sono stati realizzati utilizzando delle cose incongrue, ma che risultavano alla fine funzionali. Nel caso del Record B12, ad esempio, mi sono servito di ciò che già c’era: un tappo brevettato con un settore che si apriva a pressione e lasciava cadere in soluzione un prodotto in polvere; era stato previsto per una quantità di 100 cc., la classica bottiglietta di sciroppo. L’idea di averne fatto delle mono-dosi è stata semplicemente l’applicazione di un qualcosa che esisteva. Ho utilizzato senza modificarli dei vetri già fatti che si adoperavano per la penicillina, prodotti in milioni esemplari. Ne è venuta fuori una realizzazione che non esisteva, dieci flaconi piccoli anziché uno grande. I flaconi, poi, sono stati sistemati in un disco, e confezionati in una scatola identica a quelle del latte in polvere. P.Q. La maggior parte della mia attività progettuale è stata finora svolta nel settore delle apparecchiature elettromedicali. Collaboro con diverse aziende per la realizzazione di strumenti per la cura, la terapia e ultimamente anche di strumenti per la medicina estetica, di apparecchiature per il benessere e la bellezza. Si tratta di due settori molto vicini e in continua evoluzione. Come in altri campi c’è innanzitutto la sperimentazione e l’adozione costante di nuovi materiali. Il Mater Bi, ad esempio, che è un materiale biodegradabile al 100% realizzato con l’amido di mais, sarà utilizzato, credo, nel campo biomedicale con possibilità innovative, come sarà anche per i nanomateriali. Soprattutto la sensibilità collettiva è in continua evoluzione. C’è un mondo di geometrie, forme, colori in costante trasformazione che deve continuamente interpretare nuovi contesti e nuove tecnologie, adeguarsi ai cambiamenti dei modi di vita, dei modi di relazione e di comunicazione. L’innovazione nel campo degli strumenti elettromedicali comporta un nuovo modo di concepire le apparecchiature, rendendole sempre più funzionali, comunicative, in sintonia con chi le utilizza, sia come operatore che come fruitore finale. Al tempo stesso questi oggetti così legati alla loro specificità e apparentemente lontani dalla vita quotidiana, possono anche entrare in relazione con gli aspetti e i modi Piero Quintiliani, Nido culla odierni dell’esistenza. Un esempio può essere il lavoro fatto 12 neonatale | narsery, Ginevri, 2003. con “nido”, una culla che ho realizzato per la Ginevri, una
Piero Quintiliani, collaborazione Arch. Alfredo Bigonio, reparto neonatale | collaboration with architect Alfredo Bigonio, maternity ward, 2007. 13
ditta di Albano che si occupa di cura neonatale. In che modo le caratteristiche del farmaco, o dell’apparecchio, Le culle normalmente in uso negli ospedali o nelle cliniche devono essere percepite o percepibili da chi le usa? sono quelle standard, servono per tenere il neonato vicino G.S. Va detto che trattandosi di prodotti farmaceutici alla mamma e per trasportarlo. Finora per risolvere il in gran parte prescrivibili su ricetta, il destinatario della problema della copertura durante il trasporto si usava un comunicazione non è il paziente, ma il medico. Questo sistema brutalmente empirico, sovrapponendo a mo’ di mette le cose sotto una luce diversa: non è un prodotto coperchio una culla capovolta, come il coperchio di una che deve per forza raggiungere il consumatore. In Italia, pentola. Oltre al miglioramento dei materiali e allo studio come nel resto d’Europa la pubblicità diretta delle medicine di un sistema di segni e di linguaggio per comunicare al grande pubblico è vietata e le industrie farmaceutiche sicurezza e affidabilità, il progetto ha affrontato la aderiscono ad un codice di condotta. La comunicazione questione della copertura creando una struttura girevole è dunque rivolta al medico che riconosce già la tipologia come quella di un passeggino, incernierata alla culla, e del prodotto dal nome scientifico, stabilito e definito dai manovrabile anche con una sola mano. ricercatori, previa registrazione brevettuale. È stato realizzato un cambio di funzione notevole e All’interno del listino dei prodotti dell’azienda ci sono l’oggetto ha oggi delle prestazioni completamente diverse. una serie di “famiglie”, suddivise per aree terapeutiche Talvolta, per altri progetti di macchine destinate alla che accorpano tipologie diverse di farmaci a cui si può medicina estetica, cerco di ricavare attraverso una dare riconoscibilità immediata attraverso un’omogeneità geometria un piano che prevede l’appoggio magari di uno cromatica; talvolta si può utilizzare la stessa forma grafica e smartphone o altri accessori di cui ci stiamo sempre più lo stesso disegno per varianti di una medesima formulazione, dotando nella vita di tutti i giorni. come nel caso delle formulazioni plus o mite. L’oggetto accoglie così altre funzioni di supporto e si Il Ministero della Salute è particolarmente vigile sulla integra con le necessità della quotidianità. materia. Se ad esempio il prodotto è cardiologico non si può 14 disegnare un cuore; utilizzare un cuore è descrittivo e dato
