APPENDICE A - Comune di Piacenza
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APPENDICE A PIANO ENERGETICO REGIONALE E TEMI DI RACCORDO AL PIANO ENERGETICO COMUNALE DI PIACENZA Il nuovo Piano Energetico Regionale (PER), approvato con D.C.R. n. 141 del 14.11.2007, definisce una strategia per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico, di valorizzazione delle fonti rinnovabili e di compatibilità ambientale nei processi di produzione, trasformazione e trasporto energetico, in modo da realizzare un progetto di sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, garantendo che vi sia corrispondenza tra l’energia prodotta, il suo uso razionale e la capacità di carico del territorio e dell’ambiente. Il PER, sulla base della valutazione dello stato del sistema regionale nelle componenti legate alle attività di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione ed uso finale delle diverse forme di energia e dello scenario evolutivo tendenziale spontaneo di medio-lungo termine, specifica gli obiettivi generali di politica energetica e le relative linee di intervento alla cui realizzazione concorrono i soggetti pubblici e privati. Per l’attuazione del PER è istituito, con la L.R. 26/2004 un fondo regionale, al cui finanziamento contribuiscono: a) le risorse regionali definite con la legge di bilancio; b) le risorse statali e comunitarie attribuite alla Regione per la realizzazione di interventi compatibili con gli obiettivi del PER. Le disponibilità del Fondo possono essere utilizzate anche per il cofinanziamento di programmi comunitari, nazionali e regionali che concorrono al conseguimento degli obiettivi definiti dal PER ed in particolare ad incentivare azioni e progetti di risparmio energetico e uso razionale delle fonti rinnovabili. Nell’ottica di adesione volontaria e concorso agli obiettivi nazionali di tutela ambientale (Protocollo di Kyoto) il Piano Energetico Regionale assume come obiettivo strategico la riduzione entro il 2010-2012 del 6,5% delle emissioni climalteranti registrate nel 1990. La Regione propone un’intesa con i Ministeri competenti per conseguire tale obiettivo con particolare riferimento: - all’applicazione dei tetti alle emissioni di gas a effetto serra del sistema energetico regionale, in conformità al sistema per lo scambio di quote di emissione istituito nella Comunità dalla Dir. 2003/87/CE; - alla formazione di progetti territoriali “a credito di carbonio” sui quali far convergere blocchi di spesa pubblica; - alla promozione della partecipazione del sistema produttivo regionale allo sviluppo di progetti di intervento volti alla riduzione delle emissioni di gas serra, in adesione ai meccanismi di flessibilità previsti dal protocollo di Kyoto: - alla promozione di accordi di programma per la mobilità sostenibile e per la promozione delle agroenergie. Il calcolo del bilancio energetico regionale ha messo in evidenza alcuni elementi emersi anche a livello locale nel Comune di Piacenza, individuati nel corso della predisposizione del Piano Energetico Comunale. 117
Criticità emerse Il PER prevede una crescita dei consumi energetici a livello regionale del 2,8% annuo tra il 1996 ed il 2003. La valutazione del PEC di Piacenza (incremento dei consumi sul territorio comunale pari al 2,9% annuo nello stesso periodo) risulta estremamente allineata a quella regionale. Per quanto concerne la stima del contributo di ciascun settore al consumo energetico globale, sono calcolati a livello regionale i seguenti apporti: 3,4% dal comparto agricolo, 33% dal settore industriale, 21,7% dal civile residenziale, 12,8% dal terziario e 29% dal settore trasportistico. A livello comunale emergono alcune differenze con le valutazioni del PER; determinate probabilmente dal fatto che la realtà analizzata è quella di una città capoluogo; in particolare risulta inferiore il contributo del settore industriale (17%), mentre emergono contributi più rilevanti per i comparti residenziale (31%), e trasportistico (37%). L’apporto del settore terziario è allineato al dato regionale (15%), mentre il peso del comparto agricolo è valutato come trascurabile. Ambientalizzazione del parco termoeleltrico La Regione, d’intesa con gli Enti Locali interessati, ha contribuito ad adeguare la dotazione regionale di impianti di base, autorizzando l’installazione di nuovi impianti termoelettrici e promuovendo il repowering e la ambientalizzazione degli impianti esistenti di potenza superiore a 300 MW. La Regione intende inoltre contribuire alla realizzazione di un piano regionale di sviluppo del teleriscaldamento e della generazione distribuita, sul quale convogliare le risorse pubbliche nazionali/regionali/locali e l'interesse degli operatori del settore nonché degli istituti bancari e finanziari. L’azione del Comune di Piacenza delineata dal Piano Energetico Comunale si è inserita in questo quadro di interventi, comprendendo, tra i provvedimenti attuati nel territorio comunale, proprio l’adeguamento ambientale della Centrale Termoelettrica Edipower, con la conversione a ciclo combinato entrata in servizio nel dicembre 2005, l’utilizzo della cogenerazione e la predisposizione di un sistema di teleriscaldamento, implementabile su gran parte dell’area urbana. Titoli di Efficienza Energetica La Giunta Regionale, attraverso l’Agenzia Regionale per l’Energia, promuove ed organizza attività di supporto per l’acquisizione dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) da parte dei progetti energetici territoriali, con riferimento in particolare agli interventi riguardanti l’edilizia pubblica, l’illuminazione pubblica, le infrastrutture pubbliche di teleriscaldamento e generazione distribuita. La Regione promuove accordi con i soggetti obbligati e con gli operatori dei servizi accreditati ad operare nel mercato dei TEE, in forma singola o associata, con l’intento di creare un terreno favorevole alla loro operatività, in relazione agli obiettivi di risparmio energetico posti dal PER. Il Piano Energetico di Piacenza considera un’occasione importante quella concernente gli obblighi dei distributori di gas e di elettricità riguardo alla realizzazione di azioni di risparmio presso l’utenza finale. In particolare il PEC di Piacenza, tra le azioni da intraprendere da parte dell’Amm.ne comunale sugli edifici comunali, prevede: - l’introduzione di interventi di risparmio energetico; - l’utilizzo di fonti rinnovabili; - il rispetto di requisiti prestazionali inerenti la qualità energetico-ambientale; nei capitolati d’appalto e nei contratti per fornitura e gestione dell’energia, manutenzione e gestione degli impianti termici e di climatizzazione, acquisto di impianti elettrici ed apparecchiature. Pianificazione energetica Nel PER sono riportati gli obblighi cui i Comuni devono adempiere in materia di pianificazione energetica. In particolare è previsto che i Comuni provvedano affinché: a) per gli interventi di nuova urbanizzazione di superficie utile totale superiore ai 1.000 m2, sia valutata in fase di progetto la fattibilità tecnico-economica dell'applicazione di impianti di produzione di energia basati sulla valorizzazione delle fonti rinnovabili, impianti di cogenerazione, pompe di calore, sistemi centralizzati di riscaldamento e raffrescamento; 118
