ANIEM Rassegna Stampa del 20/05/2016

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ANIEM
   Rassegna Stampa del 20/05/2016

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INDICE

ANIEM
   20/05/2016 Il Mattino - Salerno                                                7
   Camera di Commercio, governance con 33 membri

SCENARIO EDILIZIA
   20/05/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                     12
   In arresto l'imprenditore con i conti milionari allo Ior

   20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                      14
   Primo caso di conto Ior sequestrato a un italiano

   20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                      15
   Fincantieri in short list in Australia per il maxi-contratto di nove fregate

   20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                      16
   Codice alla prova dell'attuazione

   20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                      18
   Life, via ai progetti «verdi» 2016

   20/05/2016 La Repubblica - Nazionale                                           20
   Bancarotta, arrestato il costruttore Proietti

   20/05/2016 L'Espresso                                                          21
   Marchini e i soci senza nome

   20/05/2016 La Stampa - Torino                                                  23
   È una discarica il cantiere chiuso da anni

   20/05/2016 La Stampa - Cuneo                                                   24
   Studenti e sessanta lavoratori premiati dalla Cassa Edile
20/05/2016 ItaliaOggi                                                       25
  Ristrutturazioni, il bonus è cedibile

  20/05/2016 ItaliaOggi                                                       27
  Impianti, dal 2016 è ripresa

  20/05/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale                            28
  La casa ideale è mediterranea Ed è fatta di mattoni e ceramica

  20/05/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara                              30
  Tra dolore incancellabile e rinascita Ricostruzione, già spesi 90 milioni

  20/05/2016 La Notizia Giornale                                              31
  Ristrutturò la casa a Tremonti Ora Proietti fa bancarotta

SCENARIO ECONOMIA
  20/05/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                  33
  Rientro di capitali per tagliare l'Irpef

  20/05/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                  34
  Voluntary

  20/05/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                  35
  Le 8 richieste dell'Europa all'Italia

  20/05/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                  40
  Unicredit, un consiglio straordinario per l'avvicendamento al vertice

  20/05/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                  42
  Dalla Popolare di Bari un'offerta per la nuova CariChieti

  20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                   43
  Libertà, chiave dell'economia

  20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                   44
  Europa, bond «sottozero» a quota 2.600 miliardi

  20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                   48
  La fibra ottica raggiunge solo il 14% dei comuni

  20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                   50
  Enel, offerta da 806 milioni per il controllo di Metroweb

  20/05/2016 La Repubblica - Nazionale                                        52
Equitalia, nuovo nome e meno liti sulle tasse ma la riforma ha tempi lunghi
  20/05/2016 La Repubblica - Nazionale                                                     54
  Bonus e flessibilità sindacati uniti per le pensioni

  20/05/2016 L'Espresso                                                                    56
  Mi mandava Zonin

  20/05/2016 L'Espresso                                                                    59
  C'è chi paga le tasse. E chi poi se le ruba

  20/05/2016 La Stampa - Nazionale                                                         62
  Solo la crescita salverà le banche di casa nostra

  20/05/2016 La Stampa - Nazionale                                                         64
  La Bce non deve più ridurre i tassi Così dà un alibi ai governi per evitare le riforme
  necessarie

  20/05/2016 La Stampa - Nazionale                                                         66
  Perdite e scandali miliardari A rischio 9 mila dipendenti La crisi di Deutsche Bank

  20/05/2016 La Stampa - Nazionale                                                         68
  "Costo del lavoro più basso già dall'anno prossimo"

SCENARIO PMI
  20/05/2016 Corriere della Sera - Brescia                                                 71
  Artigiani, crescono i servizi male edilizia e manifattura

  20/05/2016 Il Sole 24 Ore                                                                72
  La concorrenza spinge i produttori verso lo sviluppo tecnologico 4.0

  20/05/2016 ItaliaOggi                                                                    74
  Cosa fare col sollievo di 14 mld?

  20/05/2016 Libero - Nazionale                                                            76
  «Il merito entra in busta paga Così l'azienda cambia pelle»

  20/05/2016 Banca Finanza                                                                 78
  Le banche al contrattacco

  20/05/2016 Espansione                                                                    81
  Le imprese «locomotive» trainano la ripresa con il capitalismo leggero

  20/05/2016 Espansione                                                                    83
  innovazione rappresenta un fattore indispensabile ...
20/05/2016 Espansione                                         86
Web, soluzioni per le imprese su misura e a portata di clic
20/05/2016 Espansione                                        89
Crescono i mercati sul web: nuove soluzioni per le aziende

20/05/2016 Giornale delle Assicurazioni                      91
L'assicurazione crediti convince anche in Italia
ANIEM

1 articolo
20/05/2016                                                                                               diffusione:42144
Pag. 33 Ed. Salerno                                                                                         tiratura:58145

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  L'economia Decreto della Regione: ecco le associazioni che potranno entrare nel consiglio di via Roma
  Camera di Commercio, governance con 33 membri
  Sorpresa: l'Acs di Lombardi la spunta sull'Ance Aies di Russo Fuori Assotutela, Aniem e Adoc Le elezioni
  Entro la metà di giugno ogni compagine inclusa nell'elenco dovrà presentare i nomi dei propri esponenti

