AGRIFOOD, ABATE, M5S SENATO: DAL MISE 12 MLN AL SUD E ALLA CALABRIA - Agricolae

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AGRIFOOD, ABATE, M5S SENATO: DAL MISE 12 MLN AL SUD E ALLA CALABRIA - Agricolae
AGRIFOOD, ABATE, M5S SENATO:
DAL MISE 12 MLN AL SUD E ALLA
CALABRIA
“Proprio in queste ore sono in corso di pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale i due decreti del Mise con cui vengono
rilanciati gli interventi agevolativi in favore dei grandi
progetti di ricerca e sviluppo, con una dotazione finanziaria
complessiva di oltre 500 milioni di euro. Il primo decreto
rifinanzia su tutto il territorio nazionale interventi
agevolativi a favore delle imprese che investono in grandi
progetti di ricerca e sviluppo nei settori “Agenda digitale”,
“Industria sostenibile” e nell’ambitodell’economia circolare”.
Rosa Silvana Abate, M5S Senato in Commissione Agricoltura.
“Con il secondo decreto, invece, viene definita una nuova
agevolazione a favore dei progetti di ricerca e sviluppo
promossi nell’ambito delle aree tecnologiche Fabbrica
intelligente, Agrifoode Scienze della vita. La misura si
rivolge alle imprese che svolgono attività industriali,
agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria in tutto
il territorio nazionale, con una riserva di 50 milioni
dedicata alle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia.
Sono inoltre previste agevolazioni nel settore del “Calcolo ad
alte prestazioni” coerenti con la Strategia nazionale di
specializzazione intelligente. Nel dettaglio, 42 milioni di
euro al settore “Agrifood”, di cui 12 milioni riservati agli
interventi da realizzare nelle regioni “ex obiettivo
convergenza”: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia”, prosegue
la senatrice M5S.
“Con “Agrifood” ci riferiamo al settore applicativo
della strategia nazionale di specializzazione intelligente che
fa riferimento a soluzioni tecnologiche per la produzione, la
conservazione, la tracciabilità e la qualità dei cibi,
relativo ai comparti produttivi riconducibili all’agricoltura
e alle attività̀ connesse, alle foreste e all’industria del
legno, all’industria della trasformazione alimentare e delle
bevande, all’industria meccano-alimentare, del packaging e dei
materiali per il confezionamento.
I soggetti ammissibili sono le imprese di qualsiasi dimensione
che esercitano attività industriali, agroindustriali,
artigiane, di servizi all’industria, e i centri di ricerca.
Per i soli progetti congiunti (fino a cinque), anche gli
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Organismi di ricerca e, per i progetti del settore applicativo
“Agrifood”, anche per le imprese agricole che esercitano le
attività previste dal decreto.
All’apertura dei termini per la presentazione delle domande e
alla definizione, in particolare, dei relativi modelli e dei
criteri di valutazione dei progetti si provvede con decreto
direttoriale, in corso di adozione”, conclude.

TUTTO PRONTO PRONTO PER                                  IL
PEPERONCINO    FESTIVAL                                  DI
DIAMANTE CI SARA’ ANCHE                                  IL
GOVERNATORE DELLA CAMPANIA                               DE
LUCA
Ci sarà anche il Presidente della Regione Campania,
Vincenzo De Luca, all’edizione 2019 del Peperoncino
Festival di Diamente in programma dall’11 al 15 settembre a
Diamante (Cs). Il Governatore sarà in città sabato 14 alle
ore 19:30 e, dopo aver visitato gli stand, sarà ospite del
salottino di Radio Azzurra per un’intervista.

Primo atto l’inaugurazione in programma domani con la
madrina Eva Henger che spegnerà le candeline della
torta alle ore 19 in Piazza Municipio. Accanto a lei il
sindaco di Diamante Senatore Ernesto Magorno; il presidente
della Commissione agricoltura Senatore Gianpaolo Vallardi;
il consiglio regionale Nicola Irto; il Prefetto di Cosenza
e le Autorità militari del territorio. Eva Henger sarà
accompagnata da Sua Maestà Re Peperoncino interpretato,
come sempre, da Gianni Pellegrino.
Dopo l’inaugurazione ufficiale Eva Henger passeggerà fra
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gli stand del Lungomare e degusterà le specialità dolci e
piccanti presentate nella Mostra-Mercato “Mangiare
Mediterraneo”.
Prende il via così la grande festa di Settembre che
coinvolgerà tutto il Paese. Il Lungomare, il Lungofiume e
la Villa Comunale. Tutto per strada dalle 19 alle 24, tutto
senza biglietto d’ingresso.

A dominare sarà la gastronomia con dieci show cooking
tenuti da chef prestigiosi di Calabria, stand della
Coldiretti con “Campagna amica”, Guinness dei primati con
un “bocconotto” di due quintali, una Mostra-Mercato con
centocinquanta stand con tutte le specialità made in
Calabria e cibo di strada proveniente da tutta Italia.
Peperoncino ma anche il meglio delle eccellenze italiane,
dagli arancini di Palermo fino al babà, alle sfogliatelle e
ai cannoli delle Sicilia. Senza dimenticare la pizza
annaffiata da ottima birra Dreher, rigorosamente alla
spina!
Momento clou la premiazione del Principe Gourmet.
Quest’anno la giuria, presieduta da Alfosno Iaccarino, lo
ha assegnato a Corrado Assenza, il pasticciere-gelataio di
Noto famoso in tutto il mondo.