b) per gli edifici di nuova costruzione dotati di impianti termici centralizzati adibiti al riscaldamento ambientale per una pluralità di utenze, sia prescritta l'adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare; c) per gli edifici di nuova costruzione di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico, sia rispettato l'obbligo di soddisfare il fabbisogno energetico degli stessi mediante le fonti rinnovabili o assimiliate di energia e sia prevista l'adozione di sistemi telematici per il controllo e la conduzione degli impianti energetici; e) siano attuate le norme sulla certificazione energetica degli edifici per le nuove costruzioni, per gli interventi di ristrutturazione e nel caso di compravendita e locazione immobiliare; f) sia promosso per i sistemi di illuminazione pubblica un programma di diagnosi energetica e per gli edifici pubblici un programma di certificazione energetica con affissione della Targa Energetica in luogo visibile al pubblico, ai sensi della Direttiva 2002/91/CE. Le direttive di intervento previste dal Piano Energetico di Piacenza sono omogenee al complesso delle misure soprariportate individuate dal PER. Nel PEC di Piacenza è proposta in particolare l’introduzione negli strumenti pianificatori comunali (Piani Urbanistici Attuativi, Regolamento Edilizio/RUE) di prescrizioni per la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili e per il contenimento dei consumi di energia. Fonti energetiche rinnovabili Il PER stabilisce che per gli edifici pubblici di nuova costruzione (par. 8. 2. 1. Interventi di risparmio energetico ed uso efficiente dell’energia nel settore civile e nei sistemi urbani - c) Riqualificazione e certificazione degli edifici pubblici) dovrà essere rispettato l’obbligo di soddisfare il fabbisogno energetico degli stessi mediante le fonti rinnovabili di energia, di adottare sistemi telematici per il controllo e la conduzione degli impianti, di favorire il collegamento a reti di teleriscaldamento se programmate. Non sono tuttavia fornite indicazioni precise dal PER in merito a quale misura percentuale sul fabbisogno energetico complessivo dovrà essere rispettato tale obbligo e, più in generale, non sono fornite linee di indirizzo esplicite per l’introduzione negli strumenti pianificatori comunali (Piani Urbanistici Attuativi, Regolamento Edilizio/RUE) di adeguate prescrizioni per la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili e per il contenimento dei consumi di energia. Il PEC di Piacenza definisce una proposta di individuazione di tali prescrizioni, stabilendo in particolare il soddisfacimento del fabbisogno energetico degli edifici di nuova costruzione, per il riscaldamento, il condizionamento, l’illuminazione e la produzione di acqua calda sanitaria, attraverso il ricorso a fonti rinnovabili o assimilate nella misura minima del 20%, per gli edifici pubblici, e del 10%, per gli edifici di proprietà privata. Risparmio idrico Un particolare punto da osservare è che il PER non ha previsto interventi finalizzati alla riduzione dei consumi idrici, mentre, poiché si può considerare il tema del risparmio idrico fortemente connesso al quello del risparmio energetico, tale questione è stata introdotta nel complesso delle prescrizioni individuate dal PEC di Piacenza, che prevedono: - nei Piani Urbanistici Attuativi: utilizzo obbligatorio delle acque meteoriche, raccolte dalle coperture degli edifici, per l’irrigazione del verde pertinenziale, la pulizia dei cortili e passaggi, lavaggio auto, alimentazione di lavatrici, usi tecnologici quali sistemi di climatizzazione passiva/attiva; - la contabilizzazione individuale obbligatoria del consumo di acqua potabile in tutti gli edifici di nuova costruzione; - l’adozione obbligatoria di dispositivi per la regolazione del flusso di acqua dalle cassette di scarico dei gabinetti in base alle esigenze specifiche, in tutti gli edifici di nuova costruzione. Certificazione energetica degli edifici Il PER stabilisce che i Comuni adeguino il proprio RUE prevedendo, per le diverse tipologie di intervento, il rispetto dei livelli minimi di prestazione riferiti ai requisiti obbligatori di rendimento 119
energetico e le relative modalità di controllo. Secondo il PER i Comuni possono stabilire, sulla base di opportune valutazioni circa le specifiche condizioni climatiche e territoriali, le destinazioni d'uso e le tipologie costruttive, il rispetto di più stringenti standard di rendimento energetico e valorizzazione delle fonti rinnovabili, oltre che nelle nuove costruzioni, anche nelle ristrutturazioni degli edifici esistenti e nel caso delle sostituzioni dei generatori di calore, modulando i vincoli e gli oneri in funzione dell’importanza territoriale degli interventi previsti, avendo cura di non gravare i cittadini di costi ingiustificati, adottando, ove il caso, appropriati incentivi in rapporto alle migliori prestazioni richieste. In accordo a quanto stabilito dal PER, il PEC di Piacenza prevede l’introduzione nel Regolamento Edilizio/RUE di un sistema di certificazione energetica conforme alla normativa in vigore, e l’applicazione di un sistema di incentivazione degli edifici di cui siano certificati bassi consumi. 120
APPENDICE B GLI OBIETTIVI DEL PIANO ENERGETICO COMUNALE DI PIACENZA Il cambiamento climatico globale Secondo quanto riportato nel Rapporto di Valutazione del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico - Aprile 2007, il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, come è ora evidente dalle osservazioni dell’incremento delle temperature globali dell’aria e delle temperature degli oceani, dello scioglimento diffuso di neve e ghiaccio, e dell’innalzamento globale del livello del mare. Lo studio dell’influenza antropogenica sul riscaldamento globale ha portato alla conclusione che l’effetto globale medio delle attività umane dal 1750 è stato la causa principale di tale fenomeno, con un aumento del forzante radiativo di +1.6 [da +0.6 a +2.4] W m-2. La maggior parte degli aumenti nella media delle temperature globali dalla metà del XX secolo, è molto probabilmente dovuta all’aumento osservato della concentrazione di gas ad effetto serra causato dall’attività umana. Evidenti influenze dell’attività umana si estendono anche ad altri aspetti del clima, includendo il riscaldamento degli oceani, l’aumento delle temperature media sui continenti, le temperature massime e le strutture dei venti. Secondo quanto riportato nel Rapporto di Valutazione del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, le