Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi

Pagina creata da Rachele Paolini
 
CONTINUA A LEGGERE
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Il ruolo della formazione
   degli operatori nella
    presa in carico dei
     pazienti con DA
      Gian Luigi Luxardi
      Psicologo-psicoterapeuta
Centro per i Disturbi Alimentari AAS5
San Vito al Tagliamento – Pordenone
    gianluigi.luxardi@gmail.com
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Quali sono gli aspetti dei disturbi
   alimentari che richiedono maggiori
     attenzioni nella presa in carico?
Alcune domande
• Ci sono cambiamenti nel modo in cui i disturbi
   alimentari si presentano?
• Presentano caratteristiche differenti?
• Cosa è importante sapere rispetto a questo?
• Quali evidenze abbiamo per migliorare la
   presa in carico e il decorso?
• Dove deve essere effettuata la presa in carico?
• Quali sono gli operatori coinvolti?
• Hanno una formazione adeguata?
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
L’incidenza dei disturbi alimentari appare stabile
in generale, ma può esserci un incremento nelle
età più giovani.

I disturbi alimentari nei bambini rappresentano
un carico clinico significativo per I servizi
pediatrici e di salute mentale.
È necessario migliorare il riconoscimento
precoce di questi disturbi
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
INCIDENZA 1993 UK                 INCIDENZA 2009 UK

          AN                                 AN

• 0-9 anni: 0.3/100.000;         • 10-14 anni: 24/100.000
• 10-19: 17.5/100.000.             • 15-19: 47.5/100.000

          BN                                 BN

• 0-9 anni: 0/100.000;              • 10-14: 6/100.000
• 10-19: 20.5/100.000.             • 15-19: 46.8/100.000

                  INCIDENZA 2005 AN UK

                   • 0-9 anni: 7.5/100.000
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Appunto…

Quali differenze?
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Ci sono notevoli differenze nel modo in cui i disturbi
della alimentazione e della nutrizione si presentano nei
bambini rispetto agli adolescenti
                                                    Peebles, 2006

• I pazienti più giovani con diagnosi di DA hanno un diverso rapporto tra i
  generi, con un rapporto femmine/maschi di 6 a 1, rispetto al 10 a 1 degli
  adulti
                                                       Phinas, 2011; Peebles, 2006

• I pazienti più giovani possono avere presentazioni atipiche dei sintomi:
  invece di una rapida perdita di peso possono presentare un rallentamento
  della crescita ponderale e staturale; possono non avere preoccupazioni
  per l’immagine corporea e non presentare binge eating o comportamenti
  purgativi.
                                                           Campbell et al, 2014
Il ruolo della formazione degli operatori nella presa in carico dei pazienti con DA - Gian Luigi Luxardi
Pinhas et al, 2017
Classification of Childhood Onset Eating
Disorders. A Latent Class Analisys, Pinhas, 2017

• Sono stati compiuti una serie di studi di
  sorveglianza pediatrica sui DA attraverso
  programmi nazionali in
         • Australia (Madden et al., 2009)
         • Canada (Nicholls, Lynn, & Viner, 2011)
         • United Kingdom (Pinhas, Morris, Crosby, &
           Katzman, 2011).
Classification of Childhood Onset Eating
Disorders. A Latent Class Analisys, Pinhas, 2017

• Periodo di sorveglianza: 14 - 36 mesi
• Pediatri e Neuropsichiatri infantili sono stati
  intervistati mensilmente con l’obiettivo di
  registrare I nuovi casi di disturbo alimentare.
• Sono stati considerati bambini al di sotto dei
  13 anni

                                                   Pinhas, 2017
Classification of Childhood Onset Eating
Disorders. A Latent Class Analisys, Pinhas, 2017

• In tutti I tre paesi vengono identificati due distinti gruppi di
  pazienti che risultano quasi identici nella struttura dei
  sintomi e nella proporzione rispetto al campione
• In entrambi I gruppi si ritrova l’evitamento del cibo e una
  significativa perdita di peso
• Solo in un gruppo, il Cluster 1, che rappresenta il 66–75%,
  della popolazione vengono riportati preoccupazioni per il
  peso e la forma corporea e desiderio di magrezza, in
  ognuno dei tre paesi.
• Le caratteristiche di questo gruppo sono coerenti con la
  strutturazione sintomatica classica dell’AN

                                                      Pinhas, 2017
Classification of Childhood Onset Eating
Disorders. A Latent Class Analisys, Pinhas, 2017