Gastronomia, ma non solo. Grande spazio, infatti, al teatro
di strada. Più di cinquanta gruppi con trampolieri,
mangiafuoco, band, statue viventi, gruppi folk, bande
musicali, giganti, tamburi e danzatrici.
In arrivo per la prima volta quest’anno i “Mattacchioni
volanti” che nelle cinque sere presenteranno il meglio
delle loro performances con le quali si sono affermati in
Italia e all’estero.
Sui palchi, inoltre, il cabaret di Made in Sud, grandi
concerti, fino alla gran chiusura, Domenica, con Mimmo
Cavallaro.

Giovedì nella Piazzetta S. Biagio il Mago Gentile, che
arriva dall’Antoniano di Bologna, presenterà le sue magie
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per “Bambini Pic” e ospiterà nel suo spazio Alex e il suo
Pu-Pazzo con un divertene spettacolo di ventriloquia.
In Piazza Municipio spazio alla moda con le sfilate
piccanti di Moda Movie e i gioielli di Gerardo Sacco.
Venerdì in Piazza Municipio, una creazione originale di
Musicaltime e Arteinsieme “Il piccante…e il trasgressivo
nel musical” col Coro di voci bianche e verdi note diretto
da Claudia Perrone.
Sul Lungomare S. Lucia i tradizionali appuntamenti di
Vignette sul ring con gli intervalli musicali dei Raggi
fotonici.
Sabato e Domenica sul Lungomare “Ferrari è…rosso
peperoncino” con un’eccezionale sfilata di Ferrari a cura
della Scuderia Ferrari Club di Cosenza.

Da non perdere Sabato la finalissima del Campionato
italiano mangiatori di peperoncino, la premiazione del
Principe Gourmet e all’una di notte “Mortai dal mare” i
magnifici fuochi d’artificio bruciati dalla rinomata ditta
Forestiero di Buonvicino.
Come sempre ampio spazio alla cultura con eccezionali
mostre ed eccezionali dibattiti. Nuovissima ed originale,
nel DAC, la mostra “A tavola con Leonardo” che ricorda i
cinquecento anni della morte del Genio da Vinci
sottolineando un aspetto quasi sconosciuto del grande
Maestro. Una scoperta di un Leonardo gastronomo finora del
tutto dimenticato.
Senza tralasciare, sempre nel DAC, altre quattro
iniziative. La mostra di pittura “Piccante come il
peperoncino”; “Peperoncini dal mondo”; “Naif di Haiti” e
“Sculture dal riciclo” di Sergio Cimbali. Nella villa
comunale infine è esposta la mostra di Pasquale Ordine “I
segreti erotici di Pompei”.

Nella “Terrazza sulla scogliera” spazio ai dibattiti in
diretta con Radio Azzurra. Sotto i riflettori novità
librarie come l’ultimo libro di Enzo Monaco, dedicato al
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“Cedro in Calabria”. “Non vergognatevi di me” di Antonio
Chieffallo e “Gerace, città delle cento chiese” di
Francesco Maria Spanò, presentato dal giornalista Gregorio
Corigliano. E ancora prestigiosi incontri con personalità
del mondo della cultura e della politica: Nicola Gratteri,
Pierferdinando Casini, Antonio Chieffallo, Adgur Kharazya
Sindaco di Sukhum in Abcasia e Omar Abdelsalam Al Tarhouni,
ambasciatore di Libia in Italia.

Nella Piazzetta S. Biagio, Domenica, il tradizionale
appuntamento con il convegno medico. Col Prof. Bruno
Amantea, il neurologo Francesco Siniscalchi e il cardiologo
Giovanni Bisignani risponderanno a un attualissimo
interrogativo: “Il peperoncino fa bene al cervello?”.

CALABRIA, ANBI: GIU LE MANI
DAI CONSORZI DI BONIFICA
“E’ ora di finirla con l’arroganza o forse la disperazione di
una certa politica, che non rispetta i termini di pagamento
per i servizi resi, affossando i bilanci dei Consorzi di
bonifica per poi accusarli di incapacità gestionale da usare a
pretesto per commissariamenti, che si rivelano solo uno
strumento di inefficienza e clientelismo. E’un malcostume
ricorrente in Calabria, dove la Regione è debitrice di 83
milioni di euro al sistema consortile e, nell’avvicinarsi di
scadenze elettorali, propone costose ed illegittime soluzioni
probabilmente meritevoli di attenzione da parte delle
competenti autorità contabili e non.”

E’ una dichiarazione forte, quella resa da Massimo Gargano,
Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi
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per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque
Irrigue (ANBI), presente al sit-in organizzato da Coldiretti e
Consorzi di bonifica calabresi nella sede dell’ente consortile
Bacini dello Ionio Cosentino, a Trebisacce, minacciato di
commissariamento e da dove parte la mobilitazione contro
l’atteggiamento del Dipartimento Regionale Agricoltura, cui
si vuol ricordare, quale monito, una frase di cui il
Presidente della Giunta Regionale calabrese dovrebbe conoscere
l’origine :”Il mio atteggiamento deriva dal sapere che a
battere la testa contro il muro è la testa a rompersi e non il
muro”; i Consorzi, l’agricoltura, i lavoratori, le
associazioni, stanno certamente facendo muro.

