3 CONGRESSO - CANTIERE MEZZOGIORNO. LE PROPOSTE DELLA FILCTEM PER TORNARE A CRESCERE - Congresso Filctem

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CANTIERE
              MEZZOGIORNO.
              LE PROPOSTE DELLA
              FILCTEM PER TORNARE
              A CRESCERE.

               A cura di Gabriele Mazzariello
               Segretario Nazionale

         3°       CONGRESSO                                         FILCTEM

        NAPOLI 27|28|29 NOVEMBRE 2018
La versione completa è disponibile su www.congressofilctem2018.it
3 CONGRESSO - CANTIERE MEZZOGIORNO. LE PROPOSTE DELLA FILCTEM PER TORNARE A CRESCERE - Congresso Filctem
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SOMMARIO

Relazione introduttiva
Gabriele Mazzariello – Segretario Nazionale Filctem Cgil pag 2

I nt rod uzion e pag 8

1 Alcuni numeri per definire l’area economica e
  occupazionale di rappresentanza FILCTEM nel
  Mezzogiorno: il sistema MEC pag 10

2 Principali caratteristiche dell’apparato produttivo
  e dell’occupazione MEC nel Mezzogiorno pag 11

3 Un focus territoriale: un confronto tra le 8 regioni
  del Mezzogiorno pag 12

4 Le performance di sviluppo dal 2008 a oggi:
  un’analisi comparata per settore e macro area
  geografica pag 14

5 Evoluzione del mercato e nuove sfide competitive:
  il posizionamento del MEC nel Mezzogiorno pag 16

6 Ricongiungere il paese: le proposte della Filctem CGIL
  per accelerare sviluppo e occupazione nel sistema MEC
  pag 19

