L'INFERMIERE NEL COMFORT- CARE DEL PAZIENTE A FINE VITA - Angela Segreto Infermiera-Biologa nutrizionista Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus ...
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L’INFERMIERE NEL COMFORT- CARE DEL PAZIENTE A FINE VITA Angela Segreto Infermiera-Biologa nutrizionista Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus
ASSISTENZA INFERMIERISTICA NEL FINE VITA Art. 24 – Cura nel fine vita L’Infermiere presta assistenza infermieristica fino al termine della vita della persona assistita. Riconosce l’importanza del gesto assistenziale, della pianificazione condivisa delle cure, della palliazione, del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale e spirituale. L’Infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento della persona assistita nell’evoluzione finale della malattia, nel momento della perdita e nella fase di elaborazione del lutto Il Codice deontologico dell'Infermiere Approvato dal Comitato centrale della Federazione e dal Consiglio nazionale degli Ordini delle Professioni infermieristiche riuniti a Roma nella seduta del 12 e 13 aprile 2019 Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
CURE DI FINE VITA (CHPCA, 2002): CANADIAN HOSPICE PALLIATIVE CARE ASSOCIATION COMPRENDONO LA CURA DI TUTTA LA PERSONA, INCLUSI I SUOI BISOGNI FISICI, PSICOLOGICI, SOCIALI, SPIRITUALI. ASSICURANO CHE L'ASSISTENZA SIA RISPETTOSA DELLA DIGNITÀ UMANA. SUPPORTANO IL VIVERE IN MANIERA SIGNIFICATIVA COME DEFINITO DAL SINGOLO. MODELLANO LA PIANIFICAZIONE DELLA CURA PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI INDIVIDUALI DELL’ASSISTENZA. RICONOSCONO L'INDIVIDUO CON MALATTIA POTENZIALMENTE MORTALE E LA SUA FAMIGLIA COME UNITÀ DI CURA. SUPPORTANO LA FAMIGLIA AD AFFRONTARE LA PERDITE E IL DOLORE DURANTE I PERIODI DI MALATTIA E DI LUTTO. RISPETTANO I VALORI PERSONALI, CULTURALI E RELIGIOSI DEGLI INDIVIDUI, LE CREDENZE E LE PRATICHE NELL’EROGAZIONE DELLE CURE. VALORIZZANO I PRINCIPI ETICI DI AUTONOMIA, DI BENEFICIENZA, DI NON MALVAGITÀ, DI GIUSTIZIA, DI SINCERITÀ E DI RISERVATEZZA. RICONOSCONO L'INDIVIDUO COME AUTONOMO, CHE HA DIRITTO ALLE CURE DI FINE VITA E DI PRENDERE DECISIONI RIGUARDO ALLA SUA CURA, NELLA MISURA IN CUI LO DESIDERA. RICONOSCONO L'IMPORTANZA DI UN APPROCCIO COLLABORATIVO INTERPROFESSIONALE DEL TEAM DI CURA E ANCHE GLI SFORZI DEI NON-SANITARI (ES.: VOLONTARI, LEADER SPIRITUALI) Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
ASSISTENZA INFERMIERISTICA NEL FINE VITA APPROCCIO OLISTICO Ruolo determinante nella fase di accompagnamento. Prende in carico il paziente e i suoi familiari come un unico nucleo Si fa garante dell'appropriatezza dell'assistenza e delle cure Controlla i sintomi e il comfort del paziente Fornisce costante supporto informativo ed emozionale Rimodula gli interventi in base ai nuovi bisogni del malato e al criterio dell'appropriatezza Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
FASE DEL FINE VITA RIMODULAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI La rimodulazione degli interventi è, essa stessa, il primo intervento infermieristico. Richiede semplicemente che, quanto viene fatto di routine, sia riconsiderato alla luce dei mutati obiettivi di cura. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITà CECILIA VENTRICELLA ONLUS
LA COMUNICAZIONE Gli infermieri devo essere CURARE E consapevoli che nel fine PROLUNGARE vita il focus della speranza, LA VITA spesso si sposta dal curare e dal prolungare la vita, alla qualità della vita e della morte ed e loro . compito cercare di GARANTIRE trasferire questo “key QUALITÀ concept” al paziente e ai DELLA VITA E suoi caregivers DELLA MORTE Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
FASI DI FINE VITA CONTROLLO DEI SINTOMI Costantini et al. 2009 DURATA VARIABILE (da meno di 24 ore a più di 14 giorni) Più breve se paziente cachettico Più lungo se paziente arriva in discrete condizioni generali e senza infezioni in corso Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