• Il Cluster 2, che comprende il 25–34% del campione,
  presenta allo stesso modo evitamento del cibo e perdita di
  peso, ma in maniera ridotta preoccupazioni per peso e
  forma corporea, nessuno o limitato interesse nei
  comportamenti di compenso, e una maggiore presenza di
  preoccupazioni somatiche.
• Questo gruppo di pazienti ha caratteristiche congruenti con
  la diagnosi di ARFID del DSM-5
• Il Cluster 2 group risulta meno caratterizzato da
  preoccupazioni per peso e forma corporea , ma più
  soggetto a comorbidità psichiatrica, in particolare per I
  disturbi d’ansia.
                                                   Pinhas, 2017
BED or Loss of Control Eating

• LOC eating risulta presente dal 2 – 10% dei
  bambini in un campione di comunità
                           Wolkoff et al., 2011
• LOC eating può essere considerato un
  precursore rispetto allo sviluppo di forme
  conclamate o parziali di disturbo alimentare
                           Hilbert et al., 2009
• In uno studio su un campione di adolescenti
  che richiedevano un trattamento per DCA il
  36,7% risultava avere avuto precedentemente
  un peso superiore all’ 85 ° percentile
                               Lebow, 2015
Body dissatisfaction in children
• Uno studio recente ha mostrato che
  l’insoddisfazione corporea sta aumentando nei
  bambini Paxton & Damiano, 2017

     • Dohnt & Tiggerman (2006) mostrano come l’età di
       6 anni sia cruciale nello sviluppo del desiderio di
       essere più magre nelle bambine
     • Dai 6 anni in poi il 40% delle bambine risultano
       consapevoli della dieta come mezzo per controllare
       il peso
Is there an increasing in boys?
• In a review of nine studies of body image in
  preadolescent boys Ricciardelli et al (2009) found
      • A range of desire to be thinner between 27% and
        47%
      • A range of desire to be larger between 15% and
        44%

• In a previous review (Ricciardelli et al., 2001) the
  proportion of boys desiring a thinner body
  ranged between 17% and 30%
Il pregiudizio sul peso nei bambini
• Le ricerche indicano che il pregiudizio sul peso nei
  confronti dei bambini sovreppeso si va
  diffondendo, mostrando che un bambino obeso
  viene gradito significativamente meno nel 2003
  rispetto al 1961             Latner & Stunkard, 2003

• In due studi Spiel et al. (2012, 2016) trovarono
  che bambini di 3 anni associavano caratteristiche
  positive alle figure più magre e a 5 anni questo
  atteggiamento si accentuava in modo significativo
Teasing
Tra i preadolescenti in sovrappeso, il 40% delle
  femmine (età media: 12,8 ± 0,7 anni), e il 37%
  dei maschi più giovani, hanno sperimentato
  prese in giro sul peso da parte di coetanei o
  membri della famiglia

     • Haines J, Hannan PJ, van den Berg P, Eisenberg ME,
       Neumark-Sztainer D. Weight-related teasing from
       adolescence to young adulthood: longitudinal and
       secular trends between 1999 and 2010. Obesity (Silver
       Spring). 2013;21(9):E428–E434
Tutta orecchi …

 Abbiamo un’idea di
 come si sviluppa il
disturbo alimentare?
STADI DELLA MALATTIA NEI DISTURBI ALIMENTARI

     Fattori ad Alto         Fattori ad altissimo         Stadio precoce di
        rischio:             rischio/antecedenti:            malattia:

  Ansia                                                 < 3 anni
                              Insoddisfazione per il
                                                         Abitudini alimentari
                                                                                            Target per azioni
  Personalità ossessivo     proprio corpo
 compulsiva                                             disordinate che si                  di prevenzione o
                              Dieta                    radicano
  Aliment. disturbata
                                                        (neuroadattamento)                  interventi precoci
 (in eccesso o in difetto)

