Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2

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Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
Tesina di Economia Industriale 2

Alfa Romeo e Lancia,
criticità e prospettive
       di sviluppo

                         Viribile Peter
Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
Indice

   Introduzione………………………………………………………………………………..p. 3

1. Le cause della crisi di Lancia………………………………………..……………….p. 5

2. Passato e presente di Alfa Romeo ……………………………………….…….p. 15

3. Le prospettive di rilancio e sviluppo di Lancia.….…………………………p. 23

4. Il futuro di Alfa Romeo ……………………………………………………………….p. 30

   Conclusioni…………………………………………………………………………………p. 35

   Bibliografia…………………………………………………………………………………p. 37

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Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
Introduzione
Nel corso degli ultimi anni, le problematiche alla base della recente crisi di Fiat Auto sono state

analizzate in maniera generalizzata, spesso, senza porre l’attenzione su alcune aree di attività

in grado di chiarire le motivazioni alla base della crisi del 2002.

Questo lavoro di studio nasce nell’ambito di una riflessione generale rispetto alle attuali

problematiche di Fiat Auto, in particolare, si vuole porre l’attenzione sulla situazione del

Gruppo nei segmenti premium.

Alfa Romeo e Lancia operano nella fascia alta del mercato auto, due costruttori di proprietà di

Fiat Auto e in questo momento in profonda crisi di idee e proposte, in particolare Lancia.

Alfa Romeo e Lancia hanno pagato una strategia del Gruppo Fiat che ha marginalizzato

l’impegno nei segmenti premium, considerati in prospettiva non strategici per il futuro del

Gruppo. Un grave errore di valutazione, poiché, nel corso degli ultimi anni, a seguito

dell’evoluzione della domanda di automobili, si è verificato un progressivo orientamento della

domanda verso prodotti premium e quindi verso la fascia alta del mercato auto.

Il Gruppo Fiat si è ritrovato in una posizione di mercato molto difficile, poiché, ha pagato la

decisione di puntare sui segmenti popolari, segmenti di mercato attualmente in crisi per via

della saturazione e dell’alta competitività.

Nei segmenti premium, molto profittevoli grazie al price premium spuntabile, la presenza del

Gruppo è marginale, con ovvi effetti negativi sulla competitività di Lancia e Alfa Romeo e

quindi di Fiat Auto.

Il problema principale di Alfa Romeo e Lancia è l’offerta di modelli, troppo tradizionale,

stilisticamente e concettualmente poco innovativa e soprattutto incompleta.

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Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
Alfa Romeo e Lancia, almeno fino ai primi anni Novanta, rientravano nell’ambito dei grandi

costruttori premium europei, con quote di mercato significative e una forte immagine di

costruttori specializzati.

A distanza di dieci anni, Alfa e Lancia hanno ridotto progressivamente la propria presenza a

livello europeo e sono praticamente assenti dai ricchi mercati del Nord America e del

Giappone.

Nel primo paragrafo di questo studio ho descritto le cause della crisi di Lancia attraverso

un’analisi critica delle strategie industriali, commerciali e soprattutto di prodotto degli ultimi

vent’anni.

Nel secondo paragrafo ho analizzato l’attuale situazione di Alfa Romeo, mettendo in luce le

criticità attuali della Casa di Arese rispetto alle potenzialità di mercato del marchio, con un

occhio critico rispetto alle recenti strategie di prodotto e industriali.

Il terzo paragrafo è dedicato all’elaborazione di una strategia di rilancio per la Casa di Chivasso,

partendo dai punti di forza di Lancia e mediante un parallelo con la casa giapponese Subaru.

Il quarto paragrafo è dedicato all’individuazione di interventi migliorativi delle attuali strategie

industriali e di prodotto di Alfa Romeo, con l’obiettivo finale di ottimizzare le perfomance di

mercato della Casa del Biscione.

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Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
1. Le cause della crisi di Lancia

Lancia, nel corso di quasi cento anni di vita, ha conosciuto momenti di grande successo

commerciale e di immagine alternati a momenti di profonda crisi.

La crisi attuale di Lancia non è molto differente dalle altre due crisi precedenti, 1958 e 1968,

date che si ricollegano al passaggio di mano dalla famiglia Lancia al Gruppo Pesenti e da

quest’ultimo al Gruppo Fiat.

                                        Lancia Delta – WRC

La cattiva gestione di Lancia dal punto di vista produttivo e commerciale, con scelte di indirizzo

strategico produttivo alquanto discutibili, è la causa principale di questa crisi e delle

precedenti.

Il rilancio dopo la crisi del 1968 è avvenuto grazie all’impegno tecnico produttivo e soprattutto

finanziario di Fiat Auto e ha avuto come simbolo una serie di modelli come la Stratos, la Beta

Montecarlo, la Delta, la Thema, la Prisma e la Ypsilon.

Negli anni Ottanta, Lancia faceva parte dei primi dieci marchi premium europei, dalla metà

degli anni Novanta, Lancia inizia a perdere quote di mercato in Europa e in Italia.

I modelli presentati nel corso di questo decennio non convincono del tutto, con il risultato che

oggi Lancia ha una posizione discreta in Italia, ma nel mercato europeo ha ormai una presenza

marginale.

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Produzione Lancia dal 1960 al 2000
 Segmenti           1960 - 1970           1970 - 1980             1980 - 1990           1990 - 2000        2000
 di Mercato
 Piccole                                                                 Y10                    Y         Ypsilon

 Compatte                                                                                                  Musa

 Medie                                                                Delta I              Delta II
 Compatte
 Berline             Flavia/Fulvia         Beta/Trevi                 Prisma               Dedra           Lybra
 Medie
 Grandi                Flaminia             Gamma                     Thema                     K          Thesis
 Berline
 Luxury cars

 Sportive e                              Beta Coupé HPE
                                                                 Delta Integrale
 Vers. Speciali     Fulvia Coupé,        Gamma Coupé
                                                                Ypsilon Integrale
                    Flavia Coupé,            Stratos
                                                                Thema Integrale
                   Flaminia Coupé      Lancia Fulvia Coupé                                K Coupè
                                                                Prisma Integrale
                     Fulvia Sport          Beta Coupé
                                                                   Lancia 037
                       Zagato           Beta Montecarlo
                                                                 Thema Ferrari
 Monovolume                                                         Thema             Zeta, Dedra,      Phedra,
 e Familiari                                                        Dedra                 Kappa          Lybra
Fonte: Marco Ruiz, Enciclopedia della Automobile, Dall’auto artigianale alla rivoluzione tecnologica…….

Produzione Audi dal 1960 al 2000
 Segmenti          1960 - 1970       1970 - 1980         1980 - 1990                1990 - 2000           2000
 di Mercato
 Piccole

 Compatte                                  50                                                                A2

 Medie                                                           A3                      A3                  A3
 Compatte
 Berline Medie         Super 90            80                    80                      A4                  A4

 Grandi                 100               100                   100                      A6                  A6
 Berline
 Luxury cars                                                    200                      A8                  A8

 Sportive e                                                                                              Allroad,
 Vers. Speciali                                         Quattro Coupè               TT, S6, RS6,       A4 Cabriolet
                                                          Cabriolet                 S4, RS4, S8       S3,TT, S6, RS6,
                                                                                                        S4, RS4, S8
 Monovolume
                                      100 Avant              100 Avant                A4, A6              A4, A6
 e Familiari
Fonte: Marco Ruiz, Enciclopedia della Automobile, Dall’auto artigianale alla rivoluzione tecnologica…….