concentrazioni globali in atmosfera del biossido di carbonio, del metano e dell’ossido di azoto sono notevolmente aumentate come risultato dell’attività umana dal 1750 e attualmente superano i valori pre-industriali, come dimostrato dall’analisi delle carote di ghiaccio che rappresentano molte migliaia di anni. L’incremento globale della concentrazione di biossido di carbonio è principalmente dovuto all’uso di combustibili fossili e ai cambiamenti nell’utilizzo dei suoli, mentre gli incrementi di metano e ossido di azoto sono principalmente dovuti all’agricoltura. Nei prossimi 20 anni, gli scenari di emissione mostrano delle proiezioni di un riscaldamento di circa 0.2°C per decennio. Anche se le concentrazioni di tutti i gas ad effetto serra e di tutti gli aerosol fosse mantenuta costante allo stesso livello dell’anno 2000, sarebbe da attendersi un ulteriore incremento di circa 0.1°C per decennio . Continuare a immettere gas ad effetto serra al tasso attuale o superiore, causerebbe un ulteriore riscaldamento e provocherebbe molti cambiamenti nel sistema climatico globale durante il XXI secolo: questi cambiamenti potrebbero molto probabilmente essere molto maggiori rispetto a quelli osservati durante tutto il XX secolo. Anche se le concentrazioni di gas ad effetto serra si stabilizzassero, il riscaldamento antropogenico e l’innalzamento del livello del mare continuerebbero per centinaia di anni a causa delle scale di tempo associate ai processi climatici ed ai feedback. 121
Rapporto di Valutazione del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico Rapporto di Valutazione del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico 123
Rapporto di Valutazione del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico 124
Rapporto di Valutazione del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico Una valutazione globale dei dati dal 1970 ha mostrato che è probabile che il riscaldamento antropogenico abbia avuto un’influenza evidente su molti sistemi fisici e biologici. Stanno emergendo altri effetti dei cambiamenti climatici regionali sugli ambienti naturale ed umano, anche se molti effetti sono difficili da distinguere. Sono ora disponibili informazioni specifiche sulla 125
natura degli impatti futuri su un’ampia gamma di sistemi e settori, mentre le entità degli impatti possono essere stimate sistematicamente per un intervallo di aumenti possibili della temperatura media globale. Gli impatti dei cambiamenti climatici varieranno a seconda delle regioni, ma, complessivamente e tenendo in considerazione quelli attuali, molto probabilmente imporranno costi netti annuali che aumenteranno nel tempo con l’aumento delle temperature globali. 126
Rapporto di Valutazione del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico 127
L’esaurimento delle fonti energetiche fossili In stretta connessione alla problematica del cambiamento climatico globale, vi è il tema dell’esaurimento della fonte energetica su cui è basata l’economia ed il complesso delle attività della società umana, vale a dire il petrolio. Gli scienziati, al fine di stimare l’andamento previsto di tale risorsa limitata, fanno riferimento alla cosiddetta “teoria del picco di Hubbert”, proposta, nella sua formulazione iniziale del 1956, dal geofisico americano Marion King Hubbert, riguardante appunto l'evoluzione temporale della produzione di una qualsiasi risorsa minerale o fonte fossile esauribile o fisicamente limitata. In particolare l'applicazione della teoria ai tassi di produzione petrolifera risulta oggi densa di importanti conseguenze dal punto di vista geopolitico ed economico. La teoria permette di prevedere, a partire dai dati relativi alla "storia" estrattiva di un giacimento minerario la data di produzione massima della risorsa estratta nel giacimento, così come per un insieme di giacimenti o una intera regione. Il punto di produzione massima, oltre il quale la produzione può soltanto diminuire, viene detto picco di Hubbert. In particolare, la storia di produzione della risorsa nel tempo segue una particolare curva a campana, detta appunto curva di Hubbert, che presenta in una fase iniziale una lenta crescita della produzione, che man mano aumenta fino ad un punto di flesso e quindi al picco per poi cominciare un declino dapprima lento, e quindi sempre più rapido. Secondo questo modello dunque, la quantità del petrolio estratto, e quindi prodotto, è determinata dalla velocità nello scoprire nuovi giacimenti petroliferi. Superato il punto di massima della funzione, (il picco di Hubbert, appunto) si avrà un declino dell'estrazione di petrolio che tenderà infine a zero. Hubbert applicò per la prima volta il suo modello alla produzione petrolifera degli Stati Uniti, riuscendo a prevedere con molti anni di anticipo che questa avrebbe raggiunto il suo massimo all'inizio degli anni settanta: estrapolando la sua teoria al futuro della produzione di petrolio degli stati continentali americani, Hubbert (nel 1956) fece la previsione che agli inizi degli anni '70, gli USA avrebbero raggiunto il loro "picco di produzione" petrolifera. Le conclusioni di Hubbert furono inizialmente trattate con "sufficienza" dagli ambienti scientifici ed economici, situazione che cambiò radicalmente nei primi anni 70, quando, effettivamente, i 48 stati continentali USA raggiunsero il loro picco di produzione. La concomitanza di questi eventi con le crisi petrolifere del 1973 e del 1979 rese probabilmente Hubbert il geofisico più famoso del mondo. Negli ultimi anni diversi studiosi in tutto il mondo (tra cui Colin Campbell, Jean Laherrère ed altri) hanno ripreso le sue teorie riuscendo, in primo luogo, ad estendere l'analisi a tutti gli stati americani ed in seguito cercando di estrapolare e formalizzare meglio i suoi risultati al fine di prevedere il picco di Hubbert della produzione mondiale di petrolio e gas naturale. Sebbene tali analisi risultino molto più complicate a causa della grande incertezza sulle riserve petrolifere di molti stati (in particolare mediorientali), la maggior parte degli studi fa cadere il "picco di Hubbert mondiale" all'incirca nel secondo decennio del XXI secolo o, più precisamente, tra il 2006 ed il 2020, anche in previsione di eventuali crisi economiche che potrebbero temporaneamente ridurre la richiesta di petrolio. Altri studi collegati, che tengono conto anche dello sviluppo di fonti petrolifere "non convenzionali", quali le sabbie bituminose, gli scisti bituminosi ed i gas liquefatti (detti anche NGL), non giungono comunque a 'spostare' di molto in avanti queste date. Sono importanti anche altri studi, condotti parallelamente dal Club di Roma con il suo famoso Rapporto sui limiti dello sviluppo del 1972, che giungono essenzialmente alle stesse conclusioni della teoria del Picco di Hubbert. Il fatto di prevedere, per il futuro a breve, un'epoca in cui il petrolio diverrà sempre meno disponibile ed economico, impone di ricercare sostituti adeguati per i principali campi di applicazione del petrolio (produzione di energia elettrica, sistema dei trasporti, industria chimica, settore agroalimentare). Ciò potrebbe provocare enormi problemi (e costi) connessi alla riconversione di apparati industriali, impianti di generazione elettrica ed anche al cambiamento di abitudini individuali e collettive. 128