  Il nuovo consiglio della Camera di Commercio di Salerno avrà 33 componenti. Iniziano i movimenti interni
  all'ente economico salernitano per il rinnovo della governance. La Regione Campania, con un decreto dello
  scorso 12 maggio, ha messo nero su bianco i nomi delle associazioni di categoria che potranno essere
  rappresentate in seno al parlamentino dell'ente di via Roma. Le indicazioni sono il frutto del controllo a
  campione che i funzionari regionali hanno avviato ad inizio 2016, e che hanno passato al setaccio, settore
  per settore, e associazione per associazione, non solo il numero di iscritti, ma anche la reale esistenza
  delle aziende iscritte ad ogni singola sigla. E le sorprese non sono mancate. Così come non sono mancate
  le esclusioni di alcune associazioni da determinati settori. Le sorprese sono principalmente due: da un lato
  la presenza dell'Acs, ovvero la neo formata associazione dei costruttori salernitani, presieduta da Antonio
  Lombardi, che, la spunta sull'Ance Aies di Vincenzo Russo. Dall'altro lato la mancata presentazione alle
  candidature di Assotutela, la sigla rappresentata dal past president di Confindustria Salerno, Agostino
  Gallozzi. Fuori dal consiglio camerale, ma perché escluse dopo i controlli, sono, tra le altre, l'Aniem,
  l'associazione di imprenditori edili presieduta da Pietro Andreozzi, e l'Adoc, l'associazione dei consumatori.
  Nello specifico, settore per settore, i posti sono stati così distribuiti. All'agricoltura ne vanno tre: uno sicuro
  alla Coldiretti, e gli altri due che dovranno essere divisi tra Copagri, Confagricoltura e Cia. All'industria ne
  andranno 5, di cui 4 poltrone spettano ai rappresentanti di Anicav e Confindustria, e uno all'Acs di
  Lombardi. Al commercio, invece, ne andranno 8. Anche se, in questa categoria, oltre ai due posti sicuri alla
  commissariata Confesercenti e a quelli di Confcommercio e Cidec, sono previsti dei posti anche per alcune
  sigle dell'artigianato, le cui imprese iscritte hanno comunque un'attività anche commerciale. All'artigianato
  vero e proprio, infatti, i posti assegnati sono tre. Due poltrone andranno per il comparto turistico (con le
  uniche sigle accettate di Uninpresa e Confesercenti), mentre 2 andranno ai trasporti. Il mondo del credito
  sarà rappresentato dall'Abi, mentre nel settore dei servizi sono stati individuati altri 4 posti, per i quali ci
  sono sette associazioni contendenti. Sempre Confindustria avrà un altro posto nel settore marittimo.
  Confcooperative rappresenterà, invece, il proprio comparto. La partita resta aperta per i due posti a
  disposizione nel mondo dei sindacati e dei consumatori. Ma le manovre politiche interne alla Camera di
  Commercio non sono, di certo, finite qua. Si è formata, infatti, una nuova grande maggioranza, che ha
  generato un maxi apparentamento comprendente tutte le sigle dell'artigianato, la Cidec e la
  Confcommercio, tutto il settore dell'agricoltura e Confindustria, con l'obiettivo di confermare in massa la
  presenza delle stesse sigle all'interno del parlamentino camerale. Questo perché il cammino che porterà
  all'elezione del nuovo assetto camerale non è, poi, così lungo. Ora, entro metà giugno ogni associazione di
  categoria accettata nell'elenco regionale dovrà presentare il nome o i nomi dei propri rappresentanti. La
  Regione Campania, dovrà, quindi, emanare un secondo decreto in cui confermerà - o rispedirà al mittente -
  la scelta dei nominativi. Dopo di ché inizierà la vera e propria tornata elettorale. Con la nomina del
  consiglio, che sarà, a sua volta, chiamato ad eleggere il presidente, il suo vice, e i membri di giunta. Che,
  stando alle prime indiscrezioni, sarà composta da otto consiglieri. di.tu.
  Foto: Presidente Andrea Prete numero uno dell'ente camerale
SCENARIO EDILIZIA

14 articoli
20/05/2016                                                                                             diffusione:305863
Pag. 27                                                                                                  tiratura:387811

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 In arresto l'imprenditore con i conti milionari allo Ior
 Roma, accusa di bancarotta a Proietti: «Così teneva per sé i soldi degli appalti»
 Fiorenza Sarzanini

 ROMA È diventato famoso per aver ristrutturato e messo a disposizione dell'ex ministro dell'Economia
 Giulio Tremonti, attraverso il suo ex braccio destro Marco Milanese, l'appartamento di via Campo Marzio a
 Roma. Ma ben altri sono gli affari che ieri hanno fatto finire agli arresti domiciliari Angelo Proietti,
 l'imprenditore che con la sua «Edil Ars» aveva ottenuto appalti in Vaticano: dall'Apsa, l'Amministrazione del
 patrimonio della sede apostolica, alla Lumsa, dalla Pontificia università, all'ospedale Bambino Gesù, ma
 anche il ministero delle Infrastrutture, quello dei Beni culturali, fino alla Sogei. È accusato di bancarotta,
 sotto sequestro sono finiti i suoi conti aperti presso lo Ior dove ha movimentato oltre 9 milioni di euro.
 L'utilizzo dei contanti era evidentemente una delle sue modalità preferite: tra il 2005 e il 2012 ha effettuato
 presso la filiale di Frascati di Banca Etruria «279 prelievi per complessivi 8 milioni e 120 mila euro».
  Le ditte svuotate
 L'indagine dei pubblici ministeri Stefano Pesci e Stefano Fava parte proprio dalla situazione debitoria di
 «Edil Ars», che nel 2013 era confluita nella Emiroma srl e prima della fusione aveva ceduto il principale
 ramo d'azienda alla «AP Costruzioni Generali srl». Sono tutte società riconducibili a Proietti e le verifiche
 effettuate dagli specialisti del Nucleo Valutario, guidato dal generale Giuseppe Bottillo, consentono di
 scoprire che «le somme distratte ammontano a oltre 11 milioni di euro». Scrive il giudice motivando la
 cattura dell'imprenditore: «Le modalità con cui Proietti ha gestito la "Edil Ars" che ha costituito la sua
 "cassa" personale, i dirottamenti sul suo conto presso lo Ior dei pagamenti di prestazioni effettuate dalla
 sua azienda, denotano una condotta imprenditoriale spregiudicata e improntata all'arricchimento personale,
 lontana da ogni regola di buona conduzione, con evidente danno ai creditori e in primis all'Erario».
  I bonifici frazionati
 È una rogatoria effettuata in Vaticano a rivelare che Proietti «possiede titoli per un controvalore di un
 milione e 400 mila euro, ed è titolare di alcuni conti correnti». Sul deposito 25613001 «sono state registrate
 movimentazioni consistenti e movimentazioni in uscita tra il 2004 e il 2014 costituite quasi esclusivamente
 da prelievi in contante per 9 milioni e 599 mila euro». Secondo i controlli, «parte della provvista è costituita
 da accrediti fatti dall'Apsa e da altri enti religiosi evidentemente riferibili a lavori edili come impresa
 appaltante presso lo Stato città del Vaticano». Ma a insospettire gli investigatori sono i sistemi di
 pagamento utilizzati. Risulta infatti che «tra il 2008 e il 2010 ci sono stati 32 bonifici disposti dallo Ior in
 favore della "Edil Ars" per complessivi 2 milioni e 400 mila euro. In conclusione si può dire che Proietti ha
 trattenuto definitivamente 2 milioni e 132 mila euro».
  I soldi di Apsa
 Sono gli accertamenti della Guardia di Finanza a ricostruire anche i rapporti finanziari con Apsa. Dalle
 informative allegate all'ordinanza risulta infatti che «il cliente vaticano ha effettuato 9 bonifici a beneficio
 della "Edil Ars" per complessivi 637 mila euro tra il 2009 e il 2012: se ne desume che Apsa era in grado di
 pagare correttamente l'effettivo creditore, cioè la società, anziché il Proietti come persona fisica attraverso il
 conto Ior. E dunque risulta palese la "distrazione" operata dall'imprenditore che evidentemente ha fatto
 richiesta che i pagamenti dei lavori avvenissero direttamente sul suo conto personale, con contestuale
 depauperamento dell'azienda».
  fsarzanini@corriere.it
  © RIPRODUZIONE RISERVATA
 L'inchiesta