Il sostanziale disinteresse finora dimostrato dalla Giunta
Regionale, guidata da Gerardo Mario Oliverio, rischia di
costare caro all’eccellente agricoltura calabrese in termini
di produttività ed occupazione.

“Giù le mani dai Consorzi di bonifica” è la parola d’ordine
comune.

“Non permetteremo a nessuno e per alcun motivo di affossare
l’ordinario regime democratico degli enti consorziali,
vanificando anni di autogoverno e sacrifici degli agricoltori
– conclude Franco Aceto, Presidente di Coldiretti Calabria –
Da oggi rafforzeremo sempre più la mobilitazione sull’intero
territorio regionale.”

IMPORTAZIONE SENZA CONTROLLO
A    DANNO    DELL’ECONOMIA
CALABRESE – MAURO D’ACRI:
PRODOTTI             SENZA
TRACCIABILITA’,    NESSUNA
GARANZIA PER LA SALUTE DEI
CONSUMATORI
Ennesimo appello e forte disapprovazione degli imprenditori
Calabresi per l’importazione dei prodotti agricoli senza
adeguati controlli.

                                              L’On.   Mauro
                                              D’Acri,
                                              Consigliere
                                              regionale
                                              della
                                              Calabria,
                                              denuncia    la
                                              situazione dei
                                              prezzi      al
                                              ribasso della
                                              merce,      di
                                              provenienza
oscura, immessa nel territorio regionale.

Il Presidente UCI Nazionale Mario Serpillo si dice d’accordo
sulla denuncia dell’esponente regionale e lo invita a
impegnare tutto il suo peso istituzionale per mettere in atto
tutte le iniziative utili per contrastare tale fenomeno e per
ridare impulso all’economia agricola della Calabria, sia dal
punto di vista economico che sociale.

Per il Consigliere della Calabria le strade sono due: “Una è
quella di programmare una riconversione varietale a seconda
delle zone della Calabria, in modo da rendere l’offerta più
adeguata alle esigenze del consumatore. La seconda strada ha
come imperativo quello di salvaguardare il prodotto Made in
Calabria al fine di contrastare la presenza sul mercato di
prodotti che dei nostri hanno solo l’apparenza e il nome.

Caso lampante quello dei mandarini Kinnot a basso contenuto di
semi, che sembrano Clementine, e che non solo a livello
qualitativo non hanno nulla a che fare con le nostre ma,
oltretutto, sono anche prive di qualsiasi tracciabilità.
Per fare un esempio, abbiamo avuto arance a 30 centesimi al kg
senza alcuna specifica sulla loro provenienza. E qui,
purtroppo, si gioca anche sull’equivoco…”.

Continua Mauro D’Acri: “E’ basilare informare il consumatore
sulla provenienza, ma la svolta deve passare anche attraverso
il potenziamento della capacita’ dell’organizzazione
commerciale, per     fare   fronte   alle   esigenze    della
distribuzione.

Confidiamo nell’UCI di Serpillo che, in collaborazione con
Eurispes e Universitas Mercatorum, attraverso un progetto di
alto profilo – l’Osservatorio Cibi, Produzioni, Territori –
lottano per contrastare l’Italian Sounding e valorizzare il
patrimonio del nostro Paese che in questo momento vive
problematiche scaturite da una globalizzazione selvaggia, che
ha aggredito soprattuto paesi come il nostro, dove si punta
alla qualità con costi di produzioni troppo elevati”.

SCOMPARE ANTONIO SCHIAVELLI.
DOMANI   CAMERA   ARDENTE   A
PALAZZO ROSPIGLIOSI. SABATO I
FUNERALI
Antonio Schiavelli è venuto a mancare questa mattina. Già
presidente Unaproa, amante della sua Calabria e aperto al
mondo,   figura   intellettuale   profondamente    legata
all’Agricoltura.

Prevista la camera ardente in Coldiretti a Roma a palazzo
Rospigliosi domani dalle 12.00 alle 14.30. Poi si procederà
verso Corigliano. Sabato alle ore 16 i funerali nella chiesa
di San Antonio a Corigliano paese.

RILANCIO AZIONE SINDACALE UCI
–     SERPILLO:     COSTANTE
FORMAZIONE     PER   PROFILI
PROFESSIONALI      ALTAMENTE
QUALIFICATI
Rilevata l’importanza della formazione del personale CAF a
supporto di aziende e cittadini. Agricoltura e Pesca, nuove
politiche incentivanti. Sul tappeto programmi e progetti per
uscire dalla crisi in vista del rinnovo degli organismi di
Governo regionale.

Costante è l’attività di formazione e di aggiornamento
nell’ambito dei servizi resi dal Centro di assistenza fiscale
dell’Unione coltivatori italiani – Calabria, che agisce a
supporto e a sostegno di cittadini, aziende del territorio,
lavoratori dipendenti e pensionati.

L’obiettivo è il raggiungimento di profili di figure
professionali altamente qualificate, in grado di rispondere
alle esigenze dell’utenza che chiede ed ottiene servizi e
prestazioni adeguati ai tempi mediante l’aggiornamento della
conoscenza e dell’innovazione nel mondo della telematica.

