ANTONIO CANOVA: RITRATTO DI PAOLINA BORGHESE - Paolina Bonaparte come Venere vincitrice
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CONTENUTI – CONTESTO STORICO E CULTURALE
NEOCLASSICISMO
Movimento culturale di diffusione europea, che ebbe la massima diffusione in
Europa nella seconda metà del XVIII e ai primi del XIX
È IL PERIODO DI:
NAPOLEONE BONAPARTE ILLUMINISMO GRANDI SCOPERTE
ARCHEOLOGICHE
È legata a Napoleone la fase di Movimento culturale e Scoperta di Pompei ed
maggior espansione del filosofico che propugna l’uso Ercolano, Villa Adriana a Tivoli
Neoclassicismo a livello della ragione contro e i templi greci di Paestum
europeo l’ignoranza e la superstizioneMAPPA CONCETTUALE
Riforma e
Illuminismo Romanticismo
Contro riforma
Barocco/Rococò Neoclassicismo Pre Romanticismo
Virtuosismo e sensualità Semplicità e razionalità Nostalgia di mondi perduti
Ancient Regime
Régime Rivoluzione e Repubblica Napoleone e impero Restaurazione
1789: Presa della Bastiglia 1799: Colpo di Stato 1815: Congresso di Vienna
Italia: frammentazione statale Razionalizzazione Italia pre-unitaria
statale
Roma e scuola italiana Parigi e scuola francese
Antonio Canova Jacques-Luis DavidCONTENUTI – CONTESTO STORICO E CULTURALE
REAZIONE AL BAROCCO E AL ROCOCÒ
BAROCCO NEOCLASSICISMO
- complesso
- virtuosistico - semplice
- sensuale - razionale
- persegue effetti fantasiosi e bizzarri - cerca l'equilibrio e la simmetria
- si affida all’immaginazione e all’estro - si affida alle norme e alle regole
Estasi della Beata Ludovica Albertoni Paolina Bonaparte come Venere vincitrice
Gian Lorenzo Bernini Antonio Canova
1671-1674 1805-1808
Marmo e diaspro Marmo
88 cm 200 cm
Chiesa di San Francesco a Ripa, Roma. Galleria Borghese, Roma.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
è stato uno dei massimi protagonisti della stagione neoclassica
Antonio Canova nasce a Possagno
(TV), nel 1757 da una famiglia di
scalpellini e fin da giovanissimo
dimostra una naturale inclinazione
alla scultura.
N e l 1 7 6 8 , a s o l i 11 a n n i , p e r
interessamento del Senatore
Giovanni Falier, che intuì la sua
capacità artistica, Antonio Canova
comincia il suo apprendistato a
Venezia, presso la bottega del
Torretti.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Dedalo e Icaro
La prima opera monumentale del
Canova è del 1773-76: le statue di
Orfeo e Euridice, destinate a
decorare il giardino della villa del
Falier, ma è nel 1778-79 che si
afferma con un’opera importante,
Dedalo e Icaro. Queste opere si
mostrano ancora apertamente
berniniane e modellate su un attento
studio dal vero.
Sempre nel 1779, con il guadagno
procurato dal lavoro di Dedalo e
Icaro, Canova si trasferisce a Roma,
a studiare l’antico.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Teseo sul Minotauro
A Roma, è ospite dell'ambasciatore
veneto, a Palazzo Venezia, Gerolamo
Zulian, grande mecenate. Lo stesso
Zulian procura a Canova le prime
commissioni a Roma e direttamente
gli ordina Teseo sul Minotauro
(1781-83).
Nell’ambiente romano Canova
precisa il suo orientamento
classicista, come attesta Teseo sul
Minotauro, con la perfetta bellezza
del nudo.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Monumento funerario
a Clemente XIV
La sua fama cresce in Italia e all'estero
e gli procura una serie di commissioni
importanti. Tra il 1783 e il 1787 erige il
monumento a Clemente XIV nella
chiesa dei Santi Apostoli,
contemporaneamente agli Orazi di
David, caratterizzato da una nobile
semplicità e una quieta grandezza.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Monumento funerario
a Clemente XIII
La fortuna del monumento a
Clemente XIV gli procura la
commissione per il monumento,
ancora più solenne e impegnativo,
per Clemente XIII in San Pietro in
Vaticano.
Comincia a definirsi qui una nuova
immagine della morte come sonno
in cui si acquietano i dolori e le
ansie della vita.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Amore e Psiche
Negli stessi anni l’artista realizza
una serie di opere su temi
mitologici, tra cui spicca il gruppo
di Amore e Psiche (1787-1793).
Una intensa assimilazione
dell’antico caratterizza sempre più
la produzione canoviana, che egli
proseguì nel ritiro di Possagno,
avendo abbandonato Roma nel
1798, quando la città fu occupata
dai Francesi e fu istituita la
repubblica giacobina.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Napoleone Bonaparte
come Marte pacificatore
Nel 1802 è chiamato a Parigi da
Napoleone, che vuol fare di lui il
suo statuario ufficiale.
Per tutta l’età napoleonica Canova
riceve importanti incarichi per
ritratti e opere destinati alla
famiglia reale. Tra questi il ritratto
di Napoleone, a cui attribuisce il
corpo perfetto di un dio…CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Paolina Borghese
come Venere vincitrice
…e il ritratto di Paolina Borghese
come Venere vincitrice, in cui
affluisce il ricordo delle veneri
tizianesche, ma anche il più antico
modello delle figure giacenti sui
sarcofagi etruschi.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - inquadramento dell’opera
La scultura fu commissionata dal
marito di Paolina Bonaparte,
Camillo Borghese, e scolpita a
Roma dal 1805 al 1808. Fu quindi
trasportata nella casa torinese di
Camillo, poi a Genova, per arrivare
infine nella sua attuale
collocazione all'interno della
Galleria Borghese di Roma intorno
al 1883.
