Arearea.it 9-21 maggio 2021

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Arearea.it 9-21 maggio 2021
9—21 maggio 2021   arearea.it
Si apre il sipario su Off Label! Oltre il sipario…
si riscopre la danza contemporanea dal vivo!
La rassegna, alla sua undicesima edizione, ha
l’urgenza, oggi più che mai, di essere una casa di
sperimentazione per la coreografia di autrici e di
autori, e di ospitare la pratica di linguaggi originali.
Dal 9 al 21 maggio, per quattro appuntamenti,
Off label dà spazio a diverse estetiche: teatro danza,
performance, documentari e ospita ragionamenti e
dibattiti sulla nuova danza. Come ci siamo mossi?
Come ci muoveremo? Quali sono le origini viscerali
del movimento e del corpo che cambia?
Forse non riusciremo a rispondere a queste
ancestrali domande ma certamente, grazie alle
artiste e agli artisti in programma, vedremo corpi
sapienti districarsi tra temi che interessano la
differenza tra natura e cultura, tra uomo e animale,
tra assente e presente.

Biglietti: 10,00 €                        Direzione artistica: Marta Bevilacqua, Roberto Cocconi
                                          Assistente alla direzione artistica: Giulia Birriolo
Prenotazione obbligatoria mandando un     Direzione tecnica: Stefano Bragagnolo
messaggio al numero (+39) 345 768 0258
                                          In sinergia con: Valentina Saggin, Anna Savanelli, Luca
Capienza massima 25 persone               Zampar, Ester Bonato, Nicol Soravito, Marco Pericoli,
                                          Andrea Rizzo, Gioia Martinelli
Info e prenotazioni: Lo Studio — Centro   Organizzazione: Ente Regionale Teatrale del Friuli
di formazione di danza contemporanea      Venezia Giulia
Via Fabio di Maniago 15, Udine            Con la collaborazione di: Danceproject Festival
T. (+39) 0432 600424                      – ACTIS – Trieste
E-mail: info@arearea.it                   Con il sostegno di: Regione Friuli Venezia Giulia, MiC

                                          Realizzazione grafica: Cecilia Cappelli

                                          Seguici su Facebook!
                                          Off label — rassegna per una nuova danza