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 20/05/2016                                                                       12
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 Angelo Proietti è accusato di bancarotta. Sono finiti sotto sequestro i suoi conti aperti presso lo Ior, dove ha
 movimentato oltre nove milioni di euro Tra il 2005
 e il 2012
 ha fatto 279 prelievi presso la filiale
 di Frascati
 di Banca Etruria per otto milioni e 120 mila euro
 Chi è
 Angelo Proietti, imprenditore,
 è diventato famoso per aver ristrutturato e messo a disposizione dell'ex ministro Giulio Tremonti
 l'appartamento di via Campo Marzio a Roma Proietti con la sua Edil Ars ha ottenuto diversi appalti in
 Vaticano: dall'Apsa
 alla Lumsa all'ospedale Bambin Gesù
 Foto: Gli importi I bonifici elencati dalla Guardia di finanza

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 20/05/2016                                                                     13
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 LA GIORNATA ACCUSA DI BANCAROTTA PER ANGELO PROIETTI
 Primo caso di conto Ior sequestrato a un italiano
 Ivan Cimmarusti

 pLa «distrazione» dei capitali societari sarebbe stata compiuta anche attraversoi conti correnti accesi allo
 Ior. L'imprenditore Angelo Proietti sarebbe riuscito a convincere l'Apsa (Amministrazione del patrimonio
 della Sede Apostolica) a liquidare compensi per lavori edili svolti nella Santa Sede, direttamente su un
 conto personale acceso alla banca vaticana, sottraendo così il denaro ai numerosi creditori della sua
 società, la Edil Ars. L'accusa è di bancarotta fraudolenta. Agli arresti domiciliari è finito Proietti • già coinvolto
 nel procedimento sul finanziamento illecito all'allora ministro Giulio Tremonti • il quale sarebbe riuscito a far
 sparire circa 11 milioni di euro dalle casse di Edil Ars, Emiroma srl e Ap Costruzioni Generali srl. Con la
 stessa accusa risultano indagati la figlia Claudia Proietti, Aldo Belli, Gianluca Campana e Achille
 Scaramucci, tutti ex amministratori e soci delle tre società. L'indagineè del sostituto procuratore di Roma
 Stefano Rocco Fava, che ha coordinato gli investigatori del nucleo di polizia valutaria della Guardia di
 finanza, al comando del generale Giuseppe Bottillo, i quali hanno posto sotto sequestro un conto Ior e due
 conti Apsa di gestione patrimoniale, tutti intestati a Proietti: è il primo provvedimento del genere per un
 cittadino italiano. I finanzieri hanno ricostruito le vicende societarie della Edil Ars, risultata titolare di appalti
 con enti del Vaticano, con ministeri (delle Infrastrutture e dei Trasporti e dei Beni Culturali)e con la Sogei
 Spa. Società che nel 2013 confluisce in Emiroma e cede un ramo d'azienda ad Ap Costruzioni, entrambe
 fallite a marzo scorso. Tuttavia, ritiene anche il gip che ha convalidato la misura d'arresto e sequestro, già a
 partire dal 2004 sarebbe stata avviata un'operazione di sottrazione dei capitali societari.

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 L'ASSEMBLEA DEI SOCI
 Fincantieri in short list in Australia per il maxi-contratto di nove fregate
 Celestina Dominelli

 Fincantieri in short list in Australia per il maxi-contratto di nove fregate pagina 34 TRIESTE. Dal nostro
 inviato pAlle spalle, per dirla con le parole di Giuseppe Bono, destinato a rimanere al timone di Fincantieri,
 «la più lunga crisi della crocieristica» al punto che, soltanto in Europa, il settore ha lasciato sul terreno
 50mila posti di lavoro e i tre colossi del comparto, Mitsubishi, Hyundaie Daewoo, hanno collezionato, nel
 2015, 10 miliardi di perdite. E, nel futuro, la voglia di crescere ancora. A cominciare da quei paesi, in primis
 l'Australia, che, come riconosce anche il presidente uscente Vincenzo Petrone, possono offrire
 «straordinarie opportunità» all'azienda. Le (buone) premesse ci sono tutte, visto che il gruppo figura già
 nella short list di una mega•commessa da 35 miliardi di dollari australiani (22 miliardi di euro ai cambi attuali)
 per9 fregate militari insieme agli inglesi di Bae Systems e alla spagnola Navantia (nata da una costola del
 big pubblico Izar). La decisione finale del committente (la Royal Australian Navy) è attesa nel 2018 e i lavori
 dovrebbero cominciare nel 2020, ma Fincantieriè già pronta a dare battaglia. «Vinciamo al 100%», replica
 Bono con un sorrisoa chi gli chiede quante chance abbia il gruppo di aggiudicarsi la gara. «Se ci sto io la
 vinco», rimarca poi il numero uno, destinato a restare in sella per un altro mandato • servirà ancora un
 passaggio in cda per l'assegnazione formale delle deleghe • dopo l'assemblea che ieri ha approvato il
 bilancio 2015 e nominato il nuovo board, designando alla presidenza Giampiero Massolo e indicando come
 consiglieri, oltre ai riconfermati Simone Anichini e Massimiliano Cesare, e allo stesso Bono, naturalmente,
 anche Donatella Treu, Fabrizio Palermo e Nicoletta Giadrossi (tutti espressi dall'azionista Fintecna•Cdp),
 mentre dalla lista di Inarcassa sono risultati eletti Paola Muratorio e Gianfranco Agostinetto. Il gruppo è
 dunque deciso a proseguire la risalita, forte del piano industriale appena presentato che, ribadisce Bono nel
 corso dell'assise, prevede una crescita dei ricavi del 50% da qui al 2020 e un Ebitda margin del 7•8% a fine
 piano. A Fincantieri, sottolinea l'ad in pectore, serve ora «un miglioramento strutturale della redditività» sia
 «per il ritorno agli azionisti» sia per «la crescita organica dell'azienda» che, rammenta il ceo, ha intenzione
 di distribuire un dividendo ai soci a partire dal bilancio 2017: Fincantieri, è il mantra di Bono,«è un'azienda
 disciplinata in cui prima creiamo ricchezzae poi la distribuiamo, lo facciamo con gli azionisti ma lo vogliamo
 fare anche coni lavoratori». Con i quali è in corso una trattativa molto lunga e complessa sul rinnovo
 dell'integrativo. «Speriamo in un accordo con la partecipazione dei lavoratori al centro e con una parte
 significativa della remunerazione legata ai risultati ottenuti e misurabili», chiarisce ancora l'ad. Quanto allo
 sviluppo oltreconfine, Bono esclude per il momento acquisizioni all'estero, ma conferma che l'attenzione per
 i cantieri francesi della coreana Stx non è tramontata. «Hanno un bacino enorme»,di cui non dispongono
 altri cantieri, e «hanno molto lavoro. Se la teniamo d'occhio? Stiamo qua, la continuiamo a osservare».
 Foto: L'assemblea di soci. I vertici di Fincantieri, Giuseppe Bono e il presidente uscente Vincenzo Petrone