Nella precedente tabella sono riportati, in linea di massima, i modelli realizzati da Lancia dal

1960 fino al 2000, si può notare il progressivo impoverimento della gamma prodotti della

Casa.

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Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
Negli anni Sessanta e Settanta, Lancia ha proposto versione coupé e modelli sportivi di grande

successo, negli anni Ottanta punta sulla trazione integrale 1 e su versioni speciali.

Negli anni Novanta la gamma prodotto Lancia si riduce a pochi segmenti di mercato, l’unica

novità riguarda l’ingresso di Lancia nel segmento dei grandi monovolume con la Lancia Zeta 2.

Il progressivo abbandono della vocazione sportiva di Lancia e la riduzione dell’offerta di

modelli, va, dunque, di pari passo con la perdita progressiva di clientela.

Audi, rivale storica di Lancia, mediante una strategia di ampliamento della gamma prodotto e

di caratterizzazione della produzione 3, rispetto a omologhi prodotti Volkswagen 4, ha ottenuto

una progressiva crescita della quota di mercato a livello globale.

Osservando le tabelle riguardanti l’evoluzione dell’offerta di modelli Lancia e Audi, si nota

come Lancia ha ridotto progressivamente l’offerta di modelli, mentre, Audi, al contrario, ha

aumentato l’offerta di modelli.

Un altro elemento interessante è la perdita progressiva dello slancio innovativo, dal punto di

vista stilistico, dei recenti modelli Lancia.

Nel passato, Lancia ha proposto modelli molto interessanti dal punto di vista stilistico e

concettuale, grazie anche alle frequenti collaborazioni con le grandi carrozzerie italiane.

Osservando l’evoluzione stilistica delle berline medie Lancia, partendo dalla Flavia degli anni

Sessanta fino alla Prisma degli anni Ottanta, si nota come le berline Lancia presentino

1
  Negli anni Ottanta, Lancia aveva puntato massicciamente sulla trazione integrale quale elemento distintivo in grado
di assicurare una maggiore competitività.
2
   La Lancia Zeta è frutto di una joint venture tra Fiat Auto e PSA (Peugeot – Citroën) per la produzione, su una
medesima piattaforma, di un monovolume grande per i marchi Fiat, Lancia, Peugeot, Citroën. Questi modelli, pur
avendo lo stesso corpo vettura, si distinguevano per alcuni particolari stilistici, la Zeta era il modello più lussuoso e
curato fra i quattro modelli frutto della joint venture.
3
  Ferry Porsche indicò nella trazione integrale il fattore che avrebbe permesso la rinascita di Audi e la sua
caratterizzazione rispetto a Volkswagen.
4
  Audi fa parte del Gruppo Volkswagen, il costruttore di Ingolstad sviluppa i propri modelli su piattaforme comuni con
Volkswagen e nonostante la condivisione di piattaforme, il prodotto Audi è considerato superiore a quello
Volkswagen.
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Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
interessanti innovazioni stilistiche oltre ad alcune peculiarità nel design come la forma della

coda5.

               Lancia Flavia (1963 – 1972)                                    Lancia Beta (1972 - 1984)

              Lancia Prisma (1982 – 1989)                                    Lancia Dedra (1989 – 2000)

In generale, il design delle vetture era particolarmente curato, l’obiettivo era di proporre

modelli tipicamente Lancia che univano eleganza, innovazione e sportività.

Dalla Lancia Dedra del 1989, le linee diventano grossolane e tozze e perdono la tipica eleganza

stilistica delle Lancia del passato, anche la recente Lancia Lybra, dal punto di vista stilistico,

presenta una serie di criticità.

L’involuzione stilistica dei modelli Lancia è sicuramente legata agli obblighi concernenti la

condivisione di componenti tra i modelli Fiat e quelli Lancia per ragioni di economie di scala.

Per esempio, la Lancia Dedra fu sviluppata sulla base della piattaforma della Tipo 6, la berlina

media Lancia utilizzava diverse componenti visibili e invisibili della media Fiat, con un risultato

estetico e qualitativo discutibile.
5
  Di questo gruppo di modelli fa eccezione la Beta, poiché, con questo modello Lancia introduceva un concetto di
berlina media a due volumi, solo in seguito Lancia realizzò una versione tradizionale a tre volumi della Beta, la Lancia
Trevi.
6
  Sulla piattaforma Type2/Tipo Due furono realizzate tutte le medie compatte e le berline medie dei marchi controllati
da Fiat Auto tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, Fiat Tipo e Tempra, Lancia Delta II e Dedra, Alfa 155, 145 e 146
                                                                                                                      8
Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
Lancia, almeno fino alla Prisma, aveva una certa autonomia nello sviluppo dei propri modelli,

dove, pur condividendo le piattaforme con modelli Fiat, vi era una maggiore libertà nello

sviluppo del design.

Altro aspetto interessante, rispetto alle strategie di prodotto, è il caso della Lancia Lybra,

questo modello era pronto per essere commercializzato nel 1994, poi, per ragioni sconosciute,

questo modello fu commercializzato nel 1998, con ben quattro anni di ritardo.

                    Lancia Lybra                                                Lancia Zeta

Un ritardo che ha ridotto le chance di successo della Lybra, poiché, il design era stato pensato

per un determinato periodo storico e secondo determinati gusti stilistici 7.

La commercializzazione della berlina media Lancia nel 1998, ha comportato per la Lybra il fatto

di essere già vecchia dal punto di vista del design al momento della commercializzazione, oltre

al fatto che alcune innovazioni stilistiche della berlina Lancia erano ormai state adottate da

altri modelli8, con una perdita generale di innovazione.

L’ingresso di Alfa Romeo nel Gruppo Fiat ha comportato per Lancia una limitazione del proprio

raggio d’azione, poiché, per il management Fiat non era possibile che entrambi marchi

condividessero un’indole sportiva. In altre parole, non era concepibile che il Gruppo avesse

due marchi che si rivolgevano allo stesso target di clientela, un idea che non teneva conto del

fatto che Lancia e Alfa Romeo avevano e hanno una clientela specifica e differente.

7
 Nei primi anni Novanta i gusti in tema di design auto erano molto diversi rispetto a quelli di fine anni Novanta.
8
  La commercializzazione della Lybra nel 1994 avrebbe permesso alla berlina media Lancia di proporre per prima i fari
tondi, soluzione di design retrò sfruttata nel 1995 dalla Mercedes con la seconda generazione della Classe E.
                                                                                                                   9
Alfa Romeo e Lancia, criticità e prospettive di sviluppo - Tesina di Economia Industriale 2
Per questo motivo, il management di Fiat decise di focalizzare l’attività di Alfa Romeo sul

settore lusso sportivo e Lancia sul settore lusso executive. Una scelta totalmente assurda,

poiché, Lancia, storicamente, è un marchio che unisce lusso, eleganza e sportività.

Una scelta strategico produttiva che si tradusse nell’abbandono della trazione integrale,

caratteristica tipica dei modelli Lancia dei precedenti vent’anni e in determinate scelte rispetto

alla tipologia di prodotti.