7 Un focus di policy: energia e reti per il Mezzogiorno pag 21

Realizzato da ARES 2.0
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R E LA Z I ON E INT R OD UT T IVA                              l'Italia continua ad essere un Paese che marcia a due
                                                               velocità, anzi la distanza tra il nord industrializzato ed
Gabriele Mazzariello                                           il sud, pur tra fasi alterne, è in aumento.
Segretario Nazionale Filctem Cgil                              Questa affermazione, anche se netta, non chiude però
                                                               la discussione.
L'analisi realizzata dal nostro Dipartimento di Studi e        Anzi, per quanto ci riguarda, lo spaccato offerto dallo
Ricerche, con la collaborazione dei ricercatori della So-      studio sulle articolazioni, sulle diversità, sulle poten-
cietà ARES 2.0, offre uno spaccato molto dettagliato            zialità, che qui e lì pure sono cresciute e si sono
dell'incidenza sulle attività del mezzogiorno, dei set-        espresse in tante zone del sud, sono motivo per leg-
tori sindacalmente rappresentati dalla FILCTEM.                gere meglio, per approfondire, e per trarre spunti utili
A beneficio degli ospiti Istituzionali, la FILCTEM è la         a rilanciare un lavoro sindacale teso al confronto, allo
Federazione di Categoria della CGIL, che organizza i           stimolo, alla sollecitazione, nel rapporto con imprese
lavoratori dei settori, chimico, tessile, dell'energia, e      ed istituzioni, per dare risposte alle esigenze di svi-
di altri comparti, sia manifatturieri che dei servizi.         luppo e di lavoro.
Ovviamente l'elaborazione e la presentazione di uno            In continuità con quanto tradizionalmente fatto dal
studio, per un Sindacato non è mai una occasione               movimento sindacale nel suo insieme, quindi, niente
neutra, magari utile solo ad aggiornare il dato stati-         di particolarmente originale.
stico attorno cui gira l'economia, la produzione, l'oc-        Ma se oggi su questo tema chiamiamo al confronto
cupazione del territorio o del settore preso in esame.         Istituzioni ed importanti esperienze aziendali, è per-
Quando in Segreteria abbiamo immaginato questo                 ché riteniamo che sia necessario un rilancio di atten-
convegno, lo abbiamo fatto pensando a quale contri-            zione e di iniziativa, esattamente in questo momento
buto ne potesse scaturire, a fronte di una corretta ed         cruciale per l'andamento dell'economia del Paese.
aggiornata analisi delle difficoltà e delle potenzialità         Paese che non riesce ad uscire da una crisi prima, e
dei territori del mezzogiorno, per meglio tarare la no-        dalla stagnazione poi, che dura ormai da oltre 8 anni,
stra iniziativa sindacale, nel confronto con Istituzioni       anche perché le scelte di politica economica, dei vari
ed Imprese.                                                    Governi che si sono succeduti, non solo non hanno ri-
Da qui l'idea di mettere insieme un momento di di-             solto il divario tra nord e sud, ma hanno anche pro-
battito pubblico, con gli ospiti che ringraziamo per           dotto un pesante impoverimento della classe media
aver risposto positivamente al nostro invito, e li rin-        ed acuito le già marcate differenze sociali.
graziamo soprattutto per il contributo alla discussione        Scelte tutte di stampo economiciste, che hanno mor-
che vorranno portare.                                          tificato gli investimenti produttivi, e la conseguenza
Questa relazione introduttiva, ha lo scopo di offrire al        e' stato l'impoverimento dell'ossatura manifatturiera
confronto, il punto di vista della FILCTEM Nazionale,          del Paese, che in questi anni ha perso oltre 1/3 della
sul tema del rilancio dello sviluppo del mezzogiorno.          sua capacità produttiva.
Tema su cui si sono scritti fiumi di parole, spesi un           Ed è proprio nella situazione data che noi vorremmo
mare di risorse, e su cui, insigni economisti si sono          attingere al concetto non nuovo, e da molti conside-
esercitati nell'indicare soluzioni e ricette, alla politica,   rato visionario, con il quale si afferma che lo sviluppo
chiamata a governare nel corso degli anni i cambia-            del sud è l'unica risorsa vera su cui puntare per rilan-
menti del Paese.                                               ciare ruolo e funzioni dell'insieme dell'Italia.
Ciò nonostante, lo studio conferma, con cifre e dati           Consideriamo insomma, il riequilibrio economico ed
incontrovertibili, quello che è sotto gli occhi di tutti, e    occupazionale tra il nord ed il sud, la via necessaria
cioè, che gli sforzi e gli strumenti usati, hanno esaurito     per traghettare l'intero Paese fuori dalle secche in cui
la loro funzione senza risolvere il problema:                  versa da troppi anni.
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Non fosse altro perché è nel mezzogiorno che insistono          sono le Regioni in cui i nostri settori rappresentano
i più ampi margini di crescita produttiva, rispetto ad un       parte consistente del rispettivo apparato produttivo.
nord che viaggia ormai da molto tempo a ritmi pari a            Parliamo di settori importanti sul piano nazionale,
quelli dei Paesi Europei più industrializzati.                  come il sistema moda che alimenta il Made in Italy,
Abbiamo per questo deciso, di aprire un ragiona-                come la chimica di base e la farmaceutica, industria
mento con le Istituzioni e con importanti imprese, al-          di eccellenza sul piano dei risultati economici ed in-
cune delle quali partecipano già oggi alla nostra               dustriali, ed ancora settori come la produzione e la di-
discussione, per una ripresa della progettualità e degli        stribuzione di energia elettrica, di cui l'ENEL è
investimenti al sud, provando a superare una vecchia            l'Azienda più rappresentativa, l'industria estrattiva e
concezione secondo cui la vocazione del mezzo-                  di trasformazione di cui l'ENI è certamente capofila.
giorno può essere unicamente quella dello sfrutta-              Sono questi i settori, assieme al manifatturiero più tra-
mento delle risorse ambientali a fini turistici.                 dizionale, fatto di piccole realtà produttive, come le
Certo non sfugge il dato dell'aumento esponenziale              migliaia aziende artigiane, ma anche di gruppi multi-
di presenze turistiche sulle belle spiagge del mezzo-           nazionali, della gomma e plastica, del vetro, della ce-
giorno, che con il suo patrimonio artistico e culturale         ramica, della pelletteria di grande qualità, destinata a
si sta imponendo sempre più nel settore dell'industria          fornire accessori per le grandi firme della moda, ed
del turismo.                                                    altri comparti minori, che tutti insieme rappresentano
Ma è innegabile che tale esplosione è un effetto congiun-        però, le potenzialità, ed in alcuni casi le eccellenze, da
turale della fuga dei turisti dai lidi dei Paesi del mediter-   cui occorre, a nostro giudizio, ripartire.
raneo attraversati da guerre e terrorismo. E comunque           E non volendo tralasciare niente delle cose di cui ci oc-
l'industria del turismo da sola non è sufficiente.                cupiamo costantemente, occorre non dimenticare il
Occorre avere un disegno unitario dello sviluppo del            ruolo ed il peso nel mezzogiorno, che hanno importanti
sud, certo senza mortificare lo spontaneismo su cui si è         aziende di servizio, in particolare del gas e dell'acqua,
innestato un processo di crescita assolutamente inte-           di cui l'Acquedotto Pugliese, che è una delle più grandi
ressante in alcuni territori ed in alcuni settori in partico-   Public Utility del sud, è un concreto esempio.
lare, ma senza doversi affidare unicamente ad esso.               L'insieme dei settori appena descritti, rappresentano,
Uno sviluppo sostenibile e di qualità, compatibile con          per consistenza e strategicità l'asset forse più impor-
le vocazioni del territorio, ma senza per questo sfug-          tante, per costruire una idea di rilancio dello sviluppo
gire alle necessità di crescita produttiva ed occupa-           dei territori del mezzogiorno.
zionale di cui c'è estremo bisogno.                             Ed è di questo che vorremmo parlare, pur non trala-
Lo studio presentato dai nostri analisti, qualche indi-         sciando le criticità ataviche, di cui soffre il sud, criticità
cazione in tal senso la da.                                     che l'analisi presentata non ha nascosto.
Intanto la consistenza nel mezzogiorno dei settori su           Due in particolare sono quelle che storicamente,
cui esercitiamo la nostra funzione di rappresentanza,           hanno afflitto e continuano tutt'ora ad affliggere il
ci da la misura di quanto sia importante ed impegna-            mezzogiorno:
tivo il ruolo che potremmo svolgere: oltre 180.000 ad-          • Il permanere di un indice infrastrutturale ancora
detti, in 26.000 imprese, per un fatturato aggregato                molto sfavorevole, fatto 100 la media nazionale,
di circa 57 miliardi di euro l'anno.                                è 80 per il sud, contro 121 per il centro e 107
Numeri di tutto rispetto, il cui andamento positivo o               per il nord
negativo, può quindi influenzare in maniera decisiva,            • Ed il permanere della diffusione della criminalità
l'andamento dello sviluppo del sud.                                 organizzata, su cui l'indice presenta un rapporto
Nell'ordine, la Campania, la Puglia, la Sicilia, l'Abruzzo          ancora fortemente sbilanciato, con il sud che
e per fatturato la Sardegna, a seguire tutte le altre,              viaggia a quota 178, contro il 74 del centro ed il
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    52 del nord                                              rappresentanza imprenditoriale.
•   In verità su quest'ultimo punto le evoluzioni            L'obiettivo, reso evidente proprio dalle presenze di
    degli ultimi anni, dimostrano che la malavita            questa mattina, è quello di provare a cogliere qualche
    organizzata ha cambiato pelle più volte,                 risultato immediato, quanto meno in termini di impe-
    inseguendo i cambiamenti di sistema nella                gno, a continuare ad arare il terreno su cui oggi trac-
    produzione della ricchezza:                              ciamo un solco.
•   Dagli affari sul sistema degli appalti pubblici,          Abbiamo infine fortemente voluto che a concludere
    esauritosi per mancanza di materia prima, visto          la nostra iniziativa, fosse la Segretaria Generale Su-
    che i Comuni hanno risorse ormai risibili da             sanna Camusso, per consegnare al vertice della Con-
    dedicare alle opere pubbliche, si è passati              federazione, il contributo della FILCTEM allo sviluppo
     ad altri interessi, più redditizi, come per esempio     di politiche territoriali più generali che la CGIL, in tutte
    gli investimenti in speculazione finanziaria dei          le sue articolazioni, nazionali, regionali e territoriali, è
    proventi della droga                                     chiamata a realizzare.
                                                             Ma veniamo al cuore delle possibili proposte di ordine
Queste sono le due arretratezze forse più eclatanti,         generale, sui tre/quattro macro aggregati rappresen-
storicamente in evidenza.                                    tati dalla nostra Categoria, alcuni esempi di buone
Questioni e problemi, che assieme al costante innal-         pratiche e buoni propositi da rafforzare.
zamento della quota di persone e di famiglie che vi-
vono sotto la soglia della povertà, all'abbandono            La prima di queste è l'Energia
scolastico ed alla conseguente scarsa scolarità, in-         Sul tema energia vorremmo non essere fraintesi.
sieme al basso tasso di occupazione, soprattutto tra i       La FILCTEM è il sindacato dei lavoratori del settore
giovani, oltre che alla piaga del lavoro nero, sono con-     della produzione di energia, in tutte le sue varianti,
seguenza e freno per un corretto sviluppo dei territori      tradizionali ed innovative, oltre che della relativa di-
del mezzogiorno.                                             stribuzione.
Siamo tutti più o meno consapevoli di questo, come           In quanto sindacato sentiamo quindi il dovere di tu-
siamo consapevoli che non esistono ricette facili ed         telare e difendere le condizioni delle persone che rap-
immediate, c'è un lavoro di lunga lena da affrontare,         presentiamo e le ragioni del loro lavoro, ma siamo
e noi vogliamo provare ad offrire qualche contributo          altresì consapevoli dei cambiamenti necessari, soprat-
di idee, già a partire dalla discussione di oggi.            tutto della necessità di affermare al più presto il pas-
                                                             saggio alle fonti rinnovabili.
Da qui il titolo del convegno:                               Chiediamo semplicemente che ci sia altrettanta con-
"Cantiere Mezzogiorno".                                      sapevolezza del fatto che la transizione debba essere
Non abbiamo opinioni preconcette o precostituite,            affrontata con un occhio attento a non determinare
perché sappiamo che il confronto ed il contributo di         scompensi nella continuità della produzione, e che si
idee, si costruisce attraverso un libero confronto tra       tengano in debito conto i risvolti occupazionali di tali
diverse opzioni, tant'è che abbiamo messo in piedi           trasformazioni.
questa iniziativa per offrire diversi punti di vista.         Per gli elementi di conoscenza che abbiamo appro-
Oltre alle Strutture sindacali della FILCTEM di tutti i      fondito, la prima riflessione che è possibile sottoporre
territori e di tutte le Regioni d'Italia, abbiamo invitato   ai nostri interlocutori, riguarda la principale missione
rappresentanti del Governo nazionale e regionale,            produttiva assegnabile al mezzogiorno: Secondo noi
studiosi, abbiamo fatto la scelta, per noi non usuale,       il sud svolge già oggi un ruolo sempre più evidente di
di invitare direttamente alcune importanti esperienze        hub energetico per l'intero Paese.
aziendali, invece che ricorrere ad una più generale          Favorisce ciò, senza dubbio la posizione geografica,
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e quindi la facilità, almeno in linea teorica, di produrre   di energia prodotta da fonti rinnovabili.
energia da fonti rinnovabili, o a basso impatto am-          Così gli impegni dell'ENI, a realizzare gli investimenti
bientale.                                                    promessi per i sui impianti nei territori del mezzo-
L'ENI, l'ENEL, che sono qui rappresentate, sono im-          giorno, le interconnessioni tra le raffinerie di Taranto
portanti imprese che operano sui mercati internazio-         e Milazzo, il petrolchimico di Brindisi, la destinazione
nali, ma sono soprattutto grandi aziende italiane, già       dell'impianto di Gela alla bio raffinazione, e così via
fortemente insediate nel sud, che, assieme ad altre          dicendo, e' un altro dei volani su cui innestare una ri-
imprese del settore energia, hanno una diretta re-           presa degli investimenti al sud.
sponsabilità sui risultati del sistema Paese, oltre che      Quindi non un hub di solo transito, ma un luogo in cui
per gli azionisti.                                           si concentrino gli investimenti di primarie aziende
Svolgono un ruolo efficace e positivo nel rilancio dello       come ENEL/TERNA, ENI/SNAM, per fare del sud il
sviluppo del mezzogiorno, se orientano i loro investi-       cuore energetico del Paese, e principale protagonista
menti nella direzione di grandi processi di riconver-        del rapido superamento della fase di transizione, tra
sione dei loro asset già presenti nelle regioni del sud,     vecchie e nuove fonti di produzione.
o se decidono di scommettere sul mezzogiorno come
naturale sviluppo di una politica energetica rivolta a       Manifatturiero
superare quanto più rapidamente possibile, l'attuale         Sul manifatturiero, riteniamo utile un richiamo ad una
dipendenza del Paese dalle fonti tradizionali.               prassi e ad una pratica che in un passato non lontano
Già oggi lo sviluppo delle rinnovabili al sud, ha pro-       ha prodotto un forte protagonismo degli enti locali e
dotto un ribaltamento delle condizioni storiche di un        delle forze sociali sui territori, la cosiddetta program-
Mezzogiorno importatore di energia prodotta al nord,         mazione negoziata.
e la Puglia è la Regione che ha dato il contributo più       La richiamiamo perché a valle del grande attivismo
grande in questo senso.                                      che venne governato attraverso la tanto vituperata
Ed è per questo che ci sembra francamente sbagliata          politica della concertazione, si ebbe uno scatto in
la resistenza riscontrata sul TAP, una infrastruttura che    avanti sul terreno dello sviluppo delle attività nel mez-
aiuterebbe l'intero Paese a diversificare le fonti di ap-     zogiorno, senza uguali.
provvigionamento di gas naturale, assai necessario           In quella fase per la prima volta il Sud è cresciuto per-
per coprire la transizione nella maniera meno impat-         centualmente più del Nord, almeno in termini di svi-
tante possibile.                                             luppo produttivo.
I nostri ricercatori hanno ragione a segnalare che oc-       Vennero messi in campo, ed incentivati, una serie di
corrono investimenti mirati per far crescere quanto          strumenti, appunto di programmazione negoziata,
più rapidamente possibile un nuovo modello di distri-        che come ci chiedeva l'Europa, avevano come primo
buzione dell'energia, le cosiddette reti Smart, reti in-     presupposto il pieno coinvolgimento delle forze eco-
terconnettive, che garantiscono la necessaria                nomiche e sociali dei territori.
continuità di erogazione a basso costo dell'energia          Le Reti di Impresa, i Distretti Industriali ed i Sistemi
prodotta nei territori del Mezzogiorno.                      Produttivi Locali, le misure di sostegno all'innovazione
Proprio qui in Puglia l'ENEL, solo alcuni mesi fa, ha        di processo e di prodotto, sono alcuni importanti stru-
presentato un importante progetto di investimento            menti, capaci di sollecitare un protagonismo delle
per circa 170 MLN di Euro, finanziato al 50% dalla CEE,       forze del territorio, che oggi la politica sembra voler
sicuramente uno dei più grandi progetti da realizzare        avocare invece unicamente a se stessa.
tra i Paesi dell'UE, per la realizzazione di interventi      Mi riferisco ai vari Patti per lo Sviluppo stipulati tra la
tecnologicamente innovativi, per una gestione sicura         Presidenza del Consiglio dei Ministri e le diverse Re-
ed affidabile delle reti elettriche, per la distribuzione      gioni del Mezzogiorno, una iniziativa calata dall'alto,
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con cui, dopo una premessa fotocopia, il Governo e la        frontare sapendo che il presupposto e' quello di aiu-
Regione coinvolta, assumono il reciproco impegno a           tare processi di riorganizzazione, ristrutturazione ed
perseguire le priorità convenute.                            anche riconversione, ma di contrastare con decisione,
Siamo partiti da qui, non per fare della inutile pole-       ogni tentativo di abbandonare territori già in forte dif-
mica, ma per dire che le due diverse modalità appena         ficoltà.
descritte, sono assolutamente indicative di due con-         A tale proposito va detto che abbiamo particolar-
cezioni, di due approcci diversi, verso la soluzione di      mente apprezzato, l'Intesa tra CGIL CIL UIL e CON-
un problema importante, come quello del rilancio             FINDUSTRIA, sulle corrette modalità di gestione delle
dello sviluppo del mezzogiorno.                              crisi aziendali, e la richiesta congiunta fatta al Go-
A nostro giudizio un forte protagonismo locale è la          verno, per un allargamento degli strumenti di ge-
premessa necessaria alla riuscita di qualsivoglia ini-       stione, i cosiddetti ammortizzatori sociali.
ziativa a sostegno dello sviluppo.
Certo poi servono interventi importanti per determi-         Governo
nare condizioni di competitività' del territorio, per ren-   Ed a proposito del ruolo del Governo, troviamo con-
derlo attrattivo verso nuovi investimenti, e serve poi       divisibili alcuni dei contenuti del cosiddetto Master-
ritrovare uno spirito imprenditoriale capace di scom-        plan per il mezzogiorno, elaborato a premessa dei
mettere sul mezzogiorno e sulle sue potenzialità.            Patti sullo sviluppo, poi stipulati tra la Presidenza del
Serve l'esempio di alcune importanti aziende nazio-          Consiglio e le regioni del sud, come stiamo approfon-
nali ed internazionali, la NOVARTIS è una di queste,         dendo il lavoro fatto dal Ministero dello Sviluppo Eco-
che, proprio fidando sulle potenzialità di crescita, de-      nomico, Industria 4.0.
cidono di allocare i propri investimenti produttivi del      Ma ci permettiamo di dire che tante volte sono state
settore farmaceutico, in aree industriali difficili, come      elaborate e definite linee di indirizzo e progetti, che
quelle della provincia di Napoli.                            poi sono stati lasciati sulla carta, soprattutto se a so-
Occorre inoltre stimolare processi aggregativi di            stenere quelle linee e quei progetti non vi è la con-
aziende di piccole dimensioni che insistono sugli            vinta partecipazione dei soggetti direttamente
stessi settori, con l'obiettivo di rafforzare la propria      interessati alla loro realizzazione, e cioè, il mondo del
posizione nelle dinamiche di confronto tra grandi            lavoro in tutte le sue componenti.
marchi commerciali e laboratori di produzione.               Gli imprenditori con le loro aziende, i lavoratori con la
Pensiamo in particolare al settore tessile, che in alcuni    loro rappresentanza, i territori con le loro Istituzioni,
territori, come nel Leccese, sembra stia avviando una        o sono chiamati ad essere protagonisti delle scelte, o
nuova stagione di recupero di parte significativa della       esse sono destinate a durare unicamente il tempo del
passata capacità produttiva.                                 convegno che le lancia.
Poi c'è il tema di come si affrontano alcuni processi di      Quindi per rilanciare le attività, lo sviluppo industriale,
desertificazione delle attività produttive, che in al-        e quindi l'occupazione, insistiamo, occorre ripartire
cune regioni si presentano più pesanti che in altre.         dal protagonismo di tali forze.
Pensiamo in particolare alla Sardegna, ed alle sue at-       Puntiamo sui giovani del mezzogiorno e sulla loro
tività estrattive, o alla Calabria con la crisi del porto    fame di una istruzione prima, e di un lavoro di qualità
di Gioatauro, l'unica infrastruttura che aveva dato spe-     poi, diamo loro gli strumenti cognitivi e conoscitivi
ranza di rilancio ad una Regione le cui attività produt-     necessari, e convinciamoli così a scommettere su loro
tive sono ormai ridotte al lumicino.                         stessi, e sulla loro utilità per la crescita del territorio
Poi ci sono alcune vertenze di crisi occupazionali di        dove sono radicati.
grandi gruppi, non ne citiamo nessuna per evitare di         I lavoratori, così come i giovani, quando ne hanno l'oc-
commettere antipatiche omissioni, vertenze da af-            casione sanno farsi impresa di sé stessi, l'esperienza
7