La riconversione degli impianti di generazione elettrica in particolare potrebbe tanto portare all'adozione di politiche più "sostenibili", con l'utilizzo di fonti rinnovabili (ad esempio solare, eolico, idroelettrico, ecc...), quanto alla scelta di sostituti con un maggior impatto ambientale (quali potrebbero essere il carbone o il nucleare). Grosse ripercussioni potrebbero aversi anche nel settore dei trasporti basati sul petrolio (auto, aerei, navi, ecc...), in cui, se non si trovassero soluzioni alternative "efficienti", potrebbe verificarsi una profonda crisi globale. Il raggiungimento a breve del picco di Hubbert potrebbe portare a cambiamenti geopolitici oggi difficilmente prevedibili. In particolare è da notare che l'area mediorientale sarà l’ultima nella quale si verificherà il "picco". Il mondo si troverà dunque (almeno in una prima fase) ad essere sempre più dipendente da quest'area, oggi politicamente instabile. In seguito, l'utilizzo di nuove risorse, potrebbe portare "alla ribalta" altre aree del pianeta oppure anche essere causa di guerre o instabilità politiche. Secondo quanto riportato dall’autorevole gruppo di ricerca tedesco Energy Watch Group nel Rapporto 2007, il picco della produzione mondiale di petrolio è stato raggiunto nel 2006, come rappresentato dalla figura di seguito. Secondo la ricerca, la produzione mondiale - ferma l'anno scorso a 81 milioni di barili al giorno - è destinata a scendere a 58 milioni nel 2020 e a 39 milioni nel 2030. Sarebbe quindi inevitabile, se si realizzassero queste previsioni, un aumento del prezzo del petrolio, a fronte di una crescita costante della domanda con conseguente rischio di guerre e problemi di ordine socio-politico in tutto il mondo. Per i decisori politici temporeggiare non è più un'opzione possibile, perché in un futuro prossimo potrà essere molto facile perdere il controllo della situazione ed arrivare ad una condizione di collasso sociale. Secondo l'Energy Watch Group, il calo della produzione mondiale di petrolio sarà molto più rapido di quanto fino ad ora previsto: è necessaria dunque una transizione tempestiva dal petrolio alle fonti energetiche rinnovabili, con un connesso cambiamento strutturale del sistema economico, della nostra società e dei relativi paradigmi. Secondo il Rapporto “il boom petrolifero è finito e non tornerà: dobbiamo abituarci ad uno stile di vita differente”. 129
Curva di Hubbert: scenario globale della produzione di petrolio secondo il Rapporto 2007 del gruppo di ricerca tedesco Energy Watch Group 130
Il contributo del Piano Energetico Comunale di Piacenza Il Piano Energetico di Piacenza deve porre il quadro sopra delineato, che si compone sostanzialmente delle problematiche globali di cambiamento della struttura climatica e dell’esaurimento dell’attuale sistema di approvvigionamento energetico, come riferimento su cui basare la propria azione. Agire con la massima decisione per accelerare il passaggio verso una nuova “era solare” è non solo necessario per contenere gli impatti legati al riscaldamento climatico, ma si rivelerà inevitabile a causa dell’esaurimento delle scorte fossili e dovrà pertanto essere assimilato pienamente quale nuovo paradigma di visione del mondo ed assunto come nuovo modello d’azione. Il P.E.C. prevede per le diverse direttive di intervento una fase di monitoraggio dei risultati conseguiti in termini di realizzazione di ogni singola azione e di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti L’andamento tendenziale del quadro emissivo degli ultimi anni - riportato in figura - mostra l’allontanamento in atto dall’obiettivo stabilito per l’Italia del 6,5% di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2008-2012 rispetto ai livelli del 1990. Tale criticità si riscontra anche a livello della Regione Emilia – Romagna, dove si evidenzia la crescita negli ultimi anni nei consumi di energia e nelle emissioni di CO2, il contributo preponderante del settore trasporti stradali alle emissioni di gas serra e lo scarto tra le emissioni regionali al 2010 legate allo scenario tendenziale spontaneo e quelle relative all’obiettivo Kyoto. Tale scarto per i diversi settori è all’incirca il seguente: Agricoltura: 5% Industria: 20% Terziario: 15% Residenziale: 10% Trasporti: 60% Gli scarti percentuali mettono in evidenza l’”allontanamento dall’obiettivo Kyoto” in assenza di adeguate azioni di contenimento. 131
Il Piano di Azione dell’Europa per il clima Conclusioni della Presidenza del Consiglio Europeo del 8-9 Marzo 2007 in materia di politica energetica UE I paesi sviluppati dovrebbero mantenere un ruolo guida impegnandosi a ridurre collettivamente le loro emissioni di gas ad effetto serra dell'ordine del 30% entro il 2020 rispetto al 1990, anche nella prospettiva di ridurre collettivamente le emissioni del 60%-80% entro il 2050 rispetto al 1990. In tale contesto, il Consiglio europeo sottoscrive un obiettivo UE di riduzione del 30% delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020 rispetto al 1990 quale contributo ad un accordo globale e completo per il periodo successivo al 2012 a condizione che altri paesi sviluppati si impegnino ad analoghe riduzioni delle emissioni e i paesi in via di sviluppo economicamente più avanzati si impegnino a contribuire adeguatamente, sulla base delle loro responsabilità e capacità rispettive. ¾ Il Consiglio europeo pone in evidenza l'impegno dell'UE a trasformare l'Europa in un'economia con un'efficienza energetica elevata ed emissioni di gas ad effetto serra ridotte e decide che, sino alla conclusione di un accordo globale e completo per il periodo successivo al 2012 e fatta salva la sua posizione nell'ambito dei negoziati internazionali, l'UE si impegna in modo fermo ed indipendente a realizzare una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra di almeno il 20% entro il 2020 rispetto al 1990. ¾ Il Consiglio europeo riafferma l'impegno a lungo termine della Comunità a promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili in tutta l'Unione europea successivamente al 2010, sottolinea che ogni tipo di energia rinnovabile, se impiegato in modo efficiente in termini di costi, contribuisce simultaneamente alla sicurezza dell'approvvigionamento, alla competitività e alla sostenibilità, ed è persuaso che sia di capitale importanza dare un chiaro segnale all'industria, agli investitori, agli innovatori e ai ricercatori. Per tali motivi, tenendo conto delle singole