Rastelli 2017 gennaio - aprile Italia - Aran Cucine
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3 aprile 2017
4 aprile 2017 FUORISALONE MILANO, ALLA SCOPERTA DI KASA KARIM IN VIA TORTONA Arredare uno spazio di centinaia di metri quadri solo con pezzi firmati dal designer americano Karim Rashid: è il progetto Kasa Karim realizzato per il Fuorisalone 2017 all’interno del Magna Pars event space di via Tortona 15, nella zona più famosa per gli eventi collaterali al Salone del mobile milanese. Una mostra monografica che riunisce 14 aziende, italiane ed internazionali, con cui il designer ha collaborato, che si articola in un open space contemporaneo, con salotto, zona pranzo, cucina e bar. È la prima volta che viene presentato un progetto di questo genere, che ha richiesto mesi di lavoro e in cui vengono presentati in anteprima alcuni elementi d’arredo, come spiega il designer e producer Giacomo Alberotanza che ha curato l’allestimento. “Karim ha fatto una scelta cromatica del bianco, grigio e nero, il 90% degli arredi forniti sono in questa scala di colori, le stesse pedane su cui si dispone la mostra e i pezzi disegnati da Karim seguono questa fascia cromatica”. “Il divano dove sono seduto viene presentato per la prima volta dall’azienda danese BoConcept ed è il modello Ottawa in anteprima per questa prima edizione. Ci sono moltissimi altri prodotti come la cucina di Rastelli che ha 4 anni ma mantiene il primato di vendita per il design innovativo e futuristico”. Kasa Karim si trova al primo piano dello spazio di via Tortona 15, 800 metri quadri completamente rivoluzionati per il Fuorisalone, e fa parte di un progetto più complessivo a cui partecipano 27 aziende.
4 aprile 2017 Fuorisalone Milano, alla scoperta di Kasa Karim in via Tortona Arredare uno spazio di centinaia di metri quadri solo con pezzi firmati dal designer americano Karim Rashid: è il progetto Kasa Karim realizzato per il Fuorisalone 2017 all'interno del Magna Pars event space di via Tortona 15, nella zona più famosa per gli eventi collaterali al Salone del mobile milanese. Una mostra monografica che riunisce 14 aziende, italiane ed internazionali, con cui il designer ha collaborato, che si articola in un open space contemporaneo, con salotto, zona pranzo, cucina e bar. È la prima volta che viene presentato un progetto di questo genere, che ha richiesto mesi di lavoro e in cui vengono presentati in anteprima alcuni elementi d'arredo, come spiega il designer e producer Giacomo Alberotanza che ha curato l'allestimento."Karim ha fatto una scelta cromatica del bianco, grigio e nero, il 90% degli arredi forniti sono in questa scala di colori, le stesse pedane su cui si dispone la mostra e i pezzi disegnati da Karim seguono questa fascia cromatica"."Il divano dove sono seduto viene presentato per la prima volta dall'azienda danese BoConcept ed è il modello Ottawa in anteprima per questa prima edizione. Ci sono moltissimi altri prodotti come la cucina di Rastelli che ha 4 anni ma mantiene il primato di vendita per il design innovativo e futuristico". Kasa Karim si trova al primo piano dello spazio di via Tortona 15, 800 metri quadri completamente rivoluzionati per il Fuorisalone, e fa parte di un progetto più complessivo a cui partecipano 27 aziende.
