Alla ricerca del poeta Pablo Neruda sull'isola d'Ischia - Ischia : La ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Come in un romanzo giallo... Alla ricerca del poeta Pablo Neruda sull’isola d'Ischia di Massimo Coppa dall’uomo e dalle circostanze. Non aiuta certamente il fatto Apparentemente non contaro- che stiamo parlando di oltre 66 Quanto è stato impor- no molto per Pablo: nelle au- anni fa: molti contemporanei di tante, nella vita di Pablo tobiografie postume del poeta, quella visita nerudiana, se non Neruda, il breve perio- “Confesso che ho vissuto” e “Per tutti, sono ormai scomparsi ed do di tempo che trascor- nascere son nato” (per sicurezza anche la pensione che lo ospitò se sull’isola d’Ischia? E ho consultato i testi originali in non esiste più. Ma di questo si quanto lo è stato per l’im- spagnolo), non c’è nemmeno una dirà più avanti. maginario collettivo degli riga sul soggiorno ischitano! Prima di raccontare la mia pic- ischitani? Ma nelle sue celebri memorie cola ed emozionante operazione “La mia vita con Pablo Neru- di giornalismo investigativo, in- Difficile dirlo. da”, documento imprescindibile quadriamo le premesse. Oggi l’isola è meta di un turi- per chiunque si occupi della vita smo di massa, vantando un ecce- Rivela Ignazio Delogu nel suo e dell’opera nerudiane, Matilde zionale numero di posti letto, ma aureo libro “Neruda, Poesie e dedica al soggiorno ischitano set- negli anni Cinquanta del Nove- scritti in Italia”1 che, nel secondo te pagine su 313 (nella versione cento si affacciava appena sullo soggiorno del poeta in Italia (12 italiana edita da Passigli, che ho scenario del turismo contempo- dicembre 1950-25 gennaio 1951), utilizzato); poche, in apparenza, raneo (nell’Ottocento era già co- Ischia aveva già fatto capolino, anche se, bisogna riconoscerlo, nosciuta dal turismo d’élite, con perlomeno come idea, nel desti- sono pagine piene di pathos; e se Casamicciola e le sue terme) ed no nerudiano: ancora prima di consideriamo che si parla di sole era un luogo rurale, tranquillo, essere indirizzato a Capri in ma- due settimane, in proporzione appartato e silenzioso anche in niera quasi fortuita, egli aveva sette pagine sono molte. estate: tutto l’opposto di quella vagheggiato di stabilirsi per un E per quanto riguarda gli ischi- che, già allora, era la chiassosa po' “sull’isola dal nome greco”; tani? Apparentemente resiste la e mondana Capri, da cui prove- così “come la chiamerà sempre, memoria storica del soggiorno nivano Neruda e la sua compa- come aveva sentito chiamarla nerudiano, ma si ha come l’im- gna, ancora clandestina, Matilde da Mario Alicata”, uno dei suoi pressione che si tratti di una for- Urrutia, alla ricerca di una loca- più grandi amici napoletani. zatura, nel senso che il ricordo tion che ricordasse loro i tran- Ischia, infatti, come sappiamo, fu viene rinverdito da qualche spo- quilli mesi invernali trascorsi su importante colonia greca con il radico articolo sui media locali quell’isola divenuta ormai invivi- nome di “Pithekoussai”, il primo e regionali e attraverso qualche bile. che le fu dato in epoca storica. manifestazione di peso (ma l’ul- Il poeta e Matilde sbarcaro- In una lettera all’amico napo- tima davvero importante risale, no ad Ischia nel mese di giugno letano Paolo Ricci (che poi pub- ormai, ad oltre quattordici anni del 1952. Confortati dal grande blicherà in versione di lusso e fa!); ma solo i residenti della fra- studioso italiano Ignazio Delo- tiratura ridottissima “Los versos zione dove Neruda si trattenne gu, possiamo affermare che la del capitàn”), scritta da Nyon, in ricordano qualcosa per sentito coppia si