26 settembre 2019 - 1 giornata regionale del Progetto protezione famiglie fragili in ambito Oncologico
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N.13/SETTEMBRE/2019 26 settembre 2019 - 1° giornata regionale del Progetto protezione famiglie fragili in ambito Oncologico La peculiarità del gruppo della ASL Città di Torino Torino, 26 settembre 2019 - La storia di oggi è la storia di un progetto: il Progetto protezione famiglie fragili (PPFF) della Rete Oncologica. Il progetto si rivolge alle famiglie in cui, la presenza della malattia tumorale, ha conseguenze significative per la persona assistita e per gli altri componenti: pensate ai minori per i quali l’ammalato è un punto di riferimento, alle persone anziane e sole accudite da chi si ammala di tumore, o ancora, a chi ha un’attività o un’impresa in proprio ed è costretto a chiudere un negozio o uno studio. Il PPFF è successivamente esteso al P.O. Maria Vittoria nato nel 2002 con lo scopo di offrire risposte e nel 2017, con la nascita della ASL Città di concrete ai bisogni delle famiglie che Torino, al P.O. Martini. affrontano la malattia oncologia e, alcune “La forza del PPFF ASL Città di Torino”, spiega volte, anche il lutto. Nel 2018 contava più di la dott.ssa Monica Agnesone, psicologa, 1.067 nuclei familiari in carico nelle province referente del progetto per l’ASL Città di dove è attivo (Asti, Biella, Torino e, da poco Torino, “è quella di avere un pool di operatori Aosta), grazie anche al fondamentale aiuto dipendenti della ASL dedicati, inseriti in micro delle Associazioni di volontariato ONLUS. équipe di coordinamento all’interno delle Il 26 settembre 2019 è la 1° giornata oncologie di cui fanno parte psicologi, REGIONALE del Progetto Protezione Famiglie infermieri e assistenti sociali. In altre aziende Fragili. La Rete Oncologica ha scelto come sanitarie, non vi sono operatori dipendenti, simbolo del progetto il grissino. Il grissino, ma operatori remunerati con i fondi della rete. simbolo per tutti i piemontesi, fu inventato da Il disegno prevede che la Rete Oncologica un fornaio della corte nel 1679 che ideò questo fornisca i fondi e le aziende debbano, in tipo di pane, su indicazione del medico reale, per cambio, individuare gli operatori dipendenti o poter far mangiare il piccolo Vittorio Amedeo II convenzionati dedicati al servizio. Noi siamo che non digeriva la mollica del pane normale. Il tra i pochi ad avere un gruppo di operatori grissino rappresenta, quindi, la fragilità ma dipendenti e, abbiamo anche la fortuna, di contiene anche qualcosa di buono che nutre e aver una convenzione con una ONLUS sostiene come il PPFF. composta da psicologi”. La ASL Città di Torino è stata una delle prime La ASL Città di Torino è una azienda enorme e aziende ad aderire al progetto; già nel 2013 molto articolata. Continua Agnesone, “Il PPFF questo venne attivato in via sperimentale è molto complesso, perché nella nostra nella S.C. Oncologia del P.O. Giovanni Bosco, Pag. 1 a 4
N.13/SETTEMBRE/2019 azienda vi sono tre presidi ospedalieri e da bambini, offerto gratuitamente alle famiglie quest’anno sosteniamo anche i malati seguiti colpite dalla malattia. Ci occupiamo delle dal servizio delle Cure Palliative. E’ un grosso famiglie e anche di chi non ne ha, degli anziani lavoro al servizio delle persone in difficoltà”. soli, delle persone sole che hanno bisogno di punti di riferimento, di qualcuno che li aiuti Quali sono gli aiuti più consistenti offerti dal nella quotidianità, per cucinare, fare la spesa, PPFF ai pazienti e alle loro famiglie? per le pulizie domestiche”. ”La Rete Oncologica eroga fondi che devono Può raccontarci qualche storia recente? essere utilizzati per servizi alle famiglie dove è “Recentemente, un episodio molto triste ha presente un malato di tumore e noi gestiamo riguardato una giovane donna venuta a Torino questi fondi per dare aiuto concreto alle per studiare, ma si è ammalata. La famiglia famiglie con vari problemi: ci occupiamo dei desiderava dare l’ultimo saluto ma non aveva bambini in difficoltà per aiutarli a scuola; di le disponibilità economiche e così abbiamo persone sole che grazie al progetto possono comprato il biglietto aereo ai genitori. Aiutare contare su una colf o un assistente alla le famiglie a riavvicinarsi nel momento in cui persona; forniamo educatori, babysitter. Poi vi la vita è agli sgoccioli, comprare un biglietto sono servizi di secondo livello: ad esempio, aereo perché non morisse da sola, ci è spesso per superare un lutto occorre sembrata la cosa giusta. Oppure, stiamo programmare una psicoterapia che non può seguendo un papà rimasto solo con