4 aprile 2017 Fuorisalone Milano, alla scoperta di Kasa Karim in via Tortona
4 aprile 2017 Fuorisalone Milano, alla scoperta di Kasa Karim in via Tortona Arredare uno spazio di centinaia di metri quadri solo con pezzi firmati dal designer americano Karim Rashid: è il progetto Kasa Karim realizzato per il Fuorisalone 2017 all'interno del Magna Pars event space di via Tortona 15, nella zona più famosa per gli eventi collaterali al Salone del mobile milanese. Una mostra monografica che riunisce 14 aziende, italiane ed internazionali, con cui il designer ha collaborato, che si articola in un open space contemporaneo, con salotto, zona pranzo, cucina e bar. È la prima volta che viene presentato un progetto di questo genere, che ha richiesto mesi di lavoro e in cui vengono presentati in anteprima alcuni elementi d'arredo, come spiega il designer e producer Giacomo Alberotanza che ha curato l'allestimento. "Karim ha fatto una scelta cromatica del bianco, grigio e nero, il 90% degli arredi forniti sono in questa scala di colori, le stesse pedane su cui si dispone la mostra e i pezzi disegnati da Karim seguono questa fascia cromatica". "Il divano dove sono seduto viene presentato per la prima volta dall'azienda danese BoConcept ed è il modello Ottawa in anteprima per questa prima edizione. Ci sono moltissimi altri prodotti come la cucina di Rastelli che ha 4 anni ma mantiene il primato di vendita per il design innovativo e futuristico". Kasa Karim si trova al primo piano dello spazio di via Tortona 15, 800 metri quadri completamente rivoluzionati per il Fuorisalone, e fa parte di un progetto più complessivo a cui partecipano 27 aziende
4 aprile 2017 Fuorisalone Milano, alla scoperta di Kasa Karim in via Tortona
4 aprile 2017 Fuorisalone Milano, alla scoperta di Kasa Karim in via Tortona Arredare uno spazio di centinaia di metri quadri solo con pezzi firmati dal designer americano Karim Rashid: è il progetto Kasa Karim realizzato per il Fuorisalone 2017 all'interno del Magna Pars event space di via Tortona 15, nella zona più famosa per gli eventi collaterali al Salone del mobile milanese. Una mostra monografica che riunisce 14 aziende, italiane ed internazionali, con cui il designer ha collaborato, che si articola in un open space contemporaneo, con salotto, zona pranzo, cucina e bar. È la prima volta che viene presentato un progetto di questo genere, che ha richiesto mesi di lavoro e in cui vengono presentati in anteprima alcuni elementi d'arredo, come spiega il designer e producer Giacomo Alberotanza che ha curato l'allestimento."Karim ha fatto una scelta cromatica del bianco, grigio e nero, il 90% degli arredi forniti sono in questa scala di colori, le stesse pedane su cui si dispone la mostra e i pezzi disegnati da Karim seguono questa fascia cromatica"."Il divano dove sono seduto viene presentato per la prima volta dall'azienda danese BoConcept ed è il modello Ottawa in anteprima per questa prima edizione. Ci sono moltissimi altri prodotti come la cucina di Rastelli che ha 4 anni ma mantiene il primato di vendita per il design innovativo e futuristico". Kasa Karim si trova al primo piano dello spazio di via Tortona 15, 800 metri quadri completamente rivoluzionati per il Fuorisalone, e fa parte di un progetto più complessivo a cui partecipano 27 aziende.
4 aprile 2017 Fuorisalone Milano, alla scoperta di Kasa Karim in via Tortona Spazio allestito con pezzi firmati dal designer Karim Rashid Arredare uno spazio di centinaia di metri quadri solo con pezzi firmati dal designer americano Karim Rashid: è il progetto Kasa Karim realizzato per il Fuorisalone 2017 all’interno del Magna Pars event space di via Tortona 15, nella zona più famosa per gli eventi collaterali al Salone del mobile milanese. Una mostra monografica che riunisce 14 aziende, italiane ed internazionali, con cui il designer ha collaborato, che si articola in un open space contemporaneo, con salotto, zona pranzo, cucina e bar. È la prima volta che viene presentato un progetto di questo genere, che ha richiesto mesi di lavoro e in cui vengono presentati in anteprima alcuni elementi d’arredo, come spiega il designer e producer Giacomo Alberotanza che ha curato l’allestimento.“Karim ha fatto una scelta cromatica del bianco, grigio e nero, il 90% degli arredi forniti sono in questa scala di colori, le stesse pedane su cui si dispone la mostra e i pezzi disegnati da Karim seguono questa fascia cromatica”.“Il divano dove sono seduto viene presentato per la prima volta dall’azienda danese BoConcept ed è il modello Ottawa in anteprima per questa prima edizione. Ci sono moltissimi altri prodotti come la cucina di Rastelli che ha 4 anni ma mantiene il primato di vendita per il design innovativo e futuristico”.Kasa Karim si trova al primo piano dello spazio di via Tortona 15, 800 metri quadri completamente rivoluzionati per il Fuorisalone, e fa parte di un progetto più complessivo a cui partecipano 27 aziende
7 aprile 2017 Kasa Karim, un loft con le ultime novità del designer Al 15 di via Tortona, all’interno del Magna Pars Event Space, il designer internazionale Karim Rashid presenta per la prima volta i progetti e i prodotti più recenti realizzati per oltre 20 brand italiani e internazionali con la sua ultima iniziativa: Kasa Karim, un open space contemporaneo. Negli 800 metri quadri dell’exhibition area si alternano diverse ambientazioni: salotto, zona pranzo, cucina e bar, seguendo i noti parametri del concetto di “casa” che contraddistinguono il designer americano. Non mancheranno i prodotti disegnati per B-Line come Hoop, Gemma e Woopy, che saranno parte dell’allestimento, così come Newform Ufficio che rende unica e funzionale la zona ufficio di Kasa Karim con la collezione Hook.
