ALLEGATO A - Elaborato 2 - Regione Toscana
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ALLEGATO A – Elaborato 2 Sezione3 Ambito n°16 – Area fiorentina Funzionamenti, dinamiche, obiettivi di qualità, azioni prioritarie PROVINCE: Firenze TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI: Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Firenze, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa
FUNZIONAMENTI E DINAMICHE La struttura territoriale costituita essenzialmente da tre ambiti geografici: il versante collinare ¬montuoso settentrionale, la piana dell’Arno, il versante collinare meridionale. L’Arno, pur essendosi ridotte le attività umane che di esso si sono tradizionalmente servite, costituisce un elemento unificante dei diversi ambienti della piana. I limiti fra i diversi ambiti geografici si configuravano (in parte ancora) come delle vere e proprie soglie, cioè confini di passaggio fra realtà diverse ma integrate fra loro, marcati da struttura antropica spesso di rilievo. Il versante collinare-montuoso settentrionale pre- senta generalmente una parte alta ricoperta da boschi e una parte più bassa, conformata nel tipico paesaggio mezzadrile della collina (caratterizzata, quindi, da ciglionamenti, terrazzamenti, insediamenti e viabilità poderali, ecc). La soglia fra il versante e la pianura si situa attorno alle quote 50/100, con il tipico sistema delle ville e dei borghi che costituivano il trait d’union fra le due diverse realtà. I si- stemi di relazione fra i due ambiti geografici (montagna-collina e pianura fluviale) era quindi dato dalla soglia precedentemente ricor- data e dal sistema idrografico e di viabilità che correva ortogonalmente al crinale principale, si innestava nella piana - spesso ripercor- rendo le tracce della centuriazione -, fino a raggiungere l’Arno. Da un punto di vista economico, ciò corrispondeva all’integrazione fra risorse montane (legname, acqua, selvaggina, materiali di cava), collina (colture arboree), pianura (colture cerealicole, allevamento), fiume (energia idrica, trasporti). Il versante collinare sud ripete, forse con una minore caratterizzazione dovuta sia all’attrattività di alcuni centri secondari e alla più ri- dotta fascia pianeggiante, lo stesso schema. In definitiva, le relazioni ortogonali all’Arno (naturalmente qui la geometria è solo metafo- rica) assumevano un importanza equivalente e complementare rispetto a quelle parallele. Le trasformazioni avvenute dagli anni Sessanta ad oggi hanno visto l’urbanizzazione pervasiva lungo le direttrici storiche che ha dato luogo a una vasta espansione urbana e ad ampi tratti di “campagna urbanizzata”, l’assoluta predominanza delle direttrici “parallele” al fiume, con la costruzione di una serie di infrastrutture che hanno segmentato la piana in senso longitudinale e interrotto le relazioni “ortogonali”, la deformazione e la cancellazione delle soglie e l’erosione e la decontestualizzazione del paesaggio collinare. L’evoluzione territoriale più recente mostra un progressivo cambiamento della struttura del sistema insediativo metropolitano; dal mo- dello sostanzialmente centripeto (polarizzato prima su Firenze e poi su Firenze e Prato) si sta passando ad uno multipolare, in cui as- sumono un ruolo preminente non solo alcuni centri urbani, ma anche aree ed elementi fortemente specializzati come i centri commer- ciali, l’areoporto, l’università, l’area industriale dell’Osmannoro ecc. La parte dell’area fiorentina più direttamente interessata dalla deformazione del sistema insediativo, e quindi più bisognosa di inter- venti, è costituita dalla porzione di pianura che si allarga tra le pendici meridionali dell’Appennino e le colline che fiancheggiano a sud il corso dell’Arno. Questo territorio è ripartito tra i comuni di Firenze, di Scandicci, di Signa, di Lastra a Signa, di Campi B., di Calen- zano, di Sesto F.no. La struttura portante degli insediamenti è ancora oggi rappresentata da quegli elementi che da tempi antichissimi ne hanno caratterizzato la forma e il funzionamento. Si tratta delle strade che garantivano ad occidente il rapporto della città di Firen- ze con il territorio all’intorno e con altre città della Toscana costituendo nel contempo elemento ordinatore e matrice insediativa. Que- sto “ventaglio di strade” che convergevano in Firenze attraverso le porte delle mura urbane è costituito dalla vecchia via Pratese, dalla via Lucchese (ora nuova Pratese); dalla via Pistoiese e dalla via Pisana; alle quattro radiali va aggiunta la via Barberinese che le in- terseca tutte ai confini occidentali dell’area.