Questo ritratto, dedicato a Paolina,
sorella di Napoleone, e moglie del
nobile romano Camillo Borghese è
uno dei ritratti più famosi che
Canova realizzò per un parente di
Napoleone Bonaparte.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - lettura dell’opera
La rappresentazione segue i precetti neoclassici.
I suoi caratteri sono la semplicità e la calma. Il riposo, la quiete, legati alla
staticità, alla maestà, alla bellezza, all'eterno, sono considerati superiori al
movimento e al dinamismo, legati invece all'attimo, al moto, al troppo sentire.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - lettura dell’opera
Paolina è raffigurata idealisticamente nuda, e
con in mano un pomo. La sua immagine
richiama quindi quella di Venere vincitrice, con
il pomo di Paride nella mano sinistra, attestato
di superiore bellezza. Paragonando Paolina a
Venere, Canova intendeva celebrare la sua
bellezza e con lei il trionfo della famiglia
Bonaparte.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - lettura dell’opera
La figura è adagiata mollemente su
un triclino, richiamando sicuramente
la Venere di Urbino di Tiziano, e un
po' anche la tipologia dei ritratti
semidistesi presenti sui sarcofagi
etruschi (ad esempio, il "sarcofago
degli sposi" conservato a Villa
Giulia).
Il volto, idealizzato, è incorniciato da
una preziosa acconciatura. Il busto,
sollevato ed appoggiato alla
spalliera, è nudo fin quasi
all’inguine, mentre le gambe sono
velate da un drappo. La donna reale
è trasformata in divinità antica.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - lettura dell’opera
Le superfici sono trattate con
sottili passaggi luminosi
sfumati, generati
dall'incresparsi del lenzuolo
ricamato sotto il peso della
giovane donna languidamente
distesa, dalle pieghe del panno
che ne riveste la parte inferiore.
Ciò conferisce al corpo nudo un
calore, cui non è estranea la
risultante cromatica generata
dall'accostamento al marmo
degli ornamenti dorati del
lettuccio.
La composizione permette un passaggio graduale dall'orizzontalità del giaciglio alla
verticalità della testa, con un morbido andamento sinuoso e ritmico, reso evidente dalla
linea del contorno, determinata dalla posa frontale, e dallo stacco tra il colore del
marmo e lo spazio che la circonda.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - confronti
Sarcofago degli Sposi
VI sec. A.C.
Terracotta dipinta
Museo nazionale etrusco
di Villa Giulia, Roma.
Venere di Urbino
Tiziano
1538
Olio su tela
119x165 cm
Firenze, Uffizi.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - confronti
Naiade
815-1823
Marmo
80 x 190 cm
National Gallery of Art, Washington Canova.
Venere dormiente o Venere di Dresda
Giorgione
1507-1510 circa
Olio su tela
108,5×175 cm
Gemaldegalerie Alte Meister, Dresda.CONTENUTI – PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE
Paolina Borghese come Venere vincitrice - lettura dell’opera
La scultura è realizzata in marmo,
levigato e lucidato con la pomice,
che rende la morbidezza della
carne, la leggerezza del tessuto, la
naturalezza dei riccioli.CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Monumento funerario
A Maria Cristina D’Austria
Contemporaneamente porta avanti
altre commissioni. Nel 1805
conclude il Monumento funerario a
Maria Cristina d’Austria, a Vienna,
nel quale offre un’altissima
interpretazione del tema della
memoria funeraria e celebrativa,
evidenziando il significato affettivo
(il pianto dei familiari) e il
significato di istituto civile
(tramandare l’eredità di nobili
esempi).CONTENUTI – ANTONIO CANOVA VITA E OPERE
Antonio Canova
Tempio di Possagno
Negli ultimi anni della sua vita si
dedica all’ideazione e alla
r e a l i z z a z i o n e d e l Te m p i o d i
Possagno, grandioso sepolcro
dell’artista, nel quale si
distinguono tre elementi ispiratori:
il colonnato dorico (che si richiama
al Partenone di Atene), il corpo
centrale (simile al Pantheon
romano) e l'abside in posizione
elevata come nelle antiche
basiliche cristiane. Le tre parti
possono considerarsi simboli di tre
età della storia: la civiltà greca, la
civiltà latina e la solennità
cristiana. Muore a Venezia nel
1822.CONTENUTI – IL METODO DEL CANOVA Dal disegno alla scultura di marmo Il primo passo erano i disegni, il secondo, immediatamente successivo, era il bozzetto in terra, cotta o cruda o in cera, realizzato per poter vedere come poteva realizzarsi l'opera appena ideata nel disegno. Canova passava quindi ad un modellino Il marmo sbozzato veniva che gli permetteva uno studio più trasferito nella studio del approfondito dell'invenzione, quindi Canova per ricevere ciò che procedeva a realizzare il modello a egli stesso chiamava"l'ultima grandezza naturale, in creta, avvalendosi di mano", la fase che dava il uno scheletro portante. Questo serviva per soffio di vita all'opera d'arte. la realizzazione del calco in gesso, sul In ultimo un illustratore, in quale i lavoranti fissavano sui punti chiave vari giorni di lavoro donava della figura le repère (chiodi metallici) e all'opera la diafana lucentezza iniziavano la sbozzatura del marmo. del marmo.
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