8 aprile 2017 Karim Rashid: «Il mio design è come musica» Abbiamo incontrato uno dei nomi di punta del design mondiale, con cui abbiamo parlato del suo modo di creare, di arte e della sua infinita passione per la musica In occasione della Design Week, abbiamo incontrato una delle stelle più luminose della scena, il visionario Karim Rashid. «Un designer dallo stile unico e innovativo», dice di lui Renzo Rastelli, patron di Aran Cucine e del marchio Rastelli con cui Karim collabora incessantemente da quattro anni. I suoi pezzi dallo stile immediatamente riconoscibile sono esposti nelle collezioni permanenti in quattordici musei in tutto il mondo, fra cui il mitico MoMA di New York. Nato in Egitto, Karim si forma tra il Canada e l’Italia. Per celebrare l’amore con il nostro paese nel 2011 ha realizzato il design della Stazione Università della linea 1 della Metropolitana di Napoli, uno fra i massimi esempi di come l’arte – e il design – possono sposarsi con la quotidianità. Ma Karim Rashid non è soltanto una leggenda vivente del design: tra le sue passioni c’è anche la musica, che produce e suona come DJ. Con noi ha parlato dei suoi nuovi progetti, del suo modo di lavorare e della sua infinita passione per la musica. Com’è nata la collaborazione con Aran? Ho cominciato a lavorare con Aran Cucine circa quattro anni fa. Mi hanno contattato e mi hanno chiesto se fossi interessato a creare una cucina per loro. Ero molto contento di questa opportunità, perché la qualità del loro lavoro è fantastica. Questi ultimi quattro anni sono stati incredibili: sono davvero una grande famiglia. Poche aziende al mondo si prendono questo tipo di rischi, fare nuove tecnologie, superare i confini. Per questo mi piace lavorare con le aziende italiane, in generale.
Uno degli aspetti più riconosciuti del tuo lavoro è l’uso del colore. Quando inizi un nuovo progetto parti da quello o dalle forme? Il colore, in realtà, è secondario o terziario nel mio lavoro. Se disegni una sedia, per esempio, o un oggetto… puoi farlo in 20 o 30 colori, non è importante. La prima cosa che vedo non è il colore, ma la possibile esperienza delle persone con il mio oggetto. I tuoi lavori sono esposti in alcuni musei. Come vedi il rapporto tra il mondo dell’arte e il design? L’industrial design nei musei non ha molto senso. Noi non siamo artisti, noi facciamo oggetti da mettere sul commercio. Se fai una scrivania lo fai per venderla, per metterla negli uffici. Il nostro è un lavoro sociale, al massimo politico. Il vero design è democratico, per tutti. Se espongo nel mondo dell’arte – e mi capita spesso -, espongo opere d’arte e sono un’artista, quindi faccio come cazzo mi pare. Quando sono un industrial designer, invece, devo essere meno concentrato su me stesso e più sugli altri. Quando lavoro a una cucina, per esempio, devo pensare a come le persone ci interagiranno ogni giorno. Se un museo come la Pinacoteca di Berlino espone un mio oggetto… sicuramente è un grande onore, ma non è veramente arte per me. Per me il vero museo del design è la casa delle persone normali: se vado in una normalissima casa, diciamo il classico appartamento del ceto medio texano, e vedo uno dei miei oggetti, mi emoziono molto. Penso: “wow, ho colpito persone che non sanno nulla del design, né di chi sono io”. Questo è il vero obiettivo di chi fa il mio lavoro, è a questo che dobbiamo ambire. Sei molto famoso nel mondo del design per il tuo lavoro con la musica, sei anche un DJ. Per te cosa hanno in comune musica e design? Che musica ascolti mentre lavori? Ascolto musica continuamente. A volte mi domando se riuscirei a vivere in silenzio per 24 ore. Amo la musica, quando disegno ascolto sempre ambient e musica elettronica: mi trasporta in un luogo lontano dalla terra, mi rimuove dal pianeta, mi rende libero. In generale mi piace l’idea della tecnologia, di come la tecnologia ha cambiato l’industria della musica, mi piace provare a produrre la mia musica. La musica per me è come il design: il design è l’elemento tangibile, la musica quello intangibile. Queste due cose insieme toccano la nostra psiche, le nostre vite. Riescono a creare una memoria incredibile, non so se mi spiego. Musica e design hanno lo stesso potere, diciamo così. La sfida, per un designer, soprattutto se sei popolare, è fare qualcosa che faccia alla gente le stesse cose che fa la musica. Spesso mi dico: Se riesco a fare un oggetto popolare quanto una canzone di Elton John, allora ce l’ho fatta.
9 aprile 2017
9 aprile 2017
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