Nel 1995, in Lancia dovevano decidere quale sarebbe stato il nuovo modello sportivo della

casa9, le proposte prese in considerazione erano la Lancia Kayak di Bertone e un’evoluzione

della Lancia K in versione coupé.

                          Lancia K Coupè                                 Lancia Kayak

La scelta finale ricadde sulla K Coupé, una scelta mai compresa, poiché, da subito, il modello fu

bersagliato da critiche rispetto al design, ritenuto troppo anonimo per un prodotto Lancia.

Al contrario, la Kayak era un modello molto innovativo e in linea con la tradizione Lancia,

probabilmente era ritenuto troppo sportivo per il nuovo corso concettuale imposto a Lancia.

La condivisione di componentistica con modelli Fiat comportò una serie di problematiche di

qualità tollerabili su modelli popolari ma inaccettabili su quelli premium.

Per esempio, la Lancia Dedra, inizialmente, presentava problematiche relative all'impianto

elettrico, la Lancia K presentava un livello qualitativo inferiore rispetto alla precedente Thema.

9
    Questo modello doveva rinverdire i fasti della Lancia Gamma coupé.
                                                                                                10
Dal punto di vista del design degli interni e in particolare del cruscotto, osservando i diversi

cruscotti delle berline medie Lancia degli ultimi quarant'anni, si nota un impoverimento

progressivo delle idee e un calo della qualità.

Partendo dal design del cruscotto della Flavia Coupè 10, molto elegante e lussuoso, si passa per i

fin troppo innovativi cruscotti della Beta e della Prisma e poi, progressivamente, a partire dalla

Dedra e fino alla recente Lybra 11, si osserva un calo progressivo della qualità e dell’innovazione

generale.

                       Lancia Flavia Coupé                                   Lancia Beta

                           Lancia Prisma                                     Lancia Dedra

                                                      Lancia Lybra

10
   La Flavia Coupè era la versione coupè dell’omonima berlina, la scelta del suo cruscotto ha una funzione dimostrativa
del design dei cruscotti Lancia negli anni Sessanta.
11
    La sensazione di scarsa qualità comunicata dagli interni della Lancia Lybra e da ricondurre alle esigenze di economie
di scala che hanno costretto tecnici e designer Lancia ad utilizzare il più possibile la piattaforma della Fiat Marea.
                                                                                                                      11
Lancia, storicamente, si è caratterizzata per essere un costruttore votato all’innovazione di

prodotto, sia dal punto di vista stilistico che concettuale, sotto quest’aspetto l’attuale gamma

prodotti Lancia12 appare poco innovativa.

Negli anni Settanta, Lancia, grazie anche all’impegno di Fiat in termini tecnici e di investimenti,

proponeva concetti innovativi come una berlina di lusso a due volumi, la Beta e una nuova

interpretazione del concetto di coupé con la Beta HPE.

Nel corso degli ultimi anni, in alcuni casi, i dubbi di Fiat rispetto a certe soluzioni stilistiche

hanno affossato dei buoni progetti come nel caso della Lancia Thesis.

                    Lancia Dialogos                                               Lancia Thesis

La Thesis, inizialmente, doveva riprendere le soluzioni stilistiche e concettuali della Lancia

Dialogos, in altre parole, proporre per il segmento delle grandi berline un modello con una

linea da coupè.

La proposta di un nuovo concetto di berlina, come proposto dalla Dialogos 13, avrebbe

permesso a Lancia di creare un nuovo segmento di mercato 14 di cui essere leader, oltre a

permettere alla Casa di Chivasso di affermare e recuperare il tradizionale ruolo di costruttore

innovativo.

12
   L’unico modello che fa eccezione dal punto di vista dell’innovazione e la Lancia Ypsilon.
13
   Un’idea interessante, in quanto, in quegli anni, parliamo della fine degli anni Novanta, non esisteva il concetto di
berlina proposto dalla Dialogos .
14
   Il concetto di grande berlina con linea da coupè è stato proposto qualche anno più tardi dalla Mercedes con la CLS,
con un ottimo riscontro da parte del mercato.
                                                                                                                    12
Alla fine, Fiat decise di rivedere quel concetto rivoluzionario di berlina modificando lo stile

della Thesis nella direzione della normalizzazione, ottenendo un modello lontano anni luce

dalla razionalità e dalla concretezza della Dialogos.

La trazione integrale, tecnologia su cui Lancia aveva fondato le proprie fortune negli anni

Ottanta, è stata in sostanza abbandonata dagli anni Novanta, sempre per logiche relative a

risparmi sui costi di produzione.

Un altro discorso importante riguarda l’abbandono delle competizioni sportive, Lancia aveva

una tradizione storica nei rally, che nasceva ai tempi in cui la Casa era ancora saldamente nelle

mani della famiglia Lancia.

                                     Stabilimento Lancia di Chivasso (1963 – 1993)

Opinione condivisa e confermata da fatti è che la sola partecipazione a competizioni sportive

assicura a un costruttore una vetrina importante nella quale mostrare le qualità dei propri

modelli, un traino notevole per le vendite.

Un altro aspetto interessante, poco discusso, è la perdita di autonomia di Lancia e la sua

trasformazione in un marchio senza una sede propria e un impianto produttivo 15.

Audi, nonostante faccia parte del Gruppo Volkswagen, ha una propria sede e stabilimenti

produttivi, una scelta che comunica una sorta di distinzione di Audi rispetto a Volkswagen.

Lancia, al contrario, è considerata come un marchio per modelli Fiat di lusso e la mancanza di

uno stabilimento dedicato16 e di una sede propria separata da quella di Fiat, amplifica nella

15
   Dal 1993, con la chiusura dello storico stabilimento Lancia di Chivasso, il principale della Casa torinese, le produzioni
Lancia sono ospitate negli stabilimenti Fiat di Rivalta, Mirafiori e Termini Imerese.
16
   La produzione automobilistica di Lancia era distribuita su tre impianti produttivi dedicati, Borgo San Paolo, Chivasso
e Verrone.
                                                                                                                         13
potenziale clientela il concetto che Lancia sia ormai un semplice marchio da apporre su Fiat di

lusso.

Lancia ha abbandonato diversi mercati extra europei, molto importanti in termini di profitti,

come quello nordamericano, giapponese e britannico.

La Casa di Chivasso, dai primi anni Novanta, ha concentrato la propria attenzione sul mercato

europeo continentale, con una particolare attenzione per Francia, Spagna e Italia.

Una scelta strategica che limita le potenzialità di profitto ed espone Lancia agli andamenti di

singoli mercati del continente europeo, privando la Casa di Chivasso della possibilità di

compensare le minori vendite in Europa con la domanda proveniente dai mercati extra

europei.

Rispetto al discorso dell'integrazione produttiva, è normale che un grande gruppo

automobilistico come Fiat punti a maggiori livelli di economie di scala e di scopo, però, nel

caso delle produzioni premium bisogna prestare una maggiore attenzione allo sviluppo dei

singoli modelli.

Nel caso di Lancia, almeno fino alla fine degli anni Ottanta, le piattaforme Fiat erano rivisitate

da un apposito team di tecnici per essere adattate alla tipologia di prodotto Lancia.