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 Appalti. Al convegno di Confindustria sotto esame il nuovo codice e la fase transitoria • Prime risposte
 interpretative da Cantone ROMA
 Codice alla prova dell'attuazione
 Le imprese critiche su subappalto, procedure negoziate, opere di urbanizzazione LE IMPRESE Panucci:
 dipende molto da come le regole saranno attuate. Di Paola: tetto al subappalto troppo restrittivo. De
 Albertis: rivedere offerta più vantaggiosa
 Giuseppe Latour

 pProcedura negoziata, subappalto, offerta economicamente più vantaggiosa. Senza dimenticare le opere di
 urbanizzazione a scomputo. E, soprattutto, la grande incognita della fase di attuazione, entrata nel vivo con
 le prime linee guida dell' Anac ormai a un passo dalla pubblicazione. A un mese esatto dall'entrata in vigore
 del Codice degli appalti (Dlgs n. 50 del 2016), ierii diversi segmenti del mondo produttivo coinvolto nella
 filiera dei contratti pubblici hanno ragionato, nel corso di un convegno organizzato da Confindustria,
 sull'impatto che le nuove norme hanno iniziato a produrre sul mercato. Evidenziando queste cinque grandi
 aree problematiche sulle quali intervenire, sia con le linee guida dell'Anticorruzione che con il decreto
 correttivo che sarà pubblicato entro un anno. La prima questioneè legata alla fase di attuazione. Della sua
 importanza ha parlato Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria: «Molto dipenderà da come gli
 uomini e le donne impegnati sul mercato faranno funzionare le nuove regole. Siamo convinti che la "messa
 a terra" delle norme potrà determinare il loro successo». Sul punto, il presidente dell'Anac, Raffaele
 Cantone, ha sottolineato quanto sia importante, in questi mesi, lavorare con spirito positivo: «Sono molto
 preoccupato di come sta avvenendo nei fatti l'attuazione. Io credo che il Dlgs n. 50/2016 sia come un
 ospite: se lo accogliamo con la "faccia storta", il fallimento è sicuro». Perché nel merito ci sono diversi punti
 nei quali le imprese hanno seri dubbi sulle soluzioni individuate dal testo. Ne ha parlato, anzitutto, il
 presidente del Comitato tecnico Infrastrutture, lo• gistica e mobilità di Confindustria, Vittorio Di Paola,
 sollevando la questione della trattativa privata: «Le procedure negoziate saranno ammesse fino al milione.
 Vuol dire che l'80% dei lavori non avrà una vera gara. Noi avremmo preferito una soglia inferiore, magari a
 500mila euro». Ma il punto sul quale sono arrivati gli affondi più duri è il subappalto. Ancora Di Paola: «Per
 usare un eufemismo, possiamo dire che la nuova disciplina è molto restrittiva. Mi riferisco al tetto massimo,
 che sarà pari al 30% dell'importo totale dei lavori, mentre prima si parlava della sola categoria prevalente,
 ma anche all'obbligo di indicare una terna di subappaltatori». Su questo passaggio l'affondo più duro è,
 però, arrivato dal presidente dell'Ance, Claudio De Albertis: «Mi chiedo in quale Paese al mondo il
 legislatore dice alle imprese come governare i fattori della produzione. È inaccettabile». E non è il solo
 elemento critico per il presidente dei costruttori: «Tra le criticità inseriamo anche le regole sulle opere di
 urbanizzazione a scomputo e l'offerta economicamente più vantaggiosa, che noi vorremmo fosse
 seriamente governabile». Il timore è che con la soglia attuale, per la quale si usa questa procedura sempre
 sopra il milione, il sistema non regga. Bisognerebbe elevare il limite. Ancora, Maria Antonietta Portaluri,
 direttore generale di Anie, spiega che nel quadro del Codice «è mancato e non è più rinviabile un confronto
 per rivedere le declaratorie della attuali categorie di lavorazioni». Su queste osservazioni sono arrivate le
 risposte di Cantone. Sulle procedure negoziate «abbiamo provato a introdurre delle limitazioni con le linee
 guida, regolando gli albi fornitori e le indagini di mercato». Sul subappalto le cose sono più difficili, «perché
 ci sono indicazioni normative precise». Mentre sulle offerte economicamente più vantaggiose, «con le linee
 guida confermiamo le nostre scelte e puntiamo a utilizzare le commissioni esterne sempre sopra il milione
 di euro».
 Le novità del decreto legislativo 50/2016 01 RUOLO DELL'ANAC Il nuovo Codice attribuisce un ruolo
 centrale e decine di nuovi compiti all'Anticorruzione di Raffaele Cantone. L'Anac sarà, soprattutto, il
 regolatore del mercato, ma dovrà anche assegnare i rating di impresa, qualificare le stazioni appaltanti e
 mettere in piedi l'albo dei commissari di gara 02 SUBAPPALTO Il tetto massimo per il subappalto è stato

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 fissato al 30% dell'importo complessivo del contratto; è lo stesso limite attuale, anche se oggi è riferito alla
 sola categoria prevalente. Sopra la soglia comunitaria è obbligatoria l'indicazione di una terna di
 subappaltatori. Inoltre, a beneficio dei subappaltatori, viene reso possibile il pagamento diretto 03
 COMMISSARI DI GARA Il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa è l'elemento guida del
 nuovo sistema degli appalti. Sarà usato sempre sopra il milione di euro. Per migliorare l'imparzialità delle
 commissioni giudicatrici, entrano in gioco gli elenchi dell'Anac, dai quali saranno sorteggiati i commissari 04
 PROCEDURA NEGOZIATA Questa può essere utilizzata, come adesso, fino alla soglia di un milione di
 euro. Si tratta di un tetto molto elevato, perché include circa l'80% del mercato dei contratti pubblici. Le
 linee guida emanate dall'Anac, però, hanno previsto puntuali indicazioni su indagini di mercato, avvisi, inviti
 e trasparenza 05 MASSIMO RIBASSO Viene ridimensionato ma non del tutto cancellato. Il criterio del
 prezzo più basso per aggiudicare le opere pubbliche rimane in piedi solo per gli interventi di importo
 inferiore al milione di euro. E viene vietato, tra le altre cose, anche per le gare di progettazione 06
 ATTUAZIONE Il nuovo codice è entrato in vigore il 19 aprile scorso ma è destinato ad avere una fase di
 attuazione articolata. In tutto sono previsti 53 provvedimenti attuativi. L'Anac, allora, ha già cominciato a
 lavorare alle sue linee guida. Sette hanno appena completato la fase di consultazione. Altre tre saranno
 pubblicate nei prossimi giorni. Tra queste ci sarà la regolamentazione del rating di impresa