                                          arearea.it
Domenica 9 maggio 2021                               che parte dal personale per raggiungere
Ore 20.30                                            il collettivo. Quasi un nastro sottile che
                                                     stornisce sottovoce e vibra di luce, Cabe
CABE, a VHS Elegy                                    si rivolge allo spettatore, alle sue emozioni
Giulia Bean / CSS Teatro stabile                     e alle sue memorie.
di innovazione del Friuli Venezia Giulia
                                                     A seguire Videoproiezione del progetto
  Di e con: Giulia Bean
  Dramaturg: Chiara Braidotti
  Cura del movimento: Vittoria Guarracino
                                                     Ballett Establet
                                                     In collaborazione con Danceproject _ ACTIS
  Disegno luci: Maria Virzì
  Costume designer: Lucia De Monte
                                                       Idea originale e direzione generale:
  Scenotecnico: Andrea Vida
                                                       Silvina Helena Grinberg
  Progettazione scena: Luigina Tusini
                                                       Danzatori: Silvina Grinberg, Ollantay Rojas,
  Produzione: CSS Teatro stabile di
                                                       Diego Gómez
  innovazione del Friuli Venezia Giulia
                                                       Assistente artistico: Liza Karen Taylor
  Creazione realizzata con il supporto di:
                                                       Fotografia (documentario): Yael Szmulewicz
  Dialoghi Residenze delle Arti Performative
                                                       Video originali: Mariano Aseff
  a Villa Manin, Festival In/Visible Cities, TRAC_
                                                       Scene: S.G., Agnese Louzupone
  Centro di residenza teatrale pugliese, Crest,
                                                       Costumi: S.G., Franco La Pietra
  TaTÀ di Taranto, PimOff di Milano
                                                       Produzione: Helena Dance Company
Cabe, a VHS Elegy è un progetto
performativo e un’elegia danzata.                    In questa edizione documentaria, prodotta
È la prima tappa di un percorso che parte            appositamente per la XVII edizione del
da oggetti quotidiani, memorie personali e           festival Danceproject, presentiamo
condivise per indagare il rapporto padre-            porzioni del lavoro originale, oltre a prove,
figlia e la propria identità. Attraverso             testimonianze e nuovi frammenti girati in
movimento e parola ci si interroga su                questo periodo di pandemia su diversi
ciò che rimane della vita di una persona             scenari del nostro paese. Ballett Establet è
negli oggetti che lascia: in questo caso,            stato prodotto e presentato in anteprima al
un padre che lascia a una figlia 349 VHS.            Festival Internazionale di Buenos Aires nel
Qualche video personale e i film più                 gennaio 2020. Utilizza la tecnologia come
disparati, registrati artigianalmente senza          supporto per un discorso scenico e come
ordine apparente, diventano un archivio,             strumento per duplicarsi e interrogarsi
l’involontaria - o voluta? - capsula del             sull’identità e sulla fisicità della nostra
tempo dove ricercare le tracce di una figura         danza. È anche un racconto sui problemi,
paterna. Da una sinestesia di linguaggi del          i viaggi e i sogni di tre danzatori nella
mondo analogico emerge Cabe, Carlo Bean.             Repubblica Argentina.
Padre perduto, è ora inseguito tra immagini
accese e ombre sottili, grovigli di ricordi e
nastro magnetico, muri di VHS e sortite oltre        Sabato 15 maggio 2021
la quarta parete, nuovo spunto per ritrovare         Ore 18.30
altri gesti, altre memorie, altri padri. Durante
la performance, i VHS sono protagonisti              Dance Out_
assieme al corpo in movimento: tra Pasolini
e Tinto Brass, Balle Spaziali e Quarto
                                                     La danza fuori
                                                     Lezione aperta/incontro con l’artista
Potere, partecipano al dialogo con musica
e spettatore restando però un punto fermo              A cura di Charlotte Zerbey, Company Blu
nello spazio, il ponte per un altro tempo, un
titolo da portare con sé. Cabe è la sintesi di       Gli incontri Dance out_la danza fuori per-
una ricerca che indaga paternità, memoria            mettono una doppia occasione di avvicina-
e archivi, puntando a un risultato artistico         mento alla danza contemporanea: le allieve
e gli allievi aspiranti professionisti maturano      (riflusso) delle grandi masse d’acqua del
le prime esperienze di palco in presenza di          nostro Pianeta, a causa dell’attrazione
un pubblico, e gli spettatori comprendono da         gravitazionale del Sole e soprattutto della
vicino il processo di creazione di un’artista,       Luna. Marea è una grande massa liquida che
il quale, in modalità libera e diversa, alterna      fluttua o avanza o s’innalza producendo
sequenze e pratiche a discorsi sulla propria         danni o generando una sensazione di pericolo.
danza. Charlotte Zerbey, coreografa, danza-          Esiste la marea di pensieri, sensazioni
trice, nata in Michigan, U.S.A è attiva da più       e sentimenti, per lo più in tumulto. Marea
di trent’anni nel panorama della danza               è una grande quantità.
contemporanea in Italia ed Europa. Dirige            In scena tre donne parlano di femminilità,
assieme ad Alessandro Certini Company Blu            scoprendone ed esaltandone i lati, in una
Danza, uno dei gruppi italiani più innovativi        struttura coreografica che ha per base il
nella danza contemporanea Italiana degli             processo del ciclo mestruale.
ultimi anni. La sua ricerca artistica predili-       Un riconoscimento della bellezza degli
ge la collaborazione con musicisti dal vivo,         eventi naturali per ciò che sono, senza le
partiture originalmente composte per le sue          sfumature del grottesco.
coreografie e progetti d’improvvisazione.
Inoltre è stata influenzata dallo studio di tec-     A seguire
niche quali Contact Improvisation, Ki Aikido,
Tecnica Alexander e Authentic Movement,              aGLUTEN
portando la sua creazione coreografica di            Jessica D’Angelo / Artemis Danza
là dei codici più convenzionali, sviluppando
                                                       Regia: Jessica D’Angelo
il lavoro sulla «presenza fisica» e sulla «com-
                                                       Con: Coralie Meinguet e Jessica D’Angelo
posizione istantanea».                                 Musiche originali: Nelson Mallè Ndoye,
                                                       Alessandro Nicolini, Alessandro Zanin
                                                       Voce: Agostino Rocca
Mercoledi 19 maggio 2021                               Light designer: Giacomo Casadei
Ore 20.30                                              Scenografia: Federico Cinetto