Dai primi anni Novanta, nell’ambito di una strategia di contenimento dei costi di produzione,

questo lavoro di sviluppo delle piattaforme Fiat è cessato a favore di una condivisione totale

delle piattaforme Fiat con Lancia.

Il risultato di questa scelta sono stati modelli che non presentavano più quelle caratteristiche

tipiche dei modelli Lancia, inoltre, è passato il messaggio che i modelli Lancia fossero Fiat di

lusso, con ovvie ripercussioni sulla clientela premium e in particolare su quella storica del

marchio, con una fuga generalizzata verso altri produttori premium, soprattutto tedeschi.

                                                                                               14
2. Passato e presente di Alfa Romeo

Nel 1986, l’IRI, a fronte di una situazione finanziaria e commerciale molto critica dell’Alfa

Romeo, decide di cedere la Casa di Arese al miglior offerente. In un primo momento, l’IRI

tratta con Ford e in seguito con Fiat 17, la scelta finale ricade, però, sul Gruppo torinese, una

scelta ancora oggi aspramente criticata per gli effetti negativi che ha avuto sulle dinamiche

competitive nel settore auto in Italia.

                                     Alfa Romeo - Stabilimento di Arese - Milano

Negli anni successivi, Alfa Romeo è integrata progressivamente nelle logiche produttive del

Gruppo Fiat, dal punto di vista tecnologico Alfa Romeo adotta le piattaforme di Fiat, per cui le

Alfa Romeo a trazione posteriore lasciano il posto alle Alfa Romeo a trazione anteriore.

Un processo di integrazione produttiva che snatura completamente il marchio milanese, con

modelli che hanno poco a che fare con la storia e la tradizione produttiva del marchio.

Alfa Romeo, a differenza di Lancia, ha avuto una maggiore indipendenza che si è tradotta in

una strategia di prodotto sicuramente diversa e in parte attinente con il core business della

Casa.

I primi anni di gestione Fiat vedono una serie di modelli non sempre all’altezza del marchio dal

punto di vista tecnico e qualitativo, in particolare la 155 e la 145/146.

17
   Fiat acquisì Alfa Romeo nel momento in cui le trattative tra l’IRI proprietaria di Alfa Romeo e Ford erano a un punto
di svolta. In realtà, l’acquisizione di Alfa Romeo non era strategica per Fiat, poiché, il costruttore torinese era già
presente nell'alto di gamma attraverso Lancia, ma l’idea di una Ford presente in Italia attraverso Alfa Romeo spaventò
il Gruppo torinese inducendolo a intervenire.
                                                                                                                     15
La 155, in particolare, rappresenta ciò che un costruttore non dovrebbe mai fare, nata

sfruttando il più possibile componenti della Fiat Tipo, presentava una notevole disarmonia

stilistica.

               Alfa Romeo 155                                Alfa Romeo 145 – 146

I primi anni di gestione Fiat non sono caratterizzati solo da modelli di scarso successo, anzi,

Alfa Romeo commercializza alcuni modelli di grande successo commerciale e di immagine

come la GTV - Spider e la 164, che permettono ad Alfa Romeo di mantenere una buona

posizione di mercato almeno fino alla fine degli anni Novanta.

Prendendo in considerazione la tabella che si riferisce all’evoluzione dell’offerta di BMW, si

nota come la Casa bavarese ha aumentato notevolmente la propria offerta di modelli.

BMW ha ampliato la propria presenza nel settore delle auto sportive, ampliato le varianti dei

modelli base e soprattutto, a fine anni Novanta, è entrata nel segmento dei SUV.

Alfa Romeo, al contrario, ha continuato a offrire le stesse tipologie di modelli che offriva alla

fine degli anni Ottanta, anzi, ha ridotto progressivamente la presenza nel settore delle auto

sportive, inoltre, il management della Casa di Arese non ha minimamente preso in

considerazione nuovi segmenti di mercato.

                                                                                              16
Produzione Alfa Romeo dal 1960 al 2000
 Segmenti             1960 - 1970             1970 - 1980               1980 - 1990            1990 - 2000        2000
 di Mercato
 Piccole

 Compatte                                                                  Arna

 Medie                                         Alfasud                       33                  145/146            147
 Compatte
 Berline                Giulia             Giulia/Giulietta             Giulietta/75               155              156
 Medie
 Grandi                  1750                     Alfetta               Alfa 90/164              164/166            166
 Berline
 Luxury cars             2600                     Alfa 6

 Sportive e              2600
 Vers. Speciali    Duetto/Spider
                                                                                                                  Brera
                   Giulia Sprint GT            Duetto
                                                                                                                 Spider
                      GT Veloce              Montreal
                                                                                                                147 GTA
                      GT Junior           Alfetta GT1600,               Duetto, SZ             GTV, Spider
                                                                                                              Crosswagon
                      1750 GTV               GTV 2000
                                                                                                                 147 Q4
                      2000 GTV
                                                                                                                 156 Q4
                      GTA, GTC

 Familiari                                                                 33 SW
                                                                                                          156
                                                                                                      Sportwagon
Fonte: Marco Ruiz, Enciclopedia della Automobile, Dall’auto artigianale alla rivoluzione tecnologica…….

Produzione BMW dal 1960 al 2000
 Segmenti         1960 - 1970         1970 - 1980           1980 - 1990         1990 - 2000                  2000
 di Mercato
 Piccole

 Compatte

 Medie                                                                                                       Serie 1
 Compatte
 Berline              1500              Serie 3               Serie 3                Serie 3                 Serie 3
 Medie
 Grandi               2500              Serie 5               Serie 5                Serie 5                 Serie 5
 Berline
 Luxury cars                            Serie 7               Serie 7                Serie 7                 Serie 7

 Sportive e                                                                        Serie 3         Z8 Roadster
                                        Serie 3             Z1 Roadster
 Vers. Speciali                                                               Serie 3 Compact          M3
                                        Serie 6               Serie 8
                      2002                                                      Z3 Roadster     Serie 3 Compact
                                         M1                   Serie 3
                                                                                     M5            Z4 Roadster
                                                              Serie 6
                                                                                     M3                M5
 Familiari                                                                                              X5
                                                                                X5
 SUV                                                                                             Serie 5 Touring
                                                                        Serie 5 Touring
                                                                                                 Serie 3 Touring
Fonte: Marco Ruiz, Enciclopedia della Automobile, Dall’auto artigianale alla rivoluzione tecnologica…….

                                                                                                                           17
Un elemento interessante, che emerge dall’analisi dell’evoluzione dell’offerta Alfa Romeo, è

che la Casa milanese, dopo la crisi del decennio 73 - 83, è rimasta lontana anni luce dalla

varietà di modelli offerti al tempo della gestione Luraghi 18.

Altro aspetto interessante, fondamentale per comprendere le ragioni della crisi di Alfa Romeo,

è, al pari di Lancia, l’involuzione in termini di stile di alcuni modelli.

                   Alfa Romeo 164                                                  Alfa Romeo 166

Nel 1986, Alfa Romeo commercializza la 164, la nuova grande berlina di Arese nasce in un

progetto di cooperazione internazionale tra Fiat, Lancia, SAAB e appunto Alfa Romeo.

