Bamboo Eye, dalla Cina l'infrastruttura in legno di bambù
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Bamboo Eye, dalla Cina l’infrastruttura in legno di bambù Bamboo Eye è il padiglione con struttura portante completamente in legno di bambù più grande della Cina. È stato realizzato per l’International Horticultural Exhibition 2019, aperta a Pechino dal 29 aprile fino al 7 ottobre. Il padiglione è un progetto sviluppato dall’architetto colombiano naturalizzato italiano Mauricio Cardenas Laverde per l’Inbar, l’International Bamboo and Rattan Organisation. Incarna alla perfezione gli obiettivi di questa organizzazione internazionale. La Inbar ha tra le sue attività la promozione di un’architettura resiliente e sostenibile attraverso l’utilizzo del legno di bambù. Il tema dell’edizione 2019 poi è un inno al verde, i giardini e l’orticultura: “Live Green, Live Better”. Cardenas Laverde è una scelta non casuale. Già membro di Inbar, è un architetto originario di Bogotà, dove prende contatto con l’utilizzo del bambù attraverso l’attività familiare. Si forma tra la Colombia e gli Stati Uniti e nel 2004 fonda a Milano lo studio Cardenas Progettazione Consapevole dopo avere conseguito un dottorato di ricerca al Politecnico. Interesse nello sviluppo di una progettazione più sostenibile e attenta ai materiali e agli aspetti ambientali. Due temi che derivano dall’esperienza maturata, tra gli altri, nello studio parigino di Renzo Piano e nella divisione Façade Engineering di Arup Italia. Qui Cardenas Laverde ha ricoperto il ruolo di team leader, specializzandosi nell’ideazione e progettazione degli involucri.
Il bambù è il nostro acciaio: due padiglioni temporanei di Vo Trong Nghia Il ponte in bambù progettato da Architetti senza Frontiere in Indonesia Il Bamboo Eye Cardenas Laverde mette tutto il suo know-how nell’ideazione e progettazione di un’architettura-struttura che, completamente realizzata in legno di bambù ingegnerizzato e bambù in canne, di vetro e metallo, la rende contenuto e contenitore allo stesso tempo. Il padiglione è un luogo espositivo parzialmente ipogeo. È ricoperto da un manto verde che dal giardino circostante prosegue senza soluzione di continuità su gran parte della sua copertura. Lo spazio interno si sviluppa dentro una superficie rettangolare di 1.200 mq nella quale c’è un’area espositiva e un auditorium centrale chiusi da una volta botte ribassata. Questa è scomposta in parti che raggiungono tre altezze differenti. La luce naturale proviene sia dal tetto, le cui parti centrali sono trasparenti, sia dalle grandi superfici finestrate che chiudono la parete di ingresso e collegano verticalmente le differenti parti della copertura. L’area esterna, 3.600 mq, è una ‘coperta’ continua che riveste il padiglione senza soluzione di continuità. È un’area verde che ha ospitato piccole mostre, interrotta da specchi d’acqua e quasi totalmente accessibile al pubblico, ad eccezione della parte posteriore il cui giardino è schermato e chiuso da vegetazione più alta. La struttura del Bamboo Eye Gli archi che definiscono e sostengono la copertura sono 9, controventati e posizionati a interassi di 5 m. Sono progettati per coprire i 32 m di luce impostati dalla
geometria dello spazio di base. Ogni arco è una travatura reticolare a sezione variabile costituita da due montanti collegati da elementi di bambù guidati e rinforzati da una struttura di legno ingegnerizzato centrale. I montanti hanno due fasci simmetrici e precurvati di canne di bambù. La sezione è di 80×40 cm, fissati a due estremità. Queste mantengono la forma della struttura, aiutandola a mantenere lo stato flessionale. Il pacchetto di copertura è costituito da una successione di strati differenti. Sull’estradosso degli archi è appoggiata un’orditura secondaria di travi composte da fasci di 4 canne di bambù di due diversi diametri a cui è collegata una distesa di pannelli di lamiera grecata. Questa base regge le vasche di plastica nella cui terra è stato realizzato il giardino pensile. Sulla copertura si alternano parti opache e parti trasparenti. Sono tutte internamente ‘controsoffittate’ da uno schermo continuo. Ha una funzione estetica e proteggente, costituito da rotoli di bambù intrecciati secondo un disegno a nido d’ape fissati agli archi. Photogallery © Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi
© Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi © Pan ZhenYu Chiudi © Inbar Chiudi © Inbar Chiudi Chiudi Chiudi
Chiudi Chiudi Chiudi Chiudi Chiudi Chiudi Cos’è l’Inbar Costituito nel 1997, l’Inbar è l’International Bamboo and Rattan Organisation. È un organismo che nasce per promuovere e supportare a 360° uno sviluppo sostenibile globale basato sull’utilizzo di bambù e rattan anche nel settore delle costruzioni. Conta oggi 45 stati aderenti, tutti tradizionalmente coinvolti nella coltivazione e nell’esteso utilizzo di queste specie vegetali tipiche dei climi tropicali e subtropicali. L’Inbar nasce e ha sede in Cina, paese che vanta il maggiore sviluppo del settore e concentra quasi la metà del suo valore economico a scala mondiale. A questa affianca uffici regionali in Asia (India), Africa (in Camerun ed Etiopia) e Sudamerica (Ecuador).
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