trattenne sull’isola per Svizzera, e datata 29 novembre dire, e la confusione sulle cir- circa due settimane, anche se, 1951, Neruda scrive: “Come ti costanze è notevole. C’è poi un come vedremo più avanti, proba- dissi, voglio venire a Napoli (…) “nucleo duro” di quegli stessi re- bilmente Matilde restò qualche e ti chiedo di cercare a Capri, sidenti che, invece, sa benissimo giorno da sola. Anacapri o nell’isola dal nome che il poeta calpestò il proprio Quattordici giorni, dunque: stesso suolo e ci tiene a sottoli- quanto contano due settimane nearlo, ricordandone il come e il 1 Ignazio Delogu (a cura di), Pablo Ne- nella vita di un uomo? Dipende ruda, Poesie e scritti in Italia, Lato Side perché. Roma, 1981. La Rassegna d’Ischia n. 1/2019 21
greco di cui mi parlava il nostro sca e piccolissima (specialmente mi ha indirizzato alla soluzione caro Alicata, una piccola casa2” . in relazione al resto del territorio del mistero, venuta dal prezioso Poi Neruda andò a Capri, ospi- insulare) frazione marinara di apporto del prof. Giovanni Ia- te di Edwin Cerio. Matilde scri- Serrara Fontana, che si affaccia cono dell’Associazione Amici di ve che ad un certo punto, con sul litorale meridionale dell’iso- Sant’Angelo. l’arrivo dell’estate e dei turisti, la. Probabilmente a consigliarlo Incominciamo subito con lo venendo meno le condizioni am- fu qualcuno che aveva compreso sgombrare il campo da un’in- bientali e logistiche per restare a esattamente cosa desiderasse la formazione assolutamente erra- Capri, “abbiamo tentato di rifu- coppia e conoscesse bene sia Ca- ta: nel suo recente libro “Pablo giarci a Ischia, ma non ci piace- pri che Ischia, perché Sant’Ange- e Matilde, i giorni dell’esilio”, va per viverci”. Probabilmente il lo è l’unico luogo ischitano che, José Goñi3 afferma che Neruda riferimento è al fatto che l’isola in effetti, assomigli moltissimo alloggiava alla pensione “Casa può risultare troppo grande e di- alle caratteristiche architettoni- Rosa”. Purtroppo il libro dell’ex spersiva per chi vuole invece un che ed urbanistiche di Capri: ambasciatore cileno in Italia è, ambiente più intimo e raccolto, casette deliziose, viuzze strette, come lui stesso ammette, seppu- come era stato quello della pic- vicoli caratteristici, pavimenta- re solo alla fine dell’introduzio- cola Capri. Ma, aggiunge sempre zione in pietra lavica. Oggi è una ne, un “romanzo”, non un sag- Matilde nelle sue memorie, “lì”, località rinomata e vive di turi- gio: quindi, è totalmente inutile cioè presumibilmente nel Comu- smo, ma nel 1952 le attività prin- per il nostro scopo di ricostruire ne di Ischia, il Comune capoluo- cipali dei residenti erano la pesca la presenza del poeta ad Ischia, go, “ci hanno indicato un ango- e l’agricoltura: pochi erano gli perché non si può distinguere lino che si chiama Sant’Angelo, esercizi ricettivi. E tuttavia, indi- la verità storica dalla fantasia. una sorta di piccola cala abitata viduare attualmente la pensione “Casa Rosa” appartiene alla fan- da pescatori, con un alberghet- di cui parla Matilde è risultata tasia: esiste ancora oggi, ma non to in riva al mare; così abbiamo un’impresa di non poco conto, era e non è, secondo il ricordo deciso di andare in quel posto, ma sicuramente appassionante. di Matilde, “come incuneata in lontano dai turisti”. Spero che appassionerà anche un monticello roccioso” e non è voi lettori. “sulla riva del mare”, anche se Ecco, quindi, che la decisione è Matilde ricorda che “a Sant’An- è una struttura rimasta sempre presa. gelo il nostro modesto alber- alla stessa famiglia, i cui nomi dei Da Delogu apprendiamo che è ghetto era come incuneato in un