SOFT SKILLS PER STARE BENE CON GLI ALTRI - IC Gerolamo Cardano
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2 SOFT SKILLS? Come afferma Edgar STILEMORBIDO Morin - riprendendo COMPETENZE Montaigne - LEGGERE abbiamo bisogno ABILITÀ CREATIVE di teste ben fatte, CAPACITÀ non piene. INDIVIDUALI Angela Lischetti
3 Regola oramai nota nell’ambito delle Risorse Umane: si assume per competenze tecniche e si licenzia per soft skills. Angela Lischetti
6 SOFT SKILLS GENERATIVE AUTORIFLESSIVITÀ ASCOLTARE IN MODO ATTIVO RICONOSCERE LE EMOZIONI (proprie e altrui) ATTIVARE PENSIERO CRITICO e CREATIVO APPRENDERE VELOCEMENTE COMUNICARE/COLLABORARE ESSERE FLESSIBILI Angela Lischetti
7 È un mondo che pressa e punta al primeggiare, che inculca modelli basati sulla popolarità, sulla approvazione social e sociale, su un ruolo che deve essere mantenuto anche a discapito dell’altro. Prima il sé e poi l’altro. Angela Lischetti
9 Ribollivo di rabbia; me la prendevo con tutti. Il dolore ti segna profondamente. Quando provi dolore, cerchi di riversarlo sugli altri. IO … non riuscivo a gestire la rabbia godevo nel veder soffrire gli altri non mi preoccupavo dei sentimenti altrui non potevo capire il loro punto di vista volevo potere, prestigio, attenzione Stavo meglio quando stavano male Angela Lischetti
11 SI ODIA CIÒ CHE SI TEME Angela Lischetti
12 COME VINCERE LA PAURA? Angela Lischetti
13 ACCRESCERE IL BENESSERE Angela Lischetti
14 SK vs BULL/CYBERBULLISMO conoscere la natura umana mettersi al posto dell’altro confessarsi le ossessioni imparare a darsi dei limiti riflettere sul «dopo» allontanarsi da cerchi magici (ogni tanto) sognare in grande e in positivo Angela Lischetti
15 FARE COSE INSIEME Angela Lischetti
16 GIOCARE CON L’ETICA Angela Lischetti
17 Giocando si impara che … se ognuno massimizza il proprio utile personale, tutti ottengono un risultato peggiore di quello che avrebbero ottenuto collaborando. ogni persona si comporta spesso in modo da massimizzare sempre solo e soltanto il proprio vantaggio personale. Ma questo è inevitabile? Ed è proprio vantaggioso? Angela Lischetti
18 Dilemma del prigioniero Due persone, A e B, sono accusate di un crimine e arrestati. Vengono posti in due celle diverse e NON possono comunicare tra loro. A e B hanno due alternative: confessare o tacere. Dilemma: cosa è meglio fare? Si creano tre scenari e ognuno comporta una conseguenza in termini di pena. Angela Lischetti
19 DILEMMA DEL PRIGIONIERO se confessa solo uno dei due, il traditore sarà rilasciato e l’altro sconterà 10 anni di prigione; se entrambi confessano tradendo il proprio compagno, sconteranno entrambi 5 anni di prigione; se entrambi non confessano, ne sconteranno solo 1. Angela Lischetti
20 Che fare? Dopo aver riflettuto il prigioniero solitamente decide di non confessare. Diffidando dell’altro, non può che scegliere il male che a lui appare minore. Avesse confessato, che certezza avrebbe avuto che l’altro avrebbe fatto la stessa cosa? Angela Lischetti
21 Dilemma del prigioniero così … entrambi confessano.! soluzione congiunta meno conveniente rispetto a quella cui sarebbero giunti se si fossero aiutati a vicenda. la scelta cooperativa sarebbe stata la migliore COOPERARE È MEGLIO!!!!! Angela Lischetti
22 CONCLUSIONI (alcune) Non diffidare dell’altro e dire la verità paga di più È bene non sprecare forze a combattersi Decisivo è cambiare sguardo: l’altro non è un nemico Meglio allearsi per cooperare Ogni agente fa il bene comune se fa la migliore scelta per se e gli altri Angela Lischetti
23 SI ODIA CIÒ CHE SI TEME, SI TEME L’OMBRA SCURA DI SÉ Angela Lischetti
24 GRAZIE PER L’ATTENZIONE Angela Lischetti
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