che la cardiologia è una branca specifica e particolarmente cercando di utilizzare quello che c’era, come nel libro della importante della medicina non si può far ricorso ad un cucina di Lorenzo Stecchetti “L’arte di utilizzare gli avanzi”: elemento illustrativo. una polpetta viene molto bene da un filetto non finito e Il ministero stabilisce le dimensioni del nome, le quantità, lasciato lì il giorno prima. Non ho mai avuto il capriccio la grandezza del testo; la confezione deve essere di disegnare una bottiglia. L’ho sempre evitato, perché si preventivamente approvata. Le regole sono chiare, non si produce una quantità enorme di stampi, un vero spreco. lavora a ruota libera, non si possono fare parole in libertà; Ci sono migliaia e migliaia di oggetti diversi, realizzati nei bisogna stare dentro parametri, larghi ma precisi; come fare decenni, che rimangono inutilizzati, morti e che con un un sonetto, che ha delle regole strette di composizione, po’ di attenzione si possono recuperare. anche se poi non ce n’è uno uguale all’altro. Per il Record B12, di cui ho detto prima, ho realizzato i P.Q. Il design è un veicolo di informazione. La corretta barattoli con i tubi fabbricati per i proiettili che avevano informazione viaggia attraverso un buon progetto. una tecnologia e una produttività testate dall’esercito. Se si lavora con attenzione, con dedizione, direi con amore, Ho trasformato il prodotto e invece di farlo lungo quaranta si riesce a trasferire attraverso dei messaggi inconsci che non centimetri lo facevo di dodici o quindici centimetri, a sono propriamente linguistici delle informazioni. secondo di quanto mi serviva. Poi veniva messa l’etichetta Tornando al caso di “nido” la soluzione della copertura a caldo con la colla; ho scelto la carta patinata per non manovrabile anche con una sola mano, comunica affidabilità doverla verniciare. I costi sono stati contenuti e penso e il positivo superamento di un problema. che le spese sostenute dalla Sigma-Tau non siano state superiori a quelle di altre ditte che avevano dei prodotti Quale è stato nella sua professione il rapporto con le che risultavano meno appariscenti o meno inventati. Per tecnologie e in che modo i vincoli delle tecnologie e dei lo spazzolino da denti scalare ho lavorato con una grande materiali hanno orientato il suo progetto? ditta produttrice che si trovava sul lago d’Orta. In quel G.S. Mi sono trovato nel mio lavoro ad improvvisare periodo c’era un grande interesse per gli spazzolini da denti 15
“angolari” propagandati per le analogie con lo specchietto Quale è stato il rapporto con la committenza nell’ambito del dentista. In realtà avevo considerato che l’inclinazione della sua esperienza professionale? era data dal polso e non dal manico. Così feci realizzare G.S. Ho avuto la fortuna di avere una committenza uno spazzolino con il manico completamente dritto e d’eccellenza che si è saputa mettere in gioco. piatto, di facile presa. Riuscii poi a far fresare le setole, Un committente che si mette in gioco, così come può alternate con diversa durezza-contraddistinte da un farlo un grafico o un artista, è molto raro e diventa un diverso colore blu e rosso - secondo una andatura scalare, collaboratore prezioso per chi lavora con le immagini operazione questa mai fatta fino ad allora. della comunicazione. È come fare una cinquecento P.Q. Sono dell’idea che un vincolo può diventare la leva con un motore da SUV o un SUV con un motore di per fare un buon progetto, per trovare delle soluzioni una cinquecento: si può realizzare una bellissima sempre più intelligenti, per andare oltre. carrozzeria, ma poi ci vuole il motore adatto, ci vuole È un rompicapo, ma risolverlo è di soddisfazione e ci disponibilità ed apertura, senza le quali è inutile essere si diverte. Per una progettazione vecchio stile, di tipo bravi e brillanti. Claudio Cavazza, che ha inventato la tecnico, gli obblighi dovuti a tecnologie e materiali erano Sigma-tau non soltanto dal punto di vista scientifico, ha quasi un dogma e non si osava mai tentare di superarli. facilitando questa collaborazione. Ha dimostrato coraggio Con l’ingresso del designer nelle aziende, viceversa, per l’intraprendenza nelle decisioni e soprattutto per si tende a superare i vincoli, a vedere quali sono le l’attenzione al modo di presentarsi; non un interesse di possibili alternative, si cerca di migliorare. Ho collaborato tipo illustrativo commerciale, ma qualcosa di più. recentemente a stretto contatto con la Triworks, È una dote non comune capire come ci si deve presentare. un’azienda giovane che si occupa di apparecchiature Se no Pirelli non sarebbe Pirelli, magari sarebbe Goodyear, elettromedicali e di strumentazioni per la medicina cioè un’altra cosa. Senza questo scambio non sarei estetica. Utilizzano diverse tecnologie che servono per riuscito a sviluppare il mio lavoro ed essere soddisfatto. varie metodiche: la radiofrequenza, la luce pulsata, la P.Q. Ho avuto finora una buona esperienza. cavitazione e altre ancora. Si tratta di apparecchiature Se il committente ti chiama e ti dà fiducia c’è un sofisticatissime, di macchine che hanno un’ottima maggiore coinvolgimento, maggiore responsabilità; si funzionalità, ma che erano concepite