gestori Goñi sbaglia. Ho comun- provato che Neruda è ad Ischia monticello roccioso, sulla riva que chiesto agli attuali proprie- il 12 giugno del 1952. L’on. Um- del mare”; ma, stranamente, si tari: mai avevano udito prima di berto Terracini, del Partito Co- guarda bene dal citarne il nome. un soggiorno di Neruda presso di munista Italiano, presenta il 23 Qual è o era questo albergo? loro. Eppure un ospite del genere giugno un’istanza per consentire sarebbe diventato un patrimonio il prosieguo della permanenza di L'albergo di Neruda della memoria familiare, una cir- Neruda in Italia alla scadenza del e Matilde costanza da ricordare! Per mag- visto, prevista per il 30 giugno; gior sicurezza si sono impegnati ma il 24 giugno, appena 24 ore I protagonisti dell’imprendito- a consultare i registri del maggio- dopo la richiesta, questa viene ria turistica di quei tempi sono giugno 1952, che conservano an- respinta. Fu così che il 26 giugno quasi tutti scomparsi. Altri non cora. Gli ho suggerito di cercare 1952 Neruda era già a Roma ed sono più lucidi nei ricordi. Altri i nomi “Pablo Neruda”, “Ricardo il 29 partiva per Zurigo, per poi forniscono versioni diverse. Reyes”, “Basoalto” e “Matilde tornare in Cile, essendo venute Si deve dunque procedere per Urrutia”: nulla. meno le restrizioni impostegli indizi. Ho interrogato diverse Con tante grazie a Josè Goñi, dall’allora regime di Santiago. persone, ma i più volenterosi che mi ha solo messo fuori stra- Due settimane certe ad Ischia, contributi mi sono venuti dalla da, ho ripreso la ricerca. dunque. signora Marianna “Meri” Acun- Il “combinato-disposto” dei Non sappiamo esattamente in to, 84 anni, storica albergatrice contributi delle signore Acunto che modo e da chi Neruda fu in- di Sant’Angelo, e dalla figlia Te- e Verde, di cui accennavo sopra, dirizzato a Sant’Angelo, pittore- resa Verde; quindi, dall’assesso- re al Turismo di Serrara Fontana, 3 José Goñi, Pablo e Matilde, i giorni Emilio Giuseppe Di Meglio, che dell'esilio, Nova Delphi Libri, 2018. 2 Ignazio Delogu, op. cit. 22 La Rassegna d’Ischia n. 1/2019
mi portava quindi ad individua- castonato nella roccia”, anche se dove venne affissa anche una re nella “Conchiglia” la pensione affaccia sul mare. targa (di cui parlerò più avanti), che ospitò Pablo e Matilde. Sembravo essere giunto ad un di una bella manifestazione di La “Conchiglia” era una pen- punto morto, quando ho appreso respiro internazionale nel set- sione abbastanza famosa, in dell’esistenza, sul promontorio tembre del 2004, a cento anni quell’epoca, ed era gestita da due di Sant’Angelo, di alcune stanze dalla nascita di Neruda, il prof. signore mature: Amelia (che non che, negli anni Cinquanta, erano Iacono mi ha rivelato che Pa- si sposò mai) e Agnese (detta nella disponibilità della “Con- blo e Matilde alloggiavano in Agnesina) Iacono. Agnese gesti- chiglia”: in qualcuna ci viveva la una pensione che si chiamava… va l’esercizio ricettivo, mentre madre delle due sorelle che ge- “Pensione S. Angelo”! Omonima Amelia era più defilata. Quindi è stivano la pensione, ma il resto della frazione che la ospitava, la forse Agnese a cui si riferisce Ma- ospitava i turisti. Queste stanze, pensione era davvero piccola, ed tilde Urrutia quando parla della esistenti ancora oggi, dalle mura era situata al primo piano di un “padrona dell’albergo?”: vestiva rosa, effettivamente sembrano palazzo al cui pianterreno c’era con abiti lunghi e portava enormi nascere dalla roccia del promon- un bar-ristorante. Il professore collane. Aveva i capelli bianchi, torio: e nel 1952 si può dire che mi ha fornito anche una foto d’e- lunghi e sciolti; in