della neonata cooperativa CESAME di Catania, è esat-           Per chiudere va detto che i ragionamenti sviluppati in
tamente la realizzazione di uno spirito di intrapresa, di      questa comunicazione, non sono ovviamente esau-
lavoratori dipendenti, che ad un certo punto decidono          stivi delle questioni che la FILCTEM ha da porre sul
di diventare arbitri del loro stesso destino, e sulle ceneri   piano locale e nazionale, sul tema oggetto del conve-
di una fabbrica della ceramica ormai decotta, rinascono        gno, sviluppo del mezzogiorno.
decidendo di gestire in proprio l'impresa.                     Ci aspettiamo che dal dibattito che seguirà, vengano
L'esperienza imprenditoriale delle Start Up, sono cosa         ulteriori spunti e riflessioni, sia da alcuni dei nostri di-
importante quindi, ma non basta incentivare quelle             rigenti delle regioni del sud che sono chiamati ad in-
per risolvere il problema occupazionale del meri-              tervenire subito dopo il sottoscritto, sia dai nostri
dione.                                                         invitati che hanno avuta la cortesia di ascoltare le no-
Occorre sviluppare le reti infrastrutturali per rendere        stre proposte, e che interloquiranno con il Segretario
fruibili a tutte le imprese e le persone a costi compe-        Generale Emilio Miceli, nella seconda parte della di-
titivi, non solo le reti ICT, ma anche quelle dell'acqua       scussione.
e del gas, quelle elettriche, e le reti immateriali della
istruzione e della formazione di qualità.
Per discutere di industria 4.0, si può solo partire da
queste priorità infrastrutturali, altrimenti si gira a
vuoto, come si è fatto fino ad ora.