senza nessuna instaura un rapporto molto produttivo. estetica. Si presentavano come un mobile, una scatola di In particolare con la Triworks c’è molto affiatamento, lamiera piegata, una carrozzeria bruta, con un impatto forse anche per il fatto di avere la stessa età. negativo contrastante con la raffinata tecnologia; trasmettevano il contrario della sicurezza e dell’affidabilità. Che cosa consiglierebbe ad un giovane che vuole lavorare Non era solo un fatto estetico, ma di funzionalità, di nel suo stesso settore? linguaggio, come mettere un PC portatile di ultima G.S. Di fare ciò che sente di fare. Come in tutti i campi generazione in un PC degli anni ’90. Ho progettato un la concorrenza è fortissima. Quindi bisogna darsi da fare, contenitore per ospitare tipi diversi di apparecchiature non perdere mai niente di vista di ciò che c’è in giro da tavolo e da terra fatto con degli stampi in poliuretano perché l’unico modo per coagulare le idee è quello di rigido, che consente di razionalizzare e ottenere dei approfittare, di afferrare. notevoli risparmi; è composto da due scocche; la Bisogna essere insaziabili, sempre mossi da curiosità posteriore si differenzia con il colore a seconda del tipo di tecnica, grafica, culturale, direi artistica. I giovani vogliono apparecchiatura. Se si mettono a confronto le precedenti subito dei risultati: questo fa pare dell’impazienza macchine con la nuova produzione sembra di accostare la giovanile, è anche bello, è un motore che serve, ma quello 16 preistoria con la modernità. che conta è riflettere, avere delle idee e soprattutto non
Sigma-Tau, Ezerex, packaging, 2000. Sigma-Tau, Amedial BF, packaging, anni ‘90 | 90’s. Sigma-Tau, Cocarnetina b12, packaging, anni ‘70 | 70’s. Sigma-Tau, Reckord b12, packaging, anni ‘60 | 60’s. Piero Quintiliani, luce pulsata da tavolo e cavitazione da tavolo Triworks - pq design | Triworks copiare mai; magari esercitarsi sugli altri, ma non pensare tabletop intense pulsed light flash lamp and tabletop cavitation che queste esercitazioni siano il lavoro finale, copiare è device. una parte di apprendistato, di scuola, non può essere un Piero Quintiliani, Deros risultato. Non è detto che ogni cosa debba essere nuova apparecchiatura | Deros set e originale: esistono dei linguaggi, delle linee estetiche da Triworks. seguire, ma ogni problema va visto singolarmente. Nella progettazione tutto nasce dall’impostazione che non è mai identica: fare un libro su Burri o uno su Scialoja non è la stessa cosa. Così per tornare all’industria farmaceutica è chiaro che progettare prodotti da banco non è la stessa cosa che fare prodotti specialistici; cosi i prodotti che vanno negli ospedali, dove l’applicazione è impostata quantitativamente più che selettivamente, sono altra cosa dai farmaci che vanno a finire negli scaffali o nei cassetti della farmacia, per i quali si possono adottare soluzioni diverse, si può realizzare qualcosa in più. P.Q. Consiglierei di essere il più possibile attenti, informati, sensibili. Non bisogna dormire. Molti giovani sono un po’ spenti, è necessario uscire dal torpore, dal disinteresse che vedo un po’ in tutti i campi. Bisogna documentarsi, essere curiosi. Il designer, per riprendere un esempio fatto da altri, dovrebbe essere un po’ come un reporter, sempre attento a quello che succede. La modernità non si può interpretare stando fermi, c’è bisogno di molto dinamismo per fare questa professione. Per quelli che vivono in Italia consiglierei un’esperienza all’estero, sarà anche perché io non l’ho fatta, avendo avuto la fortuna di essere da subito assorbito dalla realtà lavorativa. Sono del parere che non bisogna chiudersi in un ambito. Ultimamente ho disegnato una bagagliera per citycar, mi stimola lavorare anche in molti altri settori. Suggerirei comunque di intraprendere un’esperienza nel campo elettromedicale che può essere formativo proprio per quelle difficoltà e quei vincoli di cui abbiamo detto; escluderei quei settori ormai saturi come l’oggettistica e i casalinghi. In generale il consiglio è quello di avere comunque coraggio e provare a presentarsi, a proporre la propria collaborazione nelle nuove realtà imprenditoriali che, anche per il ricambio generazionale, hanno, soprattutto nel Lazio, una forte potenzialità. 17
Pharmaceutical and electromedical goods: how have the aesthetic and technical characteristics of the products and the forms of communication evolved in these areas related to health, wellbeing, therapy and beauty? G.S. All of the design linked to the pharmaceutical industry is based on extremely simple criteria. The products relate to a few types of goods: pills go in blister packs, drops go in little bottles, powders that dissolve in water – hermetically sealed because they are not stable – are hygroscopic… Today we use blister packs, but in the past they came in hermetically sealed bottles, as is still the case in the United States when pharmacists prepare prescriptions. Sophisticated packaging machines are produced by companies that patent them and sell them all over the world. In this respect, the drive for research a lid as a bottle and a cap