specificità quanto a circostanze, punti di partenza e potenzialità, esso sottoscrive i seguenti obiettivi: − un obiettivo vincolante che prevede una quota del 20% di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici dell'UE entro il 2020; − un obiettivo vincolante che prevede una quota minima del 10% di biocarburanti nel totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione dell'UE entro il 2020, che dovrà essere conseguito da tutti gli Stati membri e che sarà introdotto in maniera efficiente in termini di costi. Il carattere vincolante di questo obiettivo risulta adeguato fatte salve una produzione sostenibile, la reperibilità sul mercato di biocarburanti di seconda generazione e la conseguente modifica della direttiva sulla qualità dei carburanti per consentire livelli di miscelazione adeguati. ¾ In questa prospettiva, il Consiglio europeo sottolinea la necessità di aumentare l'efficienza energetica nell'UE in modo da raggiungere l'obiettivo di risparmio dei consumi energetici dell'UE del 20% rispetto alle proiezioni per il 2020, come stimato dalla Commissione nel suo Libro verde sull'efficienza energetica, e invita gli Stati membri a far buon uso, a tal fine, dei loro piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica. Nell’ottica di adesione volontaria e concorso agli obiettivi nazionali di tutela ambientale (Protocollo di Kyoto e Piano di Azione dell’Europa per il clima del marzo 2007) il Piano Energetico Comunale assume come obiettivo strategico il contenimento delle emissioni climalteranti. 132
Di seguito si riportano i dati relativi ai consumi energetici ed alle connesse emissioni al 1990 per il Comune di Piacenza, per la valutazione dell’entità dell’”obiettivo Kyoto”. Stima consumi energetici (Tep) settore trasporti stradali al 1990 Gasolio Benzina GPL Metano Totale 17.904 30.816 3.183 3.238 55.140 Stima emissioni CO2 (Tonn) settore trasporti stradali al 1990 Gasolio Benzina GPL Metano Totale 61.129 101.441 10.178 7.307 180.056 Consumo energia elettrica (MWh) al 1990 356.607 Stima emissioni CO2 (Tonn) da consumo energia elettrica al 1990 254.617 Consumo gas naturale (m3) al 1990 77.553.077 Stima emissioni CO2 (Tonn) da consumo gas naturale al 1990 178.605 Stima emissioni CO2 (Tonn) complessive al 1990 613.278 Obiettivo Protocollo di Kyoto (-6,5% rispetto al 1990) emissioni CO2 (Tonn) media 2008-2012 573.415 Stima emissioni CO2 (Tonn) complessive al 2003 832.347 Scostamento dal Protocllo di Kyoto al 2003 + 31.1% Stima emissioni annue CO2 (Tonn/anno) da ridurre (media 2008-2012) per il rispetto del Protocollo di Kyoto 258.932 133
Il Comune di Piacenza produce dunque un eccesso di circa 260.000 tonn/anno di CO2 rispetto all’obiettivo prefissato dal Protocollo di Kyoto per il periodo 2008-2012 (come media delle emissioni prodotte annualmente in tale arco temporale). Per ridurre tali emissioni sono necessari interventi strutturali di modificazione del sistema energetico cittadino, in modo da conseguire effetti duraturi di ottimizzazione e risparmio delle risorse. A titolo puramente esemplificativo nella tabella seguente si evidenzia che, per il conseguimento dell’obiettivo Kyoto, possono essere “necessari e sufficienti” i seguenti interventi: 1. soddisfacimento del fabbisogno energetico del settore dei trasporti stradali (supponendo che esso resti invariato a 75.726 Tonnellate Equivalenti di Petrolio, valore stimato nel PEC) esclusivamente attraverso l’utilizzo del gas naturale (metano) quale carburante per autotrazione: ciò comporterebbe il passaggio delle emissioni annue da traffico veicolare da 250.666 tonn CO2 a 170.909 tonn CO2, con un risparmio di 79.757 tonn CO2/anno; 2. dimezzamento dei consumi energetici civili (residenziali e terziari) della città, attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici: si è visto nel PEC che le abitazioni di Piacenza emettono ogni anno 58 kg CO2/m2, mentre edifici ben isolati e con impianti di riscaldamento ad alta efficienza raggiungono agevolmente il traguardo dei 20 kg CO2/m2 emettendo cioè circa un terzo. Tale intervento consentirebbe di risparmiare 196.295 tonn CO2/anno. Interventi esemplificativi per l’allineamento al Protocollo di Kyoto nel Comune di Piacenza Settore Azione Risparmio conseguibile Utilizzo esclusivo del tonn Settore trasporti metano come carburante -79.757 CO2/anno per autotrazione Settore civile Dimezzamento dei tonn (residenziale e consumi energetici civili -196.295 CO2/anno terziario) di Piacenza tonn Totale -276.052 CO2/anno La realizzazione dei due interventi descritti sopra appare ovviamente irrealistica nel breve termine: l’obiettivo Kyoto potrà essere raggiunto solo con interventi immediati ed efficaci a livello europeo, nazionale, regionale e locale ed il P.E.C. di Piacenza propone una serie di direttive di intervento concrete per contribuire a livello locale al contenimento dello scarto ed al progressivo allineamento all’obiettivo medesimo, particolarmente nei seguenti settori: • rendimento energetico degli edifici; • uso dell’energia rinnovabile per edifici civili; • trasporti, limitatamente alla mobilità urbana (ad es. non può incidere sui trasporti autostradali e sulla mobilità di lunga percorrenza, nel campo della logistica della merci può incidere solamente sulla mobilità a livello locale). Nel campo di produzione di energia elettrica il Comune ha irrilevanti possibilità di intervento, può agire riducendo i consumi nel settore pubblico (illuminazione pubblica ed edifici) e promuovendo l’uso razionale nel settore privato. 134
Il PEC di Piacenza aderisce dunque pienamente alla linea d’azione delineata dal Protocollo di Kyoto e propone le direttive di intervento che potranno contribuire alla sua realizzazione, ma presumere che l’obiettivo Kyoto possa essere raggiunto entro il 2012 esclusivamente con un’azione di livello locale appare inverosimile. Appare più corretto inserire nel PEC un sistema di monitoraggio che permetta di raccogliere dati e di valutare la correttezza delle azioni intraprese e delle procedure applicate. Il monitoraggio dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti verrà effettuato ogni cinque anni e nell’ambito di tale attività si cercherà di superare la difficoltà indotta anche dal fatto che la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e del gas ha moltiplicato i soggetti distributori di tali fonti energetiche, rendendo estremamente difficoltosa la raccolta di dati relativi ai consumi a livello comunale. Di seguito si rappresentano graficamente gli effetti sui consumi del Comune di Piacenza conseguenti all’adesione al terzo obiettivo indicato dalle conclusioni della Presidenza del Consiglio Europeo del 8-9 Marzo 2007 in materia di politica energetica UE, vale a dire il risparmio dei consumi energetici dell'UE del 20% rispetto alle proiezioni per il 2020. Tale obiettivo dovrà essere adottato nel lungo termine come metro di riferimento per la valutazione dell’efficacia delle azioni intraprese. Consumi tendenziali (tep) al 2020 Consumi obiettivo -20% (tep) al 2020 Energia elettrica 68.148 54.518 Gas naturale 133.623 106.898 Trasporti stradali 103.390 82.712 Totale 305.161 244.129 135