Public Utility
In questa prospettiva le cosiddette PUBLIC UTILITY che
insistono nei nostri settori, possono avere un ruolo im-
portante, a condizione che esse riescano a superare la
frammentazione, suggerita da un campanilismo poli-
tico, che produce solo perdite ed inefficienze.
Abbiamo voluto invitare a questa iniziativa l'Acque-
dotto Pugliese, perché riteniamo che sia un esempio
di come la realizzazione integrata di un servizio es-
senziale, la sua gestione con modalità industriale, e la
dimostrata capacità di superare i confini del campa-
nile, possono produrre risultati di tutto rilievo.
Poi non lesiniamo critiche alla gestione, quando sono
a nostro giudizio necessarie, come non sottovalu-
tiamo che anche recentemente si è prodotto uno
strappo nelle relazioni sindacali, non ancora sanato.
Ciò non di meno, non abbiamo difficoltà a dire che
mentre l'AQP, si è strutturata come una grande
azienda fondamentale per lo sviluppo del territorio,
in altre parti del sud, viene in mente in particolare la
Sicilia, ma non solo, la frammentazione e gli interessi
politici di piccolo cabotaggio hanno prodotto aziende,
per lo più municipalizzate, lontane mille miglia da una
idea di gestione industriale del ciclo delle acque.
8

INTRODUZIONE                                                  Come ben evidenziato nell’ultimo capitolo di questo
                                                              studio, siamo all’interno di un quadro di mutamento
Con questo studio abbiamo deciso di rafforzare il co-          del paradigma energetico che spinto anche dalle op-
stante impegno della Filctem verso lo sviluppo del            portunità tecnologiche vedrà crescere sempre di più
Mezzogiorno non solo grazie alla continua attività sin-       il ruolo delle fonti a più basso impatto ambientale. In
dacale, ma anche attraverso un contributo di ricerca.         questa prospettiva, il gas e le molte forme di rinnova-
Scopo primario di questo lavoro è infatti quello di ren-      bili oggi disponibili trovano un ambiente favorevole
dere disponibile un apparato informativo - utile ad           nelle regioni del Sud, trasformando quindi questo ter-
operare sul territorio in modo sempre più mirato - e          ritorio nell’area di elezione per il futuro energetico di
per questa via creare un’occasione di confronto pub-          questo paese. Uno scenario, questo, che naturalmente
blico a cui affidare il compito di condividere un dise-         potrà diventare un vero volano di sviluppo del Sud,
gno di policy che torni ad attribuire al Mezzogiorno          soltanto se tutti gli attori che a vario titolo contribui-
un ruolo centrale per lo sviluppo del paese.                  scono a definire la politica energetica di questo paese,
I dati, in parte riportati in questo rapporto, ed il dibat-   decideranno di intervenire in particolare a favore del
tito intorno a questo grande tema del Sud, eviden-            rinnovamento tecnologico del sistema delle reti e per
ziano in modo inequivocabile che ci troviamo di fronte        superare i problemi dell’emergenza ambientale di cui
ad una realtà territoriale che nello scenario tecnolo-        le bonifiche dei siti dismessi o in dismissione sono uno
gico e geo politico attuale, esprime delle straordinarie      degli aspetti rilevanti. È indubbio che siamo in pre-
potenzialità che possono diventare una concreta ri-           senza di un quadro in cui i grandi operatori dell’ener-
sposta all’attuale deficit di sviluppo, se supportate da       gia (ENI ed ENEL in testa) dovranno tornare ad
un impegno di politica industriale coerente.                  operare da protagonisti, attraverso una politica degli
A questo proposito, stringendo la riflessione su quei          investimenti che riconosca il Mezzogiorno come asset
punti di forza che potrebbero attivare processi di mol-       strategico del loro sviluppo futuro nel paese.
tiplicazione dello sviluppo, un primo elemento di va-         Ovviamente la posizione geografica è solo uno dei
lore è senza dubbio una geografia che favorisce il Sud         punti di forza del Mezzogiorno d’Italia. Non bisogna
a svolgere il ruolo di hub energetico del paese.              infatti dimenticare, che nonostante una fase di forti
                                                              contraddizioni, ancora oggi, il capitale umano dispo-

    SUD
                                                              nibile in quest’area rappresenta un asset che se valo-
                                                              rizzato nel rapporto con un sistema imprenditoriale
                                                              strutturato può influenzare le scelte di allocazione
                                                              degli investimenti. Non mancano, infatti, esempi di
                                                              operatori internazionali che di fronte a una estesa pla-
                                                              tea di giovani con istruzione medio alta ed in attesa
                                                              di lavoro, hanno fatto propria questa prospettiva.
                                                              Ancora una volta, la traduzione di questo punto di forza
                                                              in un’opportunità di nuova occupazione e sviluppo,
                                                              passa attraverso un intervento pubblico, orientato non
                                                              solo ad intensificare gli investimenti di istruzione e qua-
                                                              lificazione professionale dei giovani, ma anche di valo-
                                                              rizzazione commerciale di questi asset attraverso
9

un’azione di marketing territoriale che sappia parlare      mica è il superamento dell’annoso deficit burocra-
agli operatori nazionali ed internazionali.                 tico-amministrativo. Come noto, si tratta di un pro-
Continuando sui giovani, ed in modo coerente ad una         blema che non risparmia alcuna area del paese ma
accelerazione degli investimenti sul capitale umano,        che in molte zone del Sud assume forme di vero e
la scelta - già oggi praticata - di avviamento al lavoro    proprio ostacolo allo sviluppo. Emblematico a que-
attraverso l’esperienza imprenditoriale della start up,     sto riguardo, è il dato sull’utilizzo dei Fondi Comu-
dovrebbe assumere contorni sempre più strutturati           nitari, oggi fonte primaria per attivare azioni di
all’interno del policy mix dell’attore pubblico. Con        policy. Oppure, il dato sui tempi della giustizia e
questo approccio, infatti, oltre a generare canali auto-    quelli delle autorizzazioni.
nomi di lavoro, si attivano spinte propulsive di nuova      Molto vicino al tema dell’efficientamento del sistema
imprenditorialità che, se indirizzate nella giusta dire-    pubblico è anche quello del riordino della rete delle
zione, potranno favorire la realizzazione di quella         municipalizzate che oggi operano nel settore delle
nuova dimensione dello sviluppo che va sotto il nome        utility. In una prospettiva di qualificazione del servi-
di Industria 4.0.                                           zio, l’attuale modello operativo delle piccole muni-
Parlare di industria 4.0, ovviamente, evidenza l’im-        cipalizzate che presidiano micro mercati locali,
portanza di un impegno nello sviluppo della tecno-          dovrebbe rinnovarsi nella direzione di un sistema in-
logia ICT almeno in tre direzioni: quello della             tegrato che consenta di raggiungere soglie dimen-
infrastrutturazione digitale del territorio; quello         sionali   coerenti    alla     crescente   complessità
dell’accesso alle tecnologie ICT per tutti gli operatori    dell’offerta dei servizi e alla densità degli investi-
economici, anche quelli di micro e piccole dimen-           menti necessari. In questa prospettiva, la pianifica-
sione; infine quello della conoscenza, attraverso il si-    zione del riordino delle municipalizzate, non solo sul
stema dell’istruzione e della formazione.                   piano organizzativo ma anche degli investimenti e
Senz'altro, lo scenario e le priorità di policy descritte   qualificazione del servizio, rappresenterebbe senza
potranno contribuire pienamente a riattivare lo svi-        dubbio una leva di policy di straordinaria impor-
luppo e l’occupazione del Sud nella misura in cui si        tanza, per il suo potenziale impatto in termini di svi-
riuscirà a dare una risposta efficace al superamento        luppo ed occupazione.
di quelle disfunzioni di contesto che la letteratura
oggi disponibile riconosce come un freno all’oppor-
tunità di nuovi investimenti.
Su questo fronte ci sono almeno due priorità su cui
il decisore politico dovrà garantire un maggior im-
pegno. La prima è indubbiamente quella della sicu-
rezza. Nonostante non manchino segnali positivi,
sono ancora oggi molte le aree del Mezzogiorno
dove la estesa presenza della criminalità influenza e
frena l’iniziativa imprenditoriale, diminuendo per
questa ragione il valore di quei fattori che invece ga-
rantirebbero un vantaggio competitivo del Sud.
Non meno importante per alimentare l’interesse del
Mezzogiorno come territorio di opportunità econo-
10