la sua essere proposta in ospedale, soprattutto bambina di tre anni, lontano dalla famiglia quando sono i bambini ad essere rimasti soli. d’origine; un volontario aiuta una giovane In alcuni casi forniamo consulenza anche ai madre vedova a riprendere l’auto che non docenti delle scuole per permettere anche a guidava da anni sostenendone l’autonomia loro di interagire e usare le parole giuste indispensabile a crescere i suoi bimbi; quando si rivolgono ai bambini che hanno aiutiamo una nonna a non cambiare abitudini vissuto un lutto. E’ un aiuto psicologico e continuando ad accogliere i suoi 5 nipoti ogni morale”. giorno anche dopo la scomparsa del nonno”. “Da un punto di vista pragmatico acquistiamo E ancora, “Cerchiamo lavoro a figli rimasti libri scolastici, paghiamo centri estivi o attività orfani perché la malattia oncologica si è sportive ai bambini in modo che non debbano portata via entrambi i genitori in poco tempo; rinunciare a svaghi e distrazioni per colpa aiutiamo un anziano collezionista di libri a dell’impoverimento che provoca la malattia trovare un luogo dove i suoi libri possano oncologica. Il PPFF, è importante ricordare, ancora essere amati...Insomma, noi non sostituisce i servizi territoriali socio- accompagniamo la gente lungo la strada della sanitari, ma vuole offrire un'integrazione, vita quando diventa in salita e sembra che non creare sinergie, portare risorse nuove. E' un si possa più andare avanti. Insegniamo ai modello di lavoro che si fonda sulla genitori come parlare ai loro figli di ciò che sta valorizzazione della RETE, la rete dei servizi, succedendo, della morte, per evitare di farli degli operatori, dei cittadini, dei volontari, del sentire invisibili e aiutiamo le persone a no profit che si intersecano e danno il meglio salutarsi, a dirsi addio, a dirsi ti ho amato di sé in sistemi integrati. Ha tanti partner e tra tanto e sarò vicino a te, perché a volte non si questi ci sono associazioni ed Onlus che dice nulla. Li aiutiamo a pensare organizzano eventi, feste e vacanze per all’impensabile, perché pensare è l’unico Pag. 2 a 4
N.13/SETTEMBRE/2019 modo per non perdere l’occasione di vivere Ma come fa il paziente a richiedere aiuto? fino in fondo.” “Innanzitutto è bene precisare che il nostro servizio e sostegno è per tutti. Sull’oncologia “E poi ci sono i volontari, quelli che si non tutti i pazienti riescono a far ‘sentire’ il occupano, capitanati dalla Onlus, di loro bisogno. Noi lavoriamo con i medici e gli incrementare le finanze del progetto: infermieri perché siano loro stessi a captare e producendo manufatti da vendere sui riconoscere il reale bisogno di aiuto. Il lavoro banchetti, ma anche organizzando eventi di di équipe è fondamentale. Importantissime, in raccolta fondi; amici che ci offrono il loro aiuto tal senso, sono le riunioni di équipe durante le organizzando tornei di tennis, concerti, quali ci scambiamo informazioni sui pazienti. Il lotterie, cene solidali; volontari che lavorano a nostro è un modello complesso, diffondiamo maglia, all’uncinetto, che cuciono, dipingono, cultura puntiamo sulla consapevolezza e sul raccolgono lavanda e fiori da donare al ruolo dei professionisti nell’attenzione alla progetto perché diventino risorse da spendere persona intera, non solo alla malattia”. per le famiglie in difficoltà”. Ma chi aiuta lo psicologo? Esiste il rischio di “Ancora, vorrei ricordare ci sono i nostri burnout? Conclude Agnesone: ”Anche noi sostenitori, quelli che ogni anno comprano i siamo umani, ma abbiamo degli strumenti per nostri pacchi solidali proposi a Natale durante proteggerci. Abbiamo un tutor con il quale la campagna “Un alimento buono per una facciamo una supervisione mensile. Il lavoro buona causa”, quelli che si prenotano già a dello psicologo, se è fatto bene, dà un sacco di novembre per non restare senza il nostro risultati. Ci incontriamo e facciamo riunioni di regalo solidale per fare un doppio dono, uno intervisione e questo ci aiuta ad aiutare. La agli amici e parenti e l’altro alle famiglie nostra formazione ci mette nella condizione di colpite dalla malattia oncologica”. offrire agli altri sostegno ed appoggio, utenti e “I nostri grissini solidali si potranno comprare operatori. A noi il sostegno lo offre il gruppo di il 26 settembre nell’atrio degli Ospedali offerti lavoro e una buona formazione professionale dai nostri volontari con la loro dolcezza e il loro e personale”. sorriso delicato”. Loredana Masseria per Storie che raccontano la tua ASL loredana.masseria@aslcittaditorino.it Pag. 3 a 4
N.13/SETTEMBRE/2019 Pag. 4 a 4
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