PROGRESSIONE DELLA MALATTIA => MODIFICHE NEUROLOGICHE E DI CONTESTO AMBIENTALE

                                                                     Stadio conclamato di         Stadio avanzato
                              Resistenza al                               malattia:            grave e duraturo della
                                                                                                     malattia:
                                                                  modifiche neurologiche:
                              trattamento                        la malnutrizione impatta          Adattamento
                                                                 sulla capacità cognitiva e    neurologico, corporeo e
                                                                       sulle relazioni           comportamentale
                                                                       interpersonali                Isolamento
      Treasure J., 2017
Identificazione precoce
Importance of early identification
• L’intervento precoce può limitare la progressione e
  migliorare l’esito di un disturbo alimentare
      • Schmidt U, Brown A, McClelland J, Glennon D, Mountford VA. Will a
        comprehensive, personcentered, team-based early intervention approach
        to first episode illness improve outcomes in eating disorders? Int J Eat
        Disord 2016;49(4):374–77.
      • Franko D, Keshaviah A, Eddy K, et al. Do mortality rates in eating disorders
        change over time? A longitudinal look at anorexia nervosa and bulimia
        nervosa. Am J Psychiatry 2013;170(8):917–25.
      • Redston S, Tiller J, Schweitzer I, et al. ‘Help us, she’s fading away’: How to
        manage the patient with anorexia nervosa. Aust Fam Physician
        2014;43(8):531–36.
      • Surgenor L, Maguire S. Assessment of anorexia nervosa: An overview of
        universal issues and contextual challenges. J Eat Disord 2013;1:29.
• Lo sviluppo precoce di una forte alleanza terapeutica
  può influenzare significativamente l’esito negli
  adolescenti che ricevono un trattamento per AN
  (Pereira, Lock, & Oggins, 2006), specialmente durante le
  prime quattro settimane del ricovero (Sly, Morgan,
  Mountford, & Lacey, 2013).

• Le evidenze suggeriscono che un intervento finalizzato
  a ridurre la vergogna e a migliorare l’accettazione di se
  stessi è di aiuto nel promuovere un esito migliore
  (Brewin et al., 2016; Kelly, Carter, & Borairi, 2014).
Il medico di famiglia
                  …suppongo

 Chi intercetta
precocemente il
   disturbo?
La primary care è il contesto in cui si viene
a contatto con la maggior parte degli esordi

È fondamentale che il medico di famiglia sia in grado
di identificare il disturbo alimentare e iniziare a
gestire la situazione

il medico di famiglia è in possesso di dati a lungo
termine che gli consentono di decifrare più
facilmente i cambiamenti nel paziente
• Tuttavia, gli studi dimostrano che i pazienti
  che si rivolgono a un centro specialistico
  hanno avuto visite con il medico di famiglia
  nei 5 anni precedenti, che avrebbe avuto la
  possibilità di individuare il problema in forma
  subclinica       Chamay Weber et al. 2010
Difficoltà a diagnosticare un disturbo
       alimentare in primary care
• Mancanza di tempo (Kates & Craven, 1998)
• Mancanza di una formazione sui DA
• I pazienti spesso non esplicitano i loro disturbi e
  nascondono i sintomi (Wein, 2009)
• In uno studio la maggioranza dei medici intervistati (68%)
  riferivano che on eseguivano uno sceening per DA a meno
  che i pazienti non esprimessero preoccupazioni per il peso
  o la forma del corpo (Linville, 2012)
• Il 60% dei medici non facevano screening a meno che non
  ci fosse un sottopeso (Linville, 2012)
• Il fatto che i pazienti fossero maschi limitava ulteriormente
  l’intervento
Obiettivo dello studio
• Valutare l’accuratezza con cui viene
  diagnosticato e inviato alle cure specialistiche
  un disturbo alimentare

Partecipanti
• 160 medici operanti nella primary care (M
  56% - F 44% - età media32.32 SD 8.76) da
  almeno 4 anni
Risultati
• 61,2% dei partecipanti individuava correttamente la diagnosi
• Ie dottoresse erano più propense dei colleghi maschi a fare diagnosi
  di DA
• Nessuna differenza relativa agli anni di esperienza

• Solo il 40% di coloro che faceva diagnosi di DA inviava il paziente a
  un centro specialistico
Mi pare che ci sia parecchio da fare
            C’è qualcuno che ci da una mano?

Che fare?
Strumenti Normativi
Regione Emilia Romagna - Linee di indirizzo tecnico per la              Regione FVG - I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
costruzione di percorsi clinici per persone affette da Disturbi del     Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (DGR 668/17)
Comportamento Alimentare (attuazione DGR 1298/09)

Regione Abruzzo - (L.R. n.5/2008) creazione di una rete                 Regione Calabria - DGR 2 maggio 2006, n. 314 – “Progetto
regionale per le patologie nutrizionali emergenti (disturbi del         regionale per la prevenzione del sovrappeso e dell'obesità infantile”
comportamento alimentare, obesità e malattie metaboliche)

Regione Campania - DGR 13 marzo 2009 n. 464 – “Prevenzione,             Regione Lazio - DGR 28.2.2008 n. 373 - Norme per la
trattamento e riabilitazione dei disturbi del comportamento             prevenzione, diagnosi e cura dell'anoressia, della bulimia e degli altri
alimentare e dell'obesità grave”                                        disturbi del comportamento alimentare