        Alcuni numeri per definire l’area                            IL MEC NEL MEZZOGIORNO: ALCUNE DIMENSIONI
1.      economica e occupazionale di                                 PER INQUADRARNE IL RUOLO

        rappresentanza FILCTEM nel                                                                Fatturato
        Mezzogiorno: il sistema MEC.                                                              Occupazione
                                                                                                  Imprese
Affrontare il tema del Mezzogiorno con la prospettiva di
                                                                                                                            38%
                                                                    Quota % settori MEC del
contribuire all’elaborazione di un piano industriale in
                                                                    manifatturiero del Sud su                          26%
grado di rilanciare sviluppo e occupazione in un territorio
                                                                    totale manifatturiero della
                                                                       stessa area geografica
                                                                                                                      23%
che continua ad accumulare un ritardo nel suo posiziona-
mento competitivo, impone un esercizio propedeutico di
ricostruzione dell’attuale presenza dei settori Filctem nelle
regioni del Sud (da questo momento MEC, acronimo dei
tre macro aggregati settoriali di rappresentanza: Moda-                                                       11%
                                                                      Quota % MEC nel Sud
                                                                                                                16%
Energia-Chimica).
                                                                        su totale MEC Italia
                                                                                                                      24%
A tal proposito, nella prima parte di questo rapporto, verrà
proposto un percorso di analisi statistica che, attraverso
una lettura comparata dei settori MEC, proverà a far emer-
gere punti di forza ed elementi di criticità rispetto ai prin-
cipali fattori su cui oggi poggia la competitività.               Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT
La seconda parte del rapporto verrà invece dedicata a pro-
porre alcune riflessioni di policy, il cui scopo è l’accelera-    La lettura dei macro settori che compongono l’aggregato
zione dello sviluppo e la creazione di lavoro.                    MEC nelle regioni del Mezzogiorno, presenta una realtà
Mentre la prima parte di analisi è costruita attraverso me-       occupazionale molto sbilanciata sui comparti del manifat-
todiche desk di elaborazione di fonti statistiche Istat, la se-   turiero tradizionale. In modo particolare è il sistema moda
conda parte si avvale di un approccio field basato su             la realtà a maggior densità di addetti, con una quota MEC
interviste aperte e focus group che vedono coinvolti gli          pari a poco più del 37%. Da notare però che se si accede
stessi sindacalisti che nella loro funzione si assumono quo-      a un confronto per fatturato, la componente settoriale che
tidianamente la responsabilità della rappresentanza dei la-       contribuisce maggiormente al MEC nel Sud è quella delle
voratori sul territorio.                                          Utility, con Energia-Gas e Acqua che superano il 32% del
Fatta questa premessa di inquadramento dell’indagine, una         valore delle vendite. Una quota che sommata al 32% della
prima lettura dei dati disponibili, mostra che il sistema         raffinazione, porta questi due aggregati a quasi due terzi
MEC nella sua componente meridionale è formato da                 del fatturato complessivo.
oltre 180 mila addetti, 26 mila imprese e un fatturato ag-
gregato di 57 miliardi di euro.
Con questi numeri, il MEC, esclusa la componente ener-
gia e acqua, rappresenta nell’economia manifatturiera del
Mezzogiorno il 26% dell’occupazione, il 38% del fatturato
ed il 23% delle imprese.
11

                                                                ditoria notevolmente più frammentata nel Mezzogiorno.
    IL MEC PER MACRO SETTORE NEL MEZZOGIORNO                    A questo proposito è emblematico che le imprese con più

                        Imprese      Fatturato     Addetti
                                                                di 50 addetti del sistema MEC del Mezzogiorno sono solo
                                                                337 rispetto al totale nazionale nella stessa classe dimen-
   Estrazione              3,5         3,4          4,4         sionale di 3.191 imprese.

   Moda                   44,7         11,2         37,6
                                                                    QUOTA DI OCCUPATI NELLE IMPRESE CON MENO
                                                                    DI 49 ADDETTI
   Raffinazione            0,7         31,9         3,6

   Chimica                                                                                         12
                           4,0         6,2          6,8                              Acqua
   Farmaceutica                                                                                    12
                                                                                                                         53
                                                                          Elettricità e Gas
   Gomma Plastica          6,3         7,4          10,2                                                19
                                                                                                                                        82
                                                                    Prodotti non metalliferi
   Altre produzioni                                                                                                          57
                          30,4         7,5          21,3
   non metallifere                                                                                                            58
                                                                          Gomma/Plastica                                48
   Elettricità e Gas       9,0         29,2         10,9            Chimica/Farmaceutica
                                                                                                                              58
                                                                                                         22
                                                                                                              32
   Fornitura Acqua         1,4         3,2          5,2                       Raffinazione              20
                                                                                                                                        80
                                                                                     Moda
   Totale MEC            100,0        100,0        100,0                                                                           67
                                                                                                                              61
                                                                                 Estrazioni                        41
                                                                                                                                   69
Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT                                     Totale MEC                               50

                                                                                               Mezzogiorno
        Principali caratteristiche dell’ap-                                                    Italia

2.      parato produttivo e dell’occupa-
        zione MEC nel Mezzogiorno.                              Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT

La composizione settoriale descritta nel capitolo pre-          In questa analisi del sistema MEC nel Mezzogiorno, oltre
cedente è certamente alla base di alcune specificità del        alla misura sul frazionamento produttivo, è utile studiare
sistema produttivo-occupazionale MEC nel Mezzo-                 anche il profilo occupazionale rispetto alle forme di lavoro
giorno.                                                         (dipendente ed altre tipologie) e alle caratteristiche ana-
Infatti, come era ovvio aspettarsi, a una disaggregazione       grafiche di genere, età e cittadinanza degli occupati.
del MEC per classe dimensionale di addetti, si fotografa        Rispetto a queste variabili, uno sbilanciamento occupazio-
un livello di frazionamento medio alto, ben al di sopra del     nale verso imprese di dimensioni minori e verso quella com-
dato medio nazionale. I dati Istat attribuiscono alle imprese   ponente MEC riconducibile al manifatturiero tradizionale,
con meno di 49 addetti il 69% degli occupati MEC contro         non sembra aver generato il sopravanzare delle forme di la-
il 49% della media nazionale. Ovviamente, a caratterizzare      voro atipiche. La componente di lavoro dipendente, fatte
questo aggregato economico nella direzione delle micro e        alcune eccezioni, si attesta poco al di sotto dei livelli medi
piccole imprese sono i settori del manifatturiero tradizio-     registrati a livello nazionale (85% contro l’87%).
nale - sistema moda in testa - che non trova una compen-
sazione sufficiente nei settori della chimica-farmaceutica,
del petrolio e delle utility, che come noto esprimono invece
livelli di più elevata concentrazione in imprese medio
grandi. Va precisato, però, come riportato dal grafico che
segue, che a un confronto con la media nazionale all’in-
terno di ciascun settore su cui si compone il MEC, un
tratto che si ripete costantemente è quello di una impren-
12