as a container – the opposite of and innovation comes from them. Various types of items, what happens normally. There are products that have been including food, cosmetic, hygiene and pharmaceutical made using contradictory things, but which have turned out goods are packaged in the same way on fast moving to be practical. For example, with Record B12 I used what assembly lines, with the product – the packaged object was already available: a patented lid with a section that – coming out of the commotion like a batch of fried opened when you pushed it, thus releasing a powder into chicken … The same system is used: a film of polythene the solution. It had been designed for 100 cc, the size of a and a film of aluminium start off on different rolls, they standard syrup bottle. The idea of using it for single doses are heat sealed and in the meantime they are filled was simply a way of implementing something that already with the required products and moulded. Nothing else existed. Without making any alterations, I used ready-made can be invented for tested assembly line production; it glass employed for penicillin, millions of items of which are wouldn’t make sense. Today the pharmaceutical market produced. The result was a product that did not previously is continually growing and everything is busier, more exist, with ten small bottles instead of one large one. The hectic. One only needs to compare how pharmacies are bottles were organized in a disc and packaged in a box today with how they were fifty years ago. For example, identical to those used for powdered milk. in the past certain companies, especially in the North of P.Q. The majority of my design work so far has been in the Europe, chose an institutional design for their products; field of electromedical devices. I have worked with various a standard logo that always appeared but with different companies on instruments for care and therapy, and colours and the names of the specialities. I consider it to recently also on devices for cosmetic medicine, wellbeing be a sound system. It is possible to stick with one design and beauty. The two sectors are closely related and that is created and then left unchanged, with the name continually evolving. Like in other fields, first and foremost varying according to the product – it’s a choice that can comes experimentation and the constant adoption of new be made. I, on the other hand, am inclined to constantly materials. For example, I believe that Mater Bi, a 100% change things because that is what comes to me naturally, biodegradable material made with maize starch, will be but obviously it’s not the only way to do things. used in the biomedical field for potentially innovative In my work, partly because of my experience with collages, purposes. Above all, the collective awareness is continually I have always looked around me and used forms that I evolving. There is a world of constantly changing shapes, 18 have managed to find, to pick out. I have sometimes used forms and colours that has to continually express new
contexts and technologies, to adapt to the changes in the by the researchers upon the registration of the patent. way people live, interact and communicate. Innovation In the company’s product catalogue, there are a number in the field of electromedical devices involves a new way of ‘families’ divided by areas of therapy which group of conceiving equipment, making it increasingly practical, together various types of pharmaceuticals. They can be communicative and in tune with those who utilize it, both made immediately recognizable with the use of shared the operators and the end users. At the same time, these colours; sometimes the same graphic image and design objects for highly specific use that seem far removed can be used for variants of the same formula, such as from daily life can integrate with everyday aspects and mild or extra-strong versions. The Ministry of Health is habits. This is illustrated by ‘nido’, a cot I produced for particularly vigilant about these matters. For example, the Albano-based newborn care company Ginevri. The with cardiological products it is not possible to include a standard cots normally found in hospitals and clinics are picture of a heart; this would be descriptive and illustrative used for keeping the infants near to their mothers and elements are not admitted because cardiology is a specific, moving them around. Until now a horribly makeshift extremely important branch of medicine. The Ministry system was used to deal with the problem of covering establishes the size of the name, the quantities and the the children during transport: an upside-down cot would dimensions of the text; the packaging must be given prior be placed on top, like a saucepan lid. In addition to approval. The rules are clear and it is not possible to work improving the materials and elaborating an expressive with free rein and be at liberty to choose your words; you system to convey safety and reliability, the project resolved need to stay within certain parameters, which are broad the issue of the cover by creating a rotating