È in quest’ottica che si muove l’attività di formazione
destinata agli operatori degli sportelli Caf Uci – Calabria,
tenutasi nei giorni scorsi a Lamezia Terme, alla presenza del
Presidente nazionale Mario Serpillo, particolarmente attento a
tutto ciò che ruota attorno alla formazione nonché alle
attività istituzionali dell’Uci regionale Calabria.

Il Coordinatore regionale Gaetano Ferraro nel ringraziare il
Presidente Serpillo per la particolare attenzione, che riserva
anche alla Calabria, si dice pienamente soddisfatto per le
politiche intraprese da UCI – CALABRIA nei vari settori del
comparto agricolo, fonte di reddito per tante imprese e
famiglie.

Il Presidente Serpillo sottolinea l’importanza delle attività
di sostegno ai cittadini e alle aziende in un momento
difficile per l’economia di settore: «La mia presenza tende a
sottolineare l’importanza strategica dei servizi forniti al
cittadino, di supporto e assistenza. Non meno importante è da
considerare la formazione, soprattutto sindacale, destinata
alle migliore tutela degli interessi delle aziende, che
soffrono una crisi drammatica, che dura da decenni, sia nel
settore olivicolo sia agrumicolo».

Secondo il Presidente Serpillo «attivare una serie di
iniziative, tra cui i corsi per i potatori, dimostra quanta
passione e quanto interesse vi siano nelle campagne per la
formazione     e  l’addestramento,      che   migliorano    la
professionalità degli addetti ai lavori. Stiamo lavorando per
creare le condizioni di una presenza sindacale solida,
competente ed efficace anche nel settore della pesca a partire
dall’area di Corigliano Rossano, dove siamo fortemente
rappresentati. Analoghe politiche sono in cantiere per l’area
di Vibo Valentia e Reggio Calabria, dove stiamo avviando una
serie di attività di informazione e di assistenza sul Psr
Calabria e sulle attività ministeriali del settore pesca.
Anche in quel settore la Calabria avrà una vetrina di esperti,
tecnici e operatori, che aspettano risposte congrue rispetto
alla crisi che si vive periodicamente, sia per effetto del
fermo pesca, sia per la concorrenza selvaggia di altri Paesi.
Così pure stiamo ragionando nel settore della canapa».

L’UCI ha messo in campo una mirata azione strategica di
rilancio delle politiche sindacali. «Stiamo avviando una serie
di attività che il Coordinatore regionale Gaetano Ferraro sta
cercando di incoraggiare nelle varie province per ottenere una
presenza solida ed efficace a fianco dei produttori. Le
organizzazioni sindacali si sono un po’ sedute- conclude con
amarezza il Presidente Serpillo – noi stiamo cercando di
recuperare questo distacco e di porre un freno alla
rassegnazione che rileviamo un po’ ovunque. L’iniziativa di
Lamezia Terme ha voluto stimolare e motivare anche i nostri
quadri: torniamo ad un impegno forte e ad un rapporto
incentivante nei confronti delle istituzioni. Tra l’altro,
stiamo cercando di individuare le più adeguate e opportune
forme progettuali e programmatiche al fine di proporre a chi
governerà la Regione Calabria un impegno concreto per cercare
di risolvere la forte contrazione economica esistente,
determinata dalla fragilità in fase contrattuale del mondo
produttivo, soprattutto nell’ambito delle produzioni tipiche
calabresi, meritevoli di premialità, e più in generale nelle
filiere importanti dell’olio, degli agrumi e della pesca».

Fonte: Ufficio stampa UCI Calabria
POTATURA OLIVO – FERRARO, UCI
CALABRIA:      MASSIMIZZARE
PROFESSIONALITA’        PER
PROGREDIRE   E  RAGGIUNGERE
RISULTATI SIGNIFICATIVI
L’UCI di Serpillo sempre vicina ai produttori agricoli. Negli
scorsi giorni, la Sede Regionale UCI Calabria, a Corigliano-
Rossano e guidata dal dirigente Nazionale Gaetano Ferraro, ha
organizzato un corso sulla potatura dell’ulivo, gratuito e
aperto a tutti.
Sotto la guida dell’agronomo Domenico Adduci, hanno aderito
agricoltori, simpatizzanti e lavoratori dipendenti che hanno
appreso le più moderne tecniche di potatura, da terra e senza
l’ausilio di strumenti che consumino energie fossili.