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 Ambiente e clima. La Commissione europea ha lanciato le «call» destinate a piccole e medie imprese ed
 enti locali
 Life, via ai progetti «verdi» 2016
 All'Italia vanno 43 milioni in tre anni - Prima scadenza il 7 settembre
 Maria Adele Cerizza

 pAl via gli inviti a presentare progetti per il 2016 nell'ambito del programma per l'ambiente e l'azione per il
 clima «Life». L'importo a disposizione per l'Italia indicato nelle Linee guida 2016 è pari a 42.905.172 euro e
 comprende anche l'allocazione degli inviti dello scorso 2015, del 2016 e del 2017. A luglio si conoscerà
 l'importo dei cofinanziamenti assegnati per la call 2015 e si potrà conoscere l'allocazione nazionale
 residuale per gli inviti 2016 e 2017. Le nuove call sono state lanciate ieri dalla Dg Ambiente della
 Commissione europea che ha messo in rete tutta la documentazione utile per la presentazione dei progetti,
 ossia le Linee guida per ciascun settore (ambiente, natura e biodiversità, clima), nonché tutte le indicazioni
 utili per presentare le proposte "tradizionali" mediante lo strumento eProposal (https:/ / w e b g a t e . e c . e u
 r o p a . e u / eproposalWeb/) . Sono otto le scadenze previste: la prima è il 7 settembre prossimo (si veda
 la scheda a fianco). Numerose le idee che potranno essere finanziate: dalle nuove tecnologie ai nuovi
 modelli aziendali per garantire l'efficienza nell'impiego delle risorse nelle piccole e medie imprese, alle
 azioni per la tutela del patrimonio naturale e le biodiversità, oltre ad attività di sensibilizzazione e
 formazione in materia ambientale, campagne di comunicazione . Destinatari dei finanziamenti sono Pmi ed
 enti locali, i quali potranno ottenere un contributo pari al 60% dei costi delle proposte che presenteranno
 nell'ambito delle diverse tipologie di progetti. Il programma Life 2014•2020 finanzia prima di tutto i "progetti
 integrati", finalizzati a migliorare l'attuazione delle politiche ambientali e climatiche e la loro integrazione
 nelle altre politiche europee. Oltre ai progetti integrati pos• sono essere finanziati i cosiddetti " progetti
 tradizionali" che comprendono: progetti pilota; progetti dimostrativi e progetti di buone pratiche che
 applicano tecniche, metodie approcci adeguati, efficaci sotto il profilo economico e all'avanguardia, tenendo
 conto del contesto specifico del progetto; ma c'è spazio anche per i progetti d'informazione,
 sensibilizzazione e divulgazione. Inoltre il nuovo Life prevede anche il finanziamento di progetti preparatori
 che rispondono alle esigenze specifiche connesse all'attuazione e allo sviluppo delle politiche e della
 legislazione dell'Unione in materia ambientaleo climaticae progetti di assistenza tecnica per sostenere
 l'elaborazione di progetti integrati. Sono inoltre previste "sovvenzioni di funzionamento", destinate a coprire
 alcune spese amministrative e operative di organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono finalità di
 interesse generale europeo, ma in questo caso l'invito uscirà più avanti. Il prossimo 22 giugno il Punto di
 contatto nazionale di Life organizzerà a Roma, in collaborazione con l'Università La Sapienza, il Writers
 Workshop, rivolto ai proponenti che hanno iniziato ad elaborare una proposta progettuale sul sistema Ecas.
 Il seminario vuole essere un'opportunità di approfondimento sugli errori più comuni così da migliorare la
 qualità delle proposte. Al seminario parteciperanno rappresentanti dell'Easme e del team esterno di
 m o n i t o r a g g i o N e e m o e s a r a n n o p r e s e n t a t e le n o v i t à più r i l e v a n t i d e l l a call 2016
 (http://www.minambiente.it/pagina/writers•workshopproponenti•life). I lavori inizieranno alle ore 9,30 nell'aula
 A del dipartimento di Scienze odontostomatologiche della Università di Roma La Sapienza (via Caserta 6).
 Per registrarsi ai lavori occorre inviare una mail specificando i propri dati a: lifeplus@minambiente.it
 Le scadenze e gli indirizzi utili 05 INDIRIZZI UTILI 01 PROGETTI TRADIZIONALI • Clima:7 settembre
 2016 • Ambiente• uso efficiente delle risorse: 12 settembre 2016 • Ambiente• naturae biodiversità;
 governancee informazione ambientale: 15 settembre 2016 02 PROGETTI PREPARATORI
 Sottoprogramma ambiente: 20 settembre 2016 03 PROGETTI DI ASSISTENZA Progetti di assistenza
 tecnica: 15 settembre 2016 04 PROGETTI INTEGRATI 1° fase( concept note ): 26 settembre 2016 2° fase(
 progetto integrale ): 15 marzo 2017 per il sottoprogramma ambientee 15 aprile 2017 per il sottoprogramma

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 azione per il clima 8 Sito web: http://ec.europa.eu/environment/ life/funding/life2016/index.htm 8 Punto di
 contatto nazionale: Dott.ssa Stefania Betti, ministero dell'Ambiente, Via Cristoforo Colombo, 44 00147 -
 Roma •Tel. +39 06/57 22 8252+39 06/57228274 email: lifeplus@minambiente.it

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 ROMA / SEQUESTRATO IL SUO CONTO ALLO IOR
 Bancarotta, arrestato il costruttore Proietti
 I rapporti con Banca Etruria, che non si iscrisse alla procedura fallimentare
 FRANCESCO SALVATORE

 ROMA. Invece di farsi pagare sul conto corrente della società di cui era titolare, la Edil Ars, i soldi se li
 faceva mandare direttamente sul suo conto personale, aperto allo Ior. Usava le casse societarie come un
 bancomat Angelo Proietti, l'imprenditore edile arrestato ieri per aver distratto più di dieci milioni di euro dai
 conti dell'impresa edile che negli ultimi dieci anni ha preso appalti pubblici con il ministero dei Beni culturali
 e lavorato a braccetto con gli enti del Vaticano, portandola al fallimento.
  L'operazione che ha portato all'arresto dell'imprenditore è stata coordinata dai pm Stefano Fava e Stefano
 Pesci e condotta dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria. Il gip ha disposto il sequestro delle
 somme, conservate proprio nell'Istituto per le opere religiose in Vaticano.
  Stando alle accuse Proietti, noto per aver ristrutturato la casa nel centro di Roma dell'ex ministro
 dell'Economia Giulio Tremonti, avrebbe distratto da uno dei conti societari, acceso presso Banca Etruria, in
 una filiale dove lavorava la moglie, oltre 7 milioni e mezzo di euro: tra 2005 e 2012 l'imprenditore,
 attraverso 256 prelevamenti in contanti senza garanzia, si sarebbe messo in tasca il denaro depauperando
 di fatto la società. Dal suo canto, invece, Banca Etruria non si sarebbe insinuata al passivo dopo il
 fallimento della stessa società.
  Per quanto riguarda i conti allo Ior, i finanzieri hanno accertato la disponibilità, da parte del costruttore, di
 conti sui quali incassava direttamente «ingenti pagamenti che avrebbero dovuto invece essere effettuati
 alla società fallita, in quanto riferibili ai lavori edili fatti dalla Edil Ars». In particolare, su uno di questi conti
 nel decennio 2004-2014 Proietti ha ricevuto oltre 4 milioni e mezzo e effettuato movimentazioni in uscita,
 quasi esclusivamente in contanti, per circa 9,5 milioni.