device like but precise. It is like writing a sonnet: there are strict rules those on pushchairs, which is hinged to the cot and regarding the composition, but no two are ever the same. can be moved with just one hand. This brought about a P.Q. Design is a means of conveying information. The significant change in function and today the performance correct data are expressed by good projects. By working of the object is completely different. Sometimes, for other with care and dedication – with love, I would say – it is projects regarding cosmetic medicine devices, I try to possible to pass on information through unconscious use shapes to make room for surfaces that can perhaps messages that are not really linguistic. To go back to be used for setting down smartphones or the other ‘nido’, the cover which can be moved with a single hand accessories that are increasingly becoming part of our daily communicates the idea of reliability and overcoming a lives. In this way the object opens up to other support problem in a positive manner. functions and fits in with our everyday needs. What kind of relationship have you had with technology in How should the characteristics of the pharmaceutical or your work and how have the restraints of technology and the device be perceived or perceivable by the users? materials affected your design? G.S. It should be pointed out that we mostly deal with G.S. In my work I have found myself improvising by prescription drugs, so the target of any communication trying to use what was already around, like in Lorenzo is not the patient but the doctor. This puts things in a Stecchetti’s cookbook ‘L’arte di utilizzare gli avanzi’ different light: they are not products that necessarily have [literally, ‘The art of using leftovers’]: unfinished fillets are to reach the consumer. In Italy, as in the rest of Europe, excellent for making meatballs to be eaten the next day. directly advertising medicine to the general public is not I have never felt the need to design a bottle. It’s something allowed and the pharmaceutical industry abides by a I have always avoided, because it means producing code of conduct. The aim is thus to communicate with huge amounts of moulds and it’s a real waste. There are doctors, who can already identify the type of product thousands and thousands of different objects that have from the scientific name, which is established and defined been produced over the decades and go unused. With 19
a little effort these items that are left for dead can be of safety and reliability. It was not just a question of the recovered. For Record B12, which I mentioned earlier, I image, but also of the functionality and expression, like made the containers from tubes created for shells, with putting a latest generation laptop in a 1990s PC. technology and manufacturing techniques tested by the I designed a container for various types of tabletop and army. I transformed the product and reduced the length freestanding equipment using rigid polyurethane moulds. from forty centimetres to twelve or fifteen, depending This allowed rationalized production and gave significant on my requirements. The label was then applied with hot savings. It is made of two monocoques; the colour of the glue; I chose glossy paper so that it did not have to be rear section varies according to the type of equipment. If coated. The costs involved were limited and I think that you compare the old machines with the new models, it’s Sigma-Tau’s expenses were no greater than those of other like placing prehistory alongside the modern age. companies which had less striking or inventive products. For the varied bristle toothbrush, I worked with a large What kind of relationships have you had with clients in manufacturer on Lake Orta. At that time there was a lot of your professional career? interest in ‘angular’ toothbrushes, with promotion based G.S. I have been lucky enough to have had an excellent on their similarities to dentists’ mirrors. I had thought that clientele that has been happy to take risks. Clients that do the inclination was actually given by the wrist and not the this, as a graphic designer or an artist can do, are very rare handle, so I had a toothbrush produced with a completely and become valuable partners for those who work with straight, flat handle and an easy grip. I then managed communication images. It’s like making a Fiat 500 with an to have the bristles milled and given varying firmness in SUV engine or vice versa: you can make beautiful bodywork, gradual steps, which was shown by the colours blue and but you also have to have the right engine. You need red. It was something that had never been done before. availability and openness, or being capable and brilliant is of P.Q. I believe that restraints can become incentives for a no use. Claudio Cavazza, who created Sigma-Tau from more good design project, for finding more and more intelligent than just a scientific point of view, has aided this partnership. solutions and for taking things to the next level. They He has shown courage in his decision making and especially pose