Cesoie e strumenti convenzionali, con l’indispensabile
attenzione alla sicurezza personale, hanno guidato i discenti
verso modalità più innovative di potatura, capaci di coniugare
esigenze di produzione con il rispetto dell’ambiente,
assicurando la giusta illuminazione e la ventilazione delle
chiome. Il corso ha focalizzato la diversità dei tipi di oliva
e la necessità del rispetto delle caratteristiche
morfologiche: attenzioni che rendono la potatura un’attività
complessa e delicata.
“La pianta parla, più la fai stare bene più ti ricompensa”,
queste le parole del Presidente regionale Gaetano Ferraro.
Visto il successo e la richiesta che giunge dalle aziende
agricole, l’iniziativa sarà ripetuta ciclicamente e si
comporrà di una parte teorica in aula e di una pratica sulla
pianta.
“Promuoviamo queste lezioni perché ci siamo resi conto del
fatto che su certi aspetti avere maggiore professionalità,
basata su cognizioni scientifiche acquisite con metodo e non
con il fai-da-te, non può che giovare all’azienda agricola. A
breve inseriremo degli annunci e faremo dei bandi per offrire
anche ad altri produttori la possibilità di avere conoscenze
tecniche più scientifiche” aggiunge Ferraro.
“Il percorso che stiamo facendo con l’UCI Regionale intende
comprendere le reali esigenze dei produttori”, le parole del
tecnico Domenico Adduci. “E ci siamo resi conto della
necessità di dare maggiore formazione professionale, non solo
sulla potatura dell’olivo ma anche su altri temi”.
Sembrerà un vecchio adagio, ma alla fine è forse l’elemento
più importante: “Solo massimizzando la professionalità le
Aziende agricole calabresi possono progredire e raggiungere
risultati significativi”, ha concluso Gaetano Ferraro.
Noi non possiamo che sostenere ed incoraggiare iniziative
belle ed importanti come questa.

Fonte: Andrea Martire

Per vedere il video:

https://bit.ly/2KlYEQE
BIOLOGICO   CALABRIA,   ABATE,
M5S: REGIONE                      BOICOTTA               IL
SETTORE
«Le misure attualmente sospese – spiega la senatrice Rosa
Silvana Abate – riguardano il 2017 e sono due: pagamenti per
l’introduzione di metodi e pratiche biologiche e, la seconda,
pagamenti per mantenimento di metodi e pratiche biologiche.
Riguardano, quindi, sia chi già fa biologico sia chi si
approccia a questo tipo di colture, fondamentali per la
Calabria. 2934 aziende hanno fatto domanda di introduzione al
sistema biologico mentre quelle ammissibili per il
mantenimento sono 2983 aziende. Numeri importanti che ci
parlano di un blocco di quasi 6000 imprese che già sostengono,
tra i vari costi, anche quelli dell’organismo di controllo e
avrebbero diritto ad una quota di rimborso per la minore
produzione che esse hanno operando in bio. Non abbiamo
interesse a fare polemiche sterili, anzi. Ci interessa capire
perché sta succedendo questo e perché dal 2017 c’è questo
blocco».

«Anche perché a novembre – racconta ancora la Senatrice Rosa
Silvana Abate – s’era tenuta al Ministero delle politiche
agricole alimentari, forestali e del turismo una riunione
della filiera agrumicola organizzata dal sottosegretario M5S
Alessandra Pesce. Per la prima volta abbiamo fatto sì che vi
che partecipassero anche le piccole colture biologiche di
nicchia della Calabria come il Cedro, rappresentato dal suo
Presidente Angelo Adduci, le Clementine IGP di Calabria, i
Limoni di Rocca Imperiale, i Pompelmi, oltre alle
organizzazioni produttori (OP) regionali. Dall’incontro emerse
che il Ministero sta lavorando a un Decreto Attuativo per
l’utilizzo del Fondo Agrumi da 10 milioni di euro per gli anni
2018-2020. Le azioni nel decreto dovranno dare risposte
concrete agli operatori del settore. Questa attività è
propedeutica alla messa a punto di un piano agrumicolo al
quale lavoriamo in commissione agricoltura e in collaborazione
col Mipaaft per un comparto produttivo d’eccellenza del
Mezzogiorno al quale gli agrumi Calabresi non possono e non
devono mancare. Non solo, proprio in queste ore il Governo
gialloverde ha approvato la versione definitiva del decreto
“Salva olio, latte e agrumi” recante disposizioni urgenti in
materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di
sostegno alle imprese agricole colpite da eventi atmosferici
avversi di carattere eccezionale».

«Ma se a Roma si lavora in questa direzione – afferma la
portavoce M5S – in Calabria la giunta guidata da Mario
Oliverio pensa bene di boicottare le aziende del settore bio
non pubblicando i bandi europei ritardandone, nei fatti,
l’accesso di queste ai fondi. Niente attacchi sterili: ho
sentito gli uffici della Regione e tutti gli Enti interessati
e coinvolti nella vicenda per capire cosa succede e per far sì
che la situazione si sblocchi al più presto e permettere
l’accesso ai bandi alle quasi seimila imprese attualmente
costrette allo stop».

Giulio Viggiani

CONFAGRICOLTURA: CALABRIA ED
ITALIA INDENNI DA VESCICOLARE
SUINA. ELEMENTO DETERMINANTE
PER FAR CRESCERE EXPORT. I
DATI
                                                     “Una
                                                     ottima
                                                     notizia
                                                     che apre
                                                     nuove
                                                     prospett
                                                     ive
                                                     all’expo
                                                     rt
                                                     nazional
                                                    e      di
                                                    prodotti
                                                    trasform
                                                    ati     a
                                                    base di
carni suine”. Ha commentato così Confagricoltura la decisione
del Comitato competente della Commissione europea che nei
giorni scorsi ha riconosciuto che la Regione Calabria è
indenne da Malattia Vescicolare del Suino.