tarda età, ave- affacciassero sul mare, perché poca che ne dimostra l’esistenza, va sposato un signore di Torre non era stata ancora realizzata la col nome in bella evidenza. L’o- del Greco, di nome Umberto. spaziosa banchina che c’è oggi. riginale dell’immagine appartie- In quegli anni la pensione era In questo modo, ho creduto ne alla Fondazione cilena Pablo frequentata da molti turisti stra- che la pensione di Neruda fosse Neruda. nieri: tra questi, Werner Gilles e stata ormai individuata con un L’ingresso della pensione era Gertrude Helmholtz, pittori tede- margine di precisione abbastan- sul lato opposto al ristorante. schi alquanto rinomati (special- za grande. Ahimè, mi sbagliavo Oggi la pensione non esiste mente il primo). Secondo alcune ancora. Detto per inciso, la diffi- più, essendo stata trasformata ricostruzioni (come quella della coltà della ricerca dimostra come in alcuni appartamenti privati. studiosa Teresa Cirillo Sirri su la presenza nerudiana ad Ischia Tuttavia il bar-ristorante esiste “La Rassegna d’Ischia”4, Neruda non sia una memoria condivisa ancora ed è abbastanza famoso: conobbe e simpatizzò con Gilles, dalla maggioranza degli isolani, si tratta de “Il Pirata”. Allora, che il nazismo aveva costretto ad persino per alcuni residenti di come oggi, il palazzo ed il risto- emigrare. Questi, dunque, sono Sant’Angelo. rante appartengono alla famiglia indizi che confortavano l’ipotesi È stato il prof. Giovanni Iaco- locale Poerio Iacono, come mi della “Conchiglia”. Tuttavia Ma- no, come detto, a risolvere il re- ha confermato un suo membro, tilde parla anche di “un alberga- bus: promotore a Sant’Angelo, Lucio Poerio Iacono, consigliere tore”: ma un uomo entrò nella gestione della pensione solo alla morte delle due titolari. Era un nipote, di nome Vincenzo. Oggi la “Conchiglia” non esiste più; nel 2009 l’immobile, dove era situata la pensione, è stato acquistato e ristrutturato dal fa- moso stilista Rocco Barocco, che vi ha realizzato una pensione di pochissime, esclusive, camere (“Rocco Barocco Shortlet”), un elegante bar ed una boutique. Tuttavia il palazzo, situato all’i- nizio del borgo di Sant’Angelo, alla fine della stradina in discesa che conduce in paese, non è “in- Pensione S. Angelo: antico albergo che ospitò Neruda e Matilde 4 La Rassegna d'Ischia n. 1/2005. durante la loro permanenza a S. Angelo (Foto fornita dal prof. Giovanni Iacono) La Rassegna d’Ischia n. 1/2019 23
comunale di Serrara Fontana. dei pescatori (oggi, in realtà, è un to dell’indirizzo di una lettera Gli albergatori di cui parla Matil- porto soprattutto turistico). C’è spedita da Neruda, da Capri, a de erano i suoi nonni: Lucio Po- una famosa foto, che circola in Matilde. La dicitura recita: “Si- erio Iacono (di cui il consigliere Internet ed il cui originale è con- gnora Matilde Urrutia Pensione odierno porta il nome) e la mo- servato dalla “Fondazione Pablo S. Angelo, S. Angelo – Serrara glie Ester Buonocore. Neruda” in Cile: mostra Matilde Ischia”. Il timbro, purtroppo, è Nel 1952 la pensione aveva con alle spalle il porto, dunque illeggibile. Anche questo è un do- aperto da poco e Neruda resterà proprio di fronte alla pensione cumento posseduto dalla Fonda- uno dei suoi ospiti più memo- ed al ristorante, con in braccio il zione Neruda. rabili (vi soggiornò, successiva- cagnolino Nyon. La circostanza non solo ci mente, anche l’attrice Sofia Lo- Unica discrepanza con i ricordi conferma il nome della pen- ren). della Urrutia: la struttura non è sione, ma ci fa capire che Tutto torna! Il “proprietario”, “come incuneata in un monticel- Pablo e Matilde non furono la “proprietaria” ed il fatto che