AUDIZIONI ARERA 2021 SCHEMA DELL'INTERVENTO DI MICHELE GOVERNATORI 22 Novembre 2021 - ECCO
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AUDIZIONI ARERA 2021 SCHEMA DELL’INTERVENTO DI MICHELE GOVERNATORI 22 Novembre 2021
INDICE DEI CONTENUTI 1 Chi è ECCO – Il think tank italiano sul clima 3 2 Metriche di valutazione ambientale (OS.6) 3 3 Volatilità dei Prezzi del gas (e in generale su OS.22) 3 4 Efficienza dei mercati e ruolo dei distributori (OS.21 – OS.25) 4 5 Investimenti in infrastrutture dannosi per il clima e per la bolletta (in riferimento anche alla consultazione tariffe per il prossimo periodo tariffario) 4 2
1 Chi è ECCO – Il think tank italiano sul clima • ECCO è il nuovo think tank italiano indipendente per il clima. La missione di ECCO è lavorare nell’interesse pubblico per accelerare la decarbonizzazione e costruire la resilienza delle economie con un raggio d’azione nazionale, europeo e globale. ECCO lavora in modo innovativo e collaborativo per sviluppare analisi basate sui fatti e sulla scienza e strategie trasformative per il clima. ECCO è un’organizzazione senza fini di lucro, non legata ad alcun interesse privato e finanziata esclusivamente attraverso risorse filantropiche e pubbliche. www.eccoclimate.org 2 Metriche di valutazione ambientale (OS.6) • Punto decisivo. In questa fase anomala in cui appare prioritario riuscire a spendere i fondi pubblici (PNRR) forse rischiamo di perdere la bussola e non tenere una direzione coerente. Per noi la coerenza fondamentale è quella della decarbonizzazione. [Come ha detto efficacemente Zanellini di Anie, il rischio più evidente è quello di pagare costi per mancata transizione anziché per la transizione essa stessa]. • Una ritardata o inefficiente transizione, come spesso vale in contesti di evoluzioni tecnologiche, è un possibile esito di quando gli incumbent tecnologici cercano di difendere le loro aree di attività. Il mondo delle fossili e in particolare del gas oggi è tentato di giocare questo ruolo e di motivare in modo più o meno fantasioso il fatto che la propria dimensione debba aumentare anziché ridursi. Per questo è fondamentale il ruolo di ARERA, da un lato per aiutare il Governo a perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, dall’altro per perseguire l’efficienza economica ed evitare che le risorse dei consumatori si disperdano in iniziative incoerenti, a maggior ragione da parte di soggetti regolati che pesano direttamente in bolletta. • Un esempio di incoerenza è la metanizzazione della Sardegna. Un’isola che è stata senza gas naturale fino a oggi e che proprio oggi decide di investire in un’infrastruttura senz’altro ridondante rispetto al potenziale dei consumi e non giustificabile nemmeno in termini di sicurezza energetica, se è vero che tra 5 anni o poco più arriverà anche Thyrrenian link a migliorare l’interconnessione. Se serve una metrica specifica per evidenziare questo errore e spreco di risorse, confidiamo che ARERA possa trovare la più efficace possibile. 3 Volatilità dei Prezzi del gas (e in generale su OS.22) • Il mercato già fornisce ai clienti finali l’accesso a prezzi fissi. Riteniamo che non si dovrebbero approvvigionare opzioni di acquisto con logiche pubblicistiche. • Interessante il recente studio ACER, i cui risultati abbiamo visto anticipati nella stampa di settore. I costi dei prezzi spot volatili gas in Europa per ora sono cumulativamente stati inferiori rispetto a quanto sarebbe avvenuto 3
lasciando i vecchi contratti TOP oil linked, anche tenendo conto degli attuali prezzi elevatissimi. • La volatilità dei prezzi oil & gas c’è sempre stata e potrebbe aumentare a causa di mancate sincronie tra politiche di decarbonizzazione sulla domanda e sull’offerta. Socializzarne gli impatti (a maggior ragione se solo in un senso – quando i prezzi salgono) sarebbe iniquo, poichè deresponsabilizzerebbe i clienti rispetto alla transizione e alla emancipazione dalle fonti fossili. 4 Efficienza dei mercati e ruolo dei distributori (OS.21 – OS.25) • Riteniamo importante e opportuno il riferimento all’aggiornamento e rafforzamento dell’unbundling nel contesto di un ruolo crescente e sempre più complesso dei distributori power. • Rinnovo gare distribuzione power può essere l’occasione di imporre obiettivi tra cui: ▪ Responsabilizzazione distributori rispetto all’adeguatezza reti rispetto a: Infrastruttura di ricarica veicoli; Effettiva capacità delle reti, anche in termini di monitoraggio, di accomodare la demand response anche domestica. ▪ Sviluppo di infrastrutture per approvvigionamento distribuito di risorse di dispacciamento in coerenza/complemento con il ruolo del TSO (come avviene in altri mercati nordeuropei). 5 Investimenti in infrastrutture dannosi per il clima e per la bolletta (in riferimento anche alla consultazione tariffe per il prossimo periodo tariffario) • Il rischio di investimenti incoerenti con la decarbonizzazione (relativo anche ma non solo alla tassonomia sugli investimenti privati al momento in discussione a Bruxelles) non deve essere neutralizzato in capo ai soggetti regolati che sviluppano tali infrastrutture. ▪ A maggior ragione perché oggi i TSO sono i soggetti che di fatto definiscono gli obiettivi di sviluppo delle reti, e quindi tali soggetti devono necessariamente anche reagire alla politica di decarbonizzazione adeguando questi obiettivi e non certo essendo indifferenti al rischio di overbuilding. ▪ Nello specifico, quindi, è da rigettare qualsiasi pass-through di maggiori costi capitale infrastrutture gas se tali investimenti saranno esclusi dalla tassonomia o se - indipendentemente dalla tassonomia - i mercati ne valuteranno un maggior rischio di incoerenza con le politiche di decarbonizzazione. (Quindi anche il “beta” non dovrebbe essere elevato di conseguenza). ▪ Il capacity market comporta un tipo simile di moral hazard: se esso prosegue remunerando tutti (e più) i costi di capitale di nuove centrali a gas senza rischi per chi le realizza, e se è il modo più semplice per il TSO per garantire sicurezza (che non vuol dire il più lungimirante in termini di decarbonizzazione né il più economico), è evidente che si 4
compie una scelta infrastrutturale pubblica deresponsabilizzando tutti i soggetti tranne coloro che ne pagheranno il prezzo: i consumatori. Ma il prezzo più alto è quello di tagliare le gambe a tecnologie alternative e alle prospettive di rigenerazione urbana in particolare delle aree urbane portuali, come La Spezia, Monfalcone, Brindisi, Fusina, Civitavecchia che rischiano di ospitare per altri trent’anni centrali (si spera) quasi sempre spente. [Qui concordiamo decisamente con quanto affermato da Riccardo Sorichetti di Italia Solare] Quanto riportato in questo documento è uno schema per punti essenziali. Siamo a disposizione per approfondimenti o commenti anche attraverso la mail michele.governatori@eccoclimate.org 5
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