“E’ un passaggio fondamentale che anche Confagricoltura
chiedeva di formalizzare da tempo, visto che la malattia è
ormai scomparsa dai due territori (le Regioni Campania e
Calabria) dove era stata presente in passato – prosegue
Confagricoltura -. Siamo soddisfatti di questo risultato che
premia il lavoro di tutte le istituzioni competenti, nazionali
e territoriali e delle organizzazioni di allevatori ed
industriali che hanno sempre insistito per il pronunciamento
dello Standing Committee comunitario.”
“Dopo
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o Canali – si consegue un risultato notevolissimo e cioè che
la Calabria, che vanta quasi 50mila capi suini e allevamenti
suinicoli – e cioè che l’Italia non è più soggetta alle
restrizioni per l’export di prodotti a base di carni suine
previste dalla normativa sanitaria della UE.”

“Questo riconoscimento è molto importante per noi che abbiamo
vissuto questa situazione per anni in maniera drammatica, con
danni economici e di immagine notevoli – ha aggiunto Ernesto
Madeo, presidente della Federazione regionaleallevamenti suini
della Calabria -. Inoltre, ci aspettiamo buoni ritorni
commerciali, soprattutto per le nostre Dop. Sarà possibile,
infatti, conquistare nuovi mercati, finora preclusi a causa
della presenza della Vescicolare, e magari far crescere ancora
di più l’export di prodotti a base di carni suine, che ha
mostrato trend sempre crescenti in valore (v. tabella) negli
ultimi anni e che nel 2018 sembra aver rallentato la sua
crescita rispetto agli anni passati.”

MALTEMPO,   CONFAGRICOLTURA:
DANNI INGENTI ALL’AGRICOLTURA
DI   SICILIA,   CALABRIA    E
BASILICATA
Sono ingenti i danni provocati dal maltempo all’agricoltura
del Mezzogiorno d’Italia. Sicilia, Calabria e Puglia le
regioni più colpite.   Lo segala Confagricoltura, che sta
monitorando la situazione attraverso le sue strutture
regionali e provinciali.

Il forte vento che ha colpito il sud est della Sicilia ha
distrutto centinaia di serre della fascia vocata che va da
Pachino a Vittoria, provocando danni ingenti.

In Calabria    il vento impetuoso ha divelto capannoni e
distrutto le colture arboree in particolare nelle province di
Cosenza, Crotone e Catanzaro.

I repentini cambi di temperatura e le forti raffiche di vento
hanno seriamente dannegiato le strutture produttive (serre e
capannoni) in Basilicata. Destano preoccupazione anche le
dupacee in fiore e la campagna delle fragole in corso nel
Metapontino. A ciò si aggiungono i ritardi della Regione nelle
istruttorie delle attuali misure e di quelle che si dovranno
attivare previste nei Psr, che necessitano, con il sostegno
del governo, di una maggiore dotazione finanziaria, dal
momento che le calamità provocate dal maltempo sono ormai un
fenomeno quotidiano.

MIGRANTI, FAI CISL: “BASTA
GHETTI, REALIZZARE PROGETTI
ABITATIVI E DI ACCOGLIENZA”
“Le considerazioni espresse stamane dal Prefetto di Reggio
Calabria, durante il Comitato provinciale per l’ordine e la
sicurezza pubblica convocato d’urgenza a San Ferdinando,
corrispondono per intero alla sensibilità e all’impegno della
Fai Cisl in un territorio, quello della Piana di Gioia Tauro,
che rappresenta l’emblema di un Paese e di una Regione che non
possono continuare a voltarsi dall’altra parte. L’ennesima
vittima impone a tutti di farla finita con le parole, i
progetti simili a chimere, gli impegni che quasi mai si
concretizzano: non è più rinviabile un piano straordinario di
ripristino delle condizioni di legalità e di tutela della
dignità umana”.

Lo dichiarano in una nota il Segretario generale della Fai
Cisl nazionale, Onofrio Rota, e il Segretario della Fai Cisl
Calabria Michele Sapia.

“Lunedì – afferma Sapia – in un incontro programmato da tempo,
saremo a San Ferdinando per ribadire le nostre proposte, e ci
attendiamo che davanti alla terza incolpevole vittima le
istituzioni e la politica siano finalmente capaci di fare
sistema e di essere protagonisti di azioni che possano essere
anche un messaggio per l’intero Paese.~Esprimiamo vicinanza
alle famiglie delle vittime, e il nostro sostegno a chi vive
ancora in questi luoghi abbandonati. In Calabria la
popolazione immigrata è rappresentata ormai da oltre 100.000
persone e abbiamo il dovere di agire concretamente con la
realizzazione di progetti per l’accoglienza. Per questo
assieme a Confagricoltura, Cia e Coldiretti di Reggio Calabria
abbiamo già definito un articolato progetto per la
realizzazione di siti abitativi destinati ad ospitare i
lavoratori agricoli dell’intera piana di Gioia Tauro. Un
progetto che deve divenire regionale e di riferimento per
l’intero territorio calabrese. Inoltre sarà indispensabile –
aggiunge Sapia – avviare urgentemente la Cabina di Regia
regionale con precisi obiettivi: coordinare l’andamento delle
attività contro il caporalato e il lavoro nero, promuovere
azioni di prevenzione e informazioni sul territorio, definire
progetti di accoglienza, alloggio e trasporto dei lavoratori
agricoli”.