problems, but solving them gives great satisfaction in terms of image; it is not an interest regarding illustration and is enjoyable. Old-fashioned technical design almost for sales purposes, but something more. Understanding the saw the limitations imposed by technology and materials right means of presentation is a gift few possess. Without it as sacrosanct and nobody ever dared to attempt to Pirelli would not be Pirelli. Perhaps it would be Goodyear; i.e. overcome them. The arrival of designers in companies has a different thing. Without our interaction, I would not have led to efforts to do just this, to see what the alternatives managed to develop my work and gain satisfaction. are and try to make improvements.I recently worked P.Q. So far I have had positive experiences. If the client very closely with Triworks, a young company in the calls you and places their confidence in you, there is business of electromedical devices and equipment for greater involvement and more responsibility; a very cosmetic medicine. They use various forms of technology productive relationship is established. With Triworks in for a range of methods: radio frequency, intense particular there is a great deal of understanding, perhaps pulsed light, cavitation and more besides. They have partly because we are the same age. extremely sophisticated machines which offer excellent performance in practical terms but they were designed What advice would you give to a young person who with no consideration of aesthetics. They looked like wanted to work in your field? items of furniture, boxes of bent sheet metal, unfinished G.S. To do what they feel like doing. As in all fields, the bodywork, giving a negative impact in contrast with competition is very tough, so you need to make an effort 20 the advanced technology; they conveyed the opposite and never lose sight of what’s around, because the only
way for your ideas to take shape is to take advantage hand, I would avoid the areas that are now saturated, like and grab the opportunities that present themselves. gift items and household goods. In general, I would advise You need to be insatiable, always driven by technical, people to be bold and try presenting themselves and graphic, cultural – I would say artistic – curiosity. Young offering their services to the new businesses which, partly people want to see immediate results: it’s part of youthful thanks to the younger generations, have great potential, impatience and it’s also a good thing, it’s a necessary especially in the Lazio region. force, but what counts is reflection, having ideas and above all never copying; maybe you can hone your skills on the work of others, but never think that these exercises are the final output. Copying is part of training, a useful form of schooling, but it is not a result in itself. Not everything has to be new and original: there are forms of expression and aesthetic lines to follow; but every issue should be looked at individually. In design everything springs from the set up, which is never the same: doing a book on Burri is different from doing one on Scialoja. In a similar vein, in the pharmaceutical industry designing over- the-counter products is not the same as making specialist goods; products for hospitals, where the use is based more on quantities than selectiveness, are a far cry from medicines that end up on the shelves or in the drawers of pharmacies, for which different approaches can be taken and something more can be done. P.Q. I would advise them to be as attentive, informed and sensitive as possible. You cannot afford to be caught napping. A lot of young people are lacking in energy. They need to shake off the sluggishness and the indifference that I see in all fields. You need to be well-informed and inquisitive. To borrow an example that others have Sigma-Tau, Merinax, anni ‘60 | made, designers need to be a bit like reporters, always 60’s. keeping track of what’s going on. Modernity cannot be Sigma-Tau, Spazzolino Scalare, expressed if you are standing still; you need a great deal spazzolino con manico of dynamism in this job. I would advise people who live completamente dritto e piatto, di facile presa dalle setole in Italy to gain some experience abroad, perhaps because fresate, alternate con diversa it’s something I didn’t do myself as I was lucky enough durezza secondo una andatura scalare, anni ‘70 | varied bristle to immediately find a place in the world of work. In my toothbrush, toothbrush produced opinion, you should avoid isolating yourself in one field. I with a completely straight, flat handle and an easy grip, with the recently designed a roof rack for a city car; I find working bristles milled and given varying in lots of other sectors stimulating. Nonetheless, I would firmness in gradual steps, 70’s. recommend working in the electromedical field as it can help you to develop precisely because of the difficulties Piero Quintiliani, manipolo and restraints that we mentioned earlier. On the other massaggio endodermico, Triworks | tool for endodermal massage. 21
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