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Pag. 36 N.21 - 26 maggio 2016                                                                            tiratura:204678

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  Super ricchi
  Marchini e i soci senza nome
  Società in mano a duciarie. Bilanci non aggiornati. Una serie di partecipazioni incrociate. Mentre a Roma
  prosegue la campagna elettorale, "l'Espresso" ha analizzato il patrimonio del candidato sindaco
  Vittorio Malagutti

  RACCONTANO LE CRONACHE che Alo Marchini si sia esibito di recente in un sorprendente cambio
  d'auto. Qualche giorno fa è arrivato a bordo di un'utilitaria nel parcheggio di un autogrill sul Grande
  raccordo anulare di Roma per ripartire qualche istante dopo al volante di una Ferrari, recapitata sul posto
  da un autista. «Mi hanno insegnato a non ostentare», ha dichiarato il candidato sindaco della capitale in
  risposta a chi lo ha criticato via social network. A quanto pare, Marchini ha scelto di non ostentare anche
  alcune importanti novità nella galassia di società che controlla. E così sono nora passati sotto silenzio
  diversi affari che lo riguardano da vicino. Si parte dalla Lujan, una holding nita sui giornali nelle settimane
  scorse perché ha fatto da contenitore per un pacchetto di azioni della Popolare di Vicenza del valore di oltre
  30 milioni. Il crollo della banca ha azzerato la partecipazione, con relative perdite a conto economico.
  L'impatto reale della disavventura in Veneto resta comunque difcile da valutare. L'ultimo bilancio di Lujan
  depositato in Camera di commercio risale infatti al 2013. I documenti ufciali segnalano però che nel
  frattempo è cambiata l'intestazione del capitale: a libro soci adesso risulta come unica azionista di Lujan la
  duciaria romana Finnat, che ha preso il posto di Marchini, già titolare di una quota del 90 per cento, e della
  Immobiliare Madonna della Neve, controllata dalla stessa Lujan, che possedeva il residuo 10 per cento. Chi
  si nasconde dietro lo schermo duciario della Finnat? «Le azioni fanno capo a un gruppo di investitori»,
  risponde Marchini, che però non rivela l'identità di questi nuovi soci. L'uomo d'affari romano, erede di una
  dinastia di costruttori, avrebbe quindi da poco venduto una sua importante società. Al momento, però, non
  è dato sapere chi siano i compratori. Inoltre, come risulta dai documenti ufciali, la gestione di Lujan resta a
  tutt'oggi afdata a Giovanni Carlodalatri con il ruolo di amministratore unico. Carlodalatri, classe 1939, gura
  con incarichi vari in diverse società del gruppo Marchini. In attesa che si diradi la nebbia sulla loro identità,
  va detto che i nuovi soci dovranno farsi carico di oneri rilevanti. Oltre alle perdite sulle azioni Popolare di
  Vicenza, il bilancio di Lujan è appesantito anche dalla quota del 15 per cento circa in Metho rios, una
  holding quotata in Borsa (sul listino Aim) che viaggia in rosso da un paio di anni e sul mercato azionario è
  reduce da un ribasso dell'86 per cento nell'arco degli ultimi 12 mesi. Come "l'Espresso" ha rivelato in
  un'inchiesta pubblicata nel giugno dell'anno scorso, la piccola Methorios è entrata di rimbalzo nella vicenda
  della Popolare di Vicenza. Nel 2014, un fondo con base a Malta nanziato dalla banca veneta era in fatti
  diventato il principale azionista della società che era indirettamente partecipata (tramite Lujan) da Marchini.
  Fa capo alla stessa Lujan anche il capitale della Immobiliare Madonna della Neve, che a dispetto del nome
  non possiede palazzi o terreni ma solo partecipazioni nanziarie. Questa società presenta conti in equilibrio
  (86 mila euro di utili), ma deve far fronte a debiti per 36 milioni di euro, 10 milioni in più rispetto ai mezzi
  propri. Va detto che, anche in questo caso come già per Lujan, tutte le informazioni risalgono a oltre due
  anni fa. Non sono infatti disponibili bilanci dell'Im mobiliare Madonna della Neve successivi al 2013. È
  invece arrivato al capolinea il viaggio di un'altra società di Marchini, la Fimar costruzioni, liquidata a ne
  febbraio. «Un'attività marginale», dice il candidato sindaco del centrodestra. A giudicare dai numeri non si
  direbbe. I conti del 2014, gli ultimi depositati in Camera di commercio, si sono chiusi con 9 milioni di perdite.
  Un decit che ha nito per azzerare i mezzi propri della società. Fimar costruzioni, amministrata dallo stesso
  Giovanni Carlodalatri che è a capo anche di Lujan, doveva far fronte a oltre 60 milioni di debiti. Nel bilancio
  2014 sono iscritti anche 57 milioni alla voce crediti, che però, si legge nelle carte, hanno come controparte
  società del gruppo Marchini. Lo stesso vale per i debiti: la Fimar costruzioni ha ricevuto dena ro da proprie
  consociate. La matassa non è facile da districare, ma la partita ormai sembra chiusa. Come detto, infatti, il

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Pag. 36 N.21 - 26 maggio 2016                                                                               tiratura:204678