lo roccioso”. sempre insieme, ad Ischia. praticamente è in riva al mare: il Il prof. Iacono mi ha fornito mare del porticciolo di Sant’An- anche un’altra immagine: è la Una prolungata gelo, dove attraccavano le barche riproduzione di un frammen- luna di miele Come passavano le giornate? Come in una continua, prolun- gata ed un po’ irresponsabile (Neruda era ancora sposato con Delia del Carril) luna di miele. Andavano al mare, pranzavano nelle trattorie, passeggiavano in piazza, esploravano i dintorni, parlavano con i pescatori e la gente semplice: i loro veri amici. Nel primo pomeriggio, quando fa più caldo, un po’ di siesta. La sera, a volte, qualche capatina a Forio e ad Ischia. Ischia, allora, era veramente un luogo riposante: basti pensare che il traffico veicolare era prati- camente inesistente. Matilde Urrutia a S. Angelo Matilde ricorda che scoprì che con in braccio il cagnolino Nyon Pablo non sapeva nuotare e deci- se di insegnarglielo. Ma il poeta era pigro e alle volte faceva solo finta di galleggiare, mantenendo- si in equilibrio sul fondale basso. C’è un’altra foto che ricorre spesso: Neruda in pantaloncini da spiaggia, sdraiato sulla batti- gia in riva al mare, il cane Nyon nei pressi ed uno sfondo pietroso di alte falesie. Sorgeva dunque un secondo problema: di quale spiaggia si tratta? Matilde parla di “alcune spiag- Frammento dell'indirizzo di una lettera gette” con “acqua molto bas- spedita da Neruda a Matilde sa”; e ancora: “Il pomeriggio ci 24 La Rassegna d’Ischia n. 1/2019
ri… cotti! Ma di acqua sorgiva, sulla spiaggia o in mare, non ve n’è. E i fondali non sono bassi. Forse, parlando di una laguna, Matilde si riferiva ad un altro punto, a ridosso di Sant’Angelo, dove vi sono degli scogli che, in quel tempo, erano quasi emersi e potevano ospitare pozze d’acqua marina. Tornando all’ipotesi Maronti, anche in questo caso, per quanto si faccia, non si riesce ad identifi- care lo sfondo; ma il motivo po- trebbe essere quello suggeritomi dall’ass. Di Meglio: quello sfon- do esatto, quel punto, non esiste più, perché vi è stato edificato uno stabilimento balneare con Neruda in pantaloncini da spiaggia, sdraiato sulla battigia in riva al mare, ristorante, “da Nicola”. In effet- il cane Nyon nei pressi ed uno sfondo pietroso di alte falesie. ti, se dietro Neruda si immagina l’attuale stabile, la parte di sfon- recavamo su una spiaggia che Dalla citazione di Matilde del- do residua combacia abbastanza. sembrava una laguna, vicino a la presenza di sorgenti termali, Quindi, in definitiva, la certez- delle sorgenti termali”. Lì Neru- sembrerebbe di capire che si par- za non c’è: ma credo che la spiag- da imparò a nuotare, almeno in li di Cava Grado. Lì, infatti, nel gia dove la coppia andava fosse maniera elementare. mare, nell’estremo lato occiden- questa, cioè il lato santangiolese tale di questa piccola baia, sgor- dei Maronti. Ed in effetti è molto La spiaggia di Neruda ga acqua calda: circostanza nota vicina a Sant’Angelo, raggiungi- Considerando lo sfondo della ai bagnanti che vi si recano. Ma, bile a piedi ed al costo di appena foto che ritrae Neruda in riva al con tutta la buona volontà, non qualche salita e discesa. mare, mi sono reso conto che in sembra una laguna, anche se for- zona ci sono tre spiagge che han- se lo era all’epoca (tutta Sant’An- A Ischia Ponte no uno scenario molto simile: gelo si è abbassata nel mare, ne- Pablo e Matilde si avventura- Cava Grado, Cava Ruffano ed gli anni). vano, talora, fino al lato opposto un tratto della spiaggia dei Ma- Idem per Cava Ruffano, con dell’isola: ad Ischia Ponte. Lì ave- ronti (che continua sul litorale l’aggiunta che