“Ancora una vittima della mancata inclusione sociale”, afferma
il Segretario della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota: “In
questo momento di grande dolore, esprimiamo la nostra
vicinanza ai cari del migrante morto, ma riteniamo sia grave
l’atteggiamento delle nostre istituzioni. Ogni volta che
accadono simili tragedie si susseguono le promesse di
smantellamento dei ghetti, ma il cambiamento non c’è. Vogliamo
ricordare che queste persone sono spesso regolari, e
rappresentano una parte importante del mondo produttivo
agricolo, ma cadono nel dimenticatoio ogni qualvolta finisca
una stagione di raccolta. Nessuno dovrebbe vivere in simili
condizioni. Serve un’azione concertata con le parti sociali
per pianificare progetti di inclusione sociale e accoglienza.
Le buone pratiche esistono e vanno incrementate, a cominciare
da quanto proposto con il progetto abitativo ‘immigrati fuori
dal ghetto’ definito dalle parti sociali proprio per la zona
di Gioia Tauro. Quello che serve per agire è una volontà
politica condivisa a livello territoriale, regionale e
nazionale, altrimenti continueremo soltanto a commemorare
nuove vittime”.

COPAGRI:     GELATE,    BASTA
RIMPALLI;    ACCELERARE    SU
RIMBORSI PER DANNI IN PUGLIA,
CALABRIA E BASILICATA
“È arrivato il momento di mettere da parte tatticismi e
tecnicismi e pensare agli agricoltori del Meridione del Paese,
che sono esasperati e necessitano con urgenza di avere
risposte immediate e certe che gli consentano di guardare al
futuro con un po’ di serenità; in questo momento è necessario
smetterla con i rimpalli e dare una accelerata all’emendamento
al D.L. semplificazioni sui danni da gelate in Puglia e
Calabria e nelle provincie di Matera e Potenza”. Così il
presidente della Copagri Franco Verrascina a proposito
dell’emendamento al Ddl di conversione in legge del D.L.
135/2018 con disposizioni urgenti in materia di sostegno e
semplificazione per le imprese e per la pubblica
amministrazione, cosiddetto D.L. semplificazioni.

“Parliamo di un emendamento più volte annunciato, che doveva
essere inserito nel D.L. Morandi e nella Legge di bilancio, ma
che è stato sempre rinviato e che invece, se approvato,
consentirà la declaratoria dello stato di calamità per le
gelate che tra febbraio e marzo dello scorso anno hanno
pesantemente colpito l’agricoltura del Sud”, ricorda il
presidente della Copagri, per il quale si tratta di un’attesa
ingiustificata e ingiustificabile.

“La situazione è particolarmente grave in Puglia, dove gli
agricoltori sono stretti nella morsa della Xylella, del
maltempo e delle gelate, che hanno messo in ginocchio un
comparto di fondamentale importanza per l’economia regionale e
nazionale, come quello dell’olivicoltura”, continua
Verrascina.

“Dopo   aver   dato   risposte   ai   problemi   contingenti
dell’agricoltura, inoltre, in modo da consentire il ristoro
dei danni subiti dai produttori e far ripartire il primario
del Meridione, bisogna parallelamente intervenire sul fronte
delle assicurazioni agricole, avviando una seria riflessione
sul grande divario tra il Nord e il Sud del Paese; bisogna
interrogarsi sulle ragioni di tale differenziazione e sulle
possibili soluzioni, per avvicinare gli agricoltori del
Mezzogiorno”, conclude il presidente della Copagri, ricordando
che il Mezzogiorno conta appena il 12% delle aziende
assicurate in Italia, con il 7% dei valori e solo il 5% delle
superfici.
SERPILLO, UCI: MAURO D’ACRI
CENTRA     IL     LEITMOTIV
DELL’AGRICOLTURA ITALIANA
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lo per l’approvazione della legge, da parte del Consiglio
Regionale della Calabria sulle norme per la lavorazione,
trasformazione e confezionamento dei prodotti agricoli di
esclusiva provenienza aziendale da destinare alla vendita
diretta (333/10^).

“Il consolidamento generale della nostra agricoltura
implementa anche le proporzioni, l’agonismo e la forza delle
imprese agricole organizzate.

È necessario però non perdere di vista che l’agricoltura
italiana è costituita in buona parte da imprese familiari e da
piccole aziende dalle quali non solo spiccano prodotti di
eccellenza, ma assicurano economia, occupazione e vitalità
nelle zone limitrofe.

A tutela di queste imprese – continua Serpillo – la proposta,
approvata ieri, del Consigliere Regionale della Calabria Mauro
D’Acri, centra in pieno il leitmotiv dell’agricoltura
italiana: coesione sociale, tenuta identitaria, vitalità
territoriale”.

Gerardo Spera

CAPORALATO,         FIRMATO
PROTOCOLLO    A    CROTONE.
SODDISFAZIONE FAI CISL
È stato sottoscritto ieri nella Prefettura di Crotone il
“Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo
in agricoltura”, una convenzione per favorire l’incontro tra
domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo per prevenire
forme illegali di intermediazione di manodopera. Il documento
è stato siglato, alla presenza del Prefetto, da Ispettorato
Territoriale del Lavoro, Inps, Inail, Azienda Sanitaria
Provinciale, Confagricoltura, Coldiretti, Fai Cisl, Flai Cgil,
Uila Uil.