La massiccia antropizzazione che ha subito questo territorio nell’ultimo secolo, tradizionalmente utilizzato a fini agricoli, legata alle mutate esigenze abitative, produttive e commerciali, ha dunque generato un notevole consumo di territorio, soprattutto determinato dal forte sviluppo delle infrastrutture di collegamento e di servizio (aeroporto, autostrada, strade di comunicazione, discarica e impianti connessi). Le forti pressioni insediative e la localizzazione di attrattori di traffico quali i grandi centri commerciali o di servizi di livello sovracomu- nale hanno inoltre generato gravi fenomeni di congestionamento sia del sistema infrastrutturale che di quelli relativi alle altre funzioni, anche a causa del mancato raccordo fra piani della mobilità e funzioni dei comuni interessati e dimensionamento delle infrastrutture adeguato ai carichi di traffico. Anche a causa di ciò le aree destinate ad insediamenti produttivi hanno subito un processo di degrado connesso sia ai fenomeni di eccessiva concentrazione avvenuta negli ultimi decenni, sia alle carenze di spazi per eventuali espansioni o riconversioni dei processi produttivi (si veda ad es. Osmannoro e Sambuca), generando fenomeni di delocalizzazione a favore di aree esterne in grado di offrire migliori livelli prestazionali. Il tracciato autostradale interrompe la continuità biotica della piana. In generale la crescita del sistema infrastrutturale genera fram- mentazione, marginalizzazione e degrado degli spazi aperti. Da rilevare la presenza di impianti di incenerimento, smaltimento rifiuti urbani, discariche in vario stato di attività. La realizzazione di discariche e barriere acustiche in rilevati di terra sta modificando la morfologia del paesaggio e le relative condi- zioni visuali. All’interno dell’articolato mosaico agricolo dei versanti collinari fra Calenzano e Monte Morello sono presenti cave che, nei casi di di- smissione, presentano condizioni di de. Testimonianze del sistema insediativo rurale della pianura rimangono in contesti rispetto ai quali risultano ormai del tutto estranee. l’espansione della rete infrastrutturale e dei sistemi di rilevamento/ricezione, nonché dello sfruttamento derivato dalle cave hanno ef- fetti negativi sul paesaggio. Il cambiamento dei sistemi di coltivazione delle viti, oggi meccanizzata, l’enorme espansione delle aree coltivate a vigneto (e la con- seguente perdita di antichi muri di terrazzamento dei terreni) possono mettere a rischio ampie serie di beni archeologici.
ELEMENTI COSTITUTIVI NATURALI Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni Ambiti fluviali. Conservazione degli equilibri ecologici ed in parti- La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- colare della biodiversità nelle rive e nelle golene scitivi e individua negli ambiti fluviali gli elementi di dell’Arno e negli altri ambiti fluviali, anche ricor- valore paesaggistico, quali golene e vegetazione di rendo ad interventi di rinaturalizzazione; ripa, e le aree di permanenza dei caratteri di natu- ralità e varietà vegetazionale e il loro grado di con- Combinare le politiche tradizionali di protezione servazione, stabilisce per essi indirizzi per la tutela del rischio idraulico con politiche di gestione delle e l’eventuale ripristino. risorse naturali. La pianificazione comunale disciplina la tutela degli Recupero e riqualificazione dei valori naturalistici ambiti golenali e della vegetazione di ripa ed in ge- compromessi dalle attività estrattive, sia per le ca- nerale degli ambiti fluviali quali habitat da conserva- ve attive che per quelle dismesse. re ai fini del mantenimento delle biodiversità e defi- nisce le eventuali operazioni di ripristino e di manu- tenzione, anche ricorrendo ad interventi di rinatura- lizzazione. La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M.31/08/1953 riguardante “le rive dell’Arno”. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. La pianificazione provinciale, oltre a quanto stabilito dal Piano regionale della attività estrattive (PRAER) e dallo specifica regolamento 10/R del 2007, le cui disposizioni di carattere paesaggistico sono fatte proprie dal presente piano, - definisce il quadro conoscitivo di riferimento ed ef- fettua una valutazione di compatibilità paesaggisti- ca per l’individuazione dei siti di escavazione e del- le relative modalità di coltivazione, rispetto ad un ambito da individuare assai più vasto di quello di- rettamente interessato o collegato alla attività, che tiene conto della percezione visuale dell’area di scavo e prescrive tecniche di coltivazione adeguate al contesto, ai tempi, al materiale coltivato;
- definisce gli indirizzi e i criteri volti a conseguire le migliori soluzioni progettuali nella realizzazione dei manufatti, delle aree e della viabilità di servizio fun- zionali all’attività di escavazione - dispone inoltre la riqualificazione e la valorizza- zione, previa valutazione di cui al primo alinea, del- le aree di escavazione dimesse, anche mediante opere di rimodellamento dei fronti di scavo e opere di rinaturalizzazione da attuarsi mediante l’impiego di ingegneria naturalistica. Il comune all’atto del rilascio dell’autorizzazione all’apertura di attività estrattive specifica e integra le disposizioni provinciali di cui sopra e adegua i pro- pri strumenti e atti di pianificazione e di governo del territorio a quanto stabilito dalla pianificazione di settore regionale e provinciale. Impluvi e vegetazione riparia del reticolo minore Tutela della vegetazione riparia del reticolo idrau- La pianificazione comunale, per quanto di propria delle acque. lico minore, garantendo continuità con quella pre- competenza, incentiva e contribuisce al manteni- sente nel fondovalle. mento ed alla qualificazione del reticolo idraulico minore. Le politiche di settore promuovono promuove la combinazione di politiche interventi tradizionali di protezione del rischio idraulico con politiche inter- venti di gestione delle risorse naturali Zone umide. Mantenimento e ampliamento delle aree umide. La pianificazione provinciale individua nelle zone umide gli ambiti con caratteri di naturalità e il loro Mantenimento degli ambienti naturali e seminatu- grado di conservazione, stabilisce per essi indirizzi rali esistenti nelle aree umide e mantenimen- per la tutela e l’eventuale ripristino. to/incremento degli elementi di naturalità presenti nelle aree circostanti. Con riferimento al SIR “Stagni della Piana Fiorenti- na”, la Provincia assicura l’applicazione delle “Prin- Miglioramento della gestione idraulica nelle aree cipali misure di conservazione” indicate nella DGR umide e della qualità delle acque. 644/2004 per le aree umide attraverso la regola- mentazione e il coordinamento delle attività di ge- stione dei “laghi di caccia” e la definizione di indiriz- zi particolari per le pratiche agricole e di gestione idraulica. La pianificazione comunale, per quanto di propria
competenza: - favorisce, nella gestione dei procedimenti ammi- nistrativi di competenza comunale interessanti i SIR “Stagni della Piana Fiorentina”, l’applicazione delle suddette misure di conservazione: - assume, relativamente al SIR “Stagni della piana”, le “misure di conservazione relative alla “zona di protezione speciale” di cui all’allegato A della DGR 454/2008.2.5. - stabilisce proprie misure di tutele degli ambienti naturali e seminaturali presenti nelle aree umide e nelle aree ad esse circostanti e le eventuali opera- zioni di ripristino; - definisce la specifica disciplina delle trasformazio- ni per le limitare la pressione insediativa e infra- strutturale nelle aree circostanti le aree umide.
Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni Aree boscate Conservazione della estensione e della continuità La pianificazione territoriale e di settore della Pro- delle aree boscate del versante collinare montuo- vincia, so settentrionale dell’ambito fiorentino e dei rilievi - secondo la definizione di bosco di cui all’art. 3 del- a sud di Firenze e dei loro collegamenti con altri la legge regionale n° 39/2000 e le specifiche tecni - complessi forestali. che di cui al decreto dirigenziale n° 3212 del 15/07/2008, individua le aree e i corridoi di connes- sione che garantiscono la continuità delle aree bo- scate e, per quanto di propria competenza, pro- muove le relative misure di conservazione secondo la disciplina sancita dalla L.R. 39/2000 e dal suo regolamento di attuazione n°48/R/2003. Le poltiche di sviluppo promuovono e sostengono - azioni di sostegno alle attività agricole che privile- giano la conservazione dei mosaici agrari, nell’ambito delle opere di miglioramento dell’ambiente e dello spazio naturale. Con riferimento al SIR “La Calvana”, La Provincia promuove ed incentiva l’applicazione delle “Princi- pali misure di conservazione” indicate nella DGR 644/2004 individuando azioni settoriali relative alle attività pastorali in rapporto alla conservazione de- gli habitat di prateria. Con riferimento ai SIR “Monte Morello” e “Poggio Ripaghera – Santa Brigida”, La Provincia assicura l’applicazione delle “Principali misure di conserva- zione” indicate nella DGR 644/2004 attraverso il coordinamento delle politiche di settore. La pianificazione comunale, favorisce, nella gestio- ne dei procedimenti amministrativi di competenza comunale interessanti i SIR, l’applicazione delle suddette misure di conservazione. La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 23/12/1952 “massiccio di monte Mo- rello, nel territorio dei comuni di Firenze e Vaglia e Sesto Fiorentino”, al D.M. 10/01/1969 “la zona di
Malmantile sita nel territorio del comune di Lastra a Signa”. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Le politiche di settore provinciali di gestione delle risorse forestali e la pianificazione territoriale co- munale, in adempimento a quanto previsto dall’articolo 80 del regolamento forestale RF 48/R/2003 agevolano il recupero colturale delle a- ree che hanno subito processi di estensione del bosco, precedentemente coltivate ad oliveto terraz- zato o altre colture alle quali sia riconosciuto valore paesaggistico prevalente rispetto a quello di area forestale.
ELEMENTI COSTITUTIVI ANTROPICI Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni Valori estetico-percettivi Paesaggi agrari Salvaguardia e valorizzazione dell'insieme delle La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- specificità storiche e ambientali presenti nel terri- scitivi di riferimento e individua gli ambiti con assetti torio rurale, quali tracciati viari, edifici di carattere agrari tipici e i caratteri strutturali degli insediamenti civile e rurale, assetti agricoli, per il loro valore in- rurali e della viabilità di pertinenza. trinseco e per il ruolo che possono svolgere nel miglioramento della qualità di vita delle popolazio- La pianificazione comunale: ni insediate e nello sviluppo delle potenzialità eco- - individua gli ambiti della struttura agraria tradizio- nomiche del territorio. nale e della struttura profonda di impianto e il loro grado di conservazione; Tutela degli assetti agricoli tipici della struttura - individua nelle zone collinari i principali elementi mezzadrile con colture miste delle zone collinari, persistenti del paesaggio storico agrario: con particolare riguardo agli oliveti terrazzati. a. i nuclei storici ordinati secondo principi insediativi consolidati (crinali e promontori); b. le sistemazioni fondiarie (terrazzamenti, muri a secco e ciglionamenti), c. gli elementi vegetazionali tipici, quali siepi e filari alberati da tutelare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Forestale n°48/R/2003; d. la maglia della viabilità minore. - persegue il recupero dei suoli agricoli semiabban- donati o scarsamente utilizzati; - sottopone a monitoraggio la tendenza all’espansio- ne dei vigneti. La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 re- lativi a: D.M. 6/11/1961; D.M. 27/10/1951, D.M. 27/10/1951dic., D.M. 5/12/1951; D.M. 25/03/1965; D.M. 2/10/1961; D.M. 27/10/1951; D.M. 3/11/1951; D.M. 09/002/1967; D.M. 20/1/1965; D.M. 28/10/1958; D.M.30/10/1956; D.M.10/10/1964; D:M 24/05/1969; D.M. 7/4/1973; D.M. 1/04/1963; D.M. 25/03/1965, 27- 08-2003; D.M. 09/02/1967; D.M. 14/09/2007. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.