non c’è nemme- va lo studio Aniellantonio Ma- del confinante Comune di Bara- no l’acqua termale. Inoltre sono scolo, un artista locale abbastan- no) più prossimo a Sant’Angelo. luoghi impervi, con molti ripidi za rinomato che dipingeva e scol- Bisognava comparare la foto scalini da affrontare, ed è notoria piva (Paolo Ricci lo conosceva e con la realtà. Armato di santa la pigrizia di Neruda. lo paragonava nientemeno che a pazienza e di scarpe da trekking, Resta l’ipotesi Maronti, forte- Matisse ed a Klee). Matilde posò mi sono recato in tutti e tre que- mente sostenuta dal prof. Iaco- per una scultura che la ritraeva. sti luoghi e ho scattato numerose no degli “Amici di Sant’Angelo”. Riferisce Teresa Cirillo Sirri che fotografie. Però non ci sono sorgenti terma- l’opera non era ancora terminata Dall’esame comparato delle li, se non in alcuni esercizi alber- quando arrivò la notizia che era foto, non è possibile dare una ghieri situati dietro alla spiaggia: possibile ritornare in Cile: “Pri- risposta definitiva, nel senso ci sono piuttosto le fumarole, ma di imbarcarsi per l’Ameri- che in tutti e tre i casi gli sfondi che sgorgano dalla sabbia in al- ca, il poeta scrive una lettera a sembrano molto simili: è un tipo cuni tratti. Caratteristiche della Mascolo pregandolo di finire il di roccia compatta, ma soggetta zona, per il godimento dei turisti bozzetto e raccomandandogli all’erosione, di origine vulcanica. si possono fare sabbiature calde di dare particolare risalto ai ca- Anche qui dobbiamo procedere o, addirittura, seppellire uova, pelli rossi, folti e ondulati di Ma- per indizi. polli e altri cibi per tirarli fuo- tilde, che gli amici italiani ave- La Rassegna d’Ischia n. 1/2019 25
vano soprannominato ‘Medusa’ “Largo Neruda” si trova alle spal- proprio per la sua capigliatura le della pensione dove il poeta e ribelle5”. Tuttavia questa affer- Matilde alloggiarono e dove c’era mazione sembra essere smentita l’ingresso. dal materiale documentale: in Il soggiorno ischitano, benché una lettera a Paolo Ricci, vergata breve, non fu però tutto rose e da Ginevra il 19 luglio del 1952, fiori. Neruda, organizzando la Neruda scrive infatti: “(…) Ho partenza alla volta del Cile (an- anche dimenticato di dirti che che se non fu la destinazione di- lo scultore d’Ischia aveva corag- retta: si stava infatti recando in giosamente iniziato a fare una Germania per un congresso, ma testa a Medusa, noi siamo parti- pensava – giustamente – che non ti, credevo di poter ritornare, in- l’avrebbero più fatto rientrare in vece. Ti prego dunque di scriver- Italia, essendo il visto in scaden- gli qualche parola (io non ho il za), scoprì di essere seguito dalla nome) e dirgli di scusarci, la te- polizia anche sull’isola: se ne ac- sta era bella, ne vorrei una foto. corse prendendo il bus per anda- Purtroppo non aveva iniziato i re ad imbarcarsi a Porto d’Ischia. capelli” (da Delogu, op. cit.). A. Mascolo - Bozzetto di Medusa, Lo stesso giorno, la proprietaria in terracotta Quindi, contrariamente a della pensione aveva detto alla quanto afferma la studiosa na- ruda: “Sant’Angelo 24 de junio coppia, che tornava dal mare, poletana, il poeta non può aver 1952” (“Sant’Angelo 24 giugno che “dei signori della Questura scritto a Mascolo direttamente 1952”). erano venuti a chiedere di Pablo” perché, come ammette, non ne In precedenza, ad emettere un (dalle memorie di Matilde). ricordava nemmeno il nome. verdetto di certezza era già stato La scultura cadde da uno scaf- il grande studioso inglese Robert La Urrutia a Capri fale dove era conservata dallo Pring-Mill, dell’Università di Oxford, che aveva datato molte La