LAVORARE SUGLI OBIETTIVI CONTROLLO DEI SINTOMI Una pianificazione anticipata degli interventi risulta essere il modo migliore per affrontare queste problematiche congiuntamente a un individualizzazione dell’assistenza. Per la gestione dei sintomi le scelte di trattamento vanno impostate in relazione alle condizioni cliniche del paziente e alla sua aspettativa di vita. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI GESTIONE DEL CONTROLLO DEL DOLORE Incidenza 70-90% Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI GESTIONE DEL CONTROLLO DEL DOLORE SCALE DI MISURAZIONE: NRSS • •Scala Verbale • Faces pain scale •Noppain •Painad Pain Assessment in Advanced Dementia Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI GESTIONE DEL CONTROLLO DEL DOLORE • Valutazione del dolore ogni turno( minimo 3 vv/die) 1 • Necessità di farmaci oppioidi: gli infermieri devono essere informati sul dosaggio e sulla titolazione, avere familiarità con temi quali la tolleranza, la dipendenza, l’assuefazione 2 e la pseudo-dipendenza Morrison & Morrison, 2006 • Una valutazione ed una gestione efficace del dolore richiede un approccio interdisciplinare per un trattamento 3 dei sintomi fisici, psicologici, sociali e spirituali JAOA 2007;107(Suppl.4):22-27 Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI UN’ADEGUATA RESPIRAZIONE DISPNEA Descritta in termini di fame d'aria, d’asfissia, di soffocamento o di respirazione pesante ed è molto stressante per i familiari che devono assistere il paziente (Del Fabbro, Reddy, Walker, e Bruera, 2007). INTERVENTI NON FARMACOLOGICI: 1. Decubito ortopnoico 2. Finestra aperta –ventilatore 3. Fisioterapia respiratoria 4. Tecniche di rilassamento Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI UN’ADEGUATA RESPIRAZIONE RANTOLO Il rantolo tracheale è descrivibile come un respiro rumoroso prodotto dalle oscillazioni delle secrezioni in ipofaringe/trachea, ritmiche con gli atti respiratori. E stato stimato che il rantolo compare in media INTERVENTI NON FARMACOLOGICI: 2 giorni prima del decesso, 1. Alternare il decubito del malato utile a favorire il mentre una respirazione drenaggio posturale delle secrezioni difficile, con movimenti 2. Eseguire l’igiene del cavo orale, supportare e mandibolari circa 8 ore informare il caregiver della gestione del problema prima del decesso. 3. Non è consigliata l’aspirazione meccanica delle secrezioni in quanto non efficace ed e fonte di sofferenza per il malato. I termini “annegamento” “soffocamento” e “rantolo” dovrebbero essere evitati nelle conversazioni con la famiglia; la parola “congestione” può essere un termine più adatto. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI ALIMENTARSI E IDRATARSI NAUSEA E Sintomi particolarmente difficili da sopportare e VOMITO controllare per i pazienti, i familiari e gli operatori L’imprevedibilità dell’insorgenza, l’incapacità ad assumere adeguatamente cibo e liquidi, la spiacevole sensazione di gusto acido e amaro e le alterazioni olfattive associate, rendono la nausea e il vomito sintomi particolarmente difficili da sopportare e gestire. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI ALIMENTARSI E IDRATARSI NAUSEA E Il compito dell’operatore sanitario sta nell’individuare VOMITO le cause scatenanti il sintomo e trattare almeno quelle reversibili, il tutto relazionato alle condizioni cliniche del paziente e alla sua aspettativa di vita. INTERVENTI INFERMIERISTICI Utilizzare strategie per favorire l’assunzione di cibo: • Permettere l’assunzione del pasto con i familiari • Posizionare il paziente in posizione comoda (quando questi non e in grado di assumerla autonomamente) • Evitare di posizionare a letto subito dopo il pasto • Offrire pasti secondo la possibilità di masticazione del paziente. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI ALIMENTARSI E IDRATARSI IL NUTRIZIONISTA L’importante è che l’alimentazione sia un tema affrontato consapevolmente nella cura del fine vita e dunque: • che l’alimentazione non sia intesa solo come una prestazione • che qualcuno chieda alla persona che cosa desidera veramente • che il malato possa rispondere in modo autentico • che vengano rispettate davvero le sue scelte • che, se possibile, venga esaudito il suo desiderio anche se potrebbe fargli male • che il sistema di aiuto non dimentichi tutte le fasi del nutrimento: il reperimento delle materie prime, la loro preparazione e, infine, la loro presentazione. Perché l’occhio vuole la sua parte anche quando lasciamo questo mondo. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI ALIMENTARSI E IDRATARSI Infiammazione della mucosa del cavo orale accompagnata da MUCOSITE dolore, disgeusia, irritazione, eritema, ipertrofia gengivale, disepitelizzazione, ulcere, petecchie, sanguinamento, xerostomia, iposcialia, alitosi, lesione da candida, lesione erpetiche, difficolta eloquio, alimentazione compromessa INTERVENTI INFERMIERISTICI Educare il paziente o il caregiver ad una corretta igiene del cavo orale, dopo i . pasti o almeno 3 volte/die Monitorare segni e sintomi di complicanza Somministrare terapia secondo prescrizione e valutare l’efficacia della terapia somministrata. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
BISOGNO DI MOVIMENTO GESTIONE E PREVENZIONE LDP Il cambio di postura deve essere rivisto alla luce della presenza di dolore o nel caso in cui il paziente stia riposando. Rispettare il desiderio del paziente riguardo alla postura da assumere, in quanto spesso il malato assume posizioni “antalgiche”che gli permettono di vivere meglio il proprio stato. I presidi antidecubito andranno anch’essi valutati con attenzione e proposti spiegandone il funzionamento: è. risaputo che i presidi alimentati da un compressore ad aria producono un rumore che, soprattutto di notte, può provocare notevole fastidio al malato. Anche nel caso di presenza di lesioni le linee guida perdono significato. La medicazione diventa palliativa, volta ad eliminare dolore e fastidio. Devono essere scelte medicazioni che possono rimanere “in situ”per piu giorni per evitare di affaticare il malato e provocare dolore. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
FAMILY MEETING Nella presa in carico globale non possono essere esclusi i parenti del morente, infatti i family meeting hanno dimostrato di diminuire l’ansia, il supporto decisionale e la definizione degli obiettivi. Ne prendono parte il paziente, le persone a lui vicine, medico, infermiere, palliativista, case- manager, fisioterapista, psico-oncologa, assistente sociale, educatore e qualsiasi altra figura avente la possibilità di offrire un contributo al miglioramento della qualità di vita. Questi incontri servono a definire e condividere il percorso di cura da intraprendere al fine di evitare messaggi contrastanti, i quali possono portare alla perdita di fiducia, problemi di comunicazione, conflitti e scarsa gestione della cura Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITà CECILIA VENTRICELLA ONLUS
CONCLUSIONI L’Infermiere è in grado di riconoscere la comparsa dei sintomi principali della fase del fine vita e collaborare in modo costruttivo alla condivisione con il team multidisciplinare delle problematiche riscontrate. Il sollievo dei sintomi negli ultimi giorni di vita deve essere prioritario rispetto al controllo dei meccanismi fisiopatologici che stanno alla base del sintomo stesso. La valutazione e la conseguente buona gestione del fine vita hanno come obiettivo quello di garantire all’individuo il maggior comfort possibile. Per garantire qualità delle cure, uniformità del trattamento, sicurezza del malato, recepimento dei familiari della situazione clinica, miglioramento dei rapporti tra gli operatori, aumento della stima interprofessionale, si rende indispensabile svolgere un lavoro quotidiano d’equipe Un’assistenza corretta richiede un’équipe allargata che comprenda il paziente, i familiari, responsabile di Struttura, il coordinatore infermieristico, medici, infermieri, psicologi, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, infermiere case-manager, assistenti sociali. Angela Segreto CONVEGNO “ACCOMPAGNARE A VIVERE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” Infermiera-Biologa nutrizionista ALTAMURA, 7 GIUGNO 2019 Pia Comunità Cecilia Ventricella Onlus PIA COMUNITÀ CECILIA VENTRICELLA ONLUS
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