La 164 sostituisce ben due modelli l’Alfa 6 e l’Alfa 90, modelli che ebbero poco successo a

causa di uno stile un po’ raffazzonato e per via delle crisi petrolifere che si susseguirono a

partire dal 1973 e che colpirono le grandi e potenti auto sportive come quelle prodotte da Alfa

Romeo.

Dal punto di vista stilistico, nonostante un’elevata condivisione di componenti, la 164 è il

modello più originale fra i quattro modelli nati dal progetto Tipo 4, grazie anche al grande

lavoro realizzato dal punto di vista stilistico da Pininfarina.

La 164 ottenne un gran successo commerciale e, assieme alla 75, ha permesso ad Alfa Romeo

di risollevarsi dalla crisi in cui versava dalla fine degli anni Settanta.

18
  Giuseppe Eugenio Luraghi presidente dell’Alfa Romeo dal 1960 al 1974, alla sua figura è legato il periodo di maggior
successo commerciale e di immagine della Casa di Arese.
                                                                                                                   18
La 166, modello che sostituisce la 164, non ha avuto lo stesso successo commerciale, anzi si è

rivelato un flop commerciale. Le cause di questo flop sono da ricollegare ad uno stile troppo

conservativo e lontano anni luce dalla tradizione stilistica del marchio.

Dal punto di vista stilistico, il confronto fra la 164 e la 166 mostra un’involuzione stilistica nella

direzione di una maggiore anonimità del nuovo modello. Le ragioni di questa involuzione sono

forse relative alla volontà di presidiare un bene determinato segmento di mercato, in altre

parole, il settore executive, che teoricamente spettava a Lancia.

Una scelta concettuale assurda e sbagliata, visto che Alfa Romeo ha sempre guardato al

segmento delle grandi berline di lusso sportive, dove, la clientela cerca emozioni nel possesso

e nell’uso di automobili di questo tipo.

Una scelta concettuale che ha creato un modello, la 166, che è lontana anni luce dai risultati

commerciali della 164, anzi, dal punto di vista delle vendite, il modello perde

progressivamente quote di mercato in Europa e soprattutto in Italia.

                                  Dati di Vendita - Grandi Berline
                     Marchio       Modello       2002       2003      I trim .2004
                    Alfa Romeo      166          3.862      3.074         1.380

                      Lancia        Thesis        794       2.552        1.184

                     Mercedes      Classe E     12.378      16.635       2.624

                       Audi           A6         5.589      4.426         879

                       BMW          Serie 5      7.676      8.487        3.334

                  Fonte: UNRAE

Il volume delle vendite dell’Alfa 166 è costantemente circa la metà rispetto alle case tedesche,

mentre, il confronto con la 164 dal punto di vista delle vendite è sconfortante.

In generale, dall’ingresso di Alfa Romeo nel Gruppo Fiat, al netto della 75, della 164 e della 33,

modelli dell’era IRI, su otto modelli solo tre modelli possono essere considerati dei veri

successi commerciali, la 156, la 147 e lo GTV - Spider.

                                                                                                   19
La 156 ha permesso ad Alfa Romeo di tornare tra i grandi costruttori premium europei, con

volumi di vendita che non si vedevano dai tempi della 75.

                   Alfa Romeo 156                                     Alfa Romeo 147

Il segreto del successo della 156 e poi della 147 è l’attento lavoro di sviluppo dal punto di vista

tecnico e stilistico che ha permesso, partendo dalla piattaforma della Fiat Bravo, di ottenere

dei modelli definibili in generale come Alfa Romeo.

                               Dati di Vendita - Berline Medie Compatte
                     Marchio        Modello       2002       2003       I trim .2004
                    Alfa Romeo       147         47.178     48.981         13.267

                   Volkswagen         Golf       85.056     69.040        22.821

                       Audi             A3        9.068     12.249         5.964

                     Peugeot           307       42.112     40.996        12.027

                  Fonte: UNRAE

                                    Dati di Vendita - Berline Medie
                     Marchio        Modello       2002       2003       I trim .2004
                    Alfa Romeo       156         27.109     28.036          7.841

                      Lancia          Lybra      17.032     14.036         1.484

                       Audi             A4       30.189     27.319         7.573

                      BMW            Serie 3     32.441     29.650         6.568

                    Mercedes        Classe C     26.339     20.869         5.119

                   Volkswagen        Passat      26.948     21.504         4.573

                  Fonte: UNRAE

                                                                                                20
Dati di Vendita per Marchio in Europa
                           Marchio                2002               2003
                          Alfa Romeo             169.022            159.905

                            Lancia               109.588            100.445

                               Audi              548.453            545.656

                             BMW                 513.151            513.410

                           Mercedes              737.082            719.401

                          Rover – MG             141.852            138.055

                             SAAB                 71.915            72.646

                            Jaguar                51.313            48.950

                       Fonte: UNRAE

Nel 2003, Alfa Romeo ha commercializzato la nuova Alfa Romeo GT, modello molto

interessante che rappresenta il ritorno della Casa di Arese nel settore delle coupé sportive.

Aspetto interessante dell’Alfa GT è la modalità di sviluppo stilistico del modello, che grazie allo

stile di Bertone, rappresenta la tipologia di proposta in linea con la tradizione Alfa Romeo.

                                                Alfa Romeo GT

                                         Dati di Vendita - Coupè
                    Marchio           Modello        2002       2003    I trim .2004
                   Alfa Romeo           GT                       208        1.943

                    Mercedes            CLK         3.539       5.929         1.479

                      BMW             Serie 3       2.952       3.815         1.312

                 Fonte: UNRAE

Dal punto di vista dell’andamento commerciale, i risultati dei primi tre mesi di

commercializzazione dell’Alfa Romeo GT sono stati ottimi rispetto alle dirette concorrenti.

                                                                                                21
L’Alfa Romeo GT è testimonianza del fatto che sviluppando modelli concettualmente e

stilisticamente in linea con la tradizione del marchio, questi modelli hanno successo e

ottengono ottimi risultati di mercato.

Dall’analisi dei dati di vendita si nota come Alfa Romeo, grazie a 147 e 156, sia il quarto

costruttore premium in Europa, ma i volumi di vendita sono troppo bassi rispetto a quelli di

Audi, BMW e Mercedes.

Una situazione dovuta alla relativa scarsità di modelli offerti da Alfa Romeo rispetto ai

costruttori tedeschi, per cui è ipotizzabile che gran parte dei volumi di vendita di Alfa siano

dovuti a 147 e alla famiglia di modelli 156, troppo poco rispetto ai concorrenti.

Alfa Romeo, nonostante sia stata in passato un costruttore globale con una presenza

commerciale nei principali mercati automobilistici mondiali e con una presenza produttiva in

Brasile e Sud Africa, oggi è presente limitatamente al mercato europeo.

Alfa Romeo ha una discreta posizione di mercato in Nord Europa, però, l’eccessiva

focalizzazione sul mercato europeo espone la Casa di Arese agli andamenti ciclici di questo

mercato.

L’assenza dai ricchi mercati del Nord America e del Giappone riduce le potenzialità di mercato

di Alfa Romeo e soprattutto di modelli di successo coma la 147 e 156, perdendo di

conseguenza le opportunità di profitto offerte da questi mercati di cui usufruiscono i grandi

costruttori premium tedeschi e inglesi.