Urrutia, dopo la partenza scultore, e andò distrutta. Ne “Odi”, attribuendo al soggior- di Neruda, si reca a Capri per sopravvive solo la foto della te- no ischitano la composizione de gli ultimi adempimenti e per sta, ancora in lavorazione, in un “L’uomo invisibile”, con la data salutare gli amici locali: ci va di catalogo dello scultore: forse fu 24 giugno 1952. mattina presto con un barco- scattata proprio per mandarla a Nella già citata manifestazione ne di pescatori da Sant’Angelo. Neruda? del 2004 dedicata al centenario Al ritorno, nel pomeriggio del- Anche ad Ischia, Neruda scris- della nascita del poeta, forte- lo stesso giorno, erano in otto se qualcosa: e questo riscalda il mente voluta dall’“Associazione passeggeri: il tempo però era cuore del “nazionalista” ischita- Amici di Sant’Angelo”, è stata an- cambiato radicalmente. Il mare no che è in me. C’è certezza docu- che scoperta una targa, che così era in tempesta ed il viaggio fu mentale che perlomeno completò recita: molto faticoso, incredibilmente (non è dato sapere se la compose “…‘Yo quiero que todos vivan lungo e pericoloso. Ad un certo interamente) la lunga poesia che en mi vida y canten en mi can- punto, ricorda Matilde, le onde costituirà il prologo alle “Odi to…’, con i versi tratti da ‘El hom- altissime sormontavano l’im- elementari”: “L’uomo invisibile” bre invisible’ che Pablo Neruda barcazione: tutti erano bagnati (“El hombre invisible”). Infatti, compose a Sant’Angelo d’Ischia e dovettero pure collaborare per come affermato dalla studiosa il 24 giugno 1952 l’Associazione gettare fuori l’acqua con dei re- Teresa Cirillo Sirri, e conferma- Amici di Sant’Angelo ricorda il cipienti. All’andata il viaggio era tomi personalmente dal lumina- soggiorno del poeta sull’isola. durato poche ore; per il ritorno re Hernàn Loyola (che a sua vol- Settembre 2004, centenario del- ci volle tutta la notte. Arrivarono ta ha compulsato la Fondazione la nascita di P. Neruda”. stremati a Sant’Angelo all’alba, Neruda), il testo, composto da Questi stessi fan hanno addi- e tutte le luci dell’albergo erano cinque fogli formato A4 battuti a rittura ottenuto l’intitolazione accese: c’era la polizia, che vole- macchina, registra, alla sua fine, al poeta di uno slargo: “Largo va sapere innanzitutto dove fosse una notazione autografa di Ne- Neruda”, appunto, dove è anche finita Matilde, la quale era parti- affissa la targa in questione. Il ta senza dire niente a nessuno, e 5 La Rassegna d'Ischia, citata. 26 La Rassegna d’Ischia n. 1/2019
quindi dove fosse andato Neruda. La donna, sen- titasi perseguitata, ebbe una crisi isterica ed inveì contro i poliziotti, rifiutandosi sostanzialmente di rispondere a qualsiasi domanda. L’atteggiamento della polizia era indubbiamen- te persecutorio, perché Neruda e la Urrutia erano in Italia muniti di regolare autorizzazione, benché in scadenza, e le forze dell’ordine non avevano nessun valido motivo per sorvegliarli o interro- garli se non quello, politico, dovuto alle simpatie comuniste del poeta. I poliziotti, molto giovani, ad un certo punto lasciarono perdere e se ne an- darono. Il giorno dopo Matilde lasciava Ischia: “Mi sono congedata da Sant’Angelo, dai suoi pescatori, dalla sua gente semplice, dai proprietari dell’al- bergo che mi volevano bene ma per i quali certo è stato un sollievo che quella coppia che porta- va tanti problemi se ne andasse. Nessuno ama le complicazioni”. www.massimocoppa.it La pensione di S. Angelo dove soggiornarono Neruda e Matilde: si trovava al piano superiore rispetto all'attuale ristorante "Il Pirata" (foto Massimo Coppa) La Rassegna d’Ischia n. 1/2019 27
Puoi anche leggere