     LA QUOTA % DI OCCUPAZIONE DIPENDENTE
                                                                                              (9% rispetto al 14%). Le differenze più marcate si regi-
     SUL TOTALE ADDETTI                                                                       strano nel settore della gomma – plastica dove gli stranieri
                                                                                              nel Sud si fermano al 6% contro una quota media nazio-
                                                Italia
                                                Mezzogiorno
                                                                                              nale all’interno dello stesso settore pari al 14%. Pensando
     100%
                                                                                              invece ai settori dove è maggiore l’occupazione straniera,

      95%
                                                                                              il confronto attribuisce alla filiera moda il risultato più ele-
                                                                                              vato con il 12%, rispetto agli altri settori dove la presenza
      90%                                                                                     non supera mai il 6%
      85%

      80%

      75%
                                                                                              3.      Focus territoriale: un confronto
                                                                                                      tra le 8 regioni del Mezzogiorno.
                                 Raffinazione

                                                  Gomma
            Totale MEC

                                             Chimica
                                         Farmaceutica

                                                                       Elettricità e Gas
                                                         Altri prodotti non
                                                                 Metalliferi

                                                                                      Acqua
                    Estrazione

                                                  Plastica
                            Moda

                                                                                              Per delineare un profilo più preciso dell’assetto meridionale
                                                                                              del MEC è necessario sviluppare una analisi che permetta
                                                                                              di cogliere il contributo di ciascuna regione per le principali
                                                                                              variabili descrittive dell’apparato produttivo.
                                                                                              Cominciando questa ricostruzione dal confronto geografico
Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT                                                    per numerosità delle imprese, fatturato e occupazione, si ot-
                                                                                              tiene un quadro del MEC in cui, la Campania rappresenta
Sul fronte delle variabili anagrafiche, il tratto tipico del                                  la regione che concentra la quota più elevata di occupati
Mezzogiorno, dove il dualismo di genere è sempre più ac-                                      (29%), seguita da Puglia (23%) Sicilia e Abruzzo (che si at-
centuato del resto del paese, nell’aggregato MEC, per ef-                                     testano a poco meno del 16%). L’ordine cambia se si studia
fetto del sistema moda, si accorcia notevolmente, anche se                                    la distribuzione rispetto al fatturato. Usando questa varia-
non si annulla del tutto. I dati Istat raccontano, infatti, di                                bile, la regione che più contribuisce al MEC è la Sicilia con
una quota di occupazione femminile pari al 35% nel Sud                                        più del 32% (Campania 20%, Puglia e Sardegna 15%).
contro una media nazionale MEC del 40%. Un risultato
che comunque si attesta ben al di sopra del sistema mani-                                         IL CONTRIBUTO REGIONALE ALL’AGGREGATO MEC
fatturiero, in cui la componente femminile si ferma al
28% nella media nazionale e 24% nel Mezzogiorno.                                                                        Imprese       Fatturato      Occupati

                                                                                                 Abruzzo                  10,6          11,0           15,5
Per quanto riguarda invece la composizione per classe di
età, si conferma anche nel MEC, senza grosse differenze
geografiche, un fenomeno di grave emarginazione dei più                                          Molise                   1,5            1,5            2,0

                                                                                                 Campania                 30,2          19,8           29,0
giovani. Precisamente gli ultimi dati disponibili attribui-
scono alla classe di età 15-29 anni una quota di occupa-
zione nel MEC meridionale pari al 12%, di due punti                                              Puglia                   24,7          15,2           23,5

                                                                                                 Basilicata               2,6            1,9            2,6
sopra la media nazionale.
A una lettura della distribuzione per settore, l’area produt-
tiva dove la quota di giovani è più elevata è quella della fi-                                   Calabria                 6,6            3,9            4,4

                                                                                                 Sicilia                  17,7          32,4           15,8
liera moda in cui però la presenza si ferma al 15%.
Un ultimo dato, utile per completare il profilo occupazio-
nale, è quello della presenza di stranieri all’interno della                                     Sardegna                 6,2           14,4            7,1

                                                                                                                         26 mila      57 miliardi     184 mila
forza lavoro MEC. Rispetto a questa variabile, l’occupa-
                                                                                                 Mezzogiorno
zione meridionale MEC coinvolge un minor numero di                                                                    (indice 100)   (indice 100)   (indice 100)
stranieri (UE ed extra UE) rispetto alla media nazionale
                                                                                              Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT
13

L’approfondimento per specializzazione settoriale contri-                                            Le diverse specializzazioni MEC delle regioni meridionali
buisce poi a completare la rappresentazione del MEC nel                                              sono senza dubbio un fattore che contribuisce a descrivere
Mezzogiorno. Anzitutto, il ruolo primario della Sicilia per                                          le evidenti differenze nel livello di frazionamento produttivo
quota di fatturato MEC è chiaramente riconducibile al                                                riportate nella figura che segue.
suo peso nel settore della raffinazione. Si tratta, infatti, di                                        In questo confronto, la realtà che esprime un assetto pro-
una regione dove la quota di occupazione nel settore as-                                             duttivo totalmente sbilanciato sulle micro e piccole imprese
sorbe il 59% del totale nel Sud.                                                                     è la Calabria, dove il 90% degli addetti MEC è occupato in
Altro settore di specializzazione geografica è quello della chimica                                  aziende al di sotto dei 49 addetti. In questa regione, se si
e farmaceutica, con la Campania al primo posto per numero                                            guarda alla sola classe 0-9 addetti, si ha una quota di occu-
di occupati con una quota del 37%. Un contributo importante                                          pazione che sfiora il 60%.
all’interno dello stesso settore, benché minore, lo danno anche                                      Dopo la Calabria, le due regioni dove è più densa la pre-
l’Abruzzo, la Sicilia e la Puglia. Per quanto riguarda invece il si-                                 senza del MEC (Campania e Puglia), sono anche le aree del
stema moda, le prime due regioni di specializzazione sono                                            Sud dove si registra la condizione di maggior frazionamento
Campania e Puglia, a cui segue l’Abruzzo. Insieme queste tre                                         con una quota di occupati sotto la soglia dei 49 addetti che
realtà sommano l’89% dell’occupazione.                                                               si attesta oltre il 75%.
La Campania è la prima regione anche nella gomma-pla-

                                                                                                       LA QUOTA DI OCCUPATI NELLE IMPRESE CON MENO DI
stica (31% dell’occupazione presente nel Sud). Un risultato
che sommato al 20% di Abruzzo e Puglia, porta questo set-                                              49 ADDETTI: UN CONFRONTO TRA LE REGIONI DEL SUD
tore a essere concentrato per oltre il 70% in 3 regioni.
Come evidente dalla tabella che segue, Campania, Puglia                                                                           Sardegna

                                                                                                              Calabria                                   Abruzzo
e Sicilia sono le realtà dove è maggiore la presenza anche
del sistema delle Utility, sia per la componente energia elet-
                                                                                                                           90
                                                                                                                                     52
trica e gas sia per il trattamento e distribuzione dell’acqua.
                                                                                                                                          53
                                                                                                        Puglia                                                 Molise
   OCCUPATI MEC PER SETTORE E REGIONE                                                                            78                             57

                                                                                                                                                    64
                                                                        Elettricità Gas
                                          Farmaceutica

                                                                                                                      75
                                 Raffinazione

                                                              Prodotti non

                                                                                                                                                             Basilicata
               Estrazione

                                                                                                        Campania
                                                              Metalliferi
                                          Chimica-

                                                     Gomma-

                                                                                                                                          64
                                                     Plastica

                                                                                      Acqua

                                                                                                                                69
                        Moda

                                                                                               MEC

  Abruzzo         19        18        2         19       20       16           8           6    16
                                                                                                                            SUD           Sicilia

  Molise           2        2         0          4       2         2           2          0     2

  Campania          8       39       15         37       31        19        22           24    29
                                                                                                     Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT

  Puglia          18        32       12         12       20       20          19          17    24   Prima di passare ad una analisi delle dinamiche di sviluppo
  Basilicata       9        1         0          1       4         4           3          0     3
                                                                                                     e dei livelli di competitività ed efficienza operativa, è utile
                                                                                                     completare questa prima parte di approfondimento regio-
  Calabria         3        2         3          4       4         7           9          5     4    nale anche attraverso qualche dato comparato sulle prin-

  Sicilia         22        4        59         16       14       22          22          29    16
                                                                                                     cipali caratteristiche dell’occupazione:
                                                                                                     1. La componente di lavoro dipendente si colloca oltre
  Sardegna        21        1         8          6       4         9          14          19    7    l’85% della forza lavoro ad eccezione della Calabria dove

                  100 100 100
                                                                                                     la quota scende al 70%. Rispetto a questa variabile (ed
  SUD                                           100      100 100             100          100 100    escludendo la Calabria che esprime in tutti i settori una
                                                                                                     posizione anormalmente alta di lavoro non standard),
Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT
14

sono la moda ed i prodotti non metalliferi i settori in cui      mente sull’occupazione e sul valore aggiunto.
in quasi tutte le regioni si registra una componente atipica     Queste differenze, si ripetono in forma ancora più visibile
particolarmente alta fino a toccare in alcuni casi un quarto     quando l’analisi si concentra sulla realtà meridionale. Un
della forza lavoro;                                              territorio quest’ultimo i cui ritardi di infrastrutturazione,
2. Il confronto di genere (che nella media del MEC meri-         di sicurezza e risposta istituzionale, hanno determinato
dionale si posiziona al 35% di presenza femminile), attri-       uno svantaggio di competitività territoriale rispetto al resto
buisce alla regione Sardegna il livello più elevato di           del paese che ha aggravato l’impatto della crisi sul fronte
dualismo con una presenza di donne ferma al 19%, seguita         della tenuta occupazionale, ma ancora di più, sul fronte
dalla Sicilia che si posiziona al 22%. Al contrario la per-      della capacità di reddito delle imprese, misurata in termini
formance migliore tra le regioni a più ampia presenza di         di valore aggiunto.
occupati MEC è quella della Puglia dove le donne salgono
al 45%, e questo grazie alla specializzazione moda;
3. La regione dove è più ampia la quota di occupati con
meno di 29 anni è la Campania (15%), mentre quella con
i livelli più bassi è la Sardegna (7%). Incrociando settori e
regioni si scopre che la coorte dei giovani raggiunge il suo
massimo nel settore moda in Campania (19%). Al con-
trario sono le imprese dell’acqua dove si può affermare che
i giovani sono sostanzialmente esclusi (3-5%).

4.      Le performance di sviluppo dal
        2008 a oggi: un’analisi comparata
        per settore e macro area geo-
        grafica.
Come è facile intuire anche dalla ricostruzione proposta
nelle pagine precedenti, il MEC mette insieme realtà eco-
nomico-occupazionali molto diverse non solo per il mer-
cato a cui si rivolgono ma anche per il loro assetto
occupazionale e produttivo.
Ovviamente, come visibile dalla figura che segue, una re-
altà così composita, in questo lungo periodo di crisi e forti
tensioni competitive, ha espresso una dinamica di sviluppo
molto differenziata al suo interno.
I dati, nonostante la fonte Istat per i confronti territoriali
non consente di avere un quadro completo anche dell’ul-
timo biennio, fotografano una realtà MEC in cui i settori
che meglio si sono difesi dalle tensioni che da molti anni
stanno assillando l’economia italiana, sono quelli delle uti-
lity e del manifatturiero a più alto contenuto tecnologico
(chimica e farmaceutica in testa), mentre il segmento del
manifatturiero del Made in Italy (moda, gomma-platica e
gli altri prodotti non metalliferi), ha dovuto misurarsi con
un processo di riorganizzazione che ha inciso pesante-
15

   DINAMICA % DELL'OCCUPAZIONE NEL PERIODO
                                                                                      ferenze nella strategia imprenditoriale e per questa via rap-
   2008-2013                                                                          presentare anche una prospettiva di scenario.
              Nord             Centro                  Sud           Italia
                                                                                      Anche in questo caso, i dati sono inequivocabili, le perdite
    5%                                                                                di valore aggiunto e di occupazione si associano in modo
    0%
                                                                                      diretto alle decisioni di investimento. Infatti, escludendo
                                                                                      la diversa dinamica dell’elettrico, da un confronto tra set-
   -5%                                                                                tori e territori, emerge che in un quadro generale di pru-
  -10%                                                                                denza sugli investimenti, le realtà che percorrono in modo
  -15%                                                                                più convinto una strategia difensiva, fatta di forte riduzione
  -20%
                                                                                      degli investimenti fissi, sono principalmente le regioni del

  -25%
                                                                                      Sud ed i settori del Made in Italy.

  -30%
                                                                                          DINAMICA % DEGLI INVESTIMENTI FISSI LORDI
  -35%                                                                                    A PREZZI CORRENTI NEL PERIODO 2008-2013

                                                                                                    Nord             Centro                  Sud           Italia
            Moda     Raffinazione      Gomma           Elettricità      Totale
                       Chimica e    Plastica e altri      Gas        Manifatturiero

                                                                                         20%
                     Farmaceutica    prodotti non
                                      metalliferi

Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT                                               10%

                                                                                          0%
   DINAMICA % DEL VALORE AGGIUNTO A PREZZI                                              -10%
   CORRENTI NEL PERIODO 2008-2013
                                                                                        -20%
              Nord              Centro                 Sud           Italia
    5%                                                                                  -30%

    0%                                                                                  -40%

   -5%                                                                                  -50%

  -10%                                                                                  -60%

  -15%                                                                                  -70%

  -20%
                                                                                                  Moda     Raffinazione      Gomma           Elettricità      Totale
                                                                                                             Chimica e    Plastica e altri      Gas        Manifatturiero
                                                                                                           Farmaceutica    prodotti non

  -25%
                                                                                                                            metalliferi

  -30%                                                                                Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT
  -35%

  -40%

  -45%
            Moda     Raffinazione      Gomma           Elettricità      Totale
                       Chimica e    Plastica e altri      Gas        Manifatturiero
                     Farmaceutica    prodotti non
                                      metalliferi

Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT

A completamento di questa rappresentazione di una lunga
crisi ancora non superata, che pur non risparmiando alcuna
realtà ha accentuato il dualismo Nord-Sud, vale la pena ri-
portare anche un dato sulla dinamica degli investimenti.
Una variabile quest’ultima che consente di delineare le dif-
16

                                                                       ALCUNI INDICATORI PER DESCRIVERE IL LIVELLO
5.      Evoluzione del mercato e nuove
        sfide competitive: il posiziona-
        mento del MEC nel Mezzogiorno.
                                                                       DI APPETIBILITÀ E COMPETITIVITÀ TERRITORIALE

                                                                                                                 Nord   Centro   Sud    Italia

                                                                                                                 107     121     80     100
                                                                     Indice di dotazione infrastrutturale
Per completare il racconto sul MEC nel Mezzogiorno, di               socio-economica (media Italia =100)

seguito sarà esposta una lettura comparata (geografica/set-                                                       52     74      178    100
                                                                     Indice di diffusione della criminalità
                                                                     organizzata (media Italia =100)
toriale) di alcune variabili in grado di approssimare una
                                                                                                                 7%      8%      24%    13%
                                                                     Quota di persone che vivono sotto
rappresentazione di una capacità competitiva, eviden-                la soglia di povertà (in %)

                                                                                                                 12%    12%      19%    15%
ziando gli elementi di forza e di criticità. Tale analisi offre       Quota di giovani di 18-24 anni d’età che
                                                                     abbandonano prematur. gli studi (in %)
un utile supporto alla costruzione di una proposta di ag-
                                                                                                                 18%    21%      14%    18%
                                                                     Quota di popolazione che ha conseguito
giornamento dell’attuale strumentazione di policy.                   un diploma di laurea o post laurea (in %)
In questa prospettiva, al fine di offrire uno spaccato
                                                                                                                 63%    66%      51%    59%
                                                                     Quota di popolazione che ha
                                                                     conseguito almeno un diploma di
quanto più completo possibile, è stato disposto un set di            qualifica professionale (in %)