Obiettivo Presidenza del Consiglio Europeo del 8-9 Marzo 2007 Consumi energetici (Tep) del settore trasporti stradali nel Comune di Piacenza 120.000 Scenario tendenziale 100.000 -20% 80.000 Scenario obiettivo 60.000 40.000 20.000 0 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 19 19 19 19 19 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 Consumi di energia elettrica (Tep) nel Comune di Piacenza 80.000 Scenario tendenziale 70.000 60.000 -20% 50.000 Scenario obiettivo 40.000 30.000 20.000 10.000 0 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 19 19 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 136
Consumi energetici (Tep) dovuti all’uso di gas naturale nel Comune di Piacenza 160.000 140.000 Scenario tendenziale 120.000 -20% 100.000 Scenario obiettivo 80.000 60.000 40.000 20.000 0 96 98 00 02 04 06 08 10 12 14 16 18 20 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 Consum o (Tep) di energia elettrica, gas naturale, carburanti per autotrazione 350.000 Scenario tendenziale 300.000 -20% 250.000 Scenario obiettivo 200.000 150.000 100.000 50.000 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 137
APPENDICE C STRUMENTI DI INCENTIVAZIONE DELLA SOSTENIBILITA’ EDILIZIA – CERTIFICAZIONE ED AUDIT ENERGETICI DEGLI EDIFICI COMUNALI 1. Certificazione energetica degli edifici: applicazione e tempistica ai sensi della D.G.R. n. 1730/2007 I seguenti interventi debbono essere dotati, al termine dei lavori ed a cura del costruttore, di un attestato di certificazione energetica rilasciato da un soggetto accreditato. a) applicazione integrale nel caso di edifici di nuova costruzione ed impianti in essi installati, demolizione totale e ricostruzione degli edifici esistenti, interventi di ristrutturazione integrale di edifici esistenti di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati; b) applicazione integrale ma limitata al solo ampliamento dell’edificio nel caso che il volume a temperatura controllata della nuova porzione di edificio risulti superiore al 20% di quello dell’edificio esistente. Sono escluse dalla applicazione dei requisiti minimi dell’atto in discorso le seguenti categorie di edifici e di impianti: a) gli immobili ricadenti nell’ambito della disciplina della parte seconda e dell’art. 136, comma 1, lett. b) e c) del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché quelli di valore storico architettonico e gli edifici di pregio storico-culturale e testimoniale individuati dalla pianificazione urbanistica ai sensi dell’art. A-9, commi 1 e 2 dell’Allegato alla L.R. 20/2000, nei casi in cui il rispetto delle prescrizioni implichi un’alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto, con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici; b) i fabbricati industriali, artigianali ed agricoli non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati in virtù delle particolari esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili; c) i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati; L’attestato di certificazione energetica è obbligatorio nei casi e con le gradualità nel seguito indicate e con onere a carico rispettivamente del venditore e del locatore: a) a decorrere dal 1° luglio 2008, per gli edifici, n el caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile con esclusione delle singole unità immobiliari; b) a decorrere dal 1° luglio 2009, per le singole uni tà immobiliari, nel caso di trasferimento a titolo oneroso; c) a decorrere dal 1° luglio 2010, per gli edifici e l e singole unità immobiliari soggetti a locazione con contratto stipulato successivamente a tale data. La stipula o il rinnovo di contratti relativi alla gestione di edifici ed impianti energetici ovvero relativi alla realizzazione di programmi di miglioramento dell’efficienza energetica anche attraverso il ricorso a società di servizi energetici (ESCO), contratti di rendimento energetico, finanziamento tramite terzi, di cui alla direttiva 2006/32/CE, riferiti ad edifici pubblici o nei quali figura comunque come committente un soggetto pubblico, sarà subordinato alla predisposizione, a cura dell’aggiudicatario, dell’attestato di certificazione energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare interessati, entro i primi sei mesi di vigenza contrattuale. L’attestato di certificazione energetica dovrà essere aggiornato, senza oneri a carico del committente, entro i 180 giorni successivi alla realizzazione di qualunque intervento che comporti la modifica del rendimento energetico dell’edificio, dell’unità immobiliare o degli impianti, sia che tali interventi siano realizzati dal committente che dall’aggiudicatario. Negli edifici pubblici o adibiti ad uso pubblico la cui superficie utile totale supera i 1000 metri quadrati l’attestato di certificazione energetica sarà reso facilmente visibile per il pubblico nello stesso edificio a cui l’attestato si riferisce. Per gli stessi edifici potranno essere chiaramente esposte, attraverso l'adozione di adeguate targhe o altri dispositivi indicatori, l'appartenenza degli edifici medesimi alle 138
specifiche classi di rendimento energetico, le temperature raccomandate e quelle reali per gli ambienti interni ed eventualmente le altre grandezze meteorologiche pertinenti così come l’entità delle emissioni di gas ad effetto serra unitarie o totali. Sino all’entrata in funzione del sistema regionale di accreditamento previsto dall’Atto di indirizzo regionale adottato con D.G.R. n. 1730/2007, l’attestato di certificazione energetica è sostituito: • o dall’attestato di qualificazione energetica secondo le modalità di cui all’All. 5 all’atto di indirizzo medesimo, • o da un attestato rilasciato in base ad una procedura di certificazione energetica stabilita da un comune o da un’altra regione o provincia autonoma, ferma restando la conformità dell’attestato a quanto disposto negli Allegati 7, 8, 9 all’Atto di indirizzo regionale. 2. Incentivazione per interventi edilizi di risparmio energetico Il PEC stabilisce, tra le direttive di intervento, che gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale prevedano la definizione di un sistema di incentivazione per gli edifici di cui siano certificati bassi consumi energetici. Inoltre i nuovi interventi di urbanizzazione saranno vincolati al rispetto di requisiti minimi di sostenibilità bioedilizia. Si procederà alla definizione di una serie di misure incentivanti da inserire nel Regolamento Edilizio/RUE che orientino la scelta dei cittadini verso edifici ad alta efficienza energetica. Il sistema di incentivazione potrà prendere in considerazione diverse forme di agevolazione: • sconti sugli oneri di urbanizzazione; • incentivi volumetrici, scomputo delle murature perimetrali dal calcolo della superficie utile e bonus di superficie utile; • sconti sull’ICI; • finanziamenti attraverso bandi di concorso; • procedure semplificate, quali ad es. l’esonero dalla Denuncia di Inizio Attività. 