                                                                                            22
3. Le prospettive di rilancio e sviluppo di Lancia

I dati di vendita indicano che la crisi di Lancia è molto profonda, soprattutto nei segmenti

tradizionali della Casa, scarsa innovatività, qualità non elevata, eccessiva comunanza di

componenti con modelli Fiat e impostazioni tecniche non in linea con la tradizione Lancia,

sono le cause dell’attuale progressivo calo dei volumi di vendita.

                                      Lancia Beta Montecarlo

A fronte dell’attuale situazione di Lancia, urge un ripensamento totale delle strategie di

prodotto seguite sino a ora dal Gruppo Fiat per la Casa di Chivasso.

Partendo dal presupposto che una Lancia focalizzata sui tradizionali segmenti premium ha

oggettive difficoltà a confrontarsi con una realtà di mercato che vede le Case tedesche

dominare totalmente quella parte del mercato auto, c’è bisogno di guardare altrove.

Lancia deve ampliare l’offerta nella direzione di nuovi segmenti di mercato e per i segmenti

tradizionali del mercato auto, complessi e concorrenziali, urge trovare soluzioni alternative che

favoriscano il mantenimento della presenza di Lancia a costi ragionevoli

Nel corso degli ultimi trent’anni, i grandi successi commerciali di Lancia sono legati a modelli

che hanno espresso quel mix d’innovazione, eleganza e sportività, tipico della produzione

Lancia.

I maggiori successi commerciali di Lancia sono legati soprattutto a modelli icona e in serie

come la Fulvia Coupé, la Beta Montecarlo e la Stratos.

                                                                                              23
Il valore di questi modelli è legato al loro carattere elitario, poiché, modelli prodotti in serie e

quindi un valore legato all’esclusività del prodotto, che poi si ricollega al carattere originario

della produzione Lancia, prima della svolta generalista premium dell’era Pesenti 19.

Un primo punto su cui lavorare è un ritorno di Lancia alla produzione di modelli realizzati in

serie o quasi, si tratterebbe di concentrare l’attenzione e quindi gli investimenti, su segmenti

come quello delle coupé sportive e delle auto sportive ad alte prestazioni.

Una strategia che permetterebbe a Lancia di giustificare il price premium richiesto e di

accentuare il carattere elitario dei modelli Lancia. In altre parole, nella clientela premium si

consoliderebbe l’idea che possedere un modello generalista Lancia, per via del fatto che quello

è il marchio di sportive e coupé in serie per pochi, garantisce esclusività rispetto a chi non ha

un modello Lancia.

Seguendo la fortunata operazione Mini, Lancia potrebbe proporre in chiave moderna alcuni

dei modelli di successo del passato, in questo modo la Casa di Chivasso farebbe appello ad una

dimensione glamour, di moda, sfruttando il classico fenomeno dell’auto trendy che ha portato

molta fortuna alla Mini.

Nel 2003, al Salone dell'Auto di Francoforte, Lancia ha presentato un'interessante concept car,

la Lancia Fulvia Concept. Il centro stile Lancia ha elaborato una reinterpretazione in chiave

moderna della storica Fulvia Coupè, un modello icona della produzione Lancia, che ha favorito

il successo commerciale e sportivo della Casa di Chivasso tra gli anni Sessanta e Settanta.

La concept Fulvia Coupé è l’esempio della tipologia di modelli che Lancia dovrebbe produrre

nel futuro, un modello che esprime il mix tradizionale di sportività, eleganza e innovazione,

tipico della produzione Lancia del passato.

19
   Nel 1958 la famiglia lombarda Pesenti, proprietaria della Italcementi, acquista il pacchetto di maggioranza di Lancia,
in seguito, nel 1960, la famiglia Pesenti cede Lancia al Gruppo Fiat.
                                                                                                                      24
Altro punto su cui Fiat dovrebbe ragionare, rispetto a Lancia, è una caratterizzazione

produttiva che distacchi la produzione Lancia da quella Fiat e Alfa Romeo.

          Lancia Fulvia e Lancia Fulvia Concept          Lancia Fulvia e Lancia Fulvia Concept

                Lancia Fulvia Concept                              Lancia Fulvia Concept

Da questo punto di vista, Lancia dovrebbe tornare a puntare sulla trazione integrale di serie

per tutti i modelli. Una scelta strategica che significa una caratterizzazione dei prodotti della

Casa, un ritorno alle tradizioni del marchio e in generale una valorizzazione del carattere

sportivo tipico di Lancia.

Sull’adozione della trazione integrale per i modelli Lancia si può far riferimento a quello che io

chiamo il modello Subaru.

La Subaru è un produttore di auto giapponese che ha puntato sulla trazione integrale quale

fattore distintivo della propria produzione. Una scelta strategica che ha favorito la costruzione

e il consolidamento a livello internazionale dell'immagine di costruttore premium sportivo di

Subaru.

                                                                                                 25
Subaru partendo da un modello icona come la Impreza, berlina media a trazione integrale e

sfruttando il mondiale rally come vetrina per la propria produzione, ha acquisito quote di

mercato in diverse parti del mondo.

Subaru ha, in seguito, progressivamente esteso la propria produzione verso diversi e nuovi

segmenti di mercato, SUV, auto sportive, utilitarie, oltre ad ampliare l’offerta di varianti dei

modelli tradizionali.

                  Subaru Impreza                                Subaru Forester

Subaru, grazie a questa strategia di prodotto, ha esteso la propria presenza a livello globale,

con una domanda per modelli Subaru in crescita nei principali mercati a livello mondiale.

Per esempio, l’alta domanda per modelli Subaru in Nord America ha spinto la Casa giapponese

ad aprire uno stabilimento negli Stati Uniti per produrre in loco i modelli maggiormente

richiesti.

La trazione integrale come base di partenza sulla quale Lancia può costruire una nuova offerta

di modelli che guardi maggiormente verso segmenti di mercato nuovi e poco affollati.

Una strategia che non può prescindere da una riedizione della Delta a trazione integrale, un

modello icona per Lancia come la Impreza per Subaru.

Guardare verso nuovi segmenti di mercato non significa abbandonare i tradizionali segmenti di

mercato di Lancia, però, bisogna puntare sulle cooperazioni, in altre parole, condivisione di

piattaforme e quindi di componentistica con altri costruttori, specialmente nel settore delle

grandi berline.

                                                                                             26
Il modello di cooperazione da seguire è il progetto Tipo 4 che ha dato vita a quattro berline per

Fiat, Lancia, SAAB e Alfa Romeo, da questo progetto nacque la Thema che fino a oggi rimane è

una delle berline più vendute della storia della Casa di Chivasso.

Lancia dovrebbe cooperare con altri costruttori premium europei e non, interessati al

mantenimento di una posizione nel segmento delle grandi berline, ma in difficoltà nel

conciliare i costi e i ricavi relativi a questa tipologia di automobili.

                                             Lancia Ypsilon

Le cooperazioni sono un elemento che aiuta, non solo a risparmiare, ma anche a valorizzare un

modello, nel caso di Lancia ancora e vivo il ricordo della cooperazione con Ferrari che ha dato

vita prima alla Stratos e poi alla Thema Ferrari. In questo caso parliamo di produzioni in serie

con un valore molto elevato per via della rarità e dell’uso di propulsori Ferrari.