Regione Liguria - DGR 03/02/2006 n. 58 - Approvazione del Piano Regione Lombardia - PSSR 2007 – 2009 (DCR 26-10-2006 n.
regionale della prevenzione 2005-2007                                   VIII/257)

Regione Marche - DCR 31-7-2007 n. 62 – “Piano sanitario                 Regione Toscana - DGR 18 aprile 2006, n. 279 Linee di indirizzo
regionale 2007/2009. Il governo, la sostenibilità, l’innovazione e lo   per la realizzazione di una rete integrata di servizi per la prevenzione e
sviluppo del servizio sanitario regionale per la salute dei cittadini   cura dei disturbi del comportamento alimentare nella Regione
marchigiani                                                             Toscana.

Regione Piemonte - DCR 24.10.2007, n. 137-40212 “Piano Socio            Regione Puglia - L.R. 19-9-2008 n. 23- “Piano regionale di salute
Sanitario Regionale 2007-2009”                                          2008-2010”

Regione Sicilia - Decreto 9.3.2006, n. 7514 “Attuazione del Piano       Regione Umbria - LINEE GUIDA REGIONALI per LA DIAGNOSI ed il
nazionale della Prevenzione attiva del sovrappeso e dell’obesità”       TRATTAMENTO dei DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
                                                                        Deliberazione della Giunta Regionale dell’Umbria n. 5/2013

Regione Veneto - DGR 19.10.1999, n 3540 “Atto di indirizzo e
coordinamento per l’avvio sperimentale di un sistema di interventi in
materia di disturbi del Comportamento alimentare”
Regione Friuli Venezia Giulia - I DISTURBI DEL
    COMPORTAMENTO ALIMENTARE Percorso diagnostico terapeutico
        assistenziale - Delibera Regionale 668 del 7 aprile 2017

7.2 La formazione
• Programmi di formazione specifica dovrebbero essere
   rivolti a tutti gli operatori impegnati nel percorso di
   prevenzione, diagnosi e presa in cura dei soggetti con DCA.
• In particolare programmi di formazione per i medici di
   medicina generale e i pediatri di libera scelta potrebbero
   consentire di migliorare il riconoscimento dei segnali di
   allarme per DCA e portare ad una diagnosi precoce.
• Le articolazioni della rete, i punti e le modalita di accesso
   devono essere a conoscenza dei MMG e PLS per facilitare i
   percorsi di cura e la continuita assistenziale per i soggetti
   con DCA.
Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione
   nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione
      Quaderni del ministero della Salute n°29, settembre 2017

La formazione professionale delle figure professionali dell’area
   medico-nutrizionale
• Tutte le figure professionali coinvolte nella prevenzione, nella
   diagnosi e nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione devono
   presentare una formazione specialistica nel campo.
• Trattandosi di una équipe multidisciplinare, la formazione sarà
   specifica per ogni figura professionale, ma è opportuno che i
   professionisti sappiano lavorare in maniera integrata e utilizzino un
   linguaggio comune.
• Ogni professionista deve infatti attendere al proprio ruolo, ma deve
   conoscere anche il lavoro che svolgeranno i propri colleghi, affinché
   si sviluppi un lavoro sinergico e non vi sia uno sbilanciamento del
   trattamento sul versante psichico rispetto a quello clinico-
   nutrizionale, e viceversa.
Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione
        nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione
     Quaderni del ministero della Salute n°29, settembre 2017

La formazione universitaria delle figure professionali dell’area medico-nutrizionale

Sia nei corsi di laurea sia nelle scuole di specializzazione è necessario che sia
    fornita una specifica formazione riguardo ai disturbi dell’alimentazione. È
    opportuno che i futuri specialisti conoscano le basi teoriche dell’eziologia,
    dei criteri diagnostici, degli elementi che consentono di effettuare diagnosi
    differenziale, della caratteristiche cliniche e psicopatologiche dei disturbi
    dell’alimentazione e delle implicazioni sociali.
Fondamentale risulta anche la possibilità di svolgere un tirocinio specifico nel
    campo, sia a livello delle cliniche universitarie o delle strutture
    ospedaliere, ma soprattutto nei reparti e nei servizi specializzati nei
    disturbi dell’alimentazione. Solo nelle strutture specializzate, infatti, il
    futuro specialista può vedere e apprendere il lavoro integrato di una
    équipe multidisciplinare, fondamento del trattamento dei disturbi
    dell’alimentazione, aspetto che si può apprendere unicamente nella
    pratica.
Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione
     nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione
  Quaderni del ministero della Salute n°29, settembre 2017