3. Audit energetici degli edifici comunali L’Amm.ne Comunale ha già in corso le seguenti iniziative relative agli interventi di certificazione ed audit energetici degli edifici di sua proprietà: • predisposizione del progetto “COMMON HOPE - Opportunità di diffusione dell’uso razionale dell’energia in una prospettiva olistica”, approvato con D.G.C. n. 49 del 18.09.2007, per la richiesta di cofinanziamento all’Unione Europea nell’ambito del programma “Energia Intelligente per l’Europa 2007-2013”, che vedrà il Comune di Piacenza svolgere un ruolo di coordinatore di un gruppo di 11 partner europei e che si compone dei seguenti ambiti d’intervento: - diagnosi energetica edifici pubblici; - attività di scambio informazioni ed esperienze con gli altri partner europei del progetto; - attività di formazione dei tecnici, costruttori e amministratori; - attività di comunicazione e svolgimento di campagne educative correlate; da realizzarsi, previo ottenimento del cofinanziamento, negli anni 2008-2010; • partecipazione al “Bando per l'attuazione di analisi energetiche nel settore dei servizi e nella P.A.” (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 222 del 24 settembre 2007), del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il progetto “AUDIT ENERGETICO E PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA – AMBIENTALE DEL PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO SCOLASTICO REGIONALE” approvato con D.G.C. n. 35 del 12.02.2008 139
che prevede la predisposizione di analisi energetiche e di proposte di miglioramento dell’efficienza energetica per n. 15 strutture scolastiche di proprietà Comunale. L’Appendice D contiene inoltre nelle schede “Azioni sugli edifici comunali” ed “Impianti solari termici e fotovoltaici in edifici pubblici” interventi da realizzarsi a breve-medio termine. A seguito dell’approvazione del PEC, in sede di predisposizione e variazione dei bilanci di previsione pluriennali e dei Piani Triennali Opere Pubbliche, saranno individuati puntualmente i tempi di realizzazione e le risorse necessarie per l’attuazione di tali interventi. 140
APPENDICE D ARTICOLAZIONE DIRETTIVE DI INTERVENTO Tempi Breve termine 1-2 anni Medio termine 3-5 anni Lungo termine oltre 5 anni Adeguamento ambientale centrale termoelettrica: effetto indiretto sui consumi di energia Azione elettrica della città Soggetti Comune di Piacenza, Edipower Tempi Entrata in servizio nel dicembre 2005 Efficacia Alta Riduzione dell’emissione indiretta di CO2 dovuta a consumi di energia elettrica nel territorio comunale in conseguenza della diminuzione del fattore d’emissione specifico CO2/kWh grazie Obiettivi all’utilizzo esclusivo del gas naturale come carburante (da 714 gCO2/kWh a 474 gCO2/kWh). Riduzione delle emissioni di CO2 al 2012: 121.857 tonn/anno Stima effettuata a partire da dati PEC e da dati riportati nella Dichiarazione Ambientale Emas 2007 di Edipower. Risorse Investimenti Edipower Azione Promozione dello sviluppo della rete di teleriscaldamento comunale Soggetti Comune di Piacenza, Edipower, Enìa Fase 1: area sud-est della città Ambito Fase 2: in corso ipotesi di lavoro per un’ulteriore estensione della rete (soprattutto nell’area del centro storico) Medio termine Fase 1: 2008-2009 Fase 2: dal 2010 I lavori della prima dorsale della rete di teleriscaldamento lungo C.so Europa sono iniziati a fine 2005 con l’allaccio delle aree di trasformazione urbana AID 24 Unicem e Nuova Esselunga. Per tutte le altre aree soggette a trasformazione urbanistica insistenti su Corso Europa (AL19 Tempi Beni Stabili, AL31 Madonnina, AID26 Bagarotti, AID13 Sift, AC1 Conciliazione) è previsto l’obbligo di allacciarsi alla rete. Nel biennio 2008-2009 la rete sarà ampliata: - fino al Polo Scolastico di via Scalabrini ed all’ex Macello; - lungo v.le S. Ambrogio, con allaccio dell’area di trasformazione di Vicolo Del Guazzo, fino a p.le Milano dove è collocata la nuova sede AUSL; - in via La Primogenita, con collegamento del comparto ACER, fino al grattacielo Dei Mille. Efficacia Alta Fase 1: Obiettivi Potenza allacciata: 20 MW Riduzione delle emissioni di CO2 al 2012: 11.833 tonn/anno (stima PEC – Cap.5) Risorse Investimenti Enìa 141
Modifica degli strumenti pianificatori comunali (Piani Urbanistici Attuativi, Regolamento Azione Edilizio/RUE) con introduzione di prescrizioni per la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili e per il contenimento dei consumi di energia. Soggetti Comune di Piacenza Ambito Territorio comunale Tempi Medio - Lungo termine Efficacia Alta Riduzione delle emissioni di CO2 al 2012: 1.227 tonn/anno (ipotizzando il termine dell’espansione edilizia ed il rispetto dei requisiti minimi fissati per le nuove abitazioni dal Obiettivi documento “Atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici”, approvato con D.G.R. n. 1730/2007). Risorse Personale interno Azioni sugli edifici comunali Gli impianti termici del Comune di Piacenza sono attualmente gestiti con contratto d’appalto “per l’affidamento della gestione calore, del servizio di manutenzione e gestione degli impianti termici e di climatizzazione degli edifici di proprietà del Comune o in uso allo stesso”, in vigore dal termine della stagione invernale 2005-2006 al termine della stagione invernale 2011-2012. Nell’ambito di tale contratto la ditta aggiudicataria ha provveduto alla metanizzazione della scuola materna Collodi, della scuola media Anna Frank e della scuola elementare di Mucinasso. Inoltre la stessa ditta ha effettuato l’installazione di un impianto fotovoltaico nella scuola Collodi e di impianti solari termici nella scuola Anna Frank e nella scuola elementare di Mucinasso. Il PEC prevede che: • nei capitolati d’appalto e nei contratti per fornitura e gestione dell’energia, manutenzione e Azione gestione degli impianti termici e di climatizzazione, acquisto di impianti elettrici ed apparecchiature: - siano introdotti interventi di risparmio energetico; - siano utilizzate fonti rinnovabili; - vengano rispettati requisiti prestazionali inerenti la qualità energetico-ambientale; • sia realizzata una banca dati degli edifici comunali finalizzata al monitoraggio dei consumi energetici ed alla elaborazione di linee di intervento sul patrimonio edilizio; • siano predisposte analisi energetiche e proposte di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici; • sia completata la trasformazione degli impianti termici della Pubblica Amministrazione da gasolio a metano, GPL, biodiesel o allacciamento a reti di teleriscaldamento; • vengano individuati edifici di proprietà comunale