La Ypsilon è a oggi, uno dei modelli che vende di più della gamma Lancia, erede della A112

rivale della Mini, al pari della Mini moderna potrebbe essere oggetto di una sorta di

evoluzione in diverse varianti.

La Ypsilon è oggi la classica utilitaria tre porte, una soluzione nostalgica e troppo tradizionale e

che probabilmente limita le potenzialità commerciali del modello. La futura Ypsilon dovrebbe,

quindi, nascere partendo dal presupposto dell’evoluzione, in altre parole, prevedere diverse

varianti della piccola Lancia, cinque porte, HPE, SUV, station wagon, monovolume, cabrio, …

ecc.

                                                                                                 27
Dal punto di vista tecnico, Lancia potrebbe continuare a utilizzare piattaforme di origine Fiat,

poiché, l’uso della trazione integrale non richiede grandi costi aggiuntivi, anzi, Fiat già propone

per Alfa Romeo modelli a trazione integrale.

La condivisione di piattaforme con Fiat, però, richiede un lavoro aggiuntivo di adattamento di

queste piattaforme alla tipologia di prodotto Lancia, in modo tale da ottenere dei modelli, dal

punto di vista tecnico e prestazionale, in linea con la tradizione produttiva Lancia.

Rimane, però, aperto il problema della qualità, a prescindere dal discorso ovvio della

condivisione di piattaforme, non è accettabile che modelli premium presentino difetti tipici

delle auto popolari.

Un livello qualitativo all’altezza della concorrenza tedesca è fondamentale per assicurare a

Lancia una maggiore competitività, anche perché nel price premium richiesto rientra anche

una sorta di sicurezza rispetto al livello qualitativo del modello che stiamo acquistando, parlo

di una relazione di proporzionalità tra prezzo e qualità.

L’attuale situazione che vede Lancia senza una sede propria distaccata da Fiat e uno

stabilimento dedicato, ha fatto passare l’idea che gli attuali modelli Lancia siano allestimenti

superiori di modelli Fiat.

Per questo motivo, Lancia ha bisogno di un sito produttivo dedicato, o almeno identificabile

come tale, poiché, l’idea dello stabilimento Lancia crea nella clientela l’idea e direi la

convinzione, che i modelli prodotti in quello stabilimento siano di maggiore di qualità, poiché,

gli standard qualitativi richiesti dalle produzioni Lancia sono elevati rispetto a quelli di Fiat .

Una sede distaccata di Lancia ha una funzione che attiene all’immagine del marchio, poiché, fa

passare il messaggio di una Lancia indipendente da Fiat, con i propri spazi, che sviluppa i propri

modelli secondo le proprie esigenze.

                                                                                                      28
Una lontananza fisica da Fiat che valorizza il carattere premium ed elitario del marchio Lancia,

creando un luogo direttamente identificabile con il marchio, la “Casa delle Lancia”, che ha un

impatto fortemente simbolico sul mercato e in generale sulla clientela premium.

                                                                                             29
4. Il futuro di Alfa Romeo

Nel 2004, in occasione del salone dell’auto di Ginevra, Alfa Romeo ha presentato

un’interessante concept car che proponeva un nuovo concetto di berlina di lusso sportiva,

l’Alfa Romeo Visconti.

La Visconti20 è uno studio autonomo della Italdesign in collaborazione con Alfa Romeo, frutto

della matita di Giugiaro, rappresenta la proposta stilistica dell’atelier torinese rispetto al futuro

stilistico e concettuale del marchio.

               Alfa Romeo Visconti                                              Alfa Romeo Visconti

Alfa Romeo ha fornito all’Italdesign le misure dell’autotelaio utilizzate per sviluppare un

modello che potesse avere un futuro produttivo immediato. Una costruzione in serie,

ovviamente, ubbidisce ad altri criteri, l’interesse del pubblico, i soldi, la coerenza con il resto

della gamma, ecc…., ma in Italdesign sottolineano come quest’auto non sia un semplice

bozzetto, ma bensì un’auto completa, ingegnerizzata e progettata sin dall’inizio per avere un

futuro produttivo.

L’Alfa Romeo Visconti è un progetto innovativo di ammiraglia, che punta a proporre qualcosa

di nuovo e diverso per il settore della grandi berline e a recuperare lo spirito originario del

marchio, attraverso un modello che stilisticamente richiama le Alfa Romeo degli anni

Cinquanta.

20
  Realizzata sul pianale premium sviluppato da Fiat in collaborazione con Opel e SAAB, destinato a ospitare le future
ammiraglie Fiat, SAAB e Opel.
                                                                                                                  30
L’innovazione della Visconti è legata alla proposta di una berlina quattro porte con una linea

da coupè sportivo, un modello caratterizzato da una carrozzeria molto filante, progettata per

garantire il massimo dell’aerodinamicità e della sicurezza.

La Visconti presenta un bagagliaio posteriore dotato di un vano bagagli notevolmente spazioso

e flessibile, con la linea di cintura a livello delle ruote posteriori ispirata all'ultima serie della

Maserati Quattroporte.

               Alfa Romeo Visconti                                 Alfa Romeo Visconti

                Alfa Romeo Visconti                                 Alfa Romeo Visconti

In realtà, la Visconti è l’evoluzione di una precedente proposta dei primi anni Novanta

formulata dall’Italdesign con l’ammiraglia Bugatti EB 112, una grande berlina con uno stile da

coupé che ricorda molto la Visconti.

Giugiaro considera la Visconti come l’esempio del futuro dell’automobile e in particolare una

sorta di proposta generale stilistica su cui sviluppare la futura gamma della Casa di Arese.

La Visconti, nonostante sia una proposta concreta e lontana dall’innovazione spinta di diverse

concept cars dei primi anni Duemila, ha rappresentato il primo step che ha portato alla

creazione di un nuovo segmento di mercato, quello delle grandi berline con una linea da
                                                                                                   31
coupè. Un segmento di mercato presidiato in solitaria, in posizione di monopolista, da

Mercedes con la CLS21, mentre, Alfa Romeo ha preferito non dar seguito alla proposta di

Giugiaro.

In generale, Alfa Romeo è stata molto attiva nella proposta di prototipi, degni di nota sono

l’Alfa Romeo Brera concept, coupè sportivo molto innovativo nello stile e il primo SUV della

storia dell’Alfa Romeo, la Kamal.

La concept Brera è l’esempio di come dovrebbe essere un prodotto Alfa Romeo, poiché,

questo modello nasce sulla base di una piattaforma Maserati, che permette ad Alfa Romeo di

tornare alla trazione posteriore, una soluzione tecnica molto importante per i segmenti

premium22.

L'Alfa Romeo Kamal rappresenta, invece, una proposta concreta per un SUV sportivo compatto

a marchio Alfa Romeo, molto interessante, poiché, rivolto a un segmento di mercato, quello

dei SUV, in forte crescita, inoltre, esprime anche la volontà della Casa di Arese di andare oltre

l'attuale offerta di modelli.

Gran parte del lavoro condotto dall’Italdesign per Alfa Romeo sarà la base su cui sarà

sviluppato lo stile dei futuri modelli della Casa a partire dalla prossima berlina media Alfa

Romeo.