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  29 febbraio è stata deliberata la liquidazione di Fimar costruzioni, controllata da una holding quasi
  omonima, la Fimar. Il capitale di quest'ultima è intestato per il 90 per cento alla duciaria Finnat (la stessa di
  Lujan) e l'amministratore unico è il solito Carlodalatri, mentre il candidato sindaco sponsorizzato da Silvio
  Berlusconi compare solo come procuratore. Se però un elettore romano fosse in cerca di notizie su Fimar,
  sarebbe costretto ad accontentarsi di informazioni molto datate. L'ultimo bilancio disponibile di questa
  società di Marchini risale infatti al 2013. Quell'anno la holding ha chiuso l'esercizio in perdita per 2,1 milioni.
  Nella relazione sulla gestione si legge che «la società pos siede un patrimonio immobiliare di grande entità
  in Italia e all'estero». Un patrimonio quasi interamente intestato a proprie controllate. Tra queste spicca per
  esempio la Milonia spa, forse la più rilevante per dimensioni dell'attivo (80 mi lioni di euro), che ha chiuso il
  bilancio 2014 (ultimo disponibile) in rosso per circa 2 milioni di euro. Il capitale di questa società risulta tutto
  in pegno a Unicredit. Nella lista delle partecipate di Fimar troviamo anche la Terranova srl. Di che cosa si
  occupa? Oltre a crediti e attività varie, la Terranova segnala in bilancio, per un valore di circa 580 mila euro,
  alcuni cavalli «posseduti per il gioco del polo», uno sport di cui Marchini è da tempo appassionato e anche
  gioca tore di alto livello, tanto da essere convocato nella nazionale italiana, di cui è stato capitano.
  Purtroppo per lui, però, neppure la Terranova può vantare conti in equilibrio. Il bilancio del 2014 ha fatto
  segnare una perdita di circa 240 mila euro. Ben più recenti sono invece le notizie che riguardano la
  lussemburghese Somar. Poco più di un mese fa, questa società targata Marchini ha perso il contenzioso
  milionario che la opponeva alla Mittel, holding quotata in Borsa per molti anni governata dal banchiere
  Giovanni Bazoli. In sostanza, Mittel vanta un credito di 12,8 milioni nei confronti dell'imprendito re
  capitolino. Un credito che risale addirittura al 2005, quando la società allora presieduta da Bazoli, a quei
  tempi in ottimi rapporti personali con Marchini, aveva ceduto a Somar la propria partecipazione azionaria
  nella Finaster, un'azienda di servizi immobiliari. Nel 2009 le due parti avevano raggiunto un accordo per
  suddividere il pagamento in tre rate da 4,6 milioni, la prima delle quali in scadenza a luglio 2013.
  «L'intimazione di pagamento inviata da Mittel è rimasta priva di seguito», si legge nel bilancio 2015 della
  holding di cui Bazoli ha nel frattempo lasciato la presidenza. La disputa è così approdata di fronte a un
  collegio arbitrale nominato ad hoc. I legali di Marchini, chiamato in causa personalmente come debitore
  insieme a Somar, si sono opposti alla richiesta di pagamento sostenendo che l'accordo del luglio 2009 era
  stato integrato "verbalmente" in una fase successiva. Niente da fare. Dopo alcuni rinvii, con un verdetto che
  ri sale agli ultimi giorni di marzo, il collegio arbitrale presieduto dal professionista svizzero Paolo Michele
  Patocchi ha inne dato ragione a Mittel. Marchini non si rassegna. «Impugneremo la decisione del collegio
  arbitrale», annuncia il candidato sindaco. Come dire che la storia innita di quel debito milionario potrebbe
  riservare altre sorprese. Foto: Agf
  Foto: Alfio Marchini al mercato rionale della Garbatella durante la campagna elettorale romana

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Pag. 56 Ed. Torino                                                                                       tiratura:245377

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  Circoscrizione 4/ Parella
  È una discarica il cantiere chiuso da anni
  Fabrizio assandri

  Le recinzioni del cantiere infinito di via Crevacuore iniziato nel 2011 e fermo da due anni e mezzo invadono
  il marciapiede, cancellano i posti auto e disturbano la viabilità. Dietro quelle lamiere, però, si nasconde il
  problema maggiore. Dal suo balcone del palazzo confinante Michele Capogrosso è costretto a vedere ogni
  giorno una discarica che continua a crescere. Resti del cantiere, certo, ma anche tanti sacchi neri,
  immondizia, rimasugli di cibo. Gli incivili ne hanno fatto un immondezzaio. «È una follia - dice Capogrosso -
  vediamo topi e scarafaggi. E con il caldo monta una puzza insopportabile». Dall'altro lato della casa, ci
  sono le impalcature arrugginite, che possono favorire l'ingresso dei ladri, come è già accaduto. Anche
  perché immettersi nel cantiere è un gioco da ragazzi. Il fallimento della ditta che si occupava dei lavori ha
  lasciato quest'area alle spalle di piazza Campanella nel degrado.
   A gennaio la speranza dei residenti era stata riaccesa dall'arrivo degli operai. La ditta che affittava la gru è
  venuta a riprenderla: l'ha smontata e portata via, autorizzata dal tribunale, lamentando peraltro di non
  essere mai stata pagata. Ma, ed è una vera beffa, le recinzioni invece sono rimaste, diventando il sipario
  sulla discarica. I residenti protestano, chiedono l'intervento dell'Asl e del Comune, qualcuno minaccia di
  rivolgersi alla Procura. Per ora hanno incontrato la Circoscrizione. «Abbiamo più volte segnalato il problema
  ai vigili - dice il presidente Claudio Cerrato - ma con la ditta fallita le multe servono a poco. Ora si sta
  valutando quali ordinanze emettere». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Pag. 57 Ed. Cuneo                                                                                        tiratura:245377

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 Savigliano, domani nell'ala di piazza del popolo
 Studenti e sessanta lavoratori premiati dalla Cassa Edile

 Sessanta «fedelissimi del mattone» saranno premiati dai vertici della Cassa Edile di Cuneo, l'ente gestito
 congiuntamente dalle organizzazioni sindacali degli imprenditori e dei lavoratori del settore edilizio.
  La cerimonia, domani, alle 10, sotto l'Ala polifunzionale di piazza del Popolo a Savigliano: 26 lavoratori (da
 25 anni nel comparto) riceveranno un assegno da mille euro, accompagnato da un attestato, mentre per 34
 addetti (con 30 anni d'esperienza) ci sarà un contributo da 1.500 euro e una targa di merito. Durante la
 manifestazione saranno anche consegnate 122 borse di studio a favore di giovani, figli di lavoratori del
 comparto edile, che hanno frequentato l'università (25), le scuole superiori (65) e medie (32), per un valore
 complessivo di circa 37 mila euro. «Segnale positivo»
  «Abbiamo voluto questa cerimonia nonostante il settore stia attraversando un momento particolarmente
 difficile - dice il presidente della Cassa Edile, Filippo Monge -. È doveroso riconoscere il giusto merito a chi,
 in questi anni, con tanta dedizione, capacità umane e professionali ha contribuito allo sviluppo dell'edilizia e
 di conseguenza della Cassa Edile. La giornata rappresenta un'occasione per far conoscere l'Ente e per
 dare al comparto un segnale positivo: nonostante le difficoltà riscontrate nella gestione, a causa del calo
 delle imprese iscritte e quindi alla diminuzione delle entrate, l'Ente ha saputo sviluppare delle strategie per il
 contenimento dei costi per mantenere le prestazioni erogate in favore dei lavoratori».
  All'iniziativa, oltre al presidente, parteciperanno anche il vicepresidente Francesco Forlenza e Luciano
 Gandolfo, rappresentante Confartigianato Cuneo. [a. gi.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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 Le Entrate spiegano come il contribuente senza debito d'imposta può passare il suo credito a chi ha fatto i
 lavori
 Ristrutturazioni, il bonus è cedibile
 FABRIZIO G. POGGIANI