“Ci riteniamo molto soddisfatti del lavoro fatto in questi
mesi, nonché delle proposte portate al tavolo dalla nostra
federazione”, afferma Francesco Fortunato, Segretario
territoriale della Fai Cisl, che spiega: “Fondamentale sarà la
nostra azione nel territorio, specie dove è più forte la
presenza di lavoratori immigrati, ai quali va assicurata
un’attività capillare di informazione e divulgazione sui
contratti, sulla legislazione sociale, sui temi della
bilateralità, e le relative prestazioni erogate da Eban, Ebat,
Fisa. Importante, poi, il coinvolgimento del Caf e dell’Inas
Cisl per l’assistenza fiscale, la problematica abitativa e il
relativo contratto di fitto, ma anche per i permessi di
soggiorno, i ricongiungimenti familiari, gli infortuni e le
malattie professionali, l’alfabetizzazione, il servizio
trasporti. Cose che messe insieme favoriscono una vera
crescita culturale e integrazione”.

Il ruolo dei sindacati sarà determinante anche per monitorare
l’applicazione del protocollo, con la possibilità di apportare
possibili migliorie. La convenzione sarà valida fino al 31
dicembre 2019. “Auspichiamo possa essere da impulso per la
realizzazione di protocolli simili anche nelle altre province,
ma rimane fondamentale l’attivazione di una cabina di regia
regionale per il lavoro agricolo di qualità come presidio
costante organizzato a tutela delle aziende e dei lavoratori,
e,   parallelamente,      l’attivazione     di   un   tavolo
sull’agroalimentare per valorizzare le eccellenze del Made in
Calabria”, afferma il Segretario generale della Fai Cisl
Calabria Michele Sapia.

Un commento molto positivo giunge dal Segretario generale
della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota: “Tra i punti
qualificanti del protocollo di Crotone c’è sicuramente
l’impegno, per le parti datoriali, a sensibilizzare i propri
iscritti verso assunzioni che passino per i Centri per
l’Impiego, nonché l’attivazione, con l’Inps, della Rete del
lavoro agricolo di qualità. Sono punti essenziali per favorire
le aziende virtuose e i canali della legalità”. “Questo
protocollo – fa notare Rota – si ispira a quello sperimentale
interministeriale sottoscritto nel 2016 e denominato Cura-
legalità-uscita dal ghetto: era una buona iniziativa, ora è
scaduta ma meriterebbe di essere rifinanziata in tutte le
regioni che avevano aderito”.
FATTI DI AVOLA, ROTA (FAI
CISL): “DESECRETARE GLI ATTI
PER RISANARE QUELLA FERITA”.
APPELLO ACCOLTO DA MUSUMECI
Quello dello sfruttamento nei campi è un fenomeno trasversale,
al sud come al centro e al nord. Oltre 400 mila persone
vengono sfruttate e restano senza tutele. Sono circa 220mila i
braccianti irregolari, con punte del 50% sul totale della
manodopera. Da Avola parte, a distanza di 50 anni, un nuovo
messaggio per la dignità del lavoro e il rafforzamento delle
tutele. Per ottenere risultati certi dovremo coinvolgere tutte
le istituzioni presenti nei territori. Associazioni datoriali
e sindacali devono agire insieme per lottare contro ogni forma
di sfruttamento e di nuovo caporalato, per tutelare le imprese
sane, la qualità del lavoro, la dignità della persona”.

Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio
Rota, intervenendo a una tavola rotonda sui 50 anni dei fatti
di Avola, in corso nella città siciliana.

“A cinquant’anni dai tragici fatti di Avola, in cui persero la
vita due braccianti – ha aggiunto il sindacalista – è doveroso
chiedersi cosa ereditiamo. Io credo che una delle lezioni da
trarre è che il ruolo dei corpi intermedi è fondamentale per
dare voce ai lavoratori e agire con senso di responsabilità,
mentre invece oggi facciamo fatica a interloquire, come
vediamo sulla manovra di bilancio, sull’allargamento dei
voucher in agricoltura, oppure con il tavolo sul caporalato,
dove i sindacati potranno avere al massimo il ruolo di
uditori”.
“È sempre facile parlare alla pancia delle persone – ha detto
in conclusione Rota – ma questo Paese ha bisogno di giustizia,
non di altra rabbia. Avola è una comunità ancora ferita da
quell’evento, per questo faccio appello anche al Presidente
della Regione Musumeci affinché si chieda, tutti insieme, al
Presidente Mattarella, di desecretare gli atti e riaprire una
riflessione profonda su cosa accadde veramente in quel 2
dicembre del ’68. Sarebbe un modo per risanare la ferita, e
per dare un senso alla vita di quelle persone che con il loro
sacrificio contribuirono a tante conquiste per il mondo del
lavoro, compreso lo statuto dei lavoratori. Lo dobbiamo al
Paese, alle famiglie, e a tutti coloro che si sono battuti per
fare avanzare in Italia i diritti di lavoratrici e
lavoratori”.

All’appello ha risposto positivamente il Presidente della
Regione, che si è impegnato a scrivere al Presidente della
Repubblica anche a nome dei sindacati per chiedere di riaprire
i fascicoli secretati.
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