Alfa Romeo ha dimostrato che, con i giusti modelli in linea con la tradizione stilistica e tecnica

del marchio, può ottenere ottimi risultati di mercato. Il problema attuale è l’emorragia

progressiva di clienti, recuperata solo in parte dalla 156 e dalla 147 e aggravata dal flop della

166.

21
   La Mercedes-Benz CLS, sviluppata sulla base della Mercedes-Benz Classe E, commercializzata nel 2004, nasce
dall'idea della Casa di Stoccarda di proporre una berlina con una linea filante da coupè.
22
   Una soluzione tecnica fondamentale per una casa come Alfa Romeo che ha legato la propria immagine e storia a
modelli a trazione posteriore.
                                                                                                            32
Alfa Romeo ha bisogno di rafforzare la proposta nei segmenti tradizionali e di ampliare

l’offerta nella direzione di nuovi segmenti di mercato, in modo tale da diventare

effettivamente competitiva con i costruttori premium tedeschi.

L’attuale offerta di modelli Alfa Romeo è incompleta rispetto alla concorrenza, troppo

tradizionale ed eccessivamente concentrata su determinati segmenti di mercato dove la

concorrenza è molto forte. Allo stesso tempo, altri segmenti di mercato, molto interessanti in

termini di profitto, come quello dei SUV o delle sportive, sono stati totalmente trascurati dal

management della Casa del Biscione.

            Alfa Romeo Brera                                        Alfa Romeo Kamal

Alfa Romeo ha anche una scarsa propensione nel proporre ulteriori versioni dei propri modelli,

intendo, per esempio, versioni station wagon, una maggiore offerta di motorizzazioni,

soluzioni tecniche specifiche pensate ad hoc,….ecc.

Una scelta strategica che riduce i costi, ma contestualmente riduce la varietà dell’offerta di

modelli con ovvi effetti negativi sulla competitività di Alfa Romeo rispetto ai concorrenti

tedeschi e inglesi che al contrario puntano sulla varietà dell’offerta.

Alfa Romeo ha bisogno di recuperare una tradizione non solo stilistica, ma soprattutto tecnica

e questo significa una maggiore autonomia produttiva da Fiat e una maggiore cooperazione

tecnica con Maserati e Ferrari.

Una cooperazione tra Alfa Romeo e Maserati avrebbe un effetto notevole dal punto di vista

dell’immagine del marchio, poiché, passerebbe il messaggio che i modelli di Alfa Romeo, per

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via della collaborazione con Maserati, sono elitari e di maggiore qualità, con ovvi benefici per

l’immagine di Alfa Romeo.

Alfa Romeo, inoltre, dovrebbe avere un’ampia autonomia societaria e produttiva rispetto a

Fiat sul modello di Ferrari e Maserati, questo significa uno stabilimento dedicato, per cui, la

recente scelta di chiudere le attività produttive di Arese non va nella giusta direzione.

L’attuale situazione produttiva che vede Alfa Romeo condividere gli stabilimenti produttivi con

Fiat ha rafforzato l’idea che Alfa Romeo sia divenuta un marchio da apporre su modelli Fiat

sportivi.

Alfa Romeo deve mantenere e potenziare la propria presenza su Arese, dove, a seguito della

cessazione delle attività produttive, potrebbero essere concentrate diverse attività attinenti

all’aspetto societario della Casa del Biscione, nel campo commerciale e della promozione

dell’immagine del marchio. Inoltre, Alfa Romeo ha bisogno di strutture produttive che abbiano

le caratteristiche e le capacità necessarie per assicurare a Alfa Romeo la qualità produttiva

necessaria per sfidare i colossi tedeschi del lusso.

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Conclusioni
La crisi delle vendite che ha colpito il gruppo Fiat ha avuto le dimensioni di uno shock di

notevole importanza che ha comportato il completo ripensamento delle strategie industriali

del gruppo Fiat, anche in previsione della fusione con GM.

Il futuro di Fiat Auto è legato ai segmenti premium, quella parte del mercato auto che non

conosce crisi e che garantisce a diversi costruttori profitti e possibilità di crescita.

In questo contesto, Fiat Auto guarda con maggiore interesse ai segmenti premium, per questo

motivo diverse sono le proposte che riguardano un rilancio delle attività del Gruppo nei

segmenti premium attraverso Lancia e Alfa Romeo.

Alfa Romeo, rispetto a Lancia, ha un’offerta più completa e in generale competitiva, eccetto

alcuni passi falsi, vedi la 166, Alfa Romeo ha enormi potenzialità di crescita futura.

La Casa di Arese ha bisogno di potenziare l’offerta nella direzione di maggiori varianti dei

propri modelli e ampliando il raggio d’azione nella direzione di nuovi segmenti di mercato,

seguendo l’esempio di BMW .

Per una questione di sinergie e di immagine, nella direzione di un rafforzamento del business

di Alfa Romeo, è fondamentale la creazione di un polo del lusso sportivo tra Alfa Romeo,

Maserati e Ferrari.

Una scelta strategica che sancisce la separazione da Fiat per un raggruppamento industriale

più omogenea in grado di valorizzare storia e caratteristiche produttive della Casa di Arese.

Lancia ha bisogno di una strategia di rilancio che verta sulla produzione di modelli che

esprimano il mix tradizionale Lancia di sportività, eleganza e innovazione, sulla produzione in

serie o quasi e sulla proposta di modelli icona.

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Lancia deve cercare nuove opportunità di mercato in nuovi segmenti di mercato, la Musa è il

primo esempio di questa nuova strategia che vede Lancia recuperare il proprio ruolo di

costruttore innovativo.

La Casa di Chivasso deve creare lei stessa nuove opportunità di mercato facendo appello alla

tradizione di innovazione del marchio, questo significa creare nuovi segmenti di mercato e

guardare a quelle aree del mercato auto poco affollate ma molto profittevoli.

La competitività di Lancia è legata anche al mantenimento di una presenza nei segmenti

tradizionali della Casa a costi sostenibili. Da questo punto di vista sarebbero molto utili

progetti di cooperazione con altri costruttori premium interessati a mantenere una presenza

in alcuni segmenti premium a costi sostenibili.

L’attuale strategia di condivisione di componenti e piattaforme con Fiat ha penalizzato Lancia,

poiché, per questioni di costi, alcune modifiche delle piattaforme Fiat per adattarle alla

tipologia di prodotto Lancia sono state abbandonate, a favore di soluzioni standardizzate che

hanno snaturato il valore del marchio Lancia.

Lancia può condividere le piattaforme con modelli Fiat, ma le piattaforme Fiat devono essere

rivedute e corrette per essere adattate alle caratteristiche prestazionali e tecniche richieste

dai modelli Lancia. Una soluzione che aumenta leggermente i costi, ma che assicura a Lancia

un’individualità produttiva e concettuale e garantisce alla produzione Lancia il giusto grado di

distinzione dalla produzione Fiat.

I rapporti societari e produttivi tra Lancia e Fiat dovrebbero tornare a essere quelli che

intercorrevano negli anni Settanta, quando la Casa di Chivasso godeva di una certa autonomia

societaria, produttiva e concettuale. Autonomia che ha dato vita a modelli di grande successo

come la Thema, la Prisma e la Delta e la cui mancanza è una delle ragioni della crisi attuale di

Lancia.

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BIBLIOGRAFIA

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   Appunti di Economia Industriale 2, 2004.

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