                                                                                                                 36%    31%      20%    29%
variabili che non si esaurisce nella lettura delle principali        Tasso di disoccupazione dei giovani di
dimensioni aziendali-settoriali (propensione all’export, li-         15-29 anni di età (in %)

velli di efficienza dei fattori di produzione, densità degli                                                       10%     9%      6%     9%
                                                                     Quota di occupati che partecipano
                                                                     ad attività formative (in %)
investimenti, etc), ma si allarga fino a comprende i fattori
più genarali di appetibilità del contesto territoriale in cui       Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT
si inserisce la stessa impresa (infrastrutture, livello di istru-
zione e formazione, sicurezza, etc).                                Passando da un generale confronto rispetto alla competi-
Cominciando da questo secondo gruppo di indicatori, la              tività territoriale, ad una lettura del posizionamento com-
rappresentazione è nettamente sfavorevole al Sud.                   petitivo dei settori del MEC, un primo dato di particolare
Il confronto con il resto del paese racconta infatti di un          importanza riguarda la misurazione della capacità delle
contesto in cui alcune tra le principali variabili su cui           imprese di partecipare da protagoniste ad un processo di
fonda l’attrattiva imprenditoriale del territorio si posizio-       internazionalizzazione che l’apertura dei mercati ha reso
nano ben distanti dai livelli più performanti delle regioni         inevitabile.
del Centro Nord.
Emblematica è la distanza dell’indice di dotazione di in-              IL CONTRIBUTO DI FATTURATO ED EXPORT
frastrutture economiche e sociali, in cui fatto 100 il livello         PER I SETTORI DEL MANIFATTURIERO MEC

                                                                                                                 Nord   Centro   Sud    Italia
medio nazionale, il Nord si posiziona a 107, il Centro sale

                                                                                                                  69                     100
a 121 mentre il Sud precipita a 80. Ancora più aperta è la
forbice rispetto alle condizioni di sicurezza misurate dal-                                Quota % fatturato              20     11,1
                                                                                                                  72      17     10,8    100
                                                                     Manifatturiero
                                                                                           Quota % export
l’indice di diffusione delle forme di criminalità più gravi e
invasive del territorio, come il fenomeno delle mafie (178                                 Quota % fatturato      59      32     8,2     100
                                                                                                                  67      28     5,0    100
                                                                     Moda
il Sud rispetto ad un indice 52 del Nord e 74 del Centro).                                 Quota % export

Non meno grave, anche pensando al futuro, è la situazione                                  Quota % fatturato      52      2      46,6    100
                                                                                                                  15      10     75      100
                                                                     Raffinazione
dei giovani. I dati raccontano infatti di una quota del 19%                                Quota % export

di giovani che abbandona prematuramente gli studi senza              Chimica
                                                                                           Quota % fatturato      77      19     4,6     100
andare oltre la licenza media (12% nel Nord e nel Centro).           Farmaceutica          Quota % export         58      31     10,9    100

                                                                                                                  77      13     10      100
Risultato che assume un profilo ancora più preoccupante                                    Quota % fatturato

                                                                                                                  81      10      8      100
                                                                     Gomma
se si pensa che la componente di giovani che riesce ad atti-         Plastica              Quota % export

                                                                                                                  69      17     15      100
varsi al lavoro si ferma al 20% (36% Nord e 31% Centro).
                                                                                           Quota % fatturato

                                                                                                                  80      13      8      100
                                                                     Altri prodotti
                                                                     non metalliferi       Quota % export

                                                                    Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT
17

Su questo fronte, i numeri sui cinque macro aggregati set-       del valore delle vendite contro una crescita del 19% nel
toriali del manifatturiero all’interno del perimetro MEC,        Nord e 8% del Centro. L’export resta invece invariato nel
mostrano che nei settori del Made in Italy (moda,                chimico-farmaceutico, e anche qui nel confronto con il
gomma–plastica, e altri prodotti non metalliferi) il peso        resto del paese, si rafforza questa condizione di ritardo del
del Mezzogiorno nell’export nazionale è sempre al di sotto       Mezzogiorno; infatti nel Nord si osserva di contro un in-
del suo contributo al fatturato. Uno sbilanciamento che          cremento del 31% del valore dell’export dal 2008 al 2015,
conferma un sistema imprenditoriale meridionale ancora           e nel Centro addirittura del 96%.
in ritardo rispetto alla capacità di internazionalizzazione
                                                                    L’EXPORT NEL PERIODO 2008-2015
delle regioni del Nord.
Diversa è invece la situazione per la raffinazione dove il si-
gnificativo peso del Mezzogiorno nel fatturato, si conso-           In milioni        2008       2013      2015
                                                                                                                    Variazione %
                                                                    di euro                                          2015-2008
                                                                                               MODA
lida e cresce ancora di più nell’export. Un comportamento
                                                                    Nord              27.595     29.925    32.009      16%
simile si registra anche nel chimico-farmaceutico dove a
                                                                    Centrale          10.534     12.756    13.723      30%
una quota di fatturato del Mezzogiorno pari al 5% si as-
                                                                    Mezzogiorno       2.718      2.232     2.228      -18%
socia una quota di export pari all’11%.
                                                                    Italia            40.912     44.975    48.023      17%
Di particolare interesse, per completare questo primo li-
                                                                                     COKE E RAFFINAZIONE
vello di lettura della competitività, è la dinamica del valore
                                                                    Nord              2.373      2.499     1.861      -22%
delle vendite all’estero, un’informazione questa che con-
                                                                    Centrale          1.765      1.567     1.369      -22%
tribuisce anche ad integrare il capitolo precedente a cui è
                                                                    Mezzogiorno       11.302     12.299    9.224      -18%
stato affidato il compito di analizzare le principali tendenze
                                                                    Italia            15.440     16.366    12.455     -19%
del periodo della crisi iniziata nel 2008.
                                                                                    CHIMICA FARMACEUTICA
Per questa variabile, l’andamento sarà ricostruito fino al-
l’ultimo biennio, consentendo in questo modo di avere               Nord              21.312     26.278    27.935      31%
una proxy delle dinamiche più generali.                             Centrale          8.325      13.811    16.285      96%
Fatta questa premessa, il trend descritto nella tabella che         Mezzogiorno       4.490      4.933     4.479        0%
segue segnala un quadro ben più critico di quanto sin ora           Italia            34.155     45.156    48.900      43%
proposto.                                                                    ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE
Siamo infatti di fronte a una generalizzata situazione di al-       Nord              10.200     11.267    12.178      19%
lontanamento dall’obiettivo primario di un modello di bu-           Centrale          1.340      1.435     1.447        8%
siness che non può esaurire la sua prospettiva di mercato           Mezzogiorno       1.216      1.175     1.116       -8%
all’interno dei confini nazionali. è, evidente che una crisi        Italia            12.760     13.898    14.755      16%
che ha fortemente rallentato le capacità di assorbimento         ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI
del mercato locale, insieme a un solido trend di sviluppo           Nord              7.727      7.455     8.045        4%
e consumo dei paesi di nuova industrializzazione, impon-            Centrale          1.195      1.181     1.276        7%
gono una intensificazione degli investimenti sull’estero, se        Mezzogiorno        746        716       690        -7%
non si vuole imboccare una visione difensiva a bassa ca-            Italia            9.675      9.361     10.016       4%
pacità di reddito e occupazione.                                                   ATTIVITÀ MANIFATTURIERE
Rispetto a questa prospettiva, i dati ci consegnano pur-            Nord             257.594    270.565   289.541      12%
troppo un quadro del MEC in cui il sistema moda dal                 Centrale          51.815     62.533    67.191      30%
2008 al 2015 perde il 18% dell’export, contro una crescita          Mezzogiorno       40.890     40.192    39.812      -3%
nello steso periodo del 16% del Nord e del 30% del Cen-             Italia           350.599    373.831   397.025      13%

tro. Altrettanto duale è il risultato nell’aggregato dei pro-
                                                                 Fonte: elaborazioni ARES 2.0 su dati ISTAT
dotti non metalliferi e nel settore della gomma – plastica.
In quest’ultimo, le imprese del Mezzogiorno perdono l’8%
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