Le politiche di settore promuovono ed incentivano: - la conservazione della struttura agraria tradiziona- le e della struttura profonda di impianto e il loro grado di conservazione e dei principali elementi persistenti del paesaggio storico agrario: a. le sistemazioni fondiarie (terrazzamenti, muri a secco e ciglionamenti), b. gli elementi vegetazionali tipici, c. la maglia della viabilità minore. - gli impieghi agricoli ad elevato contenuto qualitati- vo, soprattutto di orientamento biologico e di natura conservativa (ripristino in alcuni tratti delle sistema- zioni tipiche di pianura); - gli interventi di manutenzione del sistema idraulico agrario e di ripristino dei sistemi alterati. Centuriazione romana e sistema delle acque. Conservazione degli spazi rurali residui fra il fiume La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- Arno ed i rilievi collinari-montani a nord della piana scitivi di riferimento, individua gli spazi rurali di nei quali è riconoscibile l’orditura territoriale della permanenza dell’orditura della centuriazione roma- centuriazione. na e definisce i relativi indirizzi di tutela La pianificazione comunale, sulla base dell’indivi- duazione operata dalla pianificazione provinciale, definisce, per quanto di propria competenza, gli ambiti propri di rispetto e applica i relativi indirizzi di tutela. La politiche di settore promuovono ed incentivano la conservazione degli elementi che contrassegna- no l’orditura della centuriazione, con particolare ri- guardo al mantenimento del sistema delle acque con funzione di connessione fra l’Arno e il piede delle colline di rispetto, le misure di ripristino fisico e funzionale delle stesse e la realizzazione di tra- sformazioni compatibili.
INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni Dotazione ambientale all’interno delle strutture ur- Salvaguardia e valorizzazione delle relazioni fra La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- bane. aree collinari e le attrezzature e i centri della pia- scitivi e individua gli ambiti di naturalità e i corridoi na, a partire dal reticolo idrografico e dalla viabilità ecologici di interconnessione e formula i relativi indi- storica. rizzi di conservazione, implementazione e ripristino. Tutela degli spazi inedificati che costituiscono an- Gli strumenti di pianificazione territoriale e gli atti di cora canali di comunicazione fra diversi ambiti ter- governo del territorio dei comuni: ritoriali al fine di scongiurare effetti di saldatura tra - dispongono che nuovi insediamenti, ove necessari, nuclei e la marginalizzazione degli spazi rurali re- siano adiacenti alla città esistente e tendere ad una sidui. migliore definizione e qualificazione dei margini ur- bani; Mantenimento della fisionomia ancora leggibile dei - prevedono la realizzazione dei parchi della Piana e centri abitati. dell’Arno per la tutela degli ambiti di naturalità anco- ra presenti: il potenziamento del complesso di infra- strutture e attrezzature nelle aree libere dovrà esse- re coordinato e reso compatibile con le tutele e valo- rizzazione delle risorse ambientali, naturalistiche e paesaggistiche che costituiscono l’obbiettivo prima- rio dei parchi; - dispongono la tutela dei corridoi ecologici esistenti e promuovono la loro ricostituzione e implementa- zione attraverso l'impianto di fasce alberate e la si- stemazione delle strade e dei canali con i criteri del- l'architettura paesaggistica; - perseguono la riconversione del tessuto produttivo e la limitazione dell’espansione delle cave. La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 re- lativi alle rive dell’Arno (DM 31/08/1953). I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indi- rizzi di cui sopra.
Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni Aggregati e centri storici. Individuazione e tutela dei centri urbani, degli ag- La pianificazione provinciale elabora i quadri cono- gregati e dei centri storici minori riconosciuti quali scitivi di riferimento, individua i centri antichi e gli ag- Ambito rurale adiacente ai centri storici e agli ag- valori storici e culturali o elementi di identificazione gregati di valore storico culturale e detta i relativi in- gregati. per le comunità locali, comprendenti gli intorni terri- dirizzi di tutela dell’integrità dei valori. toriali ad essi adiacenti per la salvaguardia della lo- ro integrità storica e culturale. La pianificazione comunale: - individua l’intorno territoriale di tutela dell’integrità dei valori storico culturali dei centri urbani, degli ag- gregati e dei nuclei insediativi di valore storico o co- munque identitario; - definisce la puntuale disciplina per la tutela dei va- lori espressi dagli edifici; - individua le aree agricole a corona degli insedia- menti e la relazione tra gli usi del suolo e la maglia agraria tradizionale; - dispone che la progettazione degli assetti urbani ri- sulti coerente con le regole insediative storiche e che sia specificatamente controllata la qualità progettua- le delle addizioni insediative nonché la dimensione d’intervento in rapporto alla consistenza dell’ inse- diamento esistente; - prevede che le installazioni tecnologiche e di im- pianti per l’utilizzo di fonti energetiche alternative in contesti urbani storici avvenga solo senza alterare la percezione visiva dei caratteri architettonici peculiari o comunque di valore storico e identitario. La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 re- lativi al D.M. 25/5/1955, “viali di circonvallazione di Firenze” ed al D.M.15/10/1955 relativo alla zona a- diacente alla certosa del Galluzzo. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indi- rizzi di cui sopra. Le politiche di sviluppo promuovono ed incentivano azioni finalizzate a salvaguardare la relazione tra gli usi del suolo e la maglia agraria tradizionale nelle aree agricole a corona degli insediamenti.
Edifici e complessi religiosi. Tutela del patrimonio diffuso di architetture storiche La pianificazione provinciale elabora i quadri cono- costituito delle ville e dei giardini, degli edifici e dei scitivi di riferimento, individua i sistemi degli edifici Ville e giardini. complessi religiosi, delle case coloniche, dei castelli civili, militari e religiosi di valore storico culturale e riconosciuti quali valori storici e culturali o elementi detta gli indirizzi di tutela della loro integrità e per la Case coloniche. di identificazione per le comunità locali, compren- loro valorizzazione. denti gli intorni territoriali ad essi adiacenti per la Castelli. salvaguardia della loro integrità storica e culturale. La pianificazione comunale: - individua le ville storiche, le residenze padronali e i giardini, i castelli, il sistema delle pievi e delle case coloniche di valore storico o comunque identitario e tutela la loro integrità, estendendo tale tutela agli in- torni territoriali rispetto ai quali detti valori stabilisco- no rapporti percettivi e morfologici; - valorizza il sistema dei castelli, delle ville storiche di pregio architettonico, degli edifici religiosi, eventual- mente attraverso la creazione di appositi percorsi. - promuove il recupero di fabbricati destinati ad attivi- tà produttive oggi dimesse, anche per funzioni diver- se. Viabilità storica e percorsi storici di matrice rurale. Tutela e valorizzazione della rete della viabilità sto- La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- rica, compresi i percorsi storici di matrice rurale, scitivi di riferimento, individua la viabilità storica, an- con i manufatti che ne costituiscono annessi ed e- che di matrice rurale, e detta i relativi indirizzi di tute- lementi di arredo, quali muri a retta e di cinta, ponti, la, attraverso il coordinamento con le attività di pro- cippi miliari, edicole votive, filari alberati. grammazione, progettazione e manutenzione delle strade provinciali. La pianificazione comunale, attraverso il coordina- mento della pianificazione territoriale con le attività di programmazione, progettazione e manutenzione delle strade comunali dispone la manutenzione e la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree contigue alla viabilità storica, quali muri a retta e di cinta , ponti, cippi miliari, edicole votive, filari al- berati, da tutelare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Forestale n°48/R/2003. La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 re- lativi al D.M.20/12/1965. I soggetti delegati al procedimento relativo al rilascio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indi- rizzi di cui sopra.
Testimonianze archeologiche. Tutela e valorizzazione dei luoghi e dei resti ar- La pianificazione comunale: cheologici e delle permanenze di valore archeolo- - definisce specifici ambiti di rispetto delle emergen- gico delle residue tracce della matrice territoriale ze di valore archeologico e paleontologico, degli insediamenti luoghi e dei resti archeologici e- - stabilisce le misure di ripristino e valorizzazione in truschi e romani. contesti di pregio paesaggistico, anche attraverso opportune sistemazioni, servizi essenziali e strutture connesse, quali quelle per le funzioni didattico- informative e documentaristiche, che ne consentano una fruizione compatibile, - definisce le trasformazioni compatibili con la tutela dei beni archeologici, - assicura procedimenti di consultazione della So- printendendenza Archeologica.
Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni Ambito rurale adiacente ai centri urbani e agli ag- Mantenimento della fisionomia ancora leggibile La pianificazione provinciale elabora i quadri cono- gregati. dei centri abitati presenti sulle fasce montane e scitivi di riferimento, individua i centri antichi, le ville collinari. e egli aggregati storici di valore estetico percettivo Versanti collinari fra l’edificato e il fondovalle. e detta i relativi indirizzi di tutela della percezione Tutela dei centri storici e degli aggregati nella loro visuale. Fasce al piede delle colline. configurazione storica, estesa all’intorno territoria- le ad essi contiguo a salvaguardia della loro per- La pianificazione comunale: Terrazzi morfologici. cezione visuale. - definisce un intorno territoriale ad essi contiguo ai fini della tutela della percezione visuale da essi of- Centri capoluogo di comune e le frazioni. Tutela dei versanti collinari fra l’edificato e il fon- ferta e goduta. Analogamente individua e, per dovalle, delle fasce al piede delle colline, dei ter- quanto di propria competenza, incentiva la qualifi- Aggregati e i centri storici minori. razzi morfologici che per la loro configurazione cazione dei versanti collinari fra l’edificato e il fon- costituiscono integrazione dei centri e nuclei edifi- dovalle, le fasce al piede delle colline, le balze, i Ville e giardini. cati e con essi si pongono in rapporto visuale e terrazzi morfologici che si pongono in rapporto vi- morfologico. suale con i centri e nuclei edificati nonché le aree Case coloniche. del frazionamento perturbano dove è ancora pre- sente la maglia agraria fitta. Castelli. - ridefinisce i margini dell’edificato urbano, evitan- done la saldatura e ricostituendo un rapporto più Edifici e complessi religiosi. organico con il territorio extraurbano; - dispone che le nuove addizioni insediative, laddove consentite e comunque da prevedersi al di fuori degli intorni territoriali di tutela, siano adiacenti al perime- tro consolidato dell’insediamento al fine di una mi- gliore utilizzazione della dotazione infrastrutturale e della definizione e qualificazione dei margini urbani. La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 21/07/1971, “la zona panoramica si- ta nell'ambito del comune di Signa”. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra. Le politiche di settore promuovono ed incentivano la conservazione e la valorizzazione degli elementi caratteristici dei versanti collinari fra l’edificato e il fondovalle, le fasce al piede delle colline, le balze, i terrazzi morfologici nonché le aree del fraziona- mento perturbano dove è ancora presente la ma- glia agraria fitta.
Strade panoramiche. Tutela delle visuali panoramiche percepite La pianificazione provinciale fornisce i quadri co- dall’Autostrada e dalle altre strade riconosciute noscitivi di riferimento, individua la viabilità storica panoramiche. e le strade panoramiche e detta i relativi indirizzi di tutela. La pianificazione comunale: - dispone la manutenzione e la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree conti- gue alla viabilità storica e alle strade riconosciute panoramiche, la realizzazione di varchi panoramici attrezzati che tutelino gli aspetti percettivi di valo- re, evitando in particolare la messa in opera di e- lementi di sicurezza (guardrails e barriere acusti- che) di tipo standardizzato (a vantaggio di solu- zioni alternative quali dissuasori) e le “isole” lumi- nose in aperta campagna in corrispondenza di ro- tatorie; analoga qualità estetico percettiva, funzio- nale ed ambientale deve essere assicurata nella realizzazione delle nuove infrastrutture per la mo- bilità; - prevede inoltre l’estensione della rete ciclabile urbana al territorio aperto, quale elemento impre- scindibile per ottimizzare la fruizione e la perce- zione di tutto il suo valore storico, culturale e pae- saggistico La pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi per la tutela definiti nella sez. 4 relativi al D.M. 23/06/1967; D.M. 20/05/1967 e D.M. 20/12/1965. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.
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