                                                       Produzione: Artemis Danza
MAREA               (primo studio)                     Co-produzione: Sfera Danza
Trio Tsaba / Compagnia Arearea
                                                     “Il lavoro oscilla tra l’armonia ed il conflitto,
  Ideazione e coreografia: Irene Ferrara             l’amore per il cibo e l’odio per l’imposizione
  In scena: Irene Ferrara, Angelica Margherita,      sociale di un’alimentazione iper-glutinata
  Nicol Soravito                                     identificata nella pasta.”
  Musiche: Max Richter, Robert Fripp, Brian Eno,
  N’to, Depeche Mode, Vessel
  Selezionato da Strabismi Festival 2020             Il lavoro nasce dal bisogno di denunciare
  Con il sostegno di: Compagnia Arearea              un dramma che spesso viene confuso con
  Ringraziamenti: Mattia Cuttini, Alessia Furlanut   un capriccio. S’ispira ad un’esperienza
                                                     quotidiana che presenta molti ostacoli.
Il rosso il colore della vita. È il sangue,          Nella vita di ogni giorno le attività più banali
la passione, la rabbia. È il flusso mestruale        costringono il celiaco a vivere momenti di
e il sangue dopo la nascita.                         esclusione, in questo la tradizione culinaria
Il rosso è il colore dell’amore. Il cuore che        italiana entra in conflitto con la malattia.
pulsa e le labbra affamate.                          Gluten si pone tra gli obiettivi quello di
È le rose, San Valentino, le ciliegie.               sensibilizzare ed informare il pubblico sulla
Il rosso è il colore della vergogna.                 “celiachia”, malattia di immunodeficienza
(Mary Hogan)                                         della stessa famiglia del diabete e dell’AIDS.
                                                     Le diverse qualità di movimento consentono
Marea è il fenomeno periodico che provoca            di esprimere lo stato del celiaco attraverso la
l’innalzamento (flusso) o l’abbassamento             danza, il sostegno umano diviene necessario
9—21 maggio 2021
                   nella vita così come nella scena.                     A seguire
                   La società non sempre va incontro a quelli
                   che sono i bisogni primari, si vive una lotta         Deep Purple Rain
                   continua con sé stessi per la diversità.
                   Lo spettacolo si orienta verso un panorama
                                                                         Man on Fire Fox Trot
                                                                         Giovanna Rovedo / Atacama
                   più ampio, che lascia libertà allo spettatore
                   di visualizzare altri tipi di disturbi alimentari       Coreografia e danza: Giovanna Rovedo
                   legati, per alcune affinità, alla Celiachia,            Elaborazione sonora: AnzwArt
                   come ad esempio all’anoressia o bulimia.                Progetto ospitato in residenza presso: La Scatola
                   Il cibo è un’ossessione.                                dell’Arte, Roma, The Space: Bkollectiv / Abel
                                                                           Navarro-Berlino, La Stalla-Fanna, Ortoteatro -
                                                                           Cordenons
                   Venerdì 21 maggio 2021                                  Produzione: Compagnia Atacama
                   Ore 20.30
                                                                         L’idea del tempo nell’uso comune viene
                   I suppose it’s real                                   considerata:
                                                                         • nel suo fluire, pensando al procedere
                   (studio)                                                  della vita; qualcosa che si potrebbe
                   Michela Silvestrin / Compagnia Ariella                    chiamare naturale;
                   Vidach – AiEP                                         • nel suo essere codificato, pensando
                     Di e con: Michela Silvestrin
                                                                             alla scansione di esso presente nella
                     Musiche: Orphan Swords                                  vita; qualcosa che si potrebbe
                     Con il sostegno di: Compagnia Ariella Vidach AiEP       chiamare convenzionale.
                     Progetto selezionato nell’ambito delle residenze
                     NaoCrea2019                                         Il corpo in questa ricerca viene stimolato
                                                                         da una serie di informazioni provenienti dal
                   L’ambiente dell’essere umano è una somma              mondo animale. Viene messo alla prova
                   delle realtà vissute da altri umani prima             nel suo ritmo e nella sua relazione con la
                   di lui. Dopo la completa perdita dell’istinto,        sempre presente codificazione numerica
                   l’evoluzione verso la quale l’umanità si              degli istanti. Quasi come un dialogo a due
                   muove prescinde da valori dettati dall’era            vengono affrontate questioni fisiche e
                   della tecnica. Il senso dell’essere si basa sui       spaziali che si riferiscono inevitabilmente
                   servizi che la tecnologia offre: distanze che         al concetto di durata. A come essa viene
                   si accorciano, tempi velocizzati, prestazioni         assorbita da ossa, muscoli e organi e a come
                   magistrali; impossibile che diventa possibile.        essa viene trasmessa attraverso la scena.
                   Perché, dunque, l’uomo ha fatto della                 La ricerca accade muovendosi all’interno di
                   tecnica Dio? La risposta si trova indagando           dinamiche e qualità ritrovate, riscoperte e
                   la sua natura. La dimensione animale                  ricavate appoggiandosi al bagaglio teorico
                   e quella tecnologica convivono in un                  presente. Grazie all’ausilio drammaturgico
                   unico spazio, la creatura ibrida vive e si            e strutturale di suono e video si cerca un
                   trasforma con e per l’intervento dell’oggetto         terreno confortevole per agire il risultato
                   tecnologico. Il corpo umano, la testa di              della ricerca che prende forma durante il suo
                   animale e i monitor fanno parte dello stesso          stesso avvenire. Il progetto vuole mostrare
                   “corpo uomo” che sta attraversando il                 la differenza tra la possibilità di codificazione,
                   momento più delicato della sua evoluzione.            comunione e libertà che vengono racchiuse
                                                                         all’interno del comune sentire rispetto al
arearea.it

                                                                         contenitore del tempo nel corpo.
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