idonei per la predisposizione di progetti di installazione di impianti fotovoltaici e solari termici. Soggetti Comune di Piacenza, Centro di Educazione Ambientale, Partner Europei progetto COMMON HOPE, Partner del progetto Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare “AUDIT ENERGETICO E PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA – AMBIENTALE DEL PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO SCOLASTICO REGIONALE”. Ambito Territorio comunale Tempi Breve - Medio termine Efficacia Media Riduzione delle emissioni di CO2 al 2012 per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica: 193 tonn/anno Obiettivi Elaborazione effettuata a partire dal Piano di efficienza energetica presentato a Bruxelles dal Ministero Sviluppo Economico nel Luglio 2007 senza considerare il beneficio delle fonti rinnovabili, computato nell’azione seguente. Richiesta di finanziamento europeo per la diagnosi energetica nell’ambito dell’iniziativa Intelligent Energy Europe. Richiesta di finanziamento ministeriale nell’ambito del “Bando per l'attuazione di Risorse analisi energetiche nel settore dei servizi e nella P.A.” Risorse da bilancio per la realizzazione di interventi negli edifici. Sono conseguibili risparmi sui consumi energetici degli edifici che in parte ammortizzeranno gli investimenti. 142
Azione Impianti solari termici e fotovoltaici in edifici pubblici (in sinergia alle Individuazione di edifici di proprietà comunale idonei per la predisposizione di progetti di “Azioni sugli installazione di impianti fotovoltaici ed impianti solari termici. edifici comunali”) Soggetti Comune di Piacenza Ambito Territorio comunale Tempi Breve - Medio termine Efficacia Media Riduzione delle emissioni di CO2 al 2012: -210 tonn/anno Elaborazione effettuata ipotizzando: Obiettivi - Installazioni di impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 150 kW: -110 tonn CO2/anno; - installazioni di impianti solari termici per un totale di 450 m2: -100 tonn CO2/anno Da bilancio e da richiesta di cofinanziamenti ministeriali. Potranno essere corrisposte al Risorse Comune tariffe incentivanti per l’energia elettrica fotovoltaica, che in parte ammortizzeranno gli investimenti. Risparmio di energia nel settore dell’illuminazione pubblica Attuazione del PRIC e, ad integrazione del medesimo: • creazione di un database contenente le informazioni tecniche su ogni punto luce; • definizione di un cronoprogramma per la progressiva trasformazione degli impianti e l’installazione di stabilizzatori e riduttori di potenza/flusso e di apparecchi ad alto rendimento luminoso; • riduzione dei punti luce là dove il livello di illuminamento al seguito della sostituzione Azione delle lampade superi i valori consigliati; • definizione della modulazione oraria e dell’intensità dell’illuminazione; • predisposizione delle operazioni di smaltimento delle lampade dismesse e verifica della qualità del processo di riciclo e/o smaltimento; • attuazione degli interventi definiti nel cronoprogramma e successiva verifica del carico elettrico assorbito dal nuovo sistema di illuminazione pubblica; • definizione di una campagna di divulgazione delle informazioni, sugli interventi effettuati e sui vantaggi economici e ambientali conseguiti. Soggetti Comune di Piacenza, Enel Sole Srl Ambito Territorio comunale Tempi Breve - Medio termine Efficacia Bassa Risparmio energetico annuo attuale rispetto ai dati PEC: 159 Tep (1850 MWh) Obiettivi Riduzione delle emissioni di CO2 al 2012: 1228 tonn/anno Elaborazione effettuata a partire dai dati forniti dal Settore Infrastrutture – Servizio Illuminazione Pubblica (riduzione 20% consumo 12.489 corpi illuminanti) Risorse Risorse da bilancio. Sono conseguibili risparmi sui consumi energetici dell’illuminazione pubblica che in parte ammortizzeranno gli investimenti. 143
Contenimento dei consumi energetici dei trasporti stradali - Predisposizione e approvazione di strumenti di pianificazione del traffico e della mobilità (Piani Urbani del Traffico, Piani Urbani della Mobilità) volti alla riduzione dell’impatto ambientale e sociale dei trasporti stradali, nonché dei relativi consumi energetici; - incentivazione del Trasporto Pubblico Locale: aggiornamento del PGTU con il nuovo Piano del TPL in collaborazione con Tempi Agenzia; Azione - attivazione di nuovi parcheggi scambiatori serviti di bus navetta, consolidamento dei servizi esistenti, introduzione di bus elettrici nel centro storico; - introduzione estensiva delle zone 30 Km/ora nelle periferie; - estensione della ZTL e delle aree pedonali nel centro storico; - ampliamento della rete ciclabile urbana; - completamento del sistema di circolazione a rotatorie; - incentivazione di combustibili a basso impatto ambientale (metano/GPL). Soggetti Comune di Piacenza, Tempi Agenzia, Ecogas Ambito Territorio comunale Tempi Medio - Lungo termine Efficacia Alta - Limitazioni programmate della circolazione per i veicoli più inquinanti: -12.533 tonn CO2/anno (elaborazione dal Rapporto “Stima degli effetti delle limitazioni del traffico veicolare previsti dall’Accordo di Programma sulla Qualità dell’Aria 2006/2007). - Raddoppio del contributo (dal 7,4% al 15%) dei carburanti a minor impatto ambientale (metano, GPL) sul totale dei consumi energetici da trasporti stradali nel Comune di Piacenza, sostenuto dall’erogazione di incentivi: - 2.580 tonn CO2/anno. - Incentivazione del trasporto pubblico: passaggio dall’attuale composizione modale (8,7% Obiettivi trasporto pubblico, 91,3% trasporto privato sul totale passeggeri*km), al 20% di trasporto pubblico e 80% di trasporto privato sul totale passeggeri*km: - 20.053 tonn CO2/anno. - Introduzione estensiva delle zone 30 Km/ora nelle periferie, estensione della ZTL e delle aree pedonali nel centro storico, ampliamento della rete ciclabile urbana, completamento del sistema di circolazione a rotatorie: -12.533 tonn CO2/anno (ipotizzando in via cautelativa una riduzione del 5% delle emissioni da traffico). Riduzione complessiva delle emissioni di CO2 al 2012: 47.699 tonn/anno Personale interno per la predisposizione e approvazione di strumenti di pianificazione. Risorse Risorse da bilancio necessarie per l’attuazione degli strumenti di pianificazione, eventuali cofinanziamenti ministeriali/regionali. Azione Azione di forestazione prevista dal Piano Regolatore Comunale Soggetti Comune di Piacenza Ambito Territorio comunale Tempi Medio - Lungo termine Efficacia Alta 368 ha di aree di ambientazione da riforestare entro 2017, di cui 184 ha entro il 2012. Riduzione delle emissioni di CO2 al 2012: 4.960 tonn/anno (Elaborazione effettuata a partire Obiettivi dai dati riportati nella pubblicazione “Energia e nuove culture agricole”, LEAP – Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza). Risorse Risorse da bilancio, SATAP, Società Autostrade 144
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