Master, Corsi di perfezionamento, formazione e di
  aggiornamento per le figure professionali dell’area
  medico-nutrizionale
• Tutte le figure professionali dell’area medico-nutrizionale
  coinvolte nella cura dei disturbi dell’alimentazione sono
  chiamate ad avere una formazione professionale continua,
  tramite Master, Corsi di Perfezionamento e Corsi di
  Formazione.
• Questo livello di formazione può rappresentare un
  momento privilegiato per l’approfondimento delle
  conoscenze nel campo dei disturbi dell’alimentazione,
  andando a colmare eventuali lacune, dei programmi
  formativi universitari.
MASTER UNIVERSITARI
e CORSI DI
PERFEZIONAMENTO
attivati al momento attuale

             Urca!

MASTER UNIVERSITARI
ON-LINE e
CORSI FAD
•UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
PAVIA (FUNIBER)
•ISTITUTO SUPERIORE DI
SANITA’ –
•EAP FED.AR.COM
Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione
     nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione
  Quaderni del ministero della Salute n°29, settembre 2017

Corso FAD “Disturbi del Comportamento Alimentare: diagnosi precoce e
   appropriatezza delle cure”
• rivolto la maggior parte delle figure professionali sanitarie che possono
   essere coinvolte nella prevenzione, diagnosi e trattamento dei disturbi
   dell’alimentazione.
• Il corso, essendo incentrato sulla diagnosi precoce, è stato pensato in
   particolar modo per i MMG e i PLS, auspicando che promuovendo una
   maggiore formazione e un maggior coinvolgimento degli stessi si possa
   sempre di più abbattere il rischio di ritardare la diagnosi e l’inizio delle
   cure, entrambi principali fattori in grado di influenzare la prognosi dei
   disturbi dell’alimentazione.
• Risulta importante, infine, che anche le Società Scientifiche e gli Ordini
   Professionali promuovano eventi formativi, come convegni, seminari, corsi
   di aggiornamento dedicati ai disturbi dell’alimentazione.
PEDIATRICS Volume 138 , number 3 , September 2016
La dieta, definita come restrizione calorica con
  l'obiettivo della perdita di peso, è un fattore di
  rischio sia per l'obesità che per i DCA
I pasti in famiglia risultano associati a un
   miglioramento dell’alimentazione e forniscono
   ai genitori l’opportunità di modellare il
   comportamento dei figli
I discorsi dei genitori sul peso, sia che si tratti
   incoraggiare i figli a dimagrire sia che
   riguardino la dieta che essi stessi seguono,
   favoriscono il sovrappeso o la presenza di un
   DCA.
Per entrambi i sessi, le prese in giro legate al
  peso corporeo, da parte dei familiari o di altri
  significativi, sono risultate associate con
  comportamenti impropri di controllo del peso
  e perdite di controllo con l’alimentazione
Il rinforzo dell’alimentazione sana e dell’esercizio
   fisico salutare, piuttosto che la restrizione
   alimentare correla con probabilità minori di
   riportare comportamenti e preoccupazioni
   legati al peso
L’Academy of Pediatrics consiglia l’adozione
dell’Intervista Motivazionale come strumento
  di base per la gestione del rapporto con le
        famiglie in caso di obesità o DCA
http://www.adaofriuli.com/adao/QUADE
RNI/n.2%2C+2017+-
+Prevenzione+dei+disturbi+alimentari+e+
dell%27obesità.html
http://www.sisdca.it/public/pdf/Scoff-Qm-
16.03.16.pdf
Grazie
dell’attenzione …
         Bye…
Ricovero per                                               Accoglimento per
                              Ricovero riabilitativo
   acuzie adulti                                              programma riabilitativo
                              adulti con prevalenza di
   Medicina                                                   adulti con prevalenza di
                              problematiche mediche
                                                              problematiche psichiche
        si                    Struttura per le Cure
                                                              CSM 24 ore
                              intermedie
Presenza di rischio
clinico
                                                         si

Valutazione                 Trattamento
                      no    ambulatoriale          Stallo terapeutico
multidisciplinare
CDA                         multidisciplinare

                                                         si
 Presenza di
 rischio clinico
                           trattamento
                           semiresidenziale a                 Neuropsichiatria per
        si
                           media alta intensità               gestione di casi e
 Ricovero per              minori                             programmi
 acuzie minori             Centro Diurno                      riabilitativi comuni
 Pediatria                 Disturbi Alimentari
                           (attiguo alla
                           Pediatria)
Puoi anche leggere