 Possibile cessione del bonus per la riqualificazione energetica ai fornitori che hanno eseguito gli interventi,
 come scarico del credito dagli stessi maturato nei confronti del condomino. Possibilità limitata, però, ai
 contribuenti senza debito d'imposta e condizionata all'autorizzazione del fornitore. L'Agenzia delle entrate è
 intervenuta fornendo i relativi chiarimenti e confermando che il medesimo comma ha prorogato la
 detrazione del 65% per gli interventi di riqualificazione. Poggiani a pag. 35 Possibile cessione del bonus per
 la riqualificazione energetica ai fornitori che hanno eseguito gli interventi, come scarico del credito dagli
 stessi maturato nei confronti del condomino. Possibilità limitata, però, ai contribuenti senza debito d'imposta
 e condizionata all'autorizzazione del fornitore. Con il comma 74, dell'art. 1, della legge 208/2015 (Stabilità
 2016), il legislatore ha stabilito che, con riferimento alle spese sostenute dai contribuenti, dall'1/1/2016 al
 31/12/2016, per gli interventi di riqualificazione energetica eseguiti su parti in comune degli edifi ci, è
 possibile «cedere» la detrazione ai fornitori che hanno eseguito i medesimi interventi. L'Agenzia delle
 entrate, con la circolare 20/E dello scorso 18 maggio (si veda ItaliaOggi, 19/5/2016), è intervenuta fornendo
 i relativi chiarimenti e confermando che il medesimo comma ha, innanzitutto, prorogato la detrazione nella
 misura del 65% per gli interventi di riqualifi cazione (commi da 344 a 347, art. 1 legge 296/2006), per
 l'acquisto e la posa in opera delle schermature solari (allegato «M» al dlgs 311/2006), per l'acquisto e la
 posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con generatori alimentati da biomasse combustibili e
 per gli interventi eseguiti su parti a comune, di cui agli artt. 1117 e 1117-bis c.c. Con riferimento alla
 possibile cessione del bonus, le Entrate confermano che le disposizioni riguardano esclusivamente i
 contribuenti impossibilitati a scaricare la detrazione per assenza di un debito d'imposta («no tax area»)
 ovvero i contribuenti che realizzano redditi esclusi dall'imposizione diretta o che hanno un debito assorbito
 interamente dalle detrazioni, di cui all'art. 13, dpr 917/1986 (tra gli altri, nel documento di prassi, si citano i
 titolari di pensione sotto i 7.500 euro, quelli in possesso di redditi fondiari non superiori a 185,92 euro o i
 possessori della sola abitazione principale). Per la concreta attuazione, però, deve essere licenziato un
 provvedimento dirigenziale delle Entrate e la cessione può avvenire, oltre che limitatamente ai contribuenti
 indicati, per la sola detrazione derivante dagli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici e sempre
 che il fornitore accetti la formula di pagamento indicata. Una ulteriore novità, introdotta dalla legge di
 bilancio per il 2016, riguarda la fruibilità delle detrazioni del 65%, sempre con riferimento alle spese
 sostenute nel 2016, anche per gli istituti autonomi per le case popolari (Iacp o enti «comunque
 denominati») che notoriamente sono i proprietari di complessi abitativi concessi in locazione; la fruibilità
 della detrazione è condizionata, però, al fatto che le unità abitative siano adibite a «edilizia residenziale
 pubblica» (case popolari) e appartengano al patrimonio degli enti indicati. Inoltre, le Entrate ricordano che
 la Stabilità 2016 ha previsto una detrazione, peraltro non nuova, in quanto già ricompresa dalla legislazione
 vigente che ha regolato le detrazioni per il risparmio energetico, concernente l'applicazione del bonus del
 65% alle spese sostenute per l'acquisto, l'installazione e la messa in opera di dispositivi «multimediali»
 (comma 88, art. 1, legge 208/2015); la percentuale indicata non è stata specifi cata ma le Entrate,
 considerato che gli interventi di «domotica» hanno un costo ridotto, rispetto a quelli già ammessi alla
 detrazione, ritiene che quella appena indicata (65%) sia quella da applicare. Nel documento in commento si
 precisa che la detrazione spetta per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio scorso, che si deve far
 riferimento alle detrazioni dell'art. 14, dl 63/2013 e, soprattutto, che tali dispositivi devono permettere il
 controllo «da remoto» degli impianti di riscaldamento, di produzione dell'acqua calda e di climatizzazione
 delle unità abitative, mostrando i consumi energetici periodici, le condizioni di funzionamento, la

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 temperatura di regolazione degli impianti e consentendo l'accensione, lo spegnimento e la programmazione
 «settimanale» degli impianti. Infine, si da atto dell'introduzione (con limite) di un «credito d'imposta» per le
 persone fi siche che, nell'ambito dell'attività professionale e/o d'impresa, sostengono spese per
 l'installazione di sistemi di videosorveglianza digitale e/o allarme, connesse a contratti stipulati con istituti di
 vigilanza, destinati a prevenire attività di natura criminale. © Riproduzione riservata
 Il testo della circolare sul sito internet www.italiaoggi. it/documenti

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 CNA-CRESME
 Impianti, dal 2016 è ripresa

 Nel 2016 il settore costruzioni esce dalla fase recessiva e avvia un nuovo ciclo espansivo. Per
 l'impiantistica negli edifici si profila un trend positivo, con i seguenti tassi di crescita annui: +4,4% nel 2016,
 +4,6% nel 2017, +5,5% nel 2018, +4,0% nel 2019 Lo dice il secondo rapporto CnaCresme, sul mercato
 dell'installazione degli impianti in Italia, presentato ieri a Roma. Nella seconda metà del 2015, si è registrata
 una lenta fuoriuscita dalla grave caduta iniziata nel 2007. Oggi tutti gli osservatori di mercato prevedono col
 2016 il ritorno alla crescita. Andiamo sui numeri. Lo scorso anno la quota di mercato degli impianti sugli
 investimenti in costruzioni ha segnato in Italia il 34%; il valore della produzione è di 46 mld. Il mercato
 tedesco è stato il primo mercato Ue, con un valore della produzione di circa 100 mld. Segue la Francia,
 dove l'impiantistica vale 50 mld di euro, poi l'Italia con 46 e il Regno Unito con 44. A far risollevare la
 domanda di impianti la produzione di energia da fonti rinnovabili, le riqualifi cazioni edilizie per effi
 cientamento energetico, le installazioni elettriche, gli impianti di climatizzazione, idraulici e per l'edilizia, le
 tlc, la produzione e distribuzione di energia elettrica e idrica. Tra il 2008 il 2013 il settore costruzioni ha
 perso 566 mila occupati diretti su un totale di 1.459.000 posti di lavoro persi dall'economia italiana. Di
 questi 501 mila si sono persi nelle attività non impiantistiche e 64.600 nell'installazione impianti. Con la crisi
 il settore installazione ha perso l'11,8% degli occupati, ma nel resto delle costruzioni si è perso il 34,2%. Il
 mondo dell'installazione impianti ha retto meglio alla crisi. O PERE PUBBLICHE. Nel 2015 il mercato
 pubblico dell'impiantistica civile e industriale in Italia è valso 20 mld. Una cifra che segna un +4,5% sul 2014
 ed è pari al 67% degli appalti di opere pubbliche. Dal 2002 al 2015 le gare per impianti sono state 128.307
 per un importo di quasi 223 mld, cifra che si traduce nel 39% dei contratti per opere pubbliche e nel 57%
 degli importi spesi.
 Foto: Sergio Silvestrini